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L'università, che luogo di tortura
Scrivo questo messaggio ora che sono, almeno spero, al termine di questo percorso di 5 anni. Di divertimenti, non ne ho avuto nessuno, ma letteralmente zero. Sono riuscito a provarci con tre ragazze e in tutti e tre i casi, il rifiuto è stato l'unico esito. Ma oltre a tutte queste sventure, la cosa peggiore è stata interagire con questi docenti che non hanno il minimo rispetto, che mi hanno fatto perdere tempo inutilmente, in particolare quella con cui sto facendo la tesi. Il sistema informatico dell'ateneo, che è davvero pessimo, non consente di visualizzare se la tesi è stata approvata dal relatore. Sì, ho ricevuto una mail da parte della professoressa in cui mi viene detto di caricarla sul sistema, ma io non mi posso fidare. Come posso fidarmi di una che mi ha rimandato senza motivo, tre mesi fa, facendomi fare modifiche insensate (punti, virgole e stronzate varie, più un breve paragrafo che non c'entra nulla con il resto della tesi). Quando sono andato alla correzione, quelle pagine in più che mi ha fatto scrivere lei non le aveva nemmeno lette, ma le ha guardate sul momento quando ero lì(e gliele avevo date da un mese). Che schifo, che tortura.
Sono forse un criminale, che devo stare in attesa della sentenza per aver ucciso qualcuno? Da venerdì, non ho ricevuto più risposta. Oggi ho provato a scrivere nuovamente, ma niente. Forse mi pongo problemi inutili, ma io voglio solo uscire da questo incubo |
Re: L'università, che luogo di tortura
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Ovviamente il consiglio è sopportare (non hai scelta), scappare da lì, trovare un buon lavoro e passare a trovare i prof che si sono comportati male con te arrivando con una Maserati e un Patek Philippe (oddio, pensandoci, al di fuori del loro campo potresti anche presentarti con un coattissimo e dozzinale Rolex perché non capirebbero l'abissale differenza) al polso. (*) Potrei scrivere un libro con le storie che due o tre amici prof mi raccontano. Molta della frustrazione di parecchi prof deriva dagli stipendi bassissimi rispetto allo stress che devono sopportare per farsi le scarpe tra loro, quindi ovviamente il peggior dispetto che tu gli possa fare è fargli pesare eventuale condizione economica superiore. Ora va'; laureati, rapina una banca, compra auto, vestiti e orologi al top e fagli fare la figura da pezzenti che meritano. (*) Forse sarà bene chiarire che non possiedo niente del genere: ho solo la cipolla di mio nonno che comprò con i risparmi di 5 anni e che per questo non scambierei col Patek e una modesta cipolla della Festina costata ben 70 euro, metti mai che qualcuno prenda sul serio quel che ho scritto... |
Re: L'università, che luogo di tortura
A me del voto non importa un bel niente. Mi basta solo che mi facciano laureare e lasciare per sempre quel luogo infernale. Non ne posso davvero più di stare lì. Se non terrà fede alla parola data (tra l'altro anche scritta), io mi rivolgerò al direttore del dipartimento, poi al rettore, poi al ministero dell'istruzione, anche al papa ai giornali e alla televisione e griderò a squarcia gola di questa ingiustizia. Farò una denuncia e non mi fermerò finchè non perderà il lavoro, perchè se non mi laureo in questa seduta dovrà pagarla cara.
Ora forse mi sto ossessionando. Razionalmente, se mi ha detto che mi posso laureare, se lo ha ribadito più volte, le probabilità che questo accada dovrebbero essere scarse. Però... sento ancora qualcosa che mi impedisce di stare tranquillo... che inferno che devono farmi passare, fino all'ultimo... Per il voto, se lo possono mettere su per il culo, anche se mi danno il minimo non me ne importa nulla |
Re: L'università, che luogo di tortura
Da come ne parlate l'università sembra davvero un posto di merda...fortuna che non ci sono mai andato, non ho neanche finito le superiori, marinavo sempre.
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Re: L'università, che luogo di tortura
Ma è ovvio che il declino occupi tutti i campi; un tempo ricordo che le cose erano un attimo un po' più funzionali... poi (ragazze a parte) dipende molto dall'ateneo.
Ecco, non conoscendoti mi verrebbe da chiederti dove stai studiando ma temo di essere indiscreto. Comunque hai la mia comprensione, per quello che può servire. |
Re: L'università, che luogo di tortura
vai a ricevimento, meglio di 100 mail
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Confermo che anch'io anni fa ho avuto un'esperienza abbastanza simile per la tesi: ho finito gli esami a Giugno ma mi sono laureato soltanto ad Aprile dell'anno dopo, per colpa del relatore che spesso rispondeva alle email in ritardo (a volte anche dopo settimane).
