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La cattiva abitudine del pago
I soldi danno tanto ma tolgono anche tanto. In particolare l'autenticità delle relazioni. Quando uno va a prostitute per disperazione se ne rende conto: gli altri possono ottenere quando e come vogliono senza pagare niente e soprattutto farlo con una persona che li ricambia.
C'è stato un periodo di depressione in cui l'unica cosa che volevo era quello, e l'unica cosa che avevo erano i soldi, e quindi quello che doveva succedere è successo. Quando uno ha il potere di fare certe finisce per approfittarne. In realtà non riesco a sopportare la schiavitù del dio denaro, per colpa del capitalismo devo lavorare 8 ore (+straordinari+pausa+spostamenti=13 ore andate a fanculo) e perdere i momenti della giornata in cui ho più energie. Non solo sono depresso e mi voglio ammazzare, ma non ho nemmeno il tempo di battere ciglio. Non so nemmeno come potrei provare a essere forte. Per di più non piacendo alle ragazze dovrei fare come minimo il triplo dello sforzo per avere qualche risultato. Questo se mi venisse la voglia di uscire... E quindi è più facile pagare, e questo non vale solo per il sesso, ma ci sono tanti rapporti non genuini di pago, come con gli psicologi. Sono dell'opinione che se uno avesse una vita sociale felice non avrebbe bisogno di pagare uno psicologo. È tutto un pagare per ottenere cose di cui non si ha bisogno. E poi non c'è modo di fare altro, la vita ti schiaccia, se non corri vieni lasciato indietro. Eppure gli altri non hanno bisogno di avere soldi per conquistare una ragazza o avere degli amici. |
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Come una ristretta minoranza é quella rappresentata da chi possiede tante ricchezze da poter avere qualsiasi cosa desideri. Niente é gratis. L'uomo medio deve dimostrare di essere in forma, avere un buono stipendio, un certo status, beni da ostentare (come fà il pavone con le sue piume). Pensa a quanta fatica costi mangiare in un certo modo (perché altrimenti si ingrassa), ammazzarsi in palestra (perché altrimenti il fisico non é perfetto), quanto costano certi capi d'abbigliamento, gadget, oggetti, macchine, ristoranti, vacanze... Tu credi che la donna media stia con l'uomo medio per amore? Forse si, finché non si stufa. E lo stesso vale per l'uomo, se se lo puó permettere. Senza contare corna, sotterfugi e ricatti. Per fare sesso ci si fa il culo! L'uomo é convinto di essere la parte "attiva" ma in realtà la prende (anche se metaforicamente) nel didietro. L'uomo é come il pavone, per avere le donne deve avere le piume più belle degli altri pavoni, altrimenti ha perso. Lo stesso vale per i rapporti sociali che non implicano il sesso; i rapporti sono condizionati dal classismo, razzismo, il sentirsi superiore al diverso, invidia, egoismo. L'amicizia é sopravvalutata: c'é, nella migliore delle ipotesi un do ut des, un mutuo e reciproco scambio, ma anche qui torna sempre l'egoismo, perché se si fà qualcosa, anche a fin di bene, infondo lo si fà per appagare il proprio ego. Se viene a mancare quello scambio finisce tutto. Quindi si paga sempre, anche se non con il denaro o materialmente, perché mantenere dei rapporti con le persone costa. Si spendono denaro, tempo, energie, si fanno cose che non ci va di fare ma 'se non le faccio poi si offendono e rimango solo'. Se per qualcuno vale la pena, pur di non stare solo, accettare tutto questo buon per lui, altrimenti io non vedo nessuna differenza fra il consultare uno psicologo e andare a prostitute e l'avere amicizie false e donne che ti usano in cambio di una scopata. Noi ci domandiamo sempre cosa abbiamo da offrire agli altri, ma in fondo gli altri che hanno da offrire a noi? La loro estroversione? |
Re: La cattiva abitudine del pago
Offrono a determinate condizioni, appunto.
E se non accetti/ti fa schifo questo meccanismo avrai assai più difficoltà ad incontrare persone che la pensano come te. Prendere atto della propria diversità di vedute aiuta a farsi meno illusioni cmq... Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
Re: La cattiva abitudine del pago
Nessuno ti da niente per niente i rapporti sociali sono fatti di scambi.
