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Meninblack90 26-08-2023 15:30

Coming out al lavoro
 
Da qualche anno lavoro in un nuovo ufficio. Prima causa Covid si andava meno, ora abbiamo ripreso ed andando tutti i giorni passo molto tempo con i miei colleghi. Al di là del fatto che io sia molto timido ed impacciato e non ho costruito relazioni molto profonde con gli altri, c’è una questione che mi mette ansia: ho paura di fare coming out. Ho un collega gay che parla apertamente della sua vita e della sua relazione, mentre io sono totalmente bloccato nel farlo.
Ovviamente i discorsi sulla vita privata sono all’ordine del giorno in pause e cose varie e io mi sento sempre super in ansia perché non so come comportarmi.
Ho fatto un percorso molto lungo per accettarmi e ho fatto coming out solo con amici stretti e conoscenti fidati. Ho una relazione quindi è anche difficile per me non parlarne in ufficio, ma proprio faccio un enorme fatica. Il motivo non lo so e questa situazione mi genera tantissima ansia…
Voi che fareste?

cuginosmorfio 26-08-2023 15:51

Re: Coming out al lavoro
 
eh...come un po' per tutte le faccende, dipende sempre tutto da ciò che sei eventualmente disposto ad accettare come reazione.
Dove lavoro io -se fossi gay- sarebbe un bel problema: soprattutto le mie colleghe sono tremende nelle considerazioni sugli omosessuali ma pure verso le lesbiche.

Kitsune 26-08-2023 15:53

Re: Coming out al lavoro
 
Fai quello che ti mette meno a disagio. Hai già un collega che lo ha fatto di cosa hai paura? non gli è mica capitato niente di brutto.

Maffo 26-08-2023 16:11

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Meninblack90 (Messaggio 2873341)
Da qualche anno lavoro in un nuovo ufficio. Prima causa Covid si andava meno, ora abbiamo ripreso ed andando tutti i giorni passo molto tempo con i miei colleghi. Al di là del fatto che io sia molto timido ed impacciato e non ho costruito relazioni molto profonde con gli altri, c’è una questione che mi mette ansia: ho paura di fare coming out. Ho un collega gay che parla apertamente della sua vita e della sua relazione, mentre io sono totalmente bloccato nel farlo.
Ovviamente i discorsi sulla vita privata sono all’ordine del giorno in pause e cose varie e io mi sento sempre super in ansia perché non so come comportarmi.
Ho fatto un percorso molto lungo per accettarmi e ho fatto coming out solo con amici stretti e conoscenti fidati. Ho una relazione quindi è anche difficile per me non parlarne in ufficio, ma proprio faccio un enorme fatica. Il motivo non lo so e questa situazione mi genera tantissima ansia…
Voi che fareste?

Step 1: parlane con un chiacchierone in ufficio
Step 2: aspetta qualche giorno
Fine

Boston 26-08-2023 16:19

Re: Coming out al lavoro
 
Il modo migliore, per come vedo il mondo, è quello di farlo senza formalizzare, senza fare un vero e proprio annuncio.
Sentiti libero di parlare del tuo ragazzo/compagno nei discorsi quotidiani, con la stessa naturalezza con cui parleresti della tua ragazza/compagna se fossi etero.

So che dirlo è molto più facile che farlo, ma nella mia vecchia azienda un nuovo collega fece proprio così. In una delle prime pause caffè ci parlò di un ristorante in cui era andato con il suo ragazzo qualche sera prima... In quel caso nessuno fece mezza piega, continuammo tranquillamente a parlare del ristorante e di cibo.
E, almeno tra i colleghi con cui avevo maggiormente a che fare, la sessualità di questo nuovo collega non fu mai argomento di discussione.

Varano 26-08-2023 16:36

Re: Coming out al lavoro
 
magari poi l'avranno già intuito, su me giravano le voci più disparate e non c'era niente sotto.

Keith 26-08-2023 17:24

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Meninblack90 (Messaggio 2873341)
Voi che fareste?

