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Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
Diversi anni fa, quando certe cose non si mettevano in dubbio, per le persone non c'era altro che adeguarsi. Ma a cosa? Beh, a tutto, ai ruoli di genere, agli obiettivi nella vita, al modo di pensare ecc ecc.
Oggi il sistema è parecchio cambiato. L'epoca odierna è caratterizzata dalla liquidità delle relazioni. Oggi si è insieme, domani ci si lascia. Per una persona poco propensa al socializzare questo sistema è oltremodo penalizzante. Non solo uno si deve sforzare da pazzi, a cercare una persona, la relazione è praticamente destinata a finire non molto tempo dopo. Sappiamo anche che le donne vengono cercate, quindi tendenzialmente, con facilità possono trovarsi nuovi partner. Per un uomo, c'è parecchio da faticare. E anche se tu hai faticato per diversi anni, anni in cui ci saranno state cene da pagare, passaggi, noiosissime serate con i familiari di lei ecc ecc. Lei può comunque decidere di mettere la parola fine al rapporto, cioè lo farà per certo, è solo una questione di quando praticamente. Questa prospettiva a mio avviso è molto demoralizzante. Poi vabbè venendo al discorso figli, io tendevo a pensare che l'idea alla base del generarli fosse proprio quella di diffondere il proprio DNA e impedire l'estinzione della propria stirpe. Dopo un po' di indagini invece ho capito che per le persone fare figli o è uno sbaglio (non volevano farne, ma gli è capitato), oppure lo fanno per ricevere certe gratificazioni tramite i figli. Non giudico chi ne fa, capisco le motivazioni politiche per le quali se ne dovrebbero fare, ma personalmente a me non attira proprio l'idea di dovermi occupare così tanto di un'altra persona. Che poi, il figlio può essere gay, può essere disabile e tante altre cose. Non voglio giudicare queste condizioni, ma insomma io già faccio fin troppa fatica per i miei problemi, sobbarcarmi anche quelli di un'altra persona, non esiste proprio. E il rischio, io odio i rischi inutli. La convivenza con una donna è estremamente pericolosa, soprattutto per la potenziale distruzione economica. Una donna potrebbe obiettare dicendo che con un uomo violento rischia di venire uccisa ed è vero. Io tutte queste cose, detto onestamente non le voglio. La mia solitudine non mi soddisfa del tutto, ma l'alternativa mi sembra molto peggiore. Non voglio difendere la società del passato che invece imponeva ruoli di genere fin troppo rigidi a tutti. Ma la società attuale, con la falsa premessa di poter essere ciò che si vuole, ci obbliga sul lato pratico a non essere nulla, a non mettere mai radici perchè tutto dev'essere temporaneo. Ora, è sbagliato il mio punto di vista secondo voi? Ci tengo anche a dire che no non ho una ricetta per far funzionare tutto e per far essere tutti felici, io sostanzialmente mi rendo conto dell'inadeguatezza della società liquida nel soddisfare le persone. Voi apprezzate il modo odierno in cui vengono vissuti i rapporti? |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
La società,ovvio
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
A me diffondere il mio DNA non ha mai interessato, né metter su famiglia, ecc. Ho altri interessi.
Mi interessa ad esempio avere rapporti umani significativi, amicali se vogliamo usare questo termine, ma se non ci riesco mi rendo conto che il problema è soprattutto mio e dei miei limiti mentali, visto che vedo che altre persone hanno rapporti significativi senza problemi, anche duraturi. Non mi piace addossare alla fantomatica società quelli che sono problemi miei, mi sembra una soluzione troppo facile e banale, poi avrei da dire sul concetto stesso di "società", che trovo in gran parte fallace. Mi chiedo se abbia senso fare paragoni tra il presente, che almeno conosciamo bene perché lo viviamo, e un passato al quale non abbiamo accesso, che si conosce vagamente, e che per conoscere bene richiederebbe studî lunghi e serî, quelli fatti dagli specialisti nell'arco di una vita intera. Altrimenti è come se io mi mettessi a parlare di un paese lontano, chessò, la Nuova Zelanda o l'Isola di Pasqua, senza mai esserci stato, in base a quel poco che ne ho sentito dire vagamente, che spesso sono due o tre nozioni stereotipate, quelle che andando sul posto vengono smentite in meno di ventiquattr'ore. Riguardo alla contrapposizione tra presente liquido e passato solido, nel passato una certa solidità era garantita dalle norme, che vietavano il divorzio, i rapporti prematrimoniali, quelli fuori dal matrimonio, ecc. Ok, ma in passato le istituzioni di controllo erano comunque più deboli e meno capillari di oggi: era vietato il divorzio, era punito l'adulterio, ma questo sulla carta e nel frattempo chissà quante corna c'erano... Ma anche qui si dovrebbe fare studî serî e lunghi per capire come stessero effettivamente le cose, cos'è cambiato davvero, e così via. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
Anche se il figlio dovesse essere gay quale sarebbe il problema?
