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Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Ciao a tutti.
Quando apro youtube mi appaiono sempre più spesso video in cui si parla di problematiche relazionali e psicologiche, solitudini, come approcciarsi all'altro sesso con mental coach, corsi di seduzione vari ecc.. Poi mi metto a scrollare i commenti sotto e ti accorgi che gente che ha questo tipo di problematiche ce n'è veramente tantissima, di entrambi i sessi. E quindi stavo facendo una riflessione: Ma tutta questa tecnologia che permette di avere contatti virtuali con estrema facilità, non è che invece di essere un aiuto diventa un rifugio? Una fuga dalla realtà? Mi spiego meglio. Tutte queste persone che parlano dei loro problemi personali più intimi solo nel web, poi sono in grado di farlo nella realtà? Con una persona fisica? Non c'è il rischio che tutta questa vita virtuale porti le persone ad usare internet come il miglior amico, confidente ecc....e a disabituarsi nel comunicare nel reale i propri aspetti intimi, del proprio vissuto, delle proprie emozioni? Non c'è il rischio (portato all'estremo) che le persone riescano a parlare di sé stesse solo sul internet e nella vita reale disimparino a interagire? Io ho 37 anni, quindi faccio parte di una generazione che sta un pò a cavallo tra l'epoca pre-social e post-social. Quindi sebbene all'epoca non fossi propriamente adulto mi ricordo piuttosto bene come si viveva "offline". Tendenzialmente sarei rimasto con quel sistema preferenziale per fare conoscenze. E a me sembra che paradossalmente l'esplosione del virtuale faccia comunicare molto di meno nella vita reale. Perché non c'è niente da scoprire negli altri, è già tutto spiattellato nei profili social quindi se uno sfoglia un profilo social di persona x si sa già diciamo un buon 80% della vita di una persona. Ma fa bene tutto questo ai rapporti umani? Non fa perdere tutta la curiosità e il gusto della scoperta? Che ne pensate? |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Io mi chiedo se abbia senso distinguere tra virtuale e reale. Forse lo ha per chi è cresciuto in un'epoca in cui il virtuale non esisteva proprio, ma già allora si usava il telefono per comunicare, ovviamente quello fisso. Qualcuno al tempo diceva: "Ma non è che se parliamo via telefono poi perdiamo l'abitudine di farlo direttamente?"? No, non ci si poneva la domanda perché il telefono era diventato già da decennî parte della vita di tutti i giorni e nessuno lo viveva più come qualcosa di estraneo, di "virtuale". Magari questi problemi se li sono fatti quelli che hanno vissuto per primi l'introduzione massiccia del telefono, tra fine '800 e inizio '900. Immagino che col passare dei decennî in futuro la distinzione attuale tra virtuale e reale sparirà o, meglio, le cose che oggi sono viste come virtuali saranno vissute come reali, e le novità che ci saranno allora saranno considerate virtuali (e ovviamente additate come causa dei mali della società).
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Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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Io un pò di dubbi ce li ho, trovo che ci sia il rischio che si perda il contatto con la realtà. Si possono sviluppare ossessioni, infatuazioni, addirittura storie d'amore (facevano un programma tv anni fa che mi pare si chiamasse catfish, in cui la gente andava avanti anni e anni ad avere contatti solo virtuali senza mai essersi conosciuta di persona). Ma sono finte, nel momento in cui internet dovesse non funzionare più sparisce tutto di quel mondo virtuale. Non esiste più niente. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Detesto utilizzare termini psicologici a caso, però serve per esporre l'opinione che segue
I gruppi virtuali a tema che menzioni a inizio thread, non hanno come punto centrale la sofferenza emotiva o fisica, ma il narcismo. Per fare un esempio pratico, i siti di "blackpill" se noti usano termini molto specifici che mirano a tutto fuorché al confronto su aspetti pratici della quotidianità. Sono molto teorici e non lasciano spazio a discorsi "normali" Quindi si parte male Penso che la virtualità possa dare spunti di confronto, però l'amicizia si riconosce sul lungo periodo e solitamente si sposta per forza di cose nel reale |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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Le correnti di pensiero che citi tu invece portano a standardizzare e a mettere le persone in delle categorie con troppa facilità effettivamente, sono d'accordo. Però ci sono un sacco di persone che rispondono nei commenti a video che parlano di problematiche psicologiche, quindi sono problematiche molto più diffuse di quello che magari si pensa. Quello che mi chiedo è se l'essere assorbiti troppo dalla vita online possa portare a disabituarsi a parlarne nella vita di tutti i giorni. Con le persone in carne ed ossa che stanno vicino a noi. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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Comunque l'aumento esponenziale dei contenuti video mi sembra in calo rispetto alla pandemia. Si è un po' calmata la situazione Il periodo 2020-2023 è stato folle, ma è finito (imho) |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Poi c'è anche un altro aspetto di chi è assorbito molto dalla vita "social", su cui mi sono sempre sentito una mosca bianca.
