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Us and Them
Prendo a prestito il titolo dai leggendari Pink Floyd per scrivere qualche riga a caldo, fintanto che le sensazioni sono più o meno vivide (e forse domani già mi "vergognerò" di aver scritto queste righe, ma poco importa)
Sono le tre di notte passate e sono da poco tornato a casa dopo una serata in compagnia di estroversoni di prima categoria. Premetto: mi sono divertito tantissimo. Era da tempo immemorabile che non ridevo così tanto! Finalmente mi sono sentito bene, a mio agio, felice e soprattutto appartenente a un gruppo (uno dei miei "tormenti" principali in questi anni è stata l'idea di essere un eterno escluso, un solitario condannato ad osservare gli altri dall'esterno, come un alieno vittima di una inesorabile incomunicabilità) Tuttavia, non posso fare a meno di pensare a quanto ancora dovrei lavorare su me stesso, a quanto ancora sia distante il mio mondo da quello degli "estroversi". Io e loro. Us and Them, appunto. C'è un amico che ammiro tantissimo, soprattutto per la sicurezza che mostra in sè stesso. Perfettamente padrone delle situazioni. Vorrei essere come lui! Veramente un Grande con la maiuscola. E' un modello cui tento un po' di ispirarmi, ma è mille anni luce avanti rispetto a me. Per cui a volte mi sembra solamente di recitare una farsa, cercando di comportarmi come lui. Lo so, a volte bisogna procedere per piccoli passi, ma io ho già 24 anni e vorrei accelerare i tempi. Anzi, ne ho dannatamente bisogno. Sono ancora troppo goffo, impacciato, imbranato, timido: forse questo dannato lato del mio carattere mi ha portato a bruciare un'occasione d'oro con una ragazza stasera, una delle poche note storte della serata. Credo di aver fatto la parte del fesso ai suoi occhi, ma forse sono solo le classiche paranoie da adolescente poco cresciuto. Chissà. Fatto sta che ci sono giorni in cui tutto va meglio e mi sento un leone (o quasi), ma sono eccezioni che confermano la regola di cui sopra. In generale mi sento molto fragile! Forse l'esposizione continua è davvero l'unica soluzione. Collezionare esperienze su esperienze, crearsi un background sociale, per imparare a stare insieme agli altri come uno dei protagonisti e non come un semplice spettatore estraneo. Insomma, sentimenti agrodolci e contrastanti si agitano in me, mentre mi accingo ad andare a letto. Da un lato sono felice, dall'altro sono seccato con me stesso, nel vedere le mie potenzialità trattenute a terra da catene che non riesco ancora a sciogliere. Ai posteri l'ardua sentenza (cit.) |
Re: Us and Them
Anche a me sono capitate in pasato situazini del genere...forse dobbiamo solo trovare il giusto gruppo di persone, o la persona, con cui sentirci finalmente non più in competizione o forse dobbiamo guardare anche a quello che abbiamo fatto e non solo a quello che avremmo (forse) potuto fare.
