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A chi o cosa chiedere aiuto?
Spesso io non sto bene, sono fortemente insoddisfatto dell'esistenza, gli altri mi disturbano, la solitudine forzata mi disturba, vorrei altro ma questo altro adesso non c'è e non so dove trovarlo né come costruirlo e nemmeno se è una cosa che dipende solo da me.
Posti questi problemi spesso in seguito a discorsi simili ti dicono di rivolgerti o alla psicoterapia o alla psichiatria o al limite a tutta quella roba che gravita attorno allo spirituale (preghiera, meditazione, yoga e vattelappesca), ma il problema che io ho, i problemi che ho, hanno a che fare davvero con queste roba, e la gente che opera in questi settori possiede davvero delle soluzioni? Questi dubbi vengono sempre aggirati dai professionisti del settore che continuano a sostenere imperterriti che tu cerchi quel che loro vogliono venderti o offrirti. Già si presuppone che quel che manca è situato in queste aree, ma non può essere che non è così e che manca altro? :interrogativo: Io sono catalogabile in termini sintomatici tra i depressi, ma è una cura dalla depressione che cerco (come l'intendono loro), o tutt'altro? Che non sto bene mi è chiaro, mi è chiarissimo, ma che il mio non star bene ha a che fare col tipo di cure che hanno in mente loro però resta un po' appeso per me, mi mancano certe cose ma le loro cure non mi sembra che riescano a mettere abbastanza a posto tutte queste mancanze, con tutto il rispetto possibile, a me sembra che sia così. Altri avvertono questa cosa qua? il fatto che non riescono davvero ad intercettare le richieste di aiuto? Spesso in modo veloce e immediato quando una persona manifesta disagio, insofferenza, frustrazione di certi bisogni psicologici, sessuali e così via, la si spedisce in questi ambiti qua, ma questi ambiti qua possiedono davvero qualcosa che farà stare, non dico bene, ma abbastanza bene la persona? Come posso diventare buddista e avvertire che mi manca quel che manca ad un buddista se a me personalmente manca tutt'altro? Non sono infelice perché non ho raggiunto il nirvana ma magari perché mi mancano certi tipi di relazione e così via o magari mi manca il percepire e verificare effettivamente di esser rispettato in ambito sociale senza dover fare chissà che. Devo per forza aderire a queste cose? E se a me non interessassero, se quel che a mie manca fosse tutt'altro? Bisogna essere per forza d'accordo a monte su questa roba altrimenti si è malati di mente e basta? :nonso: Certe volte poi ti rigirano la domanda in modo sfacciato e ti dicono "perché ti sei rivolto a noi?" e la mia risposta è questa "perché nessuno ha suggerito più nient'altro, solo da voi spediscono, non si fa più assolutamente un cazzo quando uno si trova in queste condizioni". Continuo a non vedere chi o cosa possa aiutarmi davvero pur avendo bisogno di aiuto perché da solo da questa situazione sento che non riesco ad uscirne vivo e contemporaneamente soddisfatto. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Magari mi sbaglio, ma spesso ho letto e leggo di gente che è andata o va tuttora dai cosiddetti specialisti per i problemi vari che conosciamo.
Mi sembra che queste persone continuano a scrivere qui del loro disagio e del loro star male. Non ho ancora letto di qualcuno che, grazie a quegli specialisti da cui vanno, abbia finalmente risolto i problemi. Cioè io continuo a vedere persone che stanno male e non ne vengono fuori, quindi mi viene il dubbio che andare da quelle figure non risolva nulla. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Dipende cosa vuoi. Nessuno psichiatra psicologo o sciamano ti farà piovere dal cielo niente. Se vuoi cose che dipendono dal caso o dalla fortuna, non andare a spendere soldi. Vacci solo se pensi di potertele procurare una volta acquisiti gli strumenti adeguati, oppure se vuoi lavorare sull'accettazione della mancanza di esse.
