FobiaSociale.com

FobiaSociale.com (https://fobiasociale.com/)
-   Amore e Amicizia (https://fobiasociale.com/amore-e-amicizia/)
-   -   La diversità se non mi domina è un bene... (https://fobiasociale.com/la-diversita-se-non-mi-domina-e-un-bene-8340/)

cancellato3456 18-01-2009 19:34

La diversità se non mi domina è un bene...
 
stavo guardando il GF...(l'avevo detto che nella sua spazzatura mi avrebbe insegnato qualcosa...) e stavo ascoltando l'ennesima conversazione tra Nicola (quello pazzo...che non ha reazioni) e la mezza ochetta Federica...

ecco 2 persone praticametne agli antipodi...la conversazione totalmente spezzettata, non riuscivano a comunicare, ma rimanevano a contatto e sparlavano sulle loro diversità...

ecco...ho percepito che anch'io a mio modo ho una mia diversità...ho quell'istinto da estroverso, ma semplicemente tante volte non ho poi così tanto da dire...quindi preferisco il silenzio e poco altro...qualche buffetto, un sorriso, un cenno....

tutto questo è stato per me un limite negli ultimi annetti...invece...invece quando nelle ultime settimane l'ho visto solo come una mia peculiarità da poter volendo anche sforzare l'ho tutto d'incanto superato...

e ancora...ieri quando l'ho rivisto ocme limite l'ho risentito di nuovo altamente...

ecco quando vedo me stesso come NORMALE NELLA MIA TOTALE FOLLIA E PARTICOLARITà D'IMPROVVISO MI VIENE FACILE ANCHE ESTROVERSARE...

JohnReds2 18-01-2009 19:42

Da anni ormai cerco di carpire il segreto della conversazione "leggera" e del cazzeggio...e grazie a te ora ho appena avuto un'idea: mettermi a guardare quel cavolo di reality.

Così almeno mi faccio un bel pò di lezioni sul come fare a parlare pur non avendo un cervello :lol:

Sentenza 18-01-2009 19:47

Se riesci a capire il senso della vita guardando il GF allora vuol dire che della vita non hai capito un cz :lol:

Cmq hai ragione, hai insistito troppo sulla divisioni tra intro e estro, che alla fine hai capito che nella tua psiche coesistono entrambe le caratteristiche, e ciò è solo ed esclusivamente un DONO.
Avere sia la capacità di relazionarsi con gli altri che la capacità di guardare a fondo dentro te stesso per comprendere ciò che realmente vuoi dalla vita è ciò che ti farà avere una vita piena di soddisfazioni.

Un consiglio: secondo me dovresti esercitarti di più nella vita reale, piuttosto che nel forum,..
Però vedo che i tuoi post stanno diminuendo di lunghezza, e ciò è già un buon inizio :D

cancellato3456 18-01-2009 19:48

Quote:

Originariamente inviata da JohnReds2
Da anni ormai cerco di carpire il segreto della conversazione "leggera" e del cazzeggio...e grazie a te ora ho appena avuto un'idea: mettermi a guardare quel cavolo di reality.

Così almeno mi faccio un bel pò di lezioni sul come fare a parlare pur non avendo un cervello :lol:

esattamente.... :D

guarda che sembra 'na stronzata....ma è davvero un insegnamento 24h su 24...

anche solo il fatto di vedere il tipo di conversazione fatta anche nella loro stranezza (come quella da me ascoltata tra quei 2...)

E in qualche modo lo ritengo importante perchè anch'io abituandomi al silenzio mi sono dimenticato un po' la conversazione "leggera" e del cazzeggio....

x sentenza: nella vita reale mi sto esercitando già da qualche settimana/mesetto a questa parte....non sai in quanti modi differenti sto affrontando le giornate sotto il punto di vista psicologico....
ogni mattina mi sveglio e affronto in un modo differente e poi traggo le conclusioni...

Sentenza 18-01-2009 19:53

Quote:

Originariamente inviata da giova88fobichineviamo
[.

x sentenza: nella vita reale mi sto esercitando già da qualche settimana/mesetto a questa parte....non sai in quanti modi differenti sto affrontando le giornate sotto il punto di vista psicologico....
ogni mattina mi sveglio e affronto in un modo differente e poi traggo le conclusioni...

è la cosa giusta da farsi, e la farei anch'io, se solo mi tornasse un pò di vitalità.. ma spero che prima o poi tornerà.. :?

Tristan 18-01-2009 20:02

Quote:

Originariamente inviata da giova88fobichineviamo
ogni mattina mi sveglio e affronto in un modo differente e poi traggo le conclusioni...

Peccato che siano sempre le stesse. 8)

Comunque noto con piacere qualche cambiamento: lunghezza dei post, ci siamo quasi (8)); i 2-3 annetti, per la gioia del foro tutto, adesso sono soltanto "annetti" (o nell'altro post addirittura "prima", ad ogni modo fa tanto, te l'assicuro). Resta il contenuto, ma ci possiamo ancora lavorare. :D 8)

giova88marpionesilenzioso 18-01-2009 20:24

Quote:

Originariamente inviata da Tristan
Quote:

Originariamente inviata da giova88fobichineviamo
ogni mattina mi sveglio e affronto in un modo differente e poi traggo le conclusioni...

Peccato che siano sempre le stesse. 8)

Comunque noto con piacere qualche cambiamento: lunghezza dei post, ci siamo quasi (8)); i 2-3 annetti, per la gioia del foro tutto, adesso sono soltanto "annetti" (o nell'altro post addirittura "prima", ad ogni modo fa tanto, te l'assicuro). Resta il contenuto, ma ci possiamo ancora lavorare. :D 8)

ovvio...finchè il problema non si risolve al 100% le conclusioni saranno sempre le stesse...

però....però se domani riuscirò a passare la giornata come mi sono fatto l'idea ora io in mente dovrebbe riuscire ad essere la più estroversa e serena (per il mio animo/mia mente) dell'intera settimana...

e sono già 2-3 tipi stati psicologici trovati che mi rendo conto che mi fanno vivere la giornata in una maniera totalmente differente...

è un lavoro duro, progressivo...

cioè è un lavoro davvero da psicologo/psicoterapeuta...

cosa credi che vai da uno psicologo che ti dice la soluzione e il giorno dopo sei esattamente una persona felice e serena?
No...si devono fare passi piccolini, fino ad arrivare a falcate maggiori...tentativi....uno psicologo ti fa fare questo finchè non trova la soluzione che puiù si addice al tuo stato psicologico...

da questo punto di vista io sono quasi avvantaggiato:
cioè? chi si affida ad uno psicologo prima ha un importante problema da affrontare: lo psicologo ti offre soluzioni che però vengono filtrate dal tuo cervello e quindi si basa sui risultati da te esposti e su come li presenti a lui (e da come ti vede lì con lui).
Io invece faccio un tentativo e posso analizzare i risultati senza un filtro, ma direttamente (e quindi osservare dove ho sbagliato, in che misura ecc...ecc...).

Tristan 18-01-2009 23:38

Quote:

Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
ovvio...finchè il problema non si risolve al 100% le conclusioni saranno sempre le stesse...

però....però se domani riuscirò a passare la giornata come mi sono fatto l'idea ora io in mente dovrebbe riuscire ad essere la più estroversa e serena (per il mio animo/mia mente) dell'intera settimana...

e sono già 2-3 tipi stati psicologici trovati che mi rendo conto che mi fanno vivere la giornata in una maniera totalmente differente...

è un lavoro duro, progressivo...

cioè è un lavoro davvero da psicologo/psicoterapeuta...

cosa credi che vai da uno psicologo che ti dice la soluzione e il giorno dopo sei esattamente una persona felice e serena?
No...si devono fare passi piccolini, fino ad arrivare a falcate maggiori...tentativi....uno psicologo ti fa fare questo finchè non trova la soluzione che puiù si addice al tuo stato psicologico...

da questo punto di vista io sono quasi avvantaggiato:
cioè? chi si affida ad uno psicologo prima ha un importante problema da affrontare: lo psicologo ti offre soluzioni che però vengono filtrate dal tuo cervello e quindi si basa sui risultati da te esposti e su come li presenti a lui (e da come ti vede lì con lui).
Io invece faccio un tentativo e posso analizzare i risultati senza un filtro, ma direttamente (e quindi osservare dove ho sbagliato, in che misura ecc...ecc...).

