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Anonymous-User 25-05-2004 01:09

rassegnazione
 
Anzitutto un caro saluto a tutti voi!!
Scrivo perchè oramai avverto chiaramente (già da anni a dir il vero!) che non ho assolutamente un senso su questo pianeta e vorrei sfogarmi con persone che hanno il mio stesso problema (seppur in forme meno gravi, immagino e spero per voi!).
Ho quasi 21 anni e non ho praticamente prospettive per il futuro, non ho amici, non ho nulla, tranne che una totale sfiducia in me stesso!
La rassegnazione, più che la tristezza, è mia fida compare...non do senso a nulla, non mi sento parte di questa esistenza!
Sono quasi totalmente chiuso in me stesso, non esco mai, nè mai sono sono uscito, per fare un esempio, un solo sabato sera...non conosco nemmeno la mia città, seppur questa sia di dimensioni piuttosto piccole!
Quando dico che sono quasi totalmente chiuso in me stesso non voglio dire che sono il tipico depresso .....studio, faccio palestra (con risultati su cui è meglio sorvolare!) e gioco molto di rado a calcetto ma.....non esco!per me cene con amici, compleanni, semplici uscite in dei pub sono miraggi irrraggiungibili!!limito tutto al rapporto superficiale con tutti quelli con cui ho una sorta di rapporto sociale e se posso, evito il più possibile questo eventuale rapporto sociale!!
E soprattutto non ho nessuno con cui uscire: ho perso totalmente i contatti con quelli che sono stati miei compagni di classe nel passato, (con alcuni dei quali ero pure in rapporti di quasi amicizia) se si eccettuano pochi di questi, che posso considerare solo"conoscenti" e nulla più, che
sento ogni tanto ma dei quali so poco o nulla, tranne che ognuno ha un gruppo con cui uscire ed una vita "normale".
Questa mia "fobia sociale" mi ha portato a non riporre la minima fiducia negli altri esseri umani, ho totale diffidenza nei loro confronti e non riesco a cambiare questa mia indole !!Mi sento sempre ansioso quando sono in situazioni che comportino un qualsiasi rapporto sociale....persino cose come andare dal barbiere od entrare in un qualsiasi negozio per me rappresentano un grosso problema. E non parliamo poi delle persone che non vedo da tanto tempo!il solo pensiero di incontrarle per caso mi terrorizza ...cosa dovrei rispondere ad una eventuale domanda del tipo "e di te che mi dici?"???il fatto di non aver nulla da dire in tale situazione è piuttosto significativo!!
Ed ancor meno diciamo sul mio comportamento con l'altro sesso....il solo pensiero di aver a che fare con una discreta ragazza mi terrorizza in modo impressionante!
Ciò che più preoccupa è il fatto che oramai la situazione si è ,per così dire, stabilizzata: per me è "normale" non uscire il venerdì, il sabato e tutti gli altri giorni e passare in casa splendide domeniche di sole estivo/primaverile!
Sento la necessità di cambiare radicalmente tutto ma sento al contempo di non potercela fare..e allora che fare??
Pensavo ad un ritiro su un monte lontano da tutto e da tutti, basato su un ideale di vita ascetico sul modello orientale-Schopenhaueriano.....mi prenderete per pazzo, e vi capisco, ma ormai a tal punto sono giunto!!
Se qualcuno ha qualcosa da dire su ciò o si sente (spero di no) in un simile condizione...., altrimenti, se nessuno risponderà, capirò perfettamente.
Saluti di nuovo!

Anonymous-User 25-05-2004 10:18

Caro rassegnato
certo che ti rispondo. In te vedo molto bene il mio passato, lo rileggo anzi quasi alla perfezione. Fortunatamente un po'meno il mio presente, che sta sempre piu' cambiando.

La risposta ai tuoi problemi c'é e, scusami, non e'per pigrizia se riprendo quello che avevo scritto ieri in un'altra risposta ma il fatto e'che...la risposta e'proprio la stessa.

C'e'una sola cosa che non devi fare:andare avanti per forzia d'inerzia, magari colpevolizzandoti pure per una malattia che, tu come tutti gli altri, non ti sei cercato. Ritirarsi sui monti puo'essere un'idea romantica, ma questa fuga dalla realta'sarebbe molto forzata e non darebbe credo grossi risultati. L'obiettivo e'quello di vivere - e bene - NELLA realta'.

Ecco quanto dicevo:

se posso permettermi qualche considerazione/consiglio, essendo un bel po'di tempo che mi dibatto in questi problemi.

NON DEVI ACCETTARTI COSI'COME SEI. Voglio dire: non devi accettare che quello che, sicuramente per come lo descrivi, e' un problema (e una malattia) che ti pregiudica la qualita'della vita, possa andare avanti a farlo con la tua accettazione, come se fosse normale. Non e' normale, e'un problema, ma un problema che si puo' risolvere. In 2 modi, almeno principalmente: facendosi aiutare dagli SPECIALISTI e prendendo i FARMACI giusti. Si e' dibattuto molto su questi aspetti e mi pare ci sia chi voglia rinunciare all'una e/o all'altra soluzione. Lasciatemi dire, per esperienza, che e' sbagliato e, direi quasi, masochistico: NON SE NE ESCE DA SOLI, mentre con qualche aiuto SE NE PUO'USCIRE...perche' allora restare fermi in attesa di...non si sa che?


ciao
nature70

Anonymous-User 25-05-2004 22:12

Caro nature70, anzitutto ti ringrazio molto per la tua risposta!!
Quote:

