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Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
Seguo anche io la scia della bassa empatia, ma non la metto a livello zero. Il titolo è dovuto alla mia esperienza e alle difficoltà seguenti. Come sapete quel dannato incidente ha segnato la mia vita, ma ciò che mi ha deluso tanto è stato anche il fatto che le mie traversie sono state meno considerate (non qui, ma nella vita reale) e messe in secondo piano. Praticamente mi si diceva "eh va bene che andava forte, ma lui ha pagato con la vita e tu sei qui, pensa al dolore della famiglia, d'altronde tu puoi tirarti su" . Il guaio è che la sospensione della patente per due anni mi ha penalizzato a livello lavorativo e per campare ho lavorato in nero, mi sono trovato a fronteggiare enormi spese (finanziamento dell'auto distrutta da onorare, funerali di mamma e papà, casa di riposo dove è morta mamma, condominio), che mi lasciavano spesso senza un euro e talvolta dovevo viaggiare senza biglietto sui mezzi pubblici che usavo per muovermi. Ho risolto tutto con la vendita della vecchia casa, ho ripianato tutto, ma mi chiedo e chiedo a voi, perché tanti che amano correre non si curano delle conseguenze che possono procurare agli altri e poi quando succedono le tragedie "eh ma lui è morto e non è rispettoso dire che era spericolato"?
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
risposta domanda 1) brivido / adrenalina per la velocità / io essere ottimo pilota a me non potere succedere nulla
risposta domanda 2) ipocrisia / finto buonismo strappaconsensi / facciata per evitare ripercussioni |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
motociclista infame, per te solo le lame!
semi cit |
Penso che sia come la storia dell'uomo che cadeva da un palazzo di cento piani... finché non ci si schianta e non si capisce realmente sulla propria pelle cos'è il dolore si può andare avanti a rischiare. L'essere umano ragiona da sempre così non solo con i veicoli in strada ma da ben prima che questi esistessero
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
Quote:
La mia impressione è di trovarmi di fronte ad automi, non sempre ma nemmeno di rado. Intendo dire: potrei capire se qualcuno dicesse di essere veloce, che si rende conto che mette a repentaglio la vita del prossimo. Oppure dicesse che gli piace correre e che non gliene frega niente se fa danni a qualcuno. Sarebbe un tipo di relazione con il mondo, censurabile se vogliamo ma mostrerebbe che c'è una riflessione cosciente su sé stessi. Invece se si toccano argomenti del genere ci si passa sopra. Sembra davvero che correre sia come respirare e se ne abbia il diritto. Non penso a un atteggiamento di sopraffazione ma una condizione percepita ovvia. Tipico di questo è chi si lamenta per essere stato fermato magari sforando i limiti di 70-80 km/h. Nessuno dice che la sanzione è stata meritata. Si sa che nel gruppo è ovvio comportarsi così in strada e ci si concentra su tutti gli elementi a contorno (la sfiga, i "caramba bastardi", la frizione che slittava, etc.) ma MAI il perno morale della faccenda: "è un comportamento pericoloso, io sono pericoloso, lo faccio e me ne frego ma resto pericoloso". E' un argomento che, stupitevi, è anche il caso di non toccare parlando in certi gruppi un po' estremi. Altro esempio, un amico in particolare appassionato di auto. Su FB mi lamento sempre che 130 in autostrada è persino troppo (non lo dico ma fosse per me metterei i velox pure dentro la tazza del cesso di casa di tutti gli italiani). Apriti cielo, è come se avessi toccato un diritto. La risposta standard è che se uno "non sa guidare deve stare a destra", in pratica anche occupare la corsia di sorpasso per passare a 100 uno che sta andando a 60 è lesa maestà. Basta stare un'ora in autostrada e contare quanti bastardi si attaccano agli abbaglianti con i loro SUV di m...a anche 400 m prima perché è il minimo spazio che gli serve per manovre. Ho dovuto mettere l'amico in lista restrizioni perché anche se faccio raramente questi commenti puntuale arrivava come un falco a oppormi qualche motivo ovviamente per me inconsistente. E' giusto che chi corre possa farlo, ma non sulle strade pubbliche; si potrebbe persino abbassare il prezzo delle piste con finanziamenti statali se si dimostrasse che il bilancio annuale di decessi calasse in modo significativo. Dopo questo lungo cappello rispondo. Io credo che questa percezione sia così diffusa da riflettersi nella normativa e nei codici. L'intera popolazione italiana percepisce come un fastidio qualsiasi regola in strada. Sull'altro topic ci si è giustamente (?) indignati perché la Grecia