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Ammalato.
Dal giorno in cui è cambiata la mia vita ho cominciato a percepirmi come un malato, un disturbato, e, mentre i miei problemi crescevano lentamente, questa idea è sedimentata fino a penetrare nel zona più profonda ed inesplorabile (di cosa non so).
Oggi è la normalità, nel rapportarmi alle altre persone (fatta eccezioni di quelle intime), parto dal presupposto di essere un malato-mentale(da intendere ovviamente "per dire"); mi sono accorto che, oltre ad essere indice di un forte bisogno d'attenzione, questa concezione mi porta ad auto-giustificare molte rinunce, fughe, la utilizzo in modo pretestuoso. In relazione a questa caratteristica c'è poi quello che si potrebbe chiamare "orientamento temporale": la condizione di proiezione verso il passato (che va a corrompere ogni mio pensiero ed iniziativa) che impedisce di ragionare in termini di "qui ed ora". Non è propriamente "vivere nel passato" (forse sì), e non parlo neanche di sensi di colpa verso il mondo (anche se c'è un legame, credo) intendo più che altro l'incessante rielaborazione (anche se poi non viene elaborato nulla) di uno o più eventi (interconnessi) accaduti più di quattro anni fa, il continuo proiettarsi in quegli eventi, senza venirne a capo, riviverli in circolo e non riuscire a staccarsene. Com'è possibile secondo voi staccarsi dal passato (in che modo può avvenire questo processo?) e proiettarsi completamente verso il presente ed il futuro? Come si può abbandonare l'idea di essere malati? [Forse sono domande a cui non c'è una risposta diretta, e nemmeno una giusta, vorrei solo qualche parere]. |
Re: Ammalato.
Jesus, lo vorrei sapere anch'io come liberarmi dal passato che mi opprime. Non lo so, posso solo dirti che io non mi considero un malato di mente nella misura in cui riesco a pensare che i miei disturbi derivino dal mio vissuto (e quindi dal passato). Se mi valuto solo nel presente, allora sì che mi sento un malato di mente. Col miglioramento di sé si può forse eliminare man mano l'impressione di essere malati e quindi liberarsi del passato che serve a giustificare come siamo ora (almeno spero sia così).
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Re: Ammalato.
Ma riesci a valutarti solo nel presente?
Ad affrontare le situazioni senza tenere conto (o meglio, senza farti fortemente influenzare) dei precedenti (e dal passato nel suo insieme)? |
Re: Ammalato.
No, non riesco a valutarmi solo nel presente, e sento chiaramente l'influenza del passato nell'affrontare le situazioni, che infatti non riesco ad affrontare nel modo in cui le anticipo nella mia testa. Percepisco chiaramente l'influenza di tutte le etichette che mi sono state (e mi sono) appicciccato in passato.
Sull'argomento pubblicizzo questo mio topic: http://www.fobiasociale.com/autoconnotazioni-9710/ :D |
Re: Ammalato.
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Re: Ammalato.
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Re: Ammalato.
Ha scritto quasi tutto in miniatura.
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Re: Ammalato.
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Non dannarti a "correre", e leggi il post dall'alto. è kiaro che parli come una persona spaventata che un tempo si è trovata tanto bene. Da li devi partire, non ce n'è molte. E comunque ti consiglio il libro SMT Star Male di Testa che permette approfondimenti e comprensione di questa tematica che se molto forte arriva alla fine all'attacco di panico, ma penso che il meccanismo sia quello |
Re: Ammalato.
il passato e passato e di conseguenza nn esiste più.......ma siamo i figli del nostro passato.......go on go on it will be very hard.....but we have to find the courage in ourself!!
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Re: Ammalato.
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