Re: esercizi di immodestia
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però voglio aderire ugualmente a questo giochetto, o almeno ci proverò : - l'avere avuto pochissimi amici mi ha insegnato ad apprezzare il valore dell'amicizia e della fedeltà. - l'aver sofferto spesso fin dall'infanzia mi ha portato ad apprezzare la salute fisica e altre cose che vengono date troppo per scontate - ho un animo sensibile, pacifista, facilmente compassionevole - mi piace molto ascoltare il prossimo - sono ottimista e cerco di osservare sempre il lato positivo delle cose - dicono che ho dei begli occhi, ma sono miope forse ce ne sono altre, ma dovrei scandagliare meglio gli abissi del mio animo. |
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A me questo esercizio ha aiutato..mi ha fatta sentire meglio..se tu non te la sei sentita di cimentartici, non screditarlo, x cortesia. |
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Cmq non capisco il tuo partire dal presupposto che una persona debba esagerare nel dipingersi x ciò che non si è! Le virtù possono essere verosimili, anche se non si sta ogni volta a rivangare le sofferenze del passato (con tutto il rispetto x B. che ha sentito la necessità di farlo..) |
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Re: esercizi di immodestia
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Re: esercizi di immodestia
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Ho precisato che l’esercizio di immodestia non è negativo di per sé. Negativo è esagerare, solo questo. Quote:
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uhm....cosi su due piedi.... :roll:
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Comunque, questo topic mi ha catturato subito...è un topic a cui partecipare è difficile, penso che abbia messo in crisi molti che lo hanno letto...eppure vedo un gran valore terapeutico in esso. Sabato 14 giugno, sono andata a fare la mia prima visita, in singolo, con una psicoterapeuta. Ad un certo punto mi ha fatto una domanda che mi ha messo in crisi...mi ha chiesto che cosa direi ad una persona se volessi descrivermi usando poche parole... Garantisco che avevo la mente vuota e non avevo idea su cosa dire...l'unica cosa che riuscii a citare è l'auto-ironia, ma so che l'ho fatto, perchè è l'unica cosa che mi abbia salvato la vita e di cui sono del tutto conscia. Partecipare a questo topic è stato un pò come rispondere, a metà, alla domanda postami dalla mia psicoterapeuta. Ho elencato solo quelli che ritengo i miei pregi, ma per farlo ho dovuto rifletterci parecchio tempo... :lol: Quote:
Però invidio parecchio la lucentezza della tua chioma... :roll: Comunque volevo dirti che hai anche un bellissimo nome... 8) |
Innergal, ho visto che hai quotato bardamu...ma aveva postato?
E se aveva postato, ha poi rimosso il suo topic? E se ha rimosso il suo topic, perchè lo ha fatto? Cosa aveva scritto? Sono una stronza curiosa... :lol: |
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Come tutte le terapie contro la disistima, anch’esso non va preso alla leggera, perciò ho sottolineato il rischio in cui è possibile incorrere: quello di un’eccessiva valutazione di sé e quindi di una percezione distorta della realtà. Quote:
Per cui lo ritengo un esercizio utilissimo, ma che va eseguito con serietà. Quote:
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Sono simpatica
Una ragazza carina Tendenzialmente sincera! (arrossisco se sparo una bugia,cavoli non è giusto) Inquadro subito le persone e mi piace analizzarle Ascolto le persone sono molto dolce |
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Questo esercizio per me è deleterio, perchè stimola la mia dipendenza dai complimenti e dall'approvazione altrui e il mio bisogno di vedermi perfetto. La vera faccia della mia vanità è la dipendenza da questa approvazione. Non riesco ad accettare i miei difetti, ma i pregi li vedo bene. Ho solo delle pretese troppo alte verso me stesso. |
:?
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Io sono bravo a fare lo stick control a colpi tripli....così bravo che mi sono dimenticato come si fa quello a colpi doppi!
Ecco, non ce la faccio proprio a essere immodesto! Quote:
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In questo topic usate a strafottere "l'emoticon redman" ( 8) )...se non lo si fa qui, dove si dovrebbe fare...