non va a cercare le vittime del naufragio, ma in Italia abbiamo 5000 morti all'anno per cause stradali. E' la popolazione di un centro abitato di medio-piccole dimensioni che venisse cancellato dalla carta, ma l'argomento non si deve toccare. Evidentemente la percezione diffusa è che le probabilità di essere uno di quei 5000 sono abbastanza basse da poter essere accettabili a fronte del guidare come fa comodo e che nessuno si azzardi a limitare un diritto illimitato. Se uno ammazza un'intera famiglia è molto se passa due settimane in carcere, sicuramente i reati stradali sono quelli con la minore sanzione rispetto a tutti gli altri. Ecco perché il primo pensiero per situazioni come la tua è giustificare chi corre: ce l'abbiamo a livello di popolazione, non di singoli gruppi di appassionati i quali semplicemente spostano i limiti di rischio molto più in alto di quelli medi che sono già alti (perché la patente la prendono tutti? Tutti davvero sono in grado di guidare un'auto?). E' uno dei top 4 motivi del mio odio per questo paese. |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
Ho sempre sognato da ragazzo avere una moto, però non potevo permettermela, poi quando ho avuto le possibilità ero già grande e non l'ho più desiderata, proprio perché so che la velocità mi piaceva (adesso molto meno) e che sarei potuto essere realmente un pericolo per me e per gli altri.
Meno male che questo vizio mi è quasi del tutto passato, ma ho sempre riconosciuto che è una cosa che non va bene, non ho mai preteso che venisse rispettata la mia esigenza di correre. L'esigenza del singolo sulla strada non esiste. |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
Ho avuto per anni la moto ( ormai tempo fa ) dava un senso di libertà
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
Non so come sia andato l'incidente ma molti mezzi che girano non hanno senso, in particolare:
- Moto di una potenza spaventosa, 200 e fischia cavalli su 150kg di moto, roba senza senso. 0-200 in 7 secondi - Auto di una grandezza e potenza anche qui enormi. Non hanno il rapporto delle moto ma mi spiegate il senso di vedere sempre più suv da 2000kg e 500cv? Il senso quale sarebbe? Non aiutano né l'ambiente, né il consumo, né il traffico. Quindi? Poi ovviamente sta molto a chi guida, ma certo che se ti trovi sotto il culo un mezzo che appena schiacci un po' sei già nello spazio non è il massimo. |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
Ma perché ti hanno sospeso la patente per due anni se la responsabilità era dell'altro? :nonso:
Non mi è mai capitato di essere coinvolto in incidenti e poi non so che procedura si segue quando l'altra persona muore, perciò magari chiedo una cosa scema, non me ne intendo tanto. Forse tolgono la patente in attesa di accertare cosa è successo? C'è la presunta colplevolezza in questi casi? Chiedo per curiosità, spero comunque di non rimanere mai coinvolto in incidenti simili, è davvero un guaio e ti capisco. Senza riferirmi al caso specifico io credo che in generale non è l'essere spericolati il problema, è la violazione di certe norme di sicurezza stradale, le si potrebbe violare anche non essendo spericolati secondo me. E' pericolosa anche la condotta di un automobilista che parcheggia il mezzo in una zona in cui mette a rischio la circolazione di altri mezzi e dei pedoni in certi modi. |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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Mi è stata sospesa perché quando è successo l'incidente, stavo svoltando a sinistra. Benché mi fossi accertato che non arrivasse nessuno, al momento della manovra purtroppo lui è sopraggiunto a 137 all'ora e l'impatto è stato inevitabile. Secondo il giudice avrei dovuto dargli la precedenza, è così in fase di svolta, quindi ha ravvisato una violazione da parte mia. La colpa è condivisa ma col morto il procedimento è automatico così come la sospensione. Ho una condanna ad otto mesi (con la condizionale essendo incensurato), perché il giudice aveva seguito la giurisprudenza in casi simili al mio ma non analoghi. Adesso con l'avvocato vogliamo arrivare in Cassazione. Purtroppo non ho avuto neanche un risarcimento dell'auto e se volessi chiedere dei danni sicuramente verrà tutto rigettato, come se in questi anni fossi andato in giro per il mondo |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
Una delle cose che mi fa impazzire sono le norme sugli autovelox, che devono essere segnalati altrimenti non sono validi. Oppure tutti i cavilli per non pagare le multe. Io a uno che va a 137 dove il limite è 50 gli ritirerei la patente a vita e lo sbatterei qualche mese in galera.
