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L'inutilità del vivere
A che serve affannarsi a vivere se tanto alla fine si deve morire?
Ci pensate che quello che fate è tutto tempo perso? Tutto uno spreco inutile di esistenza. Soffrire e cercate la felicità ma a che scopo? Anche riusciste a raggiungerla a che vi serve se tanto poi finisce tutto? |
Re: L'inutilità del vivere
La vita è un dono.
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
Qualcosa si deve pur fare nell'attesa [emoji2371]
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Re: L'inutilità del vivere
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Non capisco cosa c’entri il fatto che alla fine muori, se fai qualcosa che ti piace continui a farla finché sei in grado, non è che smetti subito perché prima o poi deve finire. È la stessa filosofia senza senso che si applica nella frase che spesso viene detta ai palestrati: “ma che senso ha farsi i muscoli se poi quando smetti ritorni come prima?”
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Re: L'inutilità del vivere
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Potrei dire che ha senso vivere se si lascia un segno o un bel ricordo, ma se poi non succede? Ecco perché meglio non farsi troppe domande. |
Re: L'inutilità del vivere
Lo fai per lasciare un segno a questo mondo e vivere il resto della vita sapendo che qualcosa che le ha dato un senso c’è stato.
Poi io personalmente non so se funziona davvero ma chi ci riesce dice che sia così. |
Re: L'inutilità del vivere
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Sì certo che bel dono alzarsi tutte le mattine per soffrire ma sticazzi |
Re: L'inutilità del vivere
Da bravo appassionato di India lo penso spesso, peccato che per me la rinascita è una possibilità indimostrata e non una certezza come per gli indiani.
Sostanzialmente hai ragione, però come è stato già detto ci sono tanti modi di ingannare il tempo, da schiavo in una miniera di cobalto a persona ricca con un bell'harem (in senso lato) e che si possa togliere tutte le soddisfazioni. Infine, se come spero, dopo non c'è niente, sono però sicuro che morirà meno angosciato di me chi ha avuto qualcosa, mentre io avrò l'angoscia ben peggiore del sapere che davvero le cose non potranno cambiare e tante cose non le avrò mai avute né conosciute. |
Re: L'inutilità del vivere
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Ho letto di fretta e non ho risposto in merito a tutto il discorso, ma io mi riferivo a questa frase.
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Re: L'inutilità del vivere
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Poi per voi magari sarà diverso, fortuna vostra. |
Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
Potremmo comprare una panchina per un parco con la clausula che ci mettano una targa con il nostro nome. Rimarrebbe un segno.. sperando che poi non se la rubino per rivendere il ferro XD
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Re: L'inutilità del vivere
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È proprio questo il punto dovresti fare qualcosa di ‘straordinario’ che so diventare campionessa olimpica o cose del genere |
Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
Leucina, beh se arrivi a diventare importante per qualcuno si spera che anche per te l'altra persona conti abbastanza da non considerarlo un estraneo
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Re: L'inutilità del vivere
La vita è una fregatura, l'ho sempre pensato. Il discorso del "lasciare un segno" lo trovo illusorio sinceramente, è un destino di pochi rispetto alla massa. E personalmente, penso sia anche alquanto inutile.
Con il passare delle generazioni, anche molti di quelli che hanno avuto figli finisce nel dimenticatoio. Avete mai osservato qualche vecchia lapide al cimitero? spesso non hanno fiori e qualcuna ne ha uno o due, vecchi e secchi.. La maggior parte delle persone semplicemente si concentra sul presente, quindi cerca di renderlo migliore in base alle proprie esigenze. Il problema subentra quando ci si concentra troppo sul presente, illudendosi pure di essere chissà chi e fare chissà cosa, sentendo l'esigenza di superare gli altri per compiacere il proprio ego e sentenziando le vite altrui con ridicola faciloneria. E' una cosa che va molto di moda a quanto pare. La morte dovrebbe insegnare, innanzitutto, che non si è nessuno...e per molti questa è la cosa più difficile da digerire. Mi fa ridere tutta questa gente che corre corre..si mette tutta in tiro, rispetta rigorosamente i dettami sociali del momento e le sue tempistiche e ti sfotte pure se non corri come loro..Ma che vincono quelli che arrivano primo? una cassa da morto d'oro? e che te ne fai se poi non ci sei più? |
Re: L'inutilità del vivere
Qualcuno potrebbe risponderti "proprio perchè si muore, nel mezzo bisogna spassarsela e fare quante più cose è possibile".
