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Affrontiamo la paura più grande.
Ciao a tutti gli amici sociofobici!
La maggior parte di voi non mi conosce, ma io sono un vecchio utente del forum, conosciuto soprattutto per il tread "La cucina del forum" e sono tornato per condividere con voi la mia esperienza di crescita personale. Non ho la presunzione di risolvere definitivamente i vostri problemi (magari potessi!) e non voglio nemmeno insegnare niente a nessuno. Sono anche consapevole che questa discussione potrebbe attirare molte critiche, ma comunque la scrivo lo stesso, perchè comunque spero tanto di poter aiutare qualcuno di voi, dato che a me questa cosa mi ha fatto stare molto meglio. Veniamo al dunque, qual'è la paura più grande per tante persone, o forse tutte? A mio avviso è la paura della morte, facilmente superabile, magari non al 100%, ma l'importante è stare meglio. Da un po' di tempo mi sono interessato alle esperienze di pre-morte, esistono infatti molte persone che, a causa di un malore, un incidente, una complicazione durante un'operazione chirurgica per alcuni istanti sono morte e ritornate in vita. Al risveglio tutte queste persone raccontano più o meno le stesse cose ed in certi casi anche identiche e tutti parlano di una dimensione molto piacevole dove avevano incontrato un familiare precedentemente scomparso. Mi rendo conto che per alcuni potrebbe sembrare strano e che sarete increduli, ma le persone che riferiscono di avere avuto questo tipo di esperienze solo negli Stati Uniti sono più di otto milioni (se non ricordo male). Se siete interessati vi lascio alcuni video di Youtube da poter consultare, su Netflix hanno anche fatto una serie a riguardo e la prima puntata parla proprio delle esperienze di pre morte o near death experience, come le chiamano loro. Voi come la pensate a riguardo e come vi approcciate ad una tematica così particolare? A me la conoscenza di questo argomento ha migliorato molto la vita, sono più sereno ed ho meno angoscia. Nel frattempo saluto tutti, vi voglio bene! :arrossire: :cuore: |
È da un bel po di tempo che mi interesso di queste cose, e della spiritualità in generale, oltre alle nde ci sono tante altre cose che dimostrano la continuità...
Tuttavia qui dentro a parte rarissime eccezioni si tenderà a sminuire e/o non prendere nella giusta considerazione la cosa, o addirittura negare tutto, da buoni materialisti e nichilisti. È per quello che dico che non è il posto per parlarne, perché la mente è chiusa e non Si aprirà, che non è una colpa, anche io ero così in passato. Se si pensa che per cose molto più "evidenti" e "pratiche" Si nega sempre, figurati per questo. Per concludere a me queste e molte altre cose mi fanno propendere più per la spiritualità che per il nichilismo, sebbene è immediato caderci dentro. Anche se purtroppo nella vita quotidiana nulla è cambiato. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
ciao no surrender, ben tornato!
