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Terapie fallimentari
Purtroppo nessuno capisce che senso di rabbia e vuoto possano dare svariati anni di psicoterapie fallimentari.
Sono anni che tento, e non ho mai avuto nessun tipo di risultato concreto, non sono mai stato meglio. ho provato svariati terapeuti, ma alla fine non ho notato nessuna differenza: racconti della tua timidezza, della tua solitudine, della tua inabilità e disabilità con gli altri e sanno solo o ridacchiarti in faccia dicendoti non è vero (non in maniera reale ma sostanziale, riempiendoti di frasi fatte e false speranze che dopo starai meglio ecc.) oppure dicono di capirti e ti stanno vicini ma alla fine nella tua vita non cambia davvero nulla. Provi a parlarne con qualcuno e alla fine ti becchi solo sputate addosso, colpevolizzandoti perchè non hai fiducia nella terapia, non sei ottimista ecc ma nessuno capisce che uno ha iniziato le terapie con le migliori intenzioni, e anni di delusioni ti portano proprio a essere così. Capisco davvero chi non chiede aiuto e non ne parla. Io l'ho sempre fatto, ho conosciuto solo sputi addosso. Tanta gente che a chiacchiere dice di volerti bene ecc. ma alla fine, davvero, nessuno prova a immedesimarsi in un disgraziato che per anni tenta di star meglio e nessuno riesce ad aiutare. Che schifo |
Re: Terapie fallimentari
Capisco... È dal 2015 che tento psicoterapie e non ho concluso quasi nulla. Tanti discorsi, ma alla fine la vita concreta resta la stessa
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Re: Terapie fallimentari
Mai parlato con nessuno dei miei problemi personali, al massimo ho esposto allo psichiatra difficoltà che avevo avuto nell'inserirmi in alcuni contesti lavorativi.
Ma l'ho fatto senza enfasi sentimentale, come se andassi dal gommista perché avevo forato. Infatti mi sono fatto dare il farmaco e l'ho sfanculato subito. |
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Re: Terapie fallimentari
Come spesso accade capisco molto bene. Penso che in situazioni come quelle che molti di noi condividono non ci sia molto da fare. Per quanto mi riguarda lascio scorrere il tempo, tanto...
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Re: Terapie fallimentari
La psicoterapia è inutile per definizione, spesso si hanno aspettative del tutto irrealistiche sui risultati. Non cambia la mente, al massimo porta ad un processo di accettazione di limiti che prima erano inaccettabili, ma non risolve nulla in concreto. L'accettazione di essere inferiori, reitti, inutili ecc... è una cosa che viene naturale ad un certo punto della vita. Non che faccia vivere meglio bensì ti fa accettare la morte rendendo più sopportabile il presente. Pensare di trasformare le propria vita tramite l'autostima e il miglioramento personale è possibile, se si parte da una base solida, quindi non è una trasformazione ma una evoluzione di qualcosa che di base c'era già. Se si parte da una base di rifiuto umano puoi al massimo imparare a sentirti a tua agio in quei panni, ma questo non ve lo diranno mai.
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Re: Terapie fallimentari
Questo fa perdere davvero le speranze..se anche chi lo fa di lavoro non riesce a produrre risultati,pensi di essere alla fine..
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Re: Terapie fallimentari
Mi spiace sentire la tua storia. La psicoterapia ha certamente dei limiti e la favola di un finale del vissero per sempre felici e contenti è un ideale spesso illusorio. Tuttavia, sei davvero sicuro che non hai imparato assolutamente nulla? Sebbene riferisci che i disagi fondamentali non siano stati risolti, pensi di aver almeno preso maggiore coscienza riguardo ai problemi che ti affliggono e di aver corretto, almeno in parte, dei pensieri nocivi che incrementano il tuo malessere?
