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Curiosita' sulla fobia sociale.
Mi ripeto per l'ennesima volta ..non soffro della vostra patolgia pur essendo timido (anche se so che non e' la stessa cosa).
La mia domanda e' questa...ed e' una pura curiosita'.Io fino ai 18-19 anni ero cosi timido che ancora faccio fatica a crederlo. Oddio adesso non sono uno spavaldo..non mi diletto ad intrattenere ''le folle'' raccontando barzellette'' ...pero' sono diciamo molto migliorato. Quello che ho notato leggendo qua e' la e' che ( correggetemi se sbaglio) siete molto impauriti nell'avvicinare l altro sesso ,oltre alle varie situazioni sociali. La mia domanda e' questa...l'evoluzione della malattia non porta in qualche modo ad una ''guarigione spontanea'' con l avanzare dell'eta'?? Sto chiedendo cosa dice la letteratura a prosposito di questo disturbo. |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
Non credo, da quanto ho capito l'età media del forum è sulla trentina
Ma ovviamente si spera che la cosa vada migliorando come è successo a te:D |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
come mai questa curiosità?
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
Meno contatti hai con gli altri, meno contatti vuoi avere.
Più passa il tempo, più il tutto peggiora. |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
Come molte malattie fisiche, la Fobia Sociale ed il Disturbo di Personalità Evitante, se non curate precocemente tendono a peggiorare. Quanto all'avvicinare l'altro sesso, non c'è nulla da capire: la malattia entra in contrasto con un istinto basilare.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
Non credo che conti l'età, ad esempio io ho superato la 30ina, mi ritengo un ex social fobico, lo sono stato fino a 4-5 anni fa, ora sono un timido con una soglia più bassa rispetto a prima. Come ho fatto? Ho superato la paura del sociale perchè ho dovuto affrontare le cose per "forza", ora ho la responsabilità di accudire una persona ammalata, quindi devo avere per forza una vita sociale.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
io ho 22 anni sono migliorato nel senso he da ragazzino ero di una timidezza estrema,cioe prima avevo 10 conoscenti,ora 100 che so,prima avevo un amico ora ne ho qualcuno....in questo senso....pero' lindole e' quella....
fore si puo' migliorare davvero se uno si trova ad affrontare situazioni di diffcolta' estreme come malattie,cose cosi' dove uno e' costretto per sopravvivere a fare certe cose... pero' questi miglioramenti vanno a fasi alterne,a volte ti illudono e dopo ti fai pu male perche a volte pensi di essere vicino ai normaloni che hanno fatto 2000 cose piu di te...e poi ti accorgi che ce un mare.... io credo si possa vivere una vita dignitosa accetandosi pero' e' con le donne che la fobia o dep che e' levoluzione della fobia...crea i maggiori problemi... perche non te lo so spiegare,quello che ti posso dire e' che il problema del fobico principale e' la testa paranoica che imprigiona il corpo,e con le donne tutto cio aumenta,le paranoi salgono al doppio,il triplo,molte illogiche senza senso...e quando la struttura' e radicata non so piu che dire e' un grosso guaio... |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
Il fatto che non ci sia una proporzinalità lineare tra il passare del tempo e il miglioramento della fobia sociale non va però imputato alla naturo del disturbo della fobia sociale, ma a fattori estranei, che in sostanza classificherei in due classi:
1) la mancanza di creatività e passionalità nel soggetto socialfobico nello sperimentare, proprio con lo spirito di un imprenditore o di uno sperimentatore, le tecniche e i modi per rendere a lui soddisfacenti le proprie prestazioni sociali. 2) i difetti della comunicazione umana, che è ancora meccanica, perchè condizionata da un linguaggio extra-verbale e da dinamiche psicologiche inconsapevoli e spontanee, in modo che chi compensi la mancanza di quelle abilità con un'espressività più artificiosa non trova un ambiente favorevole. La prima classe è un problema che va imputato al soggetto socialfobico che non usa il suo intelletto per perfezionarsi, la seconda classe è un problema da imputare alla società, cioè agli individui che compongono la società che, collettivamente, non fanno il patto sociale di modificare la comunicazione umana. Consideriamo il caso in cui un socialfobico non appartenga alla classe 1, cioè abbia la volontà di usare il suo intelletto per migliorare la propria fobia sociale. Essendo però l'ambiente sociale appartenente alla classe 2, dovrà comunque faticare a guarire il suo disturbo, perchè nonostante il suo impegno e buona volontà, l'ambiente gli più attrito che favore. Quindi, più è diffusa la classe 2, più il soggetto della classe 1 dovrà impegnarsi, più la classe 2 è esigua, più il soggetto della classe 1 vedrà premiato il suo impegno. In pratica comunque siamo in una specie di manicomio, perchè viviamo in un mondo in cui è considerato normale il fatto che non si possa comunicare tutto a tutti in modo che tutti capiscano tutto di tutti: manca infatti la volontà, perchè manca un'etica che abbia il postulato morale che è importante che ci sia una comunicazione perfetta. Così ci si accontenta di una comunicazione in massima parte meccanica, così lo sforzo del socialfobico dovrebbe essere acquisire quelle abilità meccaniche, che sono anche difficili da individuare, figuriamoci per un socialfobico che non abbia una grossa capacità di analisi e una grossa passione che alimenti il suo impegno. Essendo in un manicomio, sarà più difficile superare il disturbo della fobia sociale, ma non impossibile. |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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ok, dopo questa vado a comprarmi il parrucchino di EINSTEIN |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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sta di fatto che hai detto che quella dei soggetti B è difesa, come quella dei soggetti A nel non affrontare le situazioni sociali. In tal caso viene a emergere un'asocialità da entrambe e due le parti ma per differenti motivi. La meccanicità da parte del linguaggio dei soggetti B è pari all'automatismo e praticità con cui svolgono le semplici funzioni quotidiane. Dovendosi confrontare con i soggetti A i quali hanno un altro modo di apportarsi, molto più lento e meno pratico, i soggetti B li evitano di conseguenza... stronzate a parte c'è anche il bel senso di superiorità e un comportamento superficiale da parte dei soggetti B, per concludersi in compiacimento nel poter trattare sotto i plantari delle scarpe un altro simile della propria razza: DA QUI SE NE RICAVA IL POTERE |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
"l'evoluzione della malattia non porta in qualche modo ad una ''guarigione spontanea'' con l avanzare dell'eta'??"
Penso di no. Ci possono essere dei miglioramenti ma solo con tanta forza di volontà.. |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
Da un sito ho letto questo: "L'età d'esordio del disturbo si colloca generalmente tra i 15 e i 25 anni mentre la richiesta d'intervento psicologico o psichiatrico avviene in media dopo 10 anni di malattia ed è spesso determinata dall'insorgenza di complicanze quali depressione o abuso di alcolici".
http://www.psichiatria-online.it/fobia_sociale.asp Infatti, a me è comparsa intorno a quell'età, non è da molto che viene diagnosticata la fobia sociale, prima veniva considerata solo come semplice timidezza esagerata. E come dice l'articolo l'aiuto si chiede dopo anni. |
Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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Re: Curiosita' sulla fobia sociale.
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