Non so se sia così ovunque, ma mi sembra che la fase della tesi sia gestita veramente male dagli atenei, perché gli studenti vengono abbandonati a loro stessi nella scelta dell'argomento e spesso i professori non sono in grado di seguirli e sembrano completamente disinteressati ai loro tesisti... Secondo me sarebbe meglio abolire le tesi e sostituire quei CFU con degli esami in più, in modo da avere studenti più preparati e che si laureano prima |
Re: L'università, che luogo di tortura
Non riuscirò mai a empatizzare con gli universitari... Sentirli lamentare di studiare 4-6 ore al giorno .. avere gli orari che gli fanno più comodo .. x max 5-6 anni.. aspetta di entrare nel mondo del lavoro .. spero x te la riesci a finire presto ma scusa nn riesco a empatizzare
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Comunque chi sa, l'ideale di molti di veder sparire gli intellettuali si potrebbe anche concretizzare. Niente più energia, sanità, infrastrutture, trasporti, etc. Trionferanno i "blue collars", gli unici che lavorano (apprezzate l'ironia). Ma trionferanno in un mondo in cui la notte si vivrà a lume di candela e ci si coprirà di pelli con un'economia di sussistenza. Io ti capisco, sai? Un po' mi vergogno di non aver avuto una vita più "manuale". Il mio ideale assoluto, quello che avrei voluto essere è uno come ad esempio Odone Belluzzi e altri ingegneri che sono partiti dal cantiere poi in più sono riusciti a studiare, laurearsi e hanno progettato le strutture più ardite ed eccezionali che ci stupiscono ancora oggi. Mi è toccato un destino diverso che mi mette un po' in imbarazzo. Ma mi è molto chiaro che da soli non si arriva da nessuna parte, tutti sono ugualmente importanti, proprio allo stesso modo. Anche se per te mi pare che non sia così. Anyway magari tornassi indietro. Il termoidraulico di mia madre a 26 anni ha una splendida moglie, un'auto che non mi potrò mai permettere e guadagna più di quanto ho guadagnato io in tutta la mia vita. Mi sento seriamente inferiore, forse ho studiato come ripiego perché non avevo talento per il lavoro manuale. Lo penso spesso, anche seriamente. |
Re: L'università, che luogo di tortura
dall asilo inizia la tortura , mica solo all università
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Ritornando a te,ma loro si rendono conto che vivono anche grazie ai sacrifici dei genitori che mandano i figli all'università? |
Re: L'università, che luogo di tortura
La piaga dell' Italia... Politici e insegnanti
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Re: L'università, che luogo di tortura
Io invece mi sono complicato la vita da solo, ho vissuto molto male il periodo dell'università perché a causa della mia fobia non riuscivo a relazionarmi con i professori. Queste figure che guardavo dal basso verso l'alto mi intimorivano troppo. Non avevo il coraggio di fare domande durante le lezioni, avevo il terrore di essere chiamato alla lavagna quindi mi sedevo sempre nelle ultime file, non andavo mai ai ricevimenti, rimandavo sempre gli esami... Ci ho messo 7 anni per completare gli esami di una triennale e poi mi sono bloccato ulteriormente per la tesi. Finalmente poi ho deciso di chiedere aiuto, mi sono rivolto al centro orientamento e tutorato del mio ateneo, ho parlato con una psicologa dell'università che ha inizialmente svolto il ruolo di intermediario tra me e una prof, che ha accettato di essere la mia relatrice. Questa professoressa è stata molto disponibile e comprensiva delle mie difficoltà, e ha risposto sempre velocemente alle mie mail.
Quindi da questo punto di vista non mi posso lamentare di nulla, ci vuole anche un po' di fortuna a beccare le persone giuste. Nel mio caso è una piccola facoltà, al primo anno ci sono di solito circa 100 iscritti che poi si riducono a 30-40 nell'ultimo anno, quindi i professori magari riescono a stare dietro a tutti. Potessi tornare indietro probabilmente non rifarei l'università, però sono comunque grato di questo periodo perché ho conosciuto i miei attuali amici e ho fatto esperienza di convivenza, ho imparato a gestirmi almeno la casa da solo (seppur ovviamente non fossi indipendente economicamente). Bisogna prendere quello che di positivo si può prendere e andare avanti. Ora che ho finalmente concluso riesco a parlarne ma mi sono sempre vergognato come un ladro per aver perso tutto questo tempo, per essere il classico "parcheggiato" all'università. Resterà una macchia indelebile e sarà difficilissimo trovare lavoro. |
Re: L'università, che luogo di tortura
All'università mi sono trovato molto bene, è stato il periodo più bello della mia vita, a parte un paio di prof. che mi hanno bocciato per capriccio, ma allora avevo la forza di rimetterm ia studiare ancor di più e superare l'esame.