Le cene da pagare dovrebbe essere un momento conviviale di divertimento, quando esco a mangiare con conoscenti (non uso la parola amici per una mia fissa) ogni volta tutti vogliono pagare e finisce che un giorno pago io per tutti la prossima un altro etc, de esco con una donna non voglio sentire ragioni pago sempre io. Si ci vedo una visione del mondo opposta alla mia, il fatto che le coppie non durino più è semplice uso del libero arbitrio, la società liquida è sempre più libera e quindi conta sempre di più la responsabilità individuale, chi è solo dovrebbe farsi qualche domanda su se stesso oltre che sulla società, e lo dico da single inveterato. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
Bisognerebbe vedere chi è quel ''noi'' perché io ho difficoltà a socializzare ma mi sento molto distante da altre persone apparentemente simili e mi darebbe fastidio essere messo nella stessa scatola. Anche loro, per quanto mi riguarda, fanno parte della cosiddetta società, tutto ciò che è al di fuori di me costituisce la società, quella società infame e maledetta che mi ha fatto ammalare. Sposarmi o crescere bambini non mi interessa, mi basterebbe scollarmi di dosso la maledetta depressione.
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
noi,ovvio
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
Sicuramente ci vuole fortuna nel trovare persone adatte a noi e parlo anche a livello di amicizia. I rapporti sono diventati molto superficiali , è vero, non saprei dirti di chi è la colpa, ma di sicuro l'unica certezza che abbiamo è il cambiamento. La società ora è così ma cambierà col tempo, sicuramente poi arriveranno i robot e poi addio esseri umani .
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
il punto drammatico e tragico.. è che non c'è più proprio la società
siamo nell'era dell'invididu(alism)o. Raga, il punto vero è questo: ma che fine ha fatto la società ? Non c'è più. (eccezioni a parte) Ci son leggi, ipocrite ma senza alcuna utilità pratica.. che alimentano un'economia della finta <solidarietà> che fa più male che bene (tranne a chi ci ricava i soldi) .. e tante fregnacce.. ma poi alla fine questa società cos'è ? dov'è ? Non è questione di chi sbaglia: qui il problema è che non frega più un cazzo di niente a nessuno (almeno chi conta, istituzioni, servizi.. è tutto allo sfacelo). La società.. boh... è come dio.. la fantasia.. é un sogno che evapora al mattino. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Però, se oggi quasi tutti i matrimoni finiscono con il divorzio, se le relazioni sono superficiali, beh questo è colpa della società perchè il modo di intendere le relazioni è cambiato, questo modo di intendere le relazioni non mi sembra ottimale. Il rischio che tutto vada male quando uno si mette in una relazione è una cosa reale che dipende dal modo di intendere i rapporti oggi. Poi se parliamo di amicizie lì sì, sono io che raramente trovo persone con cui mi sento a mio agio e tutto il resto. Quote:
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Il sistema attuale potrebbe essere funzionante se ci fosse un numero ragionevole di opportunità per tutti. Al contrario, questo sistema lascia indietro tantissime persone. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Per molti millenni c'è stata una sorta di età antica, in cui tutti i popoli del mondo hanno trovato le risposte alle grandi domande della vita inventando divnità antropomorfe, tipo gli dei del politeismo greco-romano. Nei miti, si accettavano come vere queste storie. Poi però, già nel IV secolo a.C. i filosofi greci hanno iniziato a farsi altre domande sull'origine del mondo. Si è arrivati allora a distinguere gli dei personali e il mito dal logos, una sorta di ordine razionale e impersonale sul mondo da cui trarre anche l'etica e quindi le norme comportamentali. Poi però, nella religione ebraica hanno avuto l'idea di mettere insieme logos e divinità, unificandoli e creando questo concetto del dio unico che impartisce degli ordini anche sul comportamento da seguire, da qui i comandamenti. Il cristianesimo ha esteso questo sistema anche ai non ebrei. Per un bel po' la gente ha trovato il senso della vita in queste cose. Si può dire che è verso fine Ottocento che almeno nel mondo occidentale la gente ha smesso di credere nelle religioni, proprio quando Nietzsche disse "Dio è morto". Il Novecento ha visto l'ascesa di regimi totalitari che proponevano in certe formule politiche il senso del tutto. Con la fine della seconda guerra mondiale, anche questi ideali sono falliti (perlomeno nel mondo occidentale). E ora cosa rimane? Il capitalismo, ma di base siamo lasciati soli davanti al vuoto. Molte persone pongono ora il centro della loro vita nella sessualità, perchè tutte le altre strade (religione, politica ecc) non sono più percorribili, sbugiardate dalla realtà. Personalmente? Io sono in bilico. Cioè sono fermo come un coglione e osservo perchè concretamente non so cosa fare, non so cosa sia giusto porre come centro della propria vita, visto che tutte le risposte sono arbitrarie e nessuna strada appare soddisfacente... |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
Tu parli da uomo ferito (cit).
