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Pav 13-02-2024 19:53

Eco ansia/depressione ecologica
 
Buonasera
Mi stavo chiedendo in questi giorni che senso ha impegnarsi ogni giorno nel proprio lavoro/studio se tanto tra qualche anno il pianeta terra sarà invivibile, non ci sarà più cibo e le nostre vite stravolte per sempre? Non ha più senso godersi questi ultimi anni in pace?

Hor 13-02-2024 19:58

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
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Originariamente inviata da Pav (Messaggio 2928290)
Buonasera
Mi stavo chiedendo in questi giorni che senso ha impegnarsi ogni giorno nel proprio lavoro/studio se tanto tra qualche anno il pianeta terra sarà invivibile, non ci sarà più cibo e le nostre vite stravolte per sempre? Non ha più senso godersi questi ultimi anni in pace?

Da quel che so io anche le previsioni più catastrofiche non parlano di "qualche anno", ma di diversi decennî, e anche in questo caso non si parla di un "pianeta invivibile", anche se certo potranno esserci molti problemi e un peggioramento diffuso delle condizioni economiche, che varieranno comunque da paese a paese.

Detto questo, il tuo è un problema comunque simile a quello che mi assilla quotidianamente, ovvero l'inutilità di quel che faccio, specie se sono cose che richiedono un impegno lungo nel tempo, di fronte alla prospettiva di poter morire in qualunque momento, per una malattia o per un incidente.
Poi potremmo chiederci anche che senso ha costruire qualcosa su questo pianeta, dato che comunque la specie umana non durerà certo in eterno, al di là degli attuali problemi ecologici.

Milo 13-02-2024 20:06

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Pav (Messaggio 2928290)
Buonasera
Mi stavo chiedendo in questi giorni che senso ha impegnarsi ogni giorno nel proprio lavoro/studio se tanto tra qualche anno il pianeta terra sarà invivibile, non ci sarà più cibo e le nostre vite stravolte per sempre? Non ha più senso godersi questi ultimi anni in pace?

Ma ci stai prendendo in giro? bella trollata.

pokorny 13-02-2024 20:18

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Pav (Messaggio 2928290)
Buonasera
Mi stavo chiedendo in questi giorni che senso ha impegnarsi ogni giorno nel proprio lavoro/studio se tanto tra qualche anno il pianeta terra sarà invivibile, non ci sarà più cibo e le nostre vite stravolte per sempre? Non ha più senso godersi questi ultimi anni in pace?

Non certo qualche anno. Oggi le oasi del deserto del Taklamakan non esistono più. Era una zona meno desertica di ora e la via della seta che ci passava (chiaramente non in mezzo, aveva una rotta nord e una sud) poteva passare di lì proprio perché c'era acqua.

Naturalmente di posti così che si sono desertificati ce ne sono a iosa, ma le oasi della via della seta hanno sempre colpito la mia immaginazione per il tempo che ci è voluto. Diversi secoli stando alle prove di cui disponiamo. Nell'arco di una vita umana con la durata dell'epoca più o meno si lasciava il mondo come lo si era trovato. Ma se avessero avuto termometri, macchine fotografiche, registri con date, etc. se ne sarebbero accorti. Semplicemente nell'anno X il villaggio aveva 100 abitanti e dopo 50 anni ne aveva 90, cose così. Fino a che il villaggio non è stato abbandonato senza catastrofi distopiche. Semplicemente non c'era abbastanza acqua per tutti.

Anche con un degrado molto veloce gli scenari che possiamo immaginare tra 20 anni sono molte città italiane che ora hanno acqua corrente e più o meno potabile in cui l'acqua sarà razionata, farà sempre più caldo, soprattutto il cibo aumenterà molto perché comunque l'agricoltura italiana si sta ridimensionando, la qualità peggiorerà, cose così.

Penso "solo" a condizioni di vita abbastanza più disagiate di oggi ma non completamente diverse da oggi con relativi scenari da film catastrofico. Io ricordo molto bene questo passaggio, da adolescente la calura estiva durava 20 gg max, adesso sono quattro mesi pieni. Il mondo è come quello che conoscevo, semplicemente ci si vive abbastanza peggio.

