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Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio?
L'ultima esperienza lavorativa risale ormai a fine 2018, dopodiché tra procrastinazione, bassa autostima, fobia sociale, ansia, depressione, apatia e pigrizia non ho praticamente fatto alcunché, a parte occuparmi saltuariamente di un familiare non più autosufficiente e un paio di corsi di formazione (di breve durata). Ora, tra le mie tante paure nella ricerca di un lavoro si aggiunge anche quella di dover eventualmente giustificare tutti questi anni di inattività, cosa dovrei rispondere ad un colloquio se mi si facesse la domanda? Dovrei essere sincero? Dovrei inventarmi balle? Mi conviene falsificare direttamente il curriculum? Non ne ho idea... :miodio:
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Se il tuo obiettivo è quello di presentare un motivo giustificato e minimizzare o nascondere del tutto eventuali tue difficoltà personali e mentali nel lavorare, potresti "espandere" la faccenda del famigliare non autosufficiente, dicendo che ti ha impegnato quasi tutto il giorno per tutti gli anni corrispondenti all'inattività lavorativa.
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Secondo me un'ipotesi da prendere in considerazione, e' di inventare una balla, su di un periodo di lavoro magari poco qualificato, tipo vendita (magari di cose semplici come libri), ma di un'azienda reale che nel frattempo ha chiuso, di modo che oramai nessuno puo' eventualmente telefonare a loro e chiedere se sia vero o no.
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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So che potrei mentire sulla questione del mio parente, ma onestamente sembra a me in primis così poco credibile come giustificazione, poiché sono situazioni che possono capitare nelle famiglie e certamente non giustificano un "ritiro" dal mondo del lavoro, tenendo poi conto che non fossi l'unico che se ne occupasse. |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Sto in una situazione tipo la tua. Se mai mi troverò a fare un colloquio dirò che ho fatto lavoretti saltuari in nero (che in parte è pure vero), giusto per evitare di fare scena muta.
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Mi riferisco ovviamente al caso in cui ti allargassi aggiungendo altre cose rispetto ai lavoretti che effettivamente hai fatto |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Non bisogna allargarsi troppo con cose che non si sa fare infatti, al massimo lo puoi fare se il lavoro per cui ti candidi è di tutt' altro tipo. Comunque tutti questi controlli che dici penso che li facciano per posizioni di un certo livello, mi sembra difficile che per sistemare la roba sugli scaffali del Conad, ad esempio, si vadano ad informare così tanto. |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Voi come l'affrontate l'approccio al mondo del lavoro?
Io ad esempio ho ansia perfino a candidarmi ad un annuncio e finisce che guardo gli annunci di lavoro e nemmeno premo il bottoncino per candidarmi... sto messo proprio male, ovviamente poi passo per fannullone :miodio: |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Tu sai che sei nelle mani di chi si occuperà della selezione, della sua professionalità o, nel peggiore dei casi, del suo stato d'animo.
Le strade del mentire come quella del dire la verità riguardo il periodo d'inattività di cui parli, in merito a rischi, non differiscono. Puoi trovare il diffidente che vorrà accertarsi, come chi crede a ciò che legge tuttavia, ecco, da quello che scrivi, è probabile che pur non volendo farai alzare qualche dubbio. L'aspetto, il modo di parlare, la modulazione della voce... questo loro lo sanno interpretare indipendentemente da quello che metti nel curriculum. Qui porrei l'accento. Ti consiglio quindi, per abbassare i giri, di dire la verità. Non piacerà, verosimilmente dimezzerai le probabilità di assunzione, ma SE trovi il soggetto giusto, potrebbe apprezzare l'insolita onestà. E partiresti col piede giusto. |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Sul falsificare il curriculum: nella pa non puoi, mentre coi privati non è scontato non controllino, è d'uso chiedere quantomeno il contatto del precedente datore Un referente te lo chiedono sia in agenzia quando compili il questionario che direttamente il nuovo datore se non ci sono intermediari Solitamente è una formalità ma non si sa mai E l'ex datore è tenuto a comunicare che hai finito nel 2018 Non so quale sia la tua età ma mentire al colloquio non ha molto senso comunque perchè ti allontana comunque dalla realtà Tra le cause di fine del lavoro precedente c'erano altri problemi? Relativi per esempio ad assenze o simili Che titolo hai? Non rispondere a queste ultime due domande se preferisci |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Sono diplomato al liceo, ormai nel lontano 2007, iniziai l'università proprio quando stava cominciando il delirio nella mia testa, per cause a me ben note, va bè, non entro nei dettagli, mi sa che ne parlai pure su questo forum, ebbene lasciai quasi subito, completamente demotivato, senza sapere cosa volessi fare...quindi alla fine sono rimasto col diploma e qualche attestato di corsi che ho frequentato negli anni successivi al diploma.
