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Un esperimento.
Tempo fa, leggendo la citazione di un terapeuta in un post, venni a conoscenza di una tecnica per il trattamento della fobia sociale.
La tecnica prevede l'isolamento del soggetto in una stanza, senza possibilità di venire disturbato. Il soggetto deve pensare alle situazioni che gli creano maggiore disagio per circa 15/30 minuti, cercando con l'immaginazione di renderle catastrofiche il più possibile. Immaginai di trovarmi seduto a tavola, con mia madre e i sui amici, in una di quelle cene che a me causano un'ansia quasi ingestibile, soprattuto anticipatoria. Pensai che tutti mi guardassero sarcasticamente, e uno di essi ad alta voce mi dicesse: << sei proprio strano...ma sei pazzo? >>. Oppure, che uno di essi rivolgendosi a mia madre ( sempre davanti a tutti ) le chiedesse: << ma che problemi ha tuo figlio...? Non parla mai >>. Immaginai vividamente l'ilarità degli latri, e il piacere che provavano a deridermi ecc... Inizialmente provavo paura immedesimandomi in quelle situazioni, ma poi l'ansia scemava. Credo che questa tecnica possa farci capire meglio i nostri pensieri disfunzionali, dei quali non siamo perfettamente coscienti. Inoltre, mi sono reso conto di quanto assurde fossero le mie paure. Credo di aver capito altre cose... Ne ho tratto giovamento! Qualche giorno fa invece, dovetti prendere un autobus, - per me entrare in un luogo dove tutti sono seduti mi mette angoscia - dopo aver esibito il biglietto al conducente, con la terribile sensazione di avere gli occhi di tutti a dosso, mi sedetti con sollievo al mio posto. Tuttavia, accanto a me, nella fila di sedili parallela alla mia era seduta una ragazza, la quale mi guardava. Ero in balia dei miei pensieri, mi sentivo impazzire. In quei casi, inizio anche a pensare le cose più negative sulla mia persona: << non c'è speranza... >>; << sono pazzo >> ; << sarò sempre così... è palese che non posso guarire >>. Potete immaginare l'angoscia che provavo. Poi mi venne in mente quella tecnica: chiusi gli occhi fingendo di dormire, e iniziai a immaginare le cose peggiori che quella ragazza poteva farmi. Dopo un po' mi calmai! Non pensavo più a lei, e iniziai invece a pensare a tutt'altro. Mi rasserenai, ne ero cosciente, ed ero felice... Può darsi che la cosa possa aiutare qualcun'altro. Vi invito allora a provare anche voi, e di raccontare in questo thread la vostra esperienza, positiva o negativa che sia. |
Re: Un esperimento.
piccolo ot può darsi che alla ragazza piacevi...
fine ot ho paura di un esperimento così ..e se mi sale l'ansia peggio? se non riesco a gestirlo...no no c'ho paura |
Re: Un esperimento.
Vale la pena tentare però.
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Re: Un esperimento.
grazie ramo dell'informazione proverò la tecnica prima di uscire!!!!
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Re: Un esperimento.
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Re: Un esperimento.
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E' difficile da spiegare, sto ancora elaborando razionalmente le ragioni per cui questa tecnica mi fa sentire meglio. Intravedo anche la possibilità di trarne beneficio in generale, non con la tecnica fine a se stessa. |
Re: Un esperimento.
mmm la vedo dura
dopotutto la caratteristica del vf è proprio quella di riconoscere che le proprie paure sono irrazionali, è questo che ci rende fobici e non solo un po' timidi tipo la cosa del cibo... sai quanti estroversoni qui mi hanno chiesto come mai avevo paura di quella cosa e mi hanno detto che non c'era nulla di cui aver paura e che era una cosa naturalissima? eppure... |
Re: Un esperimento.
... eppure ora che ci penso
è solo non pensandoci proprio che forse la paura passa dimenticarsi di avere paura, più che analizzare la propria paura il tutto condito con autostima aumentation in tutti i campi, tanto x rafforzar il caracter provare per credere |
Re: Un esperimento.
tra esperimenti e soluzioni finali ,non ci vedo piu dalla fame... :)
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Re: Un esperimento.
