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Esiste davvero la felicità completa?
Tutti noi individuiamo le cause del nostro malessere in qualcosa che ci manca (la ragazza, il bel faccino, le abilità sociali…) o in qualcosa di ingombrante (tipo genitori opprimenti) ma siamo davvero sicuri che in quella situazione saremmo pienamente felici? E che il turbamento non ci sarebbe lo stesso? Secondo voi esiste davvero la felicità totale? Oppure si vive sempre bramando qualcosa e sentendosi incompleti?
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
come la pubblicità li della macchina , è il viaggio che conta non la meta .
la vita è quando sei incompleto , se per caso nel corso della vita ti senti completo sei morto , nn hai piu da fare niente , sei finito. è come quando finisci un gioco , ti diverti , combatti mentre giochi ... quando invece lo finisci e completi tutto che fai? lo spegni |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
La felicità completa non esiste.. la vita è un mare di merda con qualche breve sprazzo di felicità ogni tanto che ti aiuta a non affondare..
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
A me attualmente basterebbe anche una felicità molto incompleta per migliorare la mia situazione.
Penso che una felicità completa magari si possa raggiungere, ma penso anche che per come sono fatti il cervello e il corpo umano non sarà mai di lunga durata. Anzi, forse il problema è ancor più radicale, visto che la realtà è intrinsecamente instabile e sarà anche per questo che quasi tutte le religioni vedono la felicità completa in un Mondo trascendente, non certo in questo. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
Io sono in un punto della mia vita in cui sto facendo esattamente le cose che mi fanno stare bene.
Non ho bisogno di nient'altro. Per quanto riguarda il tempo libero. Ho la sensazione di aver raggiunto il mio equilibrio. Non so se questo si può avvicinare al concetto di "felicità completa" intesa come la intendi tu. Però per quanto riguarda il sottoscritto gli aspetti che ho appena scritto sono molto importanti per stare tranquillo. Poi...Starei ancora meglio se vivessi in una società in cui non dovrei essere costretto a lavorare per sopravvivere (ma in questo credo che mi si possa rispondere "grazie al cazzo" :mrgreen:). Però per quanto riguarda il lavoro, tornando coi piedi per terra, diciamo che ora non mi lamento, è una pressione tutto sommato sopportabile. Per quanto riguarda il discorso relazione/non relazione non ho una risposta precisa, a volte penso che sarebbe bello ma ci sono altri momenti in cui single mi sento da dio. Inoltre non ho esperienza di relazioni lunghe quindi non posso rispondere su qualcosa su cui non ho esperienza diretta. Però al momento sto bene, sento che "è tutto a posto". Ora è così, il futuro, un domani, ancora non lo so... |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
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Eppure rispetto a questa condizione oggettiva di quasi-paradiso rispetto alla maggioranza del mondo, stiamo male. Lo vedo che mi lamento di assurdità ma la mia mente come quella degli altri si è livellata sulla media. E credo di essere in ottima compagnia sul forum. Se fossimo nella top 100 dei più ricchi e in salute del mondo invidieremmo quelli sopra di noi e ce ne tormenteremmo. Bezos è l'uomo più ricco del mondo ma io al suo posto continuerei a sentirmi un menomato lieve come mi sento ora, perché come lui sono calvo. La mente si abitua a qualsiasi cosa, una volta livellata sulla media del contesto automaticamente iniziamo a vedere cosa ci manca. Ma ammettiamo che la perfezione esista, siamo al top del mondo e ci restiamo. Invecchieremo, per quanti medici possiamo pagare. La modella strafiga ci troverà dei vecchi schifosi con cui "relazionarsi" (apprezzate l'eufemismo) solo per denaro. E noi ne saremmo coscienti, al fondo dell'animo soffriremmo come cani. Lo stesso ovviamente a parti invertite per l'ipotetica donna al top del mondo. A un certo punto non ci potremo alzare dal letto, piscieremo in un pitale come dovrà fare Bezos, o peggio con cateteri e tubi attaccati e la morte non sarà mai divertente. Come dicono i buddhisti "sulla punta dell'ago del samsara [la realtà che ci circonda] non c'è felicità". Ho risposto alla domanda. Ma se fosse stata "esiste un'approssimazione della felicità" direi certo, esiste ed è alla portata di molti. Ma resta temporanea, instabile e peritura. Questo non si può evitare in alcun modo. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
Credo che si viva sempre bramando qualcosa e sentendosi incompleti, ed è normale.
