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LeonardKraditor 02-12-2011 01:05

Spiegare la propria sofferenza
 
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Gianni 02-12-2011 01:10

Re: Spiegare la propria sofferenza
 

Non so come risponderti non ho una gran testa ne una gran abilità nel esprimermi ma questa canzone mi mette di buon umore.

lupo 02-12-2011 01:49

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Ti rispondo con questo testo, scritto non molto tempo fa. Mai fatto leggere a nessuno.


Ma voi che cazzo ne sapete???
Che cazzo ne sapete di dolore che coinvolge ogni dimensione della vita?? Che cazzo ne sapete di anni persi nella spirale del dolore, annullati, mai piu' ricordati, di una vita fatta di buchi, baratri e strapiombi nerissimi che inghiottono i pensieri e le emozioni ancor prima che nascano!!!! Che cazzo ne sapete di anni di psicofarmaci che ti rincoglioniscono e ti tolgono lucidita'??? Che ti fan dimenticare le cose e perderti in un bicchier d'acqua??? Che stracazzo ne sapete della sofferenza fisica che causa lo stare in mezzo alla gente, della confusione mentale che ne deriva e che ti rende incapace di pensare a qualsiasi cosa??? Che cazzo ne sapete di manifestazioni somatiche cosi' debilitanti che vi impediscono di fare le cose che piu' vi piacciono?? Che cazzo ne sapete degli attacchi di panico che vi prendono senza preavviso alcuno, nei momenti piu' disparati della vostra esistenza, persino nel sonno, che vi schiacciano nel baratro con una forza e violenza tale che l'unica cosa che desideri VERAMENTE in quel momento e buttarti dalla finestra e sperare che morendo passi lo strazio che ti sconquassa viscere, petto, cervello e anima????!?!?!?!?!?!
Che cazzo ne sapeteeeee??!?!!?!!?!?!
Che cazzo ne sapete di una costante e immotivata sofferenza che vi tarpa le ali, che scoprite radicata nel piu' profondo del vostro essere, dove nessun pensiero puo' nascerne scevro, dove la volonta' stessa, se presente, sgorga incrinata e irrimediabilmente corrotta. Che cazzo ne sapete quindi di vite intere che se ne vanno affanculo, di un tempo che non ha piu' continuita' ma solo buchi neri che tutto mangiano??? Che cazzo ne sapete di brevi momenti in cui il malessere che vi avvinghia completamente si dipana misteriosamente e allora i problemi della vita diventano delle inezie, le fatiche giornaliere si superano a mani legate dietro la schiena, si rivive la convivialita' e il piacere della conversazione... Per poi ricadere da questa grande altezza, senza saperne il motivo, giu' giu' giu', ancora piu' giu' dell'ultima volta, quando avevate pensato di aver toccato il fondo!!!! Che cazzo ne sapete!!!!!!!!!! Che cazzo ne sapete della solitudine piu' completa, cosciente ma non voluta, generata da una condizione che ti rende insopportabilmente pesante anche per chi piu' ti ama!!! Che cazzo ne sapete di amici e parenti che inconsciamente e senza colpa si allontanano sempre di piu'??????? Che cazzo ne sapete di duro lavoro nei gruppi di mutuo aiuto, crudi confronti con i limiti del proprio stato, continue battaglie senza fronte, nella nebbia piu' fitta e dolorosa!!!!!!!!!!! Che cazzo ne sapete di passioni, quelle piu' sentite, che una volta vi bastavano per volare con la mente, distrarsi, rilassare le membra, soddisfare il fisico e l'intelletto, appagare il proprio animo e i desideri piu' profondi.... passioni che vi vengono sottratte, con un lento lavorìo di ansie, paure e malesseri, fino a non provare piu' alcun interesse per queste????? Nessun interesse! Che cazzo ne sapete della calma piatta laddove prima c'era il sangue nelle proprie azioni!!!!!!!!! Che cazzo ne sapete!!!!!