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Mha io ho tanti pregi e virtù. 8)
Troppi. Penso sia questo il mio vero problema. :roll: |
urca...mi diverto: tutti i miei pregi che credo di avere, ma che non dico mai ad alta voce perchè nun me piace sbandierarli ai 4 venti, ma lascio parlare i fatti:
so' sincero. so' buono come il pane (però se mi lasci lì a lungo poi divento duro e cattivo) so' dolce come il miele so' sensibile come un gelato ricoperto di panna .... .....co' tutto sto dolce devo mette' gran fame alle persone :lol: ah quando esco dai miei silenzi a detta degli altri so' la persona più simpatica,spiritosa e geniale di sto mondo.. poi...so' un bravo osservatore (anzi questo spesso diventa più un difetto che un pregio, ma vabbeh...) so' duttile (so bello e buono, ma se serve farsi valere mi faccio valere più che 1 kg di oro stesso :D) so' single.....:P |
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Rispondo al tema facendo un excursus che va fuori tema, allo scopo però di ritornare in tema e spiegar meglio il mio punto di vista su di esso…insomma, risposta “cliziesca” (per dirla con Calimero)!!!
La mia posizione rispetto a questo topic è alquanto ambigua. Cercherò di spiegarmi. Da una parte sono attenagliata da una continua paura del giudizio, ossessionata soprattutto da una percezione negativa di me stessa, delle mie abilità e qualità personali. Questo senso di impotenza mi porta sovente a rinunciare ad esperienze che comporterebbero una messa alla prova delle mie presunte capacità, proprio perché tendo a percepirmi priva di quelle qualità che ravviso molto più facilmente nell’altro, e questo a causa di un’estrema severità che ormai ho consolidato dentro me stessa negli anni. In questo senso rientro anche io nella categoria dei modesti e forse mi servirebbe esercitarmi nel “gioco dell’immodestia”! Diciamo che mi porto ancora appresso le cicatrici di una diversità subìta, sia a causa di un certo tipo di educazione, sia perché ho vissuto episodi di discriminazione da bimba; tutto ciò non mi ha di certo aiutato a percepirmi positivamente. Il problema è che la mente ha comunque delle reazioni complesse alle esperienze, perchè essa cerca, incosapevolmente, delle strategie di sopravvivenza allo scopo di arginare o quantomeno dare un senso alla sofferenza e alla vita vissuta. Dentro di me c’è stato come un “moto di ribellione” a questa diversità subìta a forza, che ha generato in me una sorta di “superbia”, di convinzione di eccezionalità: io ero diversa perché mi sentivo comunque portatrice di doti invisibili ai più, come l’estrema sensibilità, la capacità di vedere lì dove lo sguardo distratto degli altri non sapeva arrivare, assieme ad una discreta e autonoma capacità di pensare oltre gli stereotipi. Nutrivo i miei silenzi di un senso della dignità che forse gli altri non riuscivano a decifrare. Da piccola-piccola ero anche convinta che l’arca della stella piumata avrebbe sicuramente offerto a me i suoi poteri, dopo che erano stati donati a Yu, perchè ero sicura di possedere quell’approccio al mondo che mi rendeva diversa dalla mediocrità degli altri bambini, distratti dalle figurine ed i videogiochi! Da adolescente, invece, seppur ancora molto dubbiosa riguardo alle mie capacità, mi limitavo a guardare i compagni di scuola con un’aria di sufficienza, convinta che essi non avrebbero potuto provare tutto quello che ero capace di provare io: dentro di me ero un vortice di domande, nonostante l’apparente quiete esterna. Soprattutto, poi, non cercavo di conformarmi ai miei coetanei , rifiutando di abbracciare qualsiasi atteggiamento codificato, persino quello che si spacciava per anticonformista! Anche in questa fase della mia vita ho sempre pensato di appartenere ad una sorta di “elitè” sconosciuta ai più, costituita da tutti coloro in grado di sentire in maniera più lancinante le emozioni, in grado di percepire il dramma della vita, nonché di comprenderlo e di viverlo in virtù di una particolare sensibilità Insomma, in parole povere mi sono sempre attribuita “qualità” rare che facevo fatica a rinconoscere nel mio prossimo. Le letture del “diario di una ragazza perbene” mi hanno aiutato a capire me stessa ed i mei mecccanismi mentali, e così mi sono resa conto di come la solitudine spesso porti ad ingigantire certe nostre qualità di fronte ai nostri stessi occhi, e forse perché tendiamo – col crogiolarci in noi stessi - a conoscere più a fondo noi e i nostri drammi che gli altri. Insomma, non mi sentivo poi così diversa da un Leopardi quando – in preda alla più amara delusione amorosa - in “a me stesso” afferma con sicurezza che è il mondo a non meritarlo… Certo, l’esperienza non mi ha aiutato in questo senso a ridimensionare questo mio “difettuccio”, perchè di persone sceme e superficiali ne ho conosciute così tante che era facile convincermi di una mia presunta superiorità, ed anche tuttora faccio fatica ad accordare totale fiducia e stima alle persone…. Arrivando al dunque, è come se mi sentissi modesta e immodesta nel contempo, umile e superba assieme…. Ritrovo, nei diari della De Beauvoir, parti del mio modo d'essere, soprattutto quando racconta della sua assenza di amicizie e dal suo sentirsi incompresa dagli altri: “anziché continuare ad affliggermene, mi rifugiai nuovamente nell’orgoglio. Il mio isolamento era il segno della mia superiorità….” oppure "il mio manicheismo opponeva ad una ristrettisisma elitè, un'immensa massa indegna di esistere".... |
Clizia, anch'io provo lo stesso conflitto interiore.