Personalmente sostengo che la terapia cognitivo-comportamentale, se usata con serietà da un terapista competente e preparato, sia uno strumento molto utile a superare numerosi pensieri nocivi dai quali scaturiscono risposte emotive e comportamenti controproducenti (non è una panacea a tutti i mali, ma indubbiamente è in grado di dare benefici), specialmente nelle condizioni dei disturbi d’ansia e quelli depressivi. Sarei curioso di sapere l’orientamento terapeutico degli psicologi ai quali ti sei rivolto, e inoltre, se vuoi condividerlo, le diagnosi che hanno formulato nel tuo caso. |
Re: Terapie fallimentari
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Se fai diventare consapevole un tizio di una situazione di merda quando questo non ha gli strumenti per gestirla, questa cosa potrebbe danneggiare il tizio in questione ed essere iatrogena. La psicoterapia non solo può essere inutile, ma addirittura dannosa se condotta male guidati dall'idea che l'equilibrio psicologico di molte persone sia basato sulla consapevolezza. A me pare che molti se non coltivassero più certe illusioni che gli permettono di tirare avanti (magari non benissimo, ma di tirare avanti) cadrebbero nel vuoto. In certi casi bisogna sedare la coscienza, metterla a riposo e basta, altro che consapevolezza. Purtroppo una volta divenuti consapevoli è difficile tornare indietro, e quando non si possiedono certi strumenti è la fine. I cosiddetti pensieri nocivi, se da un lato producono danni potrebbero servire da barriera per cose ben peggiori che la persona non sa gestire e se uno psicoterapeuta è incapace di analizzare il tutto può fare un mucchio di danni ed andare a smuovere anzitempo certi tasselli (che se non si acquisiscono certe cose non andrebbero smossi) facendo crollare tutto. |
Re: Terapie fallimentari
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Ogni individuo ha la sua storia ed è una singolarità diversa dalle altre, così come le sofferenze mentali sono connotate diversamente da individuo a individuo, quindi è inappropriato fare discorsi troppo generali del tipo "se con me non ha funzionato allora non funzionerà con nessuno" e simili. Ciò che conta è impegnarsi a usare tutte le armi e le munizioni che si hanno. Perché anche una sola possibilità su cui scommettere per poter star meglio è meglio di non fare nulla restando a zero possibilità. |
Re: Terapie fallimentari
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Re: Terapie fallimentari
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la realtà è che essere consapevoli di un problema è una cosa, ma arrivare a corregge quel tipo di mentalità è semplicemente impossibile. Non so da cosa dipenda, ma la realtà dei fatti è che chi ha questi problemi, tranne ovviamente quelle rare eccezzioni che per un motivo o per un altro ce l'hanno fatta, continua a soffrire di queste problematiche. Pur dopo tantissimi tentativi di esporsi, imparare le dinamiche sociali per non continuare a essere un reietto ecc. la verità è che queste abilità sono evidentemente innate o comunque si sviluppano per caso in un individuo, e cercare di ottenerle forzatamente nella maggior parte dei casi provoca soltano un fallimento, vuoi prima o vuoi dopo. |
Re: Terapie fallimentari
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Chi sono costoro? Hai nomi e cognomi magari scritti su un elenco? Guarda, una cosa che proprio non funziona e non collima con la realtà sono i discorsi ipergeneralizzanti su presunte masse di persone di cui ipotizziamo cosa accade o non accade loro. Quote:
Un conto è la tua storia personale, un conto è la storia di altri di cui non puoi decretare a priori e universalmente che le cose sono impossibili. Lasciamo perdere il termine consapevolezza che porta a equivoci, il nocciolo del discorso è che si tratta di indagare le cause della sofferenza. Se non so che cosa ho (=non sono consapevole) non posso nemmeno impostare una cura. Questo era il punto. |
Re: Terapie fallimentari
Il funzionamento della terapia purtroppo è strettamene correlato allle circostanze di vita del paziente.
Sicuramente quando si è in età avanzata, in un ambiente particolarmente negativo difficilmente può funzionare. |
Re: Terapie fallimentari
10 anni di terapie psicologiche e farmacologiche; cambiato psicofarmaci quasi ogni anno e mezzo; passato da psicoterapeuti e psichiatri privati, cambiandone 3 o 4, al CSM dell'ausl.