Io dico che al lavoro bisogna cercare di essere simpatici e dialoganti, ma meno si parla della propria sfera intima e meglio è.
Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 2873363)
magari poi l'avranno già intuito, su me giravano le voci più disparate e non c'era niente sotto.

Pure su di me, quando ti vedono single di lunga data lo pensano, ma avendoci provato con le colleghe, sebbene per me sia stato un disastro esistenziale, però almeno una cosa buona l'ho ottenuta.

Meninblack90 26-08-2023 17:31

Non so io proprio non riesco. A parte che poi si parla spesso di vita privata come dicevo e ogni volta io sono sempre in ansia. Il fatto è che ormai sono quasi 2 anni che mi conoscono e penso tutti mi immaginano single e forse etero (o non lo so) quindi penso sia il doppio più “imbarazzante” uscire con la verità allo scoperto. Che poi non so cos’è scattato nella mia mente dato che come dicevo è un ambiente gay friendly tutto sommato, ma io di fare coming out così di punto in bianco non credo di esserne capace.
Lunedì si torna in ufficio e sono già in ansia per le domande sulle ferie, perché so che ci saranno. Non so davvero che fare…

Hor 26-08-2023 17:53

Re: Coming out al lavoro
 
Vado controcorrente, e dico che se ti senti così bloccato nel parlarne, forse sarebbe meglio tenere per te questo lato della tua vita.
Non bisogna necessariamente forzarsi a fare qualcosa perché lo fanno molti, non funzioniamo tutti allo stesso modo.
Secondo me l'importante è capire a fondo cosa ci dà meno ansia o meno disagio: se confidarci oppure non confidarci. Spesso ovviamente non è facile capirlo, ci vuole tempo o magari anche alcune prove "sul campo", che possono anche essere dolorose per i risultati che portano.

Trinacria 26-08-2023 19:04

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Boston (Messaggio 2873360)
Il modo migliore, per come vedo il mondo, è quello di farlo senza formalizzare, senza fare un vero e proprio annuncio.
Sentiti libero di parlare del tuo ragazzo/compagno nei discorsi quotidiani, con la stessa naturalezza con cui parleresti della tua ragazza/compagna se fossi etero.
.

Penso anche io sia la soluzione migliore. Non devi mica fare un annuncio pubblico.
Non c'è niente di cui ti debba vergognare.

pokorny 26-08-2023 20:54

Re: Coming out al lavoro
 
Per quello che vale mi accodo a Hor del cui post sottoscrivo tutto. Nessuno è tenuto a dire niente e a maggior ragione al lavoro dato che ci si passa una quantità di tempo tale che il minimo passo falso produce casini a valanga.

Non dico che si debba fare la mummia ma giusto ieri ho preso una birra con un amico con un'esperienza di vita che sarebbe adatta al soggetto di un film mozzafiato. Per altri motivi si parlava di argomenti di questo genere (convivenza sul luogo di lavoro) e la frase è stata "io mi sono sempre fatto i cxxxxi miei", detto da uno così è da scolpire su una lastra di marmo. E' una frase banale ma non è mai abbastanza ricordarla.

Chiaro che far diventare tutto questo una forma di sorda sfiducia è altrettanto dannoso ma se nessuno chiede niente, perché dovremmo dire i cavoli nostri senza che ce ne venga alcun vantaggio?

Keith 26-08-2023 21:06

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2873472)
Per quello che vale mi accodo a Hor del cui post sottoscrivo tutto. Nessuno è tenuto a dire niente e a maggior ragione al lavoro dato che ci si passa una quantità di tempo tale che il minimo passo falso produce casini a valanga.



Non dico che si debba fare la mummia ma giusto ieri ho preso una birra con un amico con un'esperienza di vita che sarebbe adatta al soggetto di un film mozzafiato. Per altri motivi si parlava di argomenti di questo genere (convivenza sul luogo di lavoro) e la frase è stata "io mi sono sempre fatto i cxxxxi miei", detto da uno così è da scolpire su una lastra di marmo. E' una frase banale ma non è mai abbastanza ricordarla.