Se non hai niente da offrire ad una relazione normale come affetto, protezione, svago o non ne hai i requisiti come l'avvenenza c'è poco da fare rimani single. Le prostitute non ti chiedono niente di tutto ciò, chiedono soldi in cambio di sesso se non ti sta bene non vai a prostitute. In fondo sono tutti dei contratti la differenza sta nella merce di scambio, quello con una prostituta è forzato, artificiale, non c'è sentimento ed è impossibile pretenderlo. |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Non credo esista qualsiasi relazione umana che non sia basata sulla convenienza, la mia famiglia è "spiegabile" in questi termini e raramente ne ho vista una in cui si viva di solo puro spirito. Anche una famiglia che si ammazza di fatica per consentire a un figlio di avere un lavoro prestigioso sapendo che non saranno mai aiutati in cambio, ha di ritorno la sensazione di "questo l'ho fatto io", l'idea che una parte di sé sia salita sulla scala sociale. Esiste appunto una sola e unica differenza: la quantità di ore che deve spendere il non-bello per la moneta di scambio, che in questo caso è il denaro e in altri casi no. Su questo esiste effettivamente una sorta di ingiustizia cosmica ma purtroppo non ci possiamo fare niente. E comunqne anche il belloccio un bel po' di stress ce l'ha; una persona che ha una storia con un'altra basandola sull'aspetto fisico è sempre "di default" in cerca di qualcun altro/a, e quindi è una vita sempre provvisoria e basata sulla competizione. Inoltre il sesso pay ha un altro importantissimo vantaggio che sopravanza tutti: i rapporti sono chiari. Sai che ti dice "ti amo" per eccitarti di più e non perché vuole qualcosa che tu non sai cosa sia e come pagherai dopo. Una volta pagato è tutto finito, mentre per le coppie il cui interesse reciproco è estetico, è uno stress continuo. Sono sicuro che anche quando Belen e il tizio si son lasciati lo stress non è stato male, eppure ciascuno dei due sapeva che il periodo single sarebbe durato zero. Credimi, a parte la fatica la tua posizione è infinitamente migliore e alla fine, sommati costi e benefici forse è a vantaggio tuo. Magari avessi io il coraggio a quattro mani di fare lo stesso. E' forse il mio peggior rimpianto. Per quel che conta, ai miei occhi sei molto stimabile anche per questo. |
Re: La cattiva abitudine del pago
I depressi non possono scambiare nulla..presi come sono da se stessi..per definizione..purtroppo io rientro in questo caso
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Per gli amici i soldi sono meno importanti.. anche se, per quanto si possa vivere e vedersi in modo semplice.. i 10 euro per la benzina ci vogliono, le monetine per il biliardino ci vogliono, gli euri per la birra pure.. si tratta di pochi soldi.. ma senza quei pochi potrebbe essere un problema. Con le donne il discorso è un po' più articolato e credo che abbiano detto già tutto quelli prima si me. Non mi piace andare ad escort perché non mi risolve niente quel tipo di rapporto lì, non è (solo) lo stimolo sessuale il mio problema, e non sono neanche solo le donne il mio problema. Però non biasimo chi ci va, fanno bene, si divertono. |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Io ho 22 anni. Ma il discorso vale anche per la fascia di età dai 15 ai 21 e dai 22 ai 30(almeno qui in Italia). Quelli che hanno un lavoro stabile in queste fasce sono comunque la minoranza. Che vuoi dirmi che tutti questi non scopano e non hanno amici? Non hanno soldi, nel senso che usano quelli dei genitori, o qualche spicciolo fatto al part time. Chiaro che i soldi per pagarsi le birre ce l'hanno tutti. Per questo dico, è ovvio che a 40 anni se non hai un lavoro sei uno sfigato e nessuno ti vuole, perché viviamo in una società che non perdona e se non hai un lavoro non sei degno di rispetto a quanto pare. Ma la maggior parte dei "giovani" non hanno bisogno di avere successo. Basta sembrare fighi. Basta avere il carisma e nella vita puoi fare quello che ti pare. |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Per chi ha problemi sociali, poche o 0 amicizie, insuccesso con le donne, quindi no sesso e amore, arrivati a una certa età, l'unica è non cercare più le cose che hanno gli altri, e la vita che hanno gli altri, ma "ritirarsi" a una vita alternativa...un proprio stile di vita solitario, vita asessuale, no prostitute, no lavoro, autogestirsi e vivere da soli, possibilmente senza manco aver bisogno di soldi, il mio sogno sarebbe farmi una casetta in legno in posto sperduto dove la terra mi da da mangiare e dove non mi servono soldi per pagare luce e gas, perché non ci sono luce e gas, solo io la natura e la terra
Forse bisogna che ci allontaniamo dalle città e dagli impulsi sessuali continui e vivremmo meglio Cambiamento radicale |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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La fortuna aiuta soprattutto gli audaci e un costante lavoro in cerca della botta di culo non lo fa di certo chi sta a piangersi addosso, sicuramente c'è chi è più fortunato di altri, questo non lo metto in dubbio. |
Re: La cattiva abitudine del pago
Se ne conclude che il denaro non è l'unica moneta di scambio, e magari non è sempre la più efficace nei termini del raggiungimento di una vita "felice".