Probabilmente chi ha 20-30 anni ora proverà le stesse sensazioni che provo io ora, perché è partito da un livello più basso. Sicuramente se qualcuno potesse vivere 120 anni, ovvero una generazione e mezza, morirebbe profondamente angustiato per il semplice fatto di aver passato la prima parte della vita in un mondo "verde". Invece vivendo una durata di vita media il senso di rimpianto e angoscia dovrebbe essere proporzionalmente minore.

Posso aggiungere un altro termine di paragone che fa il paio con le oasi. Abbiamo diverse cronache di viaggiatori medievali, e da loro sappiamo che se si voleva si poteva senza troppe deviazioni partire dalla Sicilia e arrivare in Lombardia quasi senza uscire dai boschi. Ora è tanto se nello stesso tragitto si attraversa qualche zona verde. E ancora prima, nel mondo romano l'Italia era se possibile ancora più verde. Per costruire le navi per le guerre puniche fu disboscata tutta l'Italia centrale e non si è più ripresa. Eppure per i medievali sembrava selvaggia.

Insomma, don't worry about it nel senso che non vivrai scenari distopici. Ma probabilmente un clima tale che si girerà in maglietta tutto l'anno salvo un mese al massimo, bere acqua potabile peserà nel proprio bilancio e un buon piatto di ravioli sarà quella "pazzia" una volta al mese pagata 40 euro di oggi. Penso ovviamente a una città media, non troppo in quota. Chiaramente per chi ha denaro non ci sarà nessun problema. Ormai mezza Nuova Zelanda è stata acquistata da miliardari sparsi per il mondo perché probabilmente sarà l'ultimo paese a degradarsi. Nel nostro piccolo, se devo giudicare solo dalle cartine di piovosità punterei sull'appennino modenese e difatti è li o in trentino che mi piacerebbe passare quel che mi resta da vivere che da bravo depresso spero sia poco :D

Detto questo mi auto invito a vivere nella tenuta di Maffo così avrò qualche possibilità di sopravvivenza su voi poveri mortali :D

cuginosmorfio 13-02-2024 21:06

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Pav (Messaggio 2928290)
Non ha più senso godersi questi ultimi anni in pace?

Sì. Io mi sto lanciando nell'edonismo sfrenato.

un_lettore 13-02-2024 21:11

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Ciao ...

Siamo fatti di atomi, e di porzioni ancora più piccole, fino ad arrivare ad un livello (quantico?) in cui diventa difficile distinguere la materia dall'energia.

Tutta questa materia (oppure energia) costutuisce attualmente il nostro corpo, poi abbiamo la coscienza.

Una volta morti, le parti che ci compongono costituiranno elementi di altri aggregati, di altri corpi, di altre cose.

Per quel che ne so, in prossimità della morte, il Buddha cercava di consolare chi gli era stato vicino in quegli splendidi anni di meditazione, e disse in maniera poetica e più bella quello che ho scritto sopra: mi ritroverai in un filo d'erba, nel soffio del vento, in un animale, tra le foglie, in ogni direzione. Dove guarderai, io ci sarò.

2600 anni fa lui aveva capito. Ora dobbiamo ricordarcelo anche noi, anche se è difficile.

Estraneo

Maffo 13-02-2024 21:31

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Maddai, macché invivibile :D

Atlas2 13-02-2024 22:30

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 

gaucho 13-02-2024 22:47

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Che se poi il mondo non diventa davvero invivibile e non ho più un lavoro me la prendo in culo

anahí 13-02-2024 22:51

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
aspetto la riflessione di franz90 in merito

anahí 13-02-2024 22:55

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
io comunque trovo esagerata l'ansia espressa tante volte dalla mia generazione (millennial/gen z) riguardo a questo argomento, non me la sento per niente io questa cosa. Che sia una cosa da tenere sotto controllo attento certo, ma a volte c'è una retorica proprio da catastrofe imminente

anahí 13-02-2024 23:09

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
@spezzata per tante persone per me il clima è una cosa che innesca un disagio che c'è già