Io penso che il conflitto nasca quando prendi coscienza degli errori degli altri e senti quindi la responsabilità morale di correggerli. Ma l'atto di correggerli viene poi usato dal nostro ego per espandersi, attraverso la consapevolezza di aver capito qualcosa prima degli altri. Da qui allora la nostra coscienza morale ci lancia il segnale dell'errore in cui potremmo cadere, in pratica è l'io che soffre perchè smascherato nel suo gioco di volersi servire della nostra maturità per affermarsi sugli altri, volendo così continuare all'infinito il suo processo di espansione, trascinandoci nei suoi interminabili conflitti. Quindi, a questo punto, l'immodestia non ci aiuta, per noi ci vuole un'altra strada |
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Cerco di eliminarla, la vanità, perchè il suo rovescio è la mia insicurezza. |
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A me sembra, che in queste 2 frasi, tu esprima 2 concetti moooooolto diversi. Una cosa, è che tu mi venga a dire di desiderare di trasmette alle altre persone una visione personale PIU' CHIARA E LUCIDA rispetto a quelle che ti vengono proposte... In questa affermazione, vedo solo il desiderio di esporre il proprio punto di vista e quello di utilizzare per farlo le doti che possiedi e frutto sia della tua natura, delle tue riflessioni sulla realtà, che dei tuoi studi... Credo che chiunque abbia avuto la possibilità di leggerti o di ascoltarti parlare, debba ammettere che hai la capacità di sviscerare la realtà e che cerchi di farlo in modo "divulgativo", comprensibile a tutti...non ponendoti al di sopra degli altri tramite l'utilizzo della tua cultura. Altra cosa, invece, secondo me, traspare dall'altra tua frase che ho quotato... In questo caso affermi di desiderare di trasmettere una visione PIU' LIBERA E GIUSTA della realtà... In questo caso mi sembra che invece ti ponga in una posizione di superiorità rispetto ai tuoi eventuali lettori e/o interlocutori... Cosa ti fa supporre che la tua visione della realtà sia più libera e giusta? Sono sicura che di qualsiasi argomento si parli, tu mi sapresti dare una visione PIU' CHIARA E LUCIDA di quella di molte persone...ma sono altrettanto sicura che esporresti un tuo personale punto di vista...che potrebbe essere PIU' LIBERO E GIUSTO SOLO PER TE, ma incontrare, da parte degli altri approvazione, indifferenza, repulsione, ecc., ecc... Ti chiedo... Sei capace di esporre le tue opinioni eliminando dalla tua mente il pensiero che siano PIU' LIBERE E GIUSTE rispetto a quelle degli altri? Quanto pensi di essere capace di accogliere le posizioni degli altri...anche quando divergono radicalmente dalle tue? Saresti capace di mettere in discussione le tue posizioni? |
leggendo questo topic (vabbè, ho letto 3 righe in 5 mex) mi viene da dire...
meno parole e più azioni :D |
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Più libera e giusta...per me. Ma i miei valori veramente inamovibili sono pochi e credo piuttosto universali (libertà entro i limiti della libertà altrui, massima felicità possibile, rispetto per la dignità degli individui...). Alla mia idea di libertà e giustizia arrivo partendo da questi valori e seguendo la logica. Ho una mentalità davvero molto aperta e mi considero veramente poco rigido per quel che riguarda le idee nuove o i comportamenti diversi dai miei. Quote:
Gli altri poi sono liberissimi di non condividere le mie idee, ci mancherebbe. |
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hai espresso perfettamente tutto.... mi ci ritrovo in ciò che dici e nei meccanismi mentali che descrivi. Nel tempo, comunque, ho imparato a correggere quest'aspetto, o quantomeno a tenerlo sotto controllo...è il confronto con la vita stessa che ti porta a ridimensionare certi atteggiamenti e a relativizzare anche il proprio punto di vista, nonostante la protensione ad avvertirlo come portatore di un qual certo grado di consapevolezza e spirito critico. |
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