quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
 

credo che il titolo basti e avanzi.
il lavoro occupa una fetta della nostra quotidianità. non sto chiedendo quanto vi piaccia o non vi piaccia il vostro lavoro: ci sono persone che svolgono un lavoro che non li aggrada ma che riescono comunque a condurre una bella vita; altre magari svolgono una bella professione ma essa si ripercuote in maniera profonda sulla loro vita privata, compromettendola; e potrei andare avanti per ore.

sbizzarritevi :)

Non riesco a vivere bene se faccio un lavoro che non mi entusiasma. Dove lavoravo prima il lavoro era più gradevole di quello attuale, ma mi distruggeva tutta la vita privata a causa di straordinari e sabati lavorati. Praticamente lavoravo come se fossi una partita IVA pur essendo un semplice dipendente.
Quello attuale non mi piace, né il lavoro in sé né l'ambiente. E infatti la cosa si ripercuote negativamente anche nella vita uscito dall'ufficio.

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Come avevo raccontato varie volte posso dire che ha inciso molto in negativo

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Direi parecchio, speravo mi avrebbe portato via dall’Italia e svoltato ma è stata in realtà la mazzata peggiore finora

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Per I problemi con i colleghi?

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Devi trasferirti in Svizzera, con il tuo lavoro 5k al mese garantiti

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Si, che poi in fin dei conti era un solo collega la causa di tutto

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I colleghi sono il cancro della vita.

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Il mio lavoro non mi entusiasma ma il carico di lavoro non è eccessivo, faccio le mie 8 ore giornaliere, mi pagano uno stipendio che non sarà altissimo ma a me basta ed è comunque un modo per riempire le giornate. Quindi direi che non va troppo male.

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È ciò che mi impedisce di impazzire.

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Dovevo svegliarmi prima ora non mi considera più nessuno

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546esima volta che ti dico che secondo me dovresti cercarti un posto di lavoro in un' altra ditta 😁🤙



Si che ti considerano soprattutto adesso che hai qualche anno di esperienza

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Pur non lavorando, ho risposto "Molto (in negativo)" perche' quando lavoravo era cosi', ossia influiva molto negativamente. Adesso che non lavoro sto meglio.

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nn lavoro e ci sono lati positivi e negativi sia quando lavoravo che quando non lavoro ...... se lavoro ho meno sensi di colpa verso la famiglia , do l'illusione che tutto va bene anche se nn è vero e la voglia di suicidio cresce esponenzialmente .... se non lavoro sto relativamente bene anche se passo 24 ore a cagarmi sotto per il futuro e non riesco a dire di no a qualsiasi cosa mi viene chiesto per via dei sensi di colpa . una bella esistenza :D ..... praticamente nn starò mai bene

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"Molto (in positivo)" per favore spiegateci COME.

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Al momento, per fortuna, non incide particolarmente sulla vita privata (a parte un pò di stanchezza alla sera e qualche giornata di merda ogni tanto ma cose nella norma insomma).
Non è stato sempre così in passato...quindi diciamo che attualmente non mi lamento.

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Il lavoretto che sto facendo adesso incide abbastanza negativamente sulla mia vita, perchè mi stanca tantissimo, tanto che sono andata più di una volta a dormire senza cenare appena rientrata in casa. Infatti, molte cose ormai le faccio a rilento e solo quando ho un minimo di energie rimaste come curare la mia relazione, badare alla casa, cucinare, prendermi cura di me. Altre cose invece le ho messe in pausa, come la vita sociale, lo studio per l'esame di stato e la ricerca di un altro lavoro.
Sto vivendo molto male la cosa e sto contando i giorni alla fine di questo supplizio e non mi posso manco consolare per lo stipendio, che è misero.

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Non so se la domanda sia provocatoria, ma rispondo riguardo alla mia situazione.
Faccio un lavoro da casa, è basato su quello che ho studiato, ed è nell'àmbito di una mia passione.
Però mi rendo conto che il mio è un caso specifico, che sono stato molto fortunato e che la stragrande maggioranza della gente fa un lavoro che odia o che riduce la qualità della vita.
Poi potrei dire anche che sono stato fortunato in senso relativo, visto che il mio è comunque un lavoro precario, non so che prospettive avrò in futuro e sicuramente guadagno molto meno di quel che dovrei visto quanto ho impiegato per formarmi e quanto impegno ci metto ogni giorno.

