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Essere grati alla fobia
occhei, occhei
c'è qualche svantaggio ad essere nati fobici ma spesso ci si focalizza solo sui difetti e non si vede quello che è stato un miglioramento a cosa mi riferisco? tutte questo tempo libero in più che abbiamo rispetto ai normaloni ci consente di fare cose sovrannaturali, che nessun comune mortale concepisce, certo ovvio, se il tempo non lo buttiamo in chat (es. chiocciola e muriel) in quanti di voi si sono fatti una cultura stando a casa? conosco gente a mala pena diplomata che parla come Foscolo ok quel genere di cultura è poco proficua, però c'è anche gente che hai imparato altre cose più produttive, che ha ottimizzato il suo tempo libero per migliorare la propria preparazione alla vita che si è configurato al meglio per primeggiare nel proprio campo ok il nostro tallone d'achille sono i rapporti sociali ma nella vita non c'è solo quello! noi valiamo, e possiamo dimostrarlo! basta col pessimismo muttlesco, è ora di riprenderci il posto che ci spetta di diritto nell'asocietà, il nostro piccolo angolo nascosto, dove poter portare a casa tante piccole soddisfazioni ci sarà chi sarà migliorato nel lavoro chi nello sport, tramite controllo ascetico chi nella meditazione, chi nel canto, chi nella scrittura, chi nella musica io ho visto la differenza, il potersi concentrare completamente su un obiettivo perchè tanto non c'è altro c'è una grossa differenza e si sta dietro anche a chi ha talento da vendere fobicate gente, fobicate (cit.) |
L'oréal..Perche' io valgo!
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Re: Essere grati alla fobia
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"non pensare agli uomini, adotta un hobby", dev'essere il mio nuovo motto... |
Ecco, io forse sono migliorato nel canto e nella musica ma ho visto gente ottenere i miei stessi miglioramenti e anche oltre pur frequentando altre persone. La verità è che le interazioni umane, se mirate e responsabili, non ti distolgono dai tuoi obiettivi di miglioramento ma possono contribuire a incrementare questo miglioramento.
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Ma guarda che si impara meglio seguendo l'esempio e la spiegazione degli altri. Io, in ogni cosa, non ce la faccio ad essere un autodidatta completo.
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Non so gli altri, ma a me la mia timidezza estrema e inibizione con gli altri, per un perverso meccanismo che è lungo spiegare, mi ha impedito: nello studio, negli hobby, nelle passioni improduttive e culturali tipo musica letteratura, ecc....anzi mi ha fatto perdere le poche cose buone extra-sociali che avevo: in particola modo la mia capacità di studiare e i risultati scolastici.
Io non sono di certo un pessimista, ma preferisco non illudermi: certamente gli introversi hanno delle potenzialità enormi, a mio parere,anche più degli estroversi, appunto per la capacità di eccellere in campi specifici...ma questo purtroppo vale per la piccola minoranza: purtroppo le potenzialità, per quanto grandi, rimangono solitamente potenzialità inespresse. |
gionni ti sei mai chiesto il perchè di questi tuoi blocchi?
forse perchè sei troppo concentrato a voler essere a tutti costi normalone? il primo passo per la vittoria è l'accettarsi per quello che si è accettare i propri limiti una volta individuato il proprio setting poi è più semplice usarlo al meglio per fare brutto |
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la portata, è una delle mie fobie preferite!
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Sono d'accordo con te solo se si hanno fobie circoscritte, niente depressione e capacità di mimetismo nel luogo studio/lavorativo. Altrimenti puoi accumulare tutte le conoscenze e abilità che vuoi a casa tua nel campo che più ti aggrada, ma non concretizzi almeno che non lo puoi fare nella tua camera, visto che appena esci fuori da solo stai male e sono difficilissime persino le cose sociali più semplici.