C'e'una sola cosa che non devi fare:andare avanti per forzia d'inerzia, magari colpevolizzandoti pure per una malattia che, tu come tutti gli altri, non ti sei cercato.
Hai perfettamente ragione, nature, ma oramai io già vivo d'inerzia....più che altro sopravvivo, il mio è come un lento strisciare verso il nulla.
E poi mi colpevolizzo eccome!!perchè in un mondo shifoso dove c'è gente che muore di fame, di sete e per le continue guerre che quotidianamente devastano questo povero pianeta, io, che avrei tutto o quasi per vivere "normalmente", devo inventarmi problemi totalmente irrazionali e che non esistono??la vera sofferenza esiste già altrove,perchè io devo crearla pure dove non c'è??!
Per quanto riguarda farmaci e specialisti, beh...mi fido poco o nulla degli uni e degli altri:dubito che per guarire basti un medicinale preso al momento giusto o mettersi a "spiattellare" i propri problemi ad un totale sconosciuto che si fa pagare fior di quattrini!certo, d'altra parte mi rendo conto che non esistono molte altre soluzioni!

Effettivamente, caro Francesco, non credo proprio che Nietzsche approverebbe il mio proposito di vita ascetica su un monte:il mio è infatti un continuo "dir di no" alla vita!

Saluti a tutti!

homer 26-05-2004 13:05

help
 
ciao rassegnato, non ho molto tempo per risponderti come vorrei,
ma leggendo il tuo post, non posso non dirti che questo non è il modo migliore per affrontare i problemi!
Te lo dico perchè a mè la fobia è venuta a causa degli altri, che nell'infanzia mi hanno maltrattato, tra famiglia e amici,,(non ti dic altro, ma in casa mia è successo di tutto) questo mi ha portato a 25 anni ad avere incertezze di ogni genere ansia, attacchi di panico, che hanno rovinato gran parte della mia vita e anche delle persone che poi si sono stancate di mè..
e allota cosa faccio?
mi uccido?(sai quante volte ci ho pensato)
mi isolo?(sai quante volte l'ho fatto)
ma dopo c'è qualcosa dentro che mi dice che non è giusto che io paghi gli errori degli altri, e allora con l'aiuto di psicofarmaci e autrining, cerco di vivere la mia vita normalemente..e spesso ci riesco anche! ho un lavoro,una quasi ragazza, un diploma,e qualche finto amico...pensi che avrei ottenuto tutte queste cose, piangendomi a dosso??o nascondendomi dietro le mie paure?
non ti immagini quanto è stato e quanto è difficile per mè vivere normalmente, eppure lo faccio, ci provo e questo è quello che penso dovresti fare anche tù!
se non riesci ad avere amici, perchè non vieni domenica al ritrovo a milano? siamo tutte persone come tè..e tra noi troverai di sicuro qualche amico..
ad esempio mè, con mè non ti devi vergonare se ti vine ansia rossore o qualsiasi altra cosa..io accetto tutte le persone che si trovano in situazioni difficili, e allontano i furbi e prepotenti, unisciti a noi e vedrai che insieme vinceremo questo male!... un saluto!

Anonymous-User 27-05-2004 10:30

ciao rassegnato

con amicizia, lasciami dire che sbagli nelle tue considerazioni.

Sbagli nella prima, perche'se pure nel mondo molta gente ha problemi anche solo a mangiare, questo non significa che il TUO non sia un problema: lo e', come lo e' per tutti noi, e non e'da poco, visto come pregiudica la vita. Quindi non partire con questo approccio auto-colpevolizzatore perche', credimi, e' sbagliatissimo e oltretutto controproducente.


Sbagli anche nella seconda, e questo te lo dio per esperienza: fidati dei farmaci (anch'io alla tua eta' ho avuto qualche resistenza, poi mi sono accorto di quanto fossero ingiustificate e ho cambiato rotta) e non buttare via l'intera categoria di specialisti che possono aiutarti..e'vero, si fanno pagare e non tutti sono bravi, ma ti assicuro che non si puo' fare di tutta l'erba un fascio. Per la fobia sociale ti consiglierei di provare con l'ipnosi (che non e'quella roba che si vede in televisione).
Comunque, FIDATI, per queste strade SE NE ESCE, con pazienza magari, ma se ne esce; altre sinceramente non ne conosco. Anche Homer, come hai letto, segue questo approccio. Fidati e passa all'azione...oltretutto sei giovanissimo e questo, credimi, non e' un vantaggio da poco se inizi OGGI ad affrontare il problema. Anzi, mi correggo, e'un grandissimo vantaggio, un po'come se una macchina in una gara di formula 1 partisse con cinque giri di vantaggio.

ciao
nature70

Anonymous-User 27-05-2004 22:43

Anzitutto voglio ringraziare tanto homer e nature per le loro risposte,grazie davvero!!
Sono pienamente d'accordo quando dici, nature, che il mio approccio è totalmente sbagliato, però vedi.....è indubbio che il mio sia un problema, ma è un problema creato da me stesso, mentre altrove in questo mondo c'è gente che soffre davvero, che la sofferenza non la crea da sola!!Ed io ,in tal senso, non posso che sentirmi colpevole!!non posso fare a meno di pensare che , mentre in questo schifoso mondo esiste gente che conosce la VERA sofferenza (e di certo non la crea da sola), io , che potrei vivere "normalmente", la creo da solo, la sofferenza, dove non avrebbe motivo di esistere, almeno non in tal misura!!
Dici di passare all'azione....come non concordare con te? da non poco tempo mi ripeto:è l'ora di cambiare, di darsi una svegliata, di AGIRE!!ma, nonostante io sappia che questo è assolutamente necessario, non lo faccio!!non muovo un passo in avanti!
è vero anche che sono giovane....biologicamente! perchè mentalmente credo di essere più anziano di un novantenne!!!ma come si può non trovare stimoli in tal modo a nemmeno 21 anni, dico io?come è possibile avere un tale atteggiamento a 20 anni?non ho più parole....
Homer mi dice giustamente (e lo ringrazio) di partecipare all'incontro a milano di domenica ma...non lo farò: addurrò una spiegazione verosimile, consistente nel fatto che tra poco ho gli esami all'università e devo mettermi sotto a studiare ..e questo è vero ma...non lo farò soprattutto perchè la mia apatia, la mia rassegnazione me lo impediscono.....perchè io me lo impedisco!!
Una caro saluto a tutti!
rassegnato