Ho solo una domanda (altrimenti finiremmo col non sapere più nemmeno di cosa stiamo parlando): hai mai fatto psicoterapia?

Per il resto: concordo sui piccoli passi, mi pare corretto e ovvio. Non lo è altrettanto che le conclusioni a cui arrivi siano le stesse perché ancora non hai risolto il problema: intanto le conclusioni potrebbero essere sbagliate e il problema potrebbe non essere quello su cui ti sei concentrato tu.

giova88marpionesilenzioso 18-01-2009 23:48

Quote:

Originariamente inviata da Tristan
Quote:

Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
ovvio...finchè il problema non si risolve al 100% le conclusioni saranno sempre le stesse...

però....però se domani riuscirò a passare la giornata come mi sono fatto l'idea ora io in mente dovrebbe riuscire ad essere la più estroversa e serena (per il mio animo/mia mente) dell'intera settimana...

e sono già 2-3 tipi stati psicologici trovati che mi rendo conto che mi fanno vivere la giornata in una maniera totalmente differente...

è un lavoro duro, progressivo...

cioè è un lavoro davvero da psicologo/psicoterapeuta...

cosa credi che vai da uno psicologo che ti dice la soluzione e il giorno dopo sei esattamente una persona felice e serena?
No...si devono fare passi piccolini, fino ad arrivare a falcate maggiori...tentativi....uno psicologo ti fa fare questo finchè non trova la soluzione che puiù si addice al tuo stato psicologico...

da questo punto di vista io sono quasi avvantaggiato:
cioè? chi si affida ad uno psicologo prima ha un importante problema da affrontare: lo psicologo ti offre soluzioni che però vengono filtrate dal tuo cervello e quindi si basa sui risultati da te esposti e su come li presenti a lui (e da come ti vede lì con lui).
Io invece faccio un tentativo e posso analizzare i risultati senza un filtro, ma direttamente (e quindi osservare dove ho sbagliato, in che misura ecc...ecc...).

Ho solo una domanda (altrimenti finiremmo col non sapere più nemmeno di cosa stiamo parlando): hai mai fatto psicoterapia?

Per il resto: concordo sui piccoli passi, mi pare corretto e ovvio. Non lo è altrettanto che le conclusioni a cui arrivi siano le stesse perché ancora non hai risolto il problema: intanto le conclusioni potrebbero essere sbagliate e il problema potrebbe non essere quello su cui ti sei concentrato tu.

no.....per un certo tipo di problemi ritengo che possa bastare la singola persona...
la psicoterapia credo sia utile in caso di menti talmente insicure che sentono di non potercela fare se non con un aiuto di una persona specializzata esterna...
io credo di avere abbastanza energie interne e abbastanza capacità per risolvere i miei problemi autonomamente con un'analissi anche più attenta e mirata di un esperto...

credo che ognuno di noi al proprio interno sappia cosa e quanto può fare da solo e quanto no...

Tristan 19-01-2009 00:22

Quote:

Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
no.....per un certo tipo di problemi ritengo che possa bastare la singola persona...
la psicoterapia credo sia utile in caso di menti talmente insicure che sentono di non potercela fare se non con un aiuto di una persona specializzata esterna...
io credo di avere abbastanza energie interne e abbastanza capacità per risolvere i miei problemi autonomamente con un'analissi anche più attenta e mirata di un esperto...

credo che ognuno di noi al proprio interno sappia cosa e quanto può fare da solo e quanto no...

Era evidente, me l'aspettavo. Io non so se tu abbia bisogno di una psicoterapia, e non ti ci sto mandando. Però sicuramente un punto di vista esterno ti gioverebbe molto più dei pipponi mentali che ti fai. Qui, da quello che scrivi (e dal modo) è davvero difficile, se non impossibile. Mi chiedo davvero a cosa ti serva ritornare quasi ogni giorno sulle stesse cose, parlandone come se ogni volta fosse la prima. Ma lasciamo stare, non farei altro che ripetermi pure io. :)

Tristan 19-01-2009 12:24

Quote:

Originariamente inviata da animaSola2
:lol: :lol: Mi ricorda qualcuno...

"terapia ideale" ...cavoli giova era perfetto come cavia...

L'accostamento HurryUp-Giova è un filino azzardato, per così dire. L'elemento in comune è che sto diventando insopportabile allo stesso modo. :lol:
Ehn.

giova88marpionesilenzioso 19-01-2009 15:59

Quote:

Originariamente inviata da Tristan
Quote:

Originariamente inviata da animaSola2
:lol: :lol: Mi ricorda qualcuno...

"terapia ideale" ...cavoli giova era perfetto come cavia...

L'accostamento HurryUp-Giova è un filino azzardato, per così dire. L'elemento in comune è che sto diventando insopportabile allo stesso modo. :lol:
Ehn.

hurry hurry dove sei finitooooo!!!!!

comunque dal mio punto di vista un aiuto esterno non mi aiuterebbe proprio...ho capito abbastanza come funziona la mia mente e da quello che ho capito i problemi miei più che da un aiuto esterno possono cambiare con un cambiamento delle emozioni interne...

TristanII 19-01-2009 16:18

Quote:

Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
comunque dal mio punto di vista un aiuto esterno non mi aiuterebbe proprio...ho capito abbastanza come funziona la mia mente e da quello che ho capito i problemi miei più che da un aiuto esterno possono cambiare con un cambiamento delle emozioni interne...

L'aiuto esterno in cosa consisterebbe secondo te? E cosa vuol dire esattamente "cambiamento delle emozioni interne"?

(A questo punto non capisco a quali problemi in particolare ti riferisci, è qualcosa di cui finora non hai parlato?)

cancellato2488 19-01-2009 16:28

Quote:

Originariamente inviata da TristanII
Quote:

Originariamente inviata da giova88marpionesilenzioso
comunque dal mio punto di vista un aiuto esterno non mi aiuterebbe proprio...ho capito abbastanza come funziona la mia mente e da quello che ho capito i problemi miei più che da un aiuto esterno possono cambiare con un cambiamento delle emozioni interne...

L'aiuto esterno in cosa consisterebbe secondo te? E cosa vuol dire esattamente "cambiamento delle emozioni interne"?

(A questo punto non capisco a quali problemi in particolare ti riferisci, è qualcosa di cui finora non hai parlato?)

beh l'aiuto esterno dello psicologo è una figura che dovrebbe aiutare a capire da dove derivano i nostri problemi e in che modo risolverli.
Lo psicologo cerca di intuire come funziona la tua mente e di conseguenza come trovare una soluzione al tuo problema...

ecco...io penso che se è la singola persona ad avere le capacità x comprendere di avere un problema, ad avere le capacità di comprendere da dove deriva questo problema, a percepire i sintomi e le cause....beh il grosso del lavoro lo si è fatto....uno psicologo non può darti motle carte in più di quelle che già tu hai...

lo psicologo può essere d'aiuto nel caso di una propria incapacità a comprende la derivazione dei propri problemi o di una personalità troppo debole x risolverli da soli...

ecco io penso di avere entrambe le cose...quindi mi serve solo tanta esperienza quotidiana e lavoro mentale x arrivare alla soluzione migliore...