Mi ricorda un film di Bergman in cui c'era un personaggio che cadeva in depressione inconsolabile perché si diceva che la Cina avesse messo a punto un'arma di distruzione di massa. E il personaggio era ossessionato, e pensava cosa vivo a fare se può finire tutto in qualsiasi momento. Ma appunto la cosa della Cina lo aveva solo innescato

Lost 13-02-2024 23:13

Una cosa è certa, ogni estate fa sempre più caldo, lo scorso anno in luglio qua si è verificata una grandinata da paura con chicchi grossi come arance, auto tetti e coltivazioni distrutte, 3 giorni dopo c'è stata una tromba d'aria spaventosa che ha fatto il resto. Non so di questo passo tra 20 - 30 anni come saremo messi. La cosa mi preoccupa un pò ma non più di tanto perchè non sono più giovanissimo, certo se avessi figli la cosa mi preoccuperebbe di più

pokorny 13-02-2024 23:15

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da anahí (Messaggio 2928354)
io comunque trovo esagerata l'ansia espressa tante volte dalla mia generazione (millennial/gen z) riguardo a questo argomento, non me la sento per niente io questa cosa. Che sia una cosa da tenere sotto controllo attento certo, ma a volte c'è una retorica proprio da catastrofe imminente

Credo che il motivo sia quello che ho esposto nel mio post, o almeno abbia un peso. Io ricordo l'Abruzzo di 50 anni fa pieno di neve, arrivava a novembre e restava fino a maggio. D'estate persino nella caldissima Roma faceva caldo ma sempre ventilato, la punta di caldo non arrivava a un mese, e sempre, dopo il 15 agosto arrivava la perturbazione ed era praticamente settembre con l'aria fresca e limpida.

Beninteso tra i cosiddetti boomer ci sono una quantità di persone che dire idioti è poco, ma è un problema piuttosto percepito in quella generazione, proprio perché il ricordo del "si stava meglio quando si stava meglio" è vivo.

Poi c'è anche il fatto che molti di noi non hanno la percezione che esistono problemi dell'ambiente. I quali invece vengono percepiti nella loro gravità da una quantità di tecnici, mondo della finanza, etc. e tutte persone che hanno un peso che il fobico medio nemmeno immagina si possa avere. Probabilmente per essere arrivato a essere argomento di dibattito noto al pubblico il problema è persino più grave di quanto si immagini. Non so.

Secondo me è un problema molto serio e che ci impatta da vicino perché mezza Africa vuole spostarsi e si sta spostando, e il cancello di ingresso è proprio il nostro paese. I ceti bassi che sono costretti a condividere le zone abitative con i nuovi arrivati lo sentono molto bene il problema del clima, se pure indirettamente tramite la convivenza forzata. Probabilmente arrivano a fare 2+2 e non lo dico con spocchia ma perché riuscire ad avere un minimo di informazione e pensiero negli strati poveri della popolazione non è scontato; hanno troppo da fare a cercare di vivere.

Keith 13-02-2024 23:19

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Non è il pianeta terra ad essere invivibile, è in Italia che farà sempre più caldo. A febbraio già 20 gradi. In altri paesi problemi non ne hanno. Un po' di gelo invernale ma dal freddo ci si può proteggere, dal caldo no.

Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk

Teal 13-02-2024 23:20

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Probabilmente tra 20 anni saremo tra i primi produttori al mondo di datteri e frutti tropicali e importeremo vino dalla Svezia e olive dalla Finlandia

Teal 13-02-2024 23:24

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Aggiungo anche che ampie aree del pianeta avranno un clima invivibile o verranno in larga parte sommerse dalle acque, tipo il Bangladesh, e questo provocherà la migrazione di centinaia di milioni di persone.
Lo faccio presente perché so che é un tema che sul forum viene troppo spesso dimenticato ultimamente.

