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Stan Kezza 03-11-2022 21:14

Sto bene perché sto male
 
Confesso: nei periodi più bui e difficili della mia depressione, quando passavo i pomeriggi a piangere da solo e a cercare il modo di procurarmi certe pasticche*, in fondo stavo bene.
Nel senso: era tutto più chiaro e facile da interpretare, in un certo senso, sapevo cos'ero (triste, solo, depresso) e sapevo, per così dire, cosa fare per uscirne fuori. Era tutto paradossalmente rassicurante. Non avrei voluto risolvermi perché avrebbe significato abbandonare l'angoletto protetto in cui giacevo, bramando la compassione altrui. Non so se riesco a spiegarmi.

La mia sofferenza è reale, certo, non dico che non lo sia. Ma ha un lato luminoso difficile da inquadrare. Il mio psicologo l'ha riassunto nel concetto di "resistenza". Alla possibilità di cambiare, stare meglio, perché per fare questo si deve passare per una dolorosa fase di destabilizzazione.

Il male (l'ho appena scritto in un altro thread) è terribilmente affascinante, e c'è un perverso compiacimento nel soffrire in questo modo.
Terribilmente affascinante.


*era solo un paio di mesi fa

Varano 03-11-2022 21:53

Re: Sto bene perché sto male
 
non lo so, io ho notato che quando le cose hanno incominciato ad andarmi meglio qualcuno si è infastidito. e questo mi ha fatto male, non riesco a liberarmi del ruolo di perdente che mi sono affibbiato da solo.

pokorny 03-11-2022 22:00

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da Stan Kezza (Messaggio 2773738)
Confesso: nei periodi più bui e difficili della mia depressione, quando passavo i pomeriggi a piangere da solo e a cercare il modo di procurarmi certe pasticche*, in fondo stavo bene.

Bingo, ottima introspezione. Lo penso spesso anche io e vedo benissimo che non voglio uscire dalla zona di (dis)comfort. Come diceva un alto papavero delle gerarchie ecclesiastiche (Bellarmino? Non ricordo): "questo mondo sarà pure una valle di lacrime ma come ci si piange bene!"

vikingo 03-11-2022 22:14

Re: Sto bene perché sto male
 
Vara il mio scaturisce da questo io non potevo diventare modello vi vomito addosso tutta la forza dell ariete,e se mi fanno incazzare porto la donna a qualcun per sfregio..nel contesto dove vivo,lo vedo dagli sguardi,in 7n posto nuovo non sanno nulla..tanto continuerò ad allenarmi

cancellato25904 03-11-2022 22:16

Re: Sto bene perché sto male
 
Si diventa schiavi dei propri mali, un obeso quando gli arriva la pizza sbava anche se si e' ingozzato dieci minuti prima, cardiopatici e malati di cancro difficilmente rinunciano alle sigarette anche davanti alla morte, come ho scritto sul post di cosa fare per migliorarsi piu' o meno tutti per me lo sanno, solo che e' difficile gia' per chi non ha problemi psichiatrici figuriamoci per noi, il vizio diventa un amico immaginario che fa da barriera col mondo reale, io ho il problema del gioco e spesso ho smesso per lunghi periodi per riprendere in momenti difficili come nel lavoro, in famiglia, in delusioni amorose, ah va tutto male? E allora rigioco tanto non vale la pena niente mi va tutto male! Il risultato e' scontato si peggiora la propria situazione per pochi minuti in cui si ottiene dopamina, almeno a me capita questo, ah il mondo e' contro di me ma ora mi compro una bella bottiglia di vodka e il resto vada a fare in culo per il tempo che mi dura la sbronza. Se esiste un modo di dire moderno che sposo completamente e' comfort zone e uscirne, il nostro benessere ci ha rammollito, un tempo uno non poteva permettersi di stare a casa a piangere perche' lo avrebbero cacciato fuori a calci nel culo per lavorare, ora possiamo scegliere se isolarci o partecipare alla comunita', al massimo si sta qua o comunque sul web soli soli non si e' mai, ci sono casi estremi dove le fobie sono completamente limitanti ma spesso ci si ritira nell'ombra anche per ripicca, come nel mio caso.