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A parte che non sempre è facile , contando che di stronzi è pieno, se cambia ditta e trova altri colleghi così, continua a cambiare ditta ?

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Si infatti c'è il rischio di cadere dalla padella alla brace

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:consolare:

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Incide, ma non so se più in positivo o in negativo.
Sicuramente mi dà l'opportunità di conoscere tante persone, ho attualmente ottimi colleghi, non mi dà particolari problemi economici, se fossi a casa tutto il giorno mi sentirei più vuoto mentre le giornate lavorative sono sempre piene di roba da fare. Oltre a essere il lavoro per cui ho studiato.
Dall'altra parte è un carburante per le mie ansie e occupa una fetta consistente della mia vita e dei miei pensieri.. :pensando:

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Consideriamo sempre che i rapporti sociali che si creano sul lavoro, nella stragrande maggioranza dei casi, sono forzati.
Non si è scelto volontariamente di lavorare con quelle persone.
Quindi, almeno teoricamente, penso che quando ci si trova lì per lo stesso scopo sia quantomeno conveniente per quieto vivere venirsi un pò incontro.

Io adoro il mio lavoro, mi da' molte gratificazioni nonostante le grane, le preoccupazioni e le rotture di scatole. Perché è in parte un lavoro creativo che mi permette di esprimermi. Non so davvero come potrei tirare avanti se non avessi almeno questa soddisfazione. E lo stipendio è dignitoso per cui va bene così. E speriamo che duri.....😅

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Io non riuscirei a lavorare da casa. Ho bisogno che la casa sia un luogo del tutto separato dal lavoro. Ma vedo che invece la maggior parte della gente accetta volentieri lavori da remoto, smart working e simili, a volte perfino i socialoni, quindi immagino che in generale poterlo fare sia considerata una fortuna.

Altre motivazioni per cui alcuni (non necessariamente qui sopra) vanno volentieri a lavorare sono generalmente il bisogno di dimostrare a se stessi o agli altri il proprio valore, oppure il piacere di ottenere qualcosa dopo essersi impegnati, aver faticato, esserselo meritato ecc.

Purtroppo è un modo di approcciarsi alla vita totalmente opposto al mio. Non sono semplicemente opinioni che non condivido o valori morali diversi, è proprio che il mio cervello in generale non funziona in questo modo.
Questi forse sono i motivi principali per cui non potrà mai piacermi nessun lavoro.

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Incide molto in negativo, chi ha letto il diario avrà visto le lamentele ricorrenti sul lavoro.
Ho notato che nel corso del tempo ho cercato varie scuse per giustificare il mio odio nei confronti del lavoro, come se mi dovessi sentire in colpa per il fatto di odiarlo.
È tutta la vita che mi sento dire "Ma tu chi ti credi di essere", in svariate occasioni e per le cose più disparate.
Non penso di dovermi giustificare, penso di dover essere sincero in primis con me stesso e non cercare di prendermi in giro da solo, perché non funziona.
Odio il lavoro, odio il fatto di doverlo fare obbligatoriamente, di dover fare qualcosa che arricchisce altri e a me consente a malapena la sopravvivenza.
Odio alzarmi presto, qualsiasi mansione debba svolgere, la socializzazione forzata.
Odio il fare un lavoro mediocre, da persone con bassa scolarizzazione.
Non c'è alcuna gratificazione e mi sento umiliato.
Poi mi si dirà che sento questo perché sono narcisista, perché non so costruire legami con gli altri e via discorrendo.
Intanto continuerò a viverlo come una maledizione e non cambierò mai idea, non mi andrà mai giù il fatto di fare qualcosa che odio per il resto della vita.
Quindi mando tranquillamente a quel paese chiunque provi a intortarmi col mal comune mezzo gaudio, con chi mi vuole tenere nel posto che la vita mi ha riservato e con chi si compiace nel vedere la gente vivere delle vite misere.
Non so se riuscirò mai ad affrancarmi da questa condizione ma di sicuro nessuno mi convincerà ad accettarla passivamente come se sia un destino ineluttabile, una specie di karma negativo da scontare e a cui mi devo rassegnare.
Non mi avranno mai, non sono uno schiavo come loro.
Posso anche essere un miserabile pezzente, possono avere il mio corpo ma la mia anima non l'avranno mai.

