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Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
..mentre tutti gli altri si divertivano e facevano esperienze.
Li vedo all uscita da scuola; tutti con aria vivace mentre si danno appuntamento per l uscita di pomeriggio. Comitive di adolescenti che escono insieme; che vanno in giro ad affinare skills sociali ( indispensabili per il lavoro ) e che iniziano a fare esperienze. Il restare chiuso in casa ti fa marcire; ti rende ancora piu strano e malato. Ho imparato a prendere l autobus e il treno a 25 anni; prima non sapevo nemmeno come si faceva un biglietto...sbagliavo pure a timbrare il cartellino nell autobus per dire. Letteralmente un alieno impaurito di qualunque cosa e inadatto a vivere da solo. |
Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
Secondo me la prima cosa che devi fare è smetterla di pensare all'adolescenza!!!!! Ti capisco. Non l'hai vissuta e questa cosa ti fa stare male. Anche io non l'ho vissuta. Lo so come ti senti. Ma ormai è andata. É inutile continuare a pensarci. Guarda avanti, non indietro. Pensa a cosa c'è davanti a te senza più girarti indietro.
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Beh ma questo è più uno spazio per sfogarsi, ci sta che uno si lamenti dell'adolescenza, purché dopo i latrati alla luna la cosa finisca lì.
Purtroppo, se la tua vita è andata alla deriva per decenni, non ti rimane che distinguere le cose che puoi ancora cambiare da quelle che ormai sono andate e comportarti di conseguenza. |
Non ti è venuto naturale uscire...non puoi farci niente.
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
Poi condiziona a catena tutto il resto purtroppo..
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É uno schifo, non solo uno deve soffrire per non aver vissuto quegli anni, ma ne deve pagare anche le conseguenze per gli anni a venire...che vita di merda.
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
Si, per me il grosso problema non è tanto il rimpianto per il passato,ma il fatto che il passato spesso divora anche il futuro. Le persone a volte vorrebbero e avrebbero bisogno di mettere un punto e ricominciare da zero, ma è complicato.
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Abbiamo solo fatto quello che ci sentivamo sul momento, esattamente come fanno i normali che se gli va fanno le cose e se non gli va non le fanno. Non credo ci debbano essere rimpianti.. poi dipende da dove si vive, se gli altri ti accettano. Anche adesso a 40 anni uno potrebbe uscire per non rimpiangerlo poi a 80 anni quando non potrai farlo più, ma se la gente non ti vuole, le donne non ti vogliono, gli amici non ce l'hai e ad uscire da solo ti prende male.. non ci si può fare più di tanto. Posso solo dire a chi ha meno di 30-35 anni di fare tutto ciò che è possibile fare, anche di dannatamente difficile, perché entro quell'età il fisico e la mente hanno ancora una forza esplosiva e quasi inesauribile. Dopo sei più saggio e organizzato, il cervello un po' si schiarisce dalle ansie, ma la forza fisica non è come prima, è molta di meno. |
Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
Anch'io ho sprecato tutta l'adolescenza :piangere:.
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
Sì, anch'io ho quasi del tutto sprecato l'adolescenza, come molti qui, anche se fortunatamente non ho mai avuto problemi ad uscire per vedere posti nuovi. Da ragazzino ero il classico sfigato che sta sempre in silenzio e in disparte. Le prese in giro non sono mancate, ma nemmeno i tentativi di coinvolgermi, soprattutto alle superiori. Solo negli ultimi due anni di superiori la situazione è vagamente migliorata, ma dopo la maturità è stato un disastro.
Paradossalmente potrei viaggiare da solo dall'altra parte del mondo (l'ho fatto, ma solo in Europa per ora) e sentire meno ansia rispetto a partecipare a una cena con 10-15 persone nuove e mai viste a 500 metri da casa. Partirei anche ora potendo (pandemia e soldi permettendo). La mia lista di stati, città e cose da vedere è praticamente infinta. |
Gli anni che non andrebbero sprecati sono quelli dai 19 ai 30, non sei più un ragazzino stordito e sei nel pieno delle forze fisiche e mentali. Che l'adolescenza abbia lasciato a desiderare è quasi normale. Alla fine è come se fosse più una sensazione da cogliere, e conservare per gli anni a venire, che un periodo che sei tenuto a sfruttare al massimo. Sei più giustificato per quello che hai / non hai fatto.
