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Sentirsi bambini
Di fondo a 34 anni mi sento ancora bambino. È forse questa una delle cause del mio stato d'animo e malessere.
Bambino inteso come persona di cui prendersi cura,e non affidabile. Spaventato,ingenuo e fuori dal mondo. Non ho una identità, una personalità... mi nascondo dietro agli altri, come d'altronde fanno i bambini quando si nascondono dietro ai genitori... È forse qualcosa di innato che non si può cambiare? Sto lavorando tantissimo per cambiare in meglio...ma è veramente veramente dura.. |
in parte è un problema che sento anch'io, capisco molto bene.
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Re: Sentirsi bambini
La definizione dell'identità è frutto dei processi di mediazione sociale; detto in altre parole si matura un'identità attraverso la vita sociale. Immagina di essere un calciatore: come fai a capire in che ruolo puoi essere bravo a giocare se ti alleni sempre da solo e mai con gli altri? Direi che è un po' quello che succede a tutti noi che passiamo buona parte delle nostre giornate in solitudine o interagiamo con gli altri senza conferire a queste interazioni alcuna significatività.
Comunque ho letto che a 27 anni insegnavi in una scuola superiore: quando avevo più o meno quell'età rifiutai una supplenza alle medie perché pensavo che, essendo appunto sprovvisto di un'identità formata a causa del troppo isolamento, non sarei stato in grado di confrontarmi con persone in età evolutiva che stavano invece creandosi un'identità sempre più definita. Pensavo che la cosa mi avrebbe dato fastidio e probabilmente avevo ragione. Tu come hai affrontato quell'esperienza? |
Re: Sentirsi bambini
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Prova a pensarci quando ti senti bambino. |
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Re: Sentirsi bambini
Se interpreto bene è come se ti sentissi ancora bisognoso di cure, nonostante tu sia adulto e provi come un senso di umiliazione.
Qualche anno fa ho avuto una presa di coscienza simile, non mi sentivo affatto adulta. Come contesto, nella mia famiglia si tende a mettermi nel ruolo di bambina, non vengo incoraggiata ad essere indipendente. Mi creano confusione, perché per alcune cose mi trattano da bambina e per altre (quando fa comodo a loro) mi dicono che io sono ormai una donna e non mi prendo le mie responsabilità. Se cerco una mia indipendenza mi fanno discorsi per intendere che il mondo è pieno di pericoli, invece quando manifesto la volontà di restare in famiglia perché non ho voglia di correre rischi mi rimproverano perché è scandaloso che alla mia età io non faccia le mie scelte (discorsi privi di coerenza). Mi hanno creato una confusione pazzesca che ha causato anche miei comportamenti apparentemente disordinati. Una volta mi sono resa conto, con spavento, che mi ero abituata a dare sempre il numero di casa anziché il mio numero personale, anche per cose che riguardano solo me. Sono stata sempre abituata a mettere i genitori come schermo tra me e il mondo, anche perché a loro faceva comodo. Questa situazione di "infanzia forzata" si è protratta più del dovuto, perché a qualche livello crea vantaggi secondari e crea un equilibrio, seppur in negativo. Tu hai di certo una personalità e un'identità, anche per il solo fatto di aver parlato di questo argomento e di aver espresso delle tue sensazioni, solo che forse ti sei abituato a reprimerle per venire incontro alle necessità della tua famiglia? Ci sono teorie che sostengono questo. Affermano che il bambino durante l'infanzia percepisce i genitori come unica fonte di sopravvivenza (infatti è così) e si abitua a plasmare se stesso in base alle loro richieste, offre delle prestazioni di buon comportamento per essere apprezzato e questo può portare a reprimere delle parti di Sé che vengono messe a tacere, in alcuni casi fino a non percepirle più e da adulti si continua a vivere inconsapevolmente in questa "struttura mentale infantile" basata su obbedienza e senso di colpa (questa identità plasmata per accontentare gli altri viene definita Falso Sé). Mi è venuta in mente questa cosa quando hai parlato di "bambino spaventato che si nasconde dietro ai genitori" e della mancanza di identità. Io quando mi sono resa conto di queste cose ho iniziato, con molta paura e insicurezza, a fare qualche piccola modifica meno spaventosa possibile, per dire, ho iniziato a dare solo il mio numero di telefono, a contattare il medico dal mio numero privato e ho ignorato i musi lunghi dei miei, mi sono allenata a comportarmi come se fossi una persona autonoma, anche se devo ancora fare molti passi avanti. Potresti fare esperimenti simili per vedere come ti senti. |
Re: Sentirsi bambini
Eh a chi lo dici
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Re: Sentirsi bambini
Io mi sento un'adolescente più che una bambina, e ormai ho quasi 30 anni.
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Io lo sono in tutto e per tutto, con tratti misti adolescenziali e purtroppo anche adulti...
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Re: Sentirsi bambini
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Si può vivere nella stessa famiglia e ognuno ha una reazione e sviluppo differente in base alle proprie caratteristiche, ci può essere un fratello/sorella che ha risentito di più del clima familiare ma questo non vuol dire essere "sbagliati" :) |
Re: Sentirsi bambini
Non c'è niente di male a mantenere dei tratti adolescenziali/giovanili. Non bambini però. La gioventù è forza, ribellione, impertinenza, e un po' di quei tratti è sempre bene mantenerli, altrimenti si diventa dei 40 enni vecchi nel fisico e nel corpo, conformisti e squallidi.
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Re: Sentirsi bambini
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Infantilismo e fobia sociale sono strettamente correlati.