Blue Sky 03-11-2022 22:16

Re: Sto bene perché sto male
 
Buona riflessione.

Varano 03-11-2022 22:22

Re: Sto bene perché sto male
 
io non rimpiango quando stavo male, un periodo pessimo, non dico che cancellerei quel periodo perché non posso però il sentimento è quello se guardo a ritroso. molto tempo sprecato, nessun fascino né rimpianto.

Stan Kezza 03-11-2022 22:31

Re: Sto bene perché sto male
 
La faccenda del rimpianto è complicata, in effetti sarebbe meglio non avere rimpianti ma è facile guardarsi indietro, più difficile è guardare avanti.
Io sto provando a uscirne fuori, con un mood misto tra scetticismo e sfida. E l'aria di chi è all'ultimo tentativo, e cammino sempre sul filo del rasoio, e basta un niente per ricadere nell'angolino di male rassicurante.
Cazzo se è difficile!

Varano 03-11-2022 22:35

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2773810)
Credo che le condizioni cambierebbero se in terapia ci si potesse portare una pistola.
O dovrebbero fare in modo che una persona che inizi a spararti consigli immediatamente si leghi a te senza scelta.
Forse allora si parlerebbe in modo sensato di percorsi dolorosi.

ahaha ma no, dai, poveracci. il cambiamento può avvenire in svariati modi, a volte si è obbligati a superare una fobia dalle circostanze esterne.
però è molto difficile fare progredire qualcuno, anche con le migliori intenzioni e capacità, se c'è un blocco potente è dura...

Varano 03-11-2022 22:40

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 2773818)
Io, pistola, adesso sistema le cose o ti faccio saltare le cervella.

non è facile procurarsela, poi non risolve molto. se uno vuole fare il matto basta una siringa o un'arma bianca

Stan Kezza 03-11-2022 22:40

Re: Sto bene perché sto male
 
Io finocchio tu morto :ridacchiare:

https://i0.wp.com/www.sentieriselvag...16/07/7019.jpg

Varano 03-11-2022 23:57

Re: Sto bene perché sto male
 
per alcuni casi non ci sarà mai un lieto fine, lo sappiamo noi e lo sanno loro, non possono accollarsi un fallimento terapeutico a vita

XL 04-11-2022 08:47

Re: Sto bene perché sto male
 
Per me è una questione di picchi di sofferenza.
Uno magari sta male, ci sarebbe un sistema per stare meglio ma per transitare nella fase migliore (e magari nemmeno certa, è solo una possibilità) bisogna sorbirsi dei picchi di sofferenza.

Se uno fosse malato e sapesse che dovrebbe affrontare un'operazione dolorosissima per poter guarire e magari la guarigione non è certa, secondo me non è che non si opera optando per dei palliativi perché è affezionato alla situazione, se gli dicessero prendi questa pillola che così guarisci subito, la prenderebbe, non è che non va verso la guarigione perché è affezionato e rassicurato dalla malattia, non ci va perché il disagio che provoca quel tipo di transazione è molto elevato per lui e il risultato non è nemmeno così certo.

Se uno le risorse per sopportare, affrontare e gestire questa transizione non ce le ha resta dove sta, se ce le ha (e mi collego anche al discorso di Folleanonimo) forse va avanti, ma il racconto relativo al fatto che la cosa sia rassicurante non mi ha mai convinto.

Queste risorse non vengono fuori dal nulla.