Keith 13-02-2024 23:30

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2928301)
Non certo qualche anno. Oggi le oasi del deserto del Taklamakan non esistono più. Era una zona meno desertica di ora e la via della seta che ci passava (chiaramente non in mezzo, aveva una rotta nord e una sud) poteva passare di lì proprio perché c'era acqua.

Naturalmente di posti così che si sono desertificati ce ne sono a iosa, ma le oasi della via della seta hanno sempre colpito la mia immaginazione per il tempo che ci è voluto. Diversi secoli stando alle prove di cui disponiamo. Nell'arco di una vita umana con la durata dell'epoca più o meno si lasciava il mondo come lo si era trovato. Ma se avessero avuto termometri, macchine fotografiche, registri con date, etc. se ne sarebbero accorti. Semplicemente nell'anno X il villaggio aveva 100 abitanti e dopo 50 anni ne aveva 90, cose così. Fino a che il villaggio non è stato abbandonato senza catastrofi distopiche. Semplicemente non c'era abbastanza acqua per tutti.

Anche con un degrado molto veloce gli scenari che possiamo immaginare tra 20 anni sono molte città italiane che ora hanno acqua corrente e più o meno potabile in cui l'acqua sarà razionata, farà sempre più caldo, soprattutto il cibo aumenterà molto perché comunque l'agricoltura italiana si sta ridimensionando, la qualità peggiorerà, cose così.

Penso "solo" a condizioni di vita abbastanza più disagiate di oggi ma non completamente diverse da oggi con relativi scenari da film catastrofico. Io ricordo molto bene questo passaggio, da adolescente la calura estiva durava 20 gg max, adesso sono quattro mesi pieni. Il mondo è come quello che conoscevo, semplicemente ci si vive abbastanza peggio.

Probabilmente chi ha 20-30 anni ora proverà le stesse sensazioni che provo io ora, perché è partito da un livello più basso. Sicuramente se qualcuno potesse vivere 120 anni, ovvero una generazione e mezza, morirebbe profondamente angustiato per il semplice fatto di aver passato la prima parte della vita in un mondo "verde". Invece vivendo una durata di vita media il senso di rimpianto e angoscia dovrebbe essere proporzionalmente minore.

Posso aggiungere un altro termine di paragone che fa il paio con le oasi. Abbiamo diverse cronache di viaggiatori medievali, e da loro sappiamo che se si voleva si poteva senza troppe deviazioni partire dalla Sicilia e arrivare in Lombardia quasi senza uscire dai boschi. Ora è tanto se nello stesso tragitto si attraversa qualche zona verde. E ancora prima, nel mondo romano l'Italia era se possibile ancora più verde. Per costruire le navi per le guerre puniche fu disboscata tutta l'Italia centrale e non si è più ripresa. Eppure per i medievali sembrava selvaggia.

Insomma, don't worry about it nel senso che non vivrai scenari distopici. Ma probabilmente un clima tale che si girerà in maglietta tutto l'anno salvo un mese al massimo, bere acqua potabile peserà nel proprio bilancio e un buon piatto di ravioli sarà quella "pazzia" una volta al mese pagata 40 euro di oggi. Penso ovviamente a una città media, non troppo in quota. Chiaramente per chi ha denaro non ci sarà nessun problema. Ormai mezza Nuova Zelanda è stata acquistata da miliardari sparsi per il mondo perché probabilmente sarà l'ultimo paese a degradarsi. Nel nostro piccolo, se devo giudicare solo dalle cartine di piovosità punterei sull'appennino modenese e difatti è li o in trentino che mi piacerebbe passare quel che mi resta da vivere che da bravo depresso spero sia poco :D

Detto questo mi auto invito a vivere nella tenuta di Maffo così avrò qualche possibilità di sopravvivenza su voi poveri mortali :D

Per chi vive in pianura l'unica ancora di salvezza è andare a vivere in quota. Non penso che qualcuno di noi ha così tanti soldi da poter vivere in una casa climatizzata H24, con l'auto in garage e passare da un ambiente climatizzato ad un altro, casa-auto-centro commerciale. Ma anche potendo è spiacevole vivere così, senza poter star mai all'aria aperta, senza contare che per qualsiasi motivo in tarda età ci potrebbe essere l'impossibilità di guidare.
Poi in età senile il caldo si sopporta meno e fa più male. Io quando sarò in età da pensione sto valutando di andare a vivere in altura o addirittura in un altro paese europeo dove non fa caldo, magari a basso reddito (Ucraina, Polonia, Bielorussia).

Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk

pokorny 13-02-2024 23:41

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Keith (Messaggio 2928370)
Per chi vive in pianura l'unica ancora di salvezza è andare a vivere in quota. Non penso che qualcuno di noi ha così tanti soldi da poter vivere in una casa climatizzata H24, con l'auto in garage e passare da un ambiente climatizzato ad un altro, casa-auto-centro commerciale. Ma anche potendo è spiacevole vivere così, senza poter star mai all'aria aperta, senza contare che per qualsiasi motivo in tarda età ci potrebbe essere l'impossibilità di guidare.
Poi in età senile il caldo si sopporta meno e fa più male. Io quando sarò in età da pensione sto valutando di andare a vivere in altura o addirittura in un altro paese europeo dove non fa caldo, magari a basso reddito (Ucraina, Polonia, Bielorussia).

Inviato dal mio M2004J19C utilizzando Tapatalk

Esatto, ero serio sul fatto che me ne vorrei andare. Io soffro moltissimo il caldo e qui è sempre peggio. Altrettanto serio sull'appennino modenese forse anche meglio delle Alpi perché ha la piovosità più alta d'Italia. E' sempre stato chiamato "il pisciatoio d'Italia" ma so già come dovrebbe cambiare il nome per adeguarsi al cambiamento climatico :D Presumibilmente finché ci sarò sarà ancora abbastanza piovoso come piace a me. O anche meglio Irlanda, ma se spostarmi in Italia è un sogno, cambiare paese è un sogno nel sogno, più che altro forse non vorrei nemmeno perché se non si impara una lingua da piccoli come la propria si resta estranei.

pokorny 13-02-2024 23:44

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
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Originariamente inviata da Teal (Messaggio 2928368)
Aggiungo anche che ampie aree del pianeta avranno un clima invivibile o verranno in larga parte sommerse dalle acque, tipo il Bangladesh, e questo provocherà la migrazione di centinaia di milioni di persone.
Lo faccio presente perché so che é un tema che sul forum viene troppo spesso dimenticato ultimamente.

Per adesso l'immigrazione "compensa" la crisi globale della popolazione italiana, sia demografica (cosa che troverei un bene se non fosse, appunto, compensata) che socioeconomica. Ma credo si veda già che tra qualche anno non potremo più assorbire questi flussi. Per quanto l'Italia sia all'ultimo posto dei desideri di qualsiasi immigrato non sia un delinquente (perché qui la giustizia non funziona) giocoforza molti resteranno e quello che ora è una xenofobia da media ad acuta, diventerà un problema endemico.

gaucho 13-02-2024 23:49

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2928376)
Esatto, ero serio sul fatto che me ne vorrei andare. Io soffro moltissimo il caldo e qui è sempre peggio. Altrettanto serio sull'appennino modenese forse anche meglio delle Alpi perché ha la piovosità più alta d'Italia. E' sempre stato chiamato "il pisciatoio d'Italia" ma so già come dovrebbe cambiare il nome per adeguarsi al cambiamento climatico :D Presumibilmente finché ci sarò sarà ancora abbastanza piovoso come piace a me. O anche meglio Irlanda, ma se spostarmi in Italia è un sogno, cambiare paese è un sogno nel sogno, più che altro forse non vorrei nemmeno perché se non si impara una lingua da piccoli come la propria si resta estranei.


In Irlanda ci andrei tutta la vita

Teal 13-02-2024 23:56

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2928378)
Per adesso l'immigrazione "compensa" la crisi globale della popolazione italiana, sia demografica (cosa che troverei un bene se non fosse, appunto, compensata) che socioeconomica. Ma credo si veda già che tra qualche anno non potremo più assorbire questi flussi. Per quanto l'Italia sia all'ultimo posto dei desideri di qualsiasi immigrato non sia un delinquente (perché qui la giustizia non funziona) giocoforza molti resteranno e quello che ora è una xenofobia da media ad acuta, diventerà un problema endemico.

