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Emil 14-11-2014 21:51

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Saluterò di nuovo il sole

Saluterò di nuovo il sole,
e il torrente che mi scorreva in petto,
e saluterò le nuvole dei miei lunghi pensieri
e la crescita dolorosa dei pioppi in giardino
che con me hanno percorso le secche stagioni.

Saluterò gli stormi di corvi
che a sera mi portavano in offerta
l’odore dei campi notturni.
Saluterò mia madre, che viveva in uno specchio
e aveva il volto della mia vecchiaia.
E saluterò la terra, il suo desiderio ardente
di ripetermi e riempire di semi verdi
il suo ventre infiammato,
sì, la saluterò
la saluterò di nuovo.

Arrivo, arrivo, arrivo,
con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra,
e i miei occhi, l’esperienza densa del buio.
Con gli arbusti che ho strappato ai boschi dietro il muro.

Arrivo, arrivo, arrivo,
e la soglia trabocca d’amore
ed io ad attendere quelli che amano
e la ragazza che è ancora lì,
nella soglia traboccante d’amore, io
la saluterò di nuovo.

Forugh Farrokhzad

Angus 14-11-2014 22:38

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Canto rassegnato

Vieni, mio dolce amico: sulla bianca
e soda strada noi seguiteremo
finché tutta la valle s'inazzurri.
Vieni: è tanto soave camminare
a te d'accanto, anche se tu non m'ami.
C'è tanto verde, intorno, tanto odore
di timo c'è, e sono così ariose,
nell'indorato cielo, le montagne:
è quasi come se anche tu mi amassi.
Arriveremo giù, fino a quel ponte
sorretto dallo scroscio del torrente:
là tu continuerai pel tuo cammino.
Io resterò sul greto, fra i cespugli,
dove l'acqua non giunge, fra le pietre
chiare, rotonde, immote, come dorsi
di una gregge accosciata. Col mio pianto
vitreo, pari a lente che non pecca,
io specchierò e raddoppierò le stelle.


Antonia Pozzi (Milano 1912 - Milano 1938)

SugarPhobic 21-11-2014 12:26

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Edit: Pardon, credevo fosse un luogo dove si poteva postare anche qualche lavoretto proprio.

Editato : )

Emil 24-11-2014 21:33

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Il paradiso sui tetti

Sarà un giorno tranquillo, di luce fredda
come il sole che nasce o che muore, e il vetro
chiuderà l'aria sudicia fuori del cielo.

Ci si sveglia un mattino, una volta per sempre,
nel tepore dell'ultimo sonno: l'ombra
sarà come il tepore. Empirà la stanza
per la grande finestra un cielo più grande.
Dalla scala salita un giorno per sempre
non verranno più voci, né visi morti.

Non sarà necessario lasciare il letto.
Solo l'alba entrerà nella stanza vuota.
Basterà la finestra a vestire ogni cosa
di un chiarore tranquillo, quasi una luce.
Poserà un'ombra scarna sul volto supino.
I ricordi saranno dei grumi d'ombra
appiattati così come vecchia brace
nel camino. Il ricordo sarà la vampa
che ancor ieri mordeva negli occhi spenti.

Cesare Pavese

berserk 05-12-2014 11:45

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Io non sono nessuno! E tu chi sei?
Nessuno pure tu?
Allora siamo in due, ma non lo dire!
Potrebbero bandirci, e tu lo sai!
Che grande noia, essere qualcuno!
Quanto volgare dire il nome tuo
Per tutto giugno-come fa la rana-
a un pantano che ti ammira.


Emily Dickinson

Emil 06-12-2014 22:06

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Il tempo perso

Sulla porta dell'officina
d'improvviso si ferma l'operaio
la bella giornata l'ha tirato per la giacca
e non appena volta lo sguardo
per osservare il sole
tutto rosso tutto tondo
sorridente nel suo cielo di piombo
fa l'occhiolino
familiarmente
Dimmi dunque compagno Sole
davvero non ti sembra
che sia un po’ da coglione
regalare una giornata come questa
ad un padrone?

