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A cosa avete dovuto rinunciare?
A cosa avete dovuto rinunciare nella vita a causa della vostra fobia?
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
amare
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Non mi va di dirle qui.
Ma erano cose molto importanti per me. E sono rinunce definitive. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Ho rinunciato a una parte di studi, al lavoro adatto a me, agli amici, alle uscite, a una gran fetta di vita privata e alla serenità.
Però la fobia non c'entra nulla, la causa è in un altro castello :sisi: |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Ah se devo mettere le cose a cui ho rinunciato non a causa della fs ma di altro...diciamo a tutto e facciamo prima :D
E anche lì sono definitive. Amen. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
in adolescenza ho dovuto rinunciare totalmente a qualsiasi forma di interazione col genere femminile.
da adulto ho dovuto rinunciare a ruoli di comando sul lavoro, perché non sono in grado di impormi neanche sul parrucchiere quando decide la lunghezza del taglio. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Non voglio rimuginare sul passato, ma guardare al futuro.
Ormai ogni lasciata è persa. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
La mia giovinezza in particolare l età dai 19 ai 30 e di conseguenza a tutte le esperienze
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Del resto cosa posso farci, non esistono forum italiani dedicati alla mia questione. Però conosco bene le rinunce e sono simili a quelle dei fobici.. almeno in linea generale. Mettiamola così, i motivi sono diversi ma la solitudine è la stessa. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Nemmeno per la mia situazione esiste un forum.
Sono fobica, ma magari mi fosse toccato solo quello. Comunque tranquilla, qui i diagnosticati e chi parla di fs in senso stretto sono ben pochi. Quanto alle solitudini, se tu ti senti "sulla stessa barca" di altri, ben venga. Io ho la mia di solitudine e situazione, che non assomigliano a quelle di nessuno. Le rinunce sono un tema che scotta per me. Poi, bisogna dire, non a tutto si rinuncia nel corso della vita. Senza alcune cose, essenziali, ci si nasce già. Quando parti con la penalità, è molto più dura. Si può farcela lo stesso e si prova lo stesso, ma se la vita ci mette sopra il resto... Posso solo dire che sono contenta della persona che sono stata e diventata, "nonostante". E non ho finito di migliorarmi. Almeno quello credo potrò ancora farlo, finché ho un neurone che gira per il cervello. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
A vivere.
Credo di non aver proprio sviluppato una personalità che hanno le persone mature. Questo perché anagraficamente sono adulto ma come esperienze di vita sono rimasto un bambino. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Semplicemente non sono diventato mai adulto, sono rimasto un eterno bambino immaturo incapace di badare a se stesso. Questo si riflette anche nelle relazioni con gli altri (in particolare con le donne), si fermano ad un certo punto perché mi manca proprio la componente di maturità necessaria a relazionarmi oltre i rapporti minimi di lavoro.
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Non sono fobico ma autistico (con ancora altri problemi, ma quello principale resta l'autismo), quindi rispondo partendo da questo.
Le cose principali a cui ho dovuto rinunciare: - La carriera accademica a cui avrei potuto accedere e che a un certo punto stavo quasi per intraprendere ma da cui poi sono scappato. - Una posizione lavorativa più solida, meno precaria, più remunerativa e con maggiori prospettive per il futuro. Invece ne ho una precaria e malpagata. - Rapporti umani decenti. Questa è l'ultima cosa a cui ho rinunciato in ordine di tempo. Fino a un certo punto avevo una rete sociale abbastanza buona, poi un po' alla volta è venuta a mancare e adesso quasi non c'è del tutto. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Premesso che ovviamente c'è chi sta peggio di me ecc...e blablabla...e
Ho rinunciato a vivere appieno il mio potenziale (che poi è quello che ha chiunque) ma tanto il mio dna marcio mi avrebbe presentato il conto ben presto. E quindi come dicevano i latini post hoc, ergo propter hoc; tutto sommato da una parte è stato meglio ritrovarsi solo&nascosto nel buio come CuginoSmorfio. Quando avrei potuto vivere, ero in totale panne psicologica grazie ai miei genitori (uno in particolare e l'altro di riflesso); quando sono riuscito in parte a superare -dopo molti anni- parecchi blocchi mentali, paure, ansie... il dna mi ha richiamato all'ordine conferendomi nel cestino dei rifiuti. :bene: È andata così :nonso: Non resta che cercar di fare i Big Money...e magari di ereditare, nel frattempo (cioè volesse il cielo pure oggi). |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Però se ti leggi le presentazioni questo è il forum degli sconfitti e dei perduti. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Per l'ansia e gli attacchi di panico non ho fatto l'università, se fossi stato meno fobico avrei potuto anche farmi una famiglia o quanto meno avere qualche relazione, per il lavoro ci ho messo una pezza e di quello tutto sommato sono contento.