Ed è il bisogno di popolarità, di essere visti. Per la maggior parte delle persone che usano molto i social è gratificante avere il maggior numero di amici, fans o follower (come li si vuol chiamare). E far sapere tutto quello che si fa a tante persone. Io tutto questo l'ho sempre trovato anomalo. A me non interessa far sapere tutto quello che faccio a tante persone. Magari ho piacere che lo sappiano solo quelle 2 o 3 a cui sono legato di più. Anzi non voglio proprio che sappiano tutto quello che faccio, sentirei violata la mia privacy. Avrei potuto farlo se ne avessi avuto l'attitudine ma è una cosa che è proprio contraria a come sono fatto io. Infatti ho eliminato praticamente tutti i social dal 2015 2016 (non mi ricordo esattamente) fondamentalmente per questa ragione. Invece in un epoca come questa a volte sembra che ragionando così sei un alieno. Io mi chiedo: tutto questo bisogno di avere tanti fans, amici e follower virtuali dovrebbe essere un requisito fondamentale per un personaggio pubblico, che effettivamente usa la propria immagine ad esempio per lavoro. Ma quando vedo questo bisogno di essere così popolari in persone diciamo "comuni" resto sempre un pò perplesso. P.s.: lasciando perdere quei meccanismi di rosicamento e invidia che possono innescarsi in qualcuno vedendo gente più popolare, o che fa una vita diversa, che fa dire "guarda quello ha migliaia di fans e a me non mi caga nessuno". È una follia tutta questa cosa, diventa una corsa a sapere tutti gli affari degli altri. Non trovate? |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Ovviamente è così: i social network non sono strumenti positivi, proprio per i motivi che hai elencato tu; a che serve sforzarsi di conoscere qualcuno, se esistono già tutte le informazioni online? Esiste poi un altro aspetto da considerare: molto spesso, quando ci si trova dal vivo con qualcuno, si tende a guardare il teleono e ad interaire con qualcuno che è lontano fisicamente, trascurando chi è vicino (al lavoro, al ristorante, durante le ore scolastiche etc...). Si preferisce la virtualità alla vita di tutti i giorni, basta sfogliare profili a caso in qualsiasi social network per rendersene conto.
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Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Ci sono parecchie persone giovani che non usano abitualmente i social, quindi anche nella propria cerchia statisticamente c'è chi non li usa
Sono solo su quelle utili, come la messaggistica |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Forse è come dici tu. Ma ci tengo ad aggiungere, come ripetuto altre volte, che chi è davvero evitante si chiude in se stesso anche senza l’uso dei social. Io fino ai 13 anni usavo il computer solo due ore a settimana, il sabato, avevo un cellulare che non accendevo mai, nel tempo libero ascoltavo musica, leggevo libri e fumetti, disegnavo. Se non vuoi socializzare il modo di isolarti lo trovi anche senza i social brutti e cattivi. Anzi credo che per le persone come me i social siano una fortuna perché piuttosto che niente meglio il virtuale a sto punto. Anzi è stato proprio nei periodi in cui mi sono tagliato fuori dal virtuale che le mie capacità di comunicazione si sono atrofizzate e faticavo anche a mettere insieme due parole.