Quindi in teoria si dovrebbe "lavorare" per "guadagnare" altro oltre che agli eurini, qualcosa che hai da offrire all'altro, considerando che se non hai da offrire niente all'altro hai anche poco da offrire a te stesso. È vero, è tutto un contratto, uno scambio perpetuo, ma questo almeno ha la sua logica e la sua giustizia. Tutta la natura funziona in questo modo e naturalmente anche noi pretendiamo qualcosa. Se non fosse così si tratterebbe di costrizione, abuso, schiavitù. Ovviamente, come sempre, ce chi ce l'ha più facile e chi no, e magari chi, da certi punti di vista, non si meriterebbe ciò che gli viene dato. Non ti sto dicendo "cosa fare" eh, sto teorizzando, figurati se io posso ammonire qualcuno o dirgli che sta sbagliando. |
Re: La cattiva abitudine del pago
Conta solo il circolo sociale..se uno ne coltiva uno fin da adolescente ed é visto come cool avrà la strada in discesa
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Detto questo i tuoi coetanei usano i soldi dello stipendio part time o i soldi che gli passano i genitori per andare a divertirsi e ovviamente non potranno farlo in eterno e si dovranno trovare presto o tardi un lavoro adeguato altrimenti addio uscite, addio viaggi ecc... Fossi in te poi mi terrei stretto il lavoro per il motivo che ti ho detto prima visto che è molto brutto essere disoccupati sia a 20 che a 40 anni. |
Io avevo un conoscente (mai avuto amici) che si vantava con tutti di essere ricco.
Una volta é capitato di parlare con dei suoi amici mentre lui era assente e loro mi hanno chiesto se lui fosse ricco, dato che io lo conoscevo da sempre. Io ovviamente gli ho detto di no e quando lui lo ha saputo si é risentito tantissimo, perché aveva costruito la sua immagine millantando ricchezze e ostentando lussi che non poteva permettersi se non con finanziarie pagate dalla pensione del padre o dagli aiuti economici della nonna. Purtroppo in questo mondo non conta come si é ma come si appare. |
Re: La cattiva abitudine del pago
Per come la vedo io, all inizio c'è sempre una qualche forma di scambio, male se sbilanciato, meglio se bilanciato, ma comunque sono davvero poche le persone della nostra vita con cui andiamo oltre.
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Re: La cattiva abitudine del pago
hai una visione della vita troppo negativa e autodistruttiva per avere 22 anni.