Io non ce la faccio perchè sono depresso e ragiono come te, ma quello è l'unico atteggiamento giusto. In realtà il vero saggio è chi riesce a vivere, assaporare e godere del presente, dell'attimo (su questo si basa tutta la filosofia buddista e la meditazione trascendentale), tutto il resto non conta. Il nevrotico invece (come noi) sta sempre a tormentarsi e pensare al passato (rimorsi, rimpianti) o al futuro (paure, morte), e alla fine non vive tutto ciò che ha di sicuro: l'istante. Non è mai presente, in pratica vive in un tempo che non c'è più o che non c'è ancora, e alla fine non avrà vissuto mai la vita con consapevolezza (in parole povere è come se stesse sempre "sovrappensiero"). Mentre il tuo cervello è impegnato al 100% a farsi tremila seghe mentali, la vita scorre e ti passa davanti agli occhi. |
Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
Lasciate perdere il discorso sul lasciare un segno. A parte poche persone nella storia, che nel bene o nel male vengono ricordate anche dopo secoli, il 99,99999% della popolazione è assolutamente insignificante. Bisogna secondo me in primis cercare di sottrarre più tempo possibile al lavoro, limitandosi al minimo per vivere dignitosamente, e il resto dedicarsi ad altro, siano passioni, relazioni ecc...
Purtroppo spesso è più facile a dirsi che a farsi, ma è fondamentale, non vale la pena sprecare la vita per il lavoro, soprattutto considerando che mai come oggi è spesso inutile se non addirittura dannoso. |
Bisogna cercare di non pensarci, e spontaneamente la maggior parte delle persone ci riesce quasi sempre
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È tutto vero, è inutile e dannoso vivere, ma posso solo dire la risposta più ovvia e quotata, perché altre non me ne vengono, cioè riuscire a godersi quello che ci piace, che ci dà gioia, anche se breve e momentanea.
Il problema molto grave viene quando uno non può per i più svariati motivi, avere piaceri, gioie e quant'altro. Per quanto mi riguarda, la mia unica gioia è il mio unico amico, tutto il resto è solo orrore. Secondo me ci si dovrebbe focalizzare sulle relazioni, anche se non è facile. Anche perché il lavoro è costrizione per la stragrande maggioranza delle persone, e pochi hanno la fortuna di avere doni, talenti ecc e fare quello che piace, pure con un bel ritorno economico. Il fatto di essere ricordato non lo prendo nemmeno in considerazione, non mi interessa. In finale dico però che pur essendo ateo, materialista, e mi sa pure nichilista, in fondo in fondo... Un pizzico ci spero che tutto questo dolore e fatica non sia buttato all'aria, che la meta finale ripaghi tutto... Ma forse è illusione, o forse no, perché non ci sono prove assolute ne che la vita sia inutile e fine a se stessa, né che ci sia un senso oggettivo e una meta. La felicità eterna è il mio sogno più grande, ovviamente il tutto senza noia. |
Re: L'inutilità del vivere
Che poi anche i personaggi più grandiosi al massimo vengono ricordati per una piccolissima manciata di anni , un nulla, per il restante tempo dell'universo, niente e nessuno se ne fregherà pure di loro, percui l'affannarsi per rimanere nella storia come fa Berlusconi non lo trovo per niente motivante. Anche perché il successo postumo non te lo godi, non ci sei.