Chiaro che far diventare tutto questo una forma di sorda sfiducia è altrettanto dannoso ma se nessuno chiede niente, perché dovremmo dire i cavoli nostri senza che ce ne venga alcun vantaggio?

E anche qualora chiedano.. negare sempre, sviare, cambiare discorso. Al lavoro uno su 50 sono belle persone, ma è molto più facile imbattersi nelle altre 49 su 50.
È importante sapere che TUTTO quello che noi diciamo sarà riferito ai capi. C'è gente che lo fa di professione. IN TUTTE le aziende.

Teal 26-08-2023 21:08

Re: Coming out al lavoro
 
Peraltro il concetto di “coming out” mi sembra una di quelle puritanate o puttanate importate dalla cultura americana, per rientrare nelle loro etichette e nelle loro classificazioni bianco o nero, una “accettazione” in modo “inclusive” che nella pura chiarezza illude di trovare la felicità. E di fatto un’implicita ammissione di una necessità di espiazione.
Se si parla di celebrità (molto attrezzate soprattutto dal punto di vista economico e quindi molto in grado di sbattersene di quasi ogni eventuale conseguenza) che vogliono diffondere la consapevolezza o di chi vuole lottare per certi diritti potrei capire, per la maggior parte delle persone non credo ci sia nulla da “rivelare” a nessuno.

pokorny 26-08-2023 21:50

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Teal (Messaggio 2873484)
Peraltro il concetto di “coming out” mi sembra una di quelle puritanate o puttanate importate dalla cultura americana, per rientrare nelle loro etichette e nelle loro classificazioni bianco o nero, una “accettazione” in modo “inclusive” che nella pura chiarezza illude di trovare la felicità. E di fatto un’implicita ammissione di una necessità di espiazione.
Se si parla di celebrità (molto attrezzate soprattutto dal punto di vista economico e quindi molto in grado di sbattersene di quasi ogni eventuale conseguenza) che vogliono diffondere la consapevolezza o di chi vuole lottare per certi diritti potrei capire, per la maggior parte delle persone non credo ci sia nulla da “rivelare” a nessuno.

E' lo stesso retropensiero di "ho amici ebrei/africani/vulcaniani/trisessuali/etc". E' una evidente ammissione che per chi lo dice è un problema e vuole esorcizzarlo così. Ci sono invece amici, non amici, santi, bastardi, eccetera e basta.

Bisogna anche dire che non è facilissimo arrivare a fare questa riflessione. Da adolescenti potrebbe essere un sincero modo per prendere le distanze da brutti modi di pensare e può essere una fase evolutiva della propria vita. E' preoccupante se lo dice gente di 50 anni, e ne conosco. Guarda caso sono tutte persone che per un motivo o per l'altro trovo inaffidabili e di non splendida compagnia.

pokorny 26-08-2023 21:52

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Keith (Messaggio 2873482)
E anche qualora chiedano.. negare sempre, sviare, cambiare discorso. Al lavoro uno su 50 sono belle persone, ma è molto più facile imbattersi nelle altre 49 su 50.
È importante sapere che TUTTO quello che noi diciamo sarà riferito ai capi. C'è gente che lo fa di professione. IN TUTTE le aziende.

Non sempre è facile negare. Ammiro molto chi ha la battuta pronta e riesce a tramutare la domanda in una figura di m...a per chi la fa, al punto che non ci riprovano più; anni fa conoscevo due o tre geni in questa difficile arte.

Keith 26-08-2023 21:59

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 2873514)
Non sempre è facile negare. Ammiro molto chi ha la battuta pronta e riesce a tramutare la domanda in una figura di m...a per chi la fa, al punto che non ci riprovano più; anni fa conoscevo due o tre geni in questa difficile arte.

Battuta pronta non ne ho, però col tempo ho imparato a fare melina, se mi fanno domande imbarazzanti ti attuo un catenaccio che Trapattoni fermati proprio! Alla fine perdona la voglia di continuare.

