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A cosa aggrapparsi?
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A niente, basta illusioni e si cerca di abbracciare la realtà, piuttosto di ricercare troppo il piacere provare a concentrarsi ad evitare ulteriore dolore e problemi.
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Re: A cosa aggrapparsi?
Secondo me il problema più grosso è quando si iniziano ad avere importanti problemi fisici, lì è veramente un problema anche perché per curarsi ci vogliono i soldi.
Per il resto.. si abbraccia il niente.. se non si ha niente non si ha neanche niente da perdere.. questo in un certo senso mi ha dato la forza di affrontare la gente con un po' più di coraggio, freddezza e faccia tosta. Preferivo non passare per questo percorso.. però visto che ci sono passato almeno ne sfrutto le conseguenze positive. |
Difficile a dirsi , io ad esempio ho avuto bisogno di un momento di rottura , ma è venuto così perché ero molto sofferente , non pensavo a cosa fare e come farlo , così cercherei di aggrapparmi a quei pochi momenti di tranquillità , può aiutare ad esempio qualche passeggiata in mezzo alla natura se possibile , o magari ascoltare la musica che piace può dare un po’ di sollievo
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Re: A cosa aggrapparsi?
Alla consapevolezza di essere praticamente un nulla nello spazio- tempo cosmico.
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Re: A cosa aggrapparsi?
A niente. Almeno io non mi aggrappo più a niente, lascio scorrere i giorni pur sapendo che nel momento che inevitabilmente dovrò lasciare questo mondo sarò assalito dai rimorsi del non-fatto, non-tentato, eccetera. Ma so che ora non riesco nonostante tutti i miei sforzi, e spero che la consapevolezza di questo mitigherà un poco l'inevitabile sofferenza mentale.
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Re: A cosa aggrapparsi?
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Re: A cosa aggrapparsi?
Cerco di pensare il meno possibile al futuro (sennò mi viene voglia di buttarmi da un ponte) e cerco di vivere alla giornata. Tanto sono uno scarto umano, disastro assoluto in ogni ambito della vita. Mi piacerebbe vivere qualcosa di bello prima di crepare, questo è il mio obiettivo nella vita.
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Re: A cosa aggrapparsi?
«Insomma…quando capisci che non c'è più niente da fare;
Cosa fare in questi casi?» La domanda nel modo in cui l'hai posta è paradossale rispetto alle premesse (Cosa fare se non c'è più da fare?). Tuttavia, se cerchi ancora una una riposta vuol dire che non tutto è perduto. C'è modo e modo di vivere la sofferenza, anche soltanto cambiare il modo in cui si convive con essa è decisivo per la salute della nostra coscienza (dico questo sia perché lo vivo sulla mia pelle, sia perché sono convinto che ha un valore oggettivo valido per tutti). A freddo direi che se non l'hai già fatto e se lo potessi fare, valutare di mettersi in cura da uno psichiatra, al fine di stabilire con rigore la definizione terminologica del disagio e intraprendere un percorso mirato di trattamento psicologico ed eventualmente farmacologico. A cosa aggrapparsi? Al desiderio contro ogni speranza di voler trovare ancora, nonostante tutto, qualcosa a cui potersi aggrappare. |
Re: A cosa aggrapparsi?
Apatia...inevitabile
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Re: A cosa aggrapparsi?
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Per svariati motivi Non da vivi |
Re: A cosa aggrapparsi?
Non serve assolutamente a nulla, non risolve i miei problemi lo so, però io penso sempre al passato, ad alcuni ricordi belli che ho con i miei nonni e zie, mi guardo spesso foto, ricordi, e su youtube mi guardo sempre le sigle, le cose degli anni 80 di quando ero piccolo e le collego alle persone che non ci sono più care. Ovviamente questo porta molta nostalgia e malinconia, ma non riesco a fare a meno di pensare a quei ricordi. Boh, forse perché da piccoli la forbice, il divario con gli altri non è così ampio come ora. Adesso i miei coetanei sono tutti sistemati, hanno avuto esperienze, fidanzate, si sono costruiti una vita. Da piccoli, seppure magari si avevano problemi, il divario non era così marcato, perché da piccoli bene o male si va tutti a scuola e in cortile a giocare. È dopo, quando si diventa adulti, che il divario diventa sempre più impietoso
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Re: A cosa aggrapparsi?
