Il sole che non sorge mai
Buonasera a tutti,
questo è il mio primo post sul forum al di là della presentazione. Soffro di depressione dal 2020 e volevo condividere con voi un pensiero che mi è venuto ieri notte. La mia esperienza con la depressione è stata un po' come una persona che d'un tratto si sveglia e non vede più sorgere il sole. Tutte le notti andiamo a dormire con la certezza che il giorno dopo il sole sorgerà. Immaginate che il giorno dopo vi svegliate e il sole non ci sia, e sia ancora notte. Provate ad aspettare, ma non succede niente, è ancora buio. Cercate informazioni su internet, pensando che sia un'eclissi, ma tutto quello che trovate è un piccolo trafiletto, "oggi il sole non è sorto", sotto un articolo sui pandori della Ferragni. Chiedete in giro agli amici, "che fine ha fatto il sole?", ma a nessuno sembra importare, vi dicono solo, "massì, domani sorgerà, andrà meglio". Andate a letto, e il copione, 8 ore dopo, si ripete. Nessuno ne parla. I vostri amici/colleghi vi dicono "massì, domani il sole sorgerà, non preoccuparti". Cominciate ad essere irritabili, e rispondete male persino ai vostri genitori. "Anche oggi è fissato con questa storia del sole... mah". Il tutto si ripete per giorni, settimane, e mesi, e la rabbia piano piano cede il posto alla rassegnazione. Finché un "giorno" vi svegliate e vi rendete conto che, per voi, il sole non sorgerà mai più, e che nessuno è in grado di capire come vi sentite. |
Ci sono dentro da tipo 13 anni oramai ,il sole non sorge mai per davvero, varia solo l'intensità del malessere, ma ormai forse ho raggiunto davvero il fondo da cui non si risale alla faccia di Nietschze.
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Re: Il sole che non sorge mai
se per te il sole non sorge mai, come fai ad aver voglia di alzarti e vivere?
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Re: Il sole che non sorge mai
Si il sole non sorge mai, è un concetto molto affine.
A lavoro mi hanno chiesto se non fossi felice di stare a casa durante le vacanze o se preferissi stare a lavoro, e io ho risposto che sono infelice in entrambi i casi, e mi hanno guardato in un modo confuso come se stessi raccontando una barzelletta. Non si può spiegare al prossimo il non riuscire più a provare felicità da decine di anni. |
Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
Anche per me è così,tengo sempre viva la speranza che qualcosa cambi ma ogni giorno che passa è sempre uguale una vita piatta senza stimoli,senza soddisfazione di niente,oppure qualche giorno va anche peggio ,bho non ci capisco più nulla uno schifo totale.
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Re: Il sole che non sorge mai
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Detto questo, il tuo pensiero è calzante, descrive bene la depressione. Io la vedo più come un muro trasparente, dal quale tu puoi vedere gli altri, ma loro dalla loro parte non possono vedere e sentire te, al massimo possono solo percepire che ci sei. Ogni giorno a questo muro si aggiunge un pezzo, dovuto alle piccole o grandi sconfitte quotidiane. All'inizio lo scavalchi tranquillamente andando da una parte all'altra e continuando a vivere la tua vita, quasi senza accorgerti che sia li. Poi cresce, ma riesci ancora a scavalcarlo con un po' di fatica, ma inizia a diventare un problema che ti peggiora la vita. E lui cresce, puoi ancora superarlo, ma a breve dovrai chiedere aiuto per farlo. A quel punto se non riesci a tornare dall'altra parte e restarci in tempo, il muro diventa l'unico problema, gli altri problemi non riesci più neanche ad affrontarli, vedi solo quello davanti. |
Re: Il sole che non sorge mai
Grazie delle risposte molto interessanti.
