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cancellato19622 13-03-2019 22:46

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Quote:

Originariamente inviata da Rilke (Messaggio 2233582)
...
A. Tarkovskij

Che film, Lo Specchio!...

Rilke 13-03-2019 23:52

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Quote:

Originariamente inviata da not.te (Messaggio 2236466)
Che film, Lo Specchio!...


XD Chissà se coincidenza o voluta.
Quel film è bellissimo, suggestivo come pochi, credo.

Rilke 14-03-2019 14:09

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Quote:

Originariamente inviata da not.te (Messaggio 2236517)
Il mio preferito tra i suoi capolavori, se proprio dovessi scegliere.

Sì, anche per me alla fine. Credo sia stato l'ultimo che ho visto, però è quello a cui sono più affezionato. Ha qualcosa di particolarmente intimo e fatto alla sua maniera. Poi mi è piaciuto molto il modo in cui ha legato il vento a certi momenti particolari di alcune scene, è come un evocazione di reminiscenze che mi è rimasta abbastanza.

Ergo Proxy 15-03-2019 01:53

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
« Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell'anima mia:
"follia".

Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore
la tavolozza dell'anima mia:
"malinconia".

Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c'è che una nota
nella tastiera dell'anima mia:
"nostalgia".

Son dunque... che cosa?
Io metto una lente
davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.

Chi sono?
Il saltimbanco dell'anima mia. »




Aldo Palazzeschi, Chi sono?

Rilke 18-03-2019 15:20

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Ancora una volta sei il lume
dove s’inabissano le tenebre
intorno a un nuovo insorto –
Tu, sotto la sferza che incrudelisce
al tuo piangente chiarore.

René Char

Baby Lemonade 18-03-2019 17:40

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Sei la benvenuta,
la pietra originale dell’allegria,
la danza assorta della statua
che gli uccelli sentono e disperdono.

Quando nella sua coscia rossa i denti si slacciano
al primo mezzogiorno della terra,
fare il tuo nome è il sapore della melagranata.

Il tuo cuore inventa le mappe colorate,
nei tuoi occhi si hamacano i globi della domenica,
e quando sei in me,
la notte si apre il petto,
il sangue delle stelle cala fino ai tuoi capelli,
al tuo nome, alla tua violenza.

Questa infinita sete, berti, disseccarti,
cisterna di allegria, sperpero del grido
che le labbra annegano in delirio.

Chi inventò il futuro,
la sua macchina di sale, la sua rosa vuota.
Questa pelle delle palpebre mi separa dal mondo
però tu stai in lui, e più dentro vivi.


Julio Cortàzar, Il tuo nome è il sapore del melograno

Ergo Proxy 21-03-2019 01:49

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
« Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi
sono in fiore. »



Kobayashi Issa.

Odradek 24-03-2019 07:20

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Solo una cosa non c’è. È l’oblio.
Con il metallo, Dio salva la scoria
e nella sua profetica memoria
stanno le lune antiche e le future.

Tutto è lì. Le migliaia di riflessi
lasciati dal tuo volto tra i crepuscoli
dell’alba e della sera negli specchi
e quelli che continuerà a lasciare.

E tutto è parte del vario cristallo
che è quella memoria, l’universo;
sono infiniti gli ardui corridoi

e le porte si chiudono al tuo passo;
solo dall’altro lato del tramonto
potrai vedere Archetipi e Splendori.

dharma 24-03-2019 10:48

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Rischiando continuamente assurdità
e morte
dovunque si esibisca
sulle teste
del suo pubblico
il poeta come un acrobata
s’arrampica sul bordo
della corda che s’è costruita
ed in equilibrio sulle travi degli occhi
sopra un mare di volti
marcia per la sua strada
verso l’altra sponda del giorno
facendo salti mortali
trucchi magici coi piedi
e altri mirabili gesti teatrali
e tutto senza sbagli
ogni cosa
per ciò che forse non esiste
Perché egli è il super realista
che deve per forza capire
una tersa verità
prima di affrontare passi e posizioni
nel suo supposto procedere
verso quell’ancor più alto posatoio
dove la Bellezza sta e aspetta
con gravità
l’avvio della sua girandola di morte
E lui
un piccolo Charlot
che potrà cogliere o no
la sua dolce forma eterna
con le braccia distese in croce nell’aria vuota
dell’esistenza

