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Alla ricerca del tempo perduto
Ne parlai allo scorso gruppo di auto-aiuto: è possibile recuperare le esperienze perse negli anni verdi della gioventù, senza sentirsi ridicoli e vittime di forzature? Posso per un attimo pensare di non avere ** anni e riuscire a godermi e momenti di vita vissuta senza mille remore di tipo morale sulla giustezza di tali momenti e sul loro essere anacronistici or ora?
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Mi piacebbe iscrivermi al torneo di minibasket 8)
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Anche limonare è una cosa che in genere non si fa più a trent'anni. Avete mai visto dei trentenni che limonano felici?
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magari non che gli stessi ritmi di un 16enne alla prima o seconda ragazza, ma... che poi mai dire mai...solitamente non amo guardare quando gli altri si sbaciucchiano. Io dalla mia continuerei gli sbaciucchiamenti anche a 80 anni se amo la persona... |
Si,li ho visti.
Cos'è la crisi dei trentanni?! |
Re: Alla ricerca del tempo perduto
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è possibile fare tutto ..basta avere coraggio e fottersene del cosa pensano gli altri ....solo così si vive quello che nn si è vissuto e soprattutto quello che è il presente!! |
Quando si sta bene si vive il presente,ci si proietta nel futuro,
lecapacita' di recupero si rivelano davvero eccezzionali. Ilpassato tetro resta,come no, sara' una paura che non sparira' mai,qualcosa che ci ha fatto sapere,per sempre,che siamo vulnerabili e che quel male puo' tornare.Ma resta appuntocome ricordo. Dopo è possibile sempre ricominciare,partire. |
Finché c'è vita, c'è speranza per tutto!
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anzi, forse con la consapevolezza e la coscienza di sé che hai adesso la godresti questa esperienza come non avresti e non hai fatto in passato, durante la tua gioventuù, ma poi cos'è la gioventù? quella fisica? io credo sia un sentire, un modo di essere, guarda Madonna, Vasco Rossi, Franco Battiato, la Carrà... Bongiorno, Connery, Redford, Mel Gibson...
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scusate ma perché a 40 anni chi ti vieta di fare le vacanze in sacco a pelo? io vado in camping e ce ne sono di 30 enni e 40 enni che dormono in tenda o girano il mondo in camper..
anzi lo fanno piu' i 30/40 enni che i piskelli imberbi.. |
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Niente è perduto ma è anche vero che certe cose ...
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Sto maturando l'idea che le persone come noi, che in qualche modo sentono di aver saltato alcune delle esperienze tipiche che si fanno da giovani e da adolescenti, più che ricostruire la situazione in sé, mirino a vivere e/o rivivere l'emozione ad essa collegata. Cose come il sentirsi liberi, il trasgredire, il provare sensazioni forti ecc, non sono prerogativa solo dell'adolescenza, o meglio, la società ha creato valvole di sfogo in tal senso anche per chi quell'età l'ha passata da un bel po'.
