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Nothing87 11-07-2010 16:27

Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Ciao...
"Possono parere simili ed invece sono diversi nel profondo.
Nel profondo dove c’è il desiderio e quindi la sofferenza.
Ma entrambi sono fatti di isolamento e chiusura – e, proprio perchè le similitudini sono solo apparenti, si tratta di due disturbi di personalità definiti in categorie separate.
Ciò che caratterizza queste patologie è la diffusione all’interno della personalità dell’individuo, il loro essere un modo pervarsivo di comportarsi e porsi che influenza l’esistenza tutta, ripetendosi in modo spesso inadeguato alle circostanze – tratti che non si modificano, non elastici al mutare delle situazioni, ma che persistono, quasi ottusi e senza dubbio inadeguati.
Per l’eterogeneità di questi disturbi, la classificazione è stata fatta creando tre classi che racchiudono le distinte ossature del disagio : disturbi legati a un modo di porsi bizzarro (schizoide, schizotipico, paranoide), disturbi che hanno a che vedere con la sfera emotiva (istrionico, narcisistico, antisociale e borderline) e disturbi connotati dall’ansia (evitante, ossessivo-compulsivo, dipendente).
Ecco dunque che l’affezione schizotipica e quella evitante sono in due categorizzazioni diversi.
Per il desiderio frustrato e la sofferenza che l’uno prova – e non l’altro.

Il disturbo schizoide di personalità : il distacco, l’emozione che non ha posto, l’affettività che si appiattisce.
Di fronte a una persona che ne soffre si può restare sorpresi dalla ‘freddezza’ che traspare, da un disinteresse costante verso ciò che umanamente, di solito, si ha e si cerca : l’altro, il contatto, la comunicazione, la relazione amicale, familiare piuttosto che sentimentale.
Quasi mancasse quella stereotipata scintilla di vita e voglia di essa, che ci fa riconoscere fra noi stessi, qualcosa che ci appare naturale.
Solo nell’incontro occasionale e superficiale può proporre un’immagine ‘normale’, ma un lieve approfondimento porta comunque alla luce l’inadeguatezza dell’interazione – anche a livello sessuale non vi è alcuna ricerca e questo sorprendere, poichè parliamo del modo più ancestrale e pressocchè necessario di avvicinamento.
Si cercano attività e occupazioni solitarie, la famiglia non è sentita e partecipata come di solito accade, il con-dividere è disturbante dei propri usuali ritmi di ‘quiete’ – il non tenere per nulla a far parte del mondo.
Questo modus operandi copre tra l’altro la gamma completa delle percezione e delle manifestazioni, non solo in termini positivi, ma anche negativi : non si riesce a esprimere rabbia o nulla d’altro, come se si fosse nascosti in un luogo lontano, un altrove che non risponde alle regole riconosciute (nemmeno le critiche o la disapprovazione smuovono la persona affetta da questo disturbo).
L’appartarsi perpetuo è un modo per alllontanarsi da una realtà che è intrusiva – totale anedonia (l’assenza di quella ricerca istintiva delle mille è più forme di piacere che inseguiamo per dare alla nostra vita dignità e sollievo).

Anche l’individuo affetto da disturbo evitante lo troverete probabilmente chiuso nella propria stanza, ma per altro motivo : il rifiuto.
Anelano con forza all’altro, a partecipare pienamente, ma non riescono – il timore di non essere accettati, la visione catastrofica di sè e del proprio valore, l’insopportabile idea di non essere adeguati (tutto questo paralizza totalmente).
Il coinvolgimento li fa letteralmente fuggire, con una disperata coda di depressione : si scappa da qualcosa che (si teme) mostrerà il proprio non essere all’altezza di, che esporrà alla derisione, a una pochezza presunta e che viene letta negli occhi degli altri.
La perenne vergogna che prova e la consapevolezza della propria prigione, accanto alla sofferenza dell’essere soli, fa di questo disturbo una gabbia estenuante in cui sopravvivere – si teme d’essere inferiori, ci si esclude, si è convinti di essere ‘diversi’, una diversità irrecuperabile.
Spesso questo tipo di personalità si riscontra in chi, da bambino e nell’ adolescenza, ha avuto intensi vissuti d’ansia – una sorta di continuum, uno sprofondare.

Volendo creare un’immagine, mentre nel disturbo schizoide non c’è il guardare fuori da una metaforica finestra, ma uno stare-in-sè-e-basta, nell’evitante si spia con desiderio e pena ciò che scorre al di là del vetro, con la convinzione di non poterlo raggiungere, di non avere le doti necessarie per far parte di quel fluire dinamico che è la vita.
E se nel primo caso la terapia è difficoltosa (come si guarisce da qualcosa che nemmeno si riconosce?), nel secondo caso gli ostacoli sono molti, ma si hanno per le meno dei risultati positivi se coltivati nel lungo termine, magari all’interno di una terapia cognitivo-comportamentale.
Se non si riuscirà magari a correre all’esterno a unirsi alla folla che avanza, almeno si riuscirà ad aprire la finestra e sporgersi, per chiaccherare con qualcuno che magari attende, proprio lì fuori – metaforicamente e non.
E potrebbe essere solo un inizio. "

(www.mentesociale.it)


Per cui occhio.

Dettagli sul disturbo schizoide:
http://it.wikipedia.org/wiki/Disturb...di_personalità

Kos90 04-12-2010 22:50

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Come si fa a sapere se effettivamente una persona ha il disturbo schizoide di personalità?

maury25 05-12-2010 00:03

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Kos90 (Messaggio 444021)
Come si fa a sapere se effettivamente una persona ha il disturbo schizoide di personalità?

..credo che sia necessario il parere di un esperto terapeuta. Personalmente, leggendo la spiegazione, mi ci rivedo molto.

Inosservato 07-12-2010 16:26

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 371587)
Le descrizioni del disturbo evitante di personalità mi calzano a pennello...

Sì si non c'è dubbio nemmeno da parte mia, il DEP è il mio vero problema, troppi comportamenti e sintomi coincidono.
Da quello che ho letto però il disturbo schizoide mi sembra peggio...almeno in quello non mi ci riconosco

Woland12 07-12-2010 16:53

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Nothing87 (Messaggio 371401)
Ciao...
"Possono parere simili ed invece sono diversi nel profondo.
Nel profondo dove c’è il desiderio e quindi la sofferenza.
Ma entrambi sono fatti di isolamento e chiusura – e, proprio perchè le similitudini sono solo apparenti, si tratta di due disturbi di personalità definiti in categorie separate.
Ciò che caratterizza queste patologie è la diffusione all’interno della personalità dell’individuo, il loro essere un modo pervarsivo di comportarsi e porsi che influenza l’esistenza tutta, ripetendosi in modo spesso inadeguato alle circostanze – tratti che non si modificano, non elastici al mutare delle situazioni, ma che persistono, quasi ottusi e senza dubbio inadeguati.
Per l’eterogeneità di questi disturbi, la classificazione è stata fatta creando tre classi che racchiudono le distinte ossature del disagio : disturbi legati a un modo di porsi bizzarro (schizoide, schizotipico, paranoide), disturbi che hanno a che vedere con la sfera emotiva (istrionico, narcisistico, antisociale e borderline) e disturbi connotati dall’ansia (evitante, ossessivo-compulsivo, dipendente).
Ecco dunque che l’affezione schizotipica e quella evitante sono in due categorizzazioni diversi.
Per il desiderio frustrato e la sofferenza che l’uno prova – e non l’altro.