Black_Hole_Sun 04-11-2022 08:59

Re: Sto bene perché sto male
 
Sto bene perché non possono farmi del male più di quanto lo abbiano giù fatto, dovrebbero uccidermi e non che opporrei chissa quale resistenza. La voglia di vivere è un ricordo lontano, quel che rimane sono carcasse putrescenti. Senz'anima ne desiderio alcuno non può essere dolore e non può esserci perdita, solo un lento marcire.

ansiosocronico 04-11-2022 12:10

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da Stan Kezza (Messaggio 2773738)
Il male (l'ho appena scritto in un altro thread) è terribilmente affascinante, e c'è un perverso compiacimento nel soffrire in questo modo.
Terribilmente affascinante.

Sono d'accordo sul fascino del male, anche se credo che più che affascinati, ne siamo intrappolati. La voglia di vivere e di protendere verso il bene è invischiata da questa terribile forza che non ci permette di pensare a delle azioni che ci avvicinerebbero verso il positivo.

edward00767 04-11-2022 16:31

Re: Sto bene perché sto male
 
Stessa identica cosa, quando stavo male ed ero depresso, avevo un continuum di quel momento, mi identificavo e mi sentivo immerso nella disperazione, quando non sono in fase depressiva mi sento come perso, ho le energie ma non riesco a sfruttarle per vivere al meglio senza evitare le persone, e va così, da lucido mi sento fuori luogo e mi sento solo in mezzo a gli altri, quando sono depresso mi sento di appartenere alla categoria dei malati e di conseguenza meno senso di alienazione.

edward00767 04-11-2022 16:33

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2773915)
Per me è una questione di picchi di sofferenza.
Uno magari sta male, ci sarebbe un sistema per stare meglio ma per transitare nella fase migliore (e magari nemmeno certa, è solo una possibilità) bisogna sorbirsi dei picchi di sofferenza.

Verissimo anche questo, nei periodi peggiori mi sentivo come se fossi arrivato alla fine della vita, ed era solo migliorare o suicidarsi, di conseguenza vedevo un obiettivo, restare in vita e provarci, invece quando non sono messo male con la depressione sento solo un vuoto assurdo, vado avanti senza voglia di vivere davvero, do le cose per scontate e sono annebbiato.

Beige 04-11-2022 19:08

Hai espresso benissimo il concetto. L'ho pensato più volte anche io. Mi ritrovo spesso a pensare a cosa sono, all'infuori del mio essere problematica. Se tolgo quello mi sembra di non essere nient'altro.

Stan Kezza 05-11-2022 12:11

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da ansiosocronico (Messaggio 2773946)
Sono d'accordo sul fascino del male, anche se credo che più che affascinati, ne siamo intrappolati. La voglia di vivere e di protendere verso il bene è invischiata da questa terribile forza che non ci permette di pensare a delle azioni che ci avvicinerebbero verso il positivo.

Sì.
Il male lo conosci bene, è sempre stato al tuo fianco, lo puoi toccare con mano, ti fidi perché sai che non ti abbandonerà.
Il bene (sempre semplificando) invece non lo vedi, non lo conosci e lui non conosce te, è una strada buia, un'incognita. Per questo fa paura.
Non è che io non voglio star bene, e che ho paura.
Una lotta tra il bene e il male. Ma il male è arrivato prima, il bene invece deve conquistarti, deve fare un marketing molto efficace per averti. Il depresso è un consumatore pigro e abitudinario.

Stan Kezza 20-02-2023 21:17

Re: Sto bene perché sto male
 
Infatti, adesso che il tono dell'umore è decisamente migliorato, mi sento quasi destabilizzato, e invece dovrei essere contento. Il baratro lo vedo sempre là dietro, un po' più lontano ma sempre là.
Lo conosco, mi manca, perché questa nuova condizione di menodepresso invece non la conosco. Ho una sottile paura di ri scivolare indietro, ma in un certo senso sarebbe come tornare a casa.
Sto in bilico. Mamma mia!

DownwardSpiral2 20-02-2023 21:28

Re: Sto bene perché sto male
 
Capisco cosa intendi, anch'io al momento non sono depresso ma continuo a vivere come un depresso e penso come un depresso...perché è il mondo che conosco, l'ignoto, il cambiamento, fa paura. Infatti adesso che sto introducendo dei piccoli cambiamenti mi ritrovo spesso a non saper che fare anche se avrei voglia di fare qualcosa e mi sembra un grande spreco di energie.

