Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
Vorrei intervenire dando dei consigli, ma ho paura di ottenere lo stesso effetto che ha un proprietario di cane quando incontrando una persona cinofobica non riesce a dire niente di meglio di: "tranquillo tanto non fa niente".
Però se volete ci provo :P |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
Niente... il consiglio che volevo dare non era niente di più di quello che ha scritto Markettino
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Visto il contesto, non sto parlando di grandi cose ma di banalità provo a farne un elenco: - squadra del cuore (in curva scrivono "sei tutta la mia vita" ritengo un po' "deviante" la cosa ma se l'alternativa è il suicidio ben venga l'abbonamento al campionato, alle coppe e pure al fantascudetto) - sport praticato (purtroppo ad una certa età non rimane che la palestra, comunque anche quello può essere una passione modellarsi, scolpirsi, sentirsi padroni di ogni muscolo del proprio corpo) - arte (bisogna esserci portati, ma nessuno vieta di praticare un corso, imparando la tecnica magari fuoriesce anche il talento nascosto) - da qualche parte sul forum ho letto overclocking (bello anche solo assemblare i pc) - motori - musica - qualsiasi branca della scienza! Parlando di cose serie uno si può appassionare anche al suo lavoro così si unisce l'utile al dilettevole. Però per favore ho notato che più volte viene menzionata proprio l'unica passione che è la più deleteria per l'uomo: le donne! Basta con queste donne, veramente non voglio spingervi verso l'omossessualità se parlassi a gay direi lo stesso : "basta uomini"! Basta con le femmine, sono come le patatine per un Mcmenù: un contorno a quelle che devono essere le reali passioni di un uomo. E poi Carbo nun te se po' vedeè da scarafaggio! Che c@@@ vuol dire lo scarafaggio? Una bella foto di Leonida di 300 come avatar no? |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Per il fatto delle donne...è più un fenomeno istintivo-sociale a farle desiderare che altro,ma è molto forte,ti invidio se riesci a sfuggirgli:riverenza: Il problema è che così come sono non riesco ad impormi le cose,non ho forza di volontà...in palestra ci vado ma rimango rachitico come un anno fa:sad: Quote:
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Tornando al mio esempio, io penso che lei si sia incentrato troppo sul termine "americanizzato" facendo delle precisazioni storiche e riferimenti a diatribe che, quelle davvero, magari non interessano a chi frequenta questo forum. Mettiamola così: è vero come dice quell'esempio che la TCC "se fatta male" può curare i sintomi e non il male alla radice di quei sintomi? E in questo caso: come fa un comune mortale a riconoscere e trovare qualcuno che la TCC "la fa bene"? E ancora: gli stessi sintomi hanno sempre la stessa origine o possono derivare da mali diversi? E in questo secondo caso: il tipo di terapia va scelto in base ai sintomi o in base ai mali all'origine? Grazie :) |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Che parametri userebbe per dimostrare se un farmaco, una cura, una terapia funziona oppure no? Normalmente si fanno degli studi scientifici e da questi si ricavano delle statistiche. Si somministra il farmaco, la cura o la terapia ad un campione (abbastanza numeroso) di persone con il medesimo problema (precedentemente diagnosticato) e si guarda quante ne traggono beneficio... Se la percentuale è abbastanza alta si ritiene che tale terapia (farmaco, cura, ecc) funziona, altrimenti no. Inoltre, si confronta tale farmaco o cura con altri farmaci e altre cure e si controlla quale di questi dà i risultati migliori, in quanto tempo tempo e su quante persone... Questi studi scientifici permettono di valutare quale intervento è più efficace per un determinato problema... non l'infallibilità della cura. Ad esempio, questo permette di dire che il tal farmaco o la tale cura dà buoni risultati nel 75% dei casi trattati, mentre il tal farmaco o la tal cura da buoni risultati nel 50% dei casi trattati. Quale sceglierebbe? Quote:
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Per rispondere alla prima domanda sarebbe utile chiarire cosa intende per il "male alla radice di quei sintomi?". Se si riferisce ad un evento traumatico nell'infanzia la vedo dura... se si riferisce al rapporto con i propri genitori quando si è bambini non vedo molte possibilità di poterlo cambiare... almeno non senza una macchina del tempo... Maggiori possibilità si hanno se "le radici del male" sono modalità di pensiero o comportamenti appresi (attraverso l'esperienza diretta o indiretta) e tutt'ora utilizzati. In questo caso sarà possibile apprendere nuovi comportamenti e nuove modalità di pensiero più funzionali al benessere della persona. Quote:
