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cancellato2855 24-09-2008 14:55

Imbarazzo in scena
 
Corso di teatro, improvvisazione.

Dobbiamo simulare di essere a un corso di seduzione. Siamo in tre, due uomini, che interpretano i clienti, e una donna, nel ruolo dell'istruttrice.

Il mio partner mi frega il ruolo, quello dello sfigato che non ha mai avuto una donna e che non sa come approcciarsi. Allora scelgo il ruolo di un tizio che è lì solo per conquistare l'istruttrice. Queste scelte le facciamo all'insaputa l'uno degli altri, per rendere più veritiera l'improvvisazione.

Fatto sta che, quando la ragazza che interpreta l'istruttrice mi chiede cosa farei per stupire una donna, io non so cosa rispondere, nemmeno nella finzione scenica!!!

Ancora più imbarazzante è il momento in cui devo dare alla ragazza risposte coerenti col ruolo che mi sono scelto, cioè quello che ci vuole provare. Mi sento imbarazzato, a completo disagio. Mi viene il timore irrazionale di rendermi ridicolo, o addirittura offensivo. So che stiamo solo recitando, ma il mio imbarazzo è come se fossimo nella realtà.

La cosa peggiore è che mi rendo conto che questo disagio lo proverei anche nella vita reale, e questo è l'aspetto peggiore.

MarcheseDelGrillo 24-09-2008 16:25

E' un corso di teatro vero e proprio una specie di terapia psicodrammatica? Sono curioso, perchè anche io l'anno scorso ho partecipato a un corso di teatro, ma un esercizio così non ce l'hanno mai fatto fare.

Comunque secondo me la cosa non dovrebbe spaventarti più di tanto. Hai messo a nudo una parte di te; in un corso di teatro è INEVITABILE farlo, perchè prima della tecnica recitativa bisogna imparare la psicotecnica e quindi liberarsi dalla maschera che si indossa giornalmente.

Prendi la cosa come uno stimolo. Interrogati a fondo su cosa hai provato e su cosa proveresti nella realtà... e continua! Non fuggire mai davanti a un esercizio, non trovare scuse, buttati sempre!

Ti assicuro che se lo prendi per il verso giusto, un corso di teatro può rivelarsi molto utile!

pain 24-09-2008 23:57

Quote:

Originariamente inviata da isolafelice
Quando ti chiedono qualcosa che non sai fare, pensa alle persone che hai visto comportarsi in quel modo: al collega seduttore, all'amico che una sera approcciò una ragazza in discoteca; per una volta distaccati da te stesso e pensa di essere lui, calati nei suoi panni, forse l'interpretazione riuscirà meglio così.


senza il forse... x una volta cerca d non essere un patetico sfigato :D

senza offesa eh? siamo tt nella stessa barca tanto :cry: lo sei tu cm lo sn io.


cmq in alternativa pensa a quelka film, di don giovanni nei film ce n'è un infinità

Zed 25-09-2008 09:31

Re: Imbarazzo sulla scena
 
Quote:

Originariamente inviata da Nosfigatu
Corso di teatro, improvvisazione.

Dobbiamo simulare di essere a un corso di seduzione. Siamo in tre, due uomini, che interpretano i clienti, e una donna, nel ruolo dell'istruttrice.

Il mio partner mi frega il ruolo, quello dello sfigato che non ha mai avuto una donna e che non sa come approcciarsi. Allora scelgo il ruolo di un tizio che è lì solo per conquistare l'istruttrice. Queste scelte le facciamo all'insaputa l'uno degli altri, per rendere più veritiera l'improvvisazione.

Fatto sta che, quando la ragazza che interpreta l'istruttrice mi chiede cosa farei per stupire una donna, io non so cosa rispondere, nemmeno nella finzione scenica!!!

Ancora più imbarazzante è il momento in cui devo dare alla ragazza risposte coerenti col ruolo che mi sono scelto, cioè quello che ci vuole provare. Mi sento imbarazzato, a completo disagio. Mi viene il timore irrazionale di rendermi ridicolo, o addirittura offensivo. So che stiamo solo recitando, ma il mio imbarazzo è come se fossimo nella realtà.