Hassell 27-08-2023 00:00

Re: Coming out al lavoro
 
Io ci dovrei pensare non due ma tre volte, per fare coming out.
Nella mia azienda ci sono vari omosessuali, alcuni dichiarati altri presunti. Purtroppo la maldicenza è sempre dietro l'angolo.
Il caso più eclatante capitò con un caporeparto: mi stava parlando, quando il nostro collega gay passa dietro di lui e io lo saluto normalmente. Il mio interlocutore, così dal nulla e senza sapere se io avessi una qualche interazione fuori dal lavoro col collega in questione (poteva essere un mio caro amico, o magari anche un parente, non poteva saperlo), inizia una invettiva cattivissima verso di lui e i gay in generale, denigrandoli in maniera brutale, ero sconvolto da tanto aspro fervore. Io ribatto: "ma che problema hai, che ti hanno fatto, ma ti rendi conto di quello che dici", ma ovviamente parlavo con un ottuso ignorante.
Ho sofferto a sentire quelle cose.

Scott 27-08-2023 00:15

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Meninblack90 (Messaggio 2873341)
Da qualche anno lavoro in un nuovo ufficio. Prima causa Covid si andava meno, ora abbiamo ripreso ed andando tutti i giorni passo molto tempo con i miei colleghi. Al di là del fatto che io sia molto timido ed impacciato e non ho costruito relazioni molto profonde con gli altri, c’è una questione che mi mette ansia: ho paura di fare coming out. Ho un collega gay che parla apertamente della sua vita e della sua relazione, mentre io sono totalmente bloccato nel farlo.
Ovviamente i discorsi sulla vita privata sono all’ordine del giorno in pause e cose varie e io mi sento sempre super in ansia perché non so come comportarmi.
Ho fatto un percorso molto lungo per accettarmi e ho fatto coming out solo con amici stretti e conoscenti fidati. Ho una relazione quindi è anche difficile per me non parlarne in ufficio, ma proprio faccio un enorme fatica. Il motivo non lo so e questa situazione mi genera tantissima ansia…
Voi che fareste?

e meglio che non lo dici,l'italia è un paese generalmente omofobo,poi vedi me,sul lavoro attualmente,anche se son etero ci si attacca a tutto per perculare,continua a non dirlo agli sconosciuti.
la gente estranea è feccia,a volte s'attacca a tutto pur di rompere l'anima agli altri,poi vedi te
magari il tuo collega gay viene sparlato alle spalle e lui non lo sa
o tu potresti divenire oggetto di dileggio,meglio non cacciarsi in certe situazioni scabrose
poi è vero,ho notato c'e questo malcostume di farsi sempre i cazzi degli altri sul lavoro,vita privata ecc
è una cosa abbastanza fastidiosa,per non dire insopportabile.

zoe666 27-08-2023 08:24

Re: Coming out al lavoro
 
nel mio caso non ne ho mai fatto uno formale, semplicemente ho sempre parlato di relazioni con ragazze e non con ragazzi e quindi è venuto da se.
Nel mio ufficio c'è un ragazzo dichiaratamente gay, che ironizza tanto sulla cosa ed è ben visto da tutti e recentemente è arrivata anche un'altra ragazza gay ( di cui ho scoperto solo perchè me l'hanno comunicato in quanto il mio gay radar non funziona bene, ma anche lei aveva parlato della sua relazione con una donna attuale quindi era venuto fuori così ).

Hassell 27-08-2023 08:53

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da zoe666 (Messaggio 2873615)

Nel mio ufficio c'è un ragazzo dichiaratamente gay, che ironizza tanto sulla cosa ed è ben visto da tutti ).