ho visto diversi documentari e letto anche un paio di libri, mi incuriosisce molto come tema e ammetto di non vivere la morte con paura ( mi fa paura solo il possibile dolore ). |
Ci credi se ti dico che avrei aperto una discussione simile molto presto? Fino ai trent'anni non ci pensavo, forse perché vivevo di più, uscivo, avevo un compagno, qualche amica con cui parlare ecc. Poi piano piano la paura della morte si è avvicinata ed è un pensiero quasi costante nella vita di tutti i giorni da un anno circa. Ho paura. Più che altro perché non so come avverrà, chi mi sarà vicino, se sarò da sola in quel momento. Ho paura per la morte dei miei cari. Inoltre una ex compagna di scuola della mia età è morta per un banale infarto su una poltrona l'anno scorso, ho un'ansia costante addosso. Si dice che chi ha paura di morire allora non sta vivendo, infatti forse hanno ragione, non posso dire di vivere appieno, se passo la maggior parte delle giornate per conto mio e da sola è inevitabile che il pensiero non se ne va. Si dice che per superarla bisogna avvicinarcisi, andare nei cimiteri e via discorrendo. Molte volte quando esco e vedo macchine venire in senso contrario mi viene da pensare "prima o poi toccherà a tutti, anche a voi e non sapete come e quando", anche quando sono in un bar ecc
.. Non è assolutamente da confondere con "tirarla a qualcuno", quello che intendo dire è che siamo tutti sulla stessa barca, la morte è inevitabile. Io credo che oltre la vita ci sia dell'altro ma ho paura di quando succederà. Scriverei per ore su questo tema perché è un pensiero costante. Ma è pur vero che se "vivo" la giornata e faccio cose che mi piacciono non ci penso, capita di rado ma capita. Ho letto tanti articoli, ho visto video sulle esperienze premorte, ne ho avute anche io due ecc.. Ma nessuno sa trovare le parole giuste, nessuno secondo me è in grado di far superare una paura simile, paura dell'incognito, curiosità di sapere cosa succede dopo. La morte è un processo naturale così come la vita, abbiamo paura perché non ne sappiamo nulla, vediamo persone andarsene e non tornare più e sappiamo che prima o poi toccherà anche a noi e non si può scappare. Soprattutto poi quando si è arrivati a quarant'anni, senza lavoro e vedendo che il tempo passa. Ripeto :scriverei la giornata intera su questo argomento perché è esattamente quello che mi accompagna ogni giorno da un anno a questa parte. Quote:
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Ciao IO&EVELYN, hai perfettamente ragione a dire che qui sminuiscono tutti, su argomenti simili poi....succede molto anche in contesti diversi, figuriamoci qui, ma comunque ho voluto trovare la forza di scrivere questa discussione, perchè la speranza è quella di poter aiutare qualcuno.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Mi suona strano però che dici di avere avuto due esperienze di premorte e ne hai così tanta paura, ti va di raccontarcele? Per quello che riguarda le macchine che arrivano in senso contrario, io penso si che sia possibile fare un incidente, ma le probabilità comunque sono pochissime. Non so tu quanto guidi o esci passeggiando, ma quante macchine hai ormai incrociato fin ad oggi? Penso molte più di mille, quante di queste ti hanno investito? |
Aspetta aspetta quando parlavo delle macchine in senso contrario intendevo dire un'altra cosa 😊 intendevo che mi guardo intorno nella realtà che sto vivendo in quel momento (senza distrarre l'occhio dalla guida eh!!!) e generalmente penso "questi stanno guidando come me e anche loro stanno vivendo adesso ma non sanno cosa succederà quando non ci saranno più" nel senso che stiamo vivendo tutti quel momento e tutti siamo sulla stessa barca, tutti prima o poi ce ne andremo. Quello intendevo dire!
Quanto alle esperienze premorte ne ho avute due si, anche se la seconda è stata un po strana. La prima ero svenuta, avevo era come se mi stessi staccando dal corpo, non è stata una sensazione brutta ma di liberazione, poi ho ripreso i sensi, ovviamente non stavo per morire, era stato un collasso bello forte, però io ho avuto quella sensazione, nella seconda invece stavo per collassare mente guidavo, mi sono accostata subito, ho visto come se ero uscita dal corpo non lo so sensazione stranissima, testa vuota, non so mettere certe cose a parole,io praticamente non mi sentivo nel mio corpo, non capivo più nulla. Le esperienze premorte in verità sono un po' diverse ma io le mie le ho interpretate così. Scusa se non mi so spiegare certe volte!!!! E ovviamente credo fermamente nella sincronicita! Quote:
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
La mia più grande paura è quella di risvegliarmi nella cassa da morto e soffocare.
Riguardo le esperienze di pre morte io ci credo. Ho visto parecchi video a riguardo. Non temo la morte, ma la sofferenza |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
Non temo la morte.
