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Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Qualche giorno fa ho incontrato un amico appassionato da sempre di arte e di pittura. Per anni si è semplicemente limitato a studiarla da autodidatta in ambito teorico finché, due anni fa, ha deciso di dedicarvisi anche dal punto di vista pratico e ha voluto provare a dipingere. Aveva anche comprato tutti i materiali e aveva cominciato a frequentare dei corsi di pittura nella zona. Era consapevole che partiva da zero e che all'inizio sarebbe stata dura. Orbene, dopo due anni, da come mi ha detto, ha preferito mollare tutto perché non era nemmeno riuscito ad imparare a mescolare i colori e a fare le sfumature. Si sentiva un vero incapace al confronto con i suoi compagni di corso.
Mi ha detto che molti partivano da un livello un po' più avanzato del suo ma a lungo andare ha capito che purtroppo dipingere non fa per lui. Il maestro era sempre stato chiaro con lui e più di una volta glielo aveva fatto capire. Quest'anno avevano anche fatto una specie di mostra con i quadri degli studenti del corso e il mio amico, pur volendo inizialmente parteciparvi, memore di quanto dettogli dal maestro, ha preferito rinunciare. Quando ci siamo visti mi ha detto tutto questo. Come motivazione mi ha dato che talvolta è necessario rinunciare a qualcosa che ci piace se nonostante i nostri tentativi continuiamo a non riuscirci per non perdere la nostra dignità. Non vuole più saperne di dipingere e sta pensando di vendere tutti i materiali che aveva comprato per lo scopo e che a detta sua sono stati uno spreco di denaro. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Le passioni si possono coltivare anche in ambito non competitivo. Se dipingi a casa tua per la passione che hai di farlo, e ti tieni per te i tuoi disegni, nessuno viene a dirti che non sei adeguato e non ci sono confronti con nessuno. Si chiama libertà.
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Non sono d'accordo. Una passione la segui perchè ti piace farlo, perchè ti fa stare bene, perchè ti diverte. Non è necessario essere bravi o farlo alla perfezione.
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
E' il mio caso per la musica, a parte gli apprezzamenti che qualche volta ho ricevuto e di cui sono veramente grato. Mi ha accompagnato fin da bambino e avevo iniziato a studiare il piano a 10 anni circa. Non sono mai arrivato all'esame di V anno e nemmeno solfeggio anche se va detto che allora erano (sommati) due esami del tutto equivalenti a un percorso di laurea magistrale. Ma questo non mi giustifica, tanti ci riuscivano.
Alla fine dopo 50 anni lo sconforto ha preso il sopravvento sull'amore. Potrei dire lo stesso con le AM, la montagna, la moto, la professione, tante cose. Quelli che dicono che l'amore per qualcosa è tutto e basta superare sé stessi e altri luoghi comuni, pur con tutto il mio rispetto, dimenticano che siamo esseri umani e la nostra motivazione è strettamente legata al successo in quello che facciamo. Ciascuno ha da un lato capacità tecniche per una certa attività e dall'altro quello che considera successo nella medesima attività. Se la forchetta tra l'una e l'altra cosa è troppo grande penso sia inevitabile voler mollare tutto. Quelli che dicono che basta l'entusiasmo e l'amore per quel che si fa e basta "superare sé stessi" (maddeché) semplicemente stanno dando la loro definizione di "successo". Che non è la mia. Perché nella mia non entra solo la componente dell'amore in sé per la certa cosa ma anche quanto posso collocarmi in una scala assoluta fatta eccezione per le code della gaussiana; penso ai vari von Karajan, Bernstein, Pollini, Bollani, etc. Quelli sono categorie a sé, ma immediatamente sotto di loro ci sono centinaia di professionisti di alto livello e quelli fanno parte della mia scala di confronto. Avrei voluto almeno la sufficienza, il classico 6 su 10. Ma è tanto se mi darei un 1 meno meno. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Può succedere che ci si scoraggi anche se si ricevono metodi di insegnamento sbagliati, che invece di incoraggiare i progressi fatti fanno pesare sempre le imperfezioni. Chi lo sa magari il tuo amico in un altro corso e con un altro insegnante avrebbe potuto ritrovare la motivazione. A me successe una cosa simile negli ultimi anni in cui studiavo chitarra classica: non mi piaceva quello che stavo studiando, musicalmente parlando, e persi la motivazione. Avevo quasi smesso di suonare. Poi ho comprato la elettrica ho cambiato tipi di musica e ho ritrovato la motivazione.