Alla fine mi ritrovo sempre al punto di partenza se non peggio; faccio mezzo passo avanti e due indietro. Quando inizi a far uscire qualcosa all'infuori di quei contesti succede proprio quello che hai descritto tu: Provi a parlarne con qualcuno e alla fine ti becchi solo sputate addosso, colpevolizzandoti perchè non hai fiducia nella terapia, non sei ottimista ecc ma nessuno capisce che uno ha iniziato le terapie con le migliori intenzioni, e anni di delusioni ti portano proprio a essere così. Oppure, quando non riescono a trovare più nulla di sensato da dirti, cominciano a dirti che sei un frignone, che ci marci sopra e ti nascondi dietro la scusa delle patologie perché in realtà ti fa comodo stare così, isolato in casa, impossibilitato a vivere una vita normale come fanno le persone comuni. |
Re: Terapie fallimentari
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Stavi dicendo che hai detto che la cognitivo comportamentale è un ottimo strumento contro queste situazioni, per capire ed analizzare i disturbi ecc. e le stesse persone in questo post confermano che dopo tante terapie diverse stanno esattamente come me. Puoi analizzare quello che vuoi e capire quello che ti pare, il punto è che alla fine non cambia nulla. Tu dici che se non sei consapevole di ciò che hai non puoi impostare una cura, e su questo sono d'accordo. Il punto però è che le numerose testimonianze di chi ha provato a sottoporsi a una psicoterapia (basta guardare questo stesso post) dimostrano che purtroppo anche comprendendo queste dinamiche, non le correggi in nessun modo. Poi certo, ci saranno anche casi di qualcuno che è stato meglio, ma leggendo le loro storie ho la sensazione che alla fine guarisca solo chi magari ha avuto disturbi passeggeri, di qualche annetto o cose così. A me pare che per chi davvero ne ha bisogno, cioè un disturbo della socialità come noi che va avanti da una vita, davvero nulla cambi... |
Re: Terapie fallimentari
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Se io conosco certe cose, questa conoscenza, in base a come sono fatto, influenzerà il mio comportamento. Nulla assicura che la mia conoscenza vera e reale di certi fatti sul mio stesso funzionamento mi spingerà verso il comportamento virtuoso desiderato. Potrebbe essere vero il contrario che conoscere qualcosa di falso sul proprio funzionamento spinge verso un certo comportamento adattivo. Se divento consapevole di far qualcosa per i motivi veri che mi spingono a farla magari poi non la faccio più. Se la metti sul piano: raccontarsi la storia adatta e riuscire a crederci affinché si funzioni in certi modi, siamo d'accordo, ma questa cosa c'entra ben poco con la consapevolezza, che per me è la conoscenza reale di certi fatti. Conoscere certi aspetti psicologici relativi al proprio funzionamento non equivale poi ad esser capaci e ben disposti a tenere un comportamento adeguato per cambiare certe cose. Se uno ti dice che è disfunzionale non lavare i denti, magari lo sai anche tu, ma non è che questa conoscenza da sola è sicuro che poi riesce a spingerti a lavarli. Invece se qualcuno ti dice una scemenza che è stata usata spesso, che vai all'inferno magari, e tu ci credi a questa cosa, grazie a questa motivazione fasulla aggiuntiva poi li lavi. Si può agire in modo virtuoso spinti da motivazioni fasulle. Può essere addirittura vero che conoscere in modo corretto perché si funziona male rappresenta un ostacolo e il blocco che impedisce di agire in maniera tale da funzionare bene. Se si è invischiati nel processo questa cosa può capitare ed è stata spesso usata per generare dei simil paradossi e dimostrare certe cose. Per questo uno psicoterapeuta che ha una visione più ampia deve valutare se sia opportuno o meno rendere consapevole il cosiddetto paziente di certe cose sul suo conto e il suo funzionamento a seconda dei casi, non è vero per me che la consapevolezza sulle vere cause della sofferenza spinge necessariamente verso comportamenti che diminuiscono la sofferenza. Conoscere qualcosa in concreto è comunque un'azione cerebrale che a cascata ne causa tramite certi legami simbolici altre. Certe cose a livello conoscitivo secondo me possono confliggere poi con i comportamenti adattivi che diminuiscono la sofferenza. |
Re: Terapie fallimentari
Alla fine, la piega che ha preso questa discussione fa vedere cosa succede molto bene quando si inizia una terapia. Tante discussioni astratte e basate su concetti psicologici, tante chiacchiere e pippe mentali su se il terapeuta fa questo o fa quello o sbaglia ecc ma alla fine, la nostra esistenza rimane su questo forum e non di certo fuori a godersi la vita.
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Re: Terapie fallimentari
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Quel che volevo dire è che alcune cose (compresa la consapevolezza) possono anche far male e non soltanto essere inutili. Tu di cosa pensi avresti bisogno? Io mi sono fatto l'idea che ci vogliono interventi psico-sociali e non solo parole. A volte dicono che non bastano i farmaci e non basta la psicoterapia, secondo me non bastano nemmeno entrambe le cose, bisogna intervenire anche su altro. Se uno è isolato bisogna creare ambienti appositi che aiutino la persona a relazionarsi visto che in quelli usuali a quanto pare fallisce. Può essere che un po' alla volta qualcuno riesce ad adattarsi ad altro o no, ma almeno così si spezza l'isolamento. |
Re: Terapie fallimentari
Io penso sinceramente che non funzionino nè i farmaci, nè la psicoterapia. Io ho avuto la seguente impressione: loro fondamentalmente prescrivono sia farmaci che psicoterapia a praticamente chiunque (in italia sono 3 milioni coloro che prendono psicofarmaci), dopodichè molte persone sicuramente stanno meglio, ma non per via di questi interventi, ma per altre cause che fanno sparire il disturbo (effetto placebo, altre situazioni che per caso accadono nella vita della persona, il fatto che in chi ha disturbi lievi o moderati sia fisiologico che ci siano momenti meno forti e più forti ecc.) e chi fondamentalmente come noi li ha in maniera molto marcati, semplicemente rimane sempre tale e quale.