Studio (post liceale) e il lavoro sono strettamente connessi al sociale, come è stato riportato da alcuni non riuscire a seguire lezioni perchè stai male danneggia molto lo studio, oppure isolarti completamente a lavoro (come hai sempre fatto in contesti sociali con 'normali') certo non può permetterti di esprimere le tue potenzialità, anzi sei già bravo se resisti. Insomma, per me ansia sociale & co sono da sempre solo un impedimento in ogni campo. |
ma guarda, se non hai l'obbligo di frequenza puoi andare solo a far gli esami e cmq passare bene lo stesso (parola di scout)
certo l'esame poi è tutto da vedere ed è penalizzante essere very al lavoro, dipende da che fai ci sono lavori davanti al pc dove il contatto umano è solo l'1% ed il capo cmq se ne frega se sei un vegetale se nel 99% restante vali x 4 coi poteri fobici |
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Però un conto è capirlo razionalmente, un conto è riuscire metterlo in pratica, interiorizzarlo. Io sono riuscito in quest'ultima fase solo di recente, e non grazie a me ovviamente, ma grazie a circostanze esterne...ora mi sto dando da fare, ma il tempo perso un pò pesa: non tanto per via dei rimorsi quanto per la fatica di recuperare! |
Che la fobia sia lodata, nei secoli dei secoli.... :D
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scambiamoci un segno di pace |
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:D :D |
essere grati alla malattia,ma non in questo senso.essere grati alla malattia come risorsa,riflessione,cambiamento.
i limiti da accettare non sono questi.i limiti che ci fanno vivere male vanno superati,per la propria autostima. ieri sera l'ho fatto di nuovo...evvai! |
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Ciò che la fobia ci fa guadagnare in termini pratici è in parte illusorio, perchè non ci da la possibilità di scelta consapevole. Per forza di cose si vive, e magari si occupa il proprio tempo in maniera produttiva, ma è una scelta obbligata. La paura ti toglie la libertà di scegliere, la libertà di essere te stesso e di conoscerti pienamente, per poter scegliere con consapevolezza ciò che fa per te. Avendo conosciuto davvero l'amicizia, l'amore, la felicità che da il condividere sé stessi con gli altri, sceglieremmo davvero di barattare tutto ciò con un po' di tempo in più a disposizione? Cos'è che dà valore alle cose che si fanno? E' davvero solo il benessere personale? Io sono convinto che senza condivisione, tutti i successi che si riescono ad accumulare non abbiano molto senso. |
Re: Essere grati alla fobia
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Ma comunque, non serve a niente.:| Sembra quasi che si dia più importanza al fatto che tu stia sempre zitto, invece che venire lodato per il buon lavoro. Comunque, ho gia accettato tutte le cose positive e negative della mia introversione non ho rimpianti. |
Non sarò mai grata verso qualcosa che mi ha spinto verso a una sofferenza del genere...posso solo vivere questa parentesi di vita come un ulteriore bagaglio emozionale che mi ha donato diversi tipi di comprensioni.(ovviamente tt ciò riguarda la fobia..non la depressione )
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Se la fobia è una malattia, non è detto che curarla debba essere la priorità, soprattutto quando una persona ci si identifica. Cambiare dovrebbe essere un rigenerante piacere, non una scelta moralmente imposta... non tutti sono sempre pronti a stravolgere la propria vita. (e poi esistono i masochisti, dichiarati o meno! Anche loro hanno dei diritti) In particolare scegliere una specie di otium moderno, solitario ma produttivo, può essere plausibile anche per chi ha "conosciuto davvero l'amicizia, l'amore, la felicità che da il condividere sé stessi con gli altri". E' una possibilità nemmeno tanto indecorosa o inumana... non so se Supertramp o Seneca fossero dei fobici (non credo), ma entrambi in modi diversi sono arrivati a teorizzare/sperimentare la solitudine estrema per raggiungere nuovi gradi di consapevolezza (come realizzare che senza condivisione non può esistere felicità :D :D). Questo topic l'ho letto a modo mio, come un'esortazione a non aspettare la guarigione per vivere al meglio, per migliorarsi il più possibile, e ciò non toglie che questa guarigione poi la si possa cercare comunque. "Quelli non ebbero o quella fortuna o quella autorità che suole essere richiesta per il governo dello stato". Ma allo stesso tempo tuttavia condussero una vita non inerte... questi sembrarono aver fatto molto, benché non facessero nulla nella vita pubblica. Quote:
P.S. ammetto che lo scontro dialettico tra il partito dei fobici e quello dei nemici della fobia è stimolante proprio quando non raggiunge il compromesso... |