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Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Bel thread, bravo Night :figo:
Il mondo virtuale ci permette di comunicare spogliandoci della fisicità, del nome e di tutti gli orpelli che ci condizionano nella vita quotidiana. Possiamo parlare in ogni momento e, nel migliore dei casi, sentiamo di essere ascoltati e accolti. Nel peggiore, invece, proviamo l'illusione di una vicinanza che non c'è con le conseguenti amarezze, il ghosting e compagnia danzante. Secondo me la questione non denota (solo) una sopravvenuta incapacità quanto una mancanza di vere alternative. Nella vita reale (definizione pessima, ma ci siamo capiti) il confronto non è sempre indicato. In molti contesti è del tutto deleterio, poco costruttivo. Inoltre, per parlare bisogna almeno essere in due e questo privilegio non è poi così scontato. In giro c'è tanta solitudine. Troppa. Durante l'infanzia e l'adolescenza c'erano più occasioni per stringere amicizia. Avevamo la scuola, le ore condivise, il gioco. Ciao, posso sedermi vicino a te? Puoi prestarmi una gomma? Mi fai copiare i compiti? :mrgreen: Ora quella naturalezza si è persa. La vita degli adulti è fatta di sovrastrutture, siamo tendenzialmente più impegnati e meno fiduciosi nei confronti del prossimo. Il web, invece, ci fa sentire più liberi e quindi riusciamo a comunicare con gli altri con maggior facilità. Lo possiamo vedere nei forum, nelle chat. Ecco, probabilmente su Facebook il discorso è diverso perché (generalmente) usiamo i nostri dati. Mi chiedo, come sarebbe un mondo senza social, chat, internet? Penso agli anni 80, la solitudine (vera, reale) era forse più sopportabile? Non credo.. :pensando: |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Grazie!
Io con questo thread non voglio demonizzare in toto i social, sia chiaro. Ne ho usufruito anch'io per alcuni anni, feci Facebook nel 2006 quando era proprio agli albori, così per divertimento. Però sempre con la consapevolezza che fosse qualcosa di virtuale, che non può in nessun modo sostituire la presenza fisica, reale, di una persona (o di più persone) che si interessano alla nostra vita e ci vogliono bene. Io ho l'impressione che invece negli ultimi anni la cosa stia sfuggendo di mano, nel senso che per molte persone la vita virtuale si sta sostituendo a quella reale. E questo porta secondo me a incrementare il senso di solitudine, oltre appunto a far disabituare all'interazione reale con un altra persona. Non è raro infatti (osservo le dinamiche di alcune persone con cui parlo ogni tanto), che quando si fa una nuova conoscenza si vuole subito sapere nome e cognome, per andare vedere il profilo social e sapere tutto di questa persona. In 10 15 secondi sfogliando il profilo si ha l'illusione di aver capito al 100% com'è fatta una persona, gli interessi, lo stile di vita. Ma tutto questo non lo trovo normale, quella è solo una vetrina, manca tutta la parte del contatto reale, della vita offline di una persona, della parte emotiva "in tempo reale" quando si interagisce, non so come spiegarmi meglio ma credo che hai capito. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
La socialità di strada è meglio della socialità online. Io sono abbastanza grande da ricordare com'era una volta, ed era meglio. Però c'è anche da dire che al fobico vero non cambia più di tanto, stava a casa prima e sta a casa adesso. Di certo però i social non lo aiutano a crearsi nuovi amici "là fuori", in quanto saranno sempre avvantaggiati gli estroversi/allegroni/etc. Però almeno potrà comunicare online e non sarà isolato al 100%.