Angus 20-02-2023 21:36

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da Stan Kezza (Messaggio 2773738)
Confesso: nei periodi più bui e difficili della mia depressione, quando passavo i pomeriggi a piangere da solo e a cercare il modo di procurarmi certe pasticche*, in fondo stavo bene.
Nel senso: era tutto più chiaro e facile da interpretare, in un certo senso, sapevo cos'ero (triste, solo, depresso) e sapevo, per così dire, cosa fare per uscirne fuori. Era tutto paradossalmente rassicurante. Non avrei voluto risolvermi perché avrebbe significato abbandonare l'angoletto protetto in cui giacevo, bramando la compassione altrui. Non so se riesco a spiegarmi.

La mia sofferenza è reale, certo, non dico che non lo sia. Ma ha un lato luminoso difficile da inquadrare. Il mio psicologo l'ha riassunto nel concetto di "resistenza". Alla possibilità di cambiare, stare meglio, perché per fare questo si deve passare per una dolorosa fase di destabilizzazione.

Il male (l'ho appena scritto in un altro thread) è terribilmente affascinante, e c'è un perverso compiacimento nel soffrire in questo modo.
Terribilmente affascinante.


*era solo un paio di mesi fa

Io ho pensato più volte di essere finito in una trappola. La mia psiche è il risultato di un insieme di relazioni del passato e del presente. Esse non hanno aperto però e non aprono una strada evolutiva da seguire per tirarmene fuori.

I miei sforzi sono dunque tutti fuori dalla realtà.

vikingo 20-02-2023 22:48

Re: Sto bene perché sto male
 
Non è possibile che abbia dolori al petto e dietro la schiena e mi dicono che la bronchite e guarita,guarita cosa che la sera tossisce.. aerosol da venti giorni..e assurdo..

Varano 20-02-2023 23:58

Re: Sto bene perché sto male
 
consiglio a tutti i masochisti del forum il libro "memorie dal sottosuolo"

XL 28-03-2023 07:25

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da Stan Kezza
Il male lo conosci bene, è sempre stato al tuo fianco, lo puoi toccare con mano, ti fidi perché sai che non ti abbandonerà.
Il bene (sempre semplificando) invece non lo vedi, non lo conosci e lui non conosce te, è una strada buia, un'incognita. Per questo fa paura.
Non è che io non voglio star bene, e che ho paura.
Una lotta tra il bene e il male. Ma il male è arrivato prima, il bene invece deve conquistarti, deve fare un marketing molto efficace per averti. Il depresso è un consumatore pigro e abitudinario.

Secondo me è sbagliata la tua analogia, nel senso che se sapessimo già di scegliere tra male e bene sceglieremmo sempre il bene.
Il consumatore non sa se il prodotto venduto manterrà le promesse, in realtà che il prodotto contenga il bene che uno si aspetta non si sa, è comunque rischioso.
Se ti dicono compra questo prodotto che rende bianco il bucato pure quando ti versano un secchio di merda addosso, sarebbe positivo se fosse vero, ma in genere è falso, il bene promesso quel prodotto non lo garantisce in genere, un consumatore non completamente scemo sa che per due centesimi nessuno ti venderebbe un prodotto portentoso.

Bisognerebbe rischiare a spendere di più e orientarsi su altro magari se non si vogliono i soliti detersivi da quattro soldi, ma di nuovo non si sa se questo altro quel bene lo contiene e la speranza che uno ha di trovarlo là dovrebbe essere commisurata a quel che uno riesce a spendere, insistere a comprare prodotti di qualche centesimo non risolve il problema, mentre quelli più costosi comportano un rischio, uno magari si sforza e lo stesso non ottiene nulla, oppure magari non riuscirebbe a sostenere questa spesa al lungo.