Ogni trauma ci rallenta, in qualche modo una parte di noi rimane impigliata in un chiodo del passato. |
Re: Sentirsi bambini
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Re: Sentirsi bambini
Ho saltato molto della fase bambino perché sono dovuto crescere in fretta, però del bambino ho una caratteristica, ed è quella di dire sempre ciò che penso senza filtri, in maniera diretta, spontanea e senza preoccuparmi di nulla, certo in un mondo adulto fatto di finzione, ipocrisia e leccaculismo stona un po’
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Re: Sentirsi bambini
Mi ci ritrovo. Penso che ad un certo punto dobbiamo diventare genitori di noi stessi, prendere quel bambino per mano e cercare di essere l'adulto di cui avevamo bisogno quando eravamo piccoli.
Quando c'è qualcosa che mi spaventa, o che mi sembra troppo, cerco di dirmi nella mente, "dai, lo facciamo insieme, proviamoci". In me sento che c'è una scissione, quando prevale diventa veramente ingestibile. Però i miei passi avanti li ho fatti così, parlandoci e prendendomene cura, ascoltandolo visto che mai nessuno lo ha fatto. Fino a che arriverà un momento in cui finalmente potremo lasciarlo andare. |
Re: Sentirsi bambini
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Re: Sentirsi bambini
Anche io mi sento una bambina sotto molti aspetti, aggiungerei anche nella gestione della rabbia e dei sentimenti negativi.
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Re: Sentirsi bambini
Come delta cresciuto in fretta ma troppo diretto in un mondo di ruffiani e ipocriti..
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Re: Sentirsi bambini
Le persone anche quelle più inserite spesso sono bamboccioni e bamboccione, sono realizzate e serene ma sono bambinoni, penso che non sia assolutamente questa cosa la causa del tuo malessere si può benissimo vivere una vita bella e piena pure essendo eterni giovanotti si parla di persone autosufficienti non di disabili ovviamente, a scuola mi ricordo davano studiare un poeta che parlava di come fosse importante mantenere il bambino dentro di noi ...ci hanno fatto anche un libro su ste cose se non sbaglio il piccolo principe
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Re: Sentirsi bambini
Mi sento un bambino, sul versante affettivo. Non so come gli altri intendano l'affettività ma spesso sento il bisogno di quell'affetto tipico dei bambini.
In me c'è qualcosa che non è mai cresciuta e che non è mai andata avanti. |
Re: Sentirsi bambini
Non mi sento bambino, mi sento incatenato al periodo adolescenziale quasi come se non lo avessi mai superato, forse proprio perché non l'ho mai vissuto a pieno, anzi...
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Re: Sentirsi bambini
Io non mi sento bambino, mi sento oberato di responsabilità, preoccupazioni e di lavoro
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Re: Sentirsi bambini
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Re: Sentirsi bambini
Arriva un punto poi in cui bisogna crescere per forza perché è la vita che lo impone, a meno di non voler stare sotto tutoraggio, ma meglio evitare.
Poi ci si può pure prendere momenti di bambinismo, come quando metto la musica alta in macchina, oppure postare un meme su internet, cose così, che penso facciano anche bene allo spirito, ma la struttura base dovrebbe essere per quanto possibile adulta sennò si dipenderà sempre dagli altri. |
Re: Sentirsi bambini
Io mi sento bloccata alla tarda adolescenza -tra i 18 e i 20 diciamo- perchè quello è stato l'ultimo e unico periodo della mia vita in cui mi sembra di aver effettivamente ''vissuto''...da allora è tutto in stand by e sono nella disperata attesa e ricerca di poter ricominciare effettivamente a vivere.
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Re: Sentirsi bambini
Non tutti si possono permettere di rimanere bambini
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Re: Sentirsi bambini
Io sono un bambino. Dormo con la mamma, guardo i cartoni animati, mi sporco di cibo quando mangio, metto un sacco di zucchero ovunque, non bevo caffè, ho una comicità che fa ridere i bambini. E' okay essere dei bambini nel corpo di ultraventenni.
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Re: Sentirsi bambini
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Re: Sentirsi bambini
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Sì ovvio sono così perché mi è stato permesso e a me sta bene così. Crescerò quando morirà mia madre. Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Sentirsi bambini
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Re: Sentirsi bambini
Mi ci ritrovo e anche io ho superato i 30.
Nel mio caso il sentirmi un bambino è un qualcosa che va oltre la percezione di me stesso, ma si tratta di un fatto vero e proprio, dato che non sono una persona indipendente dal punto di vista economico. Senza la sponsorizzazione della mia famiglia di origine non potrei mantenermi da solo, cosa che mi rende dipendente e mi fa sentire una persona che non ha raggiunto la fase adulta. |
Re: Sentirsi bambini
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meglio tenersi le cose belle per il tempo che uno ne ha possibilità , poi c è sempre tempo per crepare nella tristezza, tanto è quello che succede a tutti pure a " l omini veri" :sisi: |
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Re: Sentirsi bambini
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Re: Sentirsi bambini
per carità, non era una domanda per sfottere ma una perplessità. io anche ho dormito con mia madre da adulto ma era perché lei aveva paura e non c'era mio padre che faceva il turno di notte...
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Re: Sentirsi bambini
Arriva un giorno che non basta più accendere la PlayStation ed essere felice o almeno tranquillo... Cresciuto con il gemboy bei momenti, poi ho conosciuto la playstation .. ma da qualche anno non basta più, la accendo ogni tanto ma e un duro colpo, non c'è più niente mi annoia non so cosa e successo ma e successo.. un giorno non ricordo quando tutto e svaanito quanto vorrei fose ancora così semplice... Accendere la console e non pensare alla vita ma arriva x tutti quel giorno
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