Il disturbo schizoide di personalità : il distacco, l’emozione che non ha posto, l’affettività che si appiattisce.
Di fronte a una persona che ne soffre si può restare sorpresi dalla ‘freddezza’ che traspare, da un disinteresse costante verso ciò che umanamente, di solito, si ha e si cerca : l’altro, il contatto, la comunicazione, la relazione amicale, familiare piuttosto che sentimentale.
Quasi mancasse quella stereotipata scintilla di vita e voglia di essa, che ci fa riconoscere fra noi stessi, qualcosa che ci appare naturale.
Solo nell’incontro occasionale e superficiale può proporre un’immagine ‘normale’, ma un lieve approfondimento porta comunque alla luce l’inadeguatezza dell’interazione – anche a livello sessuale non vi è alcuna ricerca e questo sorprendere, poichè parliamo del modo più ancestrale e pressocchè necessario di avvicinamento.
Si cercano attività e occupazioni solitarie, la famiglia non è sentita e partecipata come di solito accade, il con-dividere è disturbante dei propri usuali ritmi di ‘quiete’ – il non tenere per nulla a far parte del mondo.
Questo modus operandi copre tra l’altro la gamma completa delle percezione e delle manifestazioni, non solo in termini positivi, ma anche negativi : non si riesce a esprimere rabbia o nulla d’altro, come se si fosse nascosti in un luogo lontano, un altrove che non risponde alle regole riconosciute (nemmeno le critiche o la disapprovazione smuovono la persona affetta da questo disturbo).
L’appartarsi perpetuo è un modo per alllontanarsi da una realtà che è intrusiva – totale anedonia (l’assenza di quella ricerca istintiva delle mille è più forme di piacere che inseguiamo per dare alla nostra vita dignità e sollievo).

Anche l’individuo affetto da disturbo evitante lo troverete probabilmente chiuso nella propria stanza, ma per altro motivo : il rifiuto.
Anelano con forza all’altro, a partecipare pienamente, ma non riescono – il timore di non essere accettati, la visione catastrofica di sè e del proprio valore, l’insopportabile idea di non essere adeguati (tutto questo paralizza totalmente).
Il coinvolgimento li fa letteralmente fuggire, con una disperata coda di depressione : si scappa da qualcosa che (si teme) mostrerà il proprio non essere all’altezza di, che esporrà alla derisione, a una pochezza presunta e che viene letta negli occhi degli altri.
La perenne vergogna che prova e la consapevolezza della propria prigione, accanto alla sofferenza dell’essere soli, fa di questo disturbo una gabbia estenuante in cui sopravvivere – si teme d’essere inferiori, ci si esclude, si è convinti di essere ‘diversi’, una diversità irrecuperabile.
Spesso questo tipo di personalità si riscontra in chi, da bambino e nell’ adolescenza, ha avuto intensi vissuti d’ansia – una sorta di continuum, uno sprofondare.

Volendo creare un’immagine, mentre nel disturbo schizoide non c’è il guardare fuori da una metaforica finestra, ma uno stare-in-sè-e-basta, nell’evitante si spia con desiderio e pena ciò che scorre al di là del vetro, con la convinzione di non poterlo raggiungere, di non avere le doti necessarie per far parte di quel fluire dinamico che è la vita.
E se nel primo caso la terapia è difficoltosa (come si guarisce da qualcosa che nemmeno si riconosce?), nel secondo caso gli ostacoli sono molti, ma si hanno per le meno dei risultati positivi se coltivati nel lungo termine, magari all’interno di una terapia cognitivo-comportamentale.
Se non si riuscirà magari a correre all’esterno a unirsi alla folla che avanza, almeno si riuscirà ad aprire la finestra e sporgersi, per chiaccherare con qualcuno che magari attende, proprio lì fuori – metaforicamente e non.
E potrebbe essere solo un inizio. "

(www.mentesociale.it)


Per cui occhio.

Dettagli sul disturbo schizoide:
http://it.wikipedia.org/wiki/Disturb...di_personalità

Ho apprezato molto questo tuo post... non conoscevo l'esistenza del disturbo schizoide e mi ha colpito molto leggerne la descrizione...

Come hai anche sottolineato tu la differenza tra i 2 disturbi è radicale, e solo ad un occhio esterno due soggetti che soffrono di questi disturbi appaino uguale. Fondamentalmente in uno il desiderio è presente (l'evitante) nell'altro scompare totalmente (lo schizoide). Per quanto apparentemente il disturbo schizoide sembri più grave, perchè chi ne è afflitto ha una mancanza ulteriore rispetto all'evitante, per certi versi a me pare un disturbo all'atto pratico meno invalidante. L'evitante ha un forte desiderio che non riusce a realizzare e quindi soffre, cade in depressione ecc. Lo schizoide non ha le relazioni sociali della persona normale, ma neanche le desidera! Quindi non essendoci né risoluzione né desiderio dov'è la sofferenza? Si è raggiunta una sorta di atarassia, una eliminazione del desiderio come prevede anche il buddismo.
Un affetto di disturbo schizoide non sarà felice, perchè non provando niente non trae neanche giovamento da alcuna gioia, ma forse almeno sarà immune dalla depressione che rischia di affliggere l'evitante.

Io personalmente mi ritrovo per lo più nel quadro evitante... anche se proprio negli ultimi tempi mi sto rendendo conto che effettivamente nemmeno io le voglio certe relazioni sociali, che se le temo è perchè fondamentalmente voglio starmene anche da solo, lontano dagli altri. Questo credo che non significhi che stia diventando uno schizoide :D... diciamo che sto iniziando piano piano ad accettare la mia asocialità, cosa che da buon evitante mi è sempre apparsa difficile...

Stasüdedòs 07-12-2010 17:37

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Ho elementi caratteristici di entrambi, e pure variabili a seconda dei periodi e delle situazioni; comunque generalmente prevale la componente schizoide rispetto a quella evitante, diciamo 60% vs 40%

very90 08-12-2010 12:24

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
I DDP mi interessano da diverso tempo, ed effettivamente anche se apparentemente il disturbo schizoide con il disturbo evitante sembrano somigliarsi, in realtà sono profondamente diversi. Ciò che accomuna entrambi è la mancanza di relazioni sociali, ma mentre per lo schizoide questo appare quasi normale perchè è lui stesso che le evita perchè non ci tiene ad averle e perchè non è in grado di esternare in alcun modo i suoi sentimenti, chi soffre di disturbo evitante non ha relazioni sociali non perchè non vuole averle, ma perchè non ne è in grado, a causa di una bassa autostima che lo portano a sentirsi costantemente inferiore e a causa dell'ansia sociale generalizzata che lo portano a sfuggire da qualsiasi contesto sociale. Ma appunto, mentre lo schizoide non ne risente perchè ha una personalità molto autonoma, indipendente ed è convinto di sopravvivere anche da solo senza alcun tipo di interazione sociale, chi ha il disturbo evitante invece soffre per la condizione in cui vive. Ho un amico che conosco da tanti anni, schizoide, mentre io soffro del disturbo evitante e posso affermare che la mancanza di relazioni sociali la affrontiamo in maniera molto diversa.

maury25 08-12-2010 13:42

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Scusate, infatti non mi spiego perchè il disturbo schizoide sia ritenuto più invalidante del DEP. Non è vero.
Uno schizoide è consapevole di esser solo ed è consapevole della sua natura, un dep vorrebbe relazioni sociale, ma non riesce nonostante gli sforzi. E soffre come un maledetto.

Io vorrei avere qualche relazione sociale, ma non soffro più di tanto questa situazione. Posso dire di essere una via di mezzo tra uno schizoide e un evitante, più dalla parte dello schizoide.( una specie di pazzo..)
Sapete perchè lo schizoide è ritenuto peggio dell'evitante? perchè è un asociale a cui non importa niente di niente. E questo alla gente e alla società non piace. chiaro, no?

barclay 08-12-2010 13:48

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Comunque non dimentichiamoci che le differenze tra un disturbo e l'altro sono molto sottili, senza contare che, in Italia, il DSM e l'ICD, non sono molto popolari. Sul lavoro, ho visto molte anamnesi psichiatriche di persone anziane: è incredibile in quanti modi diversi gli psichiatri riescono a chiamare la stessa malattia.