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Phil Collins version Tutta la mia vita, ho cercato le parole per spiegare come mi sento ho trascorso il mio tempo a pensare troppo e ne ho lasciato poco per dire cosa intendevo ho fatto del mio meglio per capire tutta la mia vita tutta la mia vita l'ho passata a dire scusa per tutte le cose che so non avrei dovuto fare tutte le cose che potrei aver detto mi sono tornate indietro a volte vorrei che tutto fosse iniziato è come se io sia sempre un pò in ritardo tutta la mia vita ho messo tutto apposto prenderò un drink con te fermerò la sedia, resterò ho messo tutto apposto perchè non sto andando da nessuna parte c'è troppo che ho bisogno di ricordare troppo che ho bisogno di dire tutta la mia vita, l'ho cercata ma è stato difficile trovare la strada sorpassando l'obiettivo che era di fronte a me mentre quello che era importante scivolava via non tornerà mai più indietro ma io lo continuerò a cercare tutta la vita ho messo tutto apposto... tutta la mia vita, ci sono stati rimpianti di non aver fatto tutto quello che potevo facendo dei dischi al piano di sopra mentre lui guardava la tv di non averci trascorso assieme il tempo che avrei dovuto è un ricordo con il quale vivrò tutta la mia vita AvolteRitorno version Tutta la mia vita, ho provato a capire cosa non va in me dentro ho passato il mio tempo a rincorrere chi viveva meglio e ne ho lasciato poco per seguire quello che mi faceva stare realmente bene ho fatto del mio meglio per nulla tutta la mia vita tutta la mia vita l'ho passata a sognare di riuscire in tutte le cose che per gli altri apparivano facili tutte le volte ho pensato che la colpa dei miei fallimenti fosse solo mia a volte vorrei rifare tutto in modo diverso è come se io sia sempre fermo a guardare gli altri correre tutta la mia vita è tardi per mettere tutto apposto prenderò uno xanax e via fermerò il tempo, poi passerà mi siedo qui a terra perchè non sto andando da nessuna parte c'è troppo che ho bisogno di dimenticare troppo che avrei bisogno di recuperare tutta la mia vita, l'ho cercata ma non sono riuscito a trovare la strada l'obiettivo a volte è stato di fronte a me ma non l'ho mai raggiunto perso ad affrontare quello che non era importante non tornerò mai più indietro ma io lo continuerò a cercare tutta la vita ho solo incasinato tutto... tutta la mia vita, ci sono stati rimpianti di non aver fatto tutto quello che potevo passando le giornate senza vivere mentre il tempo passava di aver perso giorni, mesi, anni a sopravvivere nell'attesa di qualcosa che non arriverà è un ricordo con il quale vivrò tutta la mia vita |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Posso dire, concretamente, di aver rinunciato alle seguenti cose a causa dell'ansia:
- andare in palestra (poi per fortuna a una certa mi sono buttato, ma l'ho fatto a 27 anni quando saranno stati 10 anni che mi sarebbe piaciuto) - una borsa di studio Erasmus - proseguire un paio di frequentazioni dove era chiaro che c'era un interesse dall'altra parte - frequentare il CAI (mi piace andare in montagna, ma mi viene l'ansia all'idea di andare alle uscite da solo senza conoscere nessuno) |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Ad alimentare il bisogno di appartenenza, continuamente frustrato. Tutte le spinte omologanti si dimostrano obsolete di fronte alla realtà.
In particolare il mio grado di introversione caratterizza il mio comportamento in un numero incredibile di ambiti, basta pensare al lavoro, dove ero stupidamente partito per fare l'insegnante e ho insistito a cercare di fare il venditore. Oppure ad avere rapporti sessuali reali, perché impossibile per me agire in accordo con un' altra persona senza stabilire prima un programma. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Nell'infanzia a fare sport di squadra e a apprendere le basi dell'alfabeto relazionale, in adolescenza alle amicizie di gruppo (la tribe people), alle cottarelle e al proseguimento di certi hobby, in età adulta alla realizzazione lavorativa ossia al perseguire la soddisfazione esistenziale attraverso una carriera professionale. Naturalmente anche l'avere figli: la famiglia in senso tradizionale non è mai interessata, ma la prole avrebbe rappresentato una sfida e un'aggiunta a una vita che altrimenti è sempre uguale.