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(diciamo che sono aperta a ogni visione della fobia sociale, sia parzialmente positiva che totalmente negativa) Anche se penso che le malattie possano arricchire o almeno compensare di ciò che ti tolgono, in particolare le malattie dell'anima o del cervello... perché trasformano la realtà e talvolta la ampliano o la rendono più sfaccettata. O semplicemente rendono esplicito il grande valore della realtà "comune". (che magari molte persone socialmente inserite sottovalutano) "Così sembra che oggi il mio pensiero sia di nuovo razionale, simile a quello degli altri scienziati. Non è però motivo di gioia il ritorno dall'infermità alla buona salute fisica. La razionalità del pensiero impone infatti un limite all'idea di rapporto che una persona ha con il cosmo. Per esempio, chi non è un seguace di Zaratustra, potrebbe pensare a Zaratustra semplicemente come a un pazzo che ha convinto milioni di seguaci ingenui ad adottare il culto dell'adorazione del fuoco. Ma senza la sua "follia" Zaratustra sarebbe stato soltanto uno dei milioni o miliardi di individui che sono vissuti per essere dimenticati" (citazione FORSE autentica del discorso di John Nash al conferimento del Nobel) |
@gattasilvestra: concordo con ciò che ha detto animasola. Se è una malattia, o comunque una situazione che ci reca infelicità, non desiderare di curarla e volerne rivalutare gli aspetti positivi, suona tutt'al più come una sorta di più o meno inconscio "fare di necessità virtù". Il voler rimanere arroccati nella propria paura degli altri, tanto da volerla rivalutare, mi sembra più una scelta dettata dal disagio, piuttosto che da una riflessione o da un desiderio naturale e consapevole.
Quando ho scritto che si tratta di una scelta obbligata intendevo questo: obbligata dalle proprie paure, che scelgono per noi. Non è ciò che vogliamo davvero, ma ciò che ci fa soffrire di meno nell'immediato. Volersi isolare deliberatamente, per creare, ricaricarsi o quant'altro, è una scelta personale e soprattutto dettata da esigenze temporanee. Segnalavo qualche giorno fa l'album di Bon Iver, concepito durante mesi di totale e volontario isolamento. |
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sei peggio della solfa!!! e qui mi hanno pure logorrato il thread, puaaaah |
Non è logorrea, è grafomania.
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Credo che la paura (anzi, la fobia, intesa come paura totalmente irrazionale) non renda incapaci di intendere e di volere. Sicuramente paralizza nell'agire, ma non impedisce davvero di ragionare onestamente e in modo del tutto deduttivo... a prescindere dall'esperienza. Moltissimi fobici (tutti?) desiderano cose che di fatto non hanno provato, come il matrimonio, una vita sociale, ecc... tutte scelte ambite o perseguite solo in base a un ragionamento logico e all'esempio dato dai "sani". Non è un po' semplicistico ridurre dei ragionamenti analoghi ma che arrivano a conclusioni opposte (elogio della vita asociale) alla favola della volpe e l'uva? Quote:
Estremizzando... esistono persone che rifiutano di sottoporsi alla chemioterapia o alla radioterapia, a fronte di esigue speranze di sconfitta del tumore. In teoria sono persone che si arrendono alla morte per paura degli effetti collaterali delle terapie... da un altro punto di vista la loro è una scelta molto vitale. Quote:
mi spiace, mi sembra sempre di esprimermi in modo insufficiente rispetto a ciò che sento e vorrei trasmettere... comunque vedo bene la validità dei vostri ragionamenti, che in fondo ho adottato |
come al solito fate la psicologia spicciola sulle vite degli altri
la bardite si diffonde :D non avete tutti gli elementi per fare le vostre simpatiche supposizioni, non sapete cosa e quanto ho vissuto io, e come non sapete come vivo adesso ipotizzate leggendo dei post divertente forse si ma non necessariamente veritiero tra l'altro ringraziate la fobia se avete il tempo di casseggiare in sti topic :lol: |
mi dispiace, per sintesi e riassunti sono negata :?
illuminante l'intervento di calimero... del resto voi (bardamu e anima) lo conoscete, non so se per via diretta o indiretta (pettegoli 8)), e comunque potete ben vedere l'impegno che infonde per i gruppi di autoaiuto... insomma, state giocando di ruolo, quando impersonate i difensori e i detrattori della fobia... che perversi :wink: |
Ma io non è che stessi parlando solamente di cali, ho cercato di generalizzare il discorso, perchè mi sembra di riscontrare certi atteggiamenti e certi meccanismi di difesa comuni a tutti gli esseri umani, non solo ai fobici.