I problemi sono sempre gli stessi...
il silenzio? si...il silenzio...ma il silenzio non è fine a se stesso...crea un sacco di effetti secondari...può creare una certa insicureza...un blocco...può creare frustrazione...rabbia....solitudine...può creare una depressione addirittura...insomma tanti stati psicologici differenti...

lo psicologo agisce su questi e contemporaneamente sulla tua vita...

quindi x ritornare ad avere una vita serena devi cambiare il tuo rapporto con la vita, ma anche ovviamente il tuo modo di reagire ad essa attraverso le tue emozioni, i tuoi pensieri e i tuoi stati psicologici....

cancellato2488 19-01-2009 16:36

Quote:

Originariamente inviata da animaSola3
Di certo giova nn è depresso, se no tutta questa energia mentale se la scorderebbe...beato lui se i problemi sn solo "nn so cosa dire"

non sarò depresso...ma...ma....solamente perchè ho sempre mantenuto una parte del mio carattere forte...

l'ho dovuto mantenere in famiglia, l'ho dovuto mantenere a 15-16anni in certe interazioni con i coetanei ecc..ecc..

insomma...magari c'era/c'è una parte di me che si deprime, si sente frustrata, prova disagio, inibizione...ma c'è l'altra parte di me che "PRETENDE" di essere rispettata come gli altri e più degli altri, che vuole essere superiore agli altri ecc..ecc...
la stessa parte che magari anche se sono triste all'inverosimile mi fa uscire comunque una battuta dalla bocca x istinto di sopravvivenza, che magari mentre il mio cuore si spezza e sento la nausea affogarmi dentro mi fa allo stesso tempo reagire se qualcuno cerca di approfittarsene x sopraffarmi...e quindi nascono il mio stato emotivo in automatico e faccio trasparire solo forza, indifferenza, rabbia, ironia ecc..ecc....

semplicemente la mia parte debole non ha mai il sopravvento perchè ho l'altra parte forse fin troppo ORGOGLIOSA di me stesso che è sempre combattiva, pronta a mettersi in gioco e a reprimere l'altra parte....ma solo perchè reprimo non significa che il problema non c'è...magari non traspare.....magari continuo a sopravvivere lo stesso....ma....ma....tante volte la mente si sofferma su pensieri del tipo "sono in bici? aspetto che quella macchina all'orizzone arrivi a 10 metri e mi butto dall'altra parte della carreggiata" o peggio...

poi ovviamente c'è l'altra parte di me che non vuole farsi mai passare x debole...quella che mi fa percepire dagli altri come persona sicura di me, addirittura spavalda in certe situazioni...ma non significa nulla...non è tutto il vero me stesso...
c'è una parte che magari mi tira su dal dirupo prendendomi di peso, ma l'altra parte di me non è detto che sia così combattiva e forte....azni...

TristanII 19-01-2009 16:51

Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
a percepire i sintomi e le cause....beh il grosso del lavoro lo si è fatto....

(...)

I problemi sono sempre gli stessi...
il silenzio? si...il silenzio...ma il silenzio non è fine a se stesso...crea un sacco di effetti secondari...può creare una certa insicureza...un blocco...può creare frustrazione...rabbia....solitudine...può creare una depressione addirittura...insomma tanti stati psicologici differenti..

Quindi il problema è il silenzio, quello da cui tutto origina, che tu già avresti individuato distinguendo nettamente sintomi e cause. Insomma, facendo già tutto il grosso del lavoro.
Ho riassunto bene?

cancellato2488 19-01-2009 17:01

Quote:

Originariamente inviata da TristanII
Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
a percepire i sintomi e le cause....beh il grosso del lavoro lo si è fatto....

(...)

I problemi sono sempre gli stessi...
il silenzio? si...il silenzio...ma il silenzio non è fine a se stesso...crea un sacco di effetti secondari...può creare una certa insicureza...un blocco...può creare frustrazione...rabbia....solitudine...può creare una depressione addirittura...insomma tanti stati psicologici differenti..

Quindi il problema è il silenzio, quello da cui tutto origina, che tu già avresti individuato distinguendo nettamente sintomi e cause. Insomma, facendo già tutto il grosso del lavoro.
Ho riassunto bene?

esattamente....solitamente x un fobico è il timore che genera a sua volta l'insicurezza e quindi il silenzio...

invece dopo un'attenta analisi mi sono reso conto che il mio problema è il silenzio...generato dall'abitudine nei soliti 2-3 annetti famosi ad isolarmi (grazie anche al mio amico sfigato che mi spingeva ad isolarmi ancora di più nelle feste in cui invece avrei interagito/socializzato volentieri all'epoca)...
con 3 anni sulle di solo silenzio, estraniazione al mondo mi sono davvero allontanato dai discorsi e dal modo di vivere della genee "normale"...ed io mi sono sempre più particolarizzato...

ora...il silenzio che è in me lo si percepisce chiaramente...e rendendomi conto di quanto mi sia allontanato dal prototipo di una persona comune, mi sono anche reso conto che il mio silenzio è così innaturale ed eccessivo che fa sentire a disagio gli altri e di conseguenza anche me stesso (per l'incapacità di farli sentire a loro agio)...tutto ciò si riversa su ogni interazione sociale provocando un certo disagio da ambo le parti (almeno finchè non ho quei 5 minuti in cui mi viene spontaneo parlare di qualcosa che mi viene in mente...ma è una cosa davvero rara...solitamente ho proprio il vuoto in testa...)

EDIT: insomma...con un argomento sotto come ho sempre detto riesco ad essere coinvolgente/estroverso nei modi e negli atteggiamenti...
ho il problema opposto di u ntipico fobico...

il fobico si sente in ansia per se stesso in sè e di conseguenza non riesce ad interagire e a parlare...

io non so di cosa parlare, ma ho un carattere abbastanza duttile da sopportare anche situazioni ansiogene e anzi mi fa sentire quasi elettrizzato...ma...ma...poi l'eccessivo silenzio che circola nella mia testa genera imbarazzo sia per me che per gli altri

TristanII 19-01-2009 17:28

Quindi per un "fobico" il timore [del giudizio altrui] genera insicurezza e quindi silenzio. Invece per te è l'esatto contrario, e il ragionamento sembra filare senza una grinza.

"Il fobico si sente in ansia per se stesso in sè [?] e di conseguenza non riesce ad interagire e a parlare", per te è tutta colpa di quei famigerati annetti, durante i quali anche (ma forse volevi dire soprattutto) a causa della sciagurata frequentazione di uno sfigato non riuscivi a socializzare alle feste (ti teneva legato mani e piedi?).

Sei in grado di sopportare e superare brillantemente situazioni ansiogene, che però fanno il vuoto nella tua testa: ecco di nuovo il famoso silenzio (causa, giusto?). A proposito, le situazioni ansiogene sarebbero?

Insomma, per te tutto questo, come dicevo sopra, non fa una grinza. Proprio non ti viene il dubbio di stare confondendo effetti con cause. Non credi che alla base ci sia un disagio, tutta una serie di idee su come pensi di dover essere ("il prototipo della persona comune") sulle quali non ti sei mai soffermato, credendoti (con un pizzico di arroganza) totalmente autosufficiente nella tua capacità di analisi?

cancellato2488 19-01-2009 17:47

Quote:

Originariamente inviata da TristanII
Quindi per un "fobico" il timore [del giudizio altrui] genera insicurezza e quindi silenzio. Invece per te è l'esatto contrario, e il ragionamento sembra filare senza una grinza.

"Il fobico si sente in ansia per se stesso in sè [?] e di conseguenza non riesce ad interagire e a parlare", per te è tutta colpa di quei famigerati annetti, durante i quali anche (ma forse volevi dire soprattutto) a causa della sciagurata frequentazione di uno sfigato non riuscivi a socializzare alle feste (ti teneva legato mani e piedi?).

Sei in grado di sopportare e superare brillantemente situazioni ansiogene, che però fanno il vuoto nella tua testa: ecco di nuovo il famoso silenzio (causa, giusto?). A proposito, le situazioni ansiogene sarebbero?