Comunque, pensateci con questo sottofondo, che magari vi viene meglio :riverenza: |
Re: Us and Them
Ciao, BadDream, quanto tempo! :)
Riprendo il tuo titolo: Us and Them, e te lo trasformo un po': Us(noi maschietti) and Them(loro femminucce). Tu ti fai le paranoie su come tu sei apparso a lei, ma polte ragazze si fanno le paranoie su come loro sono apparse a noi. Per gioco, prova a metterti un po' nei loro panni: - Gli sono piaciuta? Non gli sono piaciuta? Cos'ho sbagliato? Il trucco? L'acconciatura? Mi sono vestita Emo, magari gli piacciono Dark... lo sapevo che non dovevo mettere questa maglietta, era meglio quell'altra! Forse sono stata troppo sfrontata? No, troppo riservata! Mi ha preso per una suora/una puxxana, ecco perche' non mi ha parlato! ...e via almanaccando! Quando non so come comportarmi, guardo l'altra persona con un mezzo sorriso, e scuoto un po' la testa. Questo atteggiamento sconcerta abbastanza la controparte, cosi' giochiamo ad armi pari. ;) |
Re: Us and Them
Quote:
Voglio dire, molto probabilmente (scusa se applico uno schema cognitivo in modo arbitrario :rolleyes:), tu/noi (Us :D) pensiamo: "cavoli, sono così goffo, impacciato, imbranato che se provo a parlarle o tento un qualsiasi approccio farò una figuraccia, riderà di me e magari anche tutti gli altri intorno" (ovvove e vaccapviccio :eek:). Ma è proprio detto che vada così? E se invece lei apprezzasse questo nostro dannato lato? Magari potrebbe pensare che il fatto che siamo impacciati è dovuto al fatto che siamo emozionati perché ci piace e quindi sentirsi lusingata. Uno dei punti fondamentali secondo me, forse davvero la chiave di tutto è capire che l'impaccio e l'imbarazzo possono essere apprezzati. Altrimenti sarà sempre una farsa come hai detto tu, il cercare di imitare qualcosa che non siamo... Assolutamente da evitare invece di considerarlo un motivo per NON agire. Chi ha detto che la soluzione è essere SEMPRE e in ogni caso sicuri di sé? Chi ha detto che è SEMPRE preferibile essere leoni che orsacchiotti? (cit.) P.S.: ah, io predico bene ma razzolo male, col cavolo che ci riesco a fare quello che ho detto... http://www.fobiasociale.com/images/icons/icon10.gif |
Re: Us and Them
Ragazzi, innanzitutto grazie a ciascuno di voi per le parole di incoraggiamento, che apprezzo, davvero! ;) Oggi proverò a riflettere sull'argomento con "gli occhi del giorno dopo".
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Certo, a volte capita di sentire una donna che sostiene di apprezzare il lato timido e imbranato di un uomo (come nell'omonima canzone di Tiziano Ferro, che molte trovano romantica). Ma non ci credo/contro granché. Forse bisognerebbe avere la fortuna di incontrarne una che la pensi realmente così e oltre a dichiararlo lo dimostri anche nei fatti, che sia perfettamente allineata sulla nostra "lunghezza d'onda", in grado di capirci a fondo e andare oltre all'apparente goffaggine, ma temo sia più o meno come vincere all'Enalotto. Sono d'accordo sul fatto che possa sentirsi lusingata dalla nostra debolezza nei suoi confronti, ma poi che altro valore potrebbe attribuire al nostro atteggiamento? Sì, lei ci piace, ma saremmo in grado di essere dei partner degni del suo livello nella pratica? Esempio banale: ieri ero l'unico che aveva l'auto a disposizione e quindi ho dovuto barcamenarmi fra le infernali vie di Milano con la ragazza che mi piaceva seduta dietro. Non me la sono cavata malaccio, dopo tutto, però ero abbastanza teso, cazzarola, e qualche cappella l'ho commessa, al punto che alla fine mi dava indicazioni lei (e questo sì che è un ovvove! :D l'uomo che si fa dire dalla donna come guidare, oltretutto più giovane di lui). Mi sono sentito un autentico fesso! o_O e da parte sua (purtroppo) non ho colto alcun segno di apprezzamento/intenerimento verso la mia goffaggine. Anzi, ormai