![]() |
Cambiare volontariamente un automatismo è possibile?
Grazie alle sedute con la mia psicoterapeuta e alle riflessioni fatte,sono arrivata a capire che è possibile cambiare (ovvero trovare la consapevolezza di sè e la strada giusta da percorrere) solo con l'accettazione di ogni parte di noi stessi,l'ascolto della propria verità senza giudizi e il rispetto dei nostri ritmi.In conseguenza di ciò mi sono anche resa conto che sforzarsi di fare qualcosa senza essere ancora pronti,violentando se stessi insomma,è inutile se non dannoso(almeno per quanto riguarda la mia persona).
Io però,al punto in cui sono,mi trovo in questa condizione:capisco i meccanismi che mi spingono a sentirmi e comportarmi in un certo modo,cerco di viverli il più serenamente possibile,ma di fatto continuo ad esserne schiava. Quindi mi chiedo:è possibile,avendo la consapevolezza necessaria,interrompere o indebolire coscientemente un automatismo* nefasto?E come? (*=per automatismo intendo un pensiero o un comportamento che scatta meccanicamente ad un certo stimolo e che ti costringe ad assecondarlo senza lasciarti libera di fare diversamente) |
Re: Cambiare volontariamente un automatismo è possibile?
mi viene in mente un racconto, tratto da... non mi ricordo.. :-D
forse tratto addirittura da un libro di psicoogia (cmq ha poca importanza). ebbene, ci stava un ragazzo che aveva da anni il tic di "schiacciare" un occhio... e non riusciva assolutamente a perderlo. un giorno si decise a chiedere consiglio, a suo fratello se non erro.. che studiava psicologia... e il fratello gli disse di non prendersi sul serio, di iniziare a chiudere volontariamente l'occhio davanti allo specchio, prendendosi in giro.. ironizzando su se stesso... ebbene, iniziò a farlo... e dopo qualche giorno smise col suo tic!!!! |
Re: Cambiare volontariamente un automatismo è possibile?
Quote:
Questa è 1piccola tecnica che cerco sempre di adottare anche su me stessa...ad esempio quando sn molto ansiosa xkè a tale giorno dovrò affrontare 1prova difficile...al posto di rimuginare sul..."cosa farò, ne sarò all'altezza,mi sentirò male ecc" penso.....Ce la farò,ho tutte le qualità necessarie...per affrontare la situazione....e cosi via.....però è un esercizio che va praticato ogni giorno.....se no la mente indietreggia verso i vecchi automatismi.... ps:poi ovvio anche se ti ripeti tutto cio nn è che quella situazione l'affronterai bene...magari potrai anche fallire....ma è importante esercitarsi..perchè poi col tempo....i risultati...arriveranno. |
penso solo una cosa...pazienza, avere pazienza
|
con la forza di volontà
la stessa che ci vuole per finire gli studi e per lavurà saper resistere al dolore, se proprio non lo si sa arginare con l'ingegno |
Si, è possibile. L'importante, nel mio caso, è tenersi sempre svegli, coscienti di cosa fare, del doverlo fare e delle motivazioni. Altrimenti gli automatismi si mettono in moto da soli, sulla scia dell'abitudine.
Quote:
Sarà che alla fine non è stà grande fatica. |
Re: Cambiare volontariamente un automatismo è possibile?
Quote:
.."sforzarti di fare qualcosa senza essere pronti , è dannoso" fa parte del nefasto automatismo ..la si considera una violenza verso se stessi senza rendersi conto che ci si continua a far solo che DANNO ..ci si può girare intorno mille volte e in mille modi diversi ma la strada è sempre la stessa "AGIRE PER VEDERE" |
Re: Cambiare volontariamente un automatismo è possibile?
Quote:
Se prima non riusciamo a scrostare via quella patina nefasta di pensieri che ci rende insopportabile o estremamente complicato fare determinate cose, non riusciremo mai a metterle in pratica spontaneamente. Quella che potrà riuscirci sarà solo una pallida e scadente imitazione. Quote:
Non è facile cambiare i comportamenti, è anzi molto difficile. Tuttavia bisogna rendersi subito conto che cambiare i nostri pensieri e capire quello che c'è dietro alle nostre cattive abitudini non basta. Ci vuole concretezza, azione. E questo comporta sacrifici, coraggio, dedizione.. ma anche direi un po' di sano relax. Inutile voler correre. Piano piano, sforzandosi un poco ogni giorno, si può ottenere molto. L'importante è non perdere mai di vista il nostro obbiettivo finale. Quote:
Nella pratica vale una sola regola: sforzarsi. Senza esagerare, intendiamoci. Personalmente non credo nelle rivoluzioni, ma solo in lente, leggere e graduali riforme (tanto per fare una metafora politica :lol:). Quando ci si sente pronti, quando si sente di avere dentro la forza necessaria.. forza che arriva se impariamo a pensare razionalmente. |
Quote:
no eterno studente |
Quote:
Secondo me bisogna invece conoscere esattamente qual'è il meccanismo, la chiave di volta, il bandolo della matassa (ok basta metafore :p) da cui, trovato il capo, possiamo sbrogliare la matassa dei nostri problemi... Nel mio caso (tanto per fare un altro paragone) è come sbrogliare il nodo di una canna da pesca tirando il filo. Più tiri e più s'incasina, e alla fine devi tagliare la lenza. Il trucco è invece mettersi lì, e far passare il filo, con calma e pazianza, dalle anse arrotolate...e alla fine ci si riesce. |
Ripeto che la forza di volontà può essere usata solo quando la mente e il cuore sono liberi e duttili...altrimenti è solo una gran presa per il culo,punto.