Insomma, per te tutto questo, come dicevo sopra, non fa una grinza. Proprio non ti viene il dubbio di stare confondendo effetti con cause. Non credi che alla base ci sia un disagio, tutta una serie di idee su come pensi di dover essere ("il prototipo della persona comune") sulle quali non ti sei mai soffermato, credendoti (con un pizzico di arroganza) totalmente autosufficiente nella tua capacità di analisi?

Tristan non capisci...intendo ciò che vuoi dire, ma ti assicuro che non è così...

non è l'ansia a crearmi il silenzio...
sono io portato semplicemente a non incuriosirmi, non avere nulla su cui parlare....nulla da raccontare...

si a causa di uno "sfigato" non riuscivo a socializzare...non mi teneva legati mani e piedi, ma davanti alle sue insistenti richieste del tipo "dai GIOVA...fregatene...resta qui...parliamo tra di noi ecc...ecc..." Io pur avendo voglia di interagire con le altre persone non me la sentivo di lasciarlo solo a se stesso...non è come puoi pensare tu e vuoi far credere causato da una qualche altra mia insicurezza già presente in me allora...

Io non penso di dover essere all'interno di alcuna recinzione...
per assurdo...per me non è nemmeno importante essere estroversi anzichè introversi...spiritosi anzichè freddi...non creo alcun prototipo...
credo solo che esista una NORMALITà minima...insomma senza tanti giri di parole...è intuile inventarsi balle...posso restare in silenzio e stare in pace con me stesso...ma stare in silenzio sempre NON è NORMALE...soprattutto se dentro di te hai l'istinto a socializzare...ma semplicemente non sai in che modo farlo...

un buffetto? posso darlo...una battuta? posso farla...posso scambiare una serie di 5-6 frasi, ma poi...non ho argomenti spesso e volentieri per proseguire...un vuoto totale in testa...e non è per eccessive insicurezze o altro...
insomma può esserci benissimo una parte di timidezza, ma nulla di insuperabile...tanto è vero che quando mi sono lasciato andare e ho estroversato l'ho fatto sempre più che bene anche con ragazze fin troppo belle ed estroverse....

Esempio di situazione ansiogena? di disagio? qualsiasi cosa banalissima...anche conoscere una nuova persona...tutti...tutte le persone al proprio interno se conoscono una blloccia estroversa pensano per un momento "urca...ce la farò?"...ecco...a me quel pensiero e quella sega mentale non basta a fermarmi (anche se magari in quel momento il cuore mi batte a 1000 e mi viene un po' il capogrio...)...anzi...il contrario...mi butto e lo faccio con spontaneità...i miei approcci solitamente sono sempre brillanti...poi via via che si devono portare argomenti x mantenere viva la conversazione inizio a faticare...e quindi devo portare la conversazione su un rapporto più "giocoso", burlone, spiritoso per portarla avanti....altrimenti non avrei nulla da aggiungere...

ribadisco: mi conosco abbastanza bene..

non sto dicendo che un disagio/leggera timidezza di fondo non esiste....ma che non è la causa di tutto il problema...il problema nasce lì nel silenzio in cui mi hanno abituato quei 3 anni estraniandomi dalle banali conversazioni quotidiane, facendomi dimenticare di cosa si parla e in che modo lo si fa...

è come una persona che dopo un incidente deve reimparare a camminare...

tu puoi pensare: cazzate...se sei sicuro...beh parli anche del nulla ....anche se x 3 anni sei stato un eremita...

e invece no...non è così...

TristanII 19-01-2009 18:19

Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
non sto dicendo che un disagio/leggera timidezza di fondo non esiste....ma che non è la causa di tutto il problema...il problema nasce lì nel silenzio in cui mi hanno abituato quei 3 anni estraniandomi dalle banali conversazioni quotidiane, facendomi dimenticare di cosa si parla e in che modo lo si fa...

Di cosa parlavate tu e il tuo amico sfigato tutto il tempo, allora mi chiedo. Cioè, se il problema per te non è rompere il ghiaccio, ma casomai proseguire nella conversazione, tutto questo parlare fitto fitto, questo osservare e pensare (come hai scritto che preferisci fare, appena qualche minuto fa nel topic aperto da Pride, e intervenire solo se richiesto), non ha lasciato proprio niente? Neanche un argomento?

cancellato2369 19-01-2009 19:01

Quote:

Originariamente inviata da TristanII
Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
non sto dicendo che un disagio/leggera timidezza di fondo non esiste....ma che non è la causa di tutto il problema...il problema nasce lì nel silenzio in cui mi hanno abituato quei 3 anni estraniandomi dalle banali conversazioni quotidiane, facendomi dimenticare di cosa si parla e in che modo lo si fa...

Di cosa parlavate tu e il tuo amico sfigato tutto il tempo, allora mi chiedo. Cioè, se il problema per te non è rompere il ghiaccio, ma casomai proseguire nella conversazione, tutto questo parlare fitto fitto, questo pensare e pensare (come hai scritto che preferisci fare, appena qualche minuto fa nel topic aperto da Pride, e intervenire solo se richiesto), non ha lasciato proprio niente? Neanche un argomento?

di argomenti che ben pensandoci erano il nulla...

del prof qui e del prof lì, di cosa facevamo durante la giornata (e lui mi raccontava a 17 anni le sue minchiate da ragazzino tipo carte da gioco, miniature e cazzate varie ed io oltre a dirgli "si ma ti rendi conot che sono stronzate? a 17 anni dovresti far altro" lo ascoltavo pure mostrandomi interessato..., di quanto studiava x la scuola (sempre praticamente...tant'è che le uscite i primi tempi erano davvero assenti) e poco altro...

insomma ben poco di utile x la vita....ben lontano dalle conversazioni che facevo fino a 16 anni parlando di tutto...amore, prime esperienze, cazzeggio, sogni, vacanze ecc...ecc...

quello che mi ha lasciato tale amicizia? solo la voglia di parlare di cose seriose...amore, cosa ne penso della vita...insomma gli stessi temi che affrontiamo sul forum....omosessualità ecc...ecc...

tutti temi che però non puoi affrontare sempre e soprattutto a freddo...

comunque è esatto...volendo mi prendo su e rompo il ghiaccio senza problemi e brillantemente....dopo i primissimi minuti però non so più come mandare avanti la conversazione e di cosa parlare...
è strano...

cioè sono così pure in famiglia...pure con mio fratello...a parte il "ciao" quando ci incontriamo e ogni tanto "visto cosa ha fatto la juve?" tanto x far capire all'altro che siamo tutto sommato fratelli...beh...non ho altro di cui parlare...
magari ogni tanto mi capita qualcosa di particolare: non so...vinco alla snai...e allora parliamo quei 2 minuti sulle schedine....e poco altro...

Sono diventato così...
argomenti quelli da colloqio quotidiano non li ho...
so agire a primo impatto, rompere il ghiaccio, fare le battutine e chiedere qualcosa, so dare un buffetto in modo scherzoso, fare un commentino ironico su qualcosa ecc..ecc...e so allo stesso tempo,viceversa, fare discorsi importanti sulla mia concezione dell'amore, omosessualità ecc..ecc...qualora siano introdotti, ma in tutte quelle situaziobi da bar, lezione (quando di ciarla con i compagni di banco x ore sulle serate,spettegolezzi, ecc..ecc..), durante la pausa, quando sei a tavola e mangi in famiglia ecc..ecc... non so PROPRIO COSA DIRE....
cioè ho proprio la testa vuota...la gente inizia a sparlare di cosa le è capitatato xx settimane prima (come avesse tutto ben immagazzinato x poi raccontare), del suo parere su xx persona ecc..ecc...
io NO...

e in fin dei conti il mio problema non è non avere nulla da dire...cioè io i nfondo mi vado bene così...CON ME STESSO CI STO BENISSIMO IN SILENZIO....vedo il parlare di tutte quelle cavolate come FORMALITà, BANALITà su cui la gente parla perchè TEME IL SILENZIO...IL SILENZIO CREA DISAGIO e allora fa di tutto x parlare...
anche gli estroversoni...con il silenzio sono a disagio..x assurdo sono molto più a disagio loro che io stesso....
IL PROBLEMA è CHE TALE SILENZIO NON PERMETTE UN'INTERAZIONE NORMALE CON GLI ALTRI...