Avevo una bella mente, pulita, senza depressioni, senza farmaci, avevo amici, amiche.. poi finita l'univesità il lento ma inesorabile declino. |
Re: L'università, che luogo di tortura
Il mondo del lavoro è peggio dell'università: all'uni fai un esame al mese, al lavoro sei sotto esame tutti i giorni, specie quando sei ansioso sociale e con poco senso del tuo valore personale.
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Re: L'università, che luogo di tortura
All’università sei sicuro che lo sforzo viene premiato e questo ti motiva, a lavoro esiste l’inculocrazia
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Forse dipenda dal corso, ingegneria essendo un po’ più tecnica e oggettiva non ho mai visto grandi avvantaggiamenti di uno rispetto all’altro, l’esame bastardo del prof bastardo era uguale per tutti alla fine |
L'università, che luogo di tortura
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Diciamo che è un win win, tu trovi una tesi da fare che ti butti finalmente fuori con una laurea e il prof ne trae qualche vantaggio mentre ti segue. Ps il mio relatore era al bar quando discutevo la mia tesi, adoro |
Re: L'università, che luogo di tortura
A me dispiace x chi soffre all' università ma cmq nn riesco a empatizzare.. quando sento studenti di 25-30 anni che studiano 5 ore al giorno se va bene nn riesco a empatizzare molto .. ammetto che ho sempre avuto un po' di risentimento x gli universitari ma diciamo che cmq fai meno sacrifici di chi lavora full time da decenni .. magari su turni o di notte x stipendi ridicoli .. certo poi tutti finiremo a lavorare quindi lo proveremo tutti .. io nn rimpiango di certo le superiori ma dico solo nn riuscendo a empatizzare nn posso fare consigli utili .. mi spiace x le ingiustizie ma finisce lì .. più che altro il titolo del topic mi fa storcere un po' il naso sembra un po' troppo pessimista come titolo .. ora io faccio turni che se sommiamo spostamenti e lavoro vengono fuori di notturno 12-13 ore dipende dai treni ... Arrivo a casa e non riesco a dormire bene.. e dopo si ricomincia da capo... Come Trevis bicke nel monologo gods lonely man .. diciamo ci sono torture e torture anche qui..
Arrivo a casa scrollò un po' il telefono faccio un paio di seghe poi metto Heather Fan sound su YouTube i video da 10 ore e provo a dormire... Mi suona la sveglia e vedo 5-5,30 ore di video sono passate |
Re: L'università, che luogo di tortura
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Comunque, non ci sono tanti consigli da darti, se non andare avanti, completare questa tesi, crearti un discorso per la discussione e poi ciaone a tutti quanti! Purtroppo so di cosa parli, in parte, essendoci passata a mia volta; relatori che prendano veramente a cuore i propri tesisti e lì seguono bene, pur avvendo i loro impegni di ruolo sono veramente pochi. Ti auguro un sincero in bocca al lupo e spero che ti vada tutto il meglio! Cerca però di tranquillizzarti un po', giusto per non viverti male un momento che dovrebbe essere un traguardo per te! |
Re: L'università, che luogo di tortura
Io preferisco mille volte il lavoro con tutti i suoi difetti alla scuola. Tutt'ora ho gli incubi in cui devo studiare, in cui sto per essere interrogato e mi sveglio con l'ansia. Al lavoro almeno vai a casa e se sei un normale dipendente fino al giorno seguente non devi pensare a nulla (a meno che tu non rivesta posizioni di responsabilità). Mi diedi anche all'autolesionismo dalla rabbia di non riuscire a studiare. Al lavoro anche quando va tutto di merda cerchi di pensare alla busta paga per tirarti su.
