Re: Ciao a tutti
Quote:
Originariamente inviata da Viridian
(Messaggio 649613)
Ciao,
in generale siam diffidenti nell'attivare utenti "esterni", dato che nel passato ci son stati casi di persone che non vivendo direttamente determinate problematiche, han ben pensato di alzare il dito e di criticare gli iscritti.
E' quindi necessario che mi descriva un po', senza dettagli precisi, il disagio di questo ragazzo e soprattutto quel che senti tu nel trovarti accanto una persona che ti sembra in difficoltà.
_
In questo modo ci potremo fare un'idea migliore sul di te! :)
Aspettiamo tue notizie, a presto!
|
Non mi permetterei mai di criticare nessuno che vive un disagio, tra le altre cose ho sofferto fino a pochi mesi fa di disturbi d'ansia e attacchi di panico e sono stata in terapia da una psicologa fino a giugno, non l'ho scritto in precedenza perchè non è la ragione principale per cui vorrei iscrivermi qui (ciò non toglie che comunque potrei decidere di confrontarmi con altre persone a riguardo). Per come sono fatta tendo (forse sbagliando?) a cercare sempre di aiutare gli altri, ed è questo che solitamente mi porta a legarmi a persone che vivono situazioni di disagio, ragione per cui ho deciso di studiare Scienze dell'educazione (diversamente da quanto solitamente si pensa è una facoltà che permette di lavorare in ambito sociale per dare sostegno a chi vive situazioni di disagio di varia natura, e non si tratta esclusivamente di bambini). Tornando al punto principale, ho conosciuto questo ragazzo quasi per caso, poi senza che me ne rendessi conto mi sono molto legata a lui e viceversa, da quando ha iniziato ad aprirsi gli ho sempre dato il mio supporto al meglio delle mie possibilità, tanto da diventare la prima persona, oltre ai suoi e al suo terapeuta, alla quale parla dei suoi disagi in tutto e per tutto. I suoi problemi sono iniziati fin da quando era bambino, essendo più vivace e scalmanato degli altri bambini è sempre stato escluso e preso in giro, questo l'ha portato a chiudersi in se stesso e ad aver paura di relazionarsi con gli altri. A 15-16 anni ha iniziato ad andare da un terapeuta, ma non so dire cosa sia successo esattamente nei 7 anni successivi (ne ha 23 adesso); prima dell'estate è stato insieme a una ragazza, quando poi c'è stata la sua prima volta ha iniziato ad aver paura dell'HIV e che lei fosse incinta, nonostante lei avesse il ciclo regolarmente. Queste sue paure hanno portato la storia con quella ragazza a crollare, si sono lasciati, e successivamente sono iniziate altre paure, come quella dell'essere gay. Adesso sono circa due mesi e mezzo che sono a conoscenza di questi suoi problemi, cerco di dargli sostegno e forza per affrontare il tutto senza crollare, ci sono stati momenti in cui effettivamente tutto sembrava andare per il meglio, altre volte invece sembra non farcela più, ed è proprio in questi momenti che ho paura di sbagliare nel dirgli le cose, di peggiorarle soltanto... Per me è un ragazzo speciale, un amico importante, e voglio vederlo sorridere di più, se lo merita! Personalmente mi sento addosso una grande responsabilità, lui conta molto sul mio aiuto, e la cosa mi fa molto piacere, ma allo stesso tempo ho dei momenti di grande difficoltà, essendo una situazione delicata devo trovare sempre il modo giusto per dire la cosa giusta al momento giusto, e se mi rendo conto di aver sbagliato ci sto male. Vivendo distanti il problema si raddoppia, perchè non posso abbracciarlo quando sarebbe la cosa più giusta da fare, non posso guardarlo negli occhi mentre gli parlo, non posso sfruttare la comunicazione fisica e visiva che per me sono fondamentali e contano anche più delle parole, ma devo fare il possibile nonostante questo! Scusami se mi sono dilungata parecchio, ma non conosco vie di mezzo, o estrema sintesi o estremi poemi :nonso:
a presto!
|