Credo che Marchese del Grillo abbia ragione...del resto questo stesso topic è un tentativo futile di trovare un meccanismo che non esiste,e lo sapevo già. |
Quote:
ovvio che se sei indietro di brec ti fai complessi su complessi datti uno stracacchio di scopo nella vita, che non è andare al pub senza ansia, ma qualcosa di più importante, il resto (forse) vien da se (cit.) |
Re: Cambiare volontariamente un automatismo è possibile?
Quote:
|
Quote:
Se potessi le cose le farei!ma cristo dio è proprio perchè non mi riesce di farle che devo devo capire prima di tutto perchè,che è successo,come sono arrivata a questo punto,cosa posso fare per cambiare...minchia ma è un concetto così complesso??? |
Quote:
|
Quote:
mah, sei sempre così vaga non riesci in che senso? cosa ti blocca? hai cercato lavoro e non lo trovi? non riesci a studiare per quale motivo? se manco ne vuoi parlare come puoi pretendere di ricevere consigli a riguardo? (senza tua anamnesi vado di fanta teoria) lavoro studio e fidanzato io li vedo simili, ci vogliono doti diverse, ma cmq necessitano di impegno e di capacità se tu ti ritieni una cacchina assoluta, come lo giustifichi il fatto che non sei sola? forse perchè non sei una cacchina assoluta? ecco, parti da questo |
Una riflessione che ho compiuto in questi giorni è proprio che non posso più permettermi di aspettare. Università, lavoro, vita sociale...troppe cose le ho rimandate perché "non mi sentivo pronto". Rimandavo tantissimo perché avevo paura di fallire, consideravo insopportabile l'idea di fare male e il giudizio degli altri se avrei sbagliato.
Quindi l'esame si dà solo studiando tutto benissimo, inizio a fare quelle determinate cose solo quando avrò sconfitto la timidezza, etc... Però, ora che i miei programmi sono sputtanati e ho fallito comunque tutto quello che mi ero prefisso, mi son detto: ma a sto punto, che me frega? Cioé, se continuo così farò mai nulla. Buttiamoci così come viene, che tanto le cose andrebbero a puttane comunque. Almeno così un po' godo, e non sto a lograrmi per il tempo che passa. Pace se fallisco. Tanto finora, ho fallito comunque, anche se in altra maniera. La paura di fallire è il mio (anzi nostro) più grande nemico. E da quest'accettazione mi è nata una discreta energia e voglia di fare...non se se è temporanea, ma sento di aver cambiato il mio modo di vedere le cose. Anche l'idea di cercarsi una ragazza, che non mi è mai passata per la testa (prima voglio risolvere i miei problemi) fino a poco tempo fa, ora inizia a farsi strada (sarà la primavera? boh, non mi era mai successo prima). Certo, non soffro di fobia sociale e non ho bisogno di impasticcarmi...quindi non so se vale per te. |
Quote:
l'ho detto mille volte anche ad una mia friend di mail più aspettate e peggio è poi andate a dire che avete 30 anni e cercate il vostro primo lavoro xchè eravate depressi la vita è dura, e può solo peggiorare se non vi date una mossa no alle stronsate che diceva giova "adesso stoppo gli studi x diventare estroversone", perchè anche ammesso che ci riuscite, avrete risolto un problema, ma ne avrete creato uno ben peggiore c'è chi ha la vita facile e chi deve soffrire inutile perder tempo a chiedersi perchè e per come staccate la spina al pc x un po' e vedrete che l'apatia diminuisce, garantitus, il pc stanca, se ci state tutto il dì vi togliete energie preziose gli occhi della tigre fobica bravo gionni |
Cicci abbi almeno il rispetto di nn parlare di cio che nn conosci.....Tu leggi solo 1parte della vita delle persone di questo forum...non ne vivi gli attimi quotidiani e tanto meno sei a conoscenza del loro passato...
Non puoi alzarti una mattina e cn una pacca sulla spalla dire a qualcuno che soffre di depressione...alzati e combatti.....sono la prima...a non darti il permesso di fare cio..proprio xkè ti conosco e so x certo che non soffri di questo disturbo cosi meschino e mortale. |
Fino a che non raggiungiamo certi obbiettivi andrà anche bene pensare che la vita sia dura e che c'è chi deve soffrire per forza. Ma più diventiamo liberi più diventiamo capaci, fosse solo nel piccolo della "nostra zona", di determinare come la realtà e la vita possono essere.
