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Come fate?
Uno dei misteri più grandi di questo forum per me sono quegli utenti che vivono da soli ed hanno un lavoro ma allo stesso tempo hanno serie difficoltà ad entrare in un negozio, ad andare al parco... Insomma a fare semplici attività fuori casa (cose tranquille dico, non discoteche, concerti...).
Chiedo a quelli che si riconoscono in questa descrizione, come avete fatto a raggiungere l'indipendenza? Come è possibile che riuscite a sopportare la pressione lavorativa ma per tutto il resto avete difficoltà? Il giudizio in ambito lavorativo non è forte? |
Re: Come fate?
Psicofarmaci, dissociazione, sopportazione
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Re: Come fate?
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Re: Come fate?
Il lavoro, per quanto mi riguarda, è una necessità. Ho il bisogno di sentirmi indipendente, di potermi gestire da sola e di non dover chiedere niente a nessuno. Ho passato anni chiusa in casa perchè non volevo dire ai miei dove andavo e cosa facevo. Avevo bisogno di essere indipendente. Per poter avere ciò servono i soldi e quindi sopporto e supero le mie difficoltà e lavoro. Per me è più difficile dover chiedere soldi a qualcuno o far sapere dove vado piuttosto che andare a lavorare.
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Re: Come fate?
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Re: Come fate?
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Re: Come fate?
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Non so darti una risposta precisa su come si raggiunge l'indipendenza in queste condizioni. Continui a provarci più che altro. Io non ho avuto neanche molte alternative, ho avuto la fortuna di avere un tetto sulla testa e il piatto in tavola fino ai 30 inoltrati (e non è poco) nonostante lavorassi, ma niente altro, vizi e agi non potevo permettermeli con uno stipendio da fame. Oltre a questo ho dovuto sempre sentirmi in colpa ogni giorno (causato dal disprezzo di chi mi sosteneva economicamente) di gravare sulla famiglia. Forse anche questo mi ha dato motivazione, appena ho avuto uno stipendio decente, a fare armi e bagagli ed andarmene. I miei simpatici familiari in quel frangente mi hanno detto: "Ma dove vai? Tempo 15 giorni sei di nuovo qui...". Anche questo mi ha aiutato a non tornare mai indietro. |
Re: Come fate?
Premetto che io lavoro esclusivamente da casa e le persone con cui lavoro non le ho nemmeno mai viste in faccia, e già questo mi avvantaggia rispetto a chi lavora in ufficio o comunque a costante contatto con altri.
Detto questo, ho comunque impiegato un sacco di tempo (e parlo in termini di anni) per raggiungere una sufficiente "serenità", efficienza e regolarità nel gestire tutti gli aspetti del mio lavoro, in particolare quelli più burocratici. Inoltre per molti aspetti la mia situazione lavorativa resta precaria, nel senso che una persona senza i miei problemi mentali ma con le mie stesse capacità nel lavoro avrebbe raggiunto ormai da un pezzo una posizione ben più solida e affermata della mia, cosa che io mi sogno. Poi va detto che, nel mio caso, anche se con tempi molto lenti, le cose riesco a impararle e a superare blocchi e paure. Quindi, nel caso del lavoro, dovendo per necessità di cose mantenermi stando lontano dalla mia famiglia, un po' alla volta ho imparato. Ma ci sono altri àmbiti in cui non mi ci sono mai messo (ad es. frequentare negozî) e in cui sono ancora al punto di partenza. |
Re: Come fate?
L'ho scritto molte volte nel forum, ma nel mio caso sono molto settoriale coi blocchi. Imparo a fare una cosa, ma con le altre devo sempre ripartire da capo.
Se riuscissi a imparare col tempo a entrare nei negozî che vendono le palline gialle, questo non mi aiuterebbe a imparare a entrare nei negozî che vendono i cubi azzurri. Fatico tantissimo a generalizzare. |
Re: Come fate?
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Re: Come fate?
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Con il lavoro è diverso invece perché c'è qualcuno che giudica il tuo operato e se sbagli te lo fa presente, si aspetta delle cose da te, quindi c'è più pressione e l'autostima può essere compromessa. |
Re: Come fate?
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Re: Come fate?
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Re: Come fate?
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Re: Come fate?
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che vada bene fino a una certa età, è soggettivo, non c'è una regola assoluta. L'importante è che vada bene ai due fidanzati della coppia. A me personalmente non piace essere mantenuto, però evidentemente non riesco a cambiare in meglio lo stato delle cose. Stare con un'altra mantenuta non sarebbe affatto un problema |
Re: Come fate?
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Poi ognuno fa quello che vuole, certamente, però ti renderai conto che sono due situazioni diverse, non nel concreto, ma lo sono |
Re: Come fate?
...E poi ci sono quelli come me, che abitano coi propri vecchi ma con un lavoro e indipendenti da quando è finita scuola, che si devono sorbire dei:
- bamboccioni - paraculo - nati con la camicia - che non zi voglionoh prendereh le responsabbbilitaaa1!1!1! Parlano senza sapere un cazzo di te, parlano per stereotipi. Come vedete, ognuno si deve sorbire le sue rotture di coglioni. E quindi che si deve fare? Sbattersene i coglioni e fare quello che mi fa stare bene. Basta, poco da fare. |
Re: Come fate?