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Story of my life.
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Ok la passione e quant'altro, ma per me se non si è capaci di svolgere una certa attività con risultati almeno nella media, dopo un po' diventa un'umiliazione e basta.
Io purtroppo sono perennemente scarsa in tutto. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Le sfumature col disegno si possono rendere col tratteggio, ed è un sistema completamente diverso rispetto a quello che si usa con i pennelli. Comunque se uno non prova soddisfazione nel fare una cosa, soprattutto se è un hobby, non ha senso farla. Se gli piace l'arte può comunque provare a cimentarsi in altri ambiti, è un settore vasto. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Poi puoi essere bravo o meno, su questo non discuto, ma nel momento in cu ti paragoni a quelli "più in gamba", ai "professionisti", logicamente ti sentirai non in grado... E mi riferisco soprattutto a quelli con le cazzo di tutine che vanno a correre tutti perfetti e mi superano mentre io arranco ansimante anche solo camminando :mrgreen: |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Un po' stronzo il maestro :pensando:
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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A me è successo il contrario con il mio ultimo insegnante di pianoforte, lui brava persona, eccezionale didatta e grande musicista ma con una moglie assatanata di denaro. Lui mi diceva che rispetto all'età avevo buoni numeri e molto spazio per progredire ma conosco me stesso e penso sì, di avere sicuramente un minimo di musicalità ma che parte del suo giudizio fosse condizionato in modo del tutto inconscio da una moglie che era chiarissimo lo pressasse in modo ossessivo. Il maestro di pittura è stato onesto, ce ne fossero così. O meglio è un atteggiamento prevalente, per fortuna; tutto sta in tempi, modi e contesto e questo non lo sappiamo per poter dire qualcosa di sensato. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Anche in ambito musicale vale un discorso analogo, se uno vuole mettersi a fare l'interprete del repertorio classico è un conto, ed è magari anche abbastanza giusto dire ad una persona che in quest'ambito ristretto è quasi impossibile emergere per lei, ma si può fare musica in svariati altri modi. Io non penso che tu sia completamente incapace a suonare pokorny, è vero che magari non riuscirai a suonare certe cose particolarmente difficili bene, però magari altre le riesci a suonare, può essere anche che sei portato per la composizione, poi insomma ad emergere è difficile, però ho l'impressione che non sia direttamente collegato alle capacità tecniche elevatissime, certo se non sai fare proprio nulla è un conto, però molti non mi danno questa impressione, magari ad altri piace davvero quello che suoni. Se uno comunque volesse fare il professionista in ambito artistico, più che del giudizio di un insegnante, il proprio, o quello dei colleghi, dovrebbe preoccuparsi solo di quello di certi critici influenti, se riesce ad ottenere valutazioni positive qua, ha sfondato, il resto conta poco. Io comunque penso che il successo di diverse persone dipende dal caso o da fattori concomitanti, non sempre da certe capacità tecniche standard, non si sa perché e per come un pittore di croste piace al tizio Pinco Pallino tal dei tali si afferma e lo si trova sempre in mezzo a mostre eventi e compagnia bella fino a quando non lo trovano con una siringa in un braccio gettato in una fossa, poi altro che sfumatura, magari questo lancia direttamente le secchiate di vernice sulla tela e i pennelli non sa manco cosa sono. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Parto da lontano per centrare il punto.
