psicoterapia cognitivo-comportamentale
parliamone.
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
non serve a 1 c......, serve solo a far riempire per anni ed anni il portafoglio di chi la fà.
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
dopo essere stato qualche mese in terapia mi sono convinto che per ottenere un miglioramento (guarigione totale credo sia impossibile), i fattori da considerare siano 4:
-riuscire a trovare il tipo di terapia piu` adatta a te (perche` se a un tipo pratico si addice di piu` la TCC - che guarda ai singoli sintomi e lascia da parte il quadro "atavico" - un altro potrebbe benissimo riuscire meglio con la psicodinamica e un approccio piu` profondo); -riuscire a trovare un terapeuta con cui c'e` vera sintonia; -riuscire a trovare la determinazione e la perseveranza (in presenza dei due punti sopra) di portare avanti la terapia e affrontare le difficolta` che immancabilmente si presenteranno; -che le circostanze ambientali (cio` che succede intorno a noi) migliorino o quantomeno rimangano stabili: e` importante che non ci sia un mutamento in negativo, perche` il rischio di vanificare in un attimo i miglioramenti ottenuti con mesi di fatica e` molto alto. E questo puo` essere devastante Detto questo, le fredde statistiche dicono che la TCC e` il tipo di terapia con la piu` alta percentuale di successo, dovuta probabilmente al fatto che si "mira" direttamente al sintomo. In pratica si tratta in primis di una ristrutturazione cognitiva (cioe` si cerca di riconoscere e sostituire i pensieri disfunzionali presenti nella persona che portano ai comportamenti errati) e di conseguenza all'esposizione (comportamentismo) della persona alla situazione da correggere alla luce delle nuove modalita` di pensiero raggiunte. In pratica la teoria alla base della terapia e` che noi abbiamo un set di pensieri automatici sviluppati negli anni in base al nostro vissuto che influenzano il modo in cui noi percepiamo tutte le situazioni e come reagiamo ad esse. Esempio banale: una bella ragazza ci sorride -> cazzo, ride di me, ho qualcosa che non va -> fuga a gambe levate. Modificando questi pensieri automatici avverrebbe il miglioramento. Per quello che mi riguarda credo che questo approccio sia il piu` efficace per un miglioramento netto e avvertibile in tempi ragionevoli, ma credo che abbia anche un grosso limite: non si preoccupa di "svelare" come e da quali episodi sono nati tali pensieri disfunzionali. E questo nel lungo periodo potrebbe essere un limite, perche` conoscere l'origine di tutto potrebbe evitare ricadute nel caso in futuro ci trovassimo in situazioni simili. Io infatti per la mia terapia (cognitivo/costruttivista) ho scelto un approccio che considerasse anche questo aspetto. Poi non ha funzionato comunque, ma questo e` da ascriversi sopratutto al punto 4 di cui sopra... |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
Mai provata ma da quello che leggo non mi sembra un qualcosa di campato totalmente per aria...
E potrebbe realmente aiutarmi.... |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
ti ringrazio molto per il tuo utile contributo Essere.
se non ricordo male, comunque, hai lasciato la terapia un po' presto... è vero? |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
io la faccio da un apio di anni,lavevo mollata ma ci sono ritornato,sedute ogni 3 settimane di media,a volte 2...
qualke miglioramento ce ma niente di eclatante,e piu uno sfogo,una guida,un sentirsi guidati e rassicurati,un qualcosa che alimenta speranze,ma quando si soffre di ansia sociale o dep,qualcosa a meta strada e dura,perche anche quando si pensa di migliorare non si ha la percezione di quanto si stia migliorando veramente,perche il disturbo ti annebbai la vista,si rimane in un vortice,ogni tanto si milgiora pero' non si fa mai un passo significativo... ad esempio a me preoccupava cmaminare la buio di sera in citta' in mezzo al traffico a piedi,lho fatto 2 3 volte da solo sperando che il disagio passasse ma non va via del tutto,il terapeuta mi aveva detto cosi di ripetere piu volte quel comportamento... |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
qualcuno che ne ha tratto un beneficio importante c'è?
ma immagino che se c'è, non è più in questo forum. |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
Tieni solo presente che nell'ultimo messaggio che ho scambiato col Clark_Kent poco prima di Natale mi ha detto un paio di cose che trovo abbastanza contraddittorie. Quello che scrive è valido ma è da leggere con spirito critico, non è da prendere per oro colato (lo dice lui stesso infatti! :D).