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Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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È proprio una tendenza generale. Io ad esempio attualmente sono su tiktok, ma lo uso in modo un pò atipico. Ho postato pochissime cose mie così per svago, qualche video di quando ho suonato in giro e nient'altro. Non faccio live o cose di questo tipo in cui ci si espone molto. Ma vedo che c'è gente lì dentro che sta tutta la giornata collegata in live e non sembra avere particolari problemi di socializzazione. Si esprime in maniera sciolta, tranquilla, rilassata. Magari non prendendo neanche un centesimo o cifre irrisorie perché hanno si e no una decina di seguaci. Quindi lo fanno proprio perché gli piace stare lì, per questo dico che ormai rifugiarsi nella vita online non è più prerogativa solo degli asociali, secondo me. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Credo che il virtuale abbia comportato due effetti in merito:
-offrire maggiore visibilità a determinate problematiche già esistenti e di conseguenza ciò può offrire una percezione maggiore del fenomeno portandoci a credere che le cose siano peggiorate, poi occorre vedere se siano effettivamente peggiorate e quanto -un mezzo che offre l'illusione di essere collegati al mondo, e alle persone che lo abitano, da una posizione appartata e mediata da uno schermo crea inevitabilmente distanza, fa parte delle caratteristiche intrinseche del mezzo, senza contare la dipendenza che ne deriva perché quando stai davanti uno schermo ti senti protetto, sei dentro la comfort zone, e per persone che avevano già la tendenza ad isolarsi perché riscontravano problemi nella socializzazione è un'arma a doppio taglio: offre possibilità che prima non esistevano ma può anche alimentare il distanziamento sociale e quindi contribuire a rendere certe problematiche delle abitudini, un loop difficile da scardinare prendendo come esempio un'altra tecnologia: quando non esisteva la tv dentro ogni abitazione non si passava il tempo sul divano a fissare lo schermo, e di conseguenza si usciva di più, si socializzava di più, quindi l'attuale tendenza fa parte di un processo iniziato nel secolo scorso, processo elevato all'ennesima potenza dal mondo virtuale dove chiunque può sentirsi protagonista e avere un ruolo attivo rispetto alla fruizione passiva della tv, ma pur sempre un ruolo mediato da uno schermo |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
1 allegato(i)
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Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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Ma esiste una vasta zona grigia di gente che potrebbe socializzare dal vivo, e si ritrova molto piu' sola. La solitudine e' aumentata. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Questo lo scrivo per te Hor, perché che tu ci creda o meno io ti voglio bene.
Il termine autismo non è stato scelto a caso: viene dal greco αὐτός. La persona autistica può essere chiusa in se stessa a vari livelli e di conseguenza tende a riportare tutto a se stessa e diventa la misura esatta del mondo che vive. Quest'ultima affermazione, se allarghiamo la prospettiva, è valida per chiunque però esiste la possibilità di capire che la nostra visione particolare è condizionata dalle nostre caratteristiche, dalle nostre esperienze, e di conseguenza è limitata rispetto alla visione che possiamo rintracciare in un fenomeno dal punto di vista generale. Il quesito che ci ha sottoposto Nightlights non è relativo all'uso che le persone con problemi di socializzazione fanno del virtuale ma indaga l'impatto che il virtuale ha avuto nella società in generale. Non è nemmeno una comparazione tra i falsi rapporti sociali dove le persone pur di sentirsi parte di qualcosa sono pronte a conformarsi e fingere fino a violentare la propria natura. La comparazione è tra una socialità che si dipana nel mondo fisico e una che si dipana nel virtuale, poi ognuna di esse può diventare falsa e inumana e quindi malsana se portata avanti con certe modalità. Rimane il fatto che noi siamo esseri dotati di un corpo fisico, che ha tutta una serie di conseguenze, e nel virtuale esso non esiste, esiste solo l'immagine che andiamo a creare di noi stessi, anche attraverso le parole senza mettere in mezzo foto e video, che ha tutta una serie di conseguenze. Stammi bene fratello. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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La tv, inizialmente, è stata una cosa da ricchi o buona per qualche bar. C'era un unico canale, i programmi venivano trasmessi solo per quattro ore al giorno. Nel corso di qualche anno è entrata nelle case di tutti, ha insegnato a tantissimi italiani a leggere e scrivere. E' stata una vera e propria rivoluzione culturale. Altri tempi, altre teste.. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
se ci pensate bene le relazioni erano molto più genuine prima dell'avvento dei social e delle app di incontri...
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Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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Vedendo sempre "vetrine" di persone che mostrano una vita perfetta ci si costruisce nella mente un idea di perfezione dei rapporti umani che è molto lontana dalla realtà. Ricordiamo sempre che le persone nei social mostrano solo quello che vogliono far vedere. La vita reale ha molte più sfaccettature. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Io ero sola prima dei social e lo sono anche ora.. il virtuale mi intrattiene.. prima erano la tv o i videogiochi.. è solo cambiato il mezzo, ma io son sempre la stessa.. .-.
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Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
viviamo la contraddizione che il vituale pretende di rappresentare la realtà ma invece è solo una vetrina per il proprio ego, e niente più.