Alle superiori ho collezionato voti pessimi in matematica. Non ci capivo un tubo :mrgreen: . Un giorno, però, ho portato a casa un magnifico nove e mezzo. C'erano stati solo due voti più alti del sei nella classe e uno era il mio.. tra l'altro non avevo nemmeno aperto il libro. Come ho fatto? In quel periodo stavo cercando di programmare dei giochini al pc e - per forza di cose - mi serviva proprio un po' di matematica per arrivare al risultato. A furia di mettere le mani in pasta ho imparato e assimilato i concetti presentati poi nel compito in classe. Caspita, non ero una totale incapace. Avevo semplicemente bisogno di approcci diversi, contesti differenti.. Situazioni del genere succedono spesso anche nel mondo dell'arte. Di mio consiglierei al tuo amico di staccare per un po', a volte le pause sono fondamentali. Poi chissà... forse tra un mese, due o sei la voglia di riprovarci tornerà. E, nel caso, lo inviterei a dipingere per i fatti suoi. Volendo esistono tantissimi tutorial online e alcuni sono ottimi. Tra l'altro i tutorial non giudicano e puoi sempre decidere di seguirli (o non seguirli) "a modo tuo".. le regole sono delle semplici indicazioni e la loro "distruzione" è spesso una parte fondamentale del processo creativo :mrgreen: . I grandi artisti sono diventati tali proprio perché non hanno mollato. E ogni dipinto riuscito è il frutto di una valanga di precedenti quadri brutti, righe storte e colori improponibili. L'armonia nasce dal caos. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Io parlo per la musica, poi per altri campi non so. La cosa più sbagliata che può fare un insegnante secondo me è instillare la competizione o il perfezionismo, come se suonare fosse una gara. È sbagliatissimo, la musica deve innanzitutto far stare bene con sé stessi, e poi deve essere un piacere. Ad esempio per tizio la soddisfazione può essere diventare un virtuoso mentre per caio è sufficiente imparare quei 4 5 accordi che gli servono per accompagnare la propria voce ed è contento così. Nel corso dei miei studi guarda caso più di qualcuno che aveva questa logica competitiva di prendere i voti più alti di tutti a mò di sfida a lungo andare ha finito per odiare il proprio strumento ed ha smesso di suonare.
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Esprimo il mio parere. Innanzitutto fossi stato in lui mi sarei chiesto sin dal principio se io volessi davvero dipingere o se fosse un capriccio, una passione temporanea.
Poi, giustamente, in un corso con più allievi un maestro deve dedicarsi a tutti e non può dare più attenzioni ad un allievo anziché ad un altro, in teoria dovrebbe dare le stesse attenzioni a tutti i membri della classe. Se lui si fosse rivolto ad un insegnante privato di pittura (non so se ce ne sono) magari avrebbe potuto ricevere un'assistenza maggiore e davvero capire dove sbagliava o meno. Poi magari anche l'eventuale insegnante privato gli avrebbe potuto dare lo stesso responso che gli ha dato quello del corso. È anche vero che lui pagava per frequentare il corso e devo dire che il maestro è stato onesto nel fargli capire che forse dipingere non faceva per lui. Capisco che il compito di un'insegnante è quello di formare e fare emergere le capacità di uno studente ma in questo contesto stiamo parlando di altro. In fondo se è pur vero che con la dedizione e l'impegno si possono ottenere dei risultati è anche vero che vi sono alcuni casi in cui l'impegno non basta ed è purtroppo vano. È anche giusto ammettere i propri limiti. Alcuni possono diventare dei grandissimi artisti, altri degli ottimi "mestieranti" (passatemi il termine), altri saranno dei pittori mediocri ma ci saranno anche quelli che, pur con tutto l'impegno che ci mettono, non saranno mai nemmeno in grado di dare una pennellata. Non è sempre vero che arrendersi sia da perdenti. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Il desiderio di emergere l'avrei avuto sul lavoro e su quello che ho studiato, per gli hobby non mi aspetto né mi dovrei aspettare niente. In questi altri contesti mi piacerebbe essere "quello davvero bravo che tutti chiamano sempre", una specie di buon posto in una vita sociale musicale. Che può essere suonare in pubblico a livello provinciale ed essere richiesto per gli arrangiamenti, sempre allo stesso livello. Non mi pare di aspirare all'impossibile ma come sempre non siamo noi a decidere se il dono (o meglio assenza) di talento che abbiamo è sufficiente alle aspirazioni. Nel mio caso sicuramente no. Non esiste una mia esecuzione senza una stecca almeno; al livello basso dell'esecuzione in qualsiasi strumento le stecche sono rarissime, una su 20 incisioni. Io sono spaventosamente al di sotto persino di quello. |
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Pratico questo sport perché erano anni che volevo praticarlo e non semplicemente provarlo. Alcuni mi proponevano altri sport come fare running o andare in bici o la semplice palestra ma a me non interessavano più di tanto. Se vuoi dedicarti ad un qualcosa che pensi possa appassionarti ti deve necessariamente piacere altrimenti diventa solo un impegno che fai controvoglia. Al mio amico interessa dipingere, non solamente disegnare. Se si fosse limitato al disegno forse non si sentirebbe contento. |
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Fanno 80 euro senza fattura. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
La tua morale è sempre quella, mollare, ritirarsi...io ho sempre mollato, dal calcio alla boxe ho capito di non essere portato.