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dopo un decennio iscritto qua leggo qualcosa che potrebbe essere uscito dalla mia bocca , ti capisco al 100 per 100 per quel che puo valere

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Droga

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Sarà che la persona socialmente ansiosa vive il rapporto con l'altro in uno stato di costante bisogno di conferma e rassicurazione. Quando queste conferme non le hai avute nei momenti delicati dell'età dello sviluppo, le cercherai di continuo anche da adulto, nelle cose più piccole e insignificanti. Mentre gli altri, le persone più o meno risolte, riescono a elaborare il tutto come semplice routine, la persona meno risolta vivrà anche gli aspetti più marginali come una richiesta di riempimento di ciò che in lei è rimasto vuoto.
Come ha scritto indirettamente l'utente Maffo, solo la droga ci può salvare (semi-cit.)

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Fammi capire: lavori solo su mad o, come dicono adesso, su interpello?

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No baby, io sono abilitatah, magistrale, sto in graduatoria d'istituto da sempre e in GPS,a da GPS non prendo, aspetto quello che resta all'istituto. Da parecchi anni prendo solo da un istituto , quello sotto casa, in realtà quando faccio rinnovo metto altri 7-8 istituti, tanto adesso arrivano solo mail non telefonano più come una volta. Quindi ignoro e mi affido al mio istituto tanto sono l'unica qui in gps che non prende il posto da algoritmo, perciò ho il monopolio delle supplenze
, prima ci sono io da chiamare, poi se rifiuto ci sono le mad.
Infatti ho sempre le mie amike mad alle calcagna che cordialmente vogliono sapere che intenzioni ho:D
No quote

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Ecco, noi non abbiamo la laurea abilitante, arruolarsi è un dovere morale per evitare di volare di fiore in fiore ogni anno come l'ape maia.
Però ti rimane lo sbattimento della naspi che ogni volta ti devi ricordare di farla entro l'8 luglio altrimenti iniziano a pgarti da agosto...

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La cosa non durerà a lungo, questi reclutamenti straordinari di insegnanti di sostegno da gps prima fascia per carenza delle figure stesse di sostegno. La pacchia finirà e tornerà l'obbligo del concorso.
E finirà anche la pacchia degli studenti che si rifiutano di sostenere l'orale alla maturità...ma perché tutti in veneto poi?

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a me l orale è l unica cosa che m ha salvato :D altrimenti ero bocciato , ho preso il massimo e so passato , se era solo per gli scritti stavo ancora la :sisi: .... fottuta matematica :sisi:

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Sono consapevole che i giornali amano speculare su certe notizie fornendo resoconti parziali e amputati dei dettagli più salienti per venire incontro alla logica del clickbait. Forse i due ragazzi hanno rifiutato di sostenere l'orale perché erano preparatissimi, avevano una media voti elevatissima e avrebbero passato l'esame a occhi chiusi, quindi potevano permetterselo...tuttavia sono esempi da non seguire.
Piuttosto la droga, il sesso promiscuo, andare in moto senza casco (ah già che oggi sono tutti manfruiti, alla moto preferiscono il monopattino), ma saltare l'orale della maturità proprio no.

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peggio per loro con 64 o 65 nn ricordo con quanto sono usciti non possono manco lavorare in posta :sisi:

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Il problema che a noi hanno tolto i crediti e rischiavamo tutti anche nn avendo manco un debito , io ero senza debiti , mi un insufficienza ma un anno hanno deciso che siccome eravamo " cattivi" dovevamo tutti accumulare il minimo dei crediti boh , nn so manco se è legale sta cosa .... Erano altri tempi mo danno 100 pure ai lesi :sisi:

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Io credo che il caso di Adolfo sia di questi manager che cambiano vita sì ma perché hanno il bel gruzzoletto messo da parte cogli stipendi carichi di prima

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Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
 

La cosa bella è che in realtà' lavorava coi cani pure prima :sisi:

Re: quanto incide il vostro lavoro sulla qualità della vostra vita?
 

Questa è bella