O meglio, non razionalmente. Non so se le fobie che manifesto siano inconscia paura di morire e quindi forte attaccamento alla vita, che consciamente non ho proprio. Ad esempio, perché ho paura dell'altezza? Di guidare? In teoria le paure sono istinto di conservazione. Purtroppo familiarizzare con l'elemento morte non mi ha mai aiutata a superare nessuna fobia. Anzi più vado avanti peggio è. Se sono in un periodo brutto posso sperare che un'auto mi investa, ma poi mi scanso sempre, e mi dico che non è la paura della morte, ma di restare viva gravemente disabile, del dolore dell'incidente, insomma delle conseguenze da viva. Sono anche atea e credo che alla fine resti solo il corpo,spento il cervello si spegne la coscienza (per fortuna!) (No q.) |
Non è la morte la mia paura più grande. Anzi.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Imo la nostra paura più grande è quella della solitudine. Anche per accettare la morte c'è bisogno di aver dentro certe esperienze.
Come ti va, NoS? Ricordo le tue torte di mele! |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Interessante il fatto che dici di essere uscita dal corpo, ma più che premorte mi sembra un'esperienza più simile ad una Out of Body Experience o viaggio astrale, ne hai mai sentito parlare? E comunque tranquilla, sono io che ho capito male perchè sono un pirla! :D:bene: Quote:
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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In base a quello che ho scritto perchè dici che abbiamo paura della solitudine? Io, a parte il lavoro e poco altro, sono sempre solo e l'ho accettato tranquillamente, non che mi piaccia e che mi ci sia arreso, ma comunque non la temo nemmeno la solitudine. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
Claire probabilmente, se hai dei problemi di ansia o depressione, non sono causati dalla paura della morte.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Non credo alle esperienze pre morte per me è soggezione, non è dato conoscere l'aldilà e comunque non ci si va appena morti.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Sento le voci già in vita figuriamoci dopo
Spero ci sia una radio che riproduca Britney h24 e io sdraiato su una poltrona in velluto |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
Ho diverse paure ma sono tutte legate alla vita, la morte invece mi sembra una liberazione.
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Idem.
Infatti voglio essere cremata quando sarà. Ho sentito dire che bisogna fare il testamento biologico a pagamento altrimenti se ne fregano delle tue volontà e ti ficcano nella bara. Io non riesco a vedere ne video ne film in cui la gente è intrappolata o nelle bare o nelle stanze narrate. Quote:
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Si infatti io ho definito "near death experience" perché credo succeda quello in quell'istante e comunque in entrambi casi, anzi più nel primo che ti ho detto 👆, ero svenuta e per tirarmi fuori dal bagno hanno spaccato la porta perché mi ero chiusa a chiave ma sono svenuta. Sì potrebbe essere un out of body experience, ma per me quando si muore si prova una cosa simile.
Dico per me ma non lo so ed è per questo che ho paura. Quote:
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Mi ricordo di te, ti piaceva cucinare. :)
Comunque, non è la mia paura più grande. I miei problemi riguardano la vita e non la morte. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Ho già sentito parlare di DMT ed esperienze legate ad essa, piuttosto scioccanti alcune....
Beh in parte ti do ragione, potrebbe essere il cervello che comunque per un tot di minuti continua a funzionare ma in ogni caso le esperienze raccontate sono quasi sempre le stesse o molto simili, ne ho lette alcune. Resta comunque un mistero sia la premorte e dove sia la verità che la morte in sé. Quote:
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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La paura è un meccanismo fisiologico degli animali, serve ad avvertire il pericolo e reagire ( aggressività o fuga) ; questo allo scopo di autoconservarsi. Pertanto, chi ha fobie, che sono paura esagerata e irrazionale rispetto all'entità del pericolo, non potrebbe avere un inconscio e troppo accentuato istinto di autoconservazione? |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Non volevo dire niente perché al post originale è seguito un codazzo new age che mi ha fatto pensare non fosse aria di partecipare ma dato che finalmente qualcuno l'ha detto, mi fa piacere. Pre-morte appunto non vuol dire morte. Nessuno è tornato indietro per dirci cosa c'è. Non solo, ma dopo l'istante della cessazione di