Se vuoi sapere perché è terminato l'ultimo rapporto di lavoro è perché era un lavoro anche fisico, mi feci male, ho problemi alla cervicale, avevo dolori atroci e un braccio bloccato, già mi stava sul ca**o lavorare lì, in più ebbi sto problema, alla fine semplicemente comunicai al titolare che a fine mese me ne sarei e andato e così feci. Quote:
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Mi rendo poco che è poco utile ai fini della discussione ma per me la stortura è che si debba giustificare i buchi o quel che si è fatto del proprio tempo, dei problemi che si hanno avuto o non avuto, poi vabbe' tanto lo so che la realtà delle cose va da tutta altra parte
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Per me il problema principale è avere zero autostima e l'incapacità di sopportare il giudizio altrui. Una piccola critica può farmi rimuginare per giorni e giorni fino a farmi percepire una situazione molto peggio di quel che è in realtà.
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Cioè, dopo il lavoro si va a casa e nel weekend per la maggior parte delle persone nessuno ti viene a disturbare. Ovviamente dipende Poi per alcune professioni non è neanche lunedì-venerdì, dopo il covd molti impiegati di ufficio hanno ridotto e sono a casa il venerdì, per lo più in smart working E in definitiva l'ideale è concepirlo come un'attività pratica che dà stipendio... Non certo come una gara sociale. In linea di massima di giudicare non frega a nessuno |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Non capisco come mai debbano insistere con questi "buchi" da giustificare, lo scopo qual è? Se certe cose non sono scritte nel curriculum è perché evidentemente non c'entrano nulla con la posizione per cui la persona sta facendo il colloquio. Che cazzо gliene fregа a loro di cos'è successo in particolare? La persona magari in quel periodo potrebbe aver lavorato o studiato in un ambito completamente diverso, essersi presa cura di un familiare, oppure non aver fatto nulla: nessuna di queste cose influisce sulla preparazione e sulle conoscenze che possono servire per il "nuovo" lavoro, quindi perché insistere nel chiederlo? Qual è il senso, a parte umiliare?
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Forse anche il fatto di non avere una vita aggrava la situazione, se io lavorassi esisterebbe solo quello, non ci sarebbe nient'altro a riempire le mie giornate, quindi il lavoro avrebbe un gran peso. |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Ero in bagno
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Spero di non prendere insulti ma provo a dare una risposta di tono diverso, magari sarà sbagliata è ma per stimolare qualche riflessione.
Se vogliamo un mondo un po’ più a misura di chi ha certe difficoltà si può anche provare a parlarne. Alla domanda si potrebbe rispondere: ho avuto dei problemi di questo tipo, ho dovuto affrontare delle situazioni personali complicate, delle patologie etc. Senza aspettarsi che tutti capiscano ovviamente, ma questo potrebbe anche venire accolto meglio del mutismo o del cambiare discorso. Non mi sembra tanto sano chiedere maggior comprensione e poi se vengono poste delle domande o chiesti dei chiarimenti (certo, hanno il loro interesse, perché cercano persone che lavorano) pensare subito “fatti i cazzi tuoi”, sta anche a noi cercare di spiegare. |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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non sei tu, la tua è una delle situazioni più stressanti mai esistenti, è fra le cause che impediscono alle persone di rientrare nel mondo del lavoro dopo un licenziamento. o rientri a botta o se fai passare anche un paio di settimane vai in panico |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Indubbiamente se chiunque di voi dovesse assumere una persona si chiederebbe come mai ci sono 5 o 10 anni di buco nel curriculum, se questo lavoratore è affidabile nel lungo periodo, etc. A questo punto piuttosto che essere ostili alle domande, che sono lecite per chi deve assumere, è meglio dire la verità, che si è sofferto di depressione, oppure che non c'era l'urgenza di lavorare. Certo, non tutti apprezzeranno, però qualcuno forse si.
Consigliabile a chi ha lunghi buchi nel CV di cercare lavoro tramite conoscenza oppure fare dei concorsi pubblici. |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Chi non ha lavorato per anni e decide di rivelarlo ad un colloquio magari fa bene moralmente (perché non vuole mentire) ma dubito che la sincerità sia apprezzata in tale contesto. Gli HR (sempre siano maledetti) valutano le vostre risposte solo in base a quanto sono socialmente accettabili, la decisione di dire una "brutta verità", anziché pararsi il culо con qualche discorso ben confezionato, molto spesso è vista negativamente. Gli HR (siano di nuovo maledetti) solitamente non sanno un bel nulla del lavoro che andrete a fare nell'azienda, il loro unico scopo nel colloquio è testare se sapete interpretare bene il vostro ruolo da persona socialmente inserita nel contesto lavorativo. Chi vi chiede "perché volete lavorare alla Pippo Srl", "una situazione in cui avete mostrato la vostra leadership", "cosa portereste su un'isola deserta", "cosa avete fatto nel buco di 5 anni sul curriculum" o è un perfetto idiotа o vi sta prendendo per il culо e si aspetta che rispondiate con un'altra presa per il culо. In entrambi i casi, ovviamente, sempre sia maledetto.
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Meglio un “buco” nel cv che scriverci cose false tipo esperienze lavorative mai fatte per davvero
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
ormai è una situazione molto comunque non lavorare per anni, non c'è bisogno di giustificare nulla. è quasi strano il contrario.