temo di essermela "bruciata" e che lei sia in fondo fuori dalla mia portata (troppo estroversa e sveglia per uno come me?) e forse dovrei soltanto rassegnarmi ad abbassare il tiro. Comunque ho avuto modo anche di riflettere sulla "velocità" comportamentale dei cosiddetti "estroversoni", diretta conseguenza della loro sicurezza: possono sincronizzare con disinvoltura le azioni e i movimenti e coordinarsi alla perfezione, quindi guidare, parlare, scherzare, parlare al cellulare, ricordarsi le vie, insomma una miriade di cose tutte insieme (e tutte impeccabili, per cui battute pronte/sagaci e via dicendo, che ostentano la massima sicurezza in sè stessi). Forse è solo questione di allenamento e pratica, non è una dote connaturata, chissà. Di sicuro però sono molto angosciato all'idea della distanza che ancora mi separa da una qualunque persona sicura di sè e capace di destreggiarsi nella giungla là fuori. Sì, le debolezze sono assolutamente umane, ma io mi sento ancora troppo dannatamente fragile. E la sensibilità nel cinico mondo di oggi non paga, anzi viene calpestata o sfruttata dalle volpi di turno. Ma stasera finalmente dovrei iniziare a frequentare la scuola di Aikido, con la speranza che riesca a trovare quella sicurezza interiore e serenità (intesa come libertà da paranoie e seghe mentali assortite) che da così tanto tempo ricerco, ma che sembra ancora una chimera irraggiungibile... |
Re: Us and Them
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Re: Us and Them
Io non volevo dire che tutte provano tenerezza se fai errori al volante, né negare che l'obiettivo sia riuscire a non farli, non facendo così la figura del fesso... :D
Non volevo dire neppure che bisogna cercare la ragazza che ci capisca al 100%, neanche in questo credo più, son parecchio disilluso, sperare di vincere al superenalotto non fa per me... :D Quello che volevo dire è che questo atteggiamento verso sé stessi, questo considerarsi inferiori agli "estroversoni", questa angoscia che descrivi della distanza da colmare, potrebbe diventare un freno stesso al miglioramento. Credo ci siano tratti caratteriali che sono connaturati ed oltre un certo limite non possono essere cambiati, e l'unica soluzione per trovare la serenità a quel punto è imparare ad accettarli, altrimenti diventa davvero una chimera. La mia personale impressione di te da quello che scrivi è che non stai messo così male, secondo me la distanza è più breve di quanto pensi. :) Ma si sa, l'erba del vicino è sempre più verde... xD Non dico neppure di avere ragione, forse è come dici tu e mantenere un atteggiamento del tipo "potrei anche andare bene come sono" serve solo a non cambiare mai. Ecco, venendo a me: io al riguardo non mi capisco proprio... :huh: Allo stesso tempo non accetto e mi giudico pesantemente per ogni gaffe che faccio, nonché per tutto ciò che non ho il coraggio di fare, ma allo stesso tempo non voglio assomigliare a Them, non mi interessa proprio, sarà che sono testardo, ma dopotutto mi piaccio troppo come sono... Ehhhh ci vorrebbe uno staff di psicologi per me... o_O Mi sa che non cambierò mai. -_- E con questo cupio dissolvi mi dileguo e vado a magnà... -_- |
Re: Us and Them
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senza il forse. |
Re: Us and Them
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Re: Us and Them
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Re: Us and Them
non penso proprio che tu ti sia bruciato una ragazza per qualche cappella commessa girando in auto...sarebbe troppo
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Re: Us and Them
Per gli estroversi ogni sera e` una seratona. Tu al massimo puoi farne una che ti va bene, ma se ci riprovi troppo spesso, ti accorgi che sei senza energie e non hai piu` voglia. E` questa la differenza incolmabile con loro.