A me viene automatico il silenzio....o meglio...parlarei anche...VOLENTIERI...perchè parlando è anche più facile fare tutte quelle cose che mi son facili fare (buffetti, battute ecc..ecc...)...ma il fatto è che nel 99% dei casi non so proprio da che argomenti iniziare x creare una conversazione...di cosa parlare...

esempio x farti capire cosa intendo per mia conversazione (anche se come ben dici alla fine in sti mesi le ho già dette):
non so....posso chiedere "cosa hai fatto sabato allora? io sono andato con xx ragazzi/e in xx posto e abbiamo fatto questo e questo...tu? ah sei andata in disco xx? ma sai a me non piace tanto sia il posto (perchè pieno di fighetti), sia la disco in sè...cioè se ci sono in mezzo come ben sai posso scatenarmi, ma preferisco altri luoghi per xx ragioni" e intanto se sono in vena posso condire con battute, buffetti ecc..ecc...

però concluso l'argomento...non so...possono passare 20 secondi, come 5-10 minuti...a seconda di quanto si parla e di come lo si espone ecc..ecc...

ecco..il 99% delle persone passarebbero subito ad altro...IO? IO FINITO L'ARGOMENTO CHE MI INTERESSAVA...LA DOMANDA CHE MI ERA VENUTA IN MENTE IN QUEL MOMENTO...BEH...STOP...NON SO PASSARE AD ALTRI ARGOMENTI...CIOè...NON MI VERREBBE NEMMENIO NATURALE...ECCO STOP...LA PERSONA CHE HO DI FRONTE SI RITROVA DI PUNTO IN BIANCO CON ME CHE DA UNA CONVERSAZIONE PASSA AL TOTALE SILENZIO (e che resta tale...)....FINITA LA CONVERSAZIONE...SPERA CHE CI SIA QUALCUNALTRO INTORNO ON CUI ATTACCARE BOTTONE ALTRIMENTI PASSI I 30 SECONDI PIù BRUTTI DELLA TUA VITA NEL TOTALE SILENZIO INIZIANDOTI A GUARDARE A SINISTRA A DESTRA E IN ALTRO....

EDIT: cioè era tanto x fare un esempio..magari poi lìlì mi vengono in mente 2-3 cose e le dico senza problemi...magari su 2-3 argomenti anche diversi volendo....ma sta di fatto che finiti quelli beh...ho finito...è facile che non sappia più di cosa parlare (anche se magari sono stato brillante ed estroverso x tutti quei minuti....profondo e allo stesso tempo spiritoso....ma poi...)

Tristan 19-01-2009 21:29

...poi che? :) Passi i 30 secondi 30 più brutti della tua vita? :)

Il problema è che il problema non è un problema.
Ogni volta che tiri fuori un papirone di questo tipo, corredato di esempi su esempi, non ce n'è uno in cui si legge di te che, sopraggiunto il silenzio, fai una domanda, che ti interessi alla vita degli altri. Ti capita mai? Anche questo è un modo per trovare argomenti (che ti mancano, ma la voglia c'è, ma solo quelli seriosi, pero sì, però no, nì).

JohnReds 19-01-2009 21:47

Quote:

Originariamente inviata da Tristan
...poi che? :) Passi i 30 secondi 30 più brutti della tua vita? :)

Il problema è che il problema non è un problema.
Ogni volta che tiri fuori un papirone di questo tipo, corredato di esempi su esempi, non ce n'è uno in cui si legge di te che, sopraggiunto il silenzio, fai una domanda, che ti interessi alla vita degli altri. Ti capita mai? Anche questo è un modo per trovare argomenti (che ti mancano, ma la voglia c'è, ma solo quelli seriosi, pero sì, però no, nì).

In realtà, tristan, è un problema e bello grosso. Non so bene che nome dargli, ma giova ha un problema simile al mio...il problema è proprio che si percepisce la comunicazione con gli altri come una cosa forzata e contraria alla propria natura...è come se fossimo rinchiusi, ripiegati dentro noi stessi e su un piano diverso dal modo di "sentire" degli altri...

Per me(è un'ipotesi cmq) è tutta una questione di "imparare a vivere". Giova, per una questione legata al suo sviluppo adolescenziale, ha passato un periodo di "introversamento", come lo dice lui, dove ha, come dire, perso il contatto con il mondo.

Io, dal canto mio, non ce l'ho mai avuto. Da piccolo le maestre si preoccupavano perchè spesso stavo da solo ed ero contento così, mi divertivo anche senza gli altri. A volte mi è venuto addirittura il dubbio di avere una leggera forma di autismo...ma il punto è che io e giova(credo siamo una minoranza nel forum) abbiamo un problema non tanto nel rapporto con gli altri, ma prma.

La fobiasociale/timidezza viene quando stai per approcciarti ed hai un blocco. Per noi il problema è più a "monte". Io penso di essere un pochino più svantaggiato perchè di mio sono anche timido(anche se non a livello patologico) e insicuro su molti campi, mentre giova a quanto pare non lo è. Io non mi metterei mai a dare buffetti a destra e manca. :)

edit: non ho letto tutto con cura, ma mi pare di avere afferrato che c'è una certa incomunicabilità tra voi dovuta al fatto che non riesci a capire che cacchio a giova e perchè si lamenta così tanto. Beh te l'ho voluto spiegare con parole mie...cmq non c'è nulla da capire, ma c'è solo da agire. Non capisco infatti dove trovi giova la voglia di scrivere così tanto, ci sarebbero attività più utili per la propria guarigione, ma contento lui...

cancellato3456 19-01-2009 22:35

Quote:

Originariamente inviata da Tristan
...poi che? :) Passi i 30 secondi 30 più brutti della tua vita? :)

Il problema è che il problema non è un problema.
Ogni volta che tiri fuori un papirone di questo tipo, corredato di esempi su esempi, non ce n'è uno in cui si legge di te che, sopraggiunto il silenzio, fai una domanda, che ti interessi alla vita degli altri. Ti capita mai? Anche questo è un modo per trovare argomenti (che ti mancano, ma la voglia c'è, ma solo quelli seriosi, pero sì, però no, nì).

tristan non capisci: non si tratta del semplice "è facile...fai una domanda che riguardi l'altra persona..."...è un discorso più complesso...

tri john capisce ciò che voglio dire...è la stessa cosa della fobia...da fuori ti sembra 'na cazzata....come è possibile aver timore? ecc...ecc....di fatto se la vivi da dentro ti accorgi che sembra 'na cazzata, ma nella sua semplicità è un bel problema...

è proprio come ha detto john: la comunicazione (soprattutto verbale, ma a volte anche fisica) la si vede come non naturale, forzata, formale...

per certi versi pur essendo differente molto dalla fobia sociale è quasi epggio...

NELLA FOBIA SOCIALE vorresti interagire, ma sei talmente intimorito dall'altro che devi uscire fuori dalla situazione che ti crea disagio.

Nella mia (a cui non saprei dare nome) seppur non sussista un disagio tanto grande nell'interazione sociale in sè è gravata dal fatto di non vedere la comunicazione naturale e spontanea...nonostante ci sia l'istinto da estroverso e la voglia di interagire volendo alla base della persona...

insomma...tutti vorrebbero avere qualcuno con cui parlare, dialogare, stare semplicemente bene...

la soluzione penso sia la stessa esposta da john: imparare (o come nel mio caso reimparare) a vivere.

Però è faticoso...

john:.....attività utili tipo?...

Tristan 19-01-2009 23:20

John l'hai detto tu stesso: essere ripiegati su stessi, attenti a scrutare tutto quello che generalmente fluisce in modo spontaneo, è questo che rende la comunicazione difficile, farraginosa, e che la interrompe.