Se si dovesse aggiungere pure la competizione per il cibo o per le risorse poi…

Darby Crash 14-02-2024 00:01

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da anahí (Messaggio 2928357)
@spezzata per tante persone per me il clima è una cosa che innesca un disagio che c'è già

Mi ricorda un film di Bergman in cui c'era un personaggio che cadeva in depressione inconsolabile perché si diceva che la Cina avesse messo a punto un'arma di distruzione di massa. E il personaggio era ossessionato, e pensava cosa vivo a fare se può finire tutto in qualsiasi momento. Ma appunto la cosa della Cina lo aveva solo innescato

il meraviglioso Luci d'inverno

bukowskiii 14-02-2024 00:55

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Me lo chiedo anche io, pochi sanno che manca veramente poco intanto i fiori sbocciano a febbraio ma del resto cosa si può fare? Si è sopraffatti...

Daytona 14-02-2024 10:17

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da bukowskiii (Messaggio 2928398)
Me lo chiedo anche io, pochi sanno che manca veramente poco intanto i fiori sbocciano a febbraio ma del resto cosa si può fare? Si è sopraffatti...

Non ho capito una cosa però, giá solo 3-4 anni fa gli inverni facevano schifo, c'era la nebbia, il ghiaccio per terra e solita roba da inverno, il surriscaldamento globale per come è definito è un aumento medio di decimi di grado ogni qualche anno. Non mi sembra di aver letto, nè studiato in tempi non sospetti che implicasse anche una variazione così repentina del meteo da un anno all'altro. Questa cosa l'ho letta come un dato assodato dai giornalaisti, che però pur di vendere scriverebbero qualsiasi cosa per creare un clima di/cavalcare emergenze. È una tua sensazione o stai leggendo da buone fonti che c'entra come fenomeno? Se hai qualcosa da passare lo linkeresti? Mi interessa

Per rispondere all'op a me spaventa più il crepare di tumore o altre cose annesse all'inquinamento, e nel mentre comunque vivere male. Ho smesso di usare la sigaretta elettronica e ho fumato quelle normali un 5 anni prima di quella ed è uguale a prima a livello di respiro. In campagna, sará un caso eh, non lo faranno tutti, ma ogni volta che ci vado per uscire un attimo dai centri abitati è pure peggio perchè c'è puzza di plastica bruciata, visto che viene ancora tollerata la pratica di fare i falò per smaltire gli scarti. Sarei curioso di sapere che fine fa la cenere poi. Ma in generale sento anche gente mai stata fumatrice tutta impastata e col naso che cola perennemmente tutto l'anno. Pure queste irritazioni croniche, che purtroppo non sono nemmeno così rare dove vivo, mi fanno pensare che sia un problema (troppo) sottovalutato. Poi io per come sono fatto non riesco a preoccuparmi di piccoli cambiamenti graduali, figli non ne voglio e durerò ancora 40-50 anni, ho più paura di quello che ha ucciso e vedo uccidere nell'indifferenza delle istituzioni

CamillePreakers 14-02-2024 12:24

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
io vivo nel terrore che sia tutto futile per me, ma non per le condizioni del pianeta, proprio per il livello di sfiga che continua a colpire la mia vita da circa 30 anni.

Pav 14-02-2024 12:32

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Milo (Messaggio 2928297)
Ma ci stai prendendo in giro? bella trollata.

Bel commento inutile complimenti 😂

zoe666 14-02-2024 13:03

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Pav (Messaggio 2928290)
Buonasera
Mi stavo chiedendo in questi giorni che senso ha impegnarsi ogni giorno nel proprio lavoro/studio se tanto tra qualche anno il pianeta terra sarà invivibile, non ci sarà più cibo e le nostre vite stravolte per sempre? Non ha più senso godersi questi ultimi anni in pace?

