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-   -   Il verso giusto. L'angolo della poesia. (https://fobiasociale.com/il-verso-giusto-langolo-della-poesia-21354/)

Norlit 16-09-2020 21:56

Poesia scritta di mio pugno circa un anno e mezzo fa:

Il cielo è terso, avevo qualcosa e l'ho perso,
ci penso, ma non ricordo dove l'ho messo,
in mezzo a questo mare grigio e immenso
mi ritrovo immerso, mentre il vento si fa più intenso.

Annego, mentre sto mare si fa nero, della pressione si fa a meno,
intravedo il cielo che si è fatto sereno,
da tutto mi eclisso, affondo in questo abisso
profondo, sprofondo, finché non tocco il fondo.

Nessuna barca rimasta, neanche un'anima rimasta,
a parte un aeroplano, che vola piano, che sento malgrado sia lontano,
con la gente che guarda, con la mente bastarda,
che spera che io non ce la faccia a tornare a galla.

Inizia a mancarmi l'aria nei polmoni,
a non mancarmi sono quei coglioni,
a marcarmi l'anima sono quei timori,
che guidano il mio corpo come se fossero timoni.

Fuori di me un maremoto, pericoloso ma remoto,
dentro di me un terremoto, pericoloso allo stesso modo,
inizio a non reggere, il senno sto per perdere,
con le poche forze nuoto verso un bagliore che sembra splendere.

Sono nel punto più basso del fondale, la depressione mi assale,
banchi di squali bianchi da affrontare, ostriche ostiche da evitare,
dopo tutto sto tragitto, raggiungo un antico relitto
nel quale è nascosto uno scrigno, e mi ci butto a capofitto.

Lo apro, è pieno d'oro, sembra appena uscito da una zecca,
ma sul più bello scende dall'alto una canna da pesca
con una grande esca, che subito mi adesca
ad aggrapparsi ad essa e a porre fine a questa tempesta.

Devo fare una scelta, ma devo fare alla svelta,
essa è immediata, ma neanche così scontata,
rinuncio all'oro per tornare in superficie,
finalmente la vita assaporo, nonostante le sue mille insidie.

Sono arenato, rinato.

Arenato, rinato.

Angus 08-10-2020 22:30

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
«L’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio.
È una barca che anela al mare eppure lo teme».

Edgar Lee Masters

Odradek 10-10-2020 15:13

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
The Drowned Children

You see, they have no judgment.
So it is natural that they should drown,
first the ice taking them in
and then, all winter, their wool scarves
floating behind them as they sink
until at last they are quiet.
And the pond lifts them in its manifold dark arms.

But death must come to them differently,
so close to the beginning.
As though they had always been
blind and weightless. Therefore
the rest is dreamed, the lamp,
the good white cloth that covered the table,
their bodies.

And yet they hear the names they used
like lures slipping over the pond:
What are you waiting for
come home, come home, lost
in the waters, blue and permanent.

Louise Gluck

XL 06-12-2020 09:49

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
https://www.napolinpillole.it/lassammo-fa-dio/

gaucho 21-01-2021 21:58

Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Apelle
Figlio di Apollo
Fece una palla
Di pelle di pollo
Tutti i pesci
Vennero a galla
Per veder la palla
Di pelle di pollo
Fatta da Apelle
Figlio di Apollo

[applausi]

Angus 08-04-2021 03:18

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Il ritorno della cometa



Sono qui nell'ombra declinante degli anni

e leggo sui giornali che sta per arrivare

la cometa di Halley.

Pochi la vedono due volte, c'è

chi nasce dopo il suo passaggio e muore

prima del suo ritorno.

Il suo corno è puntato

verso un futuro che precipita subito

in sale di memorie.

Si rituffava in quella sua

intervallata lunga oscurità

e già l'infanzia dei padri sbiadiva

nei deboli contrasti di una pellicola muta.

Gli uccelli e le cicale

non ricordano niente delle stelle:

per becchi per èlitre

il tempo è una borra di primavere morte.

La fuga indecifrabile delle stagioni terrestri

si fissa in rughe umane.