L.Ferlinghetti

Rilke 26-03-2019 14:24

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Tu chiedi se così tutto vanisce
in questa poca nebbia di memorie;
se nell'ora che torpe o nel sospiro
del frangente si compie ogni destino.
Vorrei dirti che no, che ti s'appressa
l'ora che passerai di là dal tempo;
forse solo chi vuole s'infinita,
e questo tu potrai, chissà, non io.
Penso che per i più non sia salvezza,
ma taluno sovverta ogni disegno,
passi il varco, qual volle si ritrovi.
Vorrei prima di cedere segnarti
codesta via di fuga
labile come nei sommossi campi
del mare spuma o ruga.
Ti dono anche l'avara mia speranza.
A' nuovi giorni, stanco, non so crescerla:
l'offro in pegno al tuo fato, che ti scampi.

E. Montale – da “Casa sul mare”

Rilke 06-04-2019 21:36

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Sii silenzio, Tu mia vita inattingibile -
di fronte al puro ascolto, allo stupore;
sappia Tu ciò che domanda il vento
prima ancora che le betulle diano un fremito.

E quando parlerà il silenzio - a Te, una sola volta -,
permetti la sconfitta dei Tuoi sensi.
Per qualunque soffio fatti dono, protenditi nel dono:
vuole amarti, esserti culla.

Sii ampia, dunque, anima mia, sii ampia,
finchè per Te la vita giunga al compimento;
sulle cose assorte nel pensiero
diffondi Te come festiva veste.

Possiedo inni, e in me li taccio.
Esiste un essere proteso verso l'alto
al quale unicamente tendono i miei sensi:
Tu mi vedi grande, ma io sono piccolo.
Indistinto so puoi vedermi
tra le cose, in tutto ciò che genuflette;
esse sono come greggi intente al pascolo,
e io, pastore al margine del prato:
accanto passano, la sera.
Io vado, seguo loro:
e ascolto cupi i ponti oscuri;
nel fumo bianco delle loro schiene
sta nascosto il mio ritorno.

Rainer Maria Rilke

Rilke 15-04-2019 00:51

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Sulla città ossidata e silenziosa
si concatenano tuoni di vagare,
lenzuoli secchi e briosi gli asfalti ruggine
voluminano un bagliore, là, stanco e sorriso in luce,
generoso, arancio. È venuto l'autunno
in agosto cotogna di gualcito,
rosato dei forellini dell'ago sobrio,
la pioggia sulla terra e il magma di
commestibili da ramerini d'orti; rotaie
velate dal sudario ardesia dedicano
alla lentezza della bontà una brezza fresca,
un veemente di leggero celeste
su un picco marmoreo cinerino
nel silenzio semiperiferico, all'onice bordata
della correttissima città, superiormente abbronzata,
un plangore col tuono di caverna
di sole, in alto, sul commuoversi del trascinìo
di malincuore e ticchettìo, respiro bonario
la gronda dell'ambra resinosa che il buio
magnanimo fascia, del temporale soleggiato
parcamente, fasciato di torba e ardesia,
stagnola di tremolii su celestissimo
scarso, come a rastrello, là, un angiolone
delicatissimo che tanta nostalgìa
assomma ai sommi peli di valle crapula
di spilli, blu, laccata,un misterioso
freddo da valle insinuatissimo, cassa
molcere sodo, un altipiano crema
d'azzurro di pioggia fonda in santuari
biscianti di traccia, una profondità di zoccolo,
un inspiro a braccia tese di trovare che ci
accolgano, dolente, in posti di sollievo,
in perituro agguanciare l'angiolo in gite di modesti,
in quei posti caratteristici della nostalgia, territorio
del singhiozzino del periodo
robustamente e epoca
così rigirato di privatissimo, il nobile dell'auto,
dell'anteguerra, di xilofono a civili
città verso cui si procedeva di ritorno,
fra le reti di siepi celestine a torrione
e volpino bagnato del cielo quasi resina
illuminato in pieno da uno sfogarsi