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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A me pare che è proprio quel che si vuol curare a monte che magari non centra l'obiettivo, non il fatto che sia inefficace la cura. E' come se tu volessi mangiare verdura e ti spediscono dove vendono carne e una volta osservato che l'affare non va in porto perché tu la carne non la compri e non la vuoi mangiare (perché non ti manca per niente) si suppone che il problema irrisolto consista nel riuscire a venderti la carne o magari nel convincerti a diventare carnivoro quando magari a te è il mangiar verdura che ti mancava. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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E' un sintomo per loro questo. Loro diranno che il fatto che non sia convinto è la malattia stessa. Poi insomma non piove dal cielo nulla, ma una cosa ad esempio è doversi pagare le spese mediche un'altra averle gratuitamente, ora mi si dirà che le due situazioni sono equivalenti e che un tizio risolve tutto in egual modo in entrambi i casi, ma non è così in pratica. Se manca l'assistenza gratuita a qualcuno, questa manca, la mancanza da colmare che dovrebbe curare un disagio può consistere in cose del genere e non è detto che non è più una mancanza se un tizio fosse incapace di mettere in piedi queste cose da solo. Io dico solo che i disagi potrebbero dipendere da altro, e nel mio caso mi sa che è così. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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E' la depressione il problema in casi del genere o altro? Il problema di salute quale è? :interrogativo: |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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O bastano gli esempi di paraplegici felici per sostenere che ogni paraplegico è malato di una malattia mentale e che se qualcuno pensa che non vale più la pena vivere il disturbo è situato nella mente? L'aiuto può anche mancare attualmente. L'idea che se non c'è nessuno capace di aiutare o curare un disagio significa che in linea di principio non può esistere aiuto per me è scorretta. Di certe malattie prima si moriva, oggi non si muore più. Prima non potevano fare una mazza, adesso possono. La mancanza può essere anche sociale e di inserimento, non necessariamente medica. Sto dicendo solo che dubito che i disturbi depressivi si possano classificare come disturbi che vanno curati con psicologi e psichiatri e che le domande di aiuto relative a questi potrebbero non avere molto a che fare con loro. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Però lo è. E non è costretto ad andare dallo psicologo, può fare a meno e tenersi la depre. Ti richiedo, qual è l'aiuto che dovrebbe essere dato e che senti che manca? ,O provano a ridarti le gambe o a farti accettare che sei senza, quale sarebbe la terza via che senti mancare("non ti aiuta nessuno")? Queste sono le cose che ad oggi si possono fare, risolvere situazioni oggettive non risolvibili per guarire dalla depre che ne consegue, non è nelle possibilità di nessuno |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Nessuno verrà a obbligarti ad andarci sei liberissimo di ritenere che non ti serva. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Alla fine se convinci un tizio depresso al quale hanno detto che ha due mesi di vita che non morirà e che nel frattempo non ha sintomi fisici, magari non sarà più tanto depresso in questo periodo, funziona di sicuro se si fanno cose del genere. Anche essere o meno consapevoli di qualcosa produce sintomi simili. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Io comunque dico che non si hanno prove contrarie. Vorrei vedere quante persone restano depresse con certe modifiche sociali, relazionali, economiche, di status e di salute fisica. Se un depresso vivesse davvero bene (ma bene in generale, non è che in occidente si sta bene se c'è competizione e relazioni di merda) sarebbe ugualmente depresso? :interrogativo: Se una persona non venisse mai frustrata in relazione a certi bisogni perché dovrebbe diventare depressa? E' possibile questa cosa? Se un tizio vivesse abbastanza come desidera perché dovrebbe deprimersi? |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Quindi in linea teorica sembra che questi psicoterapeuti davvero siano utili. Ma nella pratica - nel mio caso e nell'esperienza di qualche altro - oltre le chiacchiere e le riflessioni non si va. Quasi tutte le cose dipendono dal caso o dalla fortuna, ma hanno anche una componente legata all'impegno personale, per questo si pensa di poter fare qualcosa per determinarle. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Io te l'ho detto dubito che quella di cui sono affette le persone e gli psichiatri chiamano depressione esisterebbe e ci sarebbe allo stesso modo se queste persone non avessero vissuto o lutti, molestie, violenze, o forme di frustrazione di varia natura, e così via. Che altri hanno vissuto lutti e non sono diventati depressi non basta a mostrare quel che sostengo, che se i depressi non avessero fatto certe esperienze, depressi non sarebbero diventati. Io mi riferisco proprio alla depressione di cui parli tu e loro. Vorrei capire davvero quanti casi ci sono di depressione completamente indipendente dagli eventi avversi e altri assetti. Siccome spunta spesso in concomitanza ad altri quadri clinici, sociali e relazionali, e uno non è matto nel notare questa cosa, non mi sembra una cosa completamente campata in aria. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Il punto è: se si parla di depressione dovuta alla propria situazione, quale che sia, é possibile stare meglio modificando la propria visione delle cose circa la propria situazione oggettiva? La risposta è strettamente individuale. Ci sono persone che migliorano lavorando sul proprio modo di pensare? Sì. Esistono. Una persona è depressa perché non ha le gambe. Il terapeuta(o chicchessia, un amico, un prete, chi aiuta) la aiuta a vedere che si possono fare un sacco di cose senza gambe. Le fa e sta meglio. Funziona per tutti? No. Ci sono molte persone senza gambe che permangono depresse. Per qualcuno funziona? Sì. É successo e succederà. Le persone che erano depresse e poi non sono più, anche se la situazione oggettiva è la medesima, esistono.Voglio provare anch'io a fare lo stesso? Risposta soggettiva e libera. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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E perché si sostiene così spesso che se una persona ha certi sintomi depressivi dovrebbe rivolgersi alla psichiatria e questi ambiti? :nonso: Uno sulla sedia a rotelle potrebbe essere depresso per la propria condizione, ma il come vive non è mica indipendente dal resto. Se dovessimo investire dei soldi, li diamo allo psichiatra che aiuta chi sta sulla sedia a rotelle ad accettare tutto così com'è (che magari funziona) o li usiamo per costruire scivoli per permettere a chi sta sulla sedia a rotelle di poter accedere a certe strutture? Per curare la depressione di un disabile avendo un budget limitato i soldi dobbiamo darli agli psichiatri o dobbiamo pensare ai problemi esistenziali e sociali del disabile, che probabilmente incidono sulla sua voglia di vivere? Sostenere che queste cose non incidono per nulla perché "la depressione è una malattia" che viene fuori sempre dal nulla per me è semplicemente falso. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Psichiatri, psicoterapeuti, psicologi, pratiche buddiste, centri mindfulness, guru spirituali etc non sanno già a priori quel che cerchi, né vendono soluzioni standard per tutti. Quel che vendono sono gli strumenti che secondo loro ti dovrebbero aiutare ad aggiustare i tuoi problemi. In realtà le "cure" sono spesso personalizzate, fatte su misura - certo, questo non basta affinché siano efficaci. Tu puoi benissimo andare da uno psicoterapeuta e dirgli "a me manca proprio questa cosa qui e la voglio". Lui ti può assecondare e allora lavorate sul raggiungimento di quella cosa. Poi, fatte queste premesse, puoi effettivamente raggiungere la cosa che vuoi oppure buttare dei mesi in chiacchiere inutili nonostante l'apparente impegno del terapeuta :mrgreen: Quote:
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Comunque 1) la risposta è individuale anche per le malattie fisiche, uno può liberamente scegliere se curarle o conviverci, nessuno obbliga. Il ssnn ti offre, non ti obbliga. 2) perché la psichiatria e la psicologia hanno montagne di studi ed esperienze a riguardo. 3)se dovessimo investire soldi lo facciamo per entrambe le cose, ed è quello che si fa già, magari male, ma queste sono le due risposte per chi ha quel problema. Perché sono fattibili. Se il depresso si aspetta lo scivolo, cioè che il mondo si attivi per dargli l'impossibile (ad esempio che gli faccia piovere una ragazza consenziente sul divano) , non è fattibile la cosa, così come un paraplegico non si può aspettare che il ssn gli recapiti a casa un paio di ali. Altro esempio: se sei depresso perché non hai la casa, lo stato ti può dare un alloggio popolare, se però sei depresso perché non hai una villa non può aiutarti dandoti una villa. Tutto quello che si vuole, per tutti, non c'è. Ma vorrei capire quali sono gli aiuti alternativi che dovrebbero essere dati a chi è insoddisfatto. Se io sono depressa perché non ho la Tesla, chi dovrebbe aiutarmi, tu, lo stato? Come? Ha senso che mi comprino la Tesla o che mi aiutino a capire che si può campare senza, e visto che è possibile campare senza Tesla, potrei farcela anch'io? |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Gli si dice solo col solito tono di rimprovero che la persona si aspetta che cade dal cielo e non si fa più praticamente nulla, come stai facendo tu. L'idea che anche altro possa tornare utile o magari più utile nell'intercettare certe richieste di aiuto va rispedita al mittente? Gli studi poi sono contrastanti, c'è chi sostiene che la depressione è fortemente indipendente da altri fattori e chi sostiene che i fattori sociali e di inserimento sono tutt'altro che ininfluenti. Quando dico che non so a chi rivolgermi è perché magari le forme di aiuto che mi servirebbero non ci sono e resto dove sto, ma alla fine l'unica risposta che viene costruita di fronte a queste mie perplessità è che "non voglio stare meglio". |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Non hai risposto. In cosa si dovrebbe investire? Ci sono le comunità e i centri diurni per l'aggregazione, c'è a chi viene affiancato un educatore per uscire di casa, c'el a terapia Usl che può farti lavorare sulla tua capacità di socializzare, i farmaci per ridurre l'ansia in modo da consentire più margine di azione, ci sono gli assistenti sociali a cui rivolgersi, ci sono millemila attività ricreative e associative a cui si può iscriversi, c'è quello che fa hikikomori Italia ...altro che non so e altro che certamente si potrebbe fare. Ma tu cosa vorresti fosse fatto in alternativa a ciò? Come concretamente dovrebbe fare "il mondo", lo stato, le persone, ad aiutare? Continui a non rispondere.