Considerando poi il danno che ha cagionato a te e quello potenziale che avrebbe potuto recare in tutta la sua carriera di funambolo, non merita neanche un briciolo di compassione. |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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In Svizzera e gran parte dei paesi civili la polizia si apposta in modo da non essere vista e i velox sono nascosti; in altri paesi c'è una forte presenza della polizia stradale ma su auto apparentemente normali. E' così che deve essere. Se uno sa che il limite è 50 non esiste più dovere da parte della legge avvisare che può essere controllato, e anzi ha senso farlo solo se il controllore è invisibile. Ti ho avvisato del limite, lo sai, perché devo darti garanzia di poter individuare chi è preposto a controllare? Solo da noi c'è questa assurda protezione e riguardo per chi delinque in strada. Che poi è un riflesso di quel che dicevo nel post precedente. La legge riflette lo spirito del popolo che la crea, e nel caso italiano tutti vogliono sentirsi liberi di delinquere in strada. Forse una persona su 20 vorrebbe delle regole serie e fatte rispettare sul serio. |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
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Come italiani siamo tra i peggiori guidatori d'Europa e paragonabili credo solo ai guidatori di alcuni paesi del terzo mondo. Scontiamo penso la mancanza di controlli puntuali e continui e una rete stradale spesso assurda: anche il disegno delle strade - in funzione di sicurezza, manutenzione, visibilità e scorrevolezza - conta. I controlli sono importanti perché è solo con le punizioni che impariamo, c'è poco da fare, e io ne so qualcosa... Uno degli slogan di Quattroruote negli anni '50 diceva che "l'automobile è libertà": oggi avrebbe senso solo se fossimo solo in 2 milioni di abitanti in tutto il Paese, e non 60 milioni. Non è che si può asfaltare tutto perché dobbiamo avere un'auto a testa! Mi piacerebbe ibernarmi e essere risvegliato in un'epoca in cui il trasporto privato sia diventato marginale: spesso ci pare più importante in che modo viaggiamo che arrivare alla meta, perché ci stiamo solo spostando tra due punti, e questo spostamento - in sé - non dovrebbe essere la nostra ragione di vita. Abbiamo falsato le proporzioni. |
Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
E comunque, per restare in tema, io vedo che molti motociclisti/scooteristi, insomma "dueruotisti", sono in preda a una specie di delirio di onnipotenza...
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Re: Motociclisti poca empatia (e in generale chi è spericolato)
A me la gente che guida in maniera pericolosa mi ha veramente rotto il cazzo, qualsiasi mezzo stia usando.
A me piace guidare la macchina, e mi piacerebbe avere anche una moto e fare qualche viaggio. Quando vedo i video di quelli che si caricano la moto come se fosse un camper e si preparano a fare migliaia di kilometri mi vengono gli occhi lucidi perché li invidio tantissimo. Ma chi arreca pericolo agli altri deve essere punito severamente e spero che comunque le città vengano progressivamente svuotate dai mezzi di trasporto privati, per quanto possibile. |
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