Sheev, nella vita si possono pensare tantissime cose. E questi pensieri sono destinati con il tempo ad assumere nuove forme, dimensioni. Cresciamo, cambiamo, l'esistenza ci insegna delle cose e ce ne fa dimenticare altrettante. Ogni tanto, poi, ci fa conoscere delle persone che rivoluzionano le nostre giornate per qualche anno o per sempre. Quando capita le calcolatrici finiscono nel cassetto. Certi ragionamenti sbiadiscono e vengono sostituiti da altri più urgenti. Perché il bene che provi in quel momento è più forte di tutto. La persona che ami diventa il centro e in lei non vedi insidie bensì un porto sicuro. I suoi problemi diventano un po' i tuoi perché faresti di tutto per essere di aiuto. E la sua felicità è anche la tua, c'è un filo che le unisce, proprio come succede con i figli. E' vero, non siamo infiniti. La società può dire ciò che vuole, ma siamo persone e abbiamo dei limiti. In fondo, la società è un costrutto dell'uomo e quindi non può essere esenti da svarioni. E noi? Noi sbagliamo. Facciamo errori su errori. Sbagliamo da soli e combiniamo cavolate in compagnia. Però possiamo sempre imparare, crescere, sostenerci l'uno con l'altro mettendo da parte un pochino di egoismo. Non è facile. Non sempre funziona. Però è una delle speranze più belle. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Sali in treno e pare un obitorio in movimento talmente siamo sconfortati isolati e morti dentro. L'aridità e il rigore dell'architettura moderna, le tonalità austere di grigio, la disarmonia respingente delle forme, incarna bene lo spirito del tempo, dove il tuo prossimo non è più un'opportunità di condivisione ma un fastidio da scavalcare. Non sono più case, ma bunker post-apocalittici nel quale rifugiarsi. Ormai c'è un senso di pudore a mostrarsi sereni, ci vuole moderazione nelle manifestazioni di felicità, o passi per eretico. Ha vinto il neoliberismo. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Quella persona che ha rivoluzionato la mia vita è stata la oneitis. Pur non avendola mai incontrata, quello che provavo per lei era più forte di tutto. Provavo questa sensazione di cui parli, volevo stare con lei, trasferirmi dove c'era lei, forse anche vivere per lei. Ma in tutto questo ero solo. Ho inseguito un'illusione. L'amore è solo l'ennesimo falso idolo, proprio come la religione e la politica. Io il rifiuto di quella ragazza alla fine l'ho accettato. Non ho avuto altra scelta, ho insistito finchè ho potuto, poi mi ha bloccato. Ma se lei mi ha rifiutato, proprio lei che era l'eletta, colei che avevo scelto e che tanto amavo, cosa potrò mai aspettarmi dalle altre? Con questo non voglio svalutare le donne, in alcun modo. Ma certi sentimenti non sono replicabili. Qualunque cosa capiterà con un'altra, sarà solo un'ombra di quel che ho provato per lei, di cui resta un ricordo sempre più sbiadito. Io ho smesso di credere nell'amore. Per lei, per lei l'avrei fatta la pazzia di rischiare la mia rovina economica. Per le altre non lo farò, non credo ne valga la pena. Forse anche questa è una grande differenza tra me e altri uomini. Gli altri invece, pure per cose che importano molto meno, sono disposti a fare moltissimi sforzi... In conclusione, conosco molto bene la dinamica di cui parli, in cui la calcolatrice finisce nel cassetto. Beh, a me è già capitato. Dubito si ripeterà perchè ormai sono cambiato. Non sono più quello di un tempo. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
La società siamo noi :occhiali: oppure no? :pensando: e chi cazzo siamo noi allora? :scared:
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Tu la percepisci così ? Ti senti parte di questo contesto collettivo ? (io mi sento solo preso per i culo) |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
Non credo che l'individualismo in sè sia un male. I sistemi in cui la società ti impone uno scopo e una visione sono repressivi. In Corea del Nord ad esempio il leader supremo è guida e cervello collettivo del popolo. Ed è facile concludere cosa succede con questi presupposti. Una sola persona comanda e tutti gli altri devono solo obbedire. Non mi sembra un modello migliore. Sulla carta ci sono altre cose, ma nella pratica finisce sempre così
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Messo da parte l'invidu(alism)o.. la società .. c'è ? |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
ecco tutta l'ipocrisia.. tutto lo squallore della società moderna (ricca e che conta) in soli 36 secondi (pagati MOLTISSIMO.. direi)
E (purtroppo) è un video vero, non generato dall'intellighenzia artificiosa. https://www.repubblica.it/esteri/202...-P3-S1-T1-r836 |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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(vi potrei raccontare di quelle storie fantascientifiche che.... ma non mi va) |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
magari è la natura più che la società. Con la predominanza di quest'ultima si forzano determinate norme e comportamenti; maggiore libertà individuale sarebbe quindi meno società. Sarebbe meglio una maggiore influenza esterrna sulle scelte dei singoli? Dipende dai punti di vista. Per quanto riguarda i rapporti io credo di no, ma è opinione individuale, come lo è quella contraria.