LeonardKraditor 02-12-2011 09:30

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Grazie lupo.
Direi che hai fatto una fotografia piuttosto fedele.
Quasi non serve aggiungere altro.
Prima o poi ci rimango secco.

Grazie anche a Bastet (il tuo bel commento lo hai rimosso, ma io ho fatto in tempo a leggerlo) e Gianni.

barclay 02-12-2011 09:33

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Semplicemente, non si può spiegare. Essere terrorizzati e magneticamente attratti dalla stessa cosa è un'esperienza estranea a qualsiasi essere umano non sofferente di certi disturbi.

lauretum 02-12-2011 09:47

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
il silenzio uccide le relazioni, la tua paura di spaventare, coinvolgere, potrebbe essere peggiore del male che si insinua tra voi due

LeonardKraditor 02-12-2011 09:51

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Quote:

Originariamente inviata da stone (Messaggio 645250)
Semplicemente, non si può spiegare. Essere terrorizzati e magneticamente attratti dalla stessa cosa è un'esperienza estranea a qualsiasi essere umano non sofferente di certi disturbi.

E il fatto di volersi fare aiutare, ma di non riuscire a farsi capire, rende la vita una cosa insopportabile.
Mi dovrò rassegnare al fatto che solo uno psichiatra (forse) o uno che ha vissuto il disturbo sulla propria pelle possa comprendere?

LeonardKraditor 02-12-2011 09:56

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 645253)
il silenzio uccide le relazioni, la tua paura di spaventare, coinvolgere, potrebbe essere peggiore del male che si insinua tra voi due

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Allocco 02-12-2011 10:01

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Come gli altri, non ho risposta...
Però questo passo verso il timore dell'incomunicabilità potrebbe allontanarti dalle cose che ti amano nel mondo..
Se ti è possibile fidati del bene che ti vogliono e cercali invece di rifuggirli.
è un consiglio che va un po' contro la mia solita logica "cerca quello che ti fa stare bene, evita ciò che ti fa stare male"; ma il male che senti nello stare vicino a qualcuno che ami e ricambia senza poter condividere la tua sofferenza può essere (o non esserlo, ma incrociamo le dita per 'sta volta..) proprio la comunicazione che cerchi...

Per inciso, in situazioni (vagamente, perché non conosco di preciso la tua situazione) analoghe alla tua io ho sempre scelto di andarmene, "liberare gli altri dal mio peso".
Non mi sembri il tipo quindi persisti, dai
:bene:

LeonardKraditor 02-12-2011 11:20

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
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Inosservato 02-12-2011 11:47

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
è vero è difficile spiegare, ma è difficile spiegare anche a noi stessi...infatti siamo i primi che cerchiamo di farci spiegare dagli altri i nostri guai....:ridacchiare:
gli psicologi, i forum, i libri specializzati...

lauretum 02-12-2011 11:48

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
questa è una sua mancanza, ma può essere risolta solo dialogando, non arrenderti, o l'anteporre i suoi problemi ai tuoi finirà col danneggiare la relazione

lupo 02-12-2011 12:17

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
E' la risposta tipica di chi non sa di che cosa stai parlando, concordi?

LeonardKraditor 02-12-2011 13:08

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Quote:

Originariamente inviata da lupo (Messaggio 645320)
e' la risposta tipica di chi non sa di che cosa stai parlando, concordi?

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Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 645309)
questa è una sua mancanza, ma può essere risolta solo dialogando, non arrenderti, o l'anteporre i suoi problemi ai tuoi finirà col danneggiare la relazione

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Lian 02-12-2011 13:10

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Mi scuso in anticipo per la lunghezza del post, ma l'argomento mi tocca da vicino.

I pochi amici intimi a cui ho rivelato i miei problemi sono fortunatamente persone aperte e informate (ho anche un caro amico medico), ma devo dire che mi sono limitata a spiegare i fatti nudi e crudi, senza caricarli di responsabilità nei miei confronti. Quanto ai miei genitori, è stata una faccenda un pochino più complessa, che coinvolge anche dinamiche famigliari sulle quali non intendo dilungarmi (tra le altre cose, mio padre soffre dei miei stessi disturbi, ma ha sempre ritenuto di non doversi curare, quindi non capiva perché volessi farlo io).