Anonymous-User 28-05-2004 10:30

Allora, una domanda prima di tutto: mi dici perche'secondo te la tua sofferenza te la creeresti da solo?


Altra cosa: anch'ío, in tutti questi anni (e sono parecchi piu'dei tuoi) ho avuto piu'volte l'impressione di sentirmi piu'vecchio di quanto diceva l'anagrafe...credo sia normale, le difficolta', la sofferenza, ti segnano anche dentro, non c'e' dubbio, ma, credimi, alla lunga ti temprano anche, eccome. Non solo: considera che quando uscirai da questa condizione, sparira'anche questa percezione di 'vecchiaia''. Ti sentirai ringiovanito, fidati.

Da ultimo: non restare li'a dirti: "non faccio niente!" ma agisci!, datti un tempo entro il quale fare il primo passo, per es. decidi che entro la settimana prossima prenderai contatto con uno specialista...ce ne sono tanti, e anche di ottimi...non sono tutti solo dei ladroni. Se hai bisogno di dritte al riguardo fammi sapere, se vuoi ti rispondo anche a un indirizzo privato.

un saluto e, mi raccomando, FAI, non limitarti a PENSARE alle tue disgrazie. Questo dipende SOLO DA TE!

Anonymous-User 29-05-2004 00:03

Perchè dico che la sofferenza la creo da solo? Beh....perchè ......perchè non avrei apparenti motivi per soffrire, perchè potrei vivere una vita "normale", con tutto ciò che essa comporta ed invece non lo faccio!!perchè?chi mi impedisce di uscire di casa e di vivere normalmente??IO ed io soltanto!!non vedo nessuno che me lo impedisce....quindi sono io che lo faccio, creando motivi totalmente irrazionali e stupidi!
Io sono giovane ma....proprio considerando la mia giovane età, sono pure troppi anni che mi sento "anziano" mentalmente!!certo concordo con te sul fatto che se dovessi uscire da tutto ciò (anche se ne dubito fortemente!) mi sentirei davvero ringiovanire!!ma non credo che ne uscirò...vi sono certe situazioni che sono irrecuperabili, dalle quali non si può tornare indietro!!
Sugli psicologi mi sono espresso male: questi sono indubbiamente utili ma...non credo che lo potrebbero essere per me!!almeno non prima di aver tentato qualche cosa da solo! e comunque adesso lo studio e la non voglia di spendere soldi mi impediscono di farlo!
Sinceramente vedevo come possibile soluzione quella di andare a vivere altrove...dove potrei ricominciare tutto da capo e tentare di costruire una vita "normale"!insomma....dove sarei costretto a cambiare radicalmente tutto....è solo un idea che mai realizzerò ma...potrebbe essere una soluzione!anche se....d'altra parte temo che, anche se il contesto cambiasse, il mio io mi perseguiterebbe sempre...io sarei sempre io, insomma!!!credo tuttavia che non potrebbe farmi che bene cambiare un pò aria!!

29-05-2004 22:32

Caro rassegnato,

se scrivi in questo forum è perché in fondo così rassegnato non lo sei e speri in un aiuto. Innanzitutto fino a prova contraria esiste un servizio pubblico di salute mentale in ogni città d'italia, quindi il mio consiglio è di rivolgerti al centro psico-sociale della tua città anche per un semplice colloquio informativo. Non devi temere nulla e non paghi nulla, non mangiano mica, sono lì apposta. Poi, se deciderai di fare una psicoterapia ti assegnano lo psicologo o lo pschiatra/psicoterapueta che fa al caso tuo.
L'unico neo del servizio pubblico è che non puoi scegliere il medico e inoltre i colloqui a volte possono essere parecchio diluiti nel tempo perché in genere danno la precendenza ai casi gravi. Quindi potrà capitarti un colloquio di 45 minuti ogni 15-20 giorni. Può sembrar poco, ma sempre meglio di nulla e inoltre è accessibile economicamente a chiunque.