Mi alzo la mattina perché se non lo facessi mia madre morirebbe di dolore, e non lo merita. In più ci sono dei brevi momenti di sollievo. Innanzitutto quando penso a quando il sole ancora lo vedevo. E poi quando fuggo dal presente. Quando immagino di avere una ragazza che mi ama, o quando mi perdo nel mondo virtuale dei videogiochi. Vivo, ma una vita senza luce é infelice. Si può continuare a vivere pur senza essere felici, anche se sarebbe più corretto parlare di sopravvivenza. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk |
Re: Il sole che non sorge mai
Per la domanda:
Infatti non mi impegno per nulla nel mio lavoro, lo faccio in modo meccanico come qualsiasi altra cosa e penso di abbandonarlo ogni singolo giorno. Adesso ho avuto una settimana di stop natalizio e più che mai mi sta ricordando chi veramente sono. Non mi alzo la mattina, mi alzo con difficoltà il tardo pomeriggio per trascinarmi in bagno e poi qui alla scrivania a fissare il vuoto. Quando riprenderò a lavorare subentrerà il cervello meccanico ma sarà uno trascinarsi uguale identico. Non ci sono motivazioni, o premi o qualsiasi altra luce infondo al tunnel. C'è sempre la paura di morire, sentire dolore e creare una situazione spiacevoli oltre se stessi. Ho perso le speranze che esista felicità già da molto tempo, non credo che nessuna azione la porti e che sia una parola qualunque che molte persone non vivono mai veramente, si continua solo per paura. |
Re: Il sole che non sorge mai
Che vite che viviamo.. un trascinarsi eterno..e quanta fatica.. ma allora come fanno, mi domando, quelli nei paesi poveri, quelli sotto le bombe..
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Re: Il sole che non sorge mai
Parafrasando altri forum, mai iniziata per me.
E pensare che nella prima parte di adolescenza ho avuto timide illusioni di vivere una vita; erano solo sogni di un illuso a cui famiglia + genetica avrebbero presentato ben presto il conto. Non vivo, sopravvivo. |
Re: Il sole che non sorge mai
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Qui in occidente stiamo creando una società che fabbrica depressi e ansiosi. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk |
Re: Il sole che non sorge mai
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Occhio che di quei forum "cattivoni" qui non si dovrebbe parlare, e mi fermo. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk |
Re: Il sole che non sorge mai
La metafora del sole che non sorge è solamente una metafora o stai dicendo che la depressione è arrivata in una notte?
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Re: Il sole che non sorge mai
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Un rapporto così stretto non può essere considerato una forma di luce? I ricordi, le fantasticherie, i videogiochi non possono essere forme di luce? |
Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Quanto al lavorare meccanicamente, é durissima. Un po' gli psicofarmaci aiutano. Inviato dal mio 2201117TY utilizzando Tapatalk |
Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Ma il perché mi chiedo di tutte queste sindromi ansioso-depressive, nonché una crescita enorme delle dipendenze. Secondo me è la mancanza di certezze lavorative/finanziarie/sentimentali/sociali. |
Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Secondo me le cause principali sono: 1) Vita troppo frenetica e ritmi, sia di lavoro che di socializzazione, estenuanti. 2) Perdita di contatto con la natura (piante e animali), inquinamento e degrado urbano. 3) Distruzione deli nuclei amicali e familiari e conseguente isolamento sempre più crescente. |
Re: Il sole che non sorge mai
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1) I lavori devono avere un'orario di inizio e uno di fine, e non devono coinvolgere la vita privata. 2) Anche questo è di vitale importanza. 3) La vita finora è stata incentrata sul nucleo familiare. In mancanza di questo andrebbero sviluppate nuove forme di socializzazione/cooperazione. Le persone, soprattutto anziani e bisognosi non vivono bene isolati nei loro appartamenti cittadini, spesso circondati da persone diverse per età, ostili o di etnia diversa. |
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Re: Il sole che non sorge mai
Io ho smesso di vedere l'illusione, ho cominciato a vedere tutto in maniera razionale e cinica, non è mai cambiata questa visione da quel giorno, è come se una parte del mio io fosse morta e ora resta solo un ricordo di come era l'illusione.
Si direi che descrive perfettamente la depressione, anche se durante le fasi acute sono più tempo a dormire che a pensare, però non è mai tornato quel senso di speranza, diciamo che ho perso capacità di fare progetti di vita, come se vivessi nel passato e presente, ma il futuro non riesco a collocarlo, perchè intorno a me comunque ho una situazione disastrata, e non riesco a cambiare le cose. |
Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
Comunque hai ragione, non ha senso nemmeno parlarne tanto nessuno capisce, tutte le richieste di aiuto uno le fa finchè sa che può cambiare, ma io dopo l'aiuto che mi è stato dato e i farmaci sento che non c'è molto altro da fare, e il mio cervello malato me lo dovrò tenere, e allora sto zitto e annuisco "ma si va meglio dai!".
