rapporto mente - cervello
"Le vostre gioie, i vostri dolori, le vostre ambizioni, i vostri ricordi, il vostro senso di identità e di libero arbitrio, non sono altro che il comportamento di un gruppo di cellule, molto numeroso, e delle molecole che le compongono." Crick
La coscienza è stata sempre oggetto di studio scientifico ma sembra che su questo argomento non si sono mai avute delle certezze e forse non se ne avranno mai, proprio per il fatto che non può essere vista e studiata. L'altro grande mistero è quello della morte e quindi di ciò che non è vita e che abbiamo chiamato Dio, proprio per il fatto che non può essere visto e studiato. Sembrerebbe che l'uomo faccia rientrare nell'ambito della religione tutto ciò che non comprende e forse non comprenderà mai, visto che nessuno è immortale. Però è anche vero che se mi danno un colpo in testa e perdo la memoria oppure se mi viene un'altra malattia del cervello (faccio eccezione per quelle mentali dove è coinvolto solo il senso sociale), non c'è dubbio che tutte le ambizioni, i ricordi, le gioie, i dolori, il senso di identità e di libero arbitrio finiscono insieme a quella malattia. Allora mi chiedo: ha senso parlare di anima spirituale, karma e cose del genere? :sad: |
Re: rapporto mente- cervello
potresti spiegarti meglio?
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Re: rapporto mente- cervello
Bella domanda...credo che perdere la coscienza di sè equivalga a perdere se stessi e quindi se esiste un anima essa è incapacitata a governare la nostra mente e il nostro corpo. Se l'anima non esiste allora è come esser già morti o passare ad un altro livello di esistenza:eek:
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Re: rapporto mente- cervello
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Re: rapporto mente- cervello
http://www.fobiasociale.com/il-bulli...-2/#post487972
Post nr 12...le identiche domande che mi son posto io in questo 3d, ok ero off topic...e in preda alla depressione...ma le domande che mi son posto (e che mi pongo) sn esattamente le stesse... |
Re: rapporto mente- cervello
Secondo un ipotesi accreditata, la coscienza emerge quando dei particolari gruppi di neuroni "scaricano" contemporaneamente in maniera sincronizzata, come fossero un tutt'uno (Crick, Koch).
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Re: rapporto mente - cervello
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Se esiste un oggetto percepibile, questo crea una reazione nell'apparato cognitivo che risponde creando il senso di soggettività. Da questo punto di vista materia e coscienza formano quasi un tutt'uno. |
Re: rapporto mente- cervello
Non ne ho idea.
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Re: rapporto mente- cervello
"Di giorno viviamo col corpo, di notte con l'anima"
così, tanto per dire, non è una risposta al topic. animale-animato-anima, ambarabacciciccoccò. Io per comodità credo in una via di mezzo, in tutti i sensi. |
Re: rapporto mente- cervello
http://www.domenicolisi.org/2010/12/...e-vero-io.html
Falso io e Vero Io Io sono un essere divino ma la mente non lo sa. Questa mente vaga a seconda delle impressioni del momento, rimugina il passato o immagina il futuro, ma in realtà non esiste ne passato ne futuro. E' tutto come un sogno. Pensiamo di essere la persona che ha il problema, l'ego ci crede fermamente. Grazie a questa identificazione l'ego sopravvive. Un io fatto di molti io. Un io falso. Ma per falso non intendo sbagliato o cattivo, no. Intendo un io che è come il personaggio che abita in un sogno o in un film. L'Io vero è oltre la nube densa della non conoscenza. La non conoscenza è il sogno della Coscienza. La Coscienza è l'Io vero, l'Anima. Solo affidandosi a Dio che è la Realtà possiamo liberarci dalla maschera, dall'identificazione che viviamo, anzi, che sognamo. Ma l'io falso, quello della nostra carta d'identità, ha paura di affidarsi perchè sa che affidarsi significa lasciare nella Volontà di Dio la nostra esistenza, il nostro sogno. E' molto difficile abbandonarsi perchè l'ego sa che abbandonarsi significa affidare il (falso) controllo che ha nelle mani di Dio. Affidarsi è il miglior modo per liberarsi dall'identificazione. Se l'ego ha paura di estinguersi, in realtà solo abbandonandosi alla Volontà di Dio noi possiamo veramente vivere e divenire immortali. L'ego crede di sopravvivere dopo la morte, pensa che si reincarnerà. Ciò che ritorna sulla terra in un altro corpo è l'Anima, il vero Io, di cui l'ego non sa nulla. Fino a quando l'ego rimane chiuso nel suo "egoismo", nelle sue paure, nel suo odio, nella sua ignoranza non potrà mai fare esperienza dell'Anima che è la sola ad essere immortale. E' fondamentale comprendere che normalmente noi non sappiamo nulla della nostra Anima, non abbiamo nessun contatto con essa. Solo sviluppando il ponte di luce, il Testimone, noi possiamo realmente cominciare ad avere un contatto con Essa. Solo cosi possiamo vivificare un idolo, l'ego, che è morto, anche se si muove e respira come una macchina. Solo cosi l'ego partecipa dell'immortalità dell'Anima e diventa immortale anch'esso. Ecco, sono questi gli argomenti astrologici che inventano ciò che non c'è, piuttosto di occuparsi di cio che c'è :sad: |
Re: rapporto mente- cervello
Al di là di ogni definizione, la ragione è stata spesso vista come prerogativa dell'uomo, come tratto distintivo da ogni altro animale, tanto che, ad esempio, Aristotele parla di uomo come "animale razionale" (che cioè ha in comune con tutti gli altri animali il fatto di essere animale, e che ha come peculiarità rispetto a tutti gli altri quella di essere razionale).
Oggi l'idea di ragione come facoltà indipendente della mente, separata dalle emozioni, e come caratteristica appartenente solo all'uomo è fonte di grosse discussioni: basti considerare le teorie di George Lakoff e Mark Johnson. http://it.wikipedia.org/wiki/Ragione#Ragione_e_teologia :pensando: |
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