La cosa peggiore è che mi rendo conto che questo disagio lo proverei anche nella vita reale, e questo è l'aspetto peggiore.

Ma non ho capito, perchè parli al presente: è già successo oppure dovrai farlo a breve?

Immagino che con l'improvvisazione puoi dare il taglio che vuoi al tuo "seduttore".
Puoi scegliere di essere un Casanova, oppure uno di quelli che si credono seduttori e collezionano solo figure di cacca e buttarla sul ridere (i classici pappagalli).
Con quest'ultima soluzione, qualsiasi cosa "offensiva" dicessi sarebbe neutralizzata.
Secondo me sarebbe meglio ispirarsi ai fillm se vuoi essere un "vero" seduttore.
Personalmente non conosco nessuno che posso considerare seduttore: al limite piace, o ci sa fare (che è già qualcosa) ma Seduttore proprio no!

Intanto non preoccuparti, alla fine è tutto un gioco!
Comunque complimenti per la scelta del teatro, molto coraggiosa! :D

emilio-uahlim 25-09-2008 14:04

Quote:

Originariamente inviata da gemini
Il bello del teatro è che non potresti risultare ridicolo nemmeno volendo.

E' vero, tutt'alpiù possono dire: cazzo, quello sì che è un comico con le palle.

cancellato2855 30-09-2008 09:33

Ciao a tutti.

Dunque... quello che sto facendo è un vero corso di teatro, e le improvvisazioni riguardano diverse situazioni, quindi è possibile che qualche corso faccia fare alcune cose e altri corsi ne scelgano altre.

Nel caso specifico, che si era già verificato quando ho aperto il topic, l'imbarazzo era dovuto soprattutto alla mia mancanza di esperienze nella vita reale, che temevo emergessero anche nella finzione. Sono sempre stato deriso quando ho tentato di approcciare donne, quindi, anche quando devo fingere sulla scena, si innesca un blocco psicologico del tutto involontario.

La cosa peggiore è che questo sintomo si verifica anche nella vita reale. Prima delle ferie, per esempio, sono uscito con una ex collega e l'ho portata in una delle migliori gelaterie della mia provincia, dove voleva andare lei, che si trova nella mia città, proprio in una zona dove vive gente che mi ha sempre preso per il culo, soprattutto da ragazzino, determinando, o contribuendo a determinare, i miei problemi psicologici. Anche in quel caso provavo un certo imbarazzo, al punto da evitare di incrociare lo sguardo di gente che mi conosceva per non doverla salutare. Per fortuna il desiderio di stare con quella ragazza era tale che sono riuscito a controllare il problema e a rimanere del tutto spontaneo.

Tornando al teatro, anche ieri, dovendo leggere un testo in diversi modi (come una macchina, come un prete che celebra la messa cantata, come un bambino che fa un tema, e infinte l'interiezione) mi trovavo in enorme imbarazzo, un imbarazzo dovuto alla mia parte irrazionale, a stento dominato dalla parte razionale. Quando i miei compagni ridevano, mi vergognavo come se stessi facendo qualcosa di inopportuno, pur sapendo che non era così, e mi veniva da ridere allo scopo di mostrare che anche io mi rendevo conto che stavo facendo una cosa buffa.

Tutto questo dipendeva dalla parte irrazionale, difficilmente dominabile, anche se la parte razionale sapeva che era solo una rappresentazione teatrale e cercava di tenere un contegno opportuno.