Rorò 08-12-2010 13:59

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 

[...]il tratto principale è la mancanza del desiderio di relazioni strette con altri esseri umani, e il “distacco” emotivo del soggetto rispetto alle persone e alla realtà circostante.
La personalità schizoide manifesta chiusura in sé stessa o senso di lontananza, elusività o freddezza. La persona tende all’isolamento oppure ha relazioni comunicative formali o superficiali, non appare interessata a un legame profondo con altre persone, evita il coinvolgimento in relazioni intime con altri individui, con l'eccezione eventuale dei parenti di primo grado.
Il soggetto schizoide, all'esame clinico mostra una tendenza pervasiva a vivere emotivamente in un “mondo proprio” rigidamente separato del mondo esterno delle relazioni sociali, ed anche la sua idea di sé è affetta da incertezze.
Le situazioni che scatenano la risposta schizoide, cioè la manifestazione dei sintomi, sono in genere quelle di tipo intimo con altre persone, come ad esempio le manifestazioni di affetto o di sentimenti intensi. La persona schizoide non è in grado di esprimere la sua partecipazione emotiva coerentemente e in un contesto di relazione; in contesti dove è richiesta spontaneità appare rigida o goffa. Nelle relazioni superficiali e nelle situazioni sociali formali la persona può apparire normale.
Un tratto caratterizzante tipico della personalità schizoide è l'assente o ridotta capacità di provare vero piacere o interesse in una qualsiasi attività (anedonia). Nell’esperienza individuale del paziente schizoide prevale il senso di vuoto o di mancanza di significato, riferito alla sua esistenza esteriore: il soggetto non riesce a trarre piacere dalla realtà esterna né a percepirsi come pienamente esistente nel mondo.


E' la mia esatta descrizione.

Stasüdedòs 08-12-2010 14:00

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 446833)
Scusate, infatti non mi spiego perchè il disturbo schizoide sia ritenuto più invalidante del DEP. Non è vero.
Uno schizoide è consapevole di esser solo ed è consapevole della sua natura, un dep vorrebbe relazioni sociale, ma non riesce nonostante gli sforzi. E soffre come un maledetto.

Io vorrei avere qualche relazione sociale, ma non soffro più di tanto questa situazione. Posso dire di essere una via di mezzo tra uno schizoide e un evitante, più dalla parte dello schizoide.( una specie di pazzo..)
Sapete perchè lo schizoide è ritenuto peggio dell'evitante? perchè è un asociale a cui non importa niente di niente. E questo alla gente e alla società non piace. chiaro, no?

Quoto al 100% ... da molto fastidio agli altri pensare che per qualcuno la solitudine o l'asocialità non sia affatto un dramma... per loro è inconcepibile e impazzirebbero se fossero al nostro posto.

very90 08-12-2010 14:06

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 446833)

Io vorrei avere qualche relazione sociale, ma non soffro più di tanto questa situazione. Posso dire di essere una via di mezzo tra uno schizoide e un evitante, più dalla parte dello schizoide.( una specie di pazzo..)
Sapete perchè lo schizoide è ritenuto peggio dell'evitante? perchè è un asociale a cui non importa niente di niente. E questo alla gente e alla società non piace. chiaro, no?

Provo a supporre. Vivendo la condizione pienamente da evitante, in quanto nello schizoide non mi rispecchio per nulla, posso dire che sì, è una condizione che fa soffrire, mentre lo schizoide non ne risente del peso. Però, fin dai tempi antichi, l'uomo si distingue dagli animali oltre che per l'intelligenza e la razionalità, anche per il fatto che non può vivere se non all'interno di una società. Quindi se uno schizoide rinnega ciò, è come se sfuggesse alla sua natura. Ecco perchè credo sia classificato come uno dei disturbi gravi, anche se non da tutti. C'è chi afferma che il disturbo schizoide non è nemmeno un disturbo. Non credo che gli schizoidi se rimangono circoscritti nel loro disturbo siano da considerarsi dei pazzi, è un disturbo alla pari di tutti gli altri disturbi. Se poi il disturbo peggiora in allucinazioni frequenti e deliri, allora si è alla stregua della schizofrenia e a quel punto sì, sono da considerare delle vere e proprie malattie mentali.

Rorò 08-12-2010 14:06

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da NightVision (Messaggio 446854)
idem anche per me
il tutto condito da una autostima inesistente

però trovo piacere nelle attività che costituicono i miei interessi solitari,ma non sempre..

diciamo che l'umore sempre triste e malinconico nonchè della tendenza a voler stare da solo è molto presente..che tipo di disturbo è?
sempre personalità schizoide?

Io, in fondo, non provo particolare interesse nemmeno per quelli.

Sì è una parte della descrizione del disturbo schizoide tratta da Wikipedia.

Stasüdedòs 08-12-2010 14:09

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:


Un tratto caratterizzante tipico della personalità schizoide è l'assente o ridotta capacità di provare vero piacere o interesse in una qualsiasi attività (anedonia). Nell’esperienza individuale del paziente schizoide prevale il senso di vuoto o di mancanza di significato, riferito alla sua esistenza esteriore: il soggetto non riesce a trarre piacere dalla realtà esterna né a percepirsi come pienamente esistente nel mondo.

Ecco, questa è una caratteristica che invece non mi riguarda assolutamente... il distacco, la freddezza, l'apatia ecc. è rivolta solo alle persone nel mio caso.

maury25 08-12-2010 14:22

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 446859)
Provo a supporre. Vivendo la condizione pienamente da evitante, in quanto nello schizoide non mi rispecchio per nulla, posso dire che sì, è una condizione che fa soffrire, mentre lo schizoide non ne risente del peso. Però, fin dai tempi antichi, l'uomo si distingue dagli animali oltre che per l'intelligenza e la razionalità, anche per il fatto che non può vivere se non all'interno di una società. Quindi se uno schizoide rinnega ciò, è come se sfuggesse alla sua natura. Ecco perchè credo sia classificato come uno dei disturbi gravi, anche se non da tutti. C'è chi afferma che il disturbo schizoide non è nemmeno un disturbo. Non credo che gli schizoidi se rimangono circoscritti nel loro disturbo siano da considerarsi dei pazzi, è un disturbo alla pari di tutti gli altri disturbi. Se poi il disturbo peggiora in allucinazioni frequenti e deliri, allora si è alla stregua della schizofrenia e a quel punto sì, sono da considerare delle vere e proprie malattie mentali.

Appunto. Disturbo non è malattia. Sono due cose diverse.
Io penso di avere questa personalità, e francamente ne sono anche orgoglioso. Perchè, comunque, ho i miei interessi e non soffro molto il fatto di non aver relazioni sociali perchè sono consapevole che se anche ne avessi l'opportunità, non saprei districarmi, mi sentirei a disagio. Ma non per l'ansia, ma proprio perchè a me di certe usanze sociale non me ne frega granchè.
Uno come me, nella nostra società, non viene considerato normale... ma io me ne fottto alla grande. Anzi, lavoro per perfezionare sempre di più la mia vera essenza. Se mi buttassi a picco nelle relazioni sociali finirei per star male perchè negherei la mia vera natura.
E ti parlo di questo perchè è una sensazione che ho già vissuto.

very90 08-12-2010 15:03

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 446872)
Appunto. Disturbo non è malattia. Sono due cose diverse.
Io penso di avere questa personalità, e francamente ne sono anche orgoglioso. Perchè, comunque, ho i miei interessi e non soffro molto il fatto di non aver relazioni sociali perchè sono consapevole che se anche ne avessi l'opportunità, non saprei districarmi, mi sentirei a disagio. Ma non per l'ansia, ma proprio perchè a me di certe usanze sociale non me ne frega granchè.
Uno come me, nella nostra società, non viene considerato normale... ma io me ne fottto alla grande. Anzi, lavoro per perfezionare sempre di più la mia vera essenza. Se mi buttassi a picco nelle relazioni sociali finirei per star male perchè negherei la mia vera natura.
E ti parlo di questo perchè è una sensazione che ho già vissuto.