Augusto Blotto

Odradek 25-04-2019 05:22

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
A dream within a dream

Take this kiss upon the brow!
And, in parting from you now,
Thus much let me avow-
You are not wrong, who deem
That my days have been a dream;
Yet if hope has flown away
In a night, or in a day,
In a vision, or in none,
Is it therefore the less gone?
All that we see or seem
Is but a dream within a dream.

I stand amid the roar
Of a surf-tormented shore,
And I hold within my hand
Grains of the golden sand-
How few! yet how they creep
Through my fingers to the deep,
While I weep- while I weep!
O God! can I not grasp
Them with a tighter clasp?
O God! can I not save
One from the pitiless wave?
Is all that we see or seem
But a dream within a dream?

E.A.Poe

Ergo Proxy 07-05-2019 00:54

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
« I pace upon the battlements and stare
On the foundations of a house, or where
Tree, like a sooty finger, starts from earth;
And send imagination forth
Under the day’s declining beam, and call
Images and memories
From ruin or from ancient trees,
For I would ask a question of them all. »




« Passeggio lungo i merli della torre e osservo
Le fondamenta d'una casa o dove un albero,
Come un dito coperto di fuliggine, sbuca da terra;
E libero la fantasia
Sotto il raggio declinante del giorno,
Ed evoco immagini e memorie
Dalle rovine e dagli antichi alberi,
Perché vorrei chiedere qualcosa a ciascuno di loro. »

William Butler Yeats, The Tower - II.

Odradek 20-06-2019 03:58

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Funerale senza tristezza


Questo non è esser morti,
questo è tornare
al paese, alla culla:
chiaro è il giorno
come il sorriso di una madre
che aspettava.
Campi brinati, alberi d’argento, crisantemi
biondi: le bimbe
vestite di bianco,
col velo color della brina,
la voce colore dell’acqua
ancora viva
fra terrose prode.
Le fiammelle dei ceri, naufragate
nello splendore del mattino,
dicono quel che sia
questo vanire
delle terrene cose
– dolce –,
questo tornare degli umani,
per aerei ponti
di cielo,
per candide creste di monti
sognati,
all’altra riva, ai prati
del sole.

3 dicembre 1934

Antonia Pozzi

Odradek 20-06-2019 04:00

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Pem Pem

o so che è così
so che lui non mi ama, mi chiama solo la notte
mi invita a casa sua, vuole fumare marijuana
vuole portarmi a letto
per fare Pem Pem
vuole fare Pem Pem

Io so già cosa ti piace
una ragazza come me ti spaventa
resta con me stanotte, paparino
non c'è nessun'altra che lo fa così bene come me

Mi guardi e mi dici che sono pazza
lei già sa cosa ti tocca
non farlo lentamente
ho bisogno di un maledetto

Io so che è così
lui non mi ama e lo stesso vale per me
mi chiede di farlo nella Lamborghini
mi chiede di farlo in discotecami chiede di farlo e io gli dico di sì

Io so che è così
so che lui non mi ama, mi chiama solo la notte
mi invita a casa sua, vuole fumare marijuana
vuole portarmi a letto
per fare Pem Pem
vuole fare Pem Pem

Tu già sai cosa mi piace
non dirmi che sono giusta, no no
toglimi il baby-doll
con te non c'è controllo
e non ti do un bacio, tu mi baci se ti fa male la testa
voglio un ragazzo che voglia solo questo, il sesso
nessuno può farlo con la principessa
e io, io non lo so
le altre sono gelose, non so perchè
e tu mi regali Chanel ma io + te non si può fare

Shhh...
ah, non gridare che ci ascoltano
ah! ho svegliato i vicini!