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Non ho mai pensato seriamente di lasciarlo, mi ha solo sfiorato l'idea, ma non l'ho mai attuata. Piuttosto mi prendo un mese di congedo e poi rientro riposato. Ma so bene che se lascio questo potrei trovare solo di peggio oppure non trovare nulla. Per quanto riguarda l'indipendenza in casa, non è facilissimo, a volte avrei bisogno di qualcuno che mi aiuta, però cerco di andare avanti da solo. La mia casa non sarà uno specchio, ma neanche un porcile. Io poi onestamente non ho problemi ad andare al negozio o al parco, ho problemi con la gente nei rapporti intimi, amicizia, amore, soprattutto conoscere estranei, ma nei rapporti formali vado abbastanza bene, sono un po' rincoglionitello però me la cavo. |
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Uno che vive coi genitori ma lavora sarà più rilassato e non avrà l'ansia di non riuscire a pagare le bollette l'affitto ecc |
Re: Come fate?
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Io voglio essere indipendente per provvedere a me stessa poi se si sta in coppia le cose in comune si dividono quindi affitto spesa... Siccome tu vuoi la figa a cui non bastano i soldi e deve chiederli al marito per diventare ancora più figa, non devi pensare che tutte le donne sono così |
Re: Come fate?
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Primo perché do una mano anche in famiglia (non siamo ricconi, e quindi devo contribuire anche alle bollette abitando in una casa di proprietà nostra), e poi ne spendo anche abbastanza per i divertimenti (sigarette bar e quant'altro). Ma questo stile di vita lo sto facendo perché è in funzione di quello che mi fa stare bene adesso, se la situazione dovesse cambiare e dovessero presentarsi altri scenari, probabilmente i soldi che spenderei al bar sarebbero molti di meno. |
Re: Come fate?
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Re: Come fate?
Al lavoro sono stato praticamente costretto appena diplomato, d'altronde non è che avessi una vaga idea di quello che volevo o uno straccio di progetto di vita. E comunque quello che ho dovuto passare i primi anni non lo auguro al mio peggior nemico, sono andato avanti per inerzia. Il risultato sono anni di depressione e attacchi di panico e ovviamente una vita castrata sul nascere. Qualche tentativo di uscire da questo loop c'è stato, a volte anche con determinazione ma si è sempre risolto con un nulla di fatto, certi limiti sono insuperabili lavoro o non lavoro.
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La cosa difficile e la frequenza e gli esami ma appunto uno con problemi del genere magari invece di prendere 30 ad un esame prenderà 18 per le difficoltà ad esprimersi e durante i corsi ci si può isolare. Poi andando a scuola dai 3 ai 18 anni si dovrebb essere un po' "allenati" a parlare con i prof poi magari per i problemi che si hanno non si fa un esposizione bellissima. Ma se tu già prendi 3.500 €, cosa te lo fa fare ad iscriverti all'università? Dovresti studiare tipo o medicina o ingegneria per avere più o meno quello stipendio ma non sai la disperazione di questi e poi prendono lo stesso tuo stipendio, almeno te la eviti |
Re: Come fate?
Io non ho problemi a entrare nei negozi o cose così ma ho avuto problemi enormi nel lavorare, che tuttavia non sono state uguali in tutte i lavori, il che mi ha fatto capire che posso fare solo certi tipi di lavoro.
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Re: Come fate?
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Certamente dovrei dimenticare di potermi permettere anche solo qualche seduta dallo psichiatra in privato. |
Re: Come fate?
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Re: Come fate?
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Ma a me, personalmente, fa ancora più paura soltanto l'idea di dover fare vita da strada. |
Re: Come fate?
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Del tipo, il futuro mi spaventa? sì. Temo di fare una brutta fine? sì. Ma sono cose ancora astratte e lontane. È quindi più ansiogena ad esempio la prospettiva concreta di un colloquio di lavoro in cui potrei fare una brutta impressione. |
Re: Come fate?
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Re: Come fate?
Adesso per dire, l'altro ieri sono rientrato dalle ferie e una collega mi ha chiesto cosa avessi fatto. Già me l'aspettavo questa domanda, tanto lo so che c'è sempre la rincojonita che dimentica chi sono e come sono fatto e deve fare la domanda fatidica. Ho risposto semplicemente che non sono andato e andrò a settembre, cosa non vera, però intanto ho messo una scusa. Però a parte queste cose grossi problemi ormai non ce ne sono.
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Motivo per cui non ho mai pensato di fare l'universitá. Sarei stato uno dei tanti finti universitari che non da esami causa fobia.
Poi adesso lavoro senza aver dovuto fare colloqui grazie al PNRR che ha semplificato i concorsi. Per aver fatto un esame orale tre anni fa, mi sono dovuto imbottire di pillole e sono calato 4 chili... per poi non passare. Sono stato male mesi per l'anima della minchia. |
Re: Come fate?
Semplicemente per necessità...
Mi sono trovato improvvisamente da solo ed è stato indispensabile mettere da parte, insabbiare per essere proprio precisi, i vari problemi che ho avuto.... Senza lavorare e senza uscire di casa per fare le commissioni (i casini che mi hanno lasciato i miei quando sono mancati non potete nemmeno immaginarveli) non posso proprio stare.... Per il momento dopo un quintale di lutti, rifiuti, problemi di salute etc... sono ancora in piedi non sono ancora in grado di dire quanto durerà... Quando sparirò da questo Forum presumibilmente sarò sparito anche da questo mondo... E molti/e tireranno un sospiro di sollievo.... |
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