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Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Io quando sono in fase depressiva non ragiono, mangio, dormo un sacco e sono rincoglionito. Al contrario quando sto bene penso di più e mi rendo comunque conto che la vita è una merda, solo quando bevo alcol mi godo la vita, ma sto smettendo perchè ci stavo cadendo nell'alcol... |
Re: Il sole che non sorge mai
Di certo esistono diversi livelli di depressione, c'è chi si sente un po' giù a volte, e c'è chi non si alza letteralmente dal letto.
Ma la domanda che emerge è "come le fai le cose, come ti sforzi?". Io personalmente, faccio il minimo che devo fare, mi sveglio tardi, faccio poco e comunque posso chiudere la giornata dicendomi che sono stato produttivo, lo sono stato infatti, poco me ne importa che potrei fare molto ma molto di più, se mi sforzassi maggiormente. Quote:
Altra citazione interessante di Despentes sull'argomento : Quote:
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Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Per il resto, la miseria della solitudine è una cosa, ma la miseria della compagnia e di una vita in cui ci si conforma agli altri non sono cose da poco. Perché spesso, si trova gente che ci fa sentire soli, gente con cui si passano le serate ma senza divertirsi particolarmente. Poi, alcune persone riescono ad arrivare solo fino ad un certo punto negli sforzi di questo tipo. Nel tuo caso, se dici di essere disposto a conformarti, stai facendo letteralmente ogni cosa che puoi fare dedicandogli il massimo sforzo? Per spiegare cosa significa questo "in pratica", significa uscire dalla zona comfort, fare cose che è faticoso e poco piacevole fare, come quando, in quell'estate che ero solo e senza amici sono uscito a passeggiare, ho incontrato qualche vecchia conoscenza mi sono "inserito" nella serata ed è stato come se avessi un gruppo di amici, l'ho fatto per diverse sere. Chi vive in un posto piccolo e con praticamente nessun evento così dovrebbe fare. Facendolo ancora e ancora e ancora, prima o poi qualcosa si ottiene. Anche se è noioso e faticoso, questo significa che è possibile avere dei cambiamenti in questo senso. Ma posso fare esempi innumerevoli anche di situazioni in cui avrei potuto dedicare più tempo ed energie con il fine della socializzazione. Come quando un mio amico si è iscritto al teatro, mi ha detto che di certo gli avrebbe fatto piacere se anch'io avessi deciso di andarci. Per me sarebbe stato scomodo però, avrei dovuto andarci con regolarità, sforzarmi, organizzarmi avendo meno tempo per stare al cellulare e al pc a fare le cose mie e dovendo comunque studiare, fare quelle attività, oltre al costo economico dell'iscrizione (che vabbè nel complesso sarebbe poca cosa perché non esco molto e non spendo molto). Cosa avrei ottenuto? Avrei probabilmente migliorato le mie capacità sociali, avrei potuto ottenere un gruppo di amici (se ci fosse stata una certa compatibilità). Ma non mi sembrava conveniente. Quindi se si fa un po' di introspezione, quando non ci sono problemi reali di impedimento (e se ci sono bisogna comunque sforzarsi e partire con cose meno ambiziose) si tratta spesso di scelte che facciamo... Da i gruppi di amici e dalle attività (che per me sono poco stimolanti e noiose), parte poi la possibile conoscenza di una ragazza (le cene insieme a lei, il lungo e ancor più noioso processo in cui ci si da appuntamento e si gioca seguendo i vari stereotipi e ruoli di genere, con tutte le cose in parte note e già dette). Per ora, non sono del tutto soddisfatto della mia solitudine. Cercavo di capire come diamine funzionassero tutte queste cose. Ma le risposte, perlomeno quelle che cerchiamo noi, spesso non si trovano sui libri, dobbiamo trovarcele da soli. E capendo questo tipo di meccanismi sento di aver trovato la risposta e capito il sistema. Ora beh, rimane solo la scelta... Per ora, me ne sto per conto mio, mi dedico alla mia mod. Poi, vedrò... |
Re: Il sole che non sorge mai
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Forse ci ho provato, e negli anni scorsi anche tanto, ma evidentemente non abbastanza. Ma quanto è abbastanza? Sembra che niente basti mai. Mi sentivo come un criceto che corre nella ruota. |
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Re: Il sole che non sorge mai
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Re: Il sole che non sorge mai
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Io non so se farei a cambio con i baraccati o i profughi, ma sono quasi sicuro che loro di umore stanno meglio. |
Re: Il sole che non sorge mai
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