Infatti io non mi ritengo in alcun modo una malata mentale o pazza. Ho solo qualche disturbo che mi impedisce di vivere una serie di cose, ma per il resto mi ritengo normale, anche se il concetto di normalità è molto relativo. Nella società odierna i timidi o quelli che vivono per conto proprio vengono considerati anormali, il che è profondamente deprimente. Deprimente perchè chi pensa ciò mi fa quasi pena, mica per noi. Però effettivamente la differenza tra il disturbo tuo e il mio l'hai colta pienamente. Anch'io ho i miei interessi (vivessi la mia vita per pensare alle cazzate o per pensare alla mia apparenza mi sarei già suicidata da un pezzo) ma al tempo stesso sento la mancanza di relazioni sociali, cosa che tu non avverti. Ma ovviamente non sento la mancanza perchè vorrei essere una persona estroversa, ma perchè avverto il bisogno a volte di parlare con qualcuno, di confidarmi, di avere dei pareri, dei consigli. Purtroppo non ho una personalità autonoma e indipendente come quasi tutti gli schizoidi hanno, è per questo che invidio in parte il vostro disturbo. Ciò su cui obietterei un attimo è che tu parli che se cercassi le relazioni sociali negheresti la tua vera natura. Secondo me è questo concetto che è sbagliato, hai una concezione distorta della tua "vera natura" perchè il disturbo schizoide ti fa avere quella concezione. Tuttavia è difficile uscirne, lo è per un evitante figuriamoci per uno che soffre maggiormente del disturbo schizoide...

Woland12 08-12-2010 16:11

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 446859)
Provo a supporre. Vivendo la condizione pienamente da evitante, in quanto nello schizoide non mi rispecchio per nulla, posso dire che sì, è una condizione che fa soffrire, mentre lo schizoide non ne risente del peso. Però, fin dai tempi antichi, l'uomo si distingue dagli animali oltre che per l'intelligenza e la razionalità, anche per il fatto che non può vivere se non all'interno di una società. Quindi se uno schizoide rinnega ciò, è come se sfuggesse alla sua natura. Ecco perchè credo sia classificato come uno dei disturbi gravi, anche se non da tutti. C'è chi afferma che il disturbo schizoide non è nemmeno un disturbo. Non credo che gli schizoidi se rimangono circoscritti nel loro disturbo siano da considerarsi dei pazzi, è un disturbo alla pari di tutti gli altri disturbi. Se poi il disturbo peggiora in allucinazioni frequenti e deliri, allora si è alla stregua della schizofrenia e a quel punto sì, sono da considerare delle vere e proprie malattie mentali.

Una patologia è veramente tale solo se accompagnata da sofferenza.

Se nello schizoide la sofferenza è assente non si può parlare di caso patologico, ma di variante psicologica-caratteriale. Il fatto di voler considerare il caso di chi non desidera relazioni sociali un disturbo, secondo me, è una forzatura che deriva dal voler vedere tutta la società conforme ed estroversa. Quale sia la vera "natura umana" la "normalità" è impossibile da definire precisamente viste le innumerevoli varianti sia anatomiche sia psicologiche all'interno della nostra specie. Noi pi tendiamo a considerare comunemente ed erroneamente "normale" chi rientra nella % dominante, maggiore.

Come ho scritto nel mio post precedente, il DEP è invece più grave, e considerabile al 100% un disturbo patologico della personalità, visto che consiste nella incapacità a realizzare un forte desiderio, quello della socialità, ed è infatti accompagnato da sofferenza e, a volte, da depressione vera e propria.

maury25 08-12-2010 16:44

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 446889)
Infatti io non mi ritengo in alcun modo una malata mentale o pazza. Ho solo qualche disturbo che mi impedisce di vivere una serie di cose, ma per il resto mi ritengo normale, anche se il concetto di normalità è molto relativo. Nella società odierna i timidi o quelli che vivono per conto proprio vengono considerati anormali, il che è profondamente deprimente. Deprimente perchè chi pensa ciò mi fa quasi pena, mica per noi. Però effettivamente la differenza tra il disturbo tuo e il mio l'hai colta pienamente. Anch'io ho i miei interessi (vivessi la mia vita per pensare alle cazzate o per pensare alla mia apparenza mi sarei già suicidata da un pezzo) ma al tempo stesso sento la mancanza di relazioni sociali, cosa che tu non avverti. Ma ovviamente non sento la mancanza perchè vorrei essere una persona estroversa, ma perchè avverto il bisogno a volte di parlare con qualcuno, di confidarmi, di avere dei pareri, dei consigli. Purtroppo non ho una personalità autonoma e indipendente come quasi tutti gli schizoidi hanno, è per questo che invidio in parte il vostro disturbo. Ciò su cui obietterei un attimo è che tu parli che se cercassi le relazioni sociali negheresti la tua vera natura. Secondo me è questo concetto che è sbagliato, hai una concezione distorta della tua "vera natura" perchè il disturbo schizoide ti fa avere quella concezione. Tuttavia è difficile uscirne, lo è per un evitante figuriamoci per uno che soffre maggiormente del disturbo schizoide...

Non è che non cerco relazioni sociali, non ne faccio un dramma.
Non pongo come priorità il fatto di crearmi una folta vita sociale, semplicemente non rientra nel mio essere.
la mia natura è la solitudine...punto. Una sensazione che in 20 anni di vita ho sperimentato è questa. più stavo solo e più mi trovavo a mio agio. Più stavo insieme a persone che non mi piacevano e con cui non mi trovavo, più mi sentivvo schifato e diverso.
e sentirsi diverso dagli altri non è proprio piacevole...allora si cerca di capire la propria identità qual'è.
C'ho messo un pò, ma adesso sono decisamente più consapevole rispetto a 2-3 anni fa. 2-3 anni fa credevo di esssere come gli altri, vedevo in me delle mancanze e non sapevo come spiegarle a me stesso. E quindi ci soffrivo.
Adesso il mio scopo non è più quello di crearmi un'identità che vada bene alla società, il mio scopo è quello di perfezionare la mia personalità,il mio modo di fare e il mio carattere, e da questo trarre piacere ed equilibrio, qualità che ancora non ho raggiunto del tutto.

Quote:

Una patologia è veramente tale solo se accompagnata da sofferenza.

Se nello schizoide la sofferenza è assente non si può parlare di caso patologico, ma di variante psicologica-caratteriale. Il fatto di voler considerare il caso di chi non desidera relazioni sociali un disturbo, secondo me, è una forzatura che deriva dal voler vedere tutta la società conforme ed estroversa. Quale sia la vera "natura umana" la "normalità" è impossibile da definire precisamente viste le innumerevoli varianti sia anatomiche sia psicologiche all'interno della nostra specie. Noi pi tendiamo a considerare comunemente ed erroneamente "normale" chi rientra nella % dominante, maggiore.

Come ho scritto nel mio post precedente, il DEP è invece più grave, e considerabile al 100% un disturbo patologico della personalità, visto che consiste nella incapacità a realizzare un forte desiderio, quello della socialità, ed è infatti accompagnato da sofferenza e, a volte, da depressione vera e propria.
verissimo...quoto tutto.

very90 08-12-2010 16:52

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Woland12 (Messaggio 446934)
Una patologia è veramente tale solo se accompagnata da sofferenza.

Se nello schizoide la sofferenza è assente non si può parlare di caso patologico, ma di variante psicologica-caratteriale. Il fatto di voler considerare il caso di chi non desidera relazioni sociali un disturbo, secondo me, è una forzatura che deriva dal voler vedere tutta la società conforme ed estroversa. Quale sia la vera "natura umana" la "normalità" è impossibile da definire precisamente viste le innumerevoli varianti sia anatomiche sia psicologiche all'interno della nostra specie. Noi pi tendiamo a considerare comunemente ed erroneamente "normale" chi rientra nella % dominante, maggiore.