In fondo non è altro quel desiderio di fuga per paura del giudizio degli altri, la fobia sociale, insomma, e la cosa peggiore è che si presenta anche in situazioni di vita reale con tutte le conseguenze del caso.

bardamu 30-09-2008 11:46

Domani ho la prima lezione...speriamo bene :D

cancellato2855 30-09-2008 11:50

Preparati a prenderci na fregaccia di zampate (una gran quantità di calci nel sedere) :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

TristanII 30-09-2008 13:53

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Domani ho la prima lezione...speriamo bene :D

Voglio un biglietto di prima fila per il tuo debutto! :D

bardamu2 30-09-2008 14:17

Quote:

Originariamente inviata da TristanII
Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Domani ho la prima lezione...speriamo bene :D

Voglio un biglietto di prima fila per il tuo debutto! :D

Però devi lasciare gli ortaggi all'ingresso.

TristanII 30-09-2008 14:24

Quote:

Originariamente inviata da bardamu2
Quote:

Originariamente inviata da TristanII
Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Domani ho la prima lezione...speriamo bene :D

Voglio un biglietto di prima fila per il tuo debutto! :D

Però devi lasciare gli ortaggi all'ingresso.

Avevo già la mise adatta all'occasione, uff.

http://tinyurl.com/3szfqv

TristanII 30-09-2008 15:54

Alle medie partecipavo alle recite di fine anno, forse l'avevo già scritto da qualche parte. Anzi era la prof a scegliermi e a darmi pure la parte da protagonista (a parte l'ultimo anno, che era da co-protagonista - non gliel'ho mai perdonato 8)).
Non mi ricordo di particolari stati d'ansia, eppure si recitava su di un palcoscenico in aula magna di fronte a tutta la scuola.

Chissà se adesso ne sarei ancora capace. In seguito al liceo partecipai soltanto una volta ad un corso di "recitazione" tenuto da alcuni professori: alla prima lezione mi ritrovai a leggere San Martino di Carducci come fosse un necrologio, mi dissero (no, dico, esiste un altro modo per leggere quella poesia!? 8)).

bardamu 02-10-2008 14:07

Ieri ho fatto la prima lezione. E' stato molto bello, ma anche faticoso. Era da tempo che non mi lanciavo in un'esperienza sociale del genere extra forum, con un gruppo di persone del tutto sconosciute. Ma poi ho visto che c'erano altri altrettanto impauriti, persone che arrossivano e timidi dichiarati. Alla fine ci siamo sciolti tutti e ritrovarsi al centro dell'attenzione a piroettare un po' a casaccio e a recitare frasi con tono impostato non è stato così impossibile. Un paio di persone più navigate mi hanno detto addirittura che credevano avessi già fatto corsi del genere in passato. Alcuni del gruppo, dopo il corso, mi hanno anche invitato a mangiare una pizza con loro.

bardamu 02-10-2008 14:52

Quote:

Originariamente inviata da -Lilly-
evvvai.. :)

:wink:

Tristan 02-10-2008 14:56

Ricordati di chi t'ha voluto bbbene quando Hollywood ti chiamerà!

(Voglio i ringriaziamenti alla consegna dell'Oscar, tipo In&Out 8))

cancellato2855 02-10-2008 23:57

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Ieri ho fatto la prima lezione. E' stato molto bello, ma anche faticoso. Era da tempo che non mi lanciavo in un'esperienza sociale del genere extra forum, con un gruppo di persone del tutto sconosciute. Ma poi ho visto che c'erano altri altrettanto impauriti, persone che arrossivano e timidi dichiarati. Alla fine ci siamo sciolti tutti e ritrovarsi al centro dell'attenzione a piroettare un po' a casaccio e a recitare frasi con tono impostato non è stato così impossibile. Un paio di persone più navigate mi hanno detto addirittura che credevano avessi già fatto corsi del genere in passato. Alcuni del gruppo, dopo il corso, mi hanno anche invitato a mangiare una pizza con loro.

Bene, collega, sono contento per te.