è una ansia immotivata la tua. Non c'è alcuna previsione per cui tra qualche anno la terra sarà invivibile e non ci sarà più cibo.

cuginosmorfio 14-02-2024 13:07

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Darby Crash (Messaggio 2928386)
il meraviglioso Luci d'inverno

anche "mosquito coast" di wenders ha alla base un qualcosa del genere, se non ricordo male (non i cinesi, ma il malessere verso la società e l'allontanamento paranoide). Lo hai mai visto?

anahí 14-02-2024 14:11

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2928359)
Credo che il motivo sia quello che ho esposto nel mio post, o almeno abbia un peso. Io ricordo l'Abruzzo di 50 anni fa pieno di neve, arrivava a novembre e restava fino a maggio. D'estate persino nella caldissima Roma faceva caldo ma sempre ventilato, la punta di caldo non arrivava a un mese, e sempre, dopo il 15 agosto arrivava la perturbazione ed era praticamente settembre con l'aria fresca e limpida.

Beninteso tra i cosiddetti boomer ci sono una quantità di persone che dire idioti è poco, ma è un problema piuttosto percepito in quella generazione, proprio perché il ricordo del "si stava meglio quando si stava meglio" è vivo.

Poi c'è anche il fatto che molti di noi non hanno la percezione che esistono problemi dell'ambiente. I quali invece vengono percepiti nella loro gravità da una quantità di tecnici, mondo della finanza, etc. e tutte persone che hanno un peso che il fobico medio nemmeno immagina si possa avere. Probabilmente per essere arrivato a essere argomento di dibattito noto al pubblico il problema è persino più grave di quanto si immagini. Non so.

Secondo me è un problema molto serio e che ci impatta da vicino perché mezza Africa vuole spostarsi e si sta spostando, e il cancello di ingresso è proprio il nostro paese. I ceti bassi che sono costretti a condividere le zone abitative con i nuovi arrivati lo sentono molto bene il problema del clima, se pure indirettamente tramite la convivenza forzata. Probabilmente arrivano a fare 2+2 e non lo dico con spocchia ma perché riuscire ad avere un minimo di informazione e pensiero negli strati poveri della popolazione non è scontato; hanno troppo da fare a cercare di vivere.

Per me va preso molto sul serio sì e bisogna davvero pensare a cosa fare senza perdere tempo, capisco anche quando fa impressione vedere cambiamenti così drastici nell'arco di una vita. è solo il catastrofismo che per me è dannoso, è controproducente. Alcune volte è fine a se stesso, altre, peggio ancora strumentalizzato per qualcos'altro

anahí 14-02-2024 14:13

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Darby Crash (Messaggio 2928386)
il meraviglioso Luci d'inverno

uno dei miei film preferiti

Barracrudo 14-02-2024 17:06

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
I veri boomer si ricordano i cieli prima delle scie chimiche e del controllo climatico iniziato ufficialmente su scala globale nel 1996 circa... Quando erano azzurri o blu quando c era limpido no come ora che anche uqando non ci sono scie il cielo ha una patina bianca

CamillePreakers 14-02-2024 17:10

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da anahí (Messaggio 2928522)
Per me va preso molto sul serio sì e bisogna davvero pensare a cosa fare senza perdere tempo, capisco anche quando fa impressione vedere cambiamenti così drastici nell'arco di una vita. è solo il catastrofismo che per me è dannoso, è controproducente. Alcune volte è fine a se stesso, altre, peggio ancora strumentalizzato per qualcos'altro

io non mi ci focalizzo perchè ho veramente altro a cui pensare, ma se paragono l'inverno di 10 anni fa all'inverno romano attuale era tutta un'altra cosa. spero che sia una casualità.

Keith 14-02-2024 17:22

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
A febbraio 12 anni fa ha nevicato.. oggi mi sono messo un'attimo al sole e non dico che scottava ma quasi.
Io penso sia più un fatto di periodi atmosferici. Un tempo ci fu la glaciazione, oggi c'è il surriscaldamento.
Ma anche se fosse un problema di inquinamento li andate a convincere voi i paesi dittatoriali asiatici ad inquinare meno? Senza contare che in molti posti bruciano ancora il carbone e la legna perché quelli hanno, non sono così ricchi da poter usare il gas o il fotovoltaico.