Fosse garantito a monte che c'è il bene da una parte uno lo sceglierebbe sempre, ma questa garanzia nessuno la dà, inoltre tante chiacchiere a vanvera ti fanno diventare sfiduciato.

Quindi per me l'analisi corretta non consiste nel dire che le persone hanno paura di stare bene, quelli che stanno male hanno sempre paura di stare peggio nel cambiare certe cose, non di stare meglio.

Al peggio non c'è mai fine. Io mosso dall'intenzione di migliorare certe situazioni che non mi stavano bene le ho peggiorate.
Se uno avesse una relazione che su molti aspetti lo lascia deluso ma magari la compagnia di questa persona e il sesso danno una quota di soddisfazione, potrebbe arrischiarsi, mollare la situazione e cercare di meglio, ma non è mica sicuro che lo troverà, potrebbe perdere questa situazione qua e non trovarne altre peggiorando nell'insieme le cose.

Se uno fosse sicuro di andare verso il bene e la cosa non comporta rischi o spese in più, perché uno non dovrebbe andarci? :nonso:

Tornando alla metafora del consumatore, probabilmente ancora non si è arrivati a valutare come un bene comprare un altro prodotto più costoso e si continua a fare il bucato col solito prodotto da due centesimi, visto che questo uno almeno può permetterselo in base alle entrate.

Cambiare prodotto comporta una spesa e se uno ci spera poco che il nuovo prodotto sarà abbastanza portentoso da giustificarla non cambierà abitudini. Mettici pure che, ammesso che funzioni, bisognerà assumere sul groppone una spesa in più, e quindi insieme al bene ci sarà appiccicata una certa quantità di male che la propria economia dovrà riuscire a sostenere.
Forse se lo comprasse un altro il detersivo costoso magari il consumatore titubante sarebbe più motivato a provarlo.
Quindi qua è chiaro che il blocco non dipende da alcuna paura che il bucato verrà fuori pulitissimo. Si sarebbe ancora più motivati se esistesse un rimborso dei danni possibili del nuovo prodotto.

Qua non si tratta di scegliere tra male e bene ma tra una situazione che contiene una certa quota di male e altre che non si sa a priori dove porteranno e quanta sofferenza e spese comporteranno.

A me i cambiamenti fanno paura perché possono essere fallimentari e possono comportare dei disagi, disagi che io non chiamo "bene", perché per me sono male e nel migliore dei casi delle rotture di coglioni.
Per questo a me personalmente questi discorsi da psicoparagnosti mi irritano proprio.

Oltretutto poi sono gli psicoterapeuti stessi che dicono che i cambiamenti comportano sofferenza, la sofferenza in cambio di un bene è sempre un bene? Per me dipende da come si valutano le cose, perché se uno ritiene di non farcela a sostenerla fino in fondo potrebbe ritrovarsi con un pugno di mosche in mano e ancora più sfasciato di prima.

Quindi nessuno secondo me ha mai davvero paura del bene, si ha paura che dentro a una scatola di un prodotto dove c'è scritto a caratteri cubitali BENE SUPREMO SARAI FELICE E SODDISFATTO SE MI ACQUISTI, ci sia tutt'altro dentro.

Quando si investe poco si ha paura delle sòle, non certo degli affari veri dove con quasi niente si ottiene tutto (qualcuno avrebbe paura davvero di questa situazione se fosse reale?). Siccome metodi sicuri per distinguere queste due cose non ne esistono e ognuno deve fare da se, uno che è insicuro nel valutare non proverà mai a fare investimenti troppo azzardati, a meno che non gli diano garanzie aggiuntive.

Stan Kezza 28-03-2023 08:17

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2823316)
Secondo me è sbagliata la tua analogia, nel senso che se sapessimo già di scegliere tra male e bene sceglieremmo sempre il bene.
Il consumatore non sa se il prodotto venduto manterrà le promesse...