Ma cosa avete fatto, concretamente?

bardamu2 03-10-2008 11:54

All'inizio ognuno ha pronunciato qualche parola di presentazione. Poi esercizi di gruppo, tipo mantenere una camminata particolare, coordinarsi con gli altri nelle varie posizioni, formare coppie e accordarsi su un saluto comune ogni volta che ci si incontrava nella stanza. Esercizi con la voce, pronunciando frasi con un certo tono. Le parti più impegnative ovviamente sono state quelle in cui si era da soli al centro dell'attenzione di tutti, come per esempio lanciarsi al centro di un cerchio di persone, eseguendo i movimenti che prima si facevano in gruppo. Più che altro è stato un incontro introduttivo. Stasera ho la seconda lezione, poi magari ti/vi racconto :wink:

cancellato2855 03-10-2008 12:03

Già, mi ricorda proprio quello che facevo io. Io, però, non iniziai alla prima lezione, ero piuttosto scettico. La prima sera dovevamo addirittura prenderci a calci in culo!

Poi dovrebbero arrivare le improvvisazioni, prima mute, come svegliarsi la mattina, poi parlate, prima da soli e poi in gruppo.

Quanti siete?

Ciao collega
:mrgreen:

bardamu2 03-10-2008 12:37

Quote:

Originariamente inviata da Nosfigatu
Già, mi ricorda proprio quello che facevo io. Io, però, non iniziai alla prima lezione, ero piuttosto scettico. La prima sera dovevamo addirittura prenderci a calci in culo!

Poi dovrebbero arrivare le improvvisazioni, prima mute, come svegliarsi la mattina, poi parlate, prima da soli e poi in gruppo.

Quanti siete?

Ciao collega
:mrgreen:

Siamo una quindicina, come età si va dai 22 agli oltre 40. Quella dei calci nel sedere magari la suggerirò :D
Un'altra cosa che "pensavo fosse semplice e invece no", è stata guardare negli occhi degli sconosciuti e sorridersi a vicenda...strano a primo impatto.

bardamu 09-10-2008 15:10

Ieri sera c'era un tipo nuovo...era letteralmente il SOSIA DI TINO. Poi quando ad un certo punto ha ammesso davanti a tutti di essere molto timido, mi è venuto veramente il dubbio.

Il corso procede bene, ieri ci siamo prodotti in pose plastiche tratte da quadri, sculture e film famosi. Ho fatto la mia bella figura con uno Zampanò nell'atto di tirare un camioncino coi denti e con la tabaccaia e la volpina di Amarcord.

cancellato3011 19-10-2008 12:46

se questo è il genere di cose che si fa in questi corsi, mi sa che un salto lo faccio volentieri pure io...
la mia più grossa preoccupazione è non riuscire a memorizzare battute e dialoghi troppo lunghi, ma se inizialmente fanno partire con improvvisazioni, tentativi di imitazione/atteggiamenti e camminate particolari ce la posso fare senza molte difficoltà.
Anzi posso impegnarmi per far divenire ciò che mi viene a sprazzi spontaneo naturale in ogni momento.
Sìsì ne sono convinto....un corso di teatro del genere e ciò che può servirmi.
La follia in testa ce l'ho...la battuta...l'azione folle...quello che mi manca è solo la voglia di manifestarla agli altri in ogni momento.
Se nel corso si fa in modo di "essere obbligati" a manifestare una situazione, siamo a cavallo.

cancellato2369 19-10-2008 12:49

come m'ha detto red riporto qui il mio post dell'altro thread

Quote:

allora...fino a ieri ripetevo in continuazione frasi del tipo il teatro non fa per me, io non so recitre seguendo un copione....cioè...mi impappino subito...a quel punto mi trovo meno a disagio nell'improvvisare senza un copione in mano...parlerò poco, ma almeno un "i criceti miagolano mungendo la mucca" o un "se sono rose fioriranno, se sono finocchi prevedo scintille i ncamera da letto" mi viene sul momento se sgombro la mente.
Credo che il mio problema a dialogare possa derivare anche da questo ed è per questo che sto riflettendo realmente sull'ipotesi di un corso d iteatro.
Infatti ho notato una cosa: ho detto a più riprese di sentirmi in parte estroverso e non quindi un solo introversone timido/poco loquace.
Credo di aver capito che la parte estroversa di me esce quando tengo la mente libera....quando sono carico....e infatti spesso al mattino quando ho la voglia di riniziare la giornata o alla sera se sono carico per una programmazione particolare...
ecco...quando riesco a sgombrare la mente escono le parole spontanee e soprattutto escono le battute...e le battute le ritengo importanti perchè sono una molla per aumentare la propria autostima vedendo i buoni risultati visivamente sul viso dell'altro.
Poi ho detto che sono poco loquace....che non riesco a parlare di banalità del tipo "cosa hai fatto ieri?"...ecco questo accade perchè in quella microfrazione di secondo credo che mi soffermo su tale pensiero.
Invece di esplicare immediatamente il concetto mi dico "chissà cosa avrà fatto la Laura ieri?"...ma in quella frazione di secondo già tutta la curiosità e svanita e non sento più il bisogno di chiederlo...tutto ciò si protrae sull'atteggiamento che manifesto e per questo poi arrivo a risultare poco loquace.
Mi ricordo di quando ero estroverso e ricordo che ero estroverso semplicemente perchè pensavo mentre parlavo: sputavo fuori ancor prima di intuire ciò che il mio cervello stava pensando.
Oggi, da introverso, non dico "ciao" se nel mio pensiero non ho già elaborato "dico a marco, ciao come stai?" e quindi se non ho elaborato già lo "stai" finale.
Da estroverso, invece ero capace di dire "ciao" anche se dopo non avevo ancora elaborato nulla...magari mi ero fermato al "come"...e quindi ci avrei potuto mettere un "va" o un "te la passi" a seconda di cosa usciva dal cervello in quel momento.
Oggi se penso di dire a quella persona "ciao come te la passi...." dico quello e so già che dirò quello appena ho esplicitato il "ciao".

Dunque la proposta del corso di teatro...
come detto ipotesi sempre scartata perchè a ricordarmi copioni a memoria non ci so fare proprio...è già tanto se mi ricordo il nome della persona che ho davanti solitamente; e se devo imparare qualcosa a memoria ci metto secoli e probabilmente senza nemmeno rendermene conto attuo certamente modifiche:
se il pezzo ipotizziamo che sia "mi immobilizzo i tuoi occhi perchè è intrigante vosservare il riflesso delle stelle che si addormentano nel cielo"; è probabile che esca dalla mia bocca (se sto seguendo un copione mettiamo di anche sola mezza facciata) come un "mi fisso suoi tuoi occhi perchè è intrigante cercarne il riflesso delle stelle che si addormentano..."

Però sono molto interessato dall'idea di poter reimparare l'arte dell'improvvisazione: ho letto diversi manifesti di corsi di teatro in cui insegnano a recitare e a improvvisare.
Voglio imparare a svuotare la mente come facevo un tempo e a concentrarla solo sul discorso in modo attivo.
Cioè sentire la persona davanti dire "cane" e rispondere "oh oh oh chihuaua....po po po po chihuauaua" (per chi non la conoscesse la canzoncina di dj Bobo di qualche estate fa); cioè reagire in modo immediato alle parole dell'altra persona.
D'altro canto la fermezza nel rispondere non mi manca: le stesse risposte che ho dato in questo post "po po po chiuauaua" e "se sono finocchi prevedo scoppiettii in camera" sono state scritte di getto senza pensare....si può dire che sono state "scritte estroversando".
Ciò vuol dire che al mio interno la prontezza nell'elaborare non manca. Questo è già un punto fondamentale.
Non fossi capace di elaborare una risposta immediata direi "pazienza...ho il cervello lento".
Dal momento che mi rendo conto che a mente libera e serena so esercitare un ruolo attivo (anche nella vita di tutti i giorni le poche volte in cui ho avuto la voglia di estroversare) nel gioco della conversazione vorrei reimparare l'arte di compiacersi dei discorsi anche banali come facevo un tempo.