Allora, nella seconda parte del tuo messaggio sono pienamente d'accordo, anch'io ho espresso il concetto che la normalità sia relativa e adattabile al contesto in cui viviamo. Sol perchè viviamo in una società estroversa non vuol dire che la normalità sia l'estroversione e il disagio sia l'introversione.

Il punto è un altro però. Se io classifico il disturbo schizoide come disturbo e non come tu affermi, variante psicologica-caratteriale, è perchè ci sono delle condizioni fondamentali dell'individuo che non possono essere cambiate. Seguendo il tuo ragionamento, nessuno è affetto da disturbi perchè ogni persona è diversa dal nel suo genere. Cosi quindi uno schizoide che non avverte la necessità di relazioni non è disturbato perchè è nel suo carattere essere cosi, un evitante non è disturbato perchè è timido e non riesce a legare con altri e anche questo fa parte del suo carattere, un istrionico non è disturbato perchè fa parte del suo carattere basare tutto o quasi sulle apparenze e via dicendo. A questo punto, o tutti o nessuno. Secondo me non è normale che uno schizoide non avverta l'esigenza di relazioni sociali non perchè la normalità sono i luoghi comuni della gente o la maggioranza, ma perchè ci sono delle condizioni imprescindibili. Che l'uomo è fatto per vivere in società è una di queste.

Ah, di conseguenza secondo me il criterio per valutare un DDP non è affatto la sofferenza. Uno può essere disturbato e non risentirne costantemente. Non sono schizoide e non so cosa si prova, ma sinceramente dubito anche fortemente che uno schizoide non ne risenta in nessun modo di esserlo.

very90 08-12-2010 16:58

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 446966)
Adesso il mio scopo non è più quello di crearmi un'identità che vada bene alla società, il mio scopo è quello di perfezionare la mia personalità,il mio modo di fare e il mio carattere, e da questo trarre piacere ed equilibrio, qualità che ancora non ho raggiunto del tutto.

Infatti è proprio ciò che va fatto. Chi se ne frega di conformarsi alla società, di essere per forza estroversi, socievoli, sempre sorridenti. Personalmente le persone cosi, e che purtroppo sono la maggiorparte, le ritengo soltanto molto banali.

maury25 08-12-2010 17:04

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 446981)
Allora, nella seconda parte del tuo messaggio sono pienamente d'accordo, anch'io ho espresso il concetto che la normalità sia relativa e adattabile al contesto in cui viviamo. Sol perchè viviamo in una società estroversa non vuol dire che la normalità sia l'estroversione e il disagio sia l'introversione.

Il punto è un altro però. Se io classifico il disturbo schizoide come disturbo e non come tu affermi, variante psicologica-caratteriale, è perchè ci sono delle condizioni fondamentali dell'individuo che non possono essere cambiate. Seguendo il tuo ragionamento, nessuno è affetto da disturbi perchè ogni persona è diversa dal nel suo genere. Cosi quindi uno schizoide che non avverte la necessità di relazioni non è disturbato perchè è nel suo carattere essere cosi, un evitante non è disturbato perchè è timido e non riesce a legare con altri e anche questo fa parte del suo carattere, un istrionico non è disturbato perchè fa parte del suo carattere basare tutto o quasi sulle apparenze e via dicendo. A questo punto, o tutti o nessuno. Secondo me non è normale che uno schizoide non avverta l'esigenza di relazioni sociali non perchè la normalità sono i luoghi comuni della gente o la maggioranza, ma perchè ci sono delle condizioni imprescindibili. Che l'uomo è fatto per vivere in società è una di queste.

Ah, di conseguenza secondo me il criterio per valutare un DDP non è affatto la sofferenza. Uno può essere disturbato e non risentirne costantemente. Non sono schizoide e non so cosa si prova, ma sinceramente dubito anche fortemente che uno schizoide non ne risenta in nessun modo di esserlo.

..e perchè un estroverso che giudica dalle apparenze, un estroverso con mille preconcetti, pregiudizi sulle persone, potrà mai cambiare?
Però questo atteggiamento non viene definito disturbo... semplicemente perchè tali valori dalla società non sono visti inibitori o sbagliati e quindi ingiusti.
Al contrario di un introverso-schizoide.
Che poi a me, come ho già specificato qui sul forum, questi termini non piacciono molto... non capisco perchè una persona che preferisce il silenzio della solitudine, chessò magari il rumore della natura, sia sbagliata rispetto a una qualuqnue persone che predilige invece la socialità a tutti i costi... ognuno è libero di avere la propria visione del mondo.
Io ho questa visione del mondo, nonostante siano in molti a condizionarmi... mi piace vivere così, perchè dovrei considerarlo un disturbo?

Comunque uno schizoide è freddo,malinconico,poco emozionale, ride poco... si trova particolarmente a disagio in un ambiente sociale, è in quel contesto che uno schizoide risente della sua natura.

edit : ora parlo così, ma in realtà con le persone giuste sono normalissimo... se non ho quelle su cui contare( e al momento non ce l'ho) mi adatto...come gli animali.

very90 08-12-2010 17:38

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 446988)
..e perchè un estroverso che giudica dalle apparenze, un estroverso con mille preconcetti, pregiudizi sulle persone, potrà mai cambiare?
Però questo atteggiamento non viene definito disturbo... semplicemente perchè tali valori dalla società non sono visti inibitori o sbagliati e quindi ingiusti.
Al contrario di un introverso-schizoide.
Che poi a me, come ho già specificato qui sul forum, questi termini non piacciono molto... non capisco perchè una persona che preferisce il silenzio della solitudine, chessò magari il rumore della natura, sia sbagliata rispetto a una qualuqnue persone che predilige invece la socialità a tutti i costi... ognuno è libero di avere la propria visione del mondo.
Io ho questa visione del mondo, nonostante siano in molti a condizionarmi... mi piace vivere così, perchè dovrei considerarlo un disturbo?

Comunque uno schizoide è freddo,malinconico,poco emozionale, ride poco... si trova particolarmente a disagio in un ambiente sociale, è in quel contesto che uno schizoide risente della sua natura.

edit : ora parlo così, ma in realtà con le persone giuste sono normalissimo... se non ho quelle su cui contare( e al momento non ce l'ho) mi adatto...come gli animali.

Chi lo dice che tutti gli estroversi non siano disturbati? Non guardare solo al disturbo schizoide o al disturbo evitante. Guarda anche al disturbo istrionico o narcisista, per esempio. Non sono persone timide o introverse, anzi, sono l'esatto opposto. Eppure sono classificabili sempre come disturbi di personalità. L'avversione nei confronti del termine disturbo è data da una concezione sbagliata del termine. Molta gente vede il disturbo come qualcosa di esclusivamente negativo, quando invece non lo è. Il disturbo accomuna solo una serie di comportamenti comuni a più individui, individui che vivono in modo diverso o con tratti caratteriali più accentuati del solito la routine quotidiana. Diciamo canoni un pò al di fuori della razionalità. Ma personalmente non rientro nell ottica che il termine disturbo, per quanto odiato, possa essere negativo in tutti i casi. Gli schizoidi sono nella storia classificati come uomini molto intelligenti, gli istrionici come grandi carismatici e via dicendo. Poi, personalmente apprezzo molto di più una persona come te che coltiva il mondo interiore piuttosto che una che vive di apparenze, quindi ancor meno riesco a dare un accezione negativa al termine.

Anch io con le persone giuste sono normalissima. Il problema è trovarle le persone giuste. :)

Kos90 08-12-2010 19:10

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Stasüdedòs (Messaggio 446863)
Ecco, questa è una caratteristica che invece non mi riguarda assolutamente... il distacco, la freddezza, l'apatia ecc. è rivolta solo alle persone nel mio caso.