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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(A mia discolpa potrei dire che alle superiori andavo a scuola a 50km da casa e quindi era difficile vedersi non potendo muoversi in autonomia con la propria auto, ma in realtà è una cazzata perché gli altri si vedevano comunque; prendevano il treno o due autobus piuttosto. Io ero incapace come te con i mezzi pubblici, l'unico che riuscivo a prendere era quello per andare a scuola solo perché la prima settimana di superiori mi ero fatto accompagnare dai miei e seguivamo l'autobus per vedere che strada faceva (per capire appunto dove salire e dove scendere)...cose da pazzi, ma io ero troppo ansioso, troppo impaurito, troppo inetto, troppo fobico.) All'infuori di quello non ho mai preso altri mezzi pubblici, anche perché non uscendo di casa e non avendo nessuno...:nonso: Tuttora a 25 anni non ne sarei in grado Poi a 16 ho mollato ogni cosa e mi sono isolato, alienato completamente nella mia cameretta buia. Non sono più uscito se non per andare dai medici. Quindi alla fine ho sprecato anche più dell'adolescenza E' una tortura vedere o sentir parlare di quegli ex compagni che, da quei primi pomeriggi all'uscita da scuola fino ad ora, sono andati avanti nelle loro vite e sono riusciti a raggiungere qualcosa di quantomeno dignitoso. Mentre io, da quei pomeriggi, sono ancora chiuso in casa come una larva parassita che spreca ossigeno e risorse, incapace di vivere ma anche di morire (per il momento). |
È quello che dico spesso anche io. Se da ragazzini, dai 15 per arrivare fino diciamo ai 25,non si hanno mai avute esperienze, nemmeno un bacio, zero totale, vengono a mancare completamente le basi naturali che gli altri si fanno. Noi poi arriviamo a 40 e passa anni senza aver mai fatto niente e ci tocca di vedere magari uno di 18 adesso che fa cose che noi quando avevano 18 anni non abbiamo mai fatto...
Io li vedo e li sento in giro, hanno i giri sociali, le amicizie, mille agganci, conoscono tutti... l'altro giorno al lavoro ho sentito uno che avrà 22 anni dire a un altro:"cioè io ti tiro fuori una serata in 5 minuti, chiamo mie amiche e amici ti organizzo una serata come ridere". Io ero lì a sentire e mi sono sentito proprio anni luce lontano dal mondo, da tutto, come se non vivessi su questo pianeta. Mai avuto giri, situazioni, intrighi, relazioni, neanche mai un bacio. Devo essere anche sincero a dire che dai 15 ai 25 e anche successivamente, non mi sono mai piaciute e interessate molte cose che gli altri facevano. Come ho già detto, ho provato all'epoca ad andare 3 o 4 volte in discoteca ma non vedevo l'ora di andarmene subito, seduto come un coglione sui divanetti, annoiato, mentre gli altri, tutti esaltati, con la sigaretta sull'orecchio, andavano a fare caciara e a conoscere le tipe, tutti estroversi, ubriachi e spinellati. Ho sempre visto nel mio paese le bande di mafiosetti con lo scooter circondati dalle ragazzine, estasiate dal loro modo di essere arroganti e prevaricatori verso i più deboli. Anche più avanti, sui 28,30,35 ho sempre comunicato visto vivere e farsi strada gente comunque iperattiva, estroversa, brillante, con giri di conoscenze amicizie. Io con un carattere fortemente evitante, introverso, fobico, sono rimasto tagliato fuori da tutto. Inutile negare che se sei così, agli altri dai fastidio, non ti voglio, ti vedono come strano, e nella peggiore delle ipotesi si divertono a prendere per il culo. Le donne non accetterebbero mai una persona con tali gravi carenze sociali, carenze di esperienze eccetera. A meno che si abbia la fortuna di trovare una che ti dica :"senti, tu mi vai bene così, ti accetto per come sei"... C'è una che ti dica così? Forse, può essere, io però non ne ho ancora incontrata una e non ho nemmeno sentito qualcuno dire che ne ha incontrata una. Dicevo che però, per essere onesto, io rimpiango si tante cose mai vissute, ma tante cose, anche da ragazzo, proprio non mi interessavano, non mi dicevano assolutamente niente. Non mi sono mai interessate le festicciole, i concerti dove ti spingono e urlano, nonostante abbia provato la discoteca 3 o 4 volte non mi è mai interessato nulla di quei contesti, non mi è mai fregato nulla di avere compagnie al pub, al piazzale delle scuole alla sera, non mi è mai interessato nulla andare in bici, nei parchi di divertimento acquatici, a compleanni, non mi ha mai detto niente fare sport di gruppo, ero sempre chiuso e sulle mie e in quegli anni, in quei momenti della mia vita, tutte quelle cose non mi piacevano e non mi interessavano, e quando mi sono sforzato di fare qualcosa mi davano insofferenza e noia. Il rimpianto per non aver vissuto quelle cose ed essere di conseguenza emarginato sociale e tagliato fuori a 47 anni da tutto, ce l'ho ora, ma allora quelle cose mi rompevano, non mi interessavano. E pensandoci ora, io allora evitavo tutto ciò che mi sarebbe invece servito per non fare la fine che ho fatto. Volevo sapere se qualcuno si rivede in quello che ho scritto. |
