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Sindrome della brava bambina
Farsi carico di troppe responsabilità, adattarsi per poi essere trattati male. Come se ne esce? Cosa ci succede quando viviamo e scegliamo in funzione degli altri? Come possiamo rompere la spirale dell'approvazione ed essere finalmente liberi/e?
Non si tratta solo ed esclusivamente di donne ma anche uomini, che agiscono con comportamenti accomodanti, cercando così di adattarsi al meglio alle richieste esterne (specie se della famiglia). Sono persone che però tendono a mettere in secondo piano i propri desideri, dando più valore ai bisogni degli altri. Vi ritrovate? |
Re: Sindrome della brava bambina
prima era così, adesso se una cosa non mi sta bene la dico
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Re: Sindrome della brava bambina
Ho problema opposto: sono poco adattabile.
Mi trovo meglio con le persone che si adattano a me. |
Re: Sindrome della brava bambina
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Re: Sindrome della brava bambina
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In epoca di sessocrazia, che non è altro una forma di estrocrazia, visto che il solo sesso ben visto comunemente è quello condiviso e pratico, trovo molto difficile capire quale sia la libertà. Se ho ben capito quando tu parli di libertà sottintendi che c'è una personalità autentica travestita da desiderio di accontentare gli altri, desiderio che esterno è staccato dalla propria personalità, come un qualcosa in più, un vestito, che non fa parte del proprio corpo. Ma come ho detto in estroke razzia è quasi impossibile separare aspirazioni personali e quelle sociali. Poi certo c'è la paura tipica degli introversi, di non avere l'apporto delle persone con cui ci si rapporta, perché si vedono queste persone come più abili socialmente di noi e guai se ci opponessero e facessero rete contro di noi. Nella mia mentalità quando si rompe un rapporto si rompe un rapporto definitivamente e non si ritorna più come prima perché le cose cambiano negli anni, non nei giorni, come servirebbe nelle dinamiche sociali e/o lavorative. |
Re: Sindrome della brava bambina
Per me non se ne esce se non sei fatto naturalmente come desiderano le persone che possono soddisfare dei bisogni per te importanti.
Si sarà forzati sempre nel mettersi supposte nel didietro nel tentativo di soddisfare certi bisogni. Mettersi una supposta mica è piacevole, ma se vuoi stare in salute devi metterla, oppure ti tieni la malattia e salvi il sedere. Se uno afferra bene tutto non vengono messi in secondo piano i propri desideri, capita che in un certo contesto sociale questi confliggono. Uno dice "adesso faccio come mi pare, mi libero dalle incombenze", ma quando ti sei liberato da queste poi viene fuori un altro malanno, non risulti piú abbastanza utile alle altre persone e queste non ti daranno piú nulla di quel che ti davano prima che desideravi e desideri ricevere. Emerge cosí con violenza la natura transazionale ed economica dei rapporti sociali. Non se ne esce per me. È uno dei motivi per cui penso che la vita sia malata a monte. Prova a non fare piú quel che fai e vedi che succede. Bartleby col suo "preferirei di no" fa una brutta fine. |
Arrapante.
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Re: Sindrome della brava bambina
Si torna indietro e si cambia genitori...
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Re: Sindrome della brava bambina
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Re: Sindrome della brava bambina
Non più..anzi,ora faccio spesso l'esatto opposto..pur non potendomelo permettere..
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Re: Sindrome della brava bambina
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Re: Sindrome della brava bambina
Io ultimamente sto dicendo dei no, a certe tradizioni di famiglia, a 30 anni inoltrati penso che ho il diritto di scegliere cosa fare e cosa non fare, dove andare e dove non andare...
mi sento sempre obbligata a fare cose che non voglio fare, tipo andare a pranzi eterni di famiglia eccc e poi se dici di no si offendono :huh: Sono stufa di fare sempre quello che vogliono gli altri, per non offenderli dicendo di no. |
Sì, mi ci ritrovo.
E non ho idea di come uscirne... |
Re: Sindrome della brava bambina
Ma perché vi sentite in dovere di soddisfare le aspettative ed esigenze altrui e non le vostre? o meglio così tanto da fare andare le vostre richieste in secondo piano?