Se non vuoi andare dagli specialisti non ci andare, lasciali a chi pensa possano aiutare, ioci sono a lungo andata, non ci vado più perché penso non mi aiutino e posso dirlo a ragion veduta avendone fatta lunga e variegata esperienza, quindi non ipotetica, ma non per questo mi dà fastidio che esistano e qualcun altro possa trarne giovamento. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Non lo so, le relazioni non sono un settore come l’istruzione o la sanità.
Non è che investi lì e crei un maggior numero di relazioni, puoi mettere i bonus che vuoi ma se non ti vogliono non è che puoi puntare la pistola in fronte a qualcuno, altrimenti fai come il de Marco |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Alcune attività (anzi direi quasi tutte) sono affidate a dei volontari, sono mal gestite, gente che fuma (non i pazienti chi gestisce le cose fuma) nell'ambiente dove si svolgono e cose simili, e i dirigenti se ne fottono, è tutto lasciato allo sbando. Io ho partecipato ad un'attività di gruppo (cosa che ritengo più utile del parlare con qualcuno in una stanza perché qualche altro lo vedi) ben gestita da tre psicologhe (dove le persone venivano volontariamente e spontaneamente), solo che è stata una sorta di oasi nel deserto, il resto mi sembra sia stato abbastanza inutile sia per me che per gli altri. Già l'ho scritto, era il periodo in cui il dirigente si presentava alle elezioni e si sono impegnati di più, poi è andato tutto a scatafascio, sia in termini economici che organizzativi, ma non è che devo essere io a pensare a come aggiustare o far funzionare le cose, tornando all'esempio dello scivolo non è che io sono capace di costruire una cosa del genere, non chiedere a me cosa si dovrebbe fare, magari di preciso non lo so nemmeno perché le competenze non ce le ho, ma dire che si fa praticamente tutto e tutto funziona alla perfezione a me non sembra sia vero. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Quindi comunque anche sapere le possibili soluzioni serve a poco. A volte propongo le mie idee agli psicoterapeuti, ma mi sento rispondere "non si può, le cose funzionano così". Capita anche che mi diano ragione, tuttavia non si muovono per cambiare qualcosa e seguitano utilizzando i loro metodi. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Anch'io so cosa servirebbe a me, che non me lo possano dare i terapeuti non vuol dire sia una loro mancanza,semplicemente non è di loro competenza, oppure, anche volendo, non possono fattualmente. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Non si tratterà perciò di trovare la psicoterapia o medicina giusta in quell'ambito che faccia star bene, ma cambiare proprio tipo di intervento e tipo di medicina, perché loro appunto non hanno e non possono avere le competenze per fare altre cose, che però tornerebbero utili proprio nel curare sia la depressione che altro. Tu dici che contemporaneamente si fa altro, però secondo me non è vero al 100% perché anche solo all'interno delle cure di questo tipo psichiatri e psicoterapeuti (quando non svolgono entrambe le funzioni) si fanno la guerra per accaparrarsi il primato terapeutico e sottrarre risorse all'altra parte. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Ma é nell'ambito del possibile che qualcuno faccia queste cose? Se sì, vanno identificate e portata avanti l'istanza del farle.Se non è possibile che qualcuno possa occuparsene e farle, perché oggettivamente infattibili, non vedo altra via che la rassegnazione alla depressione/ elaborarne con i metodi esistenti l'impossibilità. Se queste "cose" non sai chi potrebbe farle, se può, non sai neanche identificare quali sono, io le metterei nelle infattibili. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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L'ambito del possibile non è che sia ben definito, anche se restiamo in un ambito ristrettissimo come quello matematico non si sa cosa è possibile e cosa no. Secondo me è scorretto mettere tra le impossibili le cose che io non so costruire. Non so costruirle io quindi non è possibile costruirle per nessuno? Certe domande di aiuto possono rimanere inevase senza dover per forza sostenere che una persona sia malata di mente nel senso che debba essere curata con certi sistemi e basta (e il resto risulta ininfluente) perché ancora nessuno ha saputo costruire una risposta adeguata fino ad ora. In generale mi sono fatto l'idea che un po' tutti cercano certe cose, ora se tutti gli organi esistenti non sono stati capaci fino ad ora di intercettare questa domande, che dobbiamo concludere? Che sono non intercettabili in assoluto o la cosa è solo contingente? Se un depresso protestasse e dicesse di aver bisogno di altro, per me non è corretto liquidare la cosa come un semplice sintomo della malattia. Vorrei solo arrivare al punto in cui si ammettesse questa cosa. Poi magari resta depresso, se non c'è modo di curarlo adesso, non c'è modo, ma almeno non lo si percula dicendogli che si dispone già di quello di cui ha bisogno o magari che vuole l'impossibile perché il contesto è incapace (insieme a lui stesso) di costruire risposte adeguate. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Ah con me caschi giusto. Non ho bisogno di essere convinta che certe depressioni siano situazionali e la terapia al massimo è uno sfogo e un palliativo che non può risolvere nulla. Ma nemmeno i terapeuti eh. Almeno i miei. L'impossibile semmai te lo promettono i cartomanti, i terapeuti non ti illudono di fare i miracoli.