L’adolescenza non è stata del tutto negativa per me , anzi ho anche alcuni bei ricordi , nonostante abbia avuto un infanzia difficilissima
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
è un periodo strafinito, adesso vivi la tua età, puoi farlo benissimo anche senza pensare a sta cosa delle skills, la vita è un continuo imparare e ricominciare, ci sono mille esperienze che ne tu ne loro avete mai fatto e che si cominciano da zero
e comunque non è mai una gara, chissenefrega se hai imparato a timbrare il biglietto a 25 anni, l'importante è che sai timbrare il biglietto |
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
Al momento ho rimpianti dell'adolescenza legati solo al fatto che non seguivo l'alta moda di quegli anni (primi anni 90): Karl Lagerfeld bello panzuto e ventaglioso, Gianni Versace e le sue top...
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Non aver vissuto l'adolescenza adeguatamente può impattare, in maniera determinante (ovviamente in negativo), sulla vita futura. Infatti, la conseguenza diretta di una non-adolescenza vissuta crea un adulto depresso con zero voglia di adoperarsi per costruirsi un futuro e, di conseguenza, studiare e cercare un lavoro vivendo di rimpianti verso un periodo della vita passato, praticamente, in "coma"; tipo, io sto facendo questa fine qua. È frustrante perché il mondo non si ferma con noi, anzi, va avanti cioè mentre i nostri coetanei, magari, si laureano, trovano un lavoro e si costruiscono una famiglia noi continueremo ad essere gli spettatori! Come lo siamo sempre stati, d'altronde. |
Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
Anni e anni a non allenarsi socialmente come gli altri facevano, ora le conseguenze si vedono !! Grandi difficoltà in tutti gli ambiti della vita, in primis quelli comunicativi e sociali, il lavoro ecc
Io sto facendo dei piccoli passi avanti, ma che fatica ottenere anche pochissimi risultati.. quello che per gli altri è normale per me è una chimera |
Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Io però, come ho scritto nell'altra risposta, ho provato solo una volta, a 15 anni, ad andare in una discoteca ma solo perché avevano invitato tutta la classe. Non è andata bene per niente, i motivi e la descrizione sono già stati scritti e sono gli stessi che hai scritto tu. Anche io ero abbastanza disinteressato a quegli ambienti ma, nonostante questo, ci stavo male lo stesso perché mi sentivo diverso, strano e anche gli altri mi facevano sentire così. Ero sempre quello timido, introverso, depresso, asociale, che stava sempre da solo, che era una pippa negli sport di squadra (e le ragazze ci aggiungevano anche "la faccia di merda")...però quando avevano bisogno di copiare i compiti venivano sempre da me a fare i gentili. Solo ora, in questi ultimi mesi, da quando è iniziata la pandemia, sto cominciando a disinteressarmi e fregarmene di tutto ciò che c'è là fuori perché so che non fa per me, che non sono all'altezza degli altri e di quello che posso trovare, che non riesco a reggere o fare le cose che un comune coetaneo fa senza nessuno sforzo. Fa comunque male, soffro lo stesso, ma credo di stare raggiungendo una certa rassegnazione. Anche l'anedonia cronica "aiuta". Alla fine stare chiuso in casa è la cosa meno stressante e più sopportabile rispetto a tutti gli sforzi che devo fare per uscire normalmente, sopportare l'ansia, le mie fobie, le mie compulsioni, per cosa poi? Tornare a casa e stare peggio di prima... Quote:
Da me ne ho viste un sacco di situazioni del genere. |
Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
Ti capisco, ma mi capisco anche...all'epoca facevo davvero fatica, purtroppo o per fortuna c'era il pc con msn ed in generale internet che quantomeno mi ha tenuta attiva e mi ha permesso di crescere da altri punti di vista. Non penso che mi faccia bene nè di condannarmi, nè pentirmi, nè rimuginare più di tanto
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
A me già giravano i coglioni durante l'adolescenza per le cose che vedevo: nel contesto in cui l'ho vissuta c'era un omologazione pazzesca su come vestirsi, posti da frequentare...tutte cose che mi stavano profondamente sui coglioni, è lì che ho capito che non sarei mai potuto essere un "normalone"
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Sei stato probabilmente tagliato fuori come tanti altri nel periodo 11 14 e questo ha influito in negativo anche nel dopo. Io oltre a non averla vissuta mi posso considerare fortunato ad essermi diplomato, fortuna che conta poi non molto ma almeno mi son reso utile per qualcosa . Viceversa gli altri uscivano in compagnia, feste, ragazze, buon rendimento scolastico ecc... Ma chi vuole uscire da queste situazioni deve darsi da fare e non pensare più al passato.