Come sempre alla base c'è il riuscire a separare i comportamenti dettati dalla paura, da quelli attribuibili ad una reale volontà. Se ci sono discrepanze e incoerenze, come per esempio rimpiangere la mancanza di amori e amicizie da un lato, e dall'altro rassegnarsi come semplicemente "inadatti" a vivere queste cose, si tratta di difesa personale, di evitamento, di comportamenti il cui mandante è la paura, conscia o inconscia che sia. La misantropia può essere tantissime cose. Il disinteresse verso gli altri anche. Ma tutti i casi in cui si avverte una mancanza, e però in qualche modo si oggettivizza e assolutizza il motivo per il quale non la si può ottenere, sono auto-illusioni, create più o meno inconsciamente per non soffrire e per meglio sopportare il conflitto fra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere (o che si reputa "normale" essere). Io parlo in prima persona, avendo osservato, nel corso di anni di riflessioni e anche tramite l'aiuto di una professionista, alcuni di questi meccanismi prima di tutto in me stesso, ed avendo imparato a rapportarli su altre scale e traslarli in altre situazioni. Si tratta di capacità di osservazione, di astrazione e di spirito critico. E' psicologia della domenica solo per chi rifiuta di mettersi in discussione, persino con la psicologia degli altri giorni della settimana. Fosse anche psicologia della domenica (?), nel mio caso sta funzionando. |
a parte che siete ot, qui si parlava dei vantaggi della fobia, non degli svantaggi o dei meccanismi di difesa (di cui tra l'altro sono gran maestro e potrei anche elencarveli tutti, ma ovviamente non ho voglia)
alla solfa aggio da dire che la guscia al femminile nun le riesce bene, e poi se le è capitato un male senza pregi nun è colpa nostra, è stata sfortunata :D cmq io non faccio a cambio al barda anvece voglio da dir che l'è ancora qui dopo molti mesi che non so che progressi abbia avuto ma così a pelle non mi sembra che si sia ancora sbloccato nella cosa che più conta per quanto riguarda l'elogio alla fobia e ai suoi pregi, forse siete troppo occupati a lottare per vivere la vita che il signore vi ha dato... aggià, non credete, vabbè, ciò che vi ha dato la natura, o il karma o buddah, come preferite :D tutta sta smania di uscire, e non ci si gode la casa c'è anche chi è già uscito a sufficienza in passato o chi ora parlerebbe come un muratore se fosse rimasto estroverso e discotecaro, mentre anvece adesso con la cultura fai da te gioca al piccolo filosofo capacità d'adattamento, avere il massimo dal minimo, spirito competitivo fobico, autoappropriazione, lotta per i diritti fobici, legalizzazione della fobia votate me alle prossime elezioni 8) |
accetta i tuoi limiti da agorina e cedi il passo ai professionisti della fobia 8)
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ho visto il tuo sosia gemini
l'agorizia non ha più segreti per me conosco i vostri pregi e difetti i vostri limiti siete estroversi che escono solo un po' meno della media di casa :D però se vuoi ti insegno qualche fobia specifica, così non sfiguri :lol: prrrrrrrr |
Quote:
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:(
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..
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Ciao CC ben tornata :wink: mi hai dato l'ispirazione x un nuovo nomignolo GuscioSangolo :D
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Grazie, CC... ma che non mi si dia retta è ampiamente preventivato, e per fortuna sono qui come discente. Piuttosto, trovo sconfortante che ci si parli addosso, per restare eternamente sulle proprie posizioni... per questo ho la sensazione di essermi imbattuta in un gioco di ruolo.
L'altro giorno mi chiedevo dove fossi finita, mi ha fatto piacere ritrovarti... |
la verità è che siamo tutti bloccati qui
se voi volete stare più male liberissimi di farlo, ma non consideratevi "più meglio" solo perchè prendete in considerazione il problema più di altri il mio metro di giudizio sono i fatti, e di fatto siam tutti qui a postar finchè non spiccate il volo siete tutti nella stessa prigione, solo che voi l'avete tetra e triste, io l'ho colorata e piena di gadget prrrrrrrrrr a tutti |
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