Uno dei tipici modi per farsi accettare. Per molti è più facile convivere con un gay che scherza sulla propria condizione. Analizzando a fondo, anche questa è omofobia velata, secondo me, meno pericolosa e meno pesante, ovviamente, ma comunque presente.

zoe666 27-08-2023 09:06

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Hassell (Messaggio 2873618)
Uno dei tipici modi per farsi accettare. Per molti è più facile convivere con un gay che scherza sulla propria condizione. Analizzando a fondo, anche questa è omofobia velata, secondo me, meno pericolosa e meno pesante, ovviamente, ma comunque presente.

ma non è questione di come sia facile convivere con un gay che fa un pò la macchietta di se stesso volutamente, sarebbe stato lo stesso se fosse stato una persona tranquilla e riservata di cui semplicemente si sapeva il suo orientamento.
Era per dire che son quella tipologia di persone con cui si può scherzare senza troppi problemi, con cui non c'è l'ansia di dire una cosa sbagliata.
Poi nel nostro ufficio son praticamente tutte donne, dovrebbe essere più complicato per le ragazze gay che per i maschi, ma è proprio un ambiente molto aperto da questo punto di vista.

Hassell 27-08-2023 09:24

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da zoe666 (Messaggio 2873620)
ma non è questione di come sia facile convivere con un gay che fa un pò la macchietta di se stesso volutamente, sarebbe stato lo stesso se fosse stato una persona tranquilla e riservata di cui semplicemente si sapeva il suo orientamento.

Era per dire che son quella tipologia di persone con cui si può scherzare senza troppi problemi, con cui non c'è l'ansia di dire una cosa sbagliata.

Poi nel nostro ufficio son praticamente tutte donne, dovrebbe essere più complicato per le ragazze gay che per i maschi, ma è proprio un ambiente molto aperto da questo punto di vista.

Mi fa piacere che non sia questo il caso. Evidentemente il tuo ambiente è migliore di certi altri in cui ho a che fare io.
Ogni tanto eseguo un test sulle persone che ho davanti, faccio riferimenti velati all'omosessualità e vedo le reazioni: non c'è uno e dico uno, anche il più progressista, che accetta la cosa con ironia, tutti arrivano a sottolineare con più o meno forza il loro rifiuto.
Da me addirittura c'è un ragazzo che sospetto sia gay per vari indizi, ma persino lui, probabilmente per riserbo e timore, ha l'atteggiamento da maschio alpha che "basta che non mi passino dietro".

Barracrudo 27-08-2023 09:36

Re: Coming out al lavoro
 
Ce da dire che essere gay e essere lesbiche sono due cose molto diverse agli occhi delle persone .. quindi starei nel argomento gay xké e quello che dice il topic, in genere si riconoscono abbastanza i gay x il loro modo di fare e parlare ma esattamente non capisco xké si debba parlare di queste cose a lavoro, forse se salta fuori spesso argomenti sul che ragazza ti piace allora e non c'è la fai più e ti dà fastidio gli dici no guarda io sono gay e bo.. pero non sono cose di cui si parla a lavoro o con sconosciuti, bisogna avere anche una certa condotta al lavoro queste sono cose private

Io pure da etero mi sentirei a disagio a parlare delle cose intime della relazione con la mia ragazza xké sono cose private e di certo non le racconto a colleghi o gente sul lavoro, il tuo collega sarà più aperto ma bo al di là del dire cosa si e fatto il weekend cosa bisogna parlare della propria relazione...

zoe666 27-08-2023 09:43

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Barracrudo (Messaggio 2873630)
pero non sono cose di cui si parla a lavoro o con sconosciuti, bisogna avere anche una certa condotta al lavoro queste sono cose private

beh oddio non definirei sconosciuti persone con cui lavori ogni giorno da dieci anni. Ci son casi e casi, e ambienti lavorativi molto diversi tra di loro.