Quoquoto...nessun interesse per le persone, mentre per le attività solitarie trovo molto interesse, o meglio mi piacciono, però sono molto "circolatorio", magari passo 2 settimane su biologia, altre 2 a guardare le stelle, altre 2 a scrivere, oppure ne faccio 2 nello stesso periodo o più, dipende...diciamo che devo rinnovare o far circolare le attività, altrimenti perdono velocemente d'interesse, tranne la lettura e affini.
Però tutto con persone escluse e non sento alcun bisogno di relazionarmi.
Per gli altri spetti dello schizoide combacio....

Kos90 08-12-2010 19:13

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 447008)
Chi lo dice che tutti gli estroversi non siano disturbati? Non guardare solo al disturbo schizoide o al disturbo evitante. Guarda anche al disturbo istrionico o narcisista, per esempio. Non sono persone timide o introverse, anzi, sono l'esatto opposto. Eppure sono classificabili sempre come disturbi di personalità. L'avversione nei confronti del termine disturbo è data da una concezione sbagliata del termine. Molta gente vede il disturbo come qualcosa di esclusivamente negativo, quando invece non lo è. Il disturbo accomuna solo una serie di comportamenti comuni a più individui, individui che vivono in modo diverso o con tratti caratteriali più accentuati del solito la routine quotidiana. Diciamo canoni un pò al di fuori della razionalità. Ma personalmente non rientro nell ottica che il termine disturbo, per quanto odiato, possa essere negativo in tutti i casi. Gli schizoidi sono nella storia classificati come uomini molto intelligenti, gli istrionici come grandi carismatici e via dicendo. Poi, personalmente apprezzo molto di più una persona come te che coltiva il mondo interiore piuttosto che una che vive di apparenze, quindi ancor meno riesco a dare un accezione negativa al termine.

Anch io con le persone giuste sono normalissima. Il problema è trovarle le persone giuste. :)

:yes: esattamente...

maury25 08-12-2010 22:21

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
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Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 447216)
Non mi sembra comunque il caso di fare un "derby" tra DEP e disturbo schizoide... tutti e due i disturbi sono brutti, forse chi soffre di DEP come me soffre di più perchè cerca dei contatti con altre persone ma non riesce a trovarli, forse il tuo disturbo ti evita questa sofferenza almeno in parte.
Comunque io sono evitante, ma anch'io sono ritenuto asociale e neanch'io "piaccio" alla società, quindi poi alla fine non siamo così diversi... ad ogni modo ora ho compreso meglio il tuo disturbo.

Io non faccio nessun derby e non sminuisco i problemi di nessuno, ci mancherebbe altro.
Ho esposto, quella che secondo me, rispecchia in linea di massima un dato oggettivo. Comunque è facile confonderli, per quanto mi riguarda, posso avere entrambi i disturbi a seonda del contesto in cui mi trovo.
Metti che sono in un gruppo, prevale il disturbo evitante, conto i minuti e non vedo l'ora di scappare... ma normalmente mi piace stare da solo e non soffro particolarmente. :)

very90 09-12-2010 12:27

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 447419)
io poi ne ho delle altre, ad esempio il fatto di non riuscire a mangiare in pubblico, quindi anch'io assolutamente non sminuisco i problemi degli altri.

Il non riuscire a mangiare in pubblico fa sempre parte della fobia sociale:) E' un altro dei tanti sintomi che riguardano quel tipo di fobia. Nemmeno io riesco a mangiare in pubblico, ho la sensazione che tutti stiano a guardare me e mi sento a disagio.

Ma non credo sia possibile salvo alcuni casi avere entrambi i disturbi. I disturbi si presentano come comportamenti COSTANTI. E non basta sentire la necessità per un certo periodo di non avere relazioni sociali per definirsi schizoidi. Se uno costantemente non sente necessità di rapportarsi ad altri, vuole fare tutto da solo, non riesce in alcun modo a manifestare emozioni nemmeno al proprio partner o un amico stretto, non sente necessità di avere relazioni sessuali, allora forse c'è qualche possibilità di essere schizoidi. :)

maury25 09-12-2010 13:08

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 447508)
Il non riuscire a mangiare in pubblico fa sempre parte della fobia sociale:) E' un altro dei tanti sintomi che riguardano quel tipo di fobia. Nemmeno io riesco a mangiare in pubblico, ho la sensazione che tutti stiano a guardare me e mi sento a disagio.

Ma non credo sia possibile salvo alcuni casi avere entrambi i disturbi. I disturbi si presentano come comportamenti COSTANTI. E non basta sentire la necessità per un certo periodo di non avere relazioni sociali per definirsi schizoidi. Se uno costantemente non sente necessità di rapportarsi ad altri, vuole fare tutto da solo, non riesce in alcun modo a manifestare emozioni nemmeno al proprio partner o un amico stretto, non sente necessità di avere relazioni sessuali, allora forse c'è qualche possibilità di essere schizoidi. :)

Io ricerco in un rapporto la profondità del sentimento, l'affetto, e meno o quasi per niente il rapporto sessuale... sarò strano. Mi viene difficile catalogarmi con un termine preciso... comunque manifesto emozioni, ma non verso chiunque. Forse non sono uno schizoide, non so nemmeno io. :) Sono me stesso, però. Credo che l'importante sia questo.

very90 09-12-2010 13:32

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 447528)
Sono me stesso, però. Credo che l'importante sia questo.

Ti quoto anch'io, è una frase molto bella quella che hai detto. Il problema è riuscirci, però. La fobia sociale o la timidezza è un impedimento per dimostrarsi sempre se stessi. Per esempio quando io sto all'interno di un gruppo di persone che conosco poco, non parlo quasi mai. Eppure avrei cose da dire, opinioni da esprimere. Già questo rappresenta un limite alla vera personalità che non esce fuori.

very90 09-12-2010 13:39

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 447538)
Sì, lo so bene che tutti i miei disturbi stanno sotto il "tetto" della fobia sociale.
Io però effettivamente per 7-8 anni non sentivo la necessità di avere rapporti con altre persone... non cercavo nè amici nè ragazze e stavo benissimo... i miei problemi sono iniziati quando ho cambiato atteggiamento, cioè cercare amicizie e magari una fidanzata... da lì ho cominciato a soffrire ed intristirmi.

Ma non credo che tu abbia tanti disturbi, è solo quello della fobia sociale che si presenta sotto svariate forme e ti impedisce un pò di cose. Dici che quando hai iniziato a voler relazionarti per te è rappresentato un problema. Ma per quale motivo? Perchè in realtà non ti andava di farlo? E' un punto importante questo. Perchè se non ti va di avere relazioni sociali è inutile che ti ostini a cercarle perchè non risolvi nulla, il problema risiede molto al di là della semplice ricerca di amicizie o compagna e non è forzando la cosa che lo risolvi. Se invece hai iniziato a sentirne la necessità ma ti sentivi inadatto a farlo, un senso di inferiorità o di incapacità, il discorso è diverso. Dovresti solo a piccoli passi cercare di superare il blocco, gradualmente... lo so che un conto è dirlo e un conto è farlo, ma la presenza della volontà per cambiare è già un ottimo fattore per iniziare a mettere in pratica qualcosa.

maury25 09-12-2010 13:41

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
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Originariamente inviata da very90 (Messaggio 447545)
Ti quoto anch'io, è una frase molto bella quella che hai detto. Il problema è riuscirci, però. La fobia sociale o la timidezza è un impedimento per dimostrarsi sempre se stessi. Per esempio quando io sto all'interno di un gruppo di persone che conosco poco, non parlo quasi mai. Eppure avrei cose da dire, opinioni da esprimere. Già questo rappresenta un limite alla vera personalità che non esce fuori.