In secondo luogo mi stupisce l'isolamento nel quale ti sei cacciato (in questo la responsabilità è tua); e vedo che è una cosa comune a molti in questo forum. A me sembra un atteggiamento sbagliatissimo perché non risolve nulla, anzi non fa che peggiorare le cose. Quando si sta troppo tempo da soli ci si ipersensibilizza in modo atroce e ogni granello di sabbia pare una montagna insormontabile. Ma credimi che una vita sociale è possibilissimo averla e dipende solo dalla tua volontà. senza volontà e un qualche piccolo aiuto esterno difficilmente se ne esce.
Io mi sono sempre sforzato di uscire anche se magari non ne avevo voglia e pur consapevole dei miei problemi, mi sono sempre buttato (con prudenza) nelle situazioni.
Credere poi che in un altro posto, un'altra vita possa servirti ad uscire dai tuoi problemi mi pare una fantasia. Anche qui c'è l'idea che la causa sia l'ambiente nel quale uno vive. Non dico che non possa incidere, ma non mi pare determinante. Non è fuggendo che uno risolve i propri problemi perché essi ti seguiranno ovunque andrai.

insider

Anonymous-User 31-05-2004 21:56

Ciao insider,
Se scrivo in questo forum è perchè non sono poi così rassegnato?può darsi....in verità, ti dico che proprio non lo so! forse per semplice sfogo o forse per confrontarmi con persone che hanno o hanno avuto il mio stesso problema.
è vero,è sbagliatissimo l'isolamento nel quale mi sono cacciato, ma se lo faccio non è perchè penso che così facendo migliori qualche cosa....so per esperienza che le peggiora, in fondo è per questo che adesso mi ritrovo in tale condizione, no?in realtà io sto dove sono ma…è come se non ci fossi adesso, è come se non ci fossi mai stato in passato, e continuando così non ci sarò mai nemmeno in futuro!
Per quanto riguarda il fatto di fuggire...se ho pensato a questa possibile soluzione non è perchè penso che la causa di tutto sia ambientale!niente affatto!so benissimo che la causa è IN me, e non al di fuori!però credo che in un nuovo ambiente dovrei e potrei dare una svolta, dandomi una svegliata e cambiando radicalmente una volta per tutte!!sarei praticamente costretto a cambiare!e dunque in questo vedo una possibilità di far di me una altra persona, e di conseguenza la possibilità di farsi una nuova vita, se possibile, "normale". Ma probabilmente è un utopia....
Un saluto a tutti.

Anonymous-User 01-06-2004 13:05

SI', CREDO SIA UN'UTOPIA, ALMENO IN QUESTO MODO.

NON E' UN'UTOPIA SE INVECE DI FUGGIRE DALLA REALTA', LA SI AFFRONTA CON GLI STRUMENTI CHE LA SCIENZA CI METTE A DISPOSIZIONE. ALTRE VIE NON NE ESISTONO.

CIAO
NATURE70

01-06-2004 15:10

Visto che lo sai perché allora non cominci ad invertire la tendenza? Mi sembra masochistico continuare a seguire una linea di condotta che non ti porta certo alla felicità né alla soluzione dei tuoi problemi.

Io non credo che tu viva completamente isolato. Non mi sembra umanamente sostenibile una condizione del genere. Avrai sicuramente qualche amico, qualche conoscente, un minimo di vita sociale. Non posso credere che tu stia sempre in casa senza vedere nessuno. Cerca allora di sviluppare le relazioni che hai già perchè non è detto che esse non te ne portino delle altre più interessanti...da cosa nasce sempre cosa.
Può sembrare banale ma è così. Frequentando altra gente si ha poi la possibilità del confronto che è fondamentale per crescere e cambiare anche il nostro modo di pensare.

Riguardo all'andarsene, non so quali siano i tuoi progetti. Io ad esempio ho studiato in una città diversa da quella di residenza ed indubbiamente il vivere fuori casa è stata una esperienza che mi ha arricchito e cambiato. Non so se tu stia pensando a questo o a soluzioni radicali. In caso contrario valuta bene perché i problemi relazionali che puoi avere dove vivi li avrai da qualsiasi altra parte.

Forse hai scritto così perché pensi che lo "scossone" emotivo che ti deriverebbe dal trovarti in una situazione assolutamente priva di protezioni economiche, familiari, sociali t'indurrebbe a (come dici tu) darti una mossa, ovvero a relazionarti per spirito di sopravvivenza. Ma prima di vagheggiare cambiamenti radicali, dovresti sforzarti di pensare a cosa puoi cambiare della tua vita dove vivi.

ciao :)
insider

Anonymous-User 02-06-2004 00:11

ciao insider,
infatti non vivo isolato completamente...però..quasi!!e così,come ho già scritto, i miei rapporti sociali (parola grossa) si limitano alla palestra, a giocare a calcio ogni tanto e all'università, nulla più!!è la pura verità: non esiste una sola persona che possa definirsi amico....ho solo pochi (si contano sulle dita di una mano) conoscenti, li sento ogni tanto (ma tanto davvero....)e li vedo solo raramente a giocare a calcio e di loro so poco o nulla...è la pura verità!non ho nessuno con cui uscire perchè MAI sono uscito!!e poi adesso che sono finite le lezioni universitarie, la mia estate sarà solo contraddistinta dagli esami, nulla più!!le mie uniche uscite (visto che con luglio-agosto mi riposo pure dalla pale) si limiteranno all'andare a correre solo come un cane e basta....questa sarà la mia estate...nulla di nuovo, identica a quella degli altri anni!non dico ciò per piangermi addosso, visto che io e io solo ho costruito tutto ciò, ma solo risponderti quando dici che non credi che io viva completamente isolato. Forse completamente no ma...qualche cosa di simile!!
Io stavo proprio pensando a quello (pure se sono solo idee per ora) : andare a studiare in un altra città...dovrei aspettare ancora un paio di anni (se tutto va bene) e poi , se volessi continuare, dovrei necessariamente andare altrove!!non penso ad un ritiro su un isola deserta o sulla cima di un monte!!non ancora almeno...