A me pare si sia venuto a creare un grande teatro sui farmaci e la psicoterapia, i terapeuti e i medici li sostengono poichè sia ci guadagnano direttamente con la psicoterapia, e anche i medici, perchè se ammettessero che i farmaci non funzionassero, semplicemente nessuno andrebbe da loro e quindi non guadagnerebbero. Alla fine, quando li provi, capisci che è tutta una truffa solo finalizzata a darti una falsa speranza e arricchirsi sulle spalle dei pazienti, nulla di più. |
Re: Terapie fallimentari
Secondo me non sono inutili in ogni caso, se una persona è sconvolta una forma di sedativo (che sempre uno psicofarmaco è) può aiutare nel breve termine, faccio un discorso analogo per la psicoterapia se condotta con un minimo di criterio. Chei questi interventi siano capaci di fare chissà cosa sono poco convinto anche io, cosí come sono poco convinto che la filosofia e roba simile possa produrre chissà che.
È tutta roba che va ridimensionata adeguatamente per pensare davvero ad interventi di aiuto che sostengano le persone che hanno bisogno di aiuto. |
Re: Terapie fallimentari
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Tutt'altra cosa è il ragionamento infondato per il quale sei convinto che se la terapia non ha funzionato con te e altre 5 persone sul forum (possono essere anche 100) allora (conclusione universale) la terapia non funziona per nessuno su questo pianeta (oppure funziona sono per chi ha piccoli problemi passeggeri). A meno che non hai dei dati statistici che supportano questo, non capisco perché insisti tanto su un questione, non solo obiettivamente infondata, ma anche poco interessante, giacché ciò che conta è il tuo benessere e non quello degli altri. Quote:
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Re: Terapie fallimentari
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Il terapeuta fa sempre così, perchè ovviamente da buon bastardone quale è, non vuole ammettere che la sua terapia non ha funzionato, siccome ciò lo esporrebbe a risarcire il paziente. Giocano anche molto sul fatto che le malattie mentali sono stigmatizzate, quindi il paziente non ne parlerà con nessuno, non gli verrà fatto notare che forse spendere migliaia di euro per sentirsi dire consigli come "sporcati le mani" o essere guardato senza ricevere nessuna soluzione concreta può essere una truffa bella buona (ricordo che una terapia costa non meno di 3000 euro) e rimarrà non solo con il dolore della malattia, ma anche con un paio di migliaia di euro in meno. Mi parli di portare statistiche per dimostrare che la terapia in linea di massima non funziona. Basterebbe prendere i dati che dimostrano quante psicoterapie si fanno in Occidente (non li ho sottomano, ma sono chiaramente numeri assurdi, basta banalmente vedere in Italia quanti ce ne sono di psicoterapeuti), vedere quanti farmaci si assumono (in Italia intorno ai 3 milioni) e vedere come, la depressione stia aumentando in maniera molto seria ovunque. Se questo non basta per dimostrare l'inutilità di queste terapie, allora basta. E non si dica che la depressione non sempre ha a che fare con le situazioni di disagio di cui parliamo, poichè essa è onnipresente in quasi tutti i disturbi mentali (basti pensare che per qualunque disturbo mentale o quasi, sono prescritti antidepressivi), ma anche guardando il numero degli Hikikomori esso cresce sempre di più. Oltretutto, le numerose testimonianze dimostrano molto. Se con molta rarità si vede gente che si definisce soddisfatta sul forum di terapie varie, o dice di aver risolto definitivamente, e invece le testimonianze negative abbondano qualcosa vorrà dire. Poi certo che ci sarà il caso o i casi che ne hanno tratto beneficio e quindi forse non si può parlare di fallimento universale, ma a sentir parlare la gente sul forum non mi pare che siano davvero di aiuto queste terapie. |
Re: Terapie fallimentari
Io dico che non se ne esce. Gli interventi sociali tipo i CSM vengono dati quando si supera il punto di non ritorno e si arriva alla disabilità. Quando una persona è ormai fottuta la si aiuta come forma di carità. Alla fine neanche questo serve a niente e si diventa barboni. Si muore soli e dimenticati, è questa molto probabilmente la fine che mi aspetta.