..ma sai, dipende molto dal tipo di gruppo con cui uno interagisce.
In un gruppo di estranei mi sentirei terribilmente a disagio e assolutamente fuoriluogo. Quindi mi sentirei isolato e in disparte rispetto a tutti gli altri.
In un gruppo di persone più inclini a me, più simili, sarei decisamente più elastico e verrebbe fuori la mia personalità.. non è che la personalità di chiunque esca fuori a prescindere e con chiunque, credo che valga anche per un estroverso.
Sono me stesso in linea di massima, che vuol dire vivere la propria vita in funzione di quello che uno si sente di fare.
Se mi sento bene da solo e non in gruppo, vuol dire che la mia natura predilige la solitudine e il pensiero individuale.

very90 09-12-2010 14:02

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 447556)
..ma sai, dipende molto dal tipo di gruppo con cui uno interagisce.
In un gruppo di estranei mi sentirei terribilmente a disagio e assolutamente fuoriluogo. Quindi mi sentirei isolato e in disparte rispetto a tutti gli altri.
In un gruppo di persone più inclini a me, più simili, sarei decisamente più elastico e verrebbe fuori la mia personalità.. non è che la personalità di chiunque esca fuori a prescindere e con chiunque, credo che valga anche per un estroverso.
Sono me stesso in linea di massima, che vuol dire vivere la propria vita in funzione di quello che uno si sente di fare.
Se mi sento bene da solo e non in gruppo, vuol dire che la mia natura predilige la solitudine e il pensiero individuale.

Certo, ma anche per me è cosi. Se mi trovo in mezzo a delle persone che conosco da diverso tempo o con cui riesco a trovarci un affinità, sono più me stessa. Però quello che volevo dire è, per farti un esempio molto banale, se all'interno ad un gruppo di sconosciuti si inizia a parlare di politica, io ho le mie opinioni da esprimere, ma mica lo faccio. E questo un pò mi fa innervosire. Aver tanto da dire e alla fine non dire nulla o quasi. E passare anche per una persona vuota, che magari non ha opinioni su nulla. Non che me ne freghi granchè del giudizio delle altre persone, però dare un impressione diversa da quella che sono realmente un pò mi spiace.

Io più che stare bene da sola, ho bisogno dei miei spazi. Capitano quelle giornate che non ho alcuna voglia nè di uscire nè di vedere qualcuno. Però la scarsità di relazioni un pò la soffro, forse perchè non ho tutta questa grande autonomia...

maury25 09-12-2010 14:18

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 447567)
Certo, ma anche per me è cosi. Se mi trovo in mezzo a delle persone che conosco da diverso tempo o con cui riesco a trovarci un affinità, sono più me stessa. Però quello che volevo dire è, per farti un esempio molto banale, se all'interno ad un gruppo di sconosciuti si inizia a parlare di politica, io ho le mie opinioni da esprimere, ma mica lo faccio. E questo un pò mi fa innervosire. Aver tanto da dire e alla fine non dire nulla o quasi. E passare anche per una persona vuota, che magari non ha opinioni su nulla. Non che me ne freghi granchè del giudizio delle altre persone, però dare un impressione diversa da quella che sono realmente un pò mi spiace.

Io più che stare bene da sola, ho bisogno dei miei spazi. Capitano quelle giornate che non ho alcuna voglia nè di uscire nè di vedere qualcuno. Però la scarsità di relazioni un pò la soffro, forse perchè non ho tutta questa grande autonomia...

Magari devi solo crescere e maturare ancora un pò per prendere coscienza della tua identità.
Quando mi dici che hai difficoltà a interagire in un gruppo e fai fatica a far valere le tue opinioni lo comprendo benissimo.
è una componente della timidezza, e purtroppo o ce l'hai o non ce l'hai.
Io sono timido, mi espongo poco agli altri e faccio quindi fatica a discutere liberamente.
Credo che oltre ai vari disturbi di cui parliamo, il problema base sia proprio la timidezza.. ahimè possiamo fare poco per migliorare tale condizione. L'importante è prenderne atto e affrontarla sempre meglio, col tempo.

very90 09-12-2010 14:47

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 447575)
Magari devi solo crescere e maturare ancora un pò per prendere coscienza della tua identità.
Quando mi dici che hai difficoltà a interagire in un gruppo e fai fatica a far valere le tue opinioni lo comprendo benissimo.
è una componente della timidezza, e purtroppo o ce l'hai o non ce l'hai.
Io sono timido, mi espongo poco agli altri e faccio quindi fatica a discutere liberamente.
Credo che oltre ai vari disturbi di cui parliamo, il problema base sia proprio la timidezza.. ahimè possiamo fare poco per migliorare tale condizione. L'importante è prenderne atto e affrontarla sempre meglio, col tempo.

Credo che a causa di una serie di condizioni familiari io ho coscienza della mia identità ma non la accetto. Ecco, accettare la timidezza è già un passo molto importante, che non è affatto scontato. Per esempio da come tu ne parli, si nota che accetti la tua personalità e sei in pace con te stesso o quasi. E' sempre stato cosi o prima ti sentivi sbagliato, volevi essere diverso?

maury25 09-12-2010 19:17

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 447585)
Credo che a causa di una serie di condizioni familiari io ho coscienza della mia identità ma non la accetto. Ecco, accettare la timidezza è già un passo molto importante, che non è affatto scontato. Per esempio da come tu ne parli, si nota che accetti la tua personalità e sei in pace con te stesso o quasi. E' sempre stato cosi o prima ti sentivi sbagliato, volevi essere diverso?

Non è sempre stato così.
Non è che credevo di essere diverso, non capivo le logiche dello stare insieme agli altri.
Posso dire di avere sempre avuto una predisposizione naturale alla solitudine, perchè era evidente sin da bambino... poi caratteristica aumentata via via con l'età.
Nell'adolescenza ho preso atto di avere qualcosa che non va nel carattere, mi rendevo conto di essere un debole, mi rendevo conto di tante cose, ma non riuscivo, nonostante questo, a capire perchè... tieni conto che non parlavo nemmeno coi miei, mettevo una maschera e sorridevo, loro pensavano che andasse tutto bene.. in realtà andavo a scuola e contavo i minuti per tornare a casa. Ero proprio ansioso. Avevo paura di stare con gli altri, anche perchè a quell'epoca(quindicenne) me ne facevano di tutti i colori... che è meglio non soffermarsi troppo sui dettagli.
La coscienza di essere quello che sono( anche se non mi ritengo diverso, solo particolare) l'ho appresa superate le scuole.. ovviamente non le ho nemmeno completate, quindi non vado nemmeno all'università.
è anche grazie a certe esperienze che mi è passata la voglia di frequentare gente.. e diciamo che l'equilibrio che sto raggiungendo non mi dispiace affatto.
Sono/siamo la conseguenza di quello che abbiamo vissuto...

Comunque, si, all'epoca volevo essere diverso.. ma anche ora! Con una differenza. Che ora mi sento sufficientemente maturo da accettare questa condizione, a 16 anni non lo ero. E quindi ci soffrivo.

Rorò 09-12-2010 19:35

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Piccola domanda a chi sospetta/sa di avere il disturbo schizoide di personalità: vi è mai capitato di non riuscire a capire come si faccia a provare affetto verso le persone in generale? Nel senso di non riuscire nemmeno ad immaginare cosa si dovrebbe provare! Osservando gli altri rimango stupita quando noto in loro questa capacità che a me manca. E' come se fossi anestetizzata; ecco, "anestetizzata" credo sia l'espressione che si adatta meglio alla mia situazione. Può essere considerata solo un'eccessiva introversione?

very90 09-12-2010 20:22

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da maury25 (Messaggio 447808)
Non è sempre stato così.
Non è che credevo di essere diverso, non capivo le logiche dello stare insieme agli altri.
Posso dire di avere sempre avuto una predisposizione naturale alla solitudine, perchè era evidente sin da bambino... poi caratteristica aumentata via via con l'età.
Nell'adolescenza ho preso atto di avere qualcosa che non va nel carattere, mi rendevo conto di essere un debole, mi rendevo conto di tante cose, ma non riuscivo, nonostante questo, a capire perchè... tieni conto che non parlavo nemmeno coi miei, mettevo una maschera e sorridevo, loro pensavano che andasse tutto bene.. in realtà andavo a scuola e contavo i minuti per tornare a casa. Ero proprio ansioso. Avevo paura di stare con gli altri, anche perchè a quell'epoca(quindicenne) me ne facevano di tutti i colori... che è meglio non soffermarsi troppo sui dettagli.
La coscienza di essere quello che sono( anche se non mi ritengo diverso, solo particolare) l'ho appresa superate le scuole.. ovviamente non le ho nemmeno completate, quindi non vado nemmeno all'università.
è anche grazie a certe esperienze che mi è passata la voglia di frequentare gente.. e diciamo che l'equilibrio che sto raggiungendo non mi dispiace affatto.
Sono/siamo la conseguenza di quello che abbiamo vissuto...