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
Ci sono vip e imprenditori molto ricchi che nonostante siano riusciti avere tutto dalla vita sono infelici e ci sono stati pure casi di suicidio, quindi dubito che esista la felicità completa
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
Aspetto che vengano prodotti degli apparati tecno-chimici a cui stare attaccati per avere la felicità completa dalla nascita alla morte.
Matrix descriveva un'utopia, ma pochi l'hanno capito, comprese le sue due autrici. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
Non credo esista ,la felicità è fatta di sfumature, attimi ,alla massimo c'è la tranquillità.
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
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La felicità completa credo si possa raggiungere solo per brevi momenti...dopo i quali la perfezione si rompe. ...ma se si hanno raggiunte tante cose che si desiderano e si ha una vita di cui si è tutto sommato soddisfatti, allora dopo il momento perfetto da 10/10, i seguenti saranno da 7, certo non ci sarà un precipizio verso l'infelicità. Ci sarà una vita perlopiù piacevole con qualche punta di estasi totale. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
La felicità esiste, ma come hai già notato tu, non risiede nelle cose materiali o comunque in quelle cose, in quei valori che ci ha inculcato la società dove siamo nati.
Non è raro vedere persone che hanno tutto (soldi, bellezza, realizzazione sociale) cadere in depressione o avere disturbi mentali. Mentre ci sono persone che con poco sembrano imperturbabili a ogni avversità della vita. Se poi pensiamo che questa società ci permette una vita comoda come mai nel corso di tutta la storia (il più grande imperatore del passato non aveva tutte le comodità che oggi ha una persona di ceto medio a casa sua, tanto per dire), e il numero di depressi invece aumenta esponenzialmente, specialmente in quelle zone altamente sviluppate, allora va da sè che la felicità non sta in ciò che abbiamo. Mentre la società ti dice "compra questo e sarai appagato", "diventa così (magari con la chirurgia estetica) e sarai felice", "raggiungi la fama e il successo e vivrai una vita fantastica"... Tutte balle per far girare l'economia. Quello che diceva anche Villaggio tanti anni fa. Non so dove risieda la vera felicità, ma di sicuro so dove non risiede... Di sicuro avere dei buoni genitori, che ti danno amore e fiducia allo stesso tempo, è una buona base di partenza per avere delle fondamenta solide e affrontare la vita. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
Ogni nostra emozione è fluttuante perchè esposta a noi + all'ambiente che ci circonda.
Credo sia un bene perchè un sentimento completo e totalizzante temo non sia esattamente... salubre. Momenti di felicità, tanti momenti, come tanti flash, a nastro... è quello il top. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
Avere un equilibrio che ci permetta di stare bene e nello stare bene momenti di felicità, di commozione, romantici, divertenti, avendo al minimo ansie e paure, credo che sia il meglio a cui si può realisticamente puntare.
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
La felicità completa esiste ma vola via in un attimo. E' soltanto un momento perfetto e assoluto proprio perché legato a un preciso istante.
La vita ci cambia e modifica costantemente il nostro scenario. Puoi desiderare intensamente una cosa e ottenerla, solo per renderti conto che, in realtà, non è così fondamentale. Puoi semplicemente stancarti della situazione e aspirare a qualcosa di diverso. A volte, poi, accadono degli imprevisti lungo il cammino: lutti, malattie, problemi vari.. e in circostanze del genere puoi essere la persona più affascinante del mondo o avere la parlantina di Postiglione, ma poco cambia.. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
Felicità non è una cosa che si può provare per tempo duraturo, esistono attimi di felicità, che possono durare pure per giorni , ma sono sensazioni destinate a finire, un po come scarica di adrenalina che dopo un po passa.