02-06-2004 12:30

Sì, ma possibile che all'università, in palestra a calcio tu non abbia raccolto un'invito ad uscire per una pizza, una serata in compagnia, due chiacchiere? Io all'università ho conosciuto molta gente, alcuni sono diventati poi degli ottimi amici e ancora ci sentiamo. Perchè a te questo non è capitato? Non riesco a spiegarmelo sinceramente se non con la volontà tua intima di evitare qualsiasi rapporto con gli altri.
Perché mi pare impossibile che nessuno ti abbia mai invitato ad uscire negli ambienti che frequenti. Non ci credo, dai. Se è capitato a me che non sono certo un campione di socialità, non vedo perché non possa capitare anche a te.

Riguardo alle vacanze, ma perché scusa non te ne vai da qualche parte? Cosa te lo impedisce? Che t'importa se sei solo, per farle non è necessario avere qualcuno che ti accompagni. Perché t'imponi di stare a casa sapendo che poi non sarai minimamente felice di questa condizione. Guarda che è veramente masochistico!

Ogni cosa che può deprimervi voi la fate. Fate una vita che veramente deprimerebbe anche una formica perché non vedo come si possa essere minimamente felici a passare l'esistenza in questo modo, da soli, senza avere un amico con cui parlare, confidarsi, condividere degli interessi.
In un contesto del genere non mi stupisce che molti di voi siano depressi. Vorrei vedere il contrario! Vorrei vedere come si possa essere sereni.
Perché fate dipendere la vostra felicità da cose esterne, quando è da motivazioni interne che deve venire la voglia di agire?


ciao
:) insider

Anonymous-User 03-06-2004 23:07

Ciao insider,
Inviti ad uscire...ora come ora impossibile!!sia all'università che a calcio tutti hanno gia da tempo un gruppo con cui uscire e poi il livello dei rapporti è estremamente superficiale.
Alcuni anni fa dei miei compagni di classe della scuola superiore tentarono di spronarmi un poco ad uscire dal guscio ma....io rifiutai il loro aiuto e gettai al vento una grande occasione irripetibile visto che oramai non li sento più!
Una vacanza da solo??non mi ispira proprio...è una tristezza!certo, è triste pure star tutta l'estate chiuso in casa ma....almeno lo faccio senza spendere un soldo!non è avidità ma....spender soldi per fare una vacanza da solo mi pare assurdo davvero!dove dovrei andare, su un monte del tibet a farmi indirizzare all'illuminazione da un maestro del posto?
"In un contesto del genere non mi stupisce che molti di voi siano depressi. Vorrei vedere il contrario! Vorrei vedere come si possa essere sereni."
Hai pienamente ragione ma...si arriva ad un punto in cui, dopo aver perso tutte le occasione presentatesi in passato di condurre una vita "normale", si percepisce che oramai è troppo tardi per tutto e che non vi è più una sola speranza di cambiamento.
Un saluto.

04-06-2004 21:04

Caro rassegnato (è curioso come ogni nick rispecchi la persona)
io non so quanti anni hai, sembri giovane, eppure sembri mio nonno (morto)
Il tuo sguardo è tutto rivolto al passato (tipico dei depressi) e alle occasioni perdute, come se la tua vita fosse finita. E il futuro dove lo mettiamo? Non esiste un futuro? Se pensi veramente che ormai non c'è più nulla da fare, che tutto è perduto, che la tua vita sarà sempre quella (e tutto sommato mi pare di capire che non ti dispiaccia), allora che aiuto speri di trovare in questo forum? Vuoi qualche ragione per continuare a vivere?

Che poi la vancanza da soli sia una "tristezza" o "soldi buttati" è da dimostrare. Sarà triste forse per te che non stai bene con te stesso, ma non per molte altre persone. Io personalmente feci una vacanza da solo dopo la laurea come "premio". Mi organizzai un viaggio nei caraibi e non mi dispiaque proprio per niente. Poi vedila come ti pare. Se ti fa piacere stare a casa, stai a casa, che ti devo dire?

Grazie dell'invito francesco il quale immagino non avrà problemi di vacanza avendocela sotto casa :lol: . Cmq io non verrò, semplicemente perchè spero di fare altro e secondariamente non mi alletta molto l'idea di conoscere persone attraverso un forum. Chi potrei mai trovarmi davanti? Potrebbe capitare che dopo venti minuti non ti sopporti più o non abbia nulla da dirti e viceversa 8O . E che farei nel caso?

Anonymous-User 05-06-2004 00:33

Per chi nn è completamente isolato è difficile capire come ci si sente ad essere soli; neanch'io lo so benissimo xchè fortunatamente qlc amico (pooochi) lo ho...cmq anch'io nel corso degli ultimi 2-3 anni ho perso lametà dei miei contatti, e questi che ho poi nn sn così costanti (stasera sn a casa infatti)....il problema secondo me è che è il mondo oggi che tende alla solitudine, io sinceramente di gruppi numerosi nn ne vedo da 1 pezzo...e appena si comincia ad essere soli nn può che peggiorare: ci vuole tanto ma daveero tanto xchè gli altri si ricordino di te credetemi, è un attimo essere tagliati fuori!
D'altra parte cmq nessuno verrà mai a cercarti se nn sa che esisti e xciò bisogna tentare di buttarsi, tanto oh peggio di sicuro nn va! che poi anche la condizione di solo sia una sorta di rifugio, un guscio che qlc si crea pensando "bè domani proverò, farò,ecc" x mascherare la paura del mondo (infatti quel domani nn arriva mai!) bè è 1 altro discorso...