Comunque avete bisogno di aiuto, anche io ero nella stessa situazione, dormivo tutto il giorno, non avevo voglia di fare niente.
Ho cominciato a prendere Abilify e mi sento energico, studio, sono di buon umore e positivo per il futuro. Ho pensato esattamente le vostre cose, vi capisco. Fate qualcosa, non restate inattivi altrimenti ci spegniamo come una candela. E' difficile lo so, ma non possiamo arrenderci |
Re: A cosa aggrapparsi?
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Se una persona sta di merda perché è povera, non ha lavoro, non ha amici, è incel da sempre, gli fa schifo la casa in cui vive, per studiare non ha motivazione... una pillola cosa può fare? |
Re: A cosa aggrapparsi?
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(se ti riferisci a motivi economici, altri reali motivi non ne vedo) |
Re: A cosa aggrapparsi?
ti tutti questi problemi elencati, non riesco a legare con le ragazze, perché sono timido.
Però guarda che la forza me la sono anche data, ho detto basta devo combattere e stare lontano dal letto |
Re: A cosa aggrapparsi?
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Re: A cosa aggrapparsi?
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Già questo è un vantaggio. |
Re: A cosa aggrapparsi?
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E questa è la situazione sociale "normale" almeno dove abito io. (ovviamente lavoro nel pubblico a parte). Diverso il caso in cui sei senza lavoro o con lavoro precario, solo come un pazzo in una città dove non hai nè parenti né amici. Gli unici essere viventi con cui parli sono sconosciuti in questo forum che rispondono ai topic. E se per caso hai qualche incidente non ti viene a cercare o a chiamare nessuno. In tale contesto anche se fratturi una mano e devi stare ingessato per 1 mese, hai problemi a gogo. |
Re: A cosa aggrapparsi?
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Superare momenti no sapendo di avere accanto persone che ti vogliono bene e ti stimano è una cosa, superare momenti no sapendo che sei solo e sei un emarginato sociale è veramente pesante e difficile, qualcuno non ce la fa neanche. Qualcuno dirà:"ah ma tu quindi vuoi qualcuno per avere una spalla se stai male e hai problemi o eventi negativi, quindi sei un egoista"... Risposta :"no, non è quello il punto, è solo un constatare come stanno le cose, chi è solo trova tutto molto più pesante e difficile, la fuori invece, chi ha una vita normale con qualcuno accanto, affronta meglio eventi negativi e avversità, perché sanno di essere accettati, stimati, tenuti in considerazione eccetera eccetera " |
Re: A cosa aggrapparsi?
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Re: A cosa aggrapparsi?
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Re: A cosa aggrapparsi?
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Re: A cosa aggrapparsi?
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Re: A cosa aggrapparsi?
Quando perdi di vista il valore di tutto non resta che aggrapparsi ai palliativi ammazza-tempo, e vai avanti finche funziona. Poi quando viene a noia passi ad altro, ed altro ancora.
Prima o poi finirà questa vita, a questo ci si può aggrappare. A forza di danneggiarsi con i piaceri temporanei quel momento non dovrebbe tardare troppo a giungere. Ma a volte anche per queste cose viene a mancare la motivazione, la giustificazione dello sforzo. E quindi il tedio domina incontrastato e non rimane altro che rifugiarsi nella propria mente, vivere di allucinazioni. L'ipersonnia auto-indotta come una specie di eutanasia può essere la risposta. Ma poi ti svegli ed è tutto ancora lì, spaventosamente immutato. |
Re: A cosa aggrapparsi?
quando il futuro di chi più amo, e di conseguenza il mio, si sono fatti bui e senza via d'uscita, ho trovato sollievo nella bellezza e nelle piccole cose, nei piccoli piaceri che dipendono quasi solo esclusivamente da me.
vero, però, che il domani, così burrascoso e sempre più tremendo, si basa per ora su un presente economicamente sufficiente, se amministrato con parsimonia. |
Re: A cosa aggrapparsi?