Il maestro di boxe era un collega di mia mamma, praticamente ci ignorava e seguiva solo un allievo o due. Solo una volta mi ha fatto un apprezzamento per la crescita muscolare, ma la boxe continuava a essermi estranea. Diceva sempre frasi criptiche, del tipo l'arte va rubata, tieni su le spalle, ecc. In realtà aveva ragione, nonostante avessi molta rabbia interiore e una stazza ideale, la boxe non era assolutamente il mio sport. Non ho rimpianti, probabilmente non c'è uno sport adatto per tutti o magari ci sarebbero ma è complicato provarli tutti. Riguardo hobby artistici, sicuramente il disegno non era nelle mie corde, la musica mai provata, la cucina no, forse solo la scrittura. Avevo ottenuto anche dei risultati, poi ho abbandonato ma intendo ritornare a questo hobby. Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
ci son stati periodi, quando ero ragazzina, che ho avuto la sensazione fosse inutile continuare una passione se non mi portava ad avere successo, ad essere riconosciuta come " di valore" dagli altri.
Non vincevo un concorso di scrittura, una casa editrice mi rispondeva con un secco no, e me la prendevo terribilmente. Scrivevo qualcosa per qualcuno, e poi quel corto non aveva successo come avrei voluto. Ci son stati lunghi periodi che non ho più fatto nulla, salvo poi riprendere la penna in mano ( e il pc per il video editing in forma minore ) e scrivere per me, o anche solo per i due/tre che leggevano e mi consigliavano. Diventa più piacevole viversi qualcosa di piacevole senza l'ansia del "se nessuno mi dice che sono brava, allora che senso ha?". Ho scritto cose bellissime per me che hanno letto 4 gatti e basta. Ma mi ci sono divertita tanto a farlo. Dalla mia ho la fortuna che non ho più questa sorta di rivalsa verso la vita, non ho bisogno mi si dica che ho valore, perchè so di averlo a prescindere. Ma è un percorso a cui sono arrivata faticosamente. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Si deve cercare piacere principalmente nel processo e nell'esprimersi artisticamente nel momento, non per compiacere aspettative, perfino le proprie. Anzi forse le proprie aspettative sono le peggiori, perché sono quelle ad essere più crudeli e a trasformarsi in ansie paralizzanti. Detto questo, capisco che non è facile. Dietro l'avere successo esiste quasi sempre una mentalità parzialmente "testarda" per così dire, e non tutti ce l'hanno in tutte le fasi della propria vita. Mettendoci pure il fatto che ci sono altre cose che possono influenzare l'umore e problemi pratici, e quindi anche la decisione di abbandonare un percorso.
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Nel mio caso degli hobby li ho mollati non perché non sono capace. Non sono nemmeno arrivato a quel punto in cui si può verificare se ci siano o no le capacità.
