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Non posso accettare
Che chi ha dei cari che l'aspettano a casa, chi ha dei progetti di vita ancora da intraprendere,chi ha un ventaglio di possibilità per vivere degnamente stia morendo, o sia morto.
Che i suoi cari che lo volevano qui, lo debbano piangere. Che senso ha il lutto? E che per contro, ci sia chi vive agonizzando e basta, senza nessuno a cui importi che sia vivo. Che senso ha l'agonia di giorni, mesi e anni? Che senso ha stare qui senza possibilità e soffrendo, senza che a nessuno freghi se sei vivo? Se non importa nemmeno a te, perché sai che sarà sempre e solo sofferenza? Che senso ha un "periodo no" che dura una vita? Per cosa sopravvivere? Per chi? Per quale motivo soffrire oggi e domani e fino alla fine? Per quella "speranza" idiota, che deve tirarti avanti fino all'ultimo giorno, quando scoprirai che non è servito sperare, che era meglio rendersi conto che i miracoli non esistono per te? Ma tu intanto sei andato avanti "sperando", e l'hai presa in culo e ormai non puoi cancellarla più una vita assurda e indegna, perchè è stata. Perchè ti hanno detto che dovevi sperare e l'hai fatto. Ti hanno tirato avanti, ti hanno impedito di farla finita, e intanto hai sofferto tu e non puoi più tornare indietro. Io la so la risposta, il mondo è caos, è tutto assurdo e la risposta è che va così e basta, ma é perfino ridicolo, é un nonsense, niente ha senso se le cose stanno così, ma io non lo posso accettare. |
Re: Non posso accettare
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Re: Non posso accettare
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Sia credibile che razionale, più di ogni altra fantasiosa elucubrazione. L'uomo è presuntuoso, è lui che vuole un senso per ogni cosa, un motivo, una ricompensa dopo. E si è inventato un Dio. La religione non chiede di ragionare, di essere razionali, ma solo di credere. Perchè se uno si mette a fare due più due, diventa tutto chiaro. Ma li capisco quelli che sperano in qualcosa dopo la vita. Beati loro che ci credono, è consolatorio. |
Re: Non posso accettare
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la sofferenza è un grande mistero, ma sappiamo che non è vana, è un mezzo cavolo ma siamo in quaresima, non è che posso farti il riassunto di quello che ci è stato rivelato io supplendo alle mancanze dei docenti di religione italiani ad empatia zero -___- http://www.vatican.va/archive/catechism_it/index_it.htm 618 e 1718 parti da lì per approfondire devi chiarirti le idee su quello che desideri, in modo più profondo, prima delle "cose" o delle situazioni temporanee perchè altrimenti sei come quei brutti che pensano di risolvere facendosi la fidanzata, che dopo tre mesi li lascia (inevitabilmente direi, a favore di uno di noi belli) e ritornano nelle tenebre e nella mestizia, ma sarà mica un sistema per vivere felici questo -___- |
Re: Non posso accettare
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Parli di razionalità e poi vuoi che si creda a cose non provate, lascia stare dai. Poi chi ti ha detto che le cose che desidero sono superficiali e temporanee? Ti hanno rivelato anche questo? |
Re: Non posso accettare
ma poi dove starebbe il collegamento tra le due cose? chiarirsi le idee e un dio che misteriosamente pianificherebbe una trama per ognuno di noi, strepitosa per qualcuno, orribile per qualcun'altro.. mi sfugge proprio il nesso
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Re: Non posso accettare
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non farti fregare, il tuo ragionamento non ha una logica razionale, può starci come sfogo ma nulla di più almeno accetta il fatto di non sapere, di non poter spiegare, è un primo punto di partenza per provare a risolvere il problema dell'infelicità, dammi retta!! |
Re: Non posso accettare
Ok boomer.
Tu quando accetterai idee diverse dalle tue? A me va benissimo che tu creda, non so cosa dirai al creatore quando ti chiederà conto del tuo astio nei confronti degli stranieri e della tua passione per le strappone mezze nude, ma non è affar mio. Ora che hai provato a catechizzarmi sei a posto, puoi andare in pace. |
Re: Non posso accettare
E se il ridicolo e il nonsense fosse il continuare ad arrovellarsi nella ricerca di motivazioni univoche che tanto sappiamo tutti non si troveranno?