Io so che è così
so che lui non mi ama, mi chiama solo la notte
mi invita a casa sua, vuole fumare marijuana
vuole portarmi a letto
per fare Pem Pem
vuole fare Pem Pem

Pem perempem pem pem pem....
Lui vuole fare Pem pem
ah... già mi sono stancata
non voglio più farlo, mi sono annoiata
Elettra se ne va tesoro
La festa è finita per tutti

Elettra Lamborghini

Odradek 04-08-2019 16:47

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Scontro

alla fine ho provato a cercarti al telefono, ma la linea

era defunta

la cornetta puzzava di formalina. ho svitato

il coperchio del microfono

e ho trovato il metallo arrugginito, pieno di vermi;

ho cercato un cacciavite

e ho smontato la carcassa: ai fili metallici del rocchetto

i ragni avevano fissato la loro tela.

sul cordone attorcigliato, ormai putrescente, con la

gomma rovinata e il cavo scorticato

lasciavano il loro odore le formiche; l’ho afferrato, l’ho

strappato finché è venuto via dalle

graffette nel muro insieme con l’intonaco,

ho continuato a tirarlo finché sono riuscito ad avvicinare

metro dopo metro il tuo quartiere al mio

rovinando farmacie, bar, pasticcerie, facendo scoppiare

condotte fognarie

sovrapponendo strati d’asfalto, schiacciando così tanto le

stelle nel cielo violaceo, da tramonto, fra le case

che in alto è rimasta soltanto una lama di luce splendente

pulsante nell’aria bruciata, come da un fulmine.

tiravo il filo, e come un santone indiano volteggiante

sulle acque

la statua di c.a. rosetti scivolava verso la questura

la sede comunale della seconda circoscrizione

si scontrò con la torretta dei pompieri e venne giù

insieme con un rito nuziale

e la via latina prese a sorridere; tiravo il filo,

avvolgendolo intorno al braccio, e d’un tratto

la tua casa con le modanature rosa e bianche simile

a un dolce fatto di calce

apparve con la tua finestra davanti alla mia finestra

i vetri andarono fragorosamente in frantumi

e noi ci siamo ritrovati l’uno di fronte all’altro

e ci siamo avvicinati sempre più

fino ad abbracciarci, schiacciando le nostre labbra

polverizzando i nostri abiti, i nostri tessuti di carne,

fondendo il nostro cuore

mangiandoci le ciglia, il bianco degli occhi, le costole, il sangue,

sbrecciando la nostra spina dorsale, bruciando.

bruciavamo crepitando, quasi fossimo cosparsi di benzina

ci struggevamo fra ghiacci bluastri, fra stalattiti di fumo

con la cera sfrigolante, con il grasso accecante

finché la cenere ha riempito il contenitore dietro

il sofà e il lavabo del bagno

e i ragni hanno dispiegato le loro tele dentro il nostro petto.

Mircea Cărtărescu

PensieriRandagi 13-08-2019 19:32

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
è maggio
una colorata gioia ancestrale
ingentilisce le fauci della Natura.

Una formica trasporta un carico più grande
e pesante del suo stesso corpo
gli cade, lo riprende
e di nuovo
s'avvia.
L'avvolge come uno spirito stoico
una fatica ostinata
che ha qualcosa di eroico

poi passa un passante
e la schiaccia
senza volerlo
senza nemmeno saperlo
ma la schiaccia
e in questa solitaria consapevolezza
(a chi mai potrei raccontare un simile avvenimento)
mi sento schiacciato anch'io.

Ergo Proxy 10-09-2019 12:01

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
« e penso ai sogni non realizzati,
rami-fantasma di antiche foreste,
macerie di mattoni triturati
per le tredici torri di vedetta
della Grande Muraglia
..... »


Maria Luisa Spaziani, Le torri.

Ergo Proxy 10-09-2019 22:25

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
« L'ultima mia proposta è questa:
se volete trovarvi,
perdetevi nella foresta. »

Giorgio Caproni, Per le spicce.


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