Li ho mollati per senso di inutilità e tedio, per la svogliatezza, per vergogna verso me stesso, per la depressione, ma soprattutto per l'incapacità (questa sì assai presente) di essere costante e la costanza è tutto quando si vuole imparare qualcosa. Mi è successo col disegno, e infatti sono anni che non ci provo più. Mi è successo col pianoforte, cominciato più volte e poi mollato definitivamente alle scuole superiori per un bruttissimo periodo di depressione. L'unica cosa su cui ho insistito abbastanza è la scrittura. Mi hanno detto più volte che sono bravo, ho ottenuto qualche riscontro, sono arrivato primo (ex aequo, va detto) in un concorsino con un racconto. Ma anche qui non sono mai stato costante e mi dico che forse se mi fossi coltivato con pazienza e assiduità sin da quando ho cominciato a scrivere (alle scuole superiori) avrei potuto raggiungere dei risultati soddisfacenti per me. Ma anche la scrittura non ho fatto altro che mollarla (spesso) e riprenderla (di rado) a fasi alterne, non mi ci sono mai dedicato come avrei dovuto. Stephen King sostiene che per diventare uno scrittore in gamba bisogna spenderci ore al giorno, ogni giorno. Non so se abbia ragione, ma è qualcosa che io non ho mai fatto, quindi non potrò comunque mai verificarlo. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
@Hor non pensi che anche scrivere giornalmente nel forum sia una sorta di allenamento? Io ho notato che scrivendo assiduamente sono progressivamente migliorato nella comunicazione scritta, e nel comunicare attraverso la scrittura ciò che ho in testa.
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Ma una cosa è riuscire a esprimere dei pensieri, un'altra cosa è ideare una storia originale, elaborarla in un intreccio, costruire dei personaggi credibile, orchestrarne le vicende, catturare l'attenzione del lettore sulla lunga distanza. Insomma, diventare un narratore è molto più difficile che esprimere le proprie idee, e se non lo fosse avremmo molti più scrittori (bravi) in circolazione. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
Uno dei problemi -secondo me- è l'aspettativa verso sé stessi di voler/dover diventare come chi abbiamo preso da esempio/vorremo imitare.
Per dire -ma così a caso- il tuo amico vorrebbe essere un iperrealista ma non ci riesce per una serie di motivi, mentre potrebbe essere un grande cubista ma non interessandogli non lo giudicherebbe un risultato appagante per sé stesso. Io, che sono un mediocre in tutto a dir poco, ci ho messo anni per capire che la chitarra acustica è la mia dimensione preferita rispetto all'elettrica. Il bello è che anche questi "hobby" che per stereotipo vengono considerati passatempi o momenti leggeri, in realtà sono un percorso alla scoperta di noi stessi. Se posso permettermi, Soddisfatto, se è un tuo amico dovresti cercare di spronarlo a riconsiderare certi aspetti del suo hobby. Perché, al di là dei risultati raggiunti (ma UN maestro può decidere la vita artistica di una persona? ma quando mai!) potrebbe pentirsene tra qualche anno. Tutto ciò fin tanto che l'intelligenza artificiale prenderà il sopravvento :mrgreen: |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Non si tratta di avere chissà quali gigantesche aspettative ma di imparare principalmente le basi ed è questo il punto. Un conto è non poter diventare mai Jimi Hendrix, un conto è non riuscire nemmeno a strimpellare due accordi nonostante l'impegno.
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Il Signor King ha sempre ragione e qualunque cosa dica lui nell'ambito della scrittura è sacro. Hai per caso letto "On writing"? Me ne hanno parlato bene, ho letto tanti libri del Signor King ma questo mi manca e dicono che può essere una guida valida per tutte le epoche per chi vuole dedicarsi alla scrittura. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Di fatto faccio un ragionamento che in fin dei conti fanno tutti. Se in una cosa proprio non ci si riesce nonostante tutti gli sforzi allora anche basta perché si rischia di non riuscire proprio più a godersela. |
Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Lo scrittore più energico che ho letto è stato Balzac, si aiutava con litri di caffè. King si aiuta con le anfetamine. Philip Dick penso facesse anche lui dei bei mix di droghe. Secondo me è un'arma a doppio taglio, scrivere sotto sostanze dopanti. La mente perde di lucidità, è solo frenesia. Però ci sono capolavori scritti in pochi giorni, ma difficilmente uno scrittore sforna il capolavoro al primo tentativo. Di solito è un fiasco. Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Riguardo alla sostanza della questione, è più comune mollare per pigrizia che per inettitudine. C'è chi molla nonostante il talento Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
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Re: Lasciar perdere un hobby perché non si è capaci
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Poi va da sé che prima si inizia e celermente si possono raggiungere determinati risultati. |
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