l'invisibilità
E incredibile come a volte chi fa fatica a relazionarsi con altre persone come me, riesca in certe occasioni, soprattutto quando si trovi nella possibilità di conoscere gente nuova, in ambienti nuovi (specialmente ragazze), a diventare invisibile, a non farsi notare da nessuno, a far si che nessuno nel posto dove si e andati si ricordi di noi, ad essere un ombra in un mare di luci.
Il tutto involontariamente, come se fosse una distruttiva capacità naturale. Eppure dono nefasto o no, chi ha questa capacità vorrebbe fare amicizie nuove, vorrebbe cercare di presentarsi bene, ma gli e impossibile, almeno naturalmente, può capitare allora che si cerchi di alterare il proprio stato normale con l'aiuto di alcolici, ma e facile cosi facendo strafare e dare comunque una cattiva e artificiosa impressione di se. Con il tempo ho capito che bisogna essere sempre se stessi, ma se si fa fatica a mostrarsi agli altri perchè non si sa abbattere la muraglia che ci rende invisibili, anche se si potrebbe essere potenzialmente una persona piacevole, come si fa a farsi conoscere e accettare da gente nuova? |
...la gente si domanda " e quello che cazzo c'ha"
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Come ogni buon maestro che si fa invisibile....
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mahh!!!
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Se ti eclissi completamente invece, non ti prenderà in giro nessuno, ma non avrai neanche la possibilità di conoscere gente nuova. |
ironbunny ha scritto:
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Ora, io ho capito che il meccanismo che porta a nascondersi deriva esattamente da questo antico istinto, quello di sfuggire a delle situazioni che sentiamo come minacciose. Io in passato ho frequentato dei posti o delle situazioni in cui mi sentivo estremamente fuori posto, e assai spesso emergeva un comporatmento di tipo inconscio (o forse istintuale) che mi portava a rifugiarmi nelle tenebre. Semplicemente percepivo quell'ambiente o le persone che lo frequentavano come fonte di pericolo per me. In più ci rimanevo molto male perchè le altre persone erano perfettamente a loro agio, si divertivano ed erano felici, ma io no, dovevo nascondermi da loro perchè ero minacciato. Sono uscito da questa situazione trovando degli ambiti più adatti al mio modo di essere e di pensare, in cui non mi sentissi minacciato, e in quelle situazioni l'istinto di nascondermi non c'era più. A proposito, mi è capitato di recente di tornare in quelle situazioni che mi creavano allarme, e sebbene sentissi di nuovo l'istinto di nascondermi (in quelle situazioni per me non era cambiato nulla da prima), ho ustao questa mia abilità per sorprendere i miei amici, apparendo e scomparendo continuamente. Se posso suggerire qualcosa che ho sperimentato sulla mia pellaccia, è inutile insistere in situazioni che creano disagio e allarme, si rischia solo di aumentere l'insoddisfazioneed il senso di frustrazione, bisogna capire cosa ci piace e siamo in grado di fare e partire da lì per costruire qualche certezza su cui basare il nostro lavoro. Ciao |
non devono essere loro ad accettare tu, ma te loro
io cmq preferisco l'invisibilità all'imbarazzo |
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