respiro e battito, in assenza di manovre rianimatorie il cervello è vivo ancora per circa 6 min. E' un tempo che sembra poco ma in quella circostanza deve essere un'enormità. E sul fatto che ci sia tutta una narrativa degli eventi nei pochi minuti dalla cessazione del battito alla rianimazione mi pare ovvio; anche la durata soggettiva dei sogni è alterata, magari in 20 secondi ci pare di aver vissuto ore in sogno. Se si potesse davvero in qualche modo compensare gli effetti dell'anossia in modo che potesse emergere l'eventuale fenomeno di pre-morte, ma quella vera, forse sapremmo qualcosa. Ma che io sappia non c'è modo di pre morire se non star morendo :D |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Ahhhhh il gin tonic <3 |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Non conosco molto a riguardo. Non dico di non crederci in tutto e per tutto, ma sono comunque scettica. Le paure o per lo meno le mie, hanno radici molto razionali e dipendono per lo più da dinamiche/eventi che possono avvenire durante la vita. La morte è quella che mi spaventa meno sinceramente.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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A parte che mi puzza tutte ste persone meritino il paradiso, mi sono informato ieri e pare che i casi di visioni punitive o infernali sia molto raro(e sorge il dubbio che alcune cosiddette testimonianze negative possano essere proprio compensative in tal senso), infine non reputo l'opera di dio fallace e visto che do per assolutamente certo il fatto che non dobbiamo conoscere cosa ci sia nell'aldilà, causa alterazione del libero arbitrio e dei meriti di chi si impegna a prescindere, non credo una persona possa vedere cose del genere e tornare in vita per raccontarle, sarebbe un bug del disegno divino, e essendo dio non solo inconoscibile ma perfetto non ci credo minimamente. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Certo, c'è un meccanismo che assegna rinascite migliori o peggiori, ma non c'è un'entità superiore che le amministra, è un processo interamente automatico. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
L’idea che dopo non ci sia nulla, nada, nisba, nothing, nichts é più difficile da accettare di quel che sembra. Le religioni, con la vita ultraterrena, la reincarnazione etc. provano ad esorcizzare questo concetto, chi non segue il loro solco allora talvolta va di paranormale, o psicologismo (“chi non c’é più continua a vivere nei nostri ricordi e nelle nostre azioni”, cose di questo genere). Personalmente credo che siamo parte delle natura, e la natura distrugge e rigenera per andare avanti, ma forse anche questo può essere inteso come una specie di coping.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
ho paura della gente, delle malattie e della morte altrui specialmente
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
un caro saluto NoSurrender!
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Il tuo punto di vista è interessante e vorrei approfondire. Come prima cosa ti vorrei dire che ho consultato in questi ultimi minuti 4 articoli che parlano degli effetti della dmt, ma nessuno descrive gli effetti avuti da questa sostanza come uguali a quelle delle esperienze di premorte, ma simili e nessuno parla di persone sotto effetto di dmt che ha visto le stanze vicine allo stesso piano o ai piani superiori. Vorrei anche aggiungere che molto spesso, chi sostiene di aver avuto un'esperienza di premorte, è entrato in contatto con persone defunte delle quali non erano consapevoli della loro scomparsa, oppure altre persone che non solo non si sono limitate a vedere quello che accadeva nella stessa stanza oppure quelle confinanti, ma che addirittura hanno visto cosa c'era sul tetto dell'ospedale e che poi gli oggetti che videro siano stati confermati da controlli di persona. Qui credo si vada oltre gli effetti della dmt (per quanto poco ne sappia). Sono curioso di sapere oltre alla tua risposta a quanto ho scritto sopra, anche alla tua idea di aldilà, anzi sono molto curioso e interessato. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Alcune scuole, anche importanti, prevedono le cosiddette "terre pure", specie di paradisi ma molto molto alla lontana. In caso di meriti eccezionali e in presenza di altre condizioni queste scuole insegnano che si può direttamente rinascere lì, fino al momento in cui si consegue la liberazione dal ciclo delle rinascite. L'Amidismo è uno dei pilastri portanti della spiritualità sinogiapponese e appunto prevede questa sorta di paradiso del buddha Amitabha. Non si può sicuramente dire che sia una tradizione di nicchia! |
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