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Io ti consiglio di provarle tutte le cose, perché sia mai che non ti stia autoprecludendo qualche opzione a causa dei tuoi tipici sovraragionamenti.
Psicoterapia, psichiatria, buddhismoterapia, sarcazzoterapia.... tanto cos'hai da perdere? Soldi? Ma che te ne fai dei soldi se sei depresso? Comunque a pelle secondo me tu hai bisogno di qualche farmaco, ovviamente il mio non è e non può essere un parere medico, ma la sensazione che mi evochi è questa. |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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I medicinali li ho presi e oltre a stendere la mia libido (che mi son rimasti anche strascichi permanenti a mio parere) non mi hanno aiutato più di tanto. Comunque le cose possono sempre peggiorare, ad esempio potrei provare a fare anche una rapina e roba simile. Ecco non faccio cose del genere non solo perché magari poi penso che avrò dei sensi di colpa, ma credo che potrei stare ancora peggio anche per altri motivi, se mi beccano poi magari mi toccherà gestire relazioni sociali con galeotti che tenteranno di sodomizzarmi e ci riusciranno pure. Se fuori da una galera sto quasi alla canna del gas, figuriamoci dentro. Sto abbastanza male che a volte vorrei togliermi di mezzo, però penso che si possa stare sempre peggio e l'unico argine che si può dare a questo peggio è solo l'esser morti. Sono reduce da un evento sociale che avrebbe dovuto farmi stare in teoria meglio, ma ora sto peggio. Per questo mi fido poco del discorso "prova che non c'è nulla da perdere" se poi io vedo che c'è sempre da perdere. In certi casi è vero, non c'è nulla da perdere, ma nella stragrande maggioranza dei casi no, c'è sempre il rischio che le cose peggiorino e quando poi penso sia quasi una certezza avendo provato cose analoghe non mi viene la voglia di barcamenarmi in situazioni e cose abbastanza simili a quelle che già ho provato e hanno prodotto danni in passato al mio stato emotivo. L'unica cosa che mi intriga tra le cose elencate è la sarcazzo terapia, in cosa consiste? :mrgreen: |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Poi ti rispondo meglio, ma coi farmaci è sempre un terno al lotto. Mi spiace che tu li abbia provati con insuccesso, ma anche io ho dovuto cambiare almeno 5 o 6 prescrizioni prima di arrivare a ciò che faceva esattamente al caso mio.
Ovviamente capisco che se uno è già giù non ha tutta sta pazienza di andare a tentoni. Anzi, non solo lo capisco, l'ho pure vissuto, ci ho impiegato anni ad arrivare alla terapia giusta perché ogni tot mi scoglionavo e lasciavo perdere. Sulla sarcazzoterapia ti direi di venire a trovare me e il muttley a Milano che te la spieghiamo di persona :D |
Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
XL, io ribadisco quello che ti ho già detto più volte. Tu problemi "psicologici" ne hai, e non sono la depressione, che è un sintomo, ma sei talmente fuori da non sospettarne nemmeno l'esistenza. Salute mentale =/= star bene. Forse un farmaco, ansiolitico, depressivo, potrebbe rinfrancarti abbastanza da accorgertene e permetterti di sfruttare le opportunità che hai. Molto, molto forse.
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
Inoltre, se pensi che gli psicologi/psichiatri non possano aiutarti nel modo giusto, perché continui a fissarti su di loro? Non è un caso.
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Re: A chi o cosa chiedere aiuto?
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Diverso è il caso della depressione minore (o reattiva) scatenata da eventi negativi della vita. In quel caso il miglioramento di situazioni problematiche andrebbe di pari passo con il miglioramento dell'umore. Tenendo presente anche l'esistenza di forme miste. |
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