Ma già vivere quelli attimi ognittanto è bello. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
Nella teoria si .. nella pratica no.. considerando che tutto è limitato ed ha una fine in questa realtà .. qualsiasi cosa tende a finire.. funziona così questa realtà .. se si parla di eternità nn devi guardare qua in questa realtà.. ma in una dove è contemplata l esistenza eterna così potrai essere felice eternamente
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
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E forse non sarebbe nemmeno auspicabile... Io ho ottenuto molto di quello che volevo e sto meglio, però uno che ha sofferto di depressione avrà sempre i suoi momenti cupi. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
Giusta riflessione.
Infatti la "felicità completa" probabilmente non esiste in maniera oggettiva, visibile in modo chiaro e indiscutibile a chiunque, ma deriva sempre da uno stato interiore di autosuggestione/autoillusione/autoinganno, che è puramente personale e parte da noi stessi, e varia da persona a persona. La felicità totale io la associo a quando si è bambini, e la riferisco a dei momenti in particolare, dove è l'immaginazione a prevalere. Mi ricordo quando passavo pomeriggi interi a disegnare, oppure la felicità del Natale, però mi riferisco all'ambito dell'immaginazione, cioè che ti porta ad andare oltre la realtà che ti circonda. Anche da piccoli si può avere una situazione difficile intorno e avvertirla a proprio modo (a me succedeva), però avevo anche dei momenti di grande felicità che prevalevano, perché la mente ha questa forte capacità. Da più grandi subentrano troppi impegni e pensieri, di solito imposti dall'esterno e dalla vita di comunità per come funziona oggi, e questa capacità si indebolisce e i momenti dove l'immaginazione è libera sono sempre meno e molto risicati, però anche per questo bisogna preservare la propria mente e non farsi stravolgere dalle scocciature della vita (lavoro, scartoffie, burocrazia, lungaggini varie, ingiustizie, problemi, conflitti, polemiche inutili, scadenze e altre cose che tendono a togliere tranquillità). Infatti gli adulti penso che facciano fatica ad essere felici nel vero senso della parola, hanno troppi casini e preoccupazioni, ed è per questo che subentrano i vizi, che sono una specie di imitazione/surrogato della felicità. |
Re: Esiste davvero la felicità completa?
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
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Re: Esiste davvero la felicità completa?
Sì ti capisco, prima della resezione intestinale ero arrivato a stare talmente male che i miei unici pensieri quando riuscivo a stare in piedi e potevo uscire di casa erano: ci sarà un bagno ovunque io vada? E riuscirò a raggiungerlo? Speriamo che non sia pieno di piscio o peggio. E ci sarà la carta igienica? Ero arrivato a girare con un rotolo nello zaino, così potevo anche andare ad espletare i miei bisogni dentro qualche parco pubblico; potevo passare intere giornate dentro i parchi pubblici, soprattutto quando pisciavo in continuazione anche a causa della tensione psichica.
Riguardo la felicità racconto questo. Ricordo quando camminavo a fatica con la gamba ingabbiata nel tutore e le stampelle: il mio momento felice era uscire di casa, camminare fino alla fermata dell'autobus, prendere l'autobus e poi farmi un altro pezzo di strada a piedi fino a casa del mio migliore amico. Era proprio il tragitto verso casa sua a rendermi felice più che il vederci e fare le stesse cose abitudinarie che facevamo da una vita e iniziavano anche a pesarmi. A volte mi sono arrabbiato con lui, senza che lui lo sapesse, perché pensavo: non è mai venuto da te, cavolo anche ora che sei ridotto così devi andare tu da lui, lui che non ha mai affrontato nemmeno un quarto di tutti i problemi fisici che hai affrontato tu da quando eri un bambino delle elementari! Lui non usciva di casa nemmeno per comprarsi le sigarette, nonostante fosse un accanito fumatore, le prendeva alla madre oppure attendeva che io o un altro amico fossimo sotto casa sua così ci tirava i soldi dalla finestra, e visto che ci vedevamo quasi tutti i giorni la cosa funzionava. Quindi lui in realtà faceva più fatica di me perché nonostante le mie condizioni io riuscivo a uscire. Ora è molto migliorato, addirittura lavora a contatto con il pubblico dentro un pub. Che significa "felicità completa"? È un menù da fastfood? |
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