stai li guardi che succede , poi tanto lo sai che succede .... alla fine tanto tocca perdere tutto e tutti , funziona cosi , meno hai meno perdi .... le robe vanno da una situazione magari creata di ordine e soddisfazione a una situazione inevitabile di caos e distruzione , è proprio la natura delle cose , quindi boh tocca aggrapparsi a sto cazzo :sisi: .
penso che cmq se uno crea tanto e fa una vita pianificata e ha faticato per conquistarsi qualcosa resta ancora più inculato alla fine di uno che magari è stato li a fare l ebbete fino alla fine :sisi: per fortuna la morte è comunista :D in sostanza a qualsiasi cosa decidi di aggrapparti il risultato nn cambia .... passi il tempo .... come le scimmie che s aggrappano a un albero e poi a un altro ... poi finiscono tutte uguali |
Re: A cosa aggrapparsi?
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La morte non è il peggiore dei mali, la morte non è nemmeno un male, mentre il morire sì, quel che la precede e la provoca è sempre diverso e produce sofferenze di diversa intensità. Altre persone non lo vedono nemmeno tutto questo, usano frasi come le tue, però secondo me non è che colgono la realtà dei fatti. Basta guardarsi intorno e vedere delle morti veramente terribili, la lapidazione ad esempio. Per questo può essere utile anticiparla la morte e con un metodo adatto, se muori in un modo specifico ti risparmi sicuramente tutti questi altri tipi di morte. E' illogico dire ad un tizio che vuol suicidarsi che sicuro poi morirà. Che morirà sicuramente è vero, quel che resta indeterminato è il come. Finché resti vivo rischi di soffrire ed agonizzare in modi indicibili, una volta morto questo rischio si azzera. Bisognerebbe lasciare davvero liberi tutti (non solo i malati terminali e persone specifiche) di poter decidere in che modo morire e fare in modo che si possa accedere agevolmente a questi metodi (droga, forme di anestesia drastiche e così via). Rappresentano delle terapie del dolore anche questi per me, l'estrema via di fuga, l'ultima porta ancora aperta, l'ultimo scoglio a cui aggrapparsi. Ci si potrebbe aggrappare a questa cosa qua se a tutti 'sti stronzi pro life del cazzo (pro life non nei confronti della loro esistenza ma nei confronti di quella di merda che vivono altri) che ci sono in giro qualche divinità che abbia a cuore la giustizia gli regalasse la certezza di vivere e crepare nel peggiore dei modi, quello che loro più temono. Solo così mi sa che cambierebbero idea. Agire in certi modi, far vivere certe esperienze a delle persone è più educativo e convincente di mille discorsi. Perché i romani inchiodavano le persone su delle travi di legno? Se un modo di morire vale un altro, perché i tizi dei cartelli messicani ammazzano le persone tagliandole a pezzi da vive? Non si spiegherebbero questi modi di agire se fosse vero quel che dici. |
[QUOTE=Dr. House;2610241]«Insomma…quando capisci che non c'è più niente da fare;
Cosa fare in questi casi?» La domanda nel modo in cui l'hai posta è paradossale rispetto alle premesse (Cosa fare se non c'è più da fare?). Tuttavia, se cerchi ancora una una riposta vuol dire che non tutto è perduto. C'è modo e modo di vivere la sofferenza, anche soltanto cambiare il modo in cui si convive con essa è decisivo per la salute della nostra coscienza (dico questo sia perché lo vivo sulla mia pelle, sia perché sono convinto che ha un valore oggettivo valido per tutti). A freddo direi che se non l'hai già fatto e se lo potessi fare, valutare di mettersi in cura da uno psichiatra, al fine di stabilire con rigore la definizione terminologica del disagio e intraprendere un percorso mirato di trattamento psicologico ed eventualmente farmacologico. A cosa aggrapparsi? Al desiderio contro ogni speranza di voler trovare ancora, nonostante tutto, qualcosa a cui potersi aggrappare.[/QUOTE 👏👏👏👏 |
Re: A cosa aggrapparsi?
All'immaginazione e alla fantasia,puo funzionare un minimo secondo me
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