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Re: L'università, che luogo di tortura
Parla bene dell'università chi non c'è mai andato. Poi dipende ovviamente da COME si vive l'università. Certo, per chi impiega anni e anni a finire gli studi facendo un solo esame alla volta, magari avendo altri divertimenti, uscendo , divertendosi con amici e amiche allora sicuramente ha piacere di stare lì. Ma per chi come me prepara 4-5 esami alla volta, con zero vita sociale e in un tale ambiente di merda, l'università è un luogo di tortura e non è un'esagerazione. Odio questo posto in maniera fortissima, odio la gente che sta lì e personalmente il mio più grande rimpianto nella vita è quello di non aver fatto un'università telematica. Spero che le università "tradizionali" con tutte le cose malate che le caratterizzano chiudano e falliscano.
E sul fatto di avere le cose pagate dai genitori, anche qui dipende dal tipo di persona. Pur avendo la possibilità di pagarmi gli studi, non ho le capacità di trovare una relazione e sono più le cose che mi sono mancate nella vita, rispetto a quelle che ho avuto. Il compito di insegnare conoscenze specializzate e preparare le persone al mondo del lavoro è importante. Il problema è che l'università è del tutto inadeguata a svolgerlo. Nel mondo del lavoro devi subire ingiustizie, ma in fondo, vieni pagato. Nel mondo univeritario, paghi e subisci ugualmente ingiustizie. Voglio solo che questo periodo finisca, non voglio rivedere mai più quel luogo infernale che mi ha portato solo sofferenze |
Re: L'università, che luogo di tortura
Ma qui si parla di università Juan .. la scuola normale e diversa.. i prof ti bullizzano .. i compagni pure .. ti mandano in presidenza e robe così ... All' università scegli tu se andare e nessuno ti dice nulla nn ti cagano quasi ne alunni ne insegnanti .. devi imparare cose a memoria e superar i test
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Ovviamente, il tutto detto in toni pacati ed educati, perchè è un attimo passare dalla parte del torto. |
Re: L'università, che luogo di tortura
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Poi cmq la laurea ha un costo, sia che costa proprio come tasse e libri e sia per i 5 anni non lavorati e vai pure in pensione più tardi. |
Re: L'università, che luogo di tortura
Non ho mai provato a farla perché non mi piaceva studiare. Anche se poi mi sono accorto che pure gente che andava peggio di me a scuola l'ha fatta o almeno ci ha provato.
Poi mi sono accorto che ho serie difficoltà con il mondo del lavoro perché ho zero autostima quindi ora mi ritrovo a non fare niente senza laurea, senza nessun contributo e senza esperienze lavorative. |
Re: L'università, che luogo di tortura
per me il periodo universitario non è stato per niente facile ma non so bene perchè adesso lo sto rimpiangendo... magari anche perchè comunque è come se allora potessi credere in un futuro più ampio, per il semplice fatto che ero più giovane. Ci ho messo un sacco per laurearmi, quindi facevo pochi esami all'anno (oppure non li superavo), ma ero messo male anche allora a relazioni sociali, all'università escludendo il periodo finale ero isolato e non avevo rapporti, se non quelli obbligati (tipo lavori di gruppo), con i colleghi. Ma il mondo del lavoro, che ho conosciuto tardi, l'ho vissuto e lo sto vivendo con disagio almeno pari e ultimamente credo anche superiore. E' molto più stressante, considerando anche l'orario a cui devi sottostare, che sei sottoposto maggiormente a degli obblighi, che sei potenzialmente sotto osservazione in modo più continuo per quello che riesci a fare oppure no, per come ti comporti, ti relazioni ai colleghi e ai superiori, e non puoi non relazionarti del tutto, anche con coloro con cui non ti trovi bene. All'università perlomeno avevo qualche margine di scelta in più.
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Re: L'università, che luogo di tortura
Fidatevi che il lavoro è molto peggio.
A parte i pochi fortunati che trovano lavori non faticosi e ben remunerati, il lavoro è una tortura. Da dipendente non sei padrone di decidere niente. Se sei titolare hai 2000 incombenze, responsabilità, lo stato ti stritola e i dipendenti se ne approfittano sempre. L'università per me è stato un paradiso terrestre, eppure ho faticato tanto, ed ero anche povero, i miei mi davano 150mila lire al mese, e ci dovevo fare tutto, ero povero ma felice. |
Re: L'università, che luogo di tortura
Ma in universita oggi vai di bigliettini Keith .. ci sn metodi innovativi.. io sono insofferente x. Gli universitari nn li sopporto e un mio limite lo riconosco .. ho cresciuto invidia xké mia sorella ha fatto 6 anni fa fuorisede .. quindi vitto e alloggio pagato dai miei mentre io ero a fare lavori ridicoli x mantenermi dato che sono andato via di casa molto e troppo presto .. solo xké nn mi andava di studiare.. essendoci la disponibilità economica in famiglia ora gli ho dato l ultimatum di darmi ciò che hanno dato a mia sorella e x loro va bene .. anche xké se fanno storie prendo e mi scelgo una università pacco quelle di topolino e mi sparo 6 anni da fuorisede... Io chiedo solo ciò che hanno dato a lei in vitto e alloggio in questi anni... Mentre io mi spaccavo il culo in fabbrica... Dopo anni xò nessuna festa è stata fatta x me...