Anonymous-User 05-06-2004 12:17

io pero' non capisco,si dice che questa societa' tende ad essere piu incline alla solitudine e all'isolamento,ma, poi mi accorgo che chi frequento e' sempre indaffarato e occupato con i suoi amici,la sua compagnia ecc.. e se propongo di essere solo non e' che ci pensano due volte,ti dicono di chiamare un'amico e uscire e se gli dici di non averne in quel momento ti guarda male,insomma sembra che questo problema non cel'ha mai nessuno.e in fondo e' così xchè in questa mia grande citta' la sera i locali sono pieni di gruppi di amici e così lo è all'universita'.
ultima obiezione,non c'e' mai nessuno che dopo avergli fatto quel discorso sappia dirti di uscire con loro,ma di cercarli sempre da qualche altra parte.
Non a caso se ci fate caso la tendenza nel parlare delle persone e' di nominare "i miei amici"sempre quasi come a specificare che i suoi amici siano da un'altra parte e tu ovviamente sei escluso...

05-06-2004 18:48

La solitudine è una condizione psicologica non fisica. Ci si può sentire soli anche frequentando tante persone. Anche da fidanzati e/o sposati si possono avere momenti di solitudine. Al limite uno potrebbe non avere amici e non sentirsi per questo solo. Quindi non credere che quelli che conoscono e frequentano tante persone abbiano necessariamente tanti amici e/o siano per questo felici. L'amicizia vera si può avere solo con pochi e se chiedi a chiunque ti risponderà che gli amici coi quali esce più spesso e volentieri li conta sulla dita di una mano. L'amicizia poi dipende anche da te, dai tuoi atteggiamenti. Se ogni volta con gli altri indossi una maschera, non ti fai conoscere per quello che sei e se in definitiva non sai dare amicizia, non puoi pretendere che gli altri si comportino diversamente.

Anonymous-User 05-06-2004 21:09

e' proprio questo il problema,quando ti mostri quello che sei,in questa soceta' del piffero perdi subito d'interesse...
io mi mostro semplice,disponibili con chiunque,autoironico,e poi vedo che suscita piu interesse il ragazzo seduto di fianco a me in classe che parla tutto da fighetto..

Anonymous-User 06-06-2004 00:11

Ciao insider,
depressione....non saprei....so solo che sono anni che sono così..può la depressione esser costante e continua?boh!non sono mai uscito anche quando avevo qualcuno con cui poterlo fare e adesso non ho più nessuno neppure per andare a fare una girata in città, questo è quanto!è chiaro che in tal condizione ho lo sgurado rivolto verso il passato ed a quello che poteva esser e, per colpa mia, non è stato!
Il futuro?esiste eccome!è proprio questo il guaio: esiste e sarà sempre peggio se continuo su questa strada; sono giovane,è vero, ma sono solo, non ho un solo amico, non esco mai..come dovrei sentirmi?ah...questa condizione ti pare che non mi dispiaccia?beh...spero che tu lo dica solo in modo provocatorio....certo dici:allora fai qualche cosa per migliorarla se proprio stai da schifo, no?beh....non saprei da dove cominciare....non dico che la situazione sia proprio irrecuperabile ma....ci siamo vicini, molto vicini!
un saluto a tutti
Ringrazio francesco per il suo invito ma il punk-trash-hardcore non è il mio genere!e poi non mi ispirano i concerti...troppa gente, troppa confusione...

08-06-2004 17:50

Se riesci a concentrarti e dare esami con profitto non credo tu sia veramente depresso. Però dallo psicologo non ci vuoi andare, farmaci non ne vuoi prendere. La solitudine ti pesa, ma anche la moltitudine ti dispiace (hai scritto no ai concerti, troppo gente, troppa confusione). Non ti propongo quindi la disco perchè so già cosa risponderai: troppo fumo, musica troppo alta, ecc. All'università e negli sport che fai dici che non c'è possibilità di approfondire con nessuno. Fare delle cose da solo non ti va. Insomma diventa difficile allora pensare a qualche soluzione praticabile. C'è qualche cosa che ti piacerebbe fare? E poi spiegami una cosa, perchè una situazione d'isolamento così pare quasi "irreale"; ma i tuoi genitori vedendoti sempre in casa non ti hanno mai detto niente? Non hanno pensato che potessi avere qualche problema?

Anonymous-User 09-06-2004 10:31

d
 
Ciao insider, sono daccordo con tè, ma per noi fobici, non è neanche facile accettare l'invito a mangiare una pizza, perchè sai che quando saersti lì inizierebbe la tachicardia,la bocca asciutta e le parole disconnesse..questo talvolta è umiliante, ed è per questo che a volte si decide di isolarci..
per quanto mi riguarda, la pizza vado a mangiarla, prendo mezzo rivotril,bevo un bicchiere di vino, e la seratà diciamo che và come deve andare, anche se quando torno a casa,mi chiedo perchè mai dovrei avere bisogno di ciò per fare delle cose così semplici come andare a mandiare una pizza :cry: :cry:

09-06-2004 21:37

Posso capire che le fobie sociali spingano ad isolarsi ed evitare le situazioni ansiogene, ma penso anche che il desiderio d'amicizia, di di affetto, di non essere comunque esclusi dal "consorzio" degli umani dovrebbe spingere altrettanto potentemente nella direzione opposta; per cui, alla fine, una persona nel corso della propria esistenza un punto di compromesso tra l'evitamento totale e la socialità dovrebbe riuscire a trovarlo. Nel caso di rassegnato, ad esempio, mi chiedo come sia possibile che non abbia mai conosciuto un ragazzo o una ragazza che gli abbia ispirato simpatia, fiducia, desiderio di vicinanza e di amicizia inducendolo a rimuovere quella granitica diffidenza che dice di avere per le persone.