Tante volte negli ultimi tempi mi sono detto: io sono diventato poco loquace perchè non trovo comprensibile aprire bocca per parlare di banalità come fanno gli altri del livello di "ho visto la parrucchiera che aveva i brillantini alle labbra" o "ieri sera siamo andati a mangiare una pizza".
Vero. Però ora mi sono reso conto che il concetto in sè è banale, ma per me una volta non era così banale....le dicevo anch'io ste cose...
perchè? perchè era il modo in cui le dicevo che non era quasi mai banale.
Dovevo dire "ho visto la parrucchiera ecc...ecc...."
e allora dicevo "oh non sai cosa ho visto ieri....pazzesco! la mia parrucchiera aveva un rossetto con i brillantini....sembrava una via di mezzo tra una che si è mangiata il trucco di Platinette ed una in menopausa con le speranze di papparsi un bel giovanotto".
Ecco anche questa frase mi è venuta di getto scrivendo.
Probabilmente qualcuno di voi la valuterà come una frase idiota; altri come un'uscita brillante...
Notato la differenza? tra la prima banale "la parrucchiera aveva i brillantini" e la seconda?
ecco. Negli ultimi anni mi sono abituato a pensare in modo molto concreto...parrucchiera + brillantini? come notizia serve concretamente a qualcuno per il proseguire della vita? No.
Ottimo inutile.
Negli ultimi anni mi sono dimenticato di un aspetto importantissimo della vita, di ciò che mi spingeva nei primissimi anni della mi adolescenza a vivere da estroverso: l'amore nello stare insieme.
O meglio l'ho vissuta in maniera totalmente differente: amo stare insieme agli altri, ma farlo esponendo solo ciò che è concretamente utile.
"Attento all'auto", "come è andata la verifica (raro...perchè solitamente pensavo "chissene? è andata come è andata....ormai quel che è fatto e fatto e parlarne non cambia nulla....")", "ciao", "ci vediamo domani" e poco altro.
Ma l'amore per interagire con l'altro?
Io mi sono soffermato sull'aspetto più concreto (facendolo passare anche per qualcosa di superiore e sublime...): mi basta un abbraccio, uno sguardo e poi si può rimanere in silenzio.
No. Le persone amano sentirsi ascoltare e ascoltare; amano chi riesce a farle sorriderle come facevo io un tempo, chi ama esporsi all'altro.

TROPPO SEMPLICE
IO in questi tempi ho preteso che le persone venissero da me giusto perchè ero io....vivendo quasi di rendita su ciò che SONO STATO....per un mio sguardo....un mio abbraccio...
Si...ma dopo l'abbraccio...dopo lo sguardo? il silenzio totale?
Non è giusto. Negli ultimi mesi sono quasi andato fiero di essere diventato più introverso e riflessivo e invece forse è quasi un atteggiamento egoistico (nascosto dietro ad un falso altruismo/benevolismo e sensibilità).

Dunque soprattutto per affinare l'arte dell'improvvisazione perchè recitare più di tanto non mi interessa....anzi mi interessa anche la recitazione nel momento in cui si abbina la recitazione al gioco.
Esempio? esempio essere tra amici/e e fingere di essere prima una "mamma" che cerca di far sorridere il proprio bambino con tutte le moine e le smorfie del caso e poi impersonificar eimmediatamente il bimbo dicendo "mamma....tette grandi...io succhiare latte da te"
Ecco: la situazione la si può fare improvvisando dal nulla e inventarsi la scena momento per momento o viceversa partire con preconcetti già configurati.
Esempio? esempio le frasi che ho scritto in questa discussione:
quella dei "finocchi" (senza offesa per chi fosse omosessuale ovviamente....fa parte della goliardia teatrale immagino), o la scenetta del bimbo che dice con la vocina "mamma....tette grandi".
Ecco queste sono già frasi che potrebbero esser erinchiuse dei cassetti della memoria per poi essere ritirate fuori nel momento giusto (come fossero appunto tanti piccoli copioni).

Per intenderci....un "buona la prima" di Ale e Franz l'avete mai visto su mediaset?
Ecco quelli sono i risultati della mia precedente estroversione, quelli sono i risultati di uno che è bravo un minimo ad improvvisare...