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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In linea di massima, salvo situazioni particolari, la TCC (e molte altre psicoterapie) prevede inizialmente un colloquio a settimana e lo svolgimento di alcuni compiti, detti homeworks tra una seduta e l'altra, in modo da procedere in maniera costante nel lavoro terapeutico, cercando di raggiungere nel minor tempo possibile qualche miglioramento. Come qualcuno ha giustamente notato in precedenza, uno degli ostacoli alla terapia (di qualsiasi tipo si tratti) è spesso quello di riuscire a mantenere l'impegno e la costanza. Per ovvie ragioni, una seduta ogni tre settimane difficilmente sarà utile a mantenere alto l'impegno e la costanza necessarie per svolgere un percorso efficace. E se anche questo avvenisse, occorrerà almeno il triplo del tempo. Di conseguenza, sarà più difficile mantenere la fiducia e investire (tempo, denaro e fatica) in qualcosa che non fornisce risultati apprezzabili in tempi ragionevoli. Se per vedere qualche miglioramento devo aspettare sei mesi è facile che interrompa prima, pensando che in fondo la terapia non sia molto utile. Inoltre, è probabile che motivazione a svolgere gli homeworks tra una seduta e l'altra non sarà altissima, quindi smetterò di farli. Quote:
Ragionevolmente, cosa ci si può aspettare dedicando (a qualsiasi cosa) solo un'ora ogni tre settimane (esclusi i miracoli) ? Dott. Liverani |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
Sì, ma infatti la TCC prevede una seduta settimanale di solito. E le terapie del profondo anche più di una alla settimana mi pare. Solo le terapie brevi di meno.
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
Homeworks è il termine inglese per compiti a casa no?
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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In ogni caso era una bella storia. Come i racconti di pesca. Quando sono raccontati bene è un piacere ascoltarli. Anche quando si confonde acciuga con balena... |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
grazie moon, conoscevo il thread e proprio quello mi ha spinto a interessarmi di questa psicoterapia.
anche se il buon clark - che sarà sicuramente in buona fede - mi sembra un testimonial di una catena di alimentari, non escludo necessariamente che i concetti da lui espressi possano essere importanti per determinati soggetti (magari io stesso) |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Quindi a meno che non hai crackato la mia password... :D |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Aaaah! Sorry! Ma la tua password non è Tenerone? Come mai non ci entro più? Basta cazzate, prometto. Siamo in OT! :D |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
la mia esperienza è che fino a quando la si fa si hanno dei benefici, in termini comportamentali, appunto. Quando si smette si riprendono le vecchie abitudini.
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
Anche secondo me una terapia (che sia TCC o altro) con sedute ogni 3 settimane e` decisamente improbabile che produca risultati.