Riguardo ai farmaci, io sono molto restio a prenderne per questo tipo ti problema (ma in generale per qualsiasi problema se non sono proprio indispensabili). E lo sono per la paura di sviluppare una dipendenza psicologica. Sarei indotto insomma ogni volta che devo affrontare una situazione potenzialmente ansiogena a pigliarmi la pasticca mettendo in secondo piano l'incessante lavorio interiore contro pensieri e paure che non hanno motivo di esistere. Per cui alla fine la mia "autoterapia" consiste in parecchio coraggio, molta sopportazione (subisco stoicamente l'ansia e compagnia bella se proprio non riesco a controllarla o evitarla) ed appunto l'evitamento per le quali ho sviluppato un'abilità incredibile. Certo questo non basta, come ho detto cerco anche di lavorare molto su me stesso, sull'autostima...e secondo me dovresti farlo anche tu HELP perché mi pare da ciò che ho letto che tu ne abbia veramente poca per te stesso

Ciao :wink:
insider

Carota 10-06-2004 11:17

Ciao rassegnato,

io condivido molto gli interventi di nature70 per questo non sono intervenuto. Dunque: cercare aiuto nei farmaci, ad esempio quelli nominati qui, lo psichiatra è la figura migliore per questo tipo di prescrizioni e non costa neanche tanto, considerando che ci si va poche volte (per aggiustare dosi e cambiare i farmaci che danno effetti collaterali "ad personam"), e che la ricetta può essere rinnovata dal medico di famiglia, mentre i farmaci, a parte gli ansiolitici, sono spesati dal servizio sanitario nazionale, intanto i farmaci mettono una pezza alle situazioni difficili che si vivono: l'ansia, la depressione (per inciso non si prendono "una tantum", salvo alcuni ansiolitici, ma per periodi lunghissimi); cercare uno psicoterapeuta, in questo caso io mi orienterei più verso uno di orientamento cognitivo-comportamentale (la letteratura scientifica prodotta da questa scuola psicoterapeutica sulla fobia sociale è molto più estesa ad es. di quella prodotta dalla psicoanalisi), ho faticato a trovarne uno bravo, ma esistono: c'è un modulo per la ricerca dello psicoterapeuta più vicino alla propria residenza.

http://www.ipsico.org/achirivolgersi.htm

Se è bravo può valerne la pena anche da un punto di vista economico (questo richiede fare qualche seduta da diversi psico, a mo' di prova), è possibile ritrovarsi molto più in la negli anni rimpiangendo di non averci provato. Un'altra possibilità è quella di utilizzare un manuale di auto aiuto, puoi prendere questo, che spiega bene cos'è la fobia sociale e come si può uscire dall'isolamento; se vuoi tentare qualcosa da solo la cosa più concreta è tentare gli esercizi proposti.

Come vincere l'ansia sociale: Superare le difficoltà di relazione con gli altri e il senso di insicurezza / Signe A. Dayhoff; Gardolo (Trento): Erickson, 2002, p.304.

Ma per quanto grandi siano le conoscenze teoriche è difficile tirarsene fuori da soli, perchè i disturbi d'ansia sono sostenuti, anche, da una serie di elementi che la persona "non riesce a vedere" ("rimossi" o inconsci, secondo la psicoanalisi) o di pensieri, sensazioni che la persona ritiene validi e reali, ma che non lo sono (chiamati irrazionali, disfunzionali, negativi, a seconda dell'autore) per la psicoterapia cognitiva (per inciso in teoria non si va solo a spiattellare i problemi, ma ci sono una serie di cose da fare, in seduta e degli esercizi fuori seduta). Questo appare come un'offesa al proprio orgoglio, alle proprie capacità intellettuali, ma pensa che persino ai medici è consigliato di farsi prescrivere farmaci da altri medici (di solito, ovviamente, non lo fanno), se stanno male, per non falsare con la proprie sensazioni soggettive la diagnosi e la prescrizione (e parlo di disturbi fisici), ancora: chi ambisce a diventare psicoanalista, per quanto abbia studiato, deve sottoporsi ad una psicoanalisi egli stesso, a volte lunga (detta "analisi didattica") presso la scuola di specializzazione per divenire a tutti gli effetti "psicoanalista". Vorrei solo aggiungere che a 21 anni le psicoterapie possono incidere meglio che 10 anni dopo, perchè col passare del tempo i problemi tendono a incidere sempre più nella personalità, inoltre, come è possibile che questo genere di disturbi si risolvano da se (caso molto raro), è possibile che si aggravino: la limitazione della propria vita imposta dall'ansia produce depressione (se non c'è già, nel tuo caso una forma lieve) e questa tende a peggiorare. Andare in una città più grande può offrire dei vantaggi del tipo che hai più e nuove possibilità, ad es. di scelta di un psicoterapeuta, più possibilità di scegliere con chi fare amicizia e così via.

In bocca al lupo
Carota :wink:

Anonymous-User 10-06-2004 21:43

benzamidi sostituite
 
benzamidi sostituite e tutto passa !

Anonymous-User 11-06-2004 00:08

Re: benzamidi sostituite
 
Quote:

Originariamente inviata da vik 264
benzamidi sostituite e tutto passa !

eh si... proprio un bel consiglio; complimenti cazzone! :D
ci vuole il Tavor... in questi casi ci vuole solo il Tavor!!!

gogi 19-07-2004 19:09

ma vi stupite se uno è completamente solo ??

Io non ho e non ho mai avuto nemmeno un singolo amico, non sono mai uscito neanche un singolo sabato sera, sono disprezzato ,deriso o ignorato da tutti i coetanei che conosco.