Certo si può rispondere "non posso farne a meno", ma questo non rende l' affanno meno fatuo. |
Re: Non posso accettare
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Matto è chi spera che nostra ragione possa trascorrer la infinita via che tiene una sustanza in tre persone. State contenti, umana gente, al quia; ché, se potuto aveste veder tutto, mestier non era parturir Maria (Purgatorio III, 34-39) |
Re: Non posso accettare
La vita fa shifo
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Re: Non posso accettare
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Re: Non posso accettare
E' uno gnòmmero.
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Re: Non posso accettare
Non sappiamo molto della vita tranne che è una staffetta in cui bisogna passare il testimone.
Un uomo muore davvero quando è dimenticato da tutti. Per chi muore proviamo almeno a tramandare il suo ricordo, il pensiero, gli insegnamenti, i sogni. L'evoluzione ci impone di migliorarci continuamente, provarci almeno. La sofferenza è un'emozione, le emozioni a livello evolutivo servono per trarre vantaggi.. significa che non siamo soddisfatti, significa che dobbiamo migliorare. Le emozioni sono estremamente variabili da persona a persona contano fattori genetici e ambientali. Un ambiente con poche risorse richiederà sforzi maggiori. Quando la sofferenza che dovrebbe aiutarci diventa il problema finiamo in una trappola da cui è difficile uscire senza aiuto. |
Re: Non posso accettare
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Quella non è un'emozione e non serve a nulla. |
Re: Non posso accettare
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Re: Non posso accettare
Che tu sei qui, che esiste la vita e l'individuo
Che il potente spettacolo continua e tu puoi contribuire con un verso. ...però non ci credo. Studio biologia e lo studio di questa materia mi ha reso molto cinico e affranto nei confronti della vita. In realtà sono considerazioni mie, non viene affrontato nulla del genere in nessuno dei corsi quindi non prendetela come una posizione troppo netta (è del tutto personale), ma la cosa che mi pare evidente andando avanti è come sia tutto spiegabile con logiche statistiche e chimiche. In una risposta sopra si è detto "l'evoluzione ti impone di..." (so che comunque il commento non parlava di ciò, lo prendo solo come spunto), ma l'evoluzione non impone nulla. L'evoluzione è un errore casuale statisticamente molto probabile che avviene nel tuo genoma e che, se per una casualità fortuita risulta vantaggioso alla sopravvivenza, avrai modo di passare alla tua prole. Il fatto è che non ci sta nessun "automiglioramento" dietro, non ci sta nessuna volontà di campare, è caso, puro caso a cui tu non puoi metter troppo mano (in realtà si inizia a poter metter mano a ciò :D). E' vero, ci sono grossi misteri ancora non svelati, ma il mio pensiero è che non abbiamo semplicemente le tecniche attualmente per svelarli: rimane che più si va a ritroso nella formazione e nel funzionamento della vita, più la predominanza assoluta del caso a me pare...evidente. Ripeto il mio abito di studi indaga la "meccanica" con cui le cose funzionano e si formano, quindi sono considerazioni molto personali e a cui non tutti giungono (l'evoluzione funziona così, dico che non tutti giungono alla conclusione che da ciò deriva che tutto è caso). Però queste mi vengono |
Re: Non posso accettare
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Dio avrebbe potuto salvare l'uomo dalla sua condizione alzando un sopracciglio o facendo squittire uno scoiattolo, invece l'ha fatto attraverso la sofferenza di un innocente, la distribuzione di grazia e sofferenze sfugge al nostro pieno controllo ed è un mistero che avremo svelato dopo la morte perchè un bambino si ammala di tumore ed un riccone campa 100 anni, questo non possiamo pienamente spiegarlo ne comprenderlo totalmente con i nostri strumenti intellettivi, quello che in ottica di fede crediamo è che non sia un caso, (perchè se fosse tutto una lotteria c'è il classico esempio della scimmia che se la lasci centinaia di anni a schiacciare tasti a caso sul pianoforte riuscirebbe a suonare la nona di beethoven) ma che tutto alla fine concorra per il nostro bene, ma è un discorso troppo lungo ed apparentemente OT oltre che fuori decisamente fuori dalle mie competenze in materia teologica .__. |
Re: Non posso accettare
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Re: Non posso accettare
