![]() |
Che fatica i meridionali
Vivo al nord e lavoro a milano. Riflettevo sul fatto che tutto sommato la lombardia è abbastanza accogliente per un fobico. La gente non si saluta, sono tutti freddi, distaccati, non hanno tempo per le relazioni sociali. I parenti del nord poi sono perfetti. Rapporti ridotti ai minimi termini, non ti invitano se non 2-3 volte all’anno, e non ti obbligano a mangiare da loro, anzi.
Il problema è che i miei colleghi sono tutti meridionali, e faccio una fatica della madonna a gestirli. Sempre allegri, sempre sorridenti, sempre che ti vogliono offrire la colazione, sempre che organizzano eventi, uscite, cene, cose sociali varie. Sul lavoro ogni momento è buono per fare pausa, ridere, scherzare.. poi anche se li conosco da poco mi trattano come uno di loro... davvero estenuante. Vivere al sud per un fobico dev’essere una tortura. |
Re: Che fatica i meridionali
Vero, confermo.
Tutte e due gli approcci hanno lati positivi e lati negativi credo. Da un lato la riservatezza è confortevole e fornisce i propri spazi, ma può incoraggiare la fobia l'isolamento e l'evitamento. Insomma è confortevole ma proprio questo può essere pericoloso. Dall'altro lato abbiamo la pressione dei parenti e dei conoscenti bonaccioni che può mettere ancora più ansie e fa sentire ancora di più inadeguati, così per evitare tutto ciò ci chiudiamo in noi stessi. |
Hai ragione,mi fanno venire l'ansia. Anche perché spesso possono risultare invadenti ed inopportuni (intendo chiaramente SOLO quelli esageratamente estroversi)
|
... Poi si arriva a una certa età e anche essere invitati a fare colazione è un dono prezioso anche per il fobico più fobico... Ci risentiremo tra 30 anni per rileggere topic come questi, anzi io non ci sarò per motivi anagrafici 😁
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Io sono del nord ma del Veneto: i veneti sono gente abbastanza estroversa, anche loro tendono, per forza, a fare inserimenti sociali che noi fobici non vogliamo, o facciamo fatica. Il Veneto, secondo me, è, forse, la regione del Nord che, come modi di fare, si avvicina di più a quelli del Sud.
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Sicuramente a livello famigliare siamo molto più "freddi", per fortuna qua contano solo i parenti più stretti in genere (e per piu stretti intendo genitori e massimo fratelli/sorelle).
Tanto per farvi un esempio io durante le festività natalizie ho fatto a malapena il pranzo di Natale (con i miei, mia sorella e mia zia), so che al sud si inizia dalla vigilia e si finisce alla sera di Santo Stefano perchè si fa festa con tutti i parenti, anche i cugini di 3° :D:D Per quanto riguarda la socialità tendenzialmente è cosi anche per le amicizie, pero' ovviamente ci sono i pro e i contro...:pensando: |
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
Io son sempre rimasta al Nord, ma mi son trasferita coi miei da Torino a Milano e gia' li' di differenze ne ho viste e pure mia mamma concorda, differenze che ricalcan stereotipi , non bisogna neanche pensare che perche' una cosa e' uno stereotipo sia falsa...poi ci son sicuramente le eccezioni, non trarrei a priori conclusioni su una persona in base a dove vive o di dove e' il che non toglie che facilmente sia immerso in una certa realta' differente da un'altra (con anche qui eccezioni per esempio un ambiente di lavoro piu' o meno socievole o freddo dipende oltre che dal luogo geografico dove e' e il luogo d'origine delle persone che lo compongono da tanti altri fattori come il capo piu' o meno capace di creare un'atmosfera distesa e cordiale, il tipo di lavoro piu' o meno pesante- stressante-umile- frustrante, la tipologia dei lavoratori con piu' o meno serenita' economica anche a livello familiare, da come vanno gli affari ecc.) che inevitabilmente in qualche modo -variabile da soggetto a soggetto- influisce su di lui. |
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
Mi vien da pensare anche al nord, ad esempio i Romagnoli nel complesso sono molto più aperti ed espansivi (sono proprio conosciuti per la loro "solarità") rispetto ai Piemontesi, Valdostani o Liguri (e ripeto questo in linea generale, poi ci sono i singoli casi ovunque) |
Non penso di avere tutti i requisiti necessari per poter confermare ciò, ma io che sono del sud credo che un fondo di verità ci sia. Secondo me un sociofobico/evitante qua suda il doppio (e non per il caldo :D).
|
Mia nonna era del sud, questo ha lasciato degli strascichi di un certo tipo in famiglia, per quanto riguarda comportamento, invasività, frequenza di ritrovo con conseguenti aspettative, ecc..