Da ragazzo ho seguito Gordon Pym

fino all'imbuto bianco che lo inghiotte.

Adesso è tutto conosciuto, tutto

già scritto. Solo il cielo resta chiuso

nei suoi sette sigilli.


(Fernando Bandini)

Angus 10-04-2021 18:56

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
A Beatriz Bibiloni Webster de Bullrich

I

L’alba vana mi coglie sull’angolo deserto di una strada; sono sopravvissuto alla notte.
Le notti sono onde altere: onde di tenebra blu, dalle cime incombenti, cariche d’ogni sfumatura del bottino abissale, di cose incredibili e desiderabili.
Le notti offrono sempre misteriosi regali e rifiuti, cose metà cedute, metà trattenute, gioie con un emisfero cupo. È così che si comportano le notti, te lo giuro.
I flutti, quella volta, mi hanno lasciato i soliti relitti, i consueti detriti: qualche amico aborrito per parlare, musica per i sogni, e il fumo di ceneri amare. Cose del tutto inutili per un cuore affamato.
La grande ondata ha portato te.
Parole, parole qualsiasi, la tua risata; e tu così pigramente, così incessantemente bella. Abbiamo parlato e tu hai dimenticato le parole.
L’alba disastrosa mi coglie in una strada deserta della mia città.
Il tuo profilo che si volta e si allontana, i suoni che compongono il tuo nome, la cadenza della tua risata: ecco gli splendenti giocattoli che mi hai lasciato.
Li osservo nella luce nascente, li perdo, li ritrovo; li descrivo ai pochi cani randagi, alle poche stelle randagie dell’alba.
La tua vita ricca e oscura…
Devo raggiungerti in qualche maniera: metto via gli splendenti giocattoli che mi hai lasciato, voglio il tuo sguardo nascosto, il tuo vero sorriso, quel sorriso beffardo e solitario che il tuo impassibile specchio conosce.

II

Con cosa posso trattenerti?
Ti offro povere strade, tramonti disperati, la luna dei laceri sobborghi.
Ti offro l’amarezza di un uomo che ha guardato a lungo, molto a lungo, la luna solitaria.
Ti offro i miei antenati, i miei morti, i fantasmi che i vivi hanno onorato oggi col bronzo: il padre di mio padre ucciso ai confini di Buenos Aires con due pallottole dentro i polmoni, morto barbuto che i suoi soldati avvolsero in una pelle di vacca; il nonno di mia madre, ventiquattrenne appena quando guidò la carica dei suoi trecento uomini in Perù, ormai spettri su cavalli svaniti.
Ti offro ogni intuizione racchiusa nei miei libri e quanta virilità o buon umore ha la mia vita.
Ti offro la lealtà di un uomo che non fu mai leale.
Ti offro la mia essenza, salvata non so come, quel centro del cuore che non tratta parole, non traffica coi sogni e non è mai toccato dal tempo, dalla gioia o dalle avversità.
Ti offro il ricordo di una rosa gialla vista anni fa al tramonto, prima che tu nascessi.
Ti offro spiegazioni di te stessa, teorie su di te, notizie vere e sorprendenti al tuo riguardo.
Ti posso dare la mia solitudine, le mie tenebre, la fame del mio cuore; cerco di allettarti con l’incertezza, il pericolo, la sconfitta.

(Borges)

HelterSkelter 16-04-2021 12:21

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
se mi stacco da te, mi strappo tutto:
ma il mio meglio (o il mio peggio)
ti rimane attaccato, appiccicoso, come un miele, una colla, un olio denso:
ritorno in me, quando ritorno in te: (e mi ritrovo i pollici e i polmoni):
tra poco atterro a Madrid:
(in coda qui all’aereo, selezionati miei connazionali
gente d’affari, dicono numeri e numeri, mentre bevono e fumano, eccitati,
agitatamente ridendo):
vivo ancora per te, se vivo ancora:



Edoardo Sanguineti

HelterSkelter 17-04-2021 15:03

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Perché tu non mi ami

Sorrido - e il sorriso mi cola e langue
dalle labbra, come un fil di sangue
perché tu non mi ami
Danzo - e le mie braccia sono due ancore
che strascico al suolo. Sbianco
perché tu non mi ami.
Fumo - e il fumo, nel panico dell'ora,
mi strozza come la sciarpa di Isadora
perché tu non mi ami

N. Cassian

HelterSkelter 19-04-2021 11:19

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
A volte nel rifugio del mio angolo
credo di metterti in quel muro
o in quell’altro
che nell’angolo s’incontrano
mai invece potrò metterti in mostra
o coi modi invisibili del cuore
in un posto portarti
sei in me e dovunque
come un salnitro
da gran tempo abiti anche i muri

Bartolo Cataffi

Antares93 08-06-2021 19:40

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Cogli questo piccolo fiore e prendilo.
Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.

Non so se potrà trovare posto
nella tua ghirlanda,
ma onoralo
con la carezza pietosa della tua mano
e coglilo.

Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l’ora dell’offerta.

Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore finché c’è tempo
e coglilo.

Rabindranath Tagore

Norlit 10-06-2021 17:43

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Non è una poesia vera e propria ma ci tengo a riportare questo mio componimento in rima.
All'ITS che stavo frequentando, alla fine di una lezione sui pannelli fotovoltaici, il prof ci chiese di riassumere il programma nel modo che volevamo e io lo riassunsi con questa "poesia":

"Buongiorno, sono D.M. il professore!"
Quest'uomo mi fa subito un'ottima impressione!
"Sono il vostro insegnante di fotovoltaico!"
Speriamo spieghi bene, che non spieghi in aramaico!
Inizia a illustrarci i vari tipi di impianti,
speriamo che questi argomenti siano interessanti!
Impianti monofase, trifase, stand-alone.
Ascolto la lezione e dico "Però!"
Quadri elettrici, inverter, contatori,
la mia mente sprizza energia da tutti i pori!
Come si trasforma il solare il elettrico?
Ecco a te la spiegazione, non essere scettico!
Dei pannelli fotovoltaici l'angolazione,
del Sole la posizione e la radiazione
e infine l'ombreggiatura: tutte cose a cui
bisogna prestare moltissima attenzione!
All'improvviso il prof dice: "Disegnate una mela!",
nel frattempo mi chiedevo: "Come mai questa richiesta?"
Ma poi fui preso da una voglia lesta
di fare una natura morta, ma su carta, non su tela!
Dopodiché il prof mette sulla cattedra dei sacchetti,
con al loro interno 3 differenti oggetti.
Dobbiamo riconoscerli tramite il solo tatto:
tutti noi speriamo di non andare di matto!
I 3 oggetti erano una mela, un interruttore e una lampadina,
la maggior parte di noi riconosce solo la prima.
Eccoci spiegato di conoscenza il concetto,
in un modo pressoché perfetto!
Ma di certo non finiscono qui gli argomenti:
scaricatori, sovratensioni, sovracorrenti!
Abbiamo diversi tipi di cavi:
unipolari, con guaina, senza guaina, multipolari...
Cavi FG7, FG21M21:
non ce ne sfugge proprio nessuno!
Identifichiamo i conduttori tramite il colore:
blu quelli di neutro, giallo-verdi quelli di protezione!
Bene, ogni argomento è stato messo in rima,
non vedo l'ora di continuare questa avventura, fino a raggiungere la cima!

Angus 16-06-2021 22:13

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
.

Angus 17-06-2021 18:09

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Ho trovato questa.

In quale trappola sono caduta

Mio padre in me digeriva
le perdite. Io non me ne curavo
ma sentivo il babbo
nelle mie mascelle strette
la notte, schiacciare e smaltire
l’osso della rovina.