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Riempilo scrivendo che hai lavorato, inventa, scrivi cazzate, certo evita di scrivere che hai fatto mansioni o responsabilità che non hai mai avuto, devi farti assumere, l etica lasciala a chi se la può permettere e non è il tuo caso, se fossi un imprenditore e vedo che non hai lavorato per anni non ti considero neanche
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Inventarsi balle; scusate, ma a che pro?
Prendiamo come esempio un lavoro molto umile, come può essere il cameriere di sala. Non c'è bisogno che ti mettano alla prova con un vassoio carico di calici: l'inesperienza si vede già nel non saper portare una tazzina da caffè al tavolo, proprio perché si ignora anche come portare lo stesso vassoio. Apparecchiare e sparecchiare, chi è che non è capace? Beh, se lo fai nello stesso modo in cui lo si fa a casa, è evidente che non hai mai fatto questo lavoro in vita tua. A me, fortunatamente, l'onestà mi ha sempre ripagata. Anche l'umiltà di dire "Sì, è vero che ho studiato questo, ma non ho esperienza." Sono stata certamente penalizzata nello stipendio, ma mai buttata fuori perché ciò che scrivo nel curriculum non corrisponde a ciò che effettivamente so fare. |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
Noto che avete opinioni contrastanti sul fatto di pompare o meno il curriculum di esperienze o attitudini fasulle, io in un certo senso mi accodo a chi suggerisce di gonfiarlo, non in modo esagerato, ma un po' sì.
Premetto che qui si parla di arrivare alla prima scrematura dei candidati, a un colloquio, dove l'approccio sarà totalmente diverso dal gonfiare un CV (in quel caso l'umiltà potrà essere apprezzata, non prima). E' nobile dire le cose come stanno certo, ma diciamoci la verità anche se è brutta da dire: raramente quelli che passano avanti nel mondo del lavoro lo fanno perché sono stati completamente sinceri (altro paio di maniche è il discorso che poi titoli ed esperienze nel concreto lavorativo non contano nulla e devi comunque imparare da zero, ma qui stiamo parlando della selezione inziale, non di quello). Agli occhi di un reclutatore, a dipendenza della mansione e di quanto è ambito un posto, passano un'infinità di CV e credetemi (lo dico per esperienza diretta e non), quelli scarni, quelli con i famosi "buchi", sono i primi a finire nel cestino, che sia il cestino della carta o quello del pc. Nel caso di lowman's che scrive, il reclutatore vede innanzitutto se il target è quello richiesto (età, titoli di studio, lingue ecc.) poi vede che è dal 2018 che non è impiegato e se nel CV non c'è spiegazione di questo nel 90% de casi finisce nel cestino senza leggere altro. Non è cattiveria, non è giudicare una persona... è solo il metodo di lavoro di un reclutatore. Se una persona non lavora da diverso tempo probabilmente farà più fatica di altri a reintegrarsi nell'ambiente lavorativo, probabilmente avrà avuto degli impedimenti a lavorare di ogni genere che possono diventare un problema anche nella posizione ricercata... insomma meglio chiamare altri per il colloquio. Un po' diverso se il reclutatore legge una cosa del tipo: - dal 2018 al 2025: accudimento h24 familiare bisognoso di cure La metterei giù dura di proposito ed eviterei di fare riferimenti al fatto che non eri il solo ad accudire, che non era tutti i giorni o cose così per minimizzare. Questa è una cosa che lui non può verificare (non può chiamare una ditta come se avessi scritto di aver fatto un altro lavoro) e quindi puoi dire quel che vuoi. Anche arrivando ad avere un colloquio, io su questa cosa ci giocherei molto: "Purtroppo ero l'unico che avrebbe potuto occuparsene, ma ho dovuto rinunciare a fare altro per forza di cose...". E' disonesto? Probabilmente sì. Ho visto e sentito fare di peggio? Molto ma molto di peggio. Dovrei avere dei sensi di colpa a farlo? In un utopico mondo giusto forse sì, in questo no. Ovviamente questa è solo la mia opinione, siamo qui per questo credo. |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
A me un nominativo referente del precedente impiego è sempre stato chiesto, sia dal datore diretto quando non c'erano intermediari che in agenzia compilando i moduli
Poi magari non chiamano, ma non si sa mai Ma vedo che non si tiene in considerazione come rischio |
Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
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Re: Come giustificare un lunghissimo periodo di inattività lavorativa ad un colloquio
In generale a leggere sembra si possa cogliere un certo distacco con il senso della giornata, quando si usano espressioni tipo "Ambito lavorativo", "Mondo lavorativo"...
Invece di pensare allo svolgersi normale in cui il collega ti aspetta alla macchinetta alle 8, poi si inizia, poi c'è una pausa a metà mattina, poi alle 17.30 si torna a casa a fare le proprie cose/dalla famiglia Paradossalmente non è così dissimile da quella che era la routine scolastica che alcun affermano di preferire (a me da giovane dava molto meno ansia il lavoro" Inoltre ora siamo nel "blues" di gennaio e un po' è normale la stanca Non so spiegare bene, sono considerazioni a posteriori, a me ha dato problemi frequentare le narrazioni su internet perchè spesso si forza una sfera del giudizio che fuori non c'è. L'unica è provare |
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