E quindi direi che sì....mi sto davvero avvicinando all'idea di provare un qualche corso teatrale.

Quindi a questo punto domanda:
qualcuno di voi l'ha già provato a fare? differenze tra prime e dopo (le immagino....ma tanto per parlare un po' Razz)
E soprattutto: qual'era il range di età che avete trovato? perchè la sensazione credo sia differente se chi hai davanti sono tutti coetanei (non so.....18-20enni), viceversa tutti 70enni, o ancora tutti 50 enni, o un po' 20enni e un po' 40 enni....o magari qualche 15enne...
Insomma solitament econ che gente si ha a che fare?
Altra domanda (di cui purtroppo immagino già la risposta): esistono corsi in cui non sussiste il versamento di una quota di partecipazione/pagamento? insomma un qualche corso gratuito? voi avete messo soldi? quanti? sapete com'è...uno studente i soldi non li trova facilmente da nessuna parte se non va a rubarli.
Tecnicamente (domanda che vale ovviamente per chi ha fatto qualche corso) in cosa è consistito il corso che avete fatto? qual'era il "programma" che solitamente svolgevate? il lavoro che c'era dietro? su cosa? argomenti? trucchi acquisiti?

MarcheseDelGrillo 19-10-2008 13:32

Giova, allora...

Io ho frequentato un corso di teatro l'anno scorso.
Il prezzo era di 130 euro mensili (ogni mese 16 ore di lezione divisi in 2 incontri settimanali di 2 ore ciascuno), ma credo che puoi benissimo trovare qualcosa a prezzi più bassi.
Se non addirittura qualcosa di gratuito... tipo corsi organizzati dalla regione, o da altri enti pubblici. Ma su questi non posso dirti nulla.

In ogni caso non farti fermare dal prezzo! Anzitutto perchè credo che 100 euro al mese tu possa spenderle e, in seconda battuta, perchè saranno soldi ben spesi!

Non arriverei ad affermare che la mia vita è cambiata con il teatro.. non si tratta di questo. Diciamo però che l'attività di laboratorio teatrale pone le basi per qualcosa..

In generale ti posso dire che sono molto più sicuro di me stesso davanti agli altri, in situazioni pubbliche eccetera.
Per dire, una volta mi imbarazzavo persino a entrare in una sala piena di gente, adesso non me ne frega assolutamente nulla o quasi..
Inoltre diventi molto più bravo a gestire le tue doti comunicative e ad esprimerti.

Riguardo al programma, credo che vari da luogo a luogo. Indicativamente ti fanno fare esercizi tecnici (respirazione, un po' di dizione..) e psicotecnici, questi ultimi molto interessanti perchè vanno a toccare le corde della nostra emotività e, in qualche modo, penso che sia questo a sbloccarti.

In bocca al lupo!

cancellato2369 19-10-2008 15:00

ma nel mio comune ho letto su internet che fanno 4-5 corsi di diverso tipo qui e lì tra associazioni e circoli vari....
lunedì o martedì provo ad andare a sentire sia i prezzi e soprattutto le fasce d'età delle persone presenti e come sono svolti nel perticolare.
Staremo a vedere...

EDIT: 130 euro mi pare tantino al mese...ma dalle mie parti mi è sembrato di vedere roba più semplice e più da principiante (non mi interessa certo diventare un talento da tv) che con un paio di ore di corso alla settimana e 30-50 euro te la cavi.

vetro 19-10-2008 15:25

Giova,nel precedente topic che avevi parto avevo linkato un sito dove parlavano di corsi gratuiti.Adesso non lo trovo piu' pero' se guardi li' lo puoi trovare.

cancellato2369 19-10-2008 15:26

Quote:

Originariamente inviata da vetro
Giova,nel precedente topic che avevi parto avevo linkato un sito dove parlavano di corsi gratuiti.Adesso non lo trovo piu' pero' se guardi li' lo puoi trovare.

si, ma io il corso gratuito mica lo cerco dall'altro capo del mondo :P

vetro 19-10-2008 18:10

Scusa,pensavo ci fosse un motore di ricerca per selezionare la tua citta'.
E poi non hai risposto dopo il mio post quindi pensavo non l'avessi nemmeno notato quel link.