Io invece ho letto quello che scrive giova. Quello che emerge è una gran confusione, una scarsa consapevolezza di sé unita ad una certa "arroganza", tanta voglia di instaurare rapporti più intimi, più "veri", con modalità però maldestre e poco efficaci: evidentemente in questo hanno giocato molto a suo sfavore quei famosi anni di "introversione", su questo concordo.

Si tratta certamente di reimparare a stare con gli altri, ma rimanere impallati su un falso problema come quello del silenzio (per come lo racconta; non mi va di sintetizzare ancora una volta per lui, bastano i suoi post) non mi pare che possa essere d'aiuto.

JohnReds 20-01-2009 01:49

Quote:

Originariamente inviata da Tristan
John l'hai detto tu stesso: essere ripiegati su stessi, attenti a scrutare tutto quello che generalmente fluisce in modo spontaneo, è questo che rende la comunicazione difficile, farraginosa, e che la interrompe.

Io invece ho letto quello che scrive giova. Quello che emerge è una gran confusione, una scarsa consapevolezza di sé unita ad una certa "arroganza", tanta voglia di instaurare rapporti più intimi, più "veri", con modalità però maldestre e poco efficaci: evidentemente in questo hanno giocato molto a suo sfavore quei famosi anni di "introversione", su questo concordo.

Si tratta certamente di reimparare a stare con gli altri, ma rimanere impallati su un falso problema come quello del silenzio (per come lo racconta; non mi va di sintetizzare ancora una volta per lui, bastano i suoi post) non mi pare che possa essere d'aiuto.

Vedi il "trucco" secondo me è fare un pò come ha fatto clark kent. Capire quali sono tutti quegli atteggiamenti e comportamenti disfunzionali che causano un ripiegamento su noi stessi...lui con il suo continuo sproloquio mi sembra tenti di individuare i comportamenti "maligni" e neutralizzarli. Il suo "faro"(ovvero il metro che usa per capire se un modo di pensare è giusto o sbagliato) è la cosiddetta "serenità" con gli altri, ovvero un rapporto che non crea disagio. Più che arroganza si potrebbe parlare di un tentativo di superare i propri difetti e autoanalizzarsi...io stesso mi sono comportato e mi comporto come lui...

"No, non va fatto!", dirai te. Beh ma vedi il problema è che io, "lasciato a me stesso", vivendo senza tanti ragionamenti, mi rinchiudo "a guscio" e ritorno il solito "introversone": allo stesso modo penso accada a giova. Bisogna esercitare un continuo sforzo per "allenare" quella predisposizione alla socialità che abbiamo "addormentata" e appunto avere la capacità di individuare i comportamenti e le impostazioni sbagliate. Infatti mi riconosco parecchio nel suo modo di procedere.

Questo è uno dei pochi casi in cui l'autoanalisi e l'introspezione funzionano, ti posso garantire che a me hanno dato risultati come li stanno dando a giova. Hanno i loro limiti, però. Innanzitutto la lentezza:
è difficile "vedersi da dentro", a si procede per sbalzi e ritorni all'indietro.

Recentemente ho raggiunto un punto tale che è troppo complicato fare tutto da solo, anche perchè la mia vita non è più quella di un adolescente che non ha nulla da fare a giornate, e quindi ho meno tempo per rovellarmi il cervello. Sto pensando seriamente di andare da uno psicologo...

Quindi allo stesso tempo hai ragione. Non bisogna esagerare, e mettersi troppo a pensare rischia di essere controproducente...lui però dice(sempre che non si autoinganni) che sta migliorando tantissimo...se è tutto vero che continui così!

Quote:

john:.....attività utili tipo?...
Non so te, ma io ho trovato numerose "ricette" per migliorarmi, e nel mio caso non resta che applicarle. In generale uno dei modi con cui ho capito di poter fare grossi miglioramenti è smettere di fare attività che mi rinchiudono in me stesso. Ad esempio non passare troppo tempo davanti a pc, libri, tv, videogiochi...esporsi forzatamente a situazioni di tipo sociale che non permettono di attivare il famoso "reset":passare due ore a rovellarsi in cervello di solito mi fa ritornare nella modalità "introversa.

Un ultimo consiglio, giova. Nonostante puoi fare tanto da solo, a volte avere un osservatore esterno amplifica enormemente la capacità di vedere te stesso e ragionare su quali sono i tuoi comportamenti sbagliati. A volte ci sono anche problemi nascosti di cui non sospetti l'esistenza...io una chiaccherata dallo psicologo, prima o poi, te la consiglio. Al limite ti dirà che la strada che hai intrapreso va benissimo e che ce la farai da solo. In caso contrario potrebbe a sorpresa causarti una "guarigione" repentina e molto più rapida rispetto quella avvenuta "facendo da solo"...prima si superano certe cose, meglio è. La giovinezza va goduta tutta, e perdere tempo per uno stupido orgoglio è una cazzata.

Tristan 20-01-2009 13:30

Non ho mai detto: no, non va fatto. Dico un'altra cosa. Per individuare e capire quei pensieri disfunzionali di cui parli tu, bisogna anche avere una certa dose di umiltà nel riconoscere i propri limiti.
Giova non lo fa, si crede autosufficiente, non ricosce l'utilità di un punto di vista esterno (di qualunque tipo esso sia).
E' più o meno quello che gli dici anche tu, quando gli consigli di mettere da parte l'orgoglio.

(Ora però non vorrei dilungarmi ancora, mi pare di aver detto anche troppo e non ho tanto tempo a disposizione, tra l'altro :))

cancellato2671 20-01-2009 14:27

esattamente john ;)
hai detto tutto tu...non è presunzione, nè altro...semplicemente si percepisce arrivati ad u ncerto punto che c'è qualcosa che si sbaglia...una volta fatto ciò si è fatto il lavoro più importante (ammettere a se stessi che qualcosina che non va effettivamente c'è).
Una volta fatto in casi come questi ti assicuro che un'attenta introspezione dettagliata può portare a buonissimi frutti...ne sono l'esempio io stesso....sempre silenzioso sono al momento, ma ti assicuro 100 passi in avanti rispetto a qualche mese fa...

tristan non ti credere...non so se hai avuto esperienze psicoterapeute, ma uno psicologo/psichiatra non fa molto di più...anche lui ha bisogno di farti fare un cammino psicologico...lui si limita semplicemente a fornirti i mezzi poichè da solo non sai che strada prendere...

x le attività: si dai in parte posso concordare...ma il mio reset non è così drastico (sarà che io parto da una situazione in cui da ragazzino ero estroverso)...insomma...magari dopo 10 giorni di introversione incontro la solita ragazza nei corridoi mentre prendo il caffè e riesco ad estroversare, scherzare spontaneamente...

però sono daccordo che certe attività aumentano l'abitudine al silenzio/introspezione e quindi rischia di peggiorare la situazione...

detto questo: con i psicologi che ci sono oggi non so in quanti direbbero anche ad una persona sana (ma semplicemente complessa psicologicamente) "lei è a posto"

EDIT: tristan tu fai l'errore esattamente opposto al mio: parti già dal presupposto che l'individuo da sè non può essere autosufficiente per superare i propri problemi...

la psicologia è una conseguenza di un profondo lavoro mentale...non credere che sia altro...nessuna bacchetta magica...

la psicologia deriva/dipende dall'individuo...e non è il contrario...ricordatelo...

Tristan 20-01-2009 14:59

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
tristan non ti credere...non so se hai avuto esperienze psicoterapeute, ma uno psicologo/psichiatra non fa molto di più...anche lui ha bisogno di farti fare un cammino psicologico...lui si limita semplicemente a fornirti i mezzi poichè da solo non sai che strada prendere...