Comunque, si, all'epoca volevo essere diverso.. ma anche ora! Con una differenza. Che ora mi sento sufficientemente maturo da accettare questa condizione, a 16 anni non lo ero. E quindi ci soffrivo.

Secondo me già il fatto che prediligi le attività solitarie e sai stare da solo denotano una grande forza interiore. Le ho sempre invidiate le persone che riescono a farlo. Essere forti non vuol dire essere pieni di amici, parlare davanti a tutti, fare gli spacconi. La forza secondo me è proprio l'opposto, è riuscire a cavarsela anche senza l'aiuto degli altri, è riuscire a coltivare il proprio mondo indipendentemente dagli altri. E' proprio per questo che giudico molti estroversi deboli di carattere.

Nemmeno io ho mai parlato con i miei genitori dei miei problemi, me la sono sempre cavata da sola, anche quando mi sembrava che stessi per impazzire con la mia testa perchè troppi pensieri si accavallavano. Ma se devo dirti la verità, ora ne sono fiera e posso dire che se ho risolto tutto lo devo solo a me stessa.

Infatti non credo sia il caso di ritenersi "diversi". Chi è che stabilisce la normalità e la diversità? Nessuno. Al massimo si cade negli stupidi schemi sociali che ci vengono imposti. Ma secondo me al giorno d'oggi è una fortuna essere particolari.

In un certo senso, se colgo bene, il tuo pensiero è:"Se potessi avrei più relazioni sociali. Ma se non ci sono sto bene anche cosi, non ne faccio un dramma". E' un pò quella la differenza, io vorrei averne di più ma non ne sono capace, un pò per via della timidezza, un pò perchè sono anch'io particolare e con la stragrande maggioranza delle persone non mi trovo. A volte mi sembra proprio che tra me e loro ci sia un abisso...

very90 09-12-2010 20:26

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da Rorò (Messaggio 447850)
Piccola domanda a chi sospetta/sa di avere il disturbo schizoide di personalità: vi è mai capitato di non riuscire a capire come si faccia a provare affetto verso le persone in generale? Nel senso di non riuscire nemmeno ad immaginare cosa si dovrebbe provare! Osservando gli altri rimango stupita quando noto in loro questa capacità che a me manca. E' come se fossi anestetizzata; ecco, "anestetizzata" credo sia l'espressione che si adatta meglio alla mia situazione. Può essere considerata solo un'eccessiva introversione?

Diciamo che per essere considerati schizoidi non basta non provare affetto in generale. Una persona può essere fredda nei sentimenti e non essere ugualmente schizoide. Ci sono tanti parametri da tenere in conto per un DDP. Non credo sia un'eccessiva introversione però, per quanto io sia introversa non ho mai avuto problemi nel dimostrare l'affetto qualora lo provassi.

Rorò 09-12-2010 20:36

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
Quote:

Originariamente inviata da very90 (Messaggio 447911)
Diciamo che per essere considerati schizoidi non basta non provare affetto in generale. Una persona può essere fredda nei sentimenti e non essere ugualmente schizoide. Ci sono tanti parametri da tenere in conto per un DDP. Non credo sia un'eccessiva introversione però, per quanto io sia introversa non ho mai avuto problemi nel dimostrare l'affetto qualora lo provassi.

Questa è solo una parte dei possibili sintomi. Mi piacerebbe sapere qual è la linea di demarcazione che separa la freddezza caratteriale da quella dovuta ad un disturbo di personalità, per questo ho chiesto la vostra opinione :). Ti ringrazio di aver risposto.

Stasüdedòs 09-12-2010 20:52

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
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Originariamente inviata da Rorò (Messaggio 447850)
Piccola domanda a chi sospetta/sa di avere il disturbo schizoide di personalità: vi è mai capitato di non riuscire a capire come si faccia a provare affetto verso le persone in generale? Nel senso di non riuscire nemmeno ad immaginare cosa si dovrebbe provare! Osservando gli altri rimango stupita quando noto in loro questa capacità che a me manca. E' come se fossi anestetizzata; ecco, "anestetizzata" credo sia l'espressione che si adatta meglio alla mia situazione. Può essere considerata solo un'eccessiva introversione?

Io provo affetto solo per i genitori, anche se non lo manifesto più come quando ero piccolo... per tutte le altre persone prevale la freddezza, anche perchè i pochi contatti che ho avuto sono sempre stati superficiali e distaccati.
La mia vera incomprensione riguarda invece i rapporti sentimentali, la nascita di coppie, ecc. ... come fanno ad essere così frequenti e diffusi?. Secondo la mia percezione della realtà, dovrebbe crearsi una coppia su un campione di almeno 10.000 o 100.000 persone, cioè un fatto estremamente fortunato, dovuto a combinazioni favorevoli... e invece le cose sono ben diverse... tremendamente diverse...

maury25 09-12-2010 21:01

Re: Disturbo schizoide di personalità e disturbo evitante di personalità
 
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Originariamente inviata da very90 (Messaggio 447910)
Secondo me già il fatto che prediligi le attività solitarie e sai stare da solo denotano una grande forza interiore. Le ho sempre invidiate le persone che riescono a farlo. Essere forti non vuol dire essere pieni di amici, parlare davanti a tutti, fare gli spacconi. La forza secondo me è proprio l'opposto, è riuscire a cavarsela anche senza l'aiuto degli altri, è riuscire a coltivare il proprio mondo indipendentemente dagli altri. E' proprio per questo che giudico molti estroversi deboli di carattere.

Nemmeno io ho mai parlato con i miei genitori dei miei problemi, me la sono sempre cavata da sola, anche quando mi sembrava che stessi per impazzire con la mia testa perchè troppi pensieri si accavallavano. Ma se devo dirti la verità, ora ne sono fiera e posso dire che se ho risolto tutto lo devo solo a me stessa.

Infatti non credo sia il caso di ritenersi "diversi". Chi è che stabilisce la normalità e la diversità? Nessuno. Al massimo si cade negli stupidi schemi sociali che ci vengono imposti. Ma secondo me al giorno d'oggi è una fortuna essere particolari.

In un certo senso, se colgo bene, il tuo pensiero è:"Se potessi avrei più relazioni sociali. Ma se non ci sono sto bene anche cosi, non ne faccio un dramma". E' un pò quella la differenza, io vorrei averne di più ma non ne sono capace, un pò per via della timidezza, un pò perchè sono anch'io particolare e con la stragrande maggioranza delle persone non mi trovo. A volte mi sembra proprio che tra me e loro ci sia un abisso...

In realtà a me piacerebbe avere una relazione sentimentale, piuttosto che qualche amico... il pensiero in linea di massima è quello, si.
Mi ci vorrebbe qualcosa che mi completasse completamente come persona, qualcosa che riesca a tirare fuori tutto me stesso.
Io ho sempre accusato grande distanza dalle persone intorno a me, quelle con cui andavo d'accordo le contavo sulle dita di una mano, e non sono mai andato oltre al 2 di numero... adesso posso contare solo ed esclusivamente sulla famiglia.
però, come tu dici, ho un mondo interiore che esplode dentro.. e che spesso fa fatica a uscire.
La pensiamo alla stessa maniera, dai. :)


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