Jacques Prevert

Emil 25-12-2014 17:25

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Il salice

E il decrepito fascio degli alberi
PUSKIN


Io crebbi in un silenzio arabescato,
in un'ariosa stanza del nuovo secolo.
Non mi era cara la voce dell'uomo
ma comprendevo quella del vento.
Amavo la lappola e l'ortica,
e più di ogni altro un salice d'argento.
Riconoscente, lui visse con me
la vita intera, alitando di sogni
con i rami piangenti la mia insonnia.
Strana cosa, ora gli sopravvivo.
Lì sporge il ceppo, e con voci estranee
parlano di qualcosa gli altri salici
sotto quel cielo, sotto il nostro cielo.
Io taccio....come se fosse morto un fratello.

Anna Achmatova

sadsilversoul 01-01-2015 19:49

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Accarezzami, amore,
ma come il sole
che tocca la dolce fronte della luna.
Non venirmi a molestare anche tu
con quelle sciocche ricerche
sulle tracce del divino.
Dio arriverà all'alba
se io sarò tra le tue braccia.

Alda Merini, da "Alla tua salute, amore mio"

aleda 02-01-2015 20:12

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Srečko Kosovel - PAROLE SEMPLICI

Amo queste semplici parole
dei nostri carsici contadini,
le amo, sì, le amp più
di voi, poeti cittadini.

Son come la limpida landa
sopra una quiete, verde dolina,
son come i pini e le pietre
che vegliano sulla dolina.

Le amo, amo il loro aspro silenzio;
come una ruvida mano,
ancora, bimbo smarrito,
mi chiamano sempre di nuovo a sé...

Emil 15-01-2015 22:28

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Un'oasi nell'attimo


Se venite a cercarmi,
sono dietro il territorio del nulla.

Dietro il territorio del nulla c'è un luogo.
Dietro il territorio del nulla le vene dell'aria [sono] ricolme
di messaggeri
che notizie riportano, dei fiori dischiusi dei più lontani cespugli
della terra.
E sulle sabbie, incisi sono i segni dei cavalli di teneri cavalieri
che all'alba
corsero su in cima alla collina, là dove s'innalza il papavero
al cielo.
Dietro il territorio del nulla, è dischiuso l'ombrello della
supplica:
suona la campanella della pioggia,
perché corra la brezza di un'arsura al picciolo di una foglia.
Qui l'uomo è solo
e in questa solitudine, scorre l'ombra di un olmo fino
all'eternità.

Sa a cercarmi venite,
venite delicati e lenti, non sia mai che si screpoli
la fragile porcellana della mia solitudine.

Sohrab Sepehri

Emil 22-01-2015 22:59

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Ah, io solo so
quanto mi duole il cuore
senza fede né legge,
senza melodia né ragione.

Solo io, solo io,
e non lo posso dire
perché sentire è come il cielo.
Si vede, e non c'è nulla da vedere.

Fernardo Pessoa

Emil 12-02-2015 22:44

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Poesia

Ogni giorno dimentico com'è.
Guardo il fiume salire
a grandi passi sopra la città.
A nessuno appartengo.

Poi mi ricordo delle scarpe,
come calzarle,
come curvarmi per allacciarle
e scrutare la terra.

Charles Simic

Garrus_92 25-02-2015 02:32

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole:
ed è subito sera.


(Salvatore Quasimodo - Ed è subito sera)

Emil 01-03-2015 22:25

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Primo giorno

Lenzuola bianche in un armadio
Lenzuola rosse in un letto
Un figlio in una madre
La madre nei dolori
Il padre davanti alla stanza
La stanza nella casa
La casa nella città
La città nella notte
La morte in un grido
E il figlio nella vita.

Jacques Prevert

Emil 14-03-2015 10:29

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
In famiglia

La madre fa la maglia
Il figlio fa la guerra
Lei la madre lo trova del tutto naturale
E il padre invece il padre cosa fa?
Lui fa gli affari
Sua moglie fa la maglia
Suo figlio fa la guerra
Lui il padre fa gli affari
E lo trova del tutto naturale
E il figlio
Il figlio lui cosa ne pensa?
Niente non pensa proprio niente il figlio
La madre fa la maglia il padre fa gli affari lui fa la guerra
Quando l'avrà finita
Farà gli affari con suo padre
La guerra continua la madre continua con la maglia
Il padre continua con gli affari
Il figlio muore ammazzato e non continua
La madre e il padre vanno al cimitero
Trovano questo del tutto naturale padre e madre
La vita continua con la sua maglia la sua guerra e i suoi affari
Affari e guerra maglia e guerra
Affari affari affari
La vita continua con il suo cimitero.