Io però sono sempre stato estraneo a tutto ciò, da bambino no, ma crescendo sono diventato tendenzialmente freddo e riservato . Faccio molta fatica per quanto riguarda le interazioni forzate, ma dall’altro lato è comodo perché mi forniscono un “appiglio” per aiutarmi a interagire. Ho avuto due colleghe di giù che mi hanno stalkerato sui social e ogni giorno mi riempivano di domande per farsi gli affari miei e conoscere la mia vita, come faceva mia nonna. Così è pesante. Alla fine anche al nord si trova gente “oversocial”, gli stereotipi hanno fondi di verità, ma non netti come si possa pensare, si sono molto mischiati. |
Re: Che fatica i meridionali
In genere si, però ho notato anche differenze da regione a regione: i campani li ho trovati più estroversi mentre i pugliesi più riservati
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Non avete idea del cerimoniale da fare quando doveva venire un ospite da mia nonna, in sicilia. Con conseguente visita di rimando per sdebitarsi dei regali portati dall'ospite, il cosiddetto "pensierino".
Se poi il pensierino era inferiore di quantità o valore a quello che avevano portato gli altri, apriti cielo... |
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
Comunque il tutto è ovviamente in tono scherzoso, volevo solo far notare che il lombardo medio è più facile da gestire rispetto a un caloroso meridionale. Io quando vado in vacanza dove abitano i miei parenti al sud ho letteralmente l’ansia perché devo per forza passare a salutare tutti quando arrivo, e quando me ne vado, e mangiarci insieme ecc ecc.. quelli del nord ci abito nella stessa città e posso non vederli per anni.. |
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
Con questi nuovi mi sento obbligato a fare il socialone (finché reggo) ma ho il terrore che quando verrà fuori la mia vera personalità non la prenderanno benissimo |
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Si, concordo, qui al centro italia è uguale, ho diversi colleghi meridionali che si lamentano della nostra freddezza.
Già vedere i parenti 2 volte l'anno mi crea ansia. |
Io sinceramente non ho mai capito una cosa: perché gli estroversi e gli espansivi danno sempre per scontato che tutti siano come loro? Ognuno ha una personalità peculiare per le più svariate ragioni. Per me è roba elementare di cui ci si dovrebbe rendere conto già da bambini.
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Ho molti colleghi meridionali e mi ci trovo più o meno bene come gli altri.
Si,anche io ho notato che sono molto permalosi se gli tocchi le sue origini e la loro terra, anche qui con alcuni ci scherzo e gli sfotto con altri non è possibile farlo (e già qui si smentisce il luogo comune che sono tutti allegri) Però a molti vanno bene i luoghi comuni positivi.....sulla scoialità ,cucina, il sole ecc......non sopporto i luoghi comuni! Una collega che arrivo dava per scontato questa equazione "chiacchierona=simpatica" quando non lo era affatto!!! Anche questa storia di fare sempre festa non l'ho vista.....anzi, tendono pure a ghettizzarsi. Organizzano cene solo tra loro, invitando colleghi distaccati che magari vedono una volta al mese ma.....sono fratè meridionali |
Re: Che fatica i meridionali
Ci tengo a ribadire che non volevo fare questioni su come si comportano i meridionali in tutti gli aspetti della loro vita, ma solo la fatica che faccio io a rapportarmi con il 90% di quelli che frequento.
Spero non serva più questa precisazione. |
Re: Che fatica i meridionali
Più vai a nord più la gente è emozionalmente repressa.