Poison 20-10-2008 05:02

mi chiedo perke fare teatro se sei timido?
:roll:

bardamu 20-10-2008 14:20

Quote:

Originariamente inviata da Poison
mi chiedo perke fare teatro se sei timido?
:roll:

Per vincere la timidezza?

vetro 20-10-2008 14:34

Ci sono parecchi attori famosi che nella vita reale sono molti timidi.

Poison 20-10-2008 16:20

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Quote:

Originariamente inviata da Poison
mi chiedo perke fare teatro se sei timido?
:roll:

Per vincere la timidezza?

ma che discorso è ...se ho paura del vuoto mi butto dall 12esimo piano?

cancellato2968 20-10-2008 16:22

Quote:

Originariamente inviata da Poison
Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Quote:

Originariamente inviata da Poison
mi chiedo perke fare teatro se sei timido?
:roll:

Per vincere la timidezza?

ma che discorso è ...se ho paura del vuoto mi butto dall 12esimo piano?

Se haai paura di andare in bici o nuotare stai tutta la vita senza imparare?

Profeta_Fobico 20-10-2008 16:28

Quote:

Originariamente inviata da 8giova88
Se haai paura di andare in bici o nuotare stai tutta la vita senza imparare?

Io ho fatto così :D

bardamu 20-10-2008 16:40

Quote:

Originariamente inviata da Poison
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Originariamente inviata da bardamu
Quote:

Originariamente inviata da Poison
mi chiedo perke fare teatro se sei timido?
:roll:

Per vincere la timidezza?

ma che discorso è ...se ho paura del vuoto mi butto dall 12esimo piano?

Buttandoti dal dodicesimo piano non impari nulla di nuovo, il teatro t'insegna a tirare fuori te stesso. E' una scuola perchè appunto t'insegna qualcosa.

emilio-uahlim 20-10-2008 17:14

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Originariamente inviata da Poison
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Originariamente inviata da bardamu
Quote:

Originariamente inviata da Poison
mi chiedo perke fare teatro se sei timido?
:roll:

Per vincere la timidezza?

ma che discorso è ...se ho paura del vuoto mi butto dall 12esimo piano?

Se sei anche superstizioso, dal 13esimo, direi... :D

MarcheseDelGrillo 20-10-2008 22:48

Poison, il teatro è un ottimo modo per vincerla la timidezza. Parlo per esperienza diretta.. :wink:

seroadrenalino 21-10-2008 02:44

:D :) :( :o :lol: 8) :? 8O :x :oops: :cry: :wink: :roll: :twisted: :evil:

Pride2 21-10-2008 07:58

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Domani ho la prima lezione...speriamo bene :D

mo certo,cominciamo subito
tu mangi in pubblico? 8)

bardamu 23-10-2008 03:14

Procedo col teatro. Stasera fra le altre cose ho cantato a cappella una canzone davanti a tutti e improvvisato un monologo con accento francese, ed è stata la parte più difficile.

Momento shock: uno dei partecipanti ha dato leggermente in escandescenze e ha cominciato dal nulla a straparlare con l'insegnante del fatto che si fosse "rotto i coglioni" e di una fantomatica persona con cui bisognava sistemare le cose. Ad un certo punto ha detto di essere stato in passato ricoverato in un istituto psichiatrico e di essere stufo.

Reverendo_Pride 23-10-2008 03:22

Pensa se al corso di teatro di Saint-Malo o di Albertville chiedessero di improvvisare un monologo con accento Romagnolo...

Momento shock:uno dei partecipanti dà leggermente in escandescenze e comincia dal nulla a straparlare con l'insegnante del fatto che i passatelli in brodo lo fanno vomitare e di un fantomatico regista cinematografico con cui bisogna sistemare le cose.Ad un certo punto dice di avere origini Italiane e di essere stufo.


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