Per fortuna già molti hanno ribadito che è un continuo trattare e trattative in tutti i campi della vita. Andare a prostitute è una scelta, come lo è fare uso di droghe! A mio parere bisogna saper distinguere la necessità dal vezzo! Drogarsi non è necessario. Come non lo è andare a prostitute per poi sentirsi peggio di prima. Accettate le vostre fobie ma non riuscite ad accettare che gli altri scopano più di voi. E allora leggo tanti discorsi su escort e prostitute come fosse un "dovere" trombare con loro visto che gli altri lo fanno gratis. Non funziona così. |
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È quasi più per noia che l'ho fatto, dopo mesi e mesi di giorni tutti uguali mi sono detto sai che c'è, proviamo questo... È davvero difficile confrontarsi con gli altri perché a me la vita non da stimoli, soprattutto non ho stimoli per socializzare, non lo so devo avere qualcosa nel cervello. Boh è come se desiderassi L'amicizia e l'amore solo a livello di immaginazione, poi nella realtà, ho la sensazione di stare meglio da solo. Riguardo al trattare, boh a questo punto sono spaesato, anche se avessi qualcosa da offrire, non riesco a capire cosa avrei bisogno dagli altri. (a parte il sesso ovviamente, ma è solo una cosa superficiale ce che stanca dopo un po', se c'è solo quellp) |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Ho tantissimi amici ma perchè sono qui ? Perché in fin dei conti anch'io sto molto meglio da solo, anzi per me è proprio una necessità mandare tutti a fanculo, e lo sta diventando sempre di più... per me gli amici non contano poi così tanto evidentemente anche se ho grande piacere di vederli a volte ma non sempre. Non chiamo mai nessuno, sono loro che chiamano me. Come vedi non sei l'unico. Ti sembra che io lo viva come un problema ? sono fasi della vita. Forse tu non hai sperimentato la fase degli interessi da avere in comune con qualcuno... e magari quando avrai tanti amici anche a te tornerà la voglia di mandarli tutti a fare in culo. chissà |
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Re: La cattiva abitudine del pago
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spesso il partner ha mal di testa |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Quando avevo 20 anni conobbi un trentenne che mi confessò proprio la stessa cosa tua. Non ti nascondo che lo prendevamo un po' in giro perché era un videogiocatore incallito, dall'apparenza tipica del nerd, aveva già quasi tutti i capelli bianchi a 30anni. Lo facevo venire a casa mia ogni tanto, quando facevo qualche festicciola (in realtà quasi ogni sabato), comunque ricordo bene che non viveva come un dramma la sua verginità, disse che non aveva bisogno di esperienza e che, quando avrebbe trovato quella giusta, gli sarebbe venuto tutto naturale... e infatti trovò l'anima "gemella" (il contrario di lui...) e si sposò! Evidentemente le sue convinzioni erano esatte ma, a differenza tua, non ha mai pensato o detto che non avrebbe trovato mai nessuna. L'importante è credere in se stessi |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Però si sopravvive ugualmente.. in molte associazioni dispongono di locali per le attività sociali a fronte di quote annuali davvero molto esigue 30-50 euro. Ogni tanto una pizzata tra soci (senza obbligo di partecipazione) e via. Nessuno dice che per divertirsi bisogna spendere 500euro nei weekend tra discoteche pub cocktail e alberghetto. |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Le donne non cercano i belli... le donne (dai 24 in su) sono attratte da chi è sicuro di se e fermo nelle proprie decisioni. Poi se sei un cesso se ne fregano altamente. Non è che devi diventare macho man, ma devi semplicemente sapere chi sei e cosa vuoi dalla vita. ispirare sicurezza in questo! Poi se nell'intimità sei meno sicuro non è un problema ma devi essere un uomo stabile in tutte le decisioni (anche in quella di conquistare chi ti piace a tutti i costi) |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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quindi una donna dai 24 in su, diciamo 25 di aspetto normale, si metterebbe senza problemi con un cessone vero? Io delle tante colleghe e conoscenti nessuna ne ho vista con i cessoni, tutt'al più con uomini normali, ne belli ne brutti. I brutti veri rimangono quasi tutti single, e non di rado a causa della loro condizione di emarginazione sviluppano anche depressione e trascuratezza nella vita. |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Sono fasi, magari vengono da una storia importante e si danno al menefreghismo senza che ci fosse un domani. Ma poi 24 anni, che succede a 24vanni subiscono un qualche trauma al compleanno? :sarcastico: |
Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
Certi discorsi mi danno un "trigger" tale che vorrei mandare tutto a rotoli.
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Re: La cattiva abitudine del pago
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Re: La cattiva abitudine del pago
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In una dove andavo io ci si riuniva ogni giovedì e in un altra il mercoledì poi al sabato e la domenica ci sono le attività all'aperto. |
Re: La cattiva abitudine del pago
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