Varano 14-02-2024 17:22

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Io vedo ragazzi troppo isterici sposare quella causa, probabilmente è solo la punta dell'iceberg di un disagio più grande.
I veri giovani non si preoccupano del futuro, i giovani che hanno cambiato il mondo hanno preso il potere con rivolte e sommosse sanguinose.


Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk

Keith 14-02-2024 17:25

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2928567)
Io vedo ragazzi troppo isterici sposare quella causa, probabilmente è solo la punta dell'iceberg di un disagio più grande.
I veri giovani non si preoccupano del futuro, i giovani che hanno cambiato il mondo hanno preso il potere con rivolte e sommosse sanguinose.

Non ci pensano che già chi va in pensione adesso prende il 65% dello stipendio. Quando andranno loro prenderanno il 30%.. e sono giovani, non sanno quanto è brutto vivere una vecchiaia in povertà senza riscaldamento, senza medicine. Mi fanno così incazzare quando dicono con il sorrisino "eh ma tanto noi la pensione non l'avremo.."

Varano 14-02-2024 18:13

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
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Originariamente inviata da Keith (Messaggio 2928569)
Non ci pensano che già chi va in pensione adesso prende il 65% dello stipendio. Quando andranno loro prenderanno il 30%.. e sono giovani, non sanno quanto è brutto vivere una vecchiaia in povertà senza riscaldamento, senza medicine. Mi fanno così incazzare quando dicono con il sorrisino "eh ma tanto noi la pensione non l'avremo.."

Infatti, pure a me dà noia la rassegnazione dei giovani. Piuttosto io dico tra 50 anni se non arriverò a fine mese andrò a fare la spesa armato

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Keith 14-02-2024 18:25

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
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Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2928582)
Infatti, pure a me dà noia la rassegnazione dei giovani. Piuttosto io dico tra 50 anni se non arriverò a fine mese andrò a fare la spesa armato

Io non so se ancora mi conviene, ma voi che siete giovani non fate ragionamenti strampalati del tipo andare a fare la spesa armati, piuttosto fate una pensione integrativa, o magari comprate una casa da mettere a reddito.

Pablo Escoalbar 14-02-2024 18:41

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
non vedo l'ora di avere una casa vista mare e di bruciare quel maledetto piumone

pokorny 14-02-2024 20:51

Re: Eco ansia/depressione ecologica
 
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Originariamente inviata da Teal (Messaggio 2928384)
Se si dovesse aggiungere pure la competizione per il cibo o per le risorse poi…

Ci siamo già, solo che è come dicevo per le oasi del Taklamakan o se vogliamo la storia della rana bollita. Sono processi così lenti che si finisce nella m.... senza nemmeno sapere che ci si è dentro.

Premesso, non sono un nostalgico dei tempi passati. Quando ero piccolo un cancro al seno era morte garantita ed erano cose che si andavano a cercare perché la sintomatologia era troppo evidente, ed erano masse grosse come arance (si fa per dire...). Adesso la medicina ha fatto passi enormi e anche altre conquiste hanno globalmente migliorato molte cose rispetto al passato.

Ma cibo e distribuzione della ricchezza proprio no. Trenta anni fa potevo fare un'ottima spesa con poco, adesso anche i migliori ravioli di "ricotta e spinaci" sono solo pangrattato cattivo e pagati a peso d'oro. Solo che come ovvio tutto sembra normale. Oggi ci ha colpito la "shrinkflation", lo notiamo benissimo che il prezzo è rimasto ma c'è da metà a due terzi del peso di prima. Tra 5 anni nessuno si ricorderà di questo pesantissimo gradino in discesa. Mangiare m...a a caro prezzo sarà normale e si rimpiangerà quel che si mangia ora.

E questa non è competizione per il cibo? Se si hanno soldi si mangia bene, si potrebbe benissimo prendere come definizione del termine "competizione".


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