La metafora è appunto una metafora, non mi concentrerei su quella.
Capisco quello che dici. La mia era una riflessione personale, è quello che succede a me.
Il punto non è non conoscere il bene, che per definizione è il contrario del male. Il punto è non avere la forza, dopo un lungo periodo di depressione, nel muoversi verso il bene. Il bene è costruirsi una vita con interessi, e almeno una ragione per vivere. Ma è talmente difficile da conquistare che ci si rinuncia. Restare nel male non richiede sforzo, né rischio.
Il discorso condotto così è molto semplificato naturalmente, perché bene e male non sono concetti così chiari e netti.

Black_Hole_Sun 28-03-2023 10:59

Re: Sto bene perché sto male
 
Mi sento depauperato di ogni scintilla di vitalità, quando sei svuotato fino all'osso dove trovi più le risorse?

Quando hai intorno solo terra bruciata che cosa puoi coltivare su un terreno ormai sterile e morto?

Il punto di non ritorno arriva, puoi solo dire "è andata così" mettendosi l'animo in pace. Investire risorse che non si hanno per cercare un cambiamento improbabile aggiunge solo altra sofferenza e non porta alcun risultato se non stare peggio.

Fiore Di Loto 28-03-2023 11:15

Re: Sto bene perché sto male
 
È un po' lo stesso motivo per cui ad es il membro di una coppia (spesso la donna) non si allontana dalla situazione anche se è tossica e piena di abusi/violenze. Ti farà male, ma è qualcosa che CONOSCI. L'ignoto è una tra le cose che può provocare più paura in assoluto. La differenza tra chi vive una vita piena e chi si limita sta in come tale ignoto si "riempie" col proprio immaginario. Se si è sfiduciati, tristi, arrabbiati o quant'altro, lo si immaginerà pieno di tutta la merda che la nostra mente può partorire. Se si sta bene e si vede la vita positivamente, si potrebbe addirittura esagerare in senso opposto. Un po' bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. In medio stat virtus.

meno 28-03-2023 11:48

Re: Sto bene perché sto male
 
Non sono felice. Vorrei esserlo, ma non riesco a capire come fare. Non so se ha senso ciò che sto scrivendo. Sto male ovunque e con chiunque. Non riesco a non essere arrabbiato per qualsiasi ragione, quindi preferisco la solitudine. Ma allo stesso tempo, forse mi faccio ancora più del male stando solo... Non so come fare.

muttley 28-03-2023 13:01

Re: Sto bene perché sto male
 
Non sono d'accordo con XL.
Non condivido l'idea che non si cerchino vie di fuga da una situazione perché si ha paura di stare peggio (questo è la teoria della comfort zone). Non è sempre così almeno. C'é anche chi nel dolore, nello stare male trova un significato al proprio esistere, al proprio auto rappresentarsi, in sostanza trova la propria identità. Soffrire significa esistere in quanto persone, ci si auto attribuisce il ruolo dello svantaggiato, del reietto, di colui che è in credito verso il mondo e la vita. Si sceglie di soffrire per darsi un significato e un'identità, non necessariamente per evitare sofferenze peggiori.

Black_Hole_Sun 28-03-2023 13:14

Re: Sto bene perché sto male
 
Tutti cercano lo comfort-zone di cui tanto male si parla come se fosse il male assoluto. Tutto quello che le persone fanno è indirizzato alla ricerca di una stabilità e non di azzardi e rischi perpetui in cerca sempre di qualcos'altro. Ci sono alcune persone "avventurose" ma sono una minoranza, l'essere umano per natura cerca ia sua isola felice dove vivere nella stabilità.

Fiore Di Loto 28-03-2023 13:21

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2823400)
Tutti cercano lo comfort-zone di cui tanto male si parla come se fosse il male assoluto. Tutto quello che le persone fanno è indirizzato alla ricerca di una stabilità e non di azzardi e rischi perpetui in cerca sempre di qualcos'altro. Ci sono alcune persone "avventurose" ma sono una minoranza, l'essere umano per natura cerca ia sua isola felice dove vivere nella stabilità.