Jacques prevert

DownwardSpiral2 14-03-2015 10:53

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
due tra le mie preferite di Bertolt Brecht

1)
Quello che in te era altura

Quello che in te era altura
lo hanno spianato
e la tua valle
L'hanno interrata
Sopra di te passa
una strada comoda.

2)
Da leggere il mattino e la sera

Quello che amo
mi ha detto
che ha bisogno di me

Per questo
ho cura di me stessa
guardo dove cammino e
temo che ogni goccia di pioggia
mi possa uccidere.

Angus 19-03-2015 00:18

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
La gioia avvenire

Potrebbe essere un fiume grandissimo
Una cavalcata di scalpiti un tumulto un furore
Una rabbia strappata uno stelo sbranato
Un urlo altissimo

Ma anche una minuscola erba per i ritorni
Il crollo d’una pigna bruciata nella fiamma
Una mano che sfiora al passaggio
O l’indecisione fissando senza vedere

Qualcosa comunque che non possiamo perdere
Anche se ogni altra cosa è perduta
E che perpetuamente celebreremo
Perché ogni cosa nasce da quella soltanto

Ma prima di giungervi
Prima la miseria profonda come la lebbra
E le maledizioni imbrogliate e la vera morte
Tu che credi dimenticare vanitoso
O mascherato di rivoluzione
La scuola della gioia è piena di pianto e sangue
Ma anche di eternità
E dalle bocche sparite dei santi
Come le siepi del marzo brillano le verità.

Franco Fortini, Foglio di via

Josef K. 19-03-2015 00:24

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Io sono ciò che manca


Io sono ciò che manca
dal mondo in cui vivo,
colui che tra tutti
non incontrerò mai.
Ruotando su me stesso ora coincido
con ciò che mi è sottratto.
Io sono la mia eclissi
la contumacia e la malinconia
l’oggetto geometrico
di cui per sempre dovrò fare a meno.


Valerio Magrelli

Ippocrates 19-03-2015 01:02

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Ho visto che nel thread non è citata ...vige troppo patriottismo ..troppo Montale e Alighieri :D
Inizio a contribuire con una bellissima (e forse è un eufemismo) poesia di Neruda :

POSSO SCRIVERE I VERSI PIU' TRISTI

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.

Scrivere, ad esempio : La notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli astri in lontananza.

Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Io l'amai , e a volte anche lei mi amò .

Nelle notti come questa la tenni tra le mie braccia.
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

Lei mi amò, a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere i versi più tristi questa notte.
Pensare che non l'ho. Sentire che l'ho perduta.

Udire la notte immensa, più immensa senza lei.
E il verso cade sull'anima come sull'erba la rugiada.

Che importa che il mio amore non potesse conservarla.
La notte è stellata e lei non è con me.

E' tutto. In lontananza qualcuno canta. In lontananza.
La mia anima non si rassegna ad averla perduta.

Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca. Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.

La stessa notte che fa biancheggiare gli stessi alberi.
Noi quelli di allora, più non siamo gli stessi.

Più non l'amo, è certo, ma quanto l'amai.
La mia voce cercava il vento per toccare il suo udito.

D'altro. Sarà d'altro. Come prima dei suoi baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro . I suoi occhi infiniti.

Più non l'amo, è certo, ma forse l'amo .
E' così breve l'amore, ed è sì lungo l'oblio.

Perché in notti come questa la tenni tra le mie braccia,
la mia anima non si rassegna ad averla perduta.

Benché questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa
e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.

Ippocrates 19-03-2015 01:10

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
E dopo la poesia struggente e malinconica ,una per farsi 2 risate (oddio.....) ...la politica "all'italiana" xD

ER COMPAGNO SCOMPAGNO di Trilussa

Un Gatto, che faceva er socialista
solo a lo scopo d'arivà in un posto,
se stava lavoranno1 un pollo arosto
ne la cucina d'un capitalista.

Quanno da un finestrino su per aria
s'affacciò un antro Gatto: - Amico mio,
pensa - je disse - che ce so' pur'io
ch'appartengo a la classe proletaria!

Io che conosco bene l'idee tue
so' certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni!

- No, no: - rispose er Gatto senza core
io nun divido gnente co' nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so' conservatore!


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