Non è colpa o errore di chi non ce la fa, è inadeguatezza più che altro. Inadeguatezza relativa. Non è colpa neanche della cosiddetta società se uno non ce la fa, magari più di singoli che hanno avuto influenza diretta sull'individuo. Responsabilità più che colpa, oppure, scendendo ancora un po', causa invece che responsabilità. Secondo me non ha molto senso chiamare in causa genericamente la società senza introdurre nel discorso delle proposte di miglioramento più definite. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
Ma il potere in realtà di mantenere salda una relazione perche lo si vuole, non è mai esistito. Si è in due, quindi il tuo potere su quel rapporto è esattamente il potere che l'altro ti concede.
Come farsi volere, come detenere questo potere? Utilizzando una terminologia che non mi piace. Non dando per scontato sia eterno, dando per scontato che potrebbe finire molto male, includere il tuo dolore, non accanirsi, evitare microtraumi, conoscendo a fondo l'altro soggetto... andando piano, senza paranoie di sorta. Nutrendo il rapporto ogni giorno, come una pianta che vuoi volere crescere. Comprendi? Da sè, nulla cresce. Mi ripeto, cercare una relazione include la possibilità di provare dolore. Aprirsi all'amare significa anche aprirsi a cio' e no, non è detto sia per tutti. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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E questi sono solo esempi, le situazione a cui è sovente necessario soggiacere sono parecchie oltre al lavoro...io quindi mi soffermerei più su un'analisi personale: la società è davvero diventata impossibile o siamo noi che, causa depressione, astenia, ansia, senso di inadeguatezza, non siamo disposti ad affrontare queste "condizioni"? La presa in esame deve prima partire da se stessi...per delle persone che provano disagio a uscire di casa l'analisi sociologica dovrebbe essere l'ultimo dei problemi. |
L'essere umano si è creato un mondo complicato ed estremamente innaturale, ciò creerà sempre più conflitti interni nei singoli.