Mi fa piacere avere un'opinione così dettagliata e circostanziata da te, dopo che avevi affermato qualche post fa di non avere mai avuto alcuna esperienza di psicoterapia. Devi come minimo averne letto molto, si percepisce.
Aspetto con ansia di leggerne qualche altra su quelle cose seriose di cui vorresti tanto parlare, ma non riesci perché la gente approfitta solo "di ogni cazzata x parlare" mentre tu osservi e pensi.
Però fai lo sforzo di fare un discorso coerente, e leggibile, per una volta. E' anche una forma di rispetto verso chi ti legge, ammesso che tu sia interessato anche a quello che pensano gli altri o soltanto a sbrodolare qua e là.

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
però sono daccordo che certe attività aumentano l'abitudine al silenzio/introspezione e quindi rischia di peggiorare la situazione...

Giusto per chiarire, il silenzio non è sinonimo di introspezione. Può anche voler dire assenza di pensieri.

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
tristan tu fai l'errore esattamente opposto al mio: parti già dal presupposto che l'individuo da sè non può essere autosufficiente per superare i propri problemi...

Dubito che tu abbia capito quale errore commetti. Comunque, il presupposto da cui parto io è diverso come diversi sono i problemi da affrontare: l'approccio è calibrato sui problemi, ma prima bisogna saperli individuare.

Detto questo sono d'accordo con te: il tuo problema dei silenzi di 30 secondi, non è oggettivamente un problema che non sia possibile affrontare da soli. :)

cancellato2671 20-01-2009 15:29

Quote:

Originariamente inviata da Tristan
Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
tristan non ti credere...non so se hai avuto esperienze psicoterapeute, ma uno psicologo/psichiatra non fa molto di più...anche lui ha bisogno di farti fare un cammino psicologico...lui si limita semplicemente a fornirti i mezzi poichè da solo non sai che strada prendere...

Mi fa piacere avere un'opinione così dettagliata e circostanziata da te, dopo che avevi affermato qualche post fa di non avere mai avuto alcuna esperienza di psicoterapia. Devi come minimo averne letto molto, si percepisce.
Aspetto con ansia di leggerne qualche altra su quelle cose seriose di cui vorresti tanto parlare, ma non riesci perché la gente approfitta solo "di ogni cazzata x parlare" mentre tu osservi e pensi.
Però fai lo sforzo di fare un discorso coerente, e leggibile, per una volta. E' anche una forma di rispetto verso chi ti legge, ammesso che tu sia interessato anche a quello che pensano gli altri o soltanto a sbrodolare qua e là.

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
però sono daccordo che certe attività aumentano l'abitudine al silenzio/introspezione e quindi rischia di peggiorare la situazione...

Giusto per chiarire, il silenzio non è sinonimo di introspezione. Può anche voler dire assenza di pensieri.

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
tristan tu fai l'errore esattamente opposto al mio: parti già dal presupposto che l'individuo da sè non può essere autosufficiente per superare i propri problemi...

Dubito che tu abbia capito quale errore commetti. Comunque, il presupposto da cui parto io è diverso come diversi sono i problemi da affrontare: l'approccio è calibrato sui problemi, ma prima bisogna saperli individuare.

Detto questo sono d'accordo con te: il tuo problema dei silenzi di 30 secondi, non è oggettivamente un problema che non sia possibile affrontare da soli. :)

si dicamo che ho l'hobby introversone di leggere di leggere diversi libri a riguardo ...ovviamente a livello "amatoriale" :P

è un po' come quando studi la filosofia: studia Marx, studi Hegel, studi Freud, Kant, Hobbes....il punto importante poi non sarà riportare di pari passo cosa pensava Hobbes, cosa Kant ecc..ecc...ma avere un'idea di ognuno dei loro modi di pensare e di sintetizzarne a tua volta uno che possa racchiudere ciò che è per te il giusto percorso....

animaSola 20-01-2009 15:31

Quote:

Originariamente inviata da Tristan
ammesso che tu sia interessato anche a quello che pensano gli altri o soltanto a sbrodolare qua e là.


:lol: NN so se sono io che tendo ad esser fin troppo educata nel nn aprire due mila post...o giova che col il suo egocentrismo nn capisce che un concetto può racchiuderlo anche in un solo topic...

Di certo io che sn un pò maniaca dell'ordine mi da fastidio leggere tt sto pisciamento in giro...soprattutto xkè serve solo a lui... :roll:

Tristan 20-01-2009 15:38

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
avere un'idea di ognuno dei loro modi di pensare e di sintetizzarne a tua volta uno che possa racchiudere ciò che è per te il giusto percorso....

Si apprezza molto la tua capacità di sintesi, infatti. :D 8)

cancellato2671 20-01-2009 15:43

Quote:

Originariamente inviata da animaSola
Quote:

Originariamente inviata da Tristan
ammesso che tu sia interessato anche a quello che pensano gli altri o soltanto a sbrodolare qua e là.


:lol: NN so se sono io che tendo ad esser fin troppo educata nel nn aprire due mila post...o giova che col il suo egocentrismo nn capisce che un concetto può racchiuderlo anche in un solo topic...

Di certo io che sn un pò maniaca dell'ordine mi da fastidio leggere tt sto pisciamento in giro...soprattutto xkè serve solo a lui... :roll:

io sono tipicamente disordinato, casinista ecc..ecc...sono un maniaco del disordine...il disordine è vita...

e....e il silenzio e la logorroicità possono essere in un certo senso, in certi casi, la stessa cosa...
le parole non sono importanti...e per questo il silenzio e la logorroicità vanno ad assumere esattamente lo stesso valore :D
semplicemente perchè più che le parole, che sono fatte tanto x interagire e tenersi occupate, conta di più l'armonia nello stare insieme....le parole (o il silenzio a seconda dei casi) sono solo una conseguenza...

per me scrivere e non scrivere è esattamente la stessa cosa...
non devono avere un fine...
le persone parlano x evitare l'imbarazzo del silenzio...
io consapevole di ciò amo il silenzio e ciarlo ben sapendo che il ciarlare serve solo a occupare quei silenzi....il mio flusso di parole sul forum non ha alcun senso così come non lo ha i lconversare per tanti altri (e consapevolmente per me stesso) nella vita di tutti i giorni.

C'è stato qualche utente che se non ricordiamo male si limitava a POST VUOTI (ricordate i nick?)...ecco logorroicizzare è esattamente la stessa cosa...
i post vuoti cosa indicano? Nulla? può essere....ma possono anche voler significare "non ho nulla da dire", ma il post serve solo x dire che io ci sono --> equivale al silenzio presente poi nella vita quotidiana di tutti i giorni..

P.S: queste frasi non hanno nè capo nè coda....semplicement enon avevo in questi 5 minuti nulla di meglio da fare che sparlare sul nulla :P
...ma....forse un po' di verità nascosta qua e là c'è :P

ritornando alla solfa: è più educato chi nella vita di tutti i giorni parla e parla fino all'esaurimento e ad essere invadente o chi, come la maggior parte dei fobici di questo forum (e me compreso che completamnet efobico non sono certamente), si limita a stare in silenzio, a non reagire, nè rispondere come dovrebbe umanamente?
è più educato l'utente che legge, ma posta poco sul forum (o addirittura nemmeno è iscritto) o chi magari scrive scrive e legge meno?

punti di vista...ogni persona a suo modo nella società di oggi è un minimo educata....tutto dipende da come è educata la propria psicologia etica-mentale....

Tristan 20-01-2009 15:49

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
per me scrivere e non scrivere è esattamente la stessa cosa...
non devono avere un fine...

il mio flusso di parole sul forum non ha alcun senso

S'era capito. 8)

animaSola 20-01-2009 15:52

X me è piu educato chi nn esagera....
nn per nulla gli eccessi son deleteri in entrambi i casi...

JohnReds 20-01-2009 16:07

Giova, capisco che c'è chi è anche più maleducato di te...però mi sa che ti sei fatto un pò prendere la mano su questo forum, a volte te usi per un fine strettamente privato. E questo può risultare offensivo e fastidioso per gli altri.