Ho rinunciato a tutte queste cose e la colpa è solo degli immigrati!!!! No, ho sbagliato topic, ma se ne aprissi uno dal titolo "A cosa avete dovuto rinunciare per colpa degli immigratis?" |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Poi però non è necessario essere tutti e per forza disfattisti e sconfitti. E non sempre. Infatti molti hanno passato periodi brutti e poi si sono ripresi. Di solito la vita va così, alti e bassi. Non a tutti, ma mediamente... Comunque ok ne convieni che i messaggi positivi sono i benvenuti. Io da essi escludo quelli fatti allo scopo di vantarsi di qualcosa sopra gli altri "derelitti", quelli sono veramente penosi. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Non è che io non abbia mai fatto rinunce o non abbia rimpianti. Anzi, tutt'altro. Se decido di non pormi domande di questo genere, è perché ho già trascorso anni della mia esistenza a rimuginare e so che non porterebbe a nulla di buono, se non ad alimentare una sintomatologia ansiosa- depressiva. Tra l'altro, non ho alcun potere di rimediare a tutte le occasioni perse o sprecate per il mio continuo autosabotarmi, ma rimanere ancorata al passato non potrà che rovinarmi anche presente e futuro. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Fai benissimo :bene:
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Ai bei ragazzi:(
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
La verità è che non ho rinunciato a niente, alla fine io ho paura di provare certe cose e non mi va di provarle, e la situazione questa è, o le provo e me le sorbisco così oppure vivo colà.
Se a me non piace proprio provare le emozioni che si provano a far certe cose per ottenerne altre, non è che ho alternative, non so se provo davvero emozioni più forti di altri, a me pare che non voglio provarle a monte, a differenza di altri. Io certe volte non capisco cosa intendono col dire che una certa forma di paura è irrazionale, è irrazionale nel senso che la cosa che ci fa paura non si verificherà? (ed è l'unico senso da attribuire al termine irrazionale) o nel senso che la situazione che si verifica non ci ammazza? Perché per me uno può aver paura anche di cose che non ammazzano, non ha un senso oggettivo la paura, per un tizio risultano negative le situazioni x y e z per un altro altre, ma quali sono le situazioni di cui razionalmente bisogna aver paura secondo me non ha alcun senso oggettivo, sono situazioni che non si vogliono, ma alla fine possono essere arbitrarie. Non capisco perché dovrebbe essere irrazionale aver meno paura di morire che di fare una brutta figura, la paura indica un sistema di valori (non nella norma quanto si vuole) ma non è una malattia da curare. Ci sono quelli che hanno paura di aver trombato o sentirsi attratti sessualmente da un genitore o una sorella ad esempio, a me di questo non frega una mazza. Ma chi di noi è irrazionale? Io o loro? Avrei dovuto provare delle cose e avrei vissuto come certi altri, ma a me non sarebbe stata bene comunque questa situazione. Come mi piacerebbe vivere mi sa che non c'è proprio o è inaccessibile, c'è solo un sistema dove devo sorbirmi certe cose per ottenerne altre o stare là dove sto, o varie vie di mezzo odiose comunque. Non riesco a disgiungere la mia paura delle situazioni come se la paura fosse un indicatore di un morbo che non si sa come mi avrebbe attaccato, perché questo discorso potrebbe valere sempre per qualsiasi cosa. Chi ha paura di fare una brutta figura o sorbirsi certe cose o del dolore sono io, non una malattia. Perché detesto delle situazioni mentre altre le desidero? Secondo me alla base questa cosa non ha nessun perché, non si fonda su niente di niente così come non si fonda su niente il fatto che mi piace una donna mentre un'altra la detesto, su cosa si basa? Sul fatto che una ha le tette grandi? Si è solo spostato il problema: perché mi piacciono le tette grandi? Per riprodurmi: e perché mi piace riprodurmi? Qua a me pare che queste direzioni e finalità non atterrano in niente di niente e non ha senso parlare di "paura irrazionale" nel secondo senso, quello più usato in ambito terapeutico. |
A vivere, ad uscire, ad andare a scuola, ad amare, ad essere amato, a fare carriera, a fare una famiglia, ad essere felice...a tutto insomma
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Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Sicuramente un'ansia sociale giovanile c'era, però in età avanzata è stato più narcisismo
Ci si può fermare a riflettere sinceramente, quello è utile, ma le etichette tipo "fobico" fanno danni a parecchi, a volte è un misto di cose tra cui una momentanea inazione |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Ma... La cosa che un po' mi pesa è non vivere la vita di coppia causa principalmente FS...
Però alla fin dei conti io non sto male, ho i miei hobby, ho il lavoro, insomma tutto sommato sono abbastanza soddisfatto, anche se c'è margine di miglioramento. |
Re: A cosa avete dovuto rinunciare?
Quote:
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