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Ti prego, non mi rispondere che ci sono i farmaci e gli psichiatri e le terapie cognitive eccetera, perché lo sanno benissimo tutti che se sei rimasto fuori da tutto, a zero in relazioni sociali e sentimentali, nessun farmaco, nessuna terapia, nessun psichiatria ti ridarà mai indietro quello che non hai mai vissuto, non riuscirai a inserirti nei meccanismi sociali dopo una vita di totale isolamento. L'unica speranza, sarebbe trovare una che ti accetta per come sei, senza pretese e senza rompere le balle con "sei asociale, non hai amici, sei sfigato eccetera eccetera..." Io per adesso una così però non l'ho ancora vista. Voi? |
Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
é inutile rinvangare il passato che ormai non torna più credimi cerca piuttosto di cosrtuire qualcosa di positivo per il presente lo so non è facile dimenticare,sappi che la mia adolescenza è stata ancora peggiore ho perso mia madre a 16 anni.
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Non ho mai sentito però qualcuno che mi invitasse con le sue compagnie, nel senso che aiuta uno sfigatello ad uscirne, ti dicono solo le solite cazzate tanto per, e intanto tu sprofondi ancora di più nell'abisso fatto di solitudine e depressione. E poi parliamoci chiaro, ma uno decente, con un gruppo, che esce, in fin dei conti sta a pensare a uno che non sa fare niente? E uno che non sa fare n lo si riconosce in 2 secondi. Mettiamo che qualche conoscente ti fa uscire con i suoi amici, io mi sentirei solo inadeguato e strano in mezzo a quelli che parlano solo di sesso, sigarette, discoteca, calcio, e palestra. E quelli secondo voi quando rimani fermo la come un salame senza dire nemmeno una parola che non lo capiscono che hai dei problemi?! Allora qualcuno mi dirà che si può fare, io dico solo che l'unica è trovare almeno una passione o ancora meglio un lavoro che ti "piace" e dedicarsi a quello, perlomeno non pensi allo schifo di vita privata che hai e magari qualcuno conosci, sempre conoscenze superficiali ovviamente. Oppure andarsene fuori e ricominciare, ma ricominciare da cosa se non è mai iniziata? |
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
è un peso che mi porto dietro, so che non si dovrebbe pensare al passato, che si dovrebbe cercare di migliorare il presente, però come hanno fatto notare alcuni il passato spesso influenza pesantemente il presente e il futuro e cercare di non pensarci diventa spesso molto difficile.
Io come molti qui sono passato dall'essere un bambino ad un uomo adulto senza fare il passo intermedio, non ero assolutamente pronto e infatti le conseguenze sono belle visibili Alle volte quanto mi capitava di uscire la sera vedevo spesso gruppi di ragazzini che scherzavano e ridevano, sicuramente non è un periodo facilissimo, soprattutto adesso, ma credo che se la si riesca a vivere penso sia una fase della vita molto interessante |
Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
io sono già partita male dalle elementari... bambini che volevano picchiarmi, bambine che facevano scherzi ecc
chiaro che poi mi son chiusa in casa e non ci tenevo ad uscire dopo scuola |
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Queste situazioni sono più complesse di quello che si vuole far credere. Mi fanno ridere quelli che dicono "prendi ed esci e fai come gli altri"... Forse molte persone non hanno ancora capito che una persona sola ed emarginata, può anche andare nella piazza più affollata del mondo ed essere comunque la persona più sola ed emarginata del mondo. |
Re: Quanti pomeriggi dell adolescenza sprecati chiuso in casa
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Io spero più in un'intelligenza artificiale in una situazione come nel film Ready Player One, con visore VR 3d, tuta aptica per sensazioni tattili ecc... Quote:
Le occasioni te le crei con la bacchetta magica? |
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