Io sentivo come quando anche lui
non dormiva assediato da conti
pessimi – con quel peso sul capo
e un’ulcera. Sentivo il babbo
la notte che in me digeriva
il disastro. Il dissesto. L’ansia
nelle mie mascelle la notte
afferrava la faccia e la stritolava

(Mariangela Gualtieri, da Le giovani parole, Einaudi 2015)

Angus 22-07-2021 00:33

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Quando ieri spuntò la luna, immaginai che essa volesse generare un sole: tanto larga e gravida appariva all'orizzonte.

Ma essa mentiva con la sua gravidanza; e preferisco credere a quanto v'è d'uomo che a quanto v'è di donna nella luna.

In verità ha poco dell'uomo questa timida sognatrice notturna. In verità, essa è con cattiva coscienza che cammina in alto sui tetti.

Poiché è pieno di libidine e gelosia il monaco nella luna, di libidine per la terra e per tutte le gioie degli amanti.

No, non amo questo gatto sui tetti! Ripugnanti mi sono tutti quelli che sgusciano intorno a finestre socchiuse.

Pia e silente cammina su tappeti di stelle: ‑ ma io non amo piedi virili che non fanno rumore, a cui non tintinna sperone.

Il passo d'ogni uomo leale parla; il gatto, invece, scivola sul suolo. Vedi, come un gatto si accosta la luna, e slealmente. ‑

Questa similitudine do a voi sensibili ipocriti, voi della «conoscenza pura»! Voi chiamo ‑libidinosi!

Anche voi amate la terra e il terrestre: ho indovinato come siete! ‑ ma vergogna c'è nel vostro amare e cattiva coscienza: uguali alla luna siete!

Al disprezzo del terrestre hanno indotto il vostro spirito, ma non le vostre viscere: e queste sono in voi la cosa più forte!

E ora il vostro spirito si vergogna di essere prono alle vostre viscere e sfugge alla propria vergogna per sentieri nascosti e sentieri di menzogne.


(Nietzsche, Dell'immacolata conoscenza)

MoussakaChaos94 25-07-2021 15:20

EUGENIO MONTALE
Ho sceso, dandoti il braccio, un milione di scale


Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

Antares93 25-11-2021 21:38

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Fine dell’estate

Dopo che mi vennero in mente tutte le cose,
mi venne in mente il vuoto.

C’è un limite
al piacere che trovavo nella forma…

In questo non sono come voi,
non ho risoluzione in un altro corpo,

non ho bisogno
di un riparo fuori di me…

Mie povere ispirate
creazioni, siete
distrazioni, in ultimo,
puri inceppi; siete
alla fine troppo poco simili a me
per piacermi.

E così candide:
volete essere ripagate
della vostra scomparsa,
pagate tutte con qualche parte della terra,
qualche ricordo, come una volta eravate
compensate per il lavoro,
lo scriba pagato
con argento, il pastore con orzo
per quanto non è la terra
a durare, non
queste schegge di materia…

Se apriste gli occhi
mi vedreste, vedreste
il vuoto del cielo
specchiato in terra, i campi
di nuovo nudi, senza vita, coperti di neve…

poi luce bianca
non più travestita da materia.

Louise Glück

Angus 03-02-2022 23:59

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Era il tempo che si stava | insieme senza sapere. | Ora che conosciamo | non s'ha tempo di rimanere. (F. Fortini)

varykino 04-02-2022 00:31

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
''Quelli in corsa verso la Morte
Quelli che aspettano
Quelli che si preoccupano''

Ruoppolo 04-08-2022 01:30

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Aranzulla

Carissimo Aranzulla
mi dispiace ma sei il nulla
hai fatto il grano con gente citrulla
ti dovevano strozzare nella culla.
Sarai anche nato con la camicia
ma con quei pettorali non vedrai tanta micia
coi muscoli finti ti credi un gran fico
ma resti uno sgorbio, io te lo dico.
Tu sei forte solo grazie ai tuoi soldi
ma sei pariestetico di Massimo Boldi
mi dispiace, non sei De Sica
solo col cash tu vedrai la fica.
Sarebbe stato molto più utile
se fossi rimasto un pochino più umile
invece sei solo uno stronzo classista
col tipico atteggiamento da arrivista
ma ricorda, sei un parvenu
e io ti mando affancù.


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