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Il dna non lo scegliamo noi; dove nasciamo non lo scegliamo noi; da chi siamo cresciuti nemmeno; dove cresciamo e con chi cresciamo e viviamo manco; neanche scegliamo le esperienze che facciamo e la maniera in cui reagiamo ad esse, sia perché non possiamo controllare gli eventi esterni, sia perché il nostro modo di reagire, di scegliere, di comportarci, il nostro carattere, i nostri bisogni, le nostre paure...non li scegliamo noi, ma sono il risultato di tutti gli eventi che ci sono accaduti. In breve, siamo solo le nostre esperienze, ciò che ci accade si arrovella dentro di noi e reagisce con la nostra genetica (la cui natura e caratteristiche non sono state una nostra scelta), per poi esprimersi in maniera leggermente differente. E man mano che si fanno esperienze e che queste vengono digerite, le piccole differenze si sommano e creano una personalità originale...anzi, relativamente originale, appunto, dipende dalle esperienze che si fanno. Lo stesso concetto di scelta non ha senso, per quanto possa sembrare ovvio nella vita pratica, perché qualsiasi scelta è stata determinata da una disposizione caratteriale, che a sua volta è stata determinata da eventi passati, e così via... Detto questo, non possiamo star a pensare questo costantemente. Non ci compete vivere secondo questo ragionamento. Allora i criminali e gli assassini non avrebbero colpa, non essendo stata tecnicamente una loro scelta. Non possiamo di certo vivere così. Quindi, mi viene da incoraggiare il pensiero opposto: sebbene la scelta e la libertà non esistano ontologicamente, bisogna agire come se esistano. Nella vita pratica è così, gli umani a differenza degli animali hanno una coscienza più sviluppata che gli permette di fare salti repentini da una decisione e l'altra, di non essere vittima esclusivamente di puri istinti, sebbene non si tratti di uscire dallo schema di cui sopra, semplicemente è una digestione più complessa, per cui l'illusione è meno ovvia e identificabile. L'assurdità e la mancanza di significato, claire, dobbiamo sfruttarla con tutte le nostre forze a nostro vantaggio. Le visioni ideali di un mondo perfetto, limpido, non sono realistico. L'universo è perfetto in sé e per sé, non per noi che siamo uno dei suoi minuscoli ingranaggi. Quindi, per risponderti: non è vero che va così e basta, non è vero che non esiste l'automiglioramento. Può essere pure tutto un nonsense, ma quest'assurdità è così complessa e imprevedibile che, assieme al nostro ingegno altrettanto elaborato, riesce a far nascere risultati vantaggiosi per noi. Come detto, la scelta non esiste, con nessuna eccezione. Ma il nostro ingegno complesso è a sua volta il risultato del caso e del caos, che nei suoi micro universi crea delle strutture che sembrano avere un proprio senso, che sembrano avere controllo di se stessi e dell'esterno nel nel loro piccolo. È un'illusione, ma non per questo non possiamo sfruttarla a nostro vantaggio. Sembra una contraddizione, e lo è, ma il determinismo e (l'illusione del) libero arbitrio sono in grado, più o meno, di convivere. Il motivo per cui continui a vivere e continui a sperare è, nella sua essenza, il semplice istinto di sopravvivenza. Fai conto che l'uomo è in grado di sopportare le peggio atrocità e vivere ancora. Ecco cosa interessa all'universo: non la nostra sofferenza e il nostro benessere, ma la nostra vita in sé e per sé, e la sua propagazione verso il boh. La speranza è l'elaborazione razionale di quell'istinto alla vita. Una volta capito questo, non puoi semplicemente abbatterti, altrimenti saresti più vittima di quanto già non lo sei per natura. Ognuno di noi deve sfruttare le proprie carte per spremere la limonata da questi limoni. La forza viene a mancare, certo, e lo so bene. Ma del resto, cosa c'è da fare? È l'unica cosa che possiamo fare nella vita, proseguirla nel modo migliore possibile. Si tende invece ad una distrazione cronica, fumiamo oppio più della metà della nostra vita. Legittimamente, non è facile a affrontare, e spesso le nostre esperienze passate non ci hanno plasmato una mente abbastanza forte da farci affrontare le difficoltà più estenuanti, e magari anche quelle più semplici. Ma ancora una volta l'ingegno umano ci aiuta: il nostro cervello è il più plastico di tutto il regno animale, ed è in grado di modificarsi (anche fisicamente) anche da adulti (sebbene di meno rispetto ad un infante o ad un adolescente). Per quanto logico, non ci si può fermare a questo pessimismo. L'apatia e il piattezza di cui certe volte la vita può essere caratterizzata ci fa pensare che il cambiamento sia una favola, ma in realtà non è così, di storie di redenzione ce ne sono a milioni e milioni. (Scusate per eventuali errori grammaticali, ma di controllare non ne ho voglia :D, questo ammesso voi vogliate leggere queste cazzate, in caso contrario non dovrete preoccuparvi) |
Re: Non posso accettare
Inosservato lasciati anche tu sedurre dalle tentazioni dell'ateismo...e poi come fa un sovranista come te e ad accettare una religione dichiaratamente accogliona con tutti? Ricorda: "chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto", roba che manco i no border globalisti oennegisti...