Ogni relazione paramicale non nasce dalla solitudine ma dall'intrattenimento, ognuno pubblicizza sè stesso e le proprie esperienze al meglio senza la vera intenzione di condividere nulla. Perchè condividere significa rendersi vulnerabili. Io credo che le nuove generazioni già sappiano questo, sono quelle intermedie che hanno vissuto la nascita della rete che fanno fatica a comprendere questo concetto; ai nostri tempi la sincerità era un dato scontato, nei forum non serviva neppure un moderatore. Chi si cerca e si aggrega lo fa solo nella realtà. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Io sto sempre attaccato al virtuale.. ormai anche sui mezzi pubblici e maleducazione non usare nulla, xké nn e buon costume dover fissare le scarpe di chi hai davanti o ancora peggio fissare il vuoto
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Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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poi che abbia favorito la diffusione della lingua italiana è relativo al fatto che l'analfabetismo fosse diffuso ma da qui a dire che ha insegnato a leggere e a scrivere a tantissimi italiani ce ne passa: è stata l'istruzione pubblica obbligatoria a insegnare a leggere e a scrivere a tantissimi italiani ora è l'epoca dello smartphone: intorno a me osservo costantemente una massa di zombie ipnotizzata dallo schermo che tengono tra le mani. La loro giornata è scandita dal telefono, vivono con esso e dentro di esso, non appena hanno un secondo di tempo ci si fiondano dentro, non smettono nemmeno mentre camminano; e di conseguenza non hanno più il tempo e nemmeno lo spazio per coltivare dei pensieri o del sano silenzio interiore. Così facendo si perde la capacità di entrare in contatto, di collegarsi, a ciò che esiste dentro di noi e intorno a noi. Si perde la capacità di concentrazione, di analisi, di attenzione. Orwell parlò, anzi profetizzò, la dittatura del teleschermo, della tv, ora siamo in piena dittatura dello smartphone. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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"Non è mai troppo tardi ebbe un importante ruolo sociale ed educativo, contribuendo all'unificazione culturale della nazione tramite l'insegnamento della lingua italiana e abbassando notevolmente il tasso di analfabetismo, particolarmente elevato nell'Italia degli anni ‘60: pare che, grazie a queste lezioni a distanza, quasi un milione e mezzo di persone sia riuscito a conseguire la licenza elementare. Il progetto ebbe inoltre un grande successo internazionale, in quanto fu imitato da settantadue paesi." https://it.wikipedia.org/wiki/Non_%C...i_troppo_tardi |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
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Qui in Italia specificatamente, il declino a mio parere è cominciato con l'era berlusconiana. Ora è cambiato tutto, la tv è in decadenza, è il web a farla da padrone. Ma il fatto che il web sia libero e enormemente più vasto è un arma a doppio taglio. Il fatto che ci sia un enormità di informazioni disponibili nel web può trarre in inganno e non far più distinguere quella che è divulgazione di contenuti sana o semplicemente spazzatura. La vera difficoltà oggi nell'internet secondo me è questa: non è l'essere disinformati, ma capire da che fonti provengono queste informazioni. |
Re: Il virtuale invece di avvicinare allontana?
Io ho vissuto la giovinezza negli anni pre-social, anzi pure pre-internet, altro mondo...sarebbe inconcepibile per un ragazzino di oggi pensare che un tempo non c'era internet, eppure il mondo è stato fatto senza internet ed ha cominciato a sputtanarsi dal 2000 in poi...
Col virtuale sembra che i rapporti sociali siano superflui e intercambiabili..tempo fa sono stato alla festa per i 50 anni di matrimonio dei miei zii..oggi un traguardo irraggiungibile, con il virtuale le relazioni sono passatempi, alle prime difficoltà si molla perché tanto si trova subito un ricambio fra i vari siti, app, social ecc...col virtuale pare tutto superfluo e intercambiabile, una sala giochi aperta 24 ore su 24 dove si trova di tutto...mi vengono a mente quei video su youtube di quel tizio che faceva scambiare i cellulari alle coppie e partivano casini...vabbè, forse divago...alla fine il virtuale è solo un passaempo e mi pare che non cambi nulla in una persona..a meno di diventare famosi... |
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