Quando lavori e finisci 5 -10 anni consecutivi di lavoro nessuno ti fa la festa .. nessuno ti dice bravo sei il mio orgoglio .. nessuna foto di famiglia x te amico mio .. lavori zitto e Mosca xké e quello che ci si aspetta... Ma se fanno la voce grossa allora scelgo l università di topolino e mi sparo 6 anni da mantenuto.. cosa che nn gli conviene dato che dovrebbero pagare vitto alloggio e pure le spese universitarie |
Re: L'università, che luogo di tortura
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Change my mind |
Re: L'università, che luogo di tortura
L università fa cagare piene di ragazzini/e montati .. ma ti gestisci tu il tuo ritmo di lavoro a casa.. ti fai gli orari che vuoi.. e dura solo 5 anni un genere.. imparagonabile ai sacrifici del mondo del lavoro
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Re: L'università, che luogo di tortura
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Tu, se non ricordo male, provieni invece da un background più libero ma forse anche più trascurante per cui vivi peggio l'idea di essere ignorato dalle persone che hai attorno ma, al contrario di me, percepisci gli obblighi non tanto come ostruzioni della tua libertà e dei tuoi spazi ma come possibilità di instaurare relazioni di fiducia e cooperazione. Se è vero che siamo il prodotto dei nostri vissuti, cose come scadenze e quant'altro vengono da me elaborate come strumenti per perpetrare dinamiche di forza e dominio mentre tu ti senti interiormente più libero e quindi hai una percezione più cristallina di quelli che sono i tuoi spazi di manovra nella vita né li senti intaccati dal fatto di essere vincolato talvolta a meccanismi di subalternità nel tuo daily grind . Quando ho cominciato a lavorare ebbi la sensazione di essere passato da una condizione di "schiavitù" (la famiglia) a un'altra (l'ufficio) senza aver mai assaporato il senso di libertà e auto affermazione. |
Re: L'università, che luogo di tortura
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Io l' ho capito in tempo e x fortuna ci sto lavorando x farmi dare gli arretrati.. xké ricordatevi che quando ci sono delle disuguaglianze palesi economiche dovete farvi sentire subito.. più aspettate e peggio e .. nn potete tirare fuori queste storie quando avrete 40 anni poi fai la figura dello scemo e non vedi un quattrino x nn parlare che la gioventù va vissuta nn torna indietro.. Questo e un forum di universitari nn c'è molta empatia su questo argomento.. Mi ci è voluto tanto x trovare il coraggio e mettere da parte l orgoglio e chiedere gli arretrati .. nn e giusto se essendoci la possibilità in famiglia un figlio venga mantenuto con paghetta cioè vitto e alloggio vicino l università + spese universitarie e l altro solo xké ha scelto di lavorare nn vede nulla .. anche l altro figlio merita la stessa somma mensile relativa ai 5 anni di studio e vita indipendente senza lavorare nemmeno un giorno della sua vita.. E se si rifiutano e mi danno di meno cadranno le maschere del ti voglio bene e balle varie... e se fanno i furbi vado e mi iscrivo all' università delle merendine e mi sparo 5 anni mantenuto |
Re: L'università, che luogo di tortura
Complimenti Sheev, puoi andare molto fiero di te stesso, tieni duro.
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Re: L'università, che luogo di tortura
Mi dispiace per la tua sofferenza, potessi risolverei tuoi problemi qui e ora lo farei.
Comunque andare all'università è un privilegio, sta sicuro che se stavi a spaccarti il culo in mezzo ai campi guadagnando una miseria e venendo trattato come una merda avresti visto la possibilità di studiare per quello che è invece di costruirci sopra la tua sofferenza. E se una persona sta male sta male anche in mezzo al lusso e in mezzo ai privilegi, ma se stai male in mezzo alla merda stai di sicuro peggio. p.s. io l'università la frequentavo solo per dare esami, del resto me ne fotto, e ho lavorato anche in cantiere o nei supermercati |
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