Non nego che alcuni tuoi interventi siano interessanti io stesso mi sono ritrovato più volte in quello che scrivi...però, dato che questo è uno spazio pubblico, forse non sarebbe male contenersi ogni tanto...con questo non dico che te ne devi andare, ma semplicemente cercare di non fare papironi di discorsi che tu stesso giudichi sensa senso...è una forma di rispetto per gli altri.

E poi, c'è un'altro aspetto che devi considerare: io ho fatto un grosso passo avanti nel capire me stesso grazie a questo forum, perchè ho tentato di rendere "leggibile" ad altri quello che provo...senza usare termini strani inventati da me o sepmlicemente cercando di confrontarmi con le altre persone. A volte il non riuscire a spiegarsi non è dovuto agli altri che non capiscono, ma a noi che non riusciamo a esprimerci.

Un pò di sintesi, di coerenza e chiarezza nell'esporre quello che pensi può essere utile quindi non solo agli altri, ma anche a te stesso-
Questo non lo dico solo io. Tanto per farti un esempio, voglio rimandarti alle parole del grande scrittore e divulgatore scienetifico Isaac Asimov:

"Ardo dal desiderio di spiegare, e la mia massima soddisfazione è prendere qualcosa di ragionevolmente intricato e renderlo chiaro passo dopo passo. È il modo più facile per chiarire le cose a me stesso"

animaSola 20-01-2009 16:12

Esatto quoto john...è come dire...bhe sn in mezzo alla campagna che è un luogo pubblico quindi getto le cartacce dove mi pare....se tutti facessimo cosi...diventerebbe una discarica..e la stessa cosa vale x questo forum...se ognuno di noi si prendesse la briga di aprire 8 topic al giorno x parlare sempre delle stesse cose...diventerebbe stancante x gli altri leggere...Un riassunto nn guasterebbe...x fare chiarezza prima di tutto a te stesso e anche achi ha voglia di prendere spunti...(vero try? :D )

cancellato2671 20-01-2009 16:15

Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
Giova, capisco che c'è chi è anche più maleducato di te...però mi sa che ti sei fatto un pò prendere la mano su questo forum, a volte ti usi per un fine strettamente privato. E questo può risultare offensivo e fastidioso per gli altri.

Non nego che alcuni tuoi interventi non siano interessanti io stesso mi sono ritrovato più volte in quello che scrivi...però, dato che questo è uno spazio pubblico, forse non sarebbe male contenersi ogni tanto...con questo non dico che te ne devi andare, ma semplicemente cercare di non fare papironi di discorsi che tu stesso giudichi sensa senso...è una fomr ai rispetto per gli altri.

E poi, c'è un'altro aspetto che devi considerare: io ho fatto un grosso passo avanti nel capire me stesso grazie a questo forum, perchè ho tentato di rendere "leggibile" ad altri quello che provo...senza usare termini strani inventati da me o sepmlicemente cercando di confrontarmi con le altre persone. A volte il non riuscire a spiegarsi non è dovuto agli altri che non capiscono, ma a noi che non riusciamo a esprimerci.

Un pò di sintesi, di coerenza e chiarezza nell'esporre quello che pensi può essere utile quindi non solo agli altri, ma anche a te stesso-
Questo non lo dico solo io. Tanto per farti un esempio, voglio rimandarti alle parole del grande scrittore e divulgatore Isaac Asimov:

Ardo dal desiderio di spiegare, e la mia massima soddisfazione è prendere qualcosa di ragionevolmente intricato e renderlo chiaro passo dopo passo. È il modo più facile per chiarire le cose a me stesso

L'uomo è misura di tutte le cose....di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono :P

1 a 1 ...palla al centro :P

a parte questo io termini strani inventati da me non credo di averli raramente usati ( a parte fobicotte e simili, ma ovviamente quando non si parla seriamente).

Per il resto hai ragione sul fatto che è uno spazio pubblico ed è bene contenersi...però...però.....però....

1- i vigili devono far procedere i ltraffico come si deve...è compito di Red dirmi se è rosso o posso passare....se mi lascia sempre il verde attivo
2- eppure se non mi contengo ed esco nudo x strada il giorno dopo è tutto normale
3- difendo la causa degli introversoni silenziosi

JohnReds 20-01-2009 16:30

Quote:

L'uomo è misura di tutte le cose....di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono
Non so che c'entri :roll: , ma se ho ben capito, devo contrariarti: l'uomo sarà anche misura delle cose, ma ci sono anche gli altri.
Se proprio vogliamo ribattere a suon di citazioni
"libertà è poter fare tutto quello che non nuoce agli altri" :P

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
1- i vigili devono far procedere i ltraffico come si deve...è compito di Red dirmi se è rosso o posso passare....se mi lascia sempre il verde attivo
2- eppure se non mi contengo ed esco nudo x strada il giorno dopo è tutto normale

Lo dici proprio che che ti ritieni anarchico??

Scusa ma se tutti aspettassimo la multa dei vigili per capire che abbiamo sbagliato, che mondo sarebbe? Il controllo delle regole non deve avvenire solo attraverso la punizione, ma anche attraverso il buon senso che ci ferma prima. Questo forum ha delle regole molto morbide, e redman fa bene a non redarguire tutto e tutti...lui ferma solo le infrazioni più gravi. Ma comportarsi bene non vuol dire rispettare la legge, non è sufficiente.

Io non dico che non devi dire quello che pensi, il mio è un consiglio sulla forma e sulla modalità. E poi, come ho già detto, farà bene non solo agli altri, ma anche a te. Cercare di spiegare con semplicità e sintesi aiuta a vedersi in modo molto più oggettivo che mettere per iscritto il proprio scoordinato e caotico flusso di pensieri.

ps: non che io sia infastidito in maniera particolare dai tuoi post, il mio è solo un consiglio, un tentativo di farti vedere le cose da un altro punto di vista. Non fare il fumino eh :)

cancellato2671 20-01-2009 16:35

Quote:

Originariamente inviata da JohnReds
Quote:

L'uomo è misura di tutte le cose....di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono
Non so che c'entri :roll: , ma se ho ben capito, devo contrariarti: l'uomo sarà anche misura delle cose, ma ci sono anche gli altri.
Se proprio vogliamo ribattere a suon di citazioni
"libertà è poter fare tutto quello che non nuoce agli altri" :P

Quote:

Originariamente inviata da 3giova88
1- i vigili devono far procedere i ltraffico come si deve...è compito di Red dirmi se è rosso o posso passare....se mi lascia sempre il verde attivo
2- eppure se non mi contengo ed esco nudo x strada il giorno dopo è tutto normale

Lo dici proprio che che ti ritieni anarchico??

Scusa ma se tutti aspettassimo la multa dei vigili per capire che abbiamo sbagliato, che mondo sarebbe? Il controllo delle regole non deve avvenire solo attraverso la punizione, ma anche attraverso il buon senso che ci ferma prima. Questo forum ha delle regole molto morbide, e redman fa bene a non redarguire tutto e tutti...lui ferma solo le infrazioni più gravi. Ma comportarsi bene non vuol dire rispettare la legge, non è sufficiente.

Io non dico che non devi dire quello che pensi, il mio è un consiglio sulla forma e sulla modalità. E poi, come ho già detto, farà bene non solo agli altri, ma anche a te. Cercare di spiegare con semplicità e sintesi aiuta a vedersi in modo molto più oggettivo che mettere per iscritto il proprio scoordinato e caotico flusso di pensieri.

ps: non che io sia infastidito in maniera particolare dai tuoi post, il mio è solo un consiglio, un tentativo di farti vedere le cose da un altro punto di vista. Non fare il fumino eh :)

infatti ero ironico :P

redman è il male e porta sempre sti occhiali 8) da fighetto :P

comunque ho afferrato il concetto....ma....ma.....maa....

"il mondo è nato senza l'uomo e senza l'uomo finirà..." ...quindi non fatevi tante seghe mentali....ordine non ordine, educazione non educazione...prima o poi una bella bomba atomica ci farà dire l'ultimo salutino...o la natura stessa :P


Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 08:50.

Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.