C'è bisogno di un sano equilibrio tra le due cose. Della comfort zone c'è bisogno per rilassarsi, ricaricarsi, leccarsi le ferite, riflettere a bocce ferme. Senza uscirci, qualche volta e a proprio modo, non può esserci evoluzione.

Chamomile 28-03-2023 13:27

Re: Sto bene perché sto male
 
Molto spesso il "miglioramento" che si può ottenere è assai modesto in confronto all'impegno che ci si deve mettere e alla sofferenza che si prova nel raggiungerlo o può essere addirittura nullo nei casi in cui la soluzione sia solo "accettare la situazione". O, come già detto, le probabilità di avere successo possono essere scarse. Ha senso provarci? Per qualcuno si, per altri ovviamente no. Personalmente sono più per il no. Anche il discorso sul "trovare la propria identità nel male" penso che difficilmente si applichi, io se mi dicono che per stare meglio devo "accettare la mia vita" mi sento presa in giro e non mi va di impegnarmi per continuare a vivere nelle fogne ma con gli occhiali rosa a cuore, qualcuno potrebbe dire che è perché mi piace stare male ma in realtà è solo che, se l'alternativa è quella lì, penso che non abbia senso e che non ne valga la pena.

Crepuscolo 28-03-2023 13:34

Re: Sto bene perché sto male
 
Questa cosa della resistenza al cambiamento mi rappresenta perfettamente, infatti non ho combinato nulla nella mia vita, sono sempre rimasto fermo nello stesso punto. Il fatto è che neanche mi interessa cambiare più di tanto, sono quello che sono e mi va bene così. Vorrei solo fare i cambiamenti più indispensabili per rendermi una persona un minimo indipendente.

Black_Hole_Sun 28-03-2023 13:48

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da Fiore Di Loto (Messaggio 2823403)
C'è bisogno di un sano equilibrio tra le due cose. Della comfort zone c'è bisogno per rilassarsi, ricaricarsi, leccarsi le ferite, riflettere a bocce ferme. Senza uscirci, qualche volta e a proprio modo, non può esserci evoluzione.

Un po difficile parlare di equilibrio, comfort zone o evoluzione quando ti hanno ridotto peggio di un animale.

Facile per chi vive da essere umano e viene trattato come tale, esci ed entri da dove ti pare quando hai il sostegno.

A quelli come viene data una cuccia e una ciotola per il cibo e l'acqua, per il resto stai fermo e muto.

Maximilian74 28-03-2023 14:19

Re: Sto bene perché sto male
 
Ma soprattutto, (e questo è un messaggio a tutti quelli che dicono "ma cazzo, sbattiti, datti da fare, se vuoi migliorare devi sopportare anche disagi, umiliazioni, rifiuti, prese per il culo eccetera eccetera..."), non è nemmeno scontato che a fronte di immani sforzi si ottengano risultati, neanche i più modesti, anzi potrebbero non esserci proprio i risultati, neanche minimi.
Cioè, stravolgere la propria condizione, non si ha comunque nessuna garanzia preventiva che possa bastare a qualcosa.
Per persone che fin da piccole o comunque dalla giovane età sono rimaste praticamente fuori da tutto e da tutti, e che ora hanno magari 40 o 50 anni, da sole, senza nessuno, senza una prospettiva di rientrare in determinati meccanismi, rapporti, situazioni, relazioni, è difficile che possa bastare uno sforzo immenso solo per nulli o modesti risultati.
Poi il problema è sempre il solito. Se si hanno questi problemi, gli altri non si soffermano ad aspettare che uno li risolve. Perché? Il perché è semplice. C'è una strada corta, anzi cortissima, che è la più sbrigativa ed efficace. Passano oltre e stop. Cercano chi questo genere di problemi non li ha, e la questione è risolta.
Oppure veramente si vuole credere che la fuori la gente, sta lì ad aspettare, capire, cercare uno di 30,40,50 anni che è a zero in tutto, che non ha esperienze, che non sa socializzare eccetera eccetera?
No, io credo che l'unica possibilità sia di trovare una persona, o poche persone che per miracolo capiscano davvero la situazione, ma obiettivamente, per i motivi che poco sopra ho spiegato, nessuno, nessuna, secondo me perderebbe tempo e le proprie energie con chi soffre di questi problemi.