Fare figli per gettarli in questo casino totale non la vedo una scelta propriamente altruista. Siamo andati troppo oltre e la società non intende fermarsi e si vanta anche di essere la specie più intelligente sul pianeta. I costrutti sociali saranno sempre di più, scappiamo dalla nostra natura e ci facciamo del male soprattutto psicologico. I figli si fanno quando possono vivere in modo naturale, questo è uno zoo dove viviamo in cattività. Hai mai visto un animale in cattività contento? |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Ci sono poi uomini che fanno le corna e lasciano, certo. Ma quanti uomini hanno la possibilità di farlo? Grossomodo il 20%. Io faccio parte di quell'80% di uomini che ha pochissime opportunità o nessuna. Per le donne le percentuali sono inverse. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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A me i ruoli di genere rigidi nemmeno piacciono. Però così come stanno le cose ora, uno non può costruire nulla. Sta qui il problema. I sacrifici di cui parli, il tanto lavoro, tutto il resto, sono cose che hanno un senso nel momento in cui hai la possibilità di costruire qualcosa di solido. Se uno si sposava una volta aveva la prospettiva di mantenere la convivenza, anche se l'altra persona non era perfetta, e la cosa era valida per entrambe le parti. Oggi io che prospettiva ho? Di essere cornificato, di perdere casa e soldi se ci sono figli, di finire ancora più solo? Questo sistema rende impossibile vivere le relazioni con serenità, fa schifo. Dire che questo sistema fa schifo non significa volere il ritorno a quello di prima, che aveva tanti problemi. Avere una società che ti impone certi ruoli è soffocante, ti obbliga ad essere in un certo modo anche se vorresti altro. Ma se morire soffocati è brutto, il sistema attuale equivale al morire di inedia, che è pure peggio, è un restare sempre a digiuno perchè nulla ha sostanza. La religione è una cosa che proprio non mi piace, la considero una cosa del passato che non dovrebbe più aver posto nell'epoca attuale. Capisco la necessità umana di mettere ordine alle cose, di darsi delle spiegazioni e un senso. Ma qui veramente parliamo di falsi idoli, di idee ormai sbugiardate in ogni modo possibile dalla realtà. E' una tragedia che siano persone di questo tipo a fare figli e non chi ha superato questi meccanismi di pensiero obsoleti. |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
Col pretesto che la vita è breve e che ogni giorno va vissuto al meglio molti sono alla continua ricerca di soddisfare i propri bisogni fatti per lo più da capricci e ingordigia, il tutto con tanto egoismo e superficialità
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Per la gente, mettere in dubbio questo sistema non esiste. Stanno solo a preoccuparsi di come avere una piccola briciola, un minimo di piacere fine a se stesso, a costi altissimi e probabilmente con una donna che nemmeno gli piace. Per alcuni, se hanno questo hanno tutto. Io invece non lo accetto, non mi arrendo all'insensatezza della vita, continuo a cercare un telos, un fine a cui tendere. Per me è impossibile, inconcepibile vivere una vita senza pormi domande e accettare le risposte che mi vengono fornite. Anche per questo odio le religioni, che impongono di "spegnere il cervello" e accettare una determinata visione del mondo, della vita e del tutto. Scorprire il senso del tutto è una cosa troppo importante per gettare la spugna del tutto. E se anche non ci fosse un senso, forse una vita passata alla ricerca e a interrogarsi e indagarlo, mi sembra comunque migliore di una vita passata a inseguire piaceri a breve termine e illogici. Evidentemente io tengo in considerazione i bisogni più intellettuali, le domande esistenziali. Per gli altri invece, non importano tali domande... |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Tuttavia mi preme sottolineare che per raggiungere determinati obiettivi, conviene sottostare a condizioni e rischi e mi pare che oggidì nessuno voglia più sobbarcarsi né le une né gli altri. Ma se non si vuole rischiare nulla allora mi concentrerei proprio su questo prima delle analisi sistemiche: voglio qualcosa ma non sono disposto a mettere in gioco la mia zona di comfort per ottenerlo...non è forse meglio che rifletta e lavori sulla possibilità di modificare ciò che sono disposto a mettere in gioco? Anche se non ho la certezza di arrivare a un esito qualsiasi, conviene tentare? Se si parte subito con una rinuncia vuol dire che alla base manca proprio una volontà anche minima di affrontare le cose, e questo potrebbe essere legato alla depressione e ai suoi annessi e connessi. Non è allora il caso di pensare prima a questo, ovvero al fatto che la depressione rende rinunciatari e ci fa arrendere prima del tempo? |
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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O pensi che qualcuno si allontana ma resiste di più |
Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Re: Sbagliamo noi oppure sbaglia la società?
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Quella di oggi non è una resa per depressione, ma è una resa per mancanza di opportunità, per mancanza di scopo. Ed è un problema grave, sistemico e societario. Le responsabilità del singolo individuo arrivano fino a un certo punto. Posso anche farti un ragionamento facendo finta che io non abbia i miei limiti in termini di ansia e che sia disposto a impegnarmi a provarci ancora e ancora nelle relazioni. Beh ad oggi sarei stato fidanzato una volta o due al massimo. Relazioni di breve durata, dai 6 mesi a un anno tipo e basta. E parleremmo molto probabilmente di relazioni ipotetiche con ragazze ipotetiche che nemmeno mi piacevano tanto e perchè? Perchè dopo aver scritto a centinaia di ragazze venendo ghostato e rifiutato, avrei abbassato a zero le pretese, quindi qualcuna si sarebbe trovata, ma sempre con sforzi enormi. In prospettiva futura potrei trovarmi divorziato, con figli a carico e cose del genere. Questo è ciò che offre la società, questa sarebbe la mia vita se fossi normie. E' la società che non offre davvero nulla per cui valga la pena impegnarsi, mettersi in gioco eccetera. Sono sicuro di ciò che dico. |
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