Maffo 27-08-2023 09:52

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Teal (Messaggio 2873484)
Peraltro il concetto di “coming out” mi sembra una di quelle puritanate o puttanate importate dalla cultura americana, per rientrare nelle loro etichette e nelle loro classificazioni bianco o nero, una “accettazione” in modo “inclusive” che nella pura chiarezza illude di trovare la felicità. E di fatto un’implicita ammissione di una necessità di espiazione.
Se si parla di celebrità (molto attrezzate soprattutto dal punto di vista economico e quindi molto in grado di sbattersene di quasi ogni eventuale conseguenza) che vogliono diffondere la consapevolezza o di chi vuole lottare per certi diritti potrei capire, per la maggior parte delle persone non credo ci sia nulla da “rivelare” a nessuno.

A noi comuni mortali basta dire "sapevi che sono gay?" ed è finita lì.

Meninblack90 27-08-2023 13:15

Effettivamente persone con cui si passano 8 ore ogni giorno a stretto contatto, dopo un po’ non sono più estranei. E dopo quasi 2 anni c’è della confidenza. È un ambiente molto aperto dove tutti raccontano della loro vita privata, ovviamente niente di che ma insomma ognuno parla dei propri compagni/e con naturalezza…ad esempio cose che fanno nel weekend o in casa ecc..io sono sempre rimasto inibito da questo. Non è assolutamente un ambiente omofobo, anzi come dicevo c’è un collega apertamente dichiarato che racconta del compagno, altri sono sicuramente gay ma ne parlano in modo più velato, un’altro che non è fisso nel mio ufficio una volta ha menzionato il compagno…insomma credo che è assolutamente un ambiente gay friendly, però ho sempre avuto “paura” a mischiare vita privata e lavoro. Molte colleghe sono curiose di sapere definitivamente se sono gay o meno, spesso con allusioni o provocazioni, perché come dicevo 8 ore al giorno non sono mica poche. Però mi sento bloccato nel farlo, forse avrei dovuto mettere le carte in tavola sin dall’inizio, ora più si andrà avanti e più sarà “difficile”. Il problema magari è solo mio perchè sono io che ho comunque avuto un percorso di accettazione e di coming out con gli altri decisamente lungo…ad esempio lo sanno solamente le persone fidate (tipo famiglia e amici stretti)…ad esempio i parenti più lontani tipo cugini ecc. non sanno nulla, quindi immaginate quanto possa essere difficile parlarne a lavoro, che comunque vuoi o non vuoi (per quanto possa essere anche un ambiente gay friendly e fantastico) è un posto “delicato” dove si è lì per lavorare sostanzialmente…
Se dovessi ascoltare il mio istinto continuerei a nascondermi (con difficoltà) mentre se dovessi fare una scelta razionale magari inizierei a parlarne molto lentamente…ma con altrettanta difficoltà.
Che caos che ho in testa!

Scott 27-08-2023 16:25

Re: Coming out al lavoro
 
Quote:

Originariamente inviata da Meninblack90 (Messaggio 2873757)
Effettivamente persone con cui si passano 8 ore ogni giorno a stretto contatto, dopo un po’ non sono più estranei. E dopo quasi 2 anni c’è della confidenza. È un ambiente molto aperto dove tutti raccontano della loro vita privata, ovviamente niente di che ma insomma ognuno parla dei propri compagni/e con naturalezza…ad esempio cose che fanno nel weekend o in casa ecc..io sono sempre rimasto inibito da questo. Non è assolutamente un ambiente omofobo, anzi come dicevo c’è un collega apertamente dichiarato che racconta del compagno, altri sono sicuramente gay ma ne parlano in modo più velato, un’altro che non è fisso nel mio ufficio una volta ha menzionato il compagno…insomma credo che è assolutamente un ambiente gay friendly, però ho sempre avuto “paura” a mischiare vita privata e lavoro. Molte colleghe sono curiose di sapere definitivamente se sono gay o meno, spesso con allusioni o provocazioni, perché come dicevo 8 ore al giorno non sono mica poche. Però mi sento bloccato nel farlo, forse avrei dovuto mettere le carte in tavola sin dall’inizio, ora più si andrà avanti e più sarà “difficile”. Il problema magari è solo mio perchè sono io che ho comunque avuto un percorso di accettazione e di coming out con gli altri decisamente lungo…ad esempio lo sanno solamente le persone fidate (tipo famiglia e amici stretti)…ad esempio i parenti più lontani tipo cugini ecc. non sanno nulla, quindi immaginate quanto possa essere difficile parlarne a lavoro, che comunque vuoi o non vuoi (per quanto possa essere anche un ambiente gay friendly e fantastico) è un posto “delicato” dove si è lì per lavorare sostanzialmente…
Se dovessi ascoltare il mio istinto continuerei a nascondermi (con difficoltà) mentre se dovessi fare una scelta razionale magari inizierei a parlarne molto lentamente…ma con altrettanta difficoltà.
Che caos che ho in testa!