Nella mia parentesi di vita oltremanica ricordo che sembravano tutti trattenuti, quasi avessero mille cose da dire ma non le dicevano, se le tenevano per loro. Poi con l'alcol si trasformavano, e diventavano tutti showman. Unica eccezione direi gli irlandesi, per il resto in linea di massima è così. Il clima influisce sul sistema nervoso. |
Quote:
Può anche essere la molla che per disperazione spinge ad affrontare certe cose, ma di per sé non è che risolva. [è solo per dire che questo è un forum per persone fobiche prima che per persone sole, perciò non vorrei che chi patisce determinati atteggiamenti venga trattato come un ingrato, perché è proprio quello il problema della fobia. Inoltre se il tentativo di includere è solo superficiale o parziale rischia di fare pure nascere situazioni sgradevoli] Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
:sisi: |
Re: Che fatica i meridionali
Da terrone da parte di padre non posso che quotare..sono un altro mondo
|
Re: Che fatica i meridionali
X funambolic
Ognuno ha il proprio spirito critico per valutare la realtà. Qui non c’è un professore universitario che parla di sociologia, ma solo persone che raccontano la propria esperienza. Che poi io non ho criticato nessuno, anzi è molto più vicino all’essere un complimento, quello che ho scritto. Ma essendo uno che preferisce limitare al massimo le interazioni con chi non conosce -anzi con tutti-, rapportarmi con persone così allegre, estroverse e intraprendenti mi mette a disagio. Che poi siano prevalentemente meridionali sarà una coincidenza, va bene... |
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
ed eravate già pronti a dare il Friuli all'esercito di Tito alla fine della guerra. :( |
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
Ricordo che ormai quasi 10 anni fa avevo trovato un'occupazione lavorativa temporanea dove avevo la mia stanza personale, con il computer personale, il mio cestino individuale, la mia finestra ecc.; una situazione irripetibile e, sociofobicamente parlando, invidiabile. Ma quasi ogni giorno un gruppo di colleghi bussava alla mia porta (personale) e chiedeva - in modo retorico -"caffè?". La mia ansia era dovuta proprio al fatto che mentre loro erano soliti azzuffarsi per decidere chi aveva l'onore di offrire, io non avevo (e non ho) né il carattere né la voglia per farlo; ma certo mi sentivo in difetto rispetto agli altri e temevo critiche altrui fatte di spalle. Allora un giorno decisi di pagare il barista giocando sui tempi e sulla scarsa attenzione che avevo dagli altri: anticipai il pagamento quando nessuno se l'aspettava. Uno dei presenti si dimostrò praticamente offeso, dicendomi che il caffè offerto da me non gli scendeva. Chiaro che ci rimasi male: anche se era solo uno ad aver avuto quell'atteggiamento, nessuno degli altri disse niente per rasserenare gli animi, per minimizzare l'accaduto. Una possibile spiegazione che ora mi do è che io non stessi simpatico a questo tipo e che quando qualcuno che non gradisci ti offre qualcosa, secondo una certa mentalità, ti mette in condizione di non sentirti libero di parlargli alle spalle o di giudicarlo negativamente. Penso che un po' sia vero che questa tendenza a dare importanza e risentirsi per certe cose sia più tipica di alcune aree geografiche che di altre. Non so come siano nate certe abitudini, può essere stato anche per via di una reazione a catena derivante da un fatto casuale. Immagino tipo che qualche millenio fa in una taverna della Magna Grecia un gruppo di persone consumò delle bevande alcoliche e al momento di pagare uno iniziò a dare di matto perchè voleva pagare lui tutti e 10 i sesterzi e basta, e a nulla valsero i tentativi degli altri di farlo desistere. Quegli altri, che erano pure loro abbanza 'bevuti', iniziarono a maturare una paranoia collettiva: se quello aveva fatto così ci doveva essere un motivo; era perchè probabilmente qualche maledizione poteva cadere su chi si rifiutasse sempre di offrire agli altri? Si chiesero. Le voci si sparsero e la superstizione si diffuse, e ancora oggi ne risentiamo degli effetti. |
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
|
Re: Che fatica i meridionali
Quote:
Quote:
Che è un po' quello che succede quando hai a che fare con qualcuno che vuole venderti qualcosa: il venditore più di successo è quello che riesce a carpire il più velocemente possibile la fiducia dell' acquirente con stratagemmi più o meno sottili facendogli anche mettere in secondo piano il senso critico verso l' oggetto. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 21:47. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.