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Re: Sindrome della brava bambina
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cringe, perchè almeno nel mio caso, i miei genitori sono stati tendenzialmente pressanti con me in svariati ambiti, in più se socialmente non sei accettato, magari assecondare le esigenze degli altri ti porta ad essere visto meglio (non solo dalla famiglia). almeno questo è il mio punto di vista. |
Re: Sindrome della brava bambina
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Re: Sindrome della brava bambina
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Ecco, più o meno nello stesso modo. Bisogna essere rapidi e decisi, nessun ripensamento. Però le persone non sono cerotti. Purtroppo bisogna convivere con i sensi di colpa e non è semplice. Quote:
Non possiamo più scegliere o avere dei sogni. Quote:
E' poco confortante da dire ma a volte non se ne esce. Le richieste esterne non sono sempre evitabili, soprattutto in alcuni contesti. Capita di dover fare determinate cose e basta. Vedi, secondo me una grande parte della vita ci piove addosso senza possibilità di scelta. E tra i vari regalini dell'esistenza ci sono responsabilità, doveri e tante strade senza uscita. Ricordo una signora della mia zona, figlia unica. Si è ritrovata con i genitori malati da ragazzina, ha passato la vita ad assisterli. Non poteva fare altro. Per lei non ci sono stati amici, sogni, fidanzati, gite.. niente. Doveva essere una brava bambina per forza, non c'erano alternative possibili. Tuttavia finché possibile (e se possibile) è necessario lottare per la propria indipendenza. Dire di no (no, non lo faccio.. no, non accolgo la tua richiesta) è sano, importante e aiuta a vivere meglio nel presente. Gli altri ti faranno sentire in torto, cercheranno di fare leva sui sensi di colpa e probabilmente qualche contatto andrà a farsi benedire. Bisogna metterlo in conto ma la libertà non è mai semplice da ottenere. L'unica è mantenere la posizione. Quote:
In altri casi è desiderio di armonia o semplice insicurezza. Se faccio quello che vogliono gli altri probabilmente riuscirò a farmi accettare. Probabilmente qualcuno proverà un po' di affetto per me. Eppure non funziona... dire sempre di sì ti trasforma in un maglione buono per le giornate di pioggia. La gente ti usa finché c'è bisogno e poi ti rimette nell'armadio. E al primo buchino nella stoffa apriti cielo. Nessuno merita un trattamento del genere.. |
Re: Sindrome della brava bambina
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Re: Sindrome della brava bambina
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Re: Sindrome della brava bambina
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Se non avessero rotto tanto i coglioni, ma chi ci sarebbe mai andato a matrimoni e cerimonie, se non mi avessero forzato con ricatti e ritorsioni, nemmeno a scuola sarei andato. Stessa cosa capita quando hai un fidanzato o una fidanzata, a uno gli frega davvero di incontrare i suoceri, parenti o altro? :nonso: In base al comportamento effettivo io credo di no. Solo che se vuoi stare insieme a qualcuno tutte 'ste cose spesso devi sopportarle, dici di no, no e no e l'altra persona ti manda a quel paese o inizia a toglierti altre cose, del tipo "non si scopa più" e roba del genere. Se la tua esigenza di stare insieme a qualcuno è più forte delle rotture di coglioni ci resti, se invece è più forte l'altra stai da solo, ma in ogni caso a certe tue esigenze poi per forza di cose devi rinunciarci, mica sei tu che scegli di non soddisfarle. Il potere di negoziare di un individuo può essere anche molto limitato in diversi contesti a certi vincoli e ritorsioni. Ci sono dei rapporti di forza che regolano tutto. Uno si chiede "ma com'è che quel tizio fa un lavoro di merda e non fa rispettare le proprie esigenze?", pare quasi inspiegabile la cosa e subito si psicologizza tutto e si tirano fuori sindromi varie, la "sindrome della schiavo" magari, mentre le cose non stanno affatto così, mica i lavoratori sfruttati hanno la sindrome dello schiavo, mi sembrano le solite spiegazioni avventate in cui non si osservano bene tutti gli elementi in gioco. Il tizio magari nel contesto in cui si trova con le competenze che ha, un altro lavoro analogo lo trova con maggiori difficoltà se la disoccupazione è alta e ci sono un mucchio di persone che non aspettano altro, mentre il datore di lavoro al contrario in questo contesto di inflazione della domanda può sostituirlo facilmente per lo stesso motivo, gioco forza dovrà farsi trattare così se al lavoro ci tiene e ha più bisogno di un reddito che dell'esser trattato bene. Quote:
Ho osservato persone messe male esser mandate a quel paese facilmente con un solo "no" di troppo e persone messe meglio che vedevano soddisfatto ogni loro capriccio all'interno di certe relazioni. Una persona crede che sia una questione solo psicologica ma secondo me non è così, mi pare più vero che l'atteggiamento psicologico viene forzato da certi elementi presenti nel contesto. Che una donna meno avvenente di un'altra risulti poi più accondiscendente di quest'altra con un partner che è di pari livello rispetto a quello di quest'altra (più avvenente), non me lo spiego con l'educazione ricevuta ma col fatto che una delle due vale meno e deve compensare in qualche modo se quel partner vuol tenerselo. O decide di puntare più in basso scegliendo un partner meno ambito, ottenendo più rispetto o si tiene un partner magari più avvenente ed attraente ma sopporta poi certe cose. A parità di altre condizioni la donna meno avvenente ha meno possibilità di negoziare rispetto all'altra in quello stesso contesto, è inutile che si inventino tutte spiegazioni mentali là dove la spiegazione è una cosa semplicissima. Ho letto che il volume del seno (a parità di altre condizioni fisiche) incide sulle probabilità di ricevere un passaggio da un maschio, poi magari alla donna che viene trattata in certi modi le si dice che è la sua educazione ed insicurezza che produce l'atteggiamento di certi maschi, mentre magari la cosa effettivamente è legata a ben altro. In ambito relazionale non valiamo tutti lo stesso in base al meccanismo della domanda e dell'offerta, ci sono persone più ricercate ed ambite e persone con cui non vuol stare quasi nessuno, c'è iniquità nel trattamento in base a fattori culturali, fisici e così via, ora questa gerarchia per me non è credibile che viene creata soltanto dalla cattiva educazione familiare o da un atteggiamento mentale del tipo "adesso dico più no e verrò trattato meglio", ma cosa c'entra? E' una scemenza questa per me. Bisognerebbe avanzare di rango, migliorare certe cose, poi si avrà il potere anche di soddisfare certe esigenze, ma non c'entra quasi nulla questa cosa con i no e i sì. Tornando all'esempio del tizio sfruttato, cosa capita poi se dice più "no"? Che perde il lavoro, e non è che poi vivrà meglio e avrà a disposizione datori di lavoro che lo accoglieranno a braccia aperte. Al più può cercare di studiare, migliorare le sue competenze e fare cose del genere per cambiare le cose diventando un professionista ricercato, ma l'atteggiamento mentale qua non c'entra quasi nulla. È tutto legato sempre al dare e ricevere in base a quel che si è e si rappresenta per l'altro. Questo ho imparato stando sbattuto in questo mondo qua. |
Re: Sindrome della brava bambina
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Per dire, i parenti che si ricordano solo di te in caso di guasto del PC di casa (è un esempio). Certo i maglioni sono sostituibili e basta davvero poco per finire nel fondo di un cassetto. :( |
Re: Sindrome della brava bambina
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Dipende come uno affronta certe cose, anche non affrontandole è una scelta :nonso: |
Re: Sindrome della brava bambina
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Penso a problemi economici, malattie, situazioni difficili in famiglia.. non c'è scampo. Non puoi tirarti indietro. Però hai ragione, esistono vari modi per affrontare i problemi. Forse dal lato pratico certe questioni mostrano poco margine di manovra per via di vari limiti. Tuttavia può essere d'aiuto trovare il modo per osservare tutto con uno sguardo diverso. Bisogna evitare di stringere amicizia con miss ansia e madame tristezza e non è semplice perché sono sempre in agguato. Per scansarle servono degli appigli mentali e tanto allenamento.. poi al limite c'è sempre il tasto blocca, eh :D |
Re: Sindrome della brava bambina
bè, io sono quella brava bambina, studiosa, ubbidiente, preferita di papà, che però è diventata la pecora nera della famiglia, non si sa come mai, nemmeno io me lo spiego. l'ansia mi ha distrutto la vita.
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Re: Sindrome della brava bambina
Sembra un modo di vivere molto pacifico, tipico di una persona mansueta, docile, gentile.
In realtà Spesso porta a essere rancorosi Spesso porta ad essere passivo aggressivi, ci si rimette sempre alla volontà altrui scaricando se stessi da ogni responsabilità Spesso ci si pone su un piedistallo di bontà e docilità da cui tutti gli altri paiono delle bestie |
Re: Sindrome della brava bambina
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Re: Sindrome della brava bambina
Mai avuti desideri ne aspettativa da mettere in primo o secondo piano rispetto agli altri, altro non è stato e continurà ad essere un delirio senza senso e senza ragione. Il massimo a cui posso aspirare è non diventare un senzatetto che muore di freddo e fame, tutto il resto è un di più che per me sono galassie sconosciute.
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