Diverso e più difficile è stato col mio attuale ragazzo. All'inizio non riusciva a concepire i meccanismi dietro ai miei comportamenti, e credo non ci riesca tutt'ora (o meglio: può concepirli, ma non può immaginarli). Ma è una persona intelligente, molto ragionevole, e si è sforzato di sospendere il giudizio e imparare a rapportarsi con me (cosa non dire, cosa non fare).
Da parte mia, per evitare il cortocircuito ho fatto uno sforzo costante di buttarla sul pratico. Esempio: ho difficoltà a fare questa telefonata, sto rimandando da settimane. Lo so che ti sembra da cretini, ma per adesso cerchiamo di pensare solo ad una soluzione. Per dire, ad una certa ora x telefono, e poi chiamo te per dirti com'è andata, così il dispiacere di deluderti sarà più forte della paura di telefonare. Ok, non è che devo farlo per te, è solo uno stratagemma per tirare avanti fino a che non imparo a gestirmi da sola.

Quando invece cadevo nella disperazione, non c'era niente da fare, bisognava aspettare che passasse “l'onda”. Era una sensazione molto strana: io ero perfettamente cosciente, ma allo stesso tempo non riuscivo a controllare le mie reazioni. Lui un giorno mi ha detto: quando stai male sono spaventato e vorrei scappare, ma quando stai bene sento che ne vale la pena. Quindi proviamo a fare in modo che tu stia bene.
Adesso che sto meglio, e rivedo il percorso che è stato fatto, provo un grandissimo senso di gratitudine. Ma è stata una faticaccia, lo ammetto.

Quote:

è vero è difficile spiegare, ma è difficile spiegare anche a noi stessi...
Sì, è proprio questo il punto! La mia capacità di farmi capire e trovare soluzioni è andata di pari passo con la terapia, con l'elaborazione dei miei problemi. Mi era più facile spiegare perché non riuscissi a fare determinate cose, e questo perché era sempre più obiettivo, convincente.

lauretum 02-12-2011 13:15

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
anche perchè rischi di passare per uno lamentoso, viziato, che vuole attenzioni, che deve essere al centro della relazione...
scusa il tono brusco, ma a costo di farvi litigare, voglio spronarti a non chiuderti nel silenzio.

Singolar 02-12-2011 13:31

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
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LeonardKraditor 02-12-2011 14:33

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Quote:

Originariamente inviata da singolar (Messaggio 645383)
secondo me il mito del "dialogo" è sopravvalutato. Non tutto deve essere per forza detto e alcune cose dovrebbero decisamente rimanere inespresse, anche perché bisogna farsene una ragione: L'altro/a non è nella nostra testa e non potrà mai comprendere a fondo ciò che proviamo.
Anche se lui avesse i tuoi stessi problemi non potrebbe sapere cosa provi. Del resto hai già taciuto, visto che state insieme ma dici che lui sa solo "qualcosa" dei tuoi problemi.
Inoltre, anche se tu potessi davvero fargli sapere tutto, riversare su di lui tutte le tue angosce (cosa secondo me molto pericolosa perché respingente), non è detto che ne trarresti vantaggi, anzi, forse sentendoti libero di mostrare il disagio ti ci adageresti sopra e lo combatteresti meno.
Purtroppo, certe cose dobbiamo gestirle con noi stessi.
Sai quando ho provato a spiegare certi tormenti interni? Quando volevo allontanare una persona.
E ha funzionato. Sempre.

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LeonardKraditor 02-12-2011 14:34

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
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maury25 02-12-2011 18:52

Re: Spiegare la propria sofferenza
 
Non si può spiegare.
Puoi solo sperare che qualche anima pia capisca e comprenda il tuo stato d'animo e ti ami per quello che sei.
Però molto spesso succede esattamente il contrario.


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