Vedendola da quest'ottica, il mondo è pieno di 30-40enni che coltivano passioni in grado di far provare sensazioni molto simili a quelle dell'adolescenza. Penso a chi fa sport e viaggi più o meno avventurosi, a chi si dedica all'arte e anche a chi si dà al sesso cosiddetto estremo, per fare esempi evidenti (ma ci sono mille sfumature e intensità diverse). Per quanto siano cose le une diverse dalle altre, sono tutte collegate ad emozioni molto simili a quelle delle dell'età giovanile e dell'adolescenza. Il mondo in fondo è pieno di bambini troppo cresciuti, e la maggior parte di loro non è decisamente sociofobica o introversa. Certe situazioni non si possono rivivere, perchè siamo noi i primi ad essere cambiati, ma certe emozioni le si può vivere anche a novant'anni. Io cercherei di abbandonare l'idea dei quadretti adolescenziali e delle esperienze mancate e proverei a concentrarmi sulle emozioni non vissute, quelle le si può cercare in tante cose diverse, non per forza "proibite" a certe età. |
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sembra il titolo di un libro :lol:
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Per scendere sul pratico e fare un esempio, la sensazione di libertà del primo viaggio da soli (che fortunatamente ho vissuto) è una e una sola, ma se ne può vivere una simile modificando la cosa, magari puntando più in alto, scegliendo mete più azzardate ecc. Cambierà forse il gusto dell'esperienza, ma l'intensità dell'emozione credo la si possa benissimo rivivere, e questo vale per quasi tutto. Se la paura che c'è sotto, come hai detto tu, è quella di invecchiare senza aver vissuto, io dico che ci si può sentire vivi a qualunque età. L'intensità delle emozioni che si possono provare non appartiene per forza di cose solo all'adolescenza. Lì magari era più facile osare e stupirsi nello scoprire le cose per la prima volta, ma con l'età aumenta la consapevolezza e la capacità di assaporare cose che da giovane ti perdi. No, non saranno mai le stesse cose tali e quali, semplicemente perchè è impossibile tornare indietro nel tempo, ma il nostro bisogno di sentirci vivi possiamo colmarlo a qualsiasi età. Credo che si mitizzino troppo certe cose, per il solo fatto di non averle vissute. |
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Perché non è utopia: è concretamente realizzabile. Tornare indietro nel tempo è impossibile. Anche a me era capitato di fare questa riflessione; tu hai intelligentemente verbalizzato il concetto. E' comunque difficile superare il valore affettivo che attribuiamo alle esperienze non vissute, perché ad esse identifichiamo non tanto determinate emozioni quanto determinati periodi della nostra vita. Che sono per definizione irripetibili........... |
Post più malinconico dell'anno... :cry:
Comunque ogni volta che mi innamoro torno una 16enne a tutti gli effetti e non è sempre piacevole... |
Ecco, avrei un aneddoto che mi è stato riferito tempo fa.
Riguarda una "ragazza" credo sui quaranta e passa, mai stata fidanzata se non ricordo male, che al lavoro(!) interrompeva quello che stava facendo per trascrivere su di un quadernetto, che evidentemente portava sempre con sé, tutti i messaggini che il suo fidanzato perfino più grande di lei man mano le inviava... Non ce l'ho fatta a vedere il lato tenero e romantico della faccenda (che pure potrebbe esserci), forse ci sono dei limiti superati i quali si scade inevitabilmente nel ridicolo. |
Io non ci trovo niente di ridicolo. se uno certe esperienze non riesce a farle a 20 è inevitabile che cercherà di farle a 40,50, etc.
in fondo chi se ne frega del giudizio degli altri? l'importante è quello che uno prova, l'importante è quello che si è dentro... è ora di finirla di preoccuparsi delle maschere che ci mettiamo... questa "ragazza" è una grande !!!! |
Credo che ignotus abbia colto l'essenza problematica di questo discorso: non è una questione di volontà personale, nulla vieta di cimentarsi in esperienze di vario tipo, anche se si è fuori tempo massimo. Il vero problema sono, come al solito, gli altri. Non il loro giudizio, bensì il loro supporto, la loro partecipazione. Se è vero che molteplici esperienze non possono essere portate avanti se non con l'appoggio del prossimo, come possiamo barcamenarci in esperienze e trarne piacere se tutti gli altri sono assenti per "già vissuto"? In fondo quello che ci è mancato è sempre stata la vicinanza dei nostri simili.
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Re: Alla ricerca del tempo perduto
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www.cliccalavoro.it |
cit cali :
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il problema in questa esistenza è lo stile, che non necessariamente occorre concettualizzare in termini relativistici, ossia rapportandolo al senso comune o in qualche modo al giudizio sociale.... mi piace pensare circa l'esistenza di determinazioni perfette, entità a se stanti che esistono nella propria fissità a prescindere dallo sguardo di chiunque vi si accosti, le idee che si stagliano come bagliori sulle pareti umide della caverna (plato what is it?) tutto per dire che ogni cosa ha il suo tempo, ogni fase del progresso esistenziale le sue logiche implicite...a rincorrere affannosamante il tempo perduto assumendo pose proprie di epoce già sfumate e svanite si sconfina solo ed unicamente nel patetico e nel ridicolo..... |
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:D |
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wow, non sapevo esistesse anche la versione moscia :D
eccola più viva |
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la versione del 94
altro ritmo cmq, yeah |
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(oioi, anch'io ormai...) |
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