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Re: Un esperimento.
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Re: Un esperimento.
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Provaci anche tu. |
Re: Un esperimento.
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E' più facile e più duraturo ( terapeuticamente parlando ), sostituire una convinzione che sta alla base della nostra fobia, con una più forte e positiva, che si basa su delle consapevolezze ''reali'' sulla realtà. |
Re: Un esperimento.
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Diciamo che in questo può essere di aiuto la considerazione che l'altro non mi è necessariamente ostile per il mio modo difficoltoso di comunicare, anche se io comunque sono incerto su quello che lui pensa di me (ovviamente). |
Re: Un esperimento.
Concentrarsi sulla comunicazione, cercando di dimenticarsi della fobia è una cosa che ho provato tante volte, e che ha funzionato molto di rado: per un qualche miracolo o per una fortuita combinazione astrale...o per l'alcool. Il fatto è che la cosa non può funzionare, non ci si può scordare della fobia in questo modo: dentro rimane uno schema cognitivo sbagliato che prima o poi salta fuori. E' questo che bisogna cambiare, altrimenti la paura c'è sempre. Questa tecnica permette ( almeno a me) di capire meglio le mie paure, che se pur a livello conscio so essere irrazionali, ad un livello più profondo sono convinto della loro realtà. Essa mi permette di rassicurarmi dell'impossibilità che certe cose possano accadere, e se accadono ( almeno nella mia mente ) mi sento sicuro di poterle affrontare. Mi accorgo di cose che prima non vedevo, ne prendo coscienza... mi sento sicuro. Ma al di là di questo può essere una buona tecnica per gestire l'ansia.
E' facile dire ''mah...'', ''se...'', ''non credo...'' senza provare. Anche io pensavo fosse una cosa inutile. Poi può funzionare o no, ma almeno uno tenta. |
Re: Un esperimento.
ramo lunedì ho incominciato la terapia cognitiva comportamentale. La mia psicologa mi ha detto che il metodo che utilizzeremo consiste nell'individuazione delle diverse situazioni che mi provocano ansia inserendole in una scala da 1 a 100. Pian piano non faremo altro che affrontare tutte queste situazioni gradatamente, solo quando io me la sentirò cosi da eliminare completamente a uno a uno i miei pensieri disfunzionali... man mano che andrò avanti anche le situazioni peggiori scaleranno il grado di ansia cosichè dovrebbe essere molto piu facile affrontarle e arrivare a un livello ansiogeno complessivo il piu possibile vicino allo zero...
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Re: Un esperimento.
Fantastico Pippo! Sono sicuro che ne trarrai giovamento.
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Re: Un esperimento.
Quindi nessuno ha provato...
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Re: Un esperimento.
la terapia cognitivista fa un po' questo in effetti...
individuere le situazioni che mettono più ansia...pensare a cosa realmente ci fa paura di questa situazione-i cosiddetti pensieri disfunzionali-...immaginare lo sviluppo peggiore che possa verificarsi e pensare a cosa potremmo fare se questo avvenisse...cosa fare per evitare lo sfacelo totale... il fatto di poter trovare delle alternative, il fatto di poter ipotizzare di avere il potere di intervenire in qualche modo per fermare la situazione di modo che non arrivi a quell'epilogo...quello credo sia la cosa che tranquillizza. poi certo...l'altro pezzo è l'esposizione graduale alle situazioni che mettono ansia (con quel lavoro fatto precedentemente.) L'irrazionalità è alla base della paura...quindi di contro devi lavorare sui dati di realtà. dei dati oggettivi che si oppongano a quelli soggettivi e irrazionali che ti mandato fuori completamente. poi pian piano il riuscire a "sopravvivere" alle situazioni che prima evitavi a causa della fobia...ti danno sicurezza e aiutano l'autostima, aiutano a sentirti capace di gestirti in quelle situazioni che erano fuori controllo... insomma la teoria è bella...per la pratica ci vuole tempo, pazienza...voglia di provare e rischiare di stare male...almeno all'inizio. certo...magari è meglio se ti segue uno bravo, uno che ti affianchi in questo lavoro...se no finisce che stai peggio di prima. |
Re: Un esperimento.
Concordo totalmente.
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