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Re: Terapie fallimentari
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Re: Terapie fallimentari
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Nel passato ne ho parlato con i terapeuti dei fallimenti terapeutici e anche lì, o semplicemente mi indirizzavano da un altro terapeuta, o mi dicevano "tu hai i tuoi tempi", o si limitavano a dire che stavo molto meglio quando non era vero, o mi accusavano del fallimento della terapia per non averci voluto abbinare i farmaci, cosa chiaramente da grandissimi animali, siccome si erano presi i soldi della psicoterapia una volta a settimana e poi pretendevano di scaricare la colpa sulla non assunzione di un altra terapia. Oppure dicevano che "mi rendo conto che non è facile stare meglio" oppure "lei potrà andare da tanti psicoterapeuti ma se lei non cambià sarà tutto inutile", perchè giustamente se ero capace di cambiare da solo andavo a dargli a lui 90 euro per 45 minuti. O a volte dicevano che io dicevo "no a tutto" non capendo quanto sia difficile uscire un sabato sera e vedere una massa di dementi che si ubriacano e tu che sei intelligente e timido non sai manco come muoverti. Oppure a volte si defilavano dicendo "non voglio farti spendere altri soldi" e niente, finiva così. Oppure altre volte parlavano di terapie che richiedevano molto tempo, cioè la traduzione sarebbe: vieni ogni settimana, sganciami 90 euro per farti parlare e ripetere le solite cose da anni senza ottenere nessuna soluzione e poi basta. Poi semplicemente aspetta, tanto nel frattempo i soldi in tasca il bastardone se li è messi in tasca. Ovviamente, al grande psichiatra non viene in mente che far andare per anni un tizio a ripetere le solite cose, senza stare meglio, possa addirittura aggravare il quadro della situazione. Il bastardo lo sa benissimo, semplicemente fa finta di non sapere perchè tanto lui i soldi in tasca se li mette. Ehehe Con lo psichiatra, nonostante gli abbia elencato tutti gli effetti collaterali che i farmaci danno (trovabili ovunque, persino sui bugiardini dei farmaci) li ha negati categoricamente accampando solite scuse (succede a uno ogni tanto ecc.) cose falsissime, il 60% di chi prende antidepressivi sviluppa una qualche forma di disfunzione sessuale e il 10% dei pazienti trattati con antipsicotici gia dopo 4 settimane sviluppa una qualche forma di parkinsonismo o simili. Se trattati fino a 10 anni mi pare si sale sopra il 60%, per non parlare ovviamente di aumento del seno e altre porcherie simili. Non ho mai infatti toccato un farmaco, dopo aver visto le enormi stronzate raccontatemi in psicoterapia, non mi fido per niente. E mai li prenderò. D'altra parte un medico che mente in faccia a un paziente in questo modo non merita nessuna fiducia, purtroppo fanno TUTTI così, ho sentito un botto di gente e tutti raccontano le stesse situazioni, di non essere mai stati informati di nessun tipo di danno. Addirittura sono dovuto andare a scoprire per i fatti miei che esistono le malattie iatrogene (cioè dovute ad un intervento medico o un farmaco), se non fosse stato per me che mi sono informato su tutti i danni che queste schifezze comportano a quest'ora eravamo ancora rimasti a che "i farmaci danno problemi solo se gestiti male". |
Re: Terapie fallimentari
Ritengo che l'insoddisfazione verso ciò che non funziona nella terapia non sia una semplice cosa tra le altre, ma un problema rilevante. Dunque se non l'hai ancora fatto con quest'ultimo terapeuta, è il caso di renderlo un argomento di cui parlare. D'altra parte mi sembra un tema che ti interessa visto che hai anche aperto un topic sul forum.
Sai qual è il suo approccio/orientamento psicologico? |
Re: Terapie fallimentari
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Re: Terapie fallimentari
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Con gli altri non ne ho parlato perché non c'è stata una vera e propria discussione intorno all'interruzione della terapia, ero deciso riguardo alla decisione presa e l'ho comunicata. Sono rimasti dispiaciuti ma ho fatto capire che purtroppo le sedute o mi sembravano inutili o erano molto sconvenienti dal punto di vista qualità/prezzo. Anche in questi casi comunque avevo già dato segnali di insoddisfazione, ma i terapeuti non hanno saputo modificare l'approccio e rendersi più incisivi verso le mie difficoltà. |
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