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Re: Non posso accettare
vivo per vedere cosa succede nella mia vita, per vedere s riesco a fare quello che voglio, spero di riuscirci, non è facile e non credo sia tutto fattibile ma la maggior parte delle cose credo di poterle raggiungere, se non le raggiungo non so come reagiro...
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Re: Non posso accettare
Dio era un elohim
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A parer mio...
Si vive per le futilità. Ci si riempie la vita di cavolate. Non ci si fanno queste domande. Ci si concentra sugli hobby, sui piccoli futili obiettivi giornalieri. Da quando faccio così non soffro più. Sono sereno... L'unica nota negativa è che mi piacerebbe che ci fossero più persone come me, che non pensano a trovare un senso alla loro vita quando la vita spontaneamente non gliel'ha dato (come una famiglia, dei figli), e poter camminare con loro. Forse sono un po' off-topic. La vita non ha un senso in sé. È tutto aleatorio. Non c'è un perché uno muore mentre un altro vive. È tutto dettato dal caso. Il destino non esiste. E questo spaventa molto, ma ognuno deve trovare il proprio senso. |
Re: Non posso accettare
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Io però non riesco a non pensare, mi piacerebbe molto. |
Re: Non posso accettare
Le futilità non sono poi così futili se e quando fanno vivere meglio, così come le cose che classificheremmo come "importanti" non meriterebbero così tanta considerazione se al contrario a conti fatti non aiutano.
A volte ci sono anche questi giudizi interiorizzati che pensiamo ci siano di sostegno nella vita, cosa è degno e cosa non lo è, quando in realtà ci sono d' intralcio. |
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Portare avanti delle proprie battaglie personali. Magari trovare il senso nel volontariato. O creare un sito di divulgazione di qualche tema che ci sta caro. L'importante è non lasciarsi trascinare nella malinconia e mantenere il sangue freddo. Quote:
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Re: Non posso accettare
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Re: Non posso accettare
no, ma quale caso, lo scopo della vita è la sofferenza
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Re: Non posso accettare
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Re: Non posso accettare
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Mi tengono pure sveglia la notte, e quando dormo le sogno. Se hai dei problemi contingenti e reali che impattano sul quotidiano, dei traumi passati e delle ansie sul futuro come fai a non pensarci. Ti vengono addosso come valanghe, sono ovunque, in tutto quello che fai e che sei. Però ti dò ragione, è l'unica, me l'ha detto pure ieri la psicologa. É riuscirci il problema. |
Re: Non posso accettare
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Re: Non posso accettare
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Soln on riesco a vedere l'autopropagazione, nel senso che non ho motivo per cui credere che la realtà o gli stessi individui debbano farlo o tendano a farlo. Quel che vedo è lo scontro tra biglie che nel moto caotico dei loro urti hanno preso diverse forme. La vita è ordinamento del disordine, nel senso che tutte le nostre funzioni vitali e tutti i sistemi viventi cercano di non disperdersi entropicamente come farebbe tutta la materia (e il fatto che la materia tenda al disordine è una questione statistica). Ciò è vano però, perchè alla fine finisci comunque col disperderti, morendo. A me paiono biglie che si scontrano, la realtà non ha per me alcun fine, alcuna volontà di autopropagarsi, se l'universo domani si estinguesse non cambierebbe nulla se non puoi noi individui. Tuttavia bisogna pur campare, per questo motivo alla fine la penso come te, ovvero che non ha senso pensarci, che alla fine la nostra sfera di controllo è limitata e bisogna lavorare e migliorare ciò su cui abbiamo il controllo. Però lo spettro incombe. Mi viene in mente una canzone di Lolli che, parlando della morte, diceva ciò Ma oggi amore dobbiamo andare, giù nella strada, dobbiamo lottare, Perché il sogno che ancora vediamo, Che annega i nostri visi in un dolore ormai quotidiano, Sia meno triste mentre aspettiamo, Quel bel mattino in cui il Sole gonfi le vele verso la morte, In cui ci guidi verso il nulla, verso il nulla, verso il nulla. Nel senso, abbiamo il "dovere" verso noi stessi di rendere la nostra esistenza meno triste e lottare per essa... Però il destino finale uno solo rimane. Quote:
Ho difficoltà a spiegarlo quindi uso il classico esempio della giraffa :D La giraffa non ha allungato il collo al fine di raggiungere le foglie più alte, semplicemente le giraffe con il collo leggermente più alto (immaginiamo i nostri "alti", c'era differenza ma non così tanta differenza) hanno avuto più probabilità di sopravvivere più a lungo in quanto raggiungevano, seppur di poco, foglie inaccessibili alle altre giraffe. Se tu vivi di più (anche di poco), è più probabile che passerai i tuoi geni alla tua prole, e quindi aumenteranno gli individui con il collo leggermente più al alto. E' come dire che se iniziassero ad accoppiare solo alti, è più probabile si abbia un aumento dell'altezza della popolazione, ma dietro non c'è nessun disegno o volontà di migliorarsi; Se gli alti vivessero di più per motivi ambientali avresti più alti in vita che bassi, e quindi sarebbe più probabile accoppiarti con un alto e generare alti. Le cellule hanno un'alta probabilità di sbagliare la "copia" del proprio DNA (che devono fare quando si replicano), ed è l'errore nel trascrivere questa copia che in genere provoca modifiche genetiche che, se favorevoli alla sopravvivenza, come detto sopra è più probabile vengano mantenute perchè è più probabile che l'individuo viva abbastanza da trasmetterle. Quel che voglio dire è che la modifica evolutiva in sè è un errore di trascrizione delle cellule, un errore casuale e statisticamente calcolabile, se succede per puro caso che la modifica sia favorevole vivi di più, se è sconveniente muori. Chiaramente se muori non puoi passare la tua modifica, se vivi si, e quindi ci si "evolve". Però questa evoluzione non è indirizzata, non è controllata, non ti evolvi perchè vuoi farlo o per campare ma perchè il caso ha voluto che tu fossi più adatto alla vita degli altri, perchè casualmente il tuo DNA è stato trascritto sbagliato ad un certo punto e questo errore per tua fortuna è stato conveniente. L'ho semplificata molto e ci sono molti punti dibattuti, tipo non si sa se l'evoluzione avviene per somma di piccole mutazioni o ne basta una importante, ma il meccanismo generale è accettato ed è a grandi linee questo. Poi io mi spiego come Trappattoni quindi avrò fatto ancora più confusione :ridacchiare: |
Re: Non posso accettare
giorni fa ho visto questo video
Io penso che non debba necessariamente averlo un significato, se si vuole trovare per forza un significato si soffre, perche una formica nasce e poi muore? forse per riprodursi e tramandare i propri geni che a sua volta verranno ri-trasmessi. oppure come dico io qual'è lo scopo della vita? lo scopo della vita è scoprire lo scopo della vita |
Re: Non posso accettare
Se per "senso" si intende che la vita sia regolata in qualche modo, beh pare che sia regolata. Il vero problema è che non è regolata come noi desideriamo, è questo che la rende tanto detestabile secondo me.
Alla fine cos'è il disordine? E' un ordine che a noi non sta bene, il disordine se si riflette bene non esiste. Che un calzino debba stare in un cassetto è una cosa che conviene a noi. Insomma se il calzino sta da un'altra parte perché mai bisognerebbe catalogare la sua posizione come disordinata se non in base ad un nostro criterio di convenienza? Una tazza integra non è mica più ordinata di una che è disintegrata, è a noi che conviene che quelle particelle siano relazionate in quel particolare modo e non in altri. Le spinte interne che abbiamo nella maggior parte dei casi vengono frustrate e vanno a vuoto. Lo spazio è angusto, si vive male. Il mondo esiste, ed in qualche modo è fatto, ma non è fatto per soddisfare i nostri bisogni, è un genitore non accogliente, una carogna, questo provo quando penso al mondo. Se pure ci fosse una divinità dietro a tutta 'sta roba la vedrei come cattiva e non amorevole (nei confronti di molte persone ed esseri viventi), e quindi anche credere in roba del genere a me non servirebbe a nulla, non mi acquieterebbe di certo. Se dio ci amasse dovrebbe dimostrarcelo, ma a me pare faccia di tutto per torturarci, sempre sotto l'ipotesi che esista. A me fa sorridere il fatto che in questi giorni si preghi dio per mandar via il virus, quando poi il fatto che ci sia una cosa del genere è sempre dovuta al suo disegno. |
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