Fiore Di Loto 28-03-2023 14:25

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da Black_Hole_Sun (Messaggio 2823410)
Un po difficile parlare di equilibrio, comfort zone o evoluzione quando ti hanno ridotto peggio di un animale.

Facile per chi vive da essere umano e viene trattato come tale, esci ed entri da dove ti pare quando hai il sostegno.

A quelli come viene data una cuccia e una ciotola per il cibo e l'acqua, per il resto stai fermo e muto.


Non ho idea di quale possa essere davvero la tua situazione, però ovviamente ce ne sono di più o meno difficili, e non ci sono soluzioni buone per tutti.

Fiore Di Loto 28-03-2023 14:32

Re: Sto bene perché sto male
 
Quote:

Originariamente inviata da Maximilian74 (Messaggio 2823425)
Ma soprattutto, (e questo è un messaggio a tutti quelli che dicono "ma cazzo, sbattiti, datti da fare, se vuoi migliorare devi sopportare anche disagi, umiliazioni, rifiuti, prese per il culo eccetera eccetera..."), non è nemmeno scontato che a fronte di immani sforzi si ottengano risultati, neanche i più modesti, anzi potrebbero non esserci proprio i risultati, neanche minimi.

Se non si ottengono risultati positivi, allora forse non è la strada giusta. Non è utile nemmeno voler strafare. Bisogna umilmente tarare i giusti passi per la propria situazione. Altrimenti si crea un divario enorme, frustrante e doloroso tra aspettative e risultati, che ovviamente poi fa passare la voglia. Se hai 40-50 anni e versi in una certa situazione, molto probabilmente pensare di poter vivere esperienze tipiche dei teenagers o dei ventenni è un po' irrealistico. Poi capisco che forse manchino le basi per cui poter vivere la vita come un cinquantenne "normale" relativamente in pace con se stesso, non avendo sperimentato cose che sarebbe stato meglio provare prima. Non esistono proprio situazioni o gruppi con professionisti psicologi/sociologi/educatori che magari riescano a far sperimentare qualche esperienza utile in termini di ABC relazionale e emozionale?

Stan Kezza 28-03-2023 15:46

Quote:

Originariamente inviata da Fiore Di Loto (Messaggio 2823366)
È un po' lo stesso motivo per cui ad es il membro di una coppia (spesso la donna) non si allontana dalla situazione anche se è tossica e piena di abusi/violenze. Ti farà male, ma è qualcosa che CONOSCI. L'ignoto è una tra le cose che può provocare più paura in assoluto. La differenza tra chi vive una vita piena e chi si limita sta in come tale ignoto si "riempie" col proprio immaginario. Se si è sfiduciati, tristi, arrabbiati o quant'altro, lo si immaginerà pieno di tutta la merda che la nostra mente può partorire. Se si sta bene e si vede la vita positivamente, si potrebbe addirittura esagerare in senso opposto. Un po' bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. In medio stat virtus.

Sad but true

Chamomile 28-03-2023 18:53

Re: Sto bene perché sto male
 
Questa storia del bicchiere mezzo pieno o vuoto è già fuori dal mio modo di pensare, come pure la maggior parte delle affermazioni di psicologi e simili. Per me il bicchiere o è pieno o non è abbastanza pieno, il resto sono robe che la gente ci ricama sopra ma che alla fine non cambiano la situazione. Se la mia vita è uno schifo posso anche impegnarmi per "accettarla" o "vedere il buono" in essa, ma nei fatti resta sempre uno schifo.


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