Poi, come ha detto Moon, nel caso della TCC di regola si fa una seduta a settimana (due in casi particolari, tipo periodi di crisi). Io (cognitivo/costruttivista) ho cominciato con due a settimana, anche perche` c'era il forte rischio che abbandonassi dato che nella mia vita ho mollato tutto il mollabile (anche un'altra terapia psicoanalitica, ma questo almeno 10 anni fa). E infatti ho mollato :D Almeno sono coerente... Riguardo la storia di Clark Kent: mah... tutto troppo perfetto, una rivoluzione nel vero senso della parola e tutto questo al primo tentativo, semplicemente aprendo le pagine gialle e scegliendo una tizia a caso... E poi sapete cosa si dice delle storie troppo ricche di dettagli, no? Comunque se qualcuno l'ha presa per buona e questo gli ha dato lo stimolo per provarci ne puo` essere valsa la pena :) |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Comunque io non posso sapere la verità su Clark Kent. La sua storia è bella ok, siamo tutti d'accordo (soprattutto se a uno piacciono molto le favole :D). Scherzo. Tutto quello che è scritto nella sua storia per me è validissimo, tanti meccanismi mentali auto-sabotanti che descrive, ecc. Però non capisco due cose. La prima è come abbia fatto nell'arco di una terapia brevissima (se ricordo bene anche meno di un anno, nove mesi forse? boh) sia ad analizzare tutti i suoi problemi, risolverli che farsi spiegare come "funziona" la terapia per poi descriverla sul forum usando qua e là termini anche specialistici; senza tener conto del fatto che nessuno psicologo penso si metta a spiegare queste cose, infatti io che sono uno che ha ansia di capire tutto (si è notato?) chiedo molte spiegazioni alla mia psicologa, e lei mi risponde che darmi troppe spiegazioni può essere controproducente ai fini della terapia. A suo tempo - quando scrisse la storia - gli chiesi se aveva letto anche dei testi di psicologia e mi disse che non aveva letto mai nulla di nulla e che tutto quello che sapeva lo aveva imparato in terapia. Ora gli ho riposto la domanda (ok, sono infido :D) e questa volta mi ha detto che, oltre al fatto che si è rivolto a una professionista privata e non ha perso un minuto e ha fatto ogni tipo di domanda, durante la terapia si è appassionato ed ha iniziato anche a leggere qualunque testo di psicologia gli capitasse a tiro. La seconda cosa che non capisco è come abbia fatto uno che si descrive rassegnato (se ricordo bene parla addirittura dell'intenzione di sucidarsi subito prima di prendere la decisione di telefonare alla psicologa, eh sì fa molto scena in effetti così), e che dice che si era recato al primo appuntamento sperando di trovare solo un aiuto esterno per rendere tollerabile l'infelicità alla quale si era ormai abituato, a trovare poi tutta 'sta passione e 'sta voglia infaticabile di fare senza perdere neppure un minuto. Boh, magari sono paranoico, ma in tutto questo ci vedo delle contraddizioni. Magari i testi di psicologia li ha iniziati a leggere dopo il messaggio nel quale mi aveva detto di non averne mai letti (in effetti era qualche anno fa). O magari non voleva spingermi verso testi di auto-aiuto ma voleva mi rivolgessi ad uno psicologo :w00t:. Resta il fatto, qualunque sia la spiegazione, che anche se la sua storia è valida nei concetti generali, è pur sempre un caso eccezionale e piuttosto anomalo. |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Può succedere di non essere soddisfatti del proprio terapeuta e di non trovarsi in sintonia con lui. Quando si inizia una psicoterapia e si conosce il proprio terapeuta è normale avere tante aspettative e non tutte probabilmente verranno soddisfatte. Credo sia ragionevole darsi il tempo e la possibilità di capire cosa non funzioni e discuterne con il proprio terapeuta prima di prendere qualsiasi decisione. A volte potrebbe trattarsi di aspettative esagerate, altre volte magari si tratta di atteggiamenti e comportamenti ai quali non si riesce a dare la giusta spiegazione. Altre volte ancora potrebbe essere che non c'è la fiducia e la sintonia necessaria a compiere un percorso soddisfacente. Si tratta di capire bene cosa non va. Nel suo caso sarebbe importante capire cosa intende con il "non trovarsi bene". Se vuole parlarne in dettaglio può mandarmi anche un pm. Dott. Liverani |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
A me mi fu bene molto tempo fa, quando ero troppo nervoso, ma sinceramente, lo megliore per vincere la timidezza e la nerviosità è il senso dell'umore, e anche, non prendere tutto troppo serio.
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
forse mi decido a farla, però non ci capisco molto se magari mi date qualche suggerimento.
mi consigliate di andare prima da uno psicologo, così che possa dirmi lui se è il caso di fare o non fare questa terapia? o devo provare direttamente? i costi come sono? c'è la possibilità di farla tramite asl? ragguagliatemi. |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
"mi consigliate di andare prima da uno psicologo, così che possa dirmi lui se è il caso di fare o non fare questa terapia?