Occhio quindi a certe "leggi". |
uhmmm... io comincio a sospettare.. anzi, è da un po che ho questa sensazione... che vi siano troppe stante vuote nel mio cervello, e che tutto questo esteso dominio alla fine mi crei solo nausea, spazientendomi, irritandomi... ma soprattutto facendomi sentire solo.
ecco, forse dovrei cominciare a riempire un po di stanze spoglie.. e a permettere a qualcuno di entrarci (senza calcolare che non ha grandissimo senso star a lucidare i pavimenti, spolverare e sistemare tutto.. se poi nessun mai nessuno - oltre a noi - ci entra!) |
Ma si parte da una prospettiva sbagliata.
Se si parla di:"cos'è meglio per la propria vita,viverla e agire pur con i problemi che uno ha,oppure fermarsi completamente e aspettare che le cose si risolvano?",io sono assolutamente per l'opzione A,non solo perchè lo dicono il buon senso e fatti concreti della vita,ma anche perchè è solo facendo le cose che possiamo capire fino in fondo l'approccio che abbiamo e che dovremmo avere verso esse,ciò che vogliamo veramente,ciò che è meglio fare ecc.Quello che vorrei far capire è che la mia non è un'impostazione concettuale,una decisione presa lucidamente,è proprio che non posso fare altro,che mi piaccia o meno. Davvero non so come spiegare meglio questo concetto...è come dire ad un agorafobico:"scusa ma mica puoi stare sempre tappato in casa,intanto esci e concretizza,poi ti dedichi anche a risolvere il tuo problema";ma se il problema dell'agorafobico è proprio quello di uscire di casa,allora è inutile parlare del suo disturbo come se fosse una cosuccia da nulla,è quello lì,il problema principale che poi causa tutti gli altri! Per me il discorso è lo stesso,se non risolvo almeno in parte i problemi che non mi fanno muovere,non mi muovo,e questo è un fatto palese e ovvio.Vorrei che fosse diverso,vorrei poter riuscire ad agire nonostante tutto come fanno molti,ma per me evidentemente le cose non stanno così. |
Quote:
Però capisco anche la risposta di chioccioccolata (quella incazzosa). Non sono due cose in contraddizione! Il fatto è che spesso ci sono delle resistenze tremende ad incominciare ad attuare il circolo virtuoso che dice cali. Voglio dire: il problema non è sempre che uno si dà come obbiettivo primario una cosa scontata-per-i-normali (come andare al pub senza ansia), a volte è proprio che uno ha degli obbiettivi non-scontati-nemmeno-per-i-normali ma ha delle resistenze pazzesche nell'impegnarsi a perseguirli (le cause possono essere svariate: non necessariamente "la pigrizia" come piace dire a calimero). |
Quote:
Le cose che dici hanno senso (anche se trovare il ragazzo ed ottenere successi lavorativi & Co. per me sono due cose molto diverse),però il punto è che finchè IO non mi renderò conto di non essere una cacchina,finchè continuerò a pensare di non poter fare le cose che fanno i normaloni,non cambierà mai nulla.Ed è per questo che la terapia e l'autoanalisi per me non sono un lusso superfluo,ma un bisogno. Comunque è già da parecchi mesi che un piccolo risultato"concreto",come dici te,l' ho ottenuto,ma non è spuntato fuori dal nulla,l' ho ottenuto grazie al lavoro su me stessa...anche questo topic è fatto per ottenere un risultato concreto,e appunto per ottenerlo devo interrompere il circolo vizioso che di solito mi porta a non avere nulla (preferisco non dire cos'è perchè se lo rendo tangibile agli occhi degli altri poi temo che le mie paranoie si amplifichino). |
Quote:
credo che la cosa che più ti spaventi sia questa: "avere la prova che alla fin fine non sarò buona a nulla" che poi ti capisco anche, io ora mi son fermato perchè ho paura di non replicare il risultato e di perdere in autostima però forse dovresti pensare alla vita come una guerra che ha tante battaglie tu ora ti stai fermando e mentre rifletti i nemici stanno posizionando tutti i cannoni, e più aspetti e più ti sarà difficile vincere anche solo una battaglia, perchè dopo sarà tutto unito, mentre se ti muovi in tempo puoi iniziare a farti breccia vittoria dopo vittoria... certo la sconfitta spaventa, ma non combattere è una sconfitta ancor più grande |
Quote:
I meccanismi esistono, eccome! E la parte preliminare (nonchè fondamentale) di un percorso di "guarigione" deve necessariamente comprendere la loro individuazione. Tuttavia, ripeto, questo non basta. E' solo il primo e forse più facile passo. Anche se, ripeto, è quello preliminare senza il quale non si può procedere. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 07:40. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.