Secondo me lo scopo della vita è usare gli anni il tempo e le risorse a disposizione per diventare la versione migliore possibile di se stessi, ma è strettamente personale sia il significato di "migliore" che questa idea, è solo la mia. Non amo gli sprechi. |
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Ad esempio il faraone Akenaton: hanno cancellato il suo nome e le sue effigi ovunque, eliminato dalla storia. I meme sui gattini sono già un argomento valido per cui vivere, anche cercare di rimanere in vita per riuscire a vedere la fine di Beautiful. La curiosità di vedere se Brooke a 70 anni la darà via ancore come il pane, e se Ridge avrà problemi alla prostata... La curiosità forse ci salverà. |
Re: L'inutilità del vivere
Vivo perché ho ancora cose da fare e cose da provare; sicuramente, come han detto anche altri fondamentalmente non ci penso (se non nei momenti di riflessione filosofica) e mi impegno a essere la versione migliore di me stesso, che detto in termini aristotelici è la virtù (non in senso etico) ma nel senso del termine greco aretè, portare al massimo livello le proprie potenzialità.
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
Nulla ha senso se poi si muore... però tra nascita e morte passa molto tempo, spesso troppo, ed è il tempo previsto è in costante aumento negli ultimi decenni. Se posso, preferirei fare in modo di soffrire il meno possibile nel tempo che intercorre tra nascita e morte, oltre a cercare di dare un minimo contributo come persona nella società e con le persone che mi sono vicine.
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Re: L'inutilità del vivere
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Ci sono cose che per me hanno un senso compiuto in se stesso. Per esempio io ho la passione per lo studio della filosofia. Quando studio non è che mi metto a pensare "a che scopo lo faccio se tanto poi devi morì?". Studio perché ha un valore in sé. Non vedo la lontana morte come un problema. Questo vale per altre situazioni. Caso mai mi fanno soffrire altre cose. E lì sì che sono azzi amari. Occorre controbilanciare. |
Re: L'inutilità del vivere
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Re: L'inutilità del vivere
L'inutilità del "nostro" vivere... Senza nessuna prospettiva... Senza la possibilità di farsi una famiglia... Senza la possibilità di condividere le gioie e i dolori della vita con i propri amici... I soliti discorsi...
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Secondo me queste domande non hanno risposta, sono solo frutto della depressione...quando uno stà male, non ha obiettivi e gli sembra tutto una perdita di tempo. Una persona che non ha questi disturbi neanche ci pensa a queste cose.
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Re: L'inutilità del vivere
Fare/si questa domanda sarebbe come chiedere a un viaggiatore il perchè sta viaggiando
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L'utilità pratica e personale è illusoria,di fatto siamo vivi per continuare il ciclo riproduttivo umano, esattamente come ogni altra forma di vita.
Ma questa consapevolezza non deve essere depressogena,io anzi trovo confortante questo fatto,che molti definirebbero nichilismo. Nel frattempo,va bene tutto. Per quanto riguarda il lasciare un segno,per gente con l'ansia sociale è meglio lasciar perdere. Potresti essere colui che con una mega figura di merda in diretta nazionale raggiunge il numero più alto di visualizzazioni su YouTube. Bene,ora sarai ricordato per un po'..in questo modo. No no, meglio cadere nell'oblio 😆 |
Re: L'inutilità del vivere
Sono anni che non vedo un senso in nulla, la gente la vedi tutta entusiasta di fare cose, socializzare, uscire nella movida serale per farsi vedere, tutti così finti...
La verità è che la gente non ci pensa, vive e chissenefrega. Hanno ragione...Invidio la normalità con tutto me stesso. |
Re: L'inutilità del vivere
E' un esperienza, un'occasione poi come usarla sta al singolo.
Qualcuno su faceva l'esempio del viaggiatore, certo e' molto diverso se si e' su un bel sedile morbido con l'aria condizionata e un bel paesaggio dal finestrino o in piedi su un treno affollato, nel secondo caso il pensiero sara' tutto concentrato sulla destinazione. Io credo anche che ci sia una parte di conoscenza che ci sfugge e quindi ci possa essere di piu' anche se non posso avere certezze che qualcosa di buono (parlo di conoscenza religiosa-esoterica-mistica ecc. non posso credere che tutto tutto deliri inganni zero sostanza o almeno mi viene difficile crederlo quindi non lo do' per scontato) Un consiglio per star meglio ? Leggere, romanzi se ti va (tiene comunque occupata la mente) ma io pensavo anzitutto a saggistica anche su senso della vita, della malattia e morte e argomenti che ti premono. Certo ci son libri buoni e libri meno buoni. |
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