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Alexsey 27-04-2006 16:14

lottare giorno per giorno
 
Ciao ragazzi, è da qualche giorno che non scrivo, ma leggo i vostri post praticamente ogni giorno.
Mi sono però accorto che la maggior parte di noi si piange troppo addosso (ripeto di noi) e spesso anche nei giorni che sono di buon umore lo scoramento mi viene quando comincio a leggere i nostri post.
E' molto consolatorio sapere che ci sono moltri altri ragazzi che, pur con tutte le sfaccettature possibili, hanno seri problemi a socializzare e ad avere una storia sentimentale oppure semplicemente a provarci con una ragazza che reputano molto attraente; o peggio ancora non riescono nemmeno ad andare all' edicola a comprarsi il giornale.
Ma questo deve essere il punto di partenza e non il punto di arrivo...
Se veramente si vuole intravedere la possibilità di riuscire a riprendere per i capelli un pò di vita sociale, bisogna cercare giornalmente di togliere una briciola del muro che ci siamo eretti intorno con il tempo...
Io penso anche che la più insignificante azione quotidiana aiuti, ma bisogna farla ogni giorno ed aumentando le "dosi", quando uno si sente pronto a scalare un gradino di difficoltà.
Ad usare la parola "dosi" mi è venuto in mente che molti di noi fanno uso di farmaci, ma chi l' ha detto che dobbiamo assumerli per forza e che senza i quali non c' è modo di poter risolvere i propri problemi. Io non sono uno psicologo, ma secondo me la fobia sociale non è una malattia, è solo una radicata abitudine del nostro cervello a vedere gli altri e l' esterno in una certa maniera negativa.
Quindi dico : perchè ognuno di noi non scrive quotidianamente cosa ha fatto che lo rende soddisfatto, ripeto, anche la più insignificante delle azioni, ma che per lui è importantissima.
Comincio io...
OGGI HO FATTO UN SORRISO AD UNA RAGAZZA CHE HO VISTO IN UN BAR. QUESTA RAGAZZA NON L' AVEVO Nè MAI VISTA Nè CONOSCIUTA. LEI MI HA RICAMBIATO IL SORRISO. QUESTO GESTO MI HA FATTO SENTIRE BENE, ANCHE PERCHè MI SONO ACCORTO CHE NESSUNO DEL BAR SI è ALZATO PER DERIDERMI Nè TANTOMENO SONO MORTO STECCHITO. ORA TOCCA A VOI......

Jes 27-04-2006 18:35

oggi sono andata a scuola sei ore di lezione.. ora sono a casa perchè devo stdiare cioè mi sn presa una piccola pausa tra poco ricomincio..

filosofo 28-04-2006 00:56

Nei giorni passati ho organizzato un incontro pubblico per la presentazione di un libro di filosofia scritto da un mio amico.

La necessità mi ha costretto a telefonare a gente che non avrei mai chiamato in altri frangenti.

Questa sera è accaduto il fatidico evento.
Ho tenuto un intervento introduttivo (pubblico ristretto, 23-24 persone) dove un pò d'agitazione credo sia trapelata (anche perché l'intervento non me l'ero preparato, avevo a malapena una scaletta, che poi non ho seguito), ma tutto sommato è andato bene.

A seguito della presentazione un mio ex prof aveva sollevato un problema a cui aveva cominciato a rispondere l'autore e successivamente ho preso la parola snocciolando alcune nozioni che penso mi abbiano dato un certo profilo. Questa volta ero tranquillo, mi ero infatti "abituato" al pubblico e all'ambiente.

Bene! Sono contento!

Jes 29-04-2006 20:30

che passi da gigante!!! di un pò ma sei davvero timido??? :wink:
cmq oggi ho stud sei ore come al solito poi sono uscita e stasse esco con i miei amici mi traterrò fino all'una perchè sn troppo stanca..

filosofo 29-04-2006 21:05

Quote:

Originariamente inviata da Jes
che passi da gigante!!! di un pò ma sei davvero timido??? :wink:
cmq oggi ho stud sei ore come al solito poi sono uscita e stasse esco con i miei amici mi traterrò fino all'una perchè sn troppo stanca..

Sono sociofobico, quindi anche timido.
Se costretto dalla necessità certi ostacoli riesco a superarli.

Comunque ho notato una cosa che mi è capitata anche in un altro frangente: qualche tempo fa andai a seguire una lezione di un corso di laurea specialistica, e io sono al primo anno della triennale, quindi centravo poco in quel contesto, ma ero stato invitato da un amico e inoltre adoravo (e adoro tuttora) quel prof, che rappresenta anche ciò che vorrei essere: carismatico, grande oratore, colto.
Conoscevo solo questo mio amico, ed eravamo circa una ventina, quindi pochi, e conseguentemente non potevo "camuffarmi" nella moltitudine che mi capita di ritrovare in altri corsi.
I primi minuti mi sentivo molto teso, rigido, con una strana sensazione che non saprei se definire di paura...
Col passare del tempo invece mi sono "abituato" a quell'ambiente e ai presenti fino al punto di sciogliermi e seguire la lezione in maniera assolutamente rilassata.

Idem alla presentazione del libro.

Essendo coordinatore di un movimento politico giovanile sono costretto a svolgere un certo tipo di mansioni, per di più mi andava di far bella figura con il mio amico, con i giornali, e soprattutto volevo darmi una sfida.

La necessità aiuta ad abbattere certe barriere, questo l'ho provato più volte sulla mia pelle, specialmente in questa occasione.


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