Ho solo un contatto telefonico con un ragazzo timido, anche lui diverso ma non fobico,ma ci telefoniamo solo ogni tanto.

In pratica ho solo parte della mia famiglia,i miei zii.

Si, sarò un caso straordinario ma secondo me qualcun'altro in questo forum sta come me.Chissà :roll:

btw ho 18 anni

leggosolopostvecchi 29-09-2007 22:09

Mi riconosco molto nel autore del primo post.
Chissà che fine ha fatto.

Guardiano_dell_Orsa 30-09-2007 01:51

PORCA MISERIA!!!!!!
Leggosolopostvecchi quel rassegnato del primo post sono io!!! Non perché mi riconosca in quello che dice…sono proprio io poco più di tre anni fa!!!!!!!
Oddio, proprio non lo ricordavo, ricordavo solo che in un momento non proprio grandioso scrissi su questo forum (che leggevo già regolarmente o quasi), ma non ricordavo nemmeno il nickname.
Porco boia che amarezza! Ero io al primo anno di università, stavo in una solitudine quasi assoluta, lezioni e palestra solo come un cane…e adesso invece…non proprio uguale, ma per certe cose anche peggio e comunque il succo non cambia: la solitudine.
E che ..zzo! Scusate, ma che amarezza veramente!!!!!!
Caro leggosolopostvecchi, ecco che fine ha fatto quel rassegnato: è ancora qui su questo forum in una condizione che in linea di massima non muta…anzi è peggiorata.
Non te ne fregherà un cavolo a te e pure agli altri, però in quel periodo ero, come detto, al primo anno di università, e mi buttai nello studio prima per gli esami e poi continuai a studiare filosofia e altro tutta l’estate e pure quella successiva.
Ebbene da quel post ho avuto a che fare con un piccolo gruppo di persone con cui studiavo: tutte si mostravano quasi amiche, ma purtroppo dopo la tesi me lo hanno messo in quel posto, in particolare alcune che pure si confidavano con me e mi trattavano da amico.
Tanti bei discorsi ma tanto la gente ti sta dietro quando ha bisogno e poi addio e chi s’è visto s’è visto! Tante ca…te dette e poi invece come fa presto la gente a non considerarti più! Fa in un volo proprio!
Poi quella ragazza di cui parlo negli altri post…ho fatto sforzi notevoli per starle dietro, ma la mia condizione socio-relazionale (identica a quella del 2004) mi ha impedito di chiederle di uscire o qualcosa di simile e così io ho fatto una boiata dicendoglielo per messaggio e lei, da parte sua, ha volentieri colto l’occasione per cancellarmi e per mostrare totale indifferenza nei confronti di una persona che per quasi due anni le aveva mostrato, con difficoltà, tutto sommato affetto ed interesse. Rimane che ho fatto una cosa patetica e penosa, ma rimane anche il fatto certo dell’insensibilità degli altri (non solo quella di questa ragazza, ma anche di alcuni elementi con cui studiavo).
Adesso sono alla specialistica, ho fatto il servizio civile, ho mostrato affetto a questa ragazza di cui sopra…e tutto è sostanzialmente rimasto come 3 anni fa, porca miseria!!!!!!
Qual è il punto? Che in sostanza una certa condizione, quella condizione creata (da me più che altro, ma non solo) preclude qualsiasi possibilità di vita normale; non può piacerti una ragazza se vivi una certa condizione…perché non conosci posti, gente, comportamenti sociali in genere e quant’altro!!!!!
Anche se con lei ti comporti diversamente rispetto al tuo carattere schifoso, anche se con lei passi parecchio tempo, anche se ti ci trovi bene, anche se riesci a guardarla negli occhi, a parlarci ad ore al telefono e di persona, anche se riesci finalmente a mostrarle affetto, non puoi andare oltre!!! Non puoi chiederle di uscire…per i soliti motivi: non esco mai, non hai amici e di conseguenza non conosci strade, posti, luoghi, in più non sai manco come vestirti e altre boiate che ti impediscono di tentare concretamente e di esporti fino in fondo con lei.
Visto che di me non gliene fregava comunque nulla non sarebbe cambiato niente, ma se avessi avuto una vita un poco diversa mi sarei almeno potuto permettere di chiederle di uscire con me…al limite avrebbe rifiutato, ma pure io ne sarei uscito molto meglio, bah!

Non avrò fatto il possibile per uscire da ‘sto schifo, ma qualcosa ho tentato di sicuro, soprattutto tenendo i contatti con questa ragazza e facendo il servizio civile…il tutto è stato inutile: tutt’ora non ho amici, non esco mai e in più mi sono pure rotto le scatole di studiare! Ah...e continuo a leggere questo forum e ad intervenire nei miei momenti peggiori con tediosi ed inutili post!
Ma che amarezza e che schifo…è stato amareggiante vedere come sostanzialmente non sia cambiato un cavolo da quel post del 2004 nonostante gli sforzi fatti.
Intatto si invecchia male ed il circolo vizioso permane, non c’è verso…una volta che ci sei dentro una simile condizione perseguita e preclude una vita normale (e non potrebbe essere altrimenti), nonostante i tentativi che si possono fare.
Che tristezza!

caotico 30-09-2007 16:08

mi ritrovo per filo e per segno in ciò che dici tranne per il fatto che non gioco a calcetto e ho 1 anno in meno ma non è questo gran vantaggio perche sono così da quando avevo 18 anni.l'idea del monte è venuta anche a me ma poi mi sono ciondolatosu qualcosa tipo isole galapagos ecc ecc. :D se vuoi possiamo sentirci la mia e-mail dovrebbe apparire ciao


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