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Re: Us and Them
tempo fa leggevo le bizzarre avventure di jojo
nella prima serie c'era un ragazzino (poi diventato ometto) che era invidiato dai suoi compagni teppistelli perchè riusciva a fare con freddezza quello che loro non riuscivano a fare mitica la scena in cui prende una ragazza di forza e la bacia davanti a tutti lasciando lo spupore generale bè è un esempio negativo, però era x dire che sarebbe bello riuscire a fare tutto come fanno alcuni estroversoni che non hanno la minima esitazione nel fare le cose, cose che per noi per ora sono contronatura non so se ci si può lavorare sopra e diventare come loro, oppure è impossibile oppure solo imitarli ma non diventare mai un very estro forse un giorno ci dimenticheremo di avere paura (cit.) |
Re: Us and Them
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Re: Us and Them
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"...io ne ho troppa (autostima n.d.r.), essendo profondamente innamorato di me stesso, del mio temperamento. Ed è anche per questa ragione che ho delle grosse difficoltà a cambiare. Come ho già detto, sono solo estremamente esigente e perfezionista, sia con me stesso sia con gli altri ed ipercritico." (cit.) Avere molta autostima, infatti, se da un lato porta a nutrire fiducia incondizionata in se stessi e nelle proprie capacità, dall'altro spinge ad un certo ripiegamento autoreferenziale. Nel mio caso ciò determina una concentrazione limitata (per non dire esclusiva) sugli ambiti della vita in cui so di poter raggiungere agevolmente dei risultati e dei successi, ed una profonda inerzia nell'esplorare nuove "frontiere", nelle quali ho certezze estremamente inferiori (leggasi rapporti con l'altro genere...). Tuttavia, proprio in forza dell'alta opinione di me stesso (che non ha una sfumatura di superbia, semplicemente di egocentrismo) accetto in modo rassegnato questo mio immobilismo, senza alcun tentativo reale di cambiare direzione, nonostante sia ben consapevole della suddetta diagnosi. Quindi apprezzo quelli di voi che riescono a percepire la propria insicurezza ed a incamminarsi per una strada alternativa, magari identificando qualche modello paradigmatico da seguire. |
Re: Us and Them
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Re: Us and Them
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mi sento più ottimista di pard , per restare nell'esempio penso che le serate possano essere ben più di una e quindi la differenza con loro da incolmabile diventi più sfumata e leggera comunque sei a un livello alto Bad, perchè interagisci e ciò che ti rimane di più della serata ( se ho capito bene ) è che sei stato bene e ti sei divertito più della sensazione di fatica a me rimane più la fatica |
Re: Us and Them
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Una volta acquisita quella, tutto il resto viene da sè, e per acquisirla serve esperienza e interazione continua nel sociale. Serata dopo serata. O almeno, ho capito che nel mio caso particolare è così che funziona, infatti ieri ho dato ancora un passaggio a un paio di altri amici senza sbagliare praticamente nulla. Volendo estremizzare il discorso, potrei dire che ogni uscita sociale è un passo avanti, ogni serata trascorsa a casa è un passo indietro... Quote:
Ripensandoci, sono proprio felice e soddisfatto di essermi messo in gioco, quella sera. L'esito non è stato perfetto, ma credo sia stato ugualmente utilissimo. In fondo era la prima volta che scarrozzavo in auto così tante persone e soprattutto una ragazza che mi piacesse (e ho dimenticato di dire che nel prosieguo della serata se n'è aggiunta anche un'altra che mi piace molto). Solitamente mi limitavo a dare un passaggio a un solo amico o mi muovevo sempre in metro a Milano, anche per questo non so ancora districarmi con disinvoltura fra le ragnatele di viuzze, viali e vicoli. Ma ora che ho passato il "battesimo", spero che le cose possano progressivamente migliorare! |
Re: Us and Them
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Re: Us and Them
Ecco vedete voi anche se un po' fobici almeno vi piacete, io ad esempio non mi piaccio per niente.
Riguardo all'argomento del topic, devo dire che anche io, come pard, io penso che la differenza fondamentale e fisiologica tra *noi* (inteso come gruppo di persone introverse e /o non abili socialmente) più che la qualità (ovvero la capacità di essere estroversi di tanto in tanto, quello lo si può imparare) è la frequenza, dopo un po' certe cose ci stancano e annoiano. Per migliorare la qualità (ovvero la capacità di aprirsi ed essere socievoli, anche se per un breve lasso di tempo) sicuramente l'esposizione è fondamentale, ma c'è anche da fare un lavoro sulle convinzioni distorte...sennò è come imparare a guidare con il freno a mano tirato, a me quintalate di "esposizioni" hanno fatto ben poco, mentre a volte basta affrontare una situazione con un preciso stato mentale e tutto viene rivoluzionato anche nell'arco di una sola serata. Per te Baddream cos'è che ha fatto la differenza, perché quella sera ti sei divertito così tanto? Io fossi in te cercherei di studiare le emozioni che provavo, il perché le provavo e cercherei di replicare tali condizioni..insomma cercherei di "espormi" in modo "scientifico", non a casaccio, che poi finisce per essere frustrante. |
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