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Generalmente, una persona si rivolge ad uno psicoterapeuta (almeno mi auguro) per via di un problema (chiaramente se gli attribuisce una causa psicologica), che molto spesso coincide con uno o più sintomi. Non sempre una persona sa bene quale è "l'origine del male" e di conseguenza la scelta è fatta sulla base dei sintomi (fisici, psicologici e comportamentali). Molto spesso le persone raggiungono il terapeuta dopo anni e anni di sofferenza, quando il problema è cronico. In questi casi può essere molto difficile ricostruire la storia del disturbo e quindi poter risalire con certezza alla "radice del male". Ad ogni modo, per "guarire" non basta sapere il motivo per cui ci si è "ammalati". Mi perdoni l'esempio un po' banalizzante. Non credo che sarebbe soddisfatto se il suo medico di base le dicesse che ha il raffreddore perché ha preso freddo. Probabilmente vorrebbe che le prescrivesse l'aspirina. Spero di aver chiarito, almeno in parte le sue perplessità. Diversamente sono sempre disponibile ad ulteriori chiarimenti. Dott. Liverani |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
Vorrei intervenire nel confronto Moonwatcher-Liverani con una domanda al dott. Liverani: come spiega i fallimenti della terapia comportamentale cui ho assistito durante il Servizio Civile in una comunità terapeutica per tossicodipendenti?
Nel caso non avesse presente i miei vecchi post, ripeterò che, in sostanza, ogni volta che il TD recuperato (a giudizio dei tre psicologi della CT) si allontanava dalla Comunità ricadeva, prima o poi, nella tossicodipendenza. |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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L'alta probabilità di ricaduta è una delle principali caratteristiche della tossicodipendenza, pertanto il fatto che un paziente ricada anche al termine di un percorso in comunità è purtroppo abbastanza probabile. Inoltre, la tossicodipendenza è spesso accompagnata dalla perdita d'importanti risorse personali, che possono spesso rendere complicato il reinserimento e il mantenimento dei risultati raggiunti. Basta pensare ai problemi di salute, alla ridotta rete sociale "sana", alle difficoltà nel reinserimento lavorativo, alla possibile stigmatizzazione, ecc. Tutto ciò per dire che è un disturbo tutt'altro che facile da trattare. Inoltre, nessuna psicoterapia è infallibile e questo vale anche per la TCC. Dott. Liverani |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Su tutto il resto sono d'accordo. :) |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Esempio. Se tra gli obiettivi a breve termine c'è "riuscire a cominciare una conversazione con una ragazza sconosciuta" è possibile valutare se dopo qualche mese di terapia tale obiettivo è stato raggiunto oppure no ed eventualmente perché... Quote:
Quel che le posso dire è che viene ritenuta tra i trattamenti più efficaci per la cura dei disturbi d'ansia e per la depressione. Esistono comunque delle circostanze in cui è controindicata, ad esempio in presenza di ritardo cognitivo. Dott. Liverani |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Il codice deontologico degli psicologi prevede che di fronte a prove evidenti dell'inutilità del suo intervento lo psicologo debba interrompere il trattamento. Pertanto è chiaro che la valutazione non spetta solo al paziente. Quote:
Spero di aver risposto e chiarito le tue perplessità. Dott. Liverani |
Re: Mi arrendo,vado da qualcuno
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Ah, dimenticavo: le "prove evidenti" dell'inutilità del trattamento ho il sospetto che siano soggettive, non credo sia difficile, volendo, trovare un qualche progresso, facile trovare almeno un obiettivo raggiunto (anche quando mollai la mia terapeuta TCC cercava di convincermi di fantomatici progressi che c'erano stati). Non dubito che lei lo applichi in modo onesto quel codice, ma credo che molti si prendano un po' troppo tempo prima di dichiarare di non essere in grado di aiutare il paziente, accanendosi come con i farmaci quando vengono prescritti nonostante siano palesemente inefficaci (poi magari lo fai perché pensi che non ci siano al momento altri farmaci più efficaci per il mio male, ma almeno dimmelo). Quote:
P.S.: ha deciso lei di scrivere in questo forum, deve accettare che le sue parole possano venire fraintese o semplicemente che qualcuno possa essere in disaccordo con lei, mica può venire solo qua a far pubblicità alla TCC e a se stesso. :) |
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