Io ti consiglio vivamente di non dirlo ne farti scrupoli a nascondere ciò,te lo detto che razza di popolo siamo,e l'ho visto ulteriormente nel mio attuale ultimo lavoro,la tua vita privata , è solo tua,agli sconosciuti non deve interessare niente su niente

TãoSozinho 27-08-2023 17:09

Non sei obbligato a parlarne.
Se vuoi e se RIESCI puoi parlarne con il tuo collega gay.
Considera che hai la fortuna di lavorare in un ambiente gay friendly, cosa che io non ho, ma a ogni modo anche quando ho lavorato in ambienti meno ostili, non mi sono mai dichiarato.
Se le tue colleghe vogliono sapere di te, magari potrebbero chiedertelo invece di provocarti.
Comunque ripeto che non sei obbligato.
Puoi raccontare i viaggi che fai col tuo ragazzo ma eludendo il fatto che tu ce l'abbia. Puoi dire che vai in giro con amici...


Altrimenti puoi parlare di altre cose.:) Comunque leggendo varie tue discussioni in questo forum, mi sembra di leggere me stesso, siamo anche dello stesso anno.

Meninblack90 22-11-2023 00:33

Negli ultimi mesi sono arrivati nuovi colleghi dichiaratamente omosessuali, però purtroppo non sono riuscito ad aprirmi nemmeno con loro. Loro non hanno problemi a parlare dei loro compagni e lo fanno con una naturalezza che invidio molto. Io invece mi sento sempre in ansia non appena si toccano questi discorsi perché ho paura che mi vengano rivolte domande più personali. Mi sento davvero male a riguardo perché non riesco ad “integrarmi” nemmeno con loro. E se non loro con chi? Mi fa sentire un fallito e uno smidollato. Voi che fareste?

gaucho 22-11-2023 00:53

Re: Coming out al lavoro
 
Dove lavoro adesso è pieno di omosessuosi nonostante sia un settore molto più maschilista rispetto al precedente

froschio 22-11-2023 00:55

Re: Coming out al lavoro
 
è difficile mettersi nei tuoi panni, immagino sia relativamente facile dirti cosa fare quando la sensazione di timore e imbarazzo relativa a questa specifica situazione non siamo noi ad averla.

Comunque mi pare di capire che è un ambiente abbastanza tollerante visto che ci sono più persone che sono molto aperte a riguardo. Se proprio ti mette a disagio questa cosa, dovresti trovare il coraggio uno di questi giorni per chiedere ad un tuo collega omosessuale di parlare in privato perché devi dirgli una cosa importante.
A quel punto gli chiedi se lui ti può aiutare in questo processo di coming out, poi da lì decidete insieme se fare una sorta di avviso o di far passare l'informazione a tutti per vie più implicite e confortevoli.

Magari confessarti con un solo collega che certamente ti capirà sarà più facile che trovare il coraggio di dirlo a tutti in una sola volta, e magari da lì verrà più facile. Però dovrai sempre trovare quel coraggio iniziale per tuffarti. Io a volte mi scrivo una sorta di sceneggiatura per pianificare cosa dire nello specifico.

Ti dico questo, la maggior parte della paura brulica prima della cosa. Una volta che ti tuffi, ci può essere sempre ansia, ma il peso che ti togli dalla mente la bilancia di una buona quantità.


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