o devo provare direttamente?" Mi sa che si può solo provare direttamente. Se no guarda, pure io sarei uno psicologo, o quasi, se mi dai 100 euro ti faccio una consulenza :D "i costi come sono?" Variano, i due che ho consultato prendono 80 e 90 euro. Non mi aspetterei cifre sotto i 60 euro. Gli onorari sono alti anche perché la frequenza è solo settimanale, dalle poche sedute che fa il terapeuta deve guadagnarci qualcosa di sostanziale. "c'è la possibilità di farla tramite asl?" Questo dipende da asl a asl e nessuno può saperlo con certezza, a meno che non abbia chiesto. In genere sono tutti psicoanalisti, o almeno qui è così. C'è da tenere presente che le asl spesso si servono di specializzandi in training per la maggior parte delle psicoterapie. Però dati i costi se trovassi uno che fa terapia cognitivo-comportamentale o cognitiva sarebbe lo stesso un colpo di fortuna... |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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grazie per le dritte intanto |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
oh caspita la cosa mi scoraggia.
grazie comunque, proverò ad informarmi. |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
Bisogna dire che non è detto che si venga assegnati a una specializzanda, e che comunque sono tutti supervisionati dai loro tutors nella sede di lavoro, oltre che dai docenti della loro scuola, quindi la terapia resta sempre controllata da uno psicoterapeuta esperto.
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
Per migliorare ed uscirne bisogna far due cose: studiare la mente umana e vivere.
Anche studiare le meccaniche del potere e aprirsi a tutte le forme di interessi nel mondo serve tantissimo. Perchè noi tutti non faciamo altro che mangiare dal piatto che la vita ci ha messo davanti, per quanto bisogna essere grati, non siamo obbligati a farlo in eterno. |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Un mio conoscente neolaureato e neospecializzato in TCC invece faceva 35 perche` era agli inizi. Riguardo le ASL ti han gia` risposto bene ma aggiungo che non credo che tu possa scegliere il tipo di terapia. Cioe` ti viene assegnato un terapeuta a prescindere e quello ti rimane, immagino che solo nel caso ti trovassi male con la persona potresti chiedere di cambiare. Ma verresti affidato a qualcun altro sempre a prescindere dal tipo di terapia. Poi c'e` il rischio che il terapeuta se ne vada dopo qualche tempo a terapia iniziata, cosa che succede perche` magari viene trasferito o si mette a lavorare privatamente, annullando gli sforzi fatti per entrare in sintonia e costrigendo la terapia a ricominciare quasi da capo (rimane la cartella che descrive il problema e cio` che e` stato fatto fino a quel momento, ovviamente). Un consiglio che una volta lessi su internet e che mi e` sembrato sensato e`: "se hai deciso di cominciare una certa terapia, chiama le scuole di formazione di psicoterapeuti di quel tipo e fatti dare il numero di uno psi con quella specializzazione". Io all'epoca lo feci e raccolsi alcuni numeri di psi di vari sottotipi di TCC (eh si, perche` pare facile dire: "faccio la TCC", poi ti accorgi che da terapeuta a terapeuta c'e` chi e` piu` cognitivista, chi piu` comportamentista, chi e` costruttivista, argh :D), anche se poi il mio psi l'ho trovato in altro modo. In genere ti forniranno il numero di uno dei docenti, quindi dovresti andare sul sicuro. Fai una visita con uno di questi e "a pelle" (non c'e` altro modo purtroppo) cerchi di capire se ti potresti trovare bene. Certo, e` tutto privato e quindi costa |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
io sinceramente non sono intenzionato a pagare, uno per questione proprio di difficoltà economica, due perché da quel che ho capito le probabilità di insuccesso ci sono e se devo affidarmi al caso preferisco non spenderci nulla... naturalmente ci penserò su, vedremo.
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Mi pare sui 20 euro la prima seduta di valutazione e poi sui 30/35 euro un carnet di 5 sedute, o qualcosa del genere. |
Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
beh, c'è comunque una bella differenza tutto sommato
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
Secondo me all'asl si può dire tranquillamente: "Guardi io sono stato in analisi per 6 anni e non ho notato miglioramenti, le chiedo se è disponibile nella struttura o in qualche altra sede dell'azienda un terapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale, o eventualmente se ne siete a conoscenza anche in altre asl..."
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
ok, suggeritemi solo il miglior percorso per trovarne uno vicino alla mia zona, e abbiamo completato :D
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Re: psicoterapia cognitivo-comportamentale
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a parte le battute, mi sa che anche io ci riprovo con il mio |
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