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Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
L'amore va contro le mie priorità. La sessualità contro i miei principi. Riesco a fare a meno di entrambe.
Ma perché non riesco a diventare immune alla bellezza femminile? Alla carineria femminile? All'eleganza femminile? Allo sguardo femminile? Al sorriso femminile? Alla dolcezza femminile? Alla femminilità femminile? All'eccetera eccetera femminile? Perché? Perché con coscienza e volontà non riesco ad abbattere questa stupida irrazionale attrazione? Mi sento come un tizio affamato che si trova davanti un piatto di spaghetti alla carbonara che sa però essere carico di veleno per topi. Perché coscienza e volontà non possono abbattere completamente questa mia debolezza dettata dagli stupidi istinti? Voi, avete qualche desiderio che sapete essere rivolto a qualcosa di dannoso, soggettivamente o oggettivamente, ma di cui proprio non riuscite a liberarvi? |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
il tuo è un meccanismo di difesa, cerchi di autoconvincerti che il sesso è una cosa negativa per proteggerti dal dolore della consapevolezza della tua esclusione dal mercato sessuale. Ma come hai notato, contro la biologia non si può andare.
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
Qualunque sia il motivo, reprimere i propri istinti ( che essendo istinti non sono ne giusti ne sbagliati ) non porta nulla di buono.
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
A me è chiara la cosa.
Faccio un esempio diverso che secondo me è analogo. Ti piace il cioccolato al latte, ma siccome hai il colon irritabile poi devi correre al cesso a scaricare con una bella diarrea... E la diarrea però vorresti evitarla (ogni riferimento a fatti o persone esistenti è puramente casuale :sisi:). 'Ste cose io penso che non si risolvono finché resta in piedi il nesso causale e a questo piacere non riesce a rinunciarci del tutto... Qualche volta poi si cede, e si va al cesso. A meno che qualcuno non inventi qualcosa che ha lo stesso ed identico sapore e dà lo stesso piacere e non produce questi effetti collaterali o magari sia capace di curare definitivamente il colon irritabile, per me non c'è molto da fare. Siamo noi stessi a desiderare il sapore del cioccolato e noi stessi a detestare la conseguente diarrea. Finché resta in piedi il nesso di causa-effetto tra le due cose niente si può fare, secondo me. |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
Perché gli istinti funzionano così, anche razionalizzandoli non li si elimina, gira e rigira alla fine gli istinti rimangono.
Coscienza e volontà non possono abbattere completamente la tua debolezza dettata dagli stupidi istinti perché sei umano, non sei un robot, e l'essere umano è un mammifero, un particolare tipo di scimmia. Noi abbiamo una parte razionale che ci distingue dagli altri mammiferi, ma siamo comunque anche noi delle scimmie, è nel nostro DNA. |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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"So che voglio e non ho cosa io voglio. Un peso pende ad un gancio, e per pender soffre che non può scendere: non può uscire dal gancio; poiché quant’è peso pende, e quanto pende dipende. Lo vogliamo soddisfare: lo liberiamo dalla sua dipendenza. lo lasciamo andare, che sazi la sua fame del piú basso, e scenda indipendente fino a che sia contento di scendere. Ma in nessun punto raggiunto fermarsi lo accontenta, e vuole pur scendere, ché il prossimo punto supera in bassezza quello che esso ogni volta tenga. E nessuno dei punti futuri sarà tale da accontentarlo, che necessario sarà alla sua vita, fintanto che lo aspetti piú in basso; ma ogni volta fatto presente, ogni punto gli sarà fatto vuoto d’ogni attrattiva non piú essendo piú basso; cosí che in ogni punto esso manca dei punti piú bassi e vieppiú questi lo attraggono; sempre lo tiene un’ugual fame del piú basso, e infinita gli resta pur sempre la volontà di scendere. Che se in un punto gli fosse finita, e in un punto potesse possedere l’infinito scendere dell’infinito futuro, in quel punto esso non sarebbe piú quello che è: un peso. La sua vita è questa mancanza della sua vita; Quando esso non mancasse piú di niente, ma fosse finito, perfetto: possedesse se stesso, esso avrebbe finito d’esistere." Se ci fossimo davvero evoluti a tal punto ci saremmo estinti secondo me. |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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E cadere sempre più in basso è appunto proprio quello che rischia l'umanità assecondando i propri istinti. |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Se si arriva a un punto del genere io davvero fatico a capire con quante probabilità si possa poi sopravvivere, tolto il dolore, tolto il piacere, non c'è più direzione né motivo per far qualcosa piuttosto che altro, si tornerebbe ad una forma di caos informe senza conflitti ma anche senza direzione. Raggiunta questa forma di "illuminazione" smetteremmo di esistere, ma senza alcun dramma o desiderio di farlo, come succede normalmente al suicida (condizione che conosco abbastanza bene ma che è comunque ancora drammatica e conflittuale e dominata da queste spinte). Ma non so se sia raggiungibile questo stato, mi sembra che noi siamo irrimediabilmente schiacciati come una ruota tra altri ingranaggi, qualsiasi cosa facciamo la facciamo spinti da qualche desiderio che è diventato più forte di altri e ci dà maggior piacere perseguirlo. Alla fine uno non si può nemmeno opporre all'istinto, quel che succede è che un istinto prende il sopravvento su altri che diventano subordinati a questo. L'io somiglia ad un parlamento non può far nulla senza l'appoggio popolare che sta là sotto, esiste sempre in funzione di questo, nel momento in cui potesse iniziare ad esistere in modo indipendente, sparirebbe perché non potrebbe più essere quel che è, l'azione parlamentare cesserebbe e si disgregherebbe tutto. In seguito all'estinzione mentale seguirà quella materiale. Ma comunque sono idee uin po' folli :mrgreen:, mi sa che sono arrivato alle soglie della deriva psicotica. |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Quello che manca a Utopia è l'affetto penso, e purtroppo come capita a molti fobici non è facile senza vivere una presenza femminile accanto...l'amicizia non puo' sostituirla, ma è più utile di quello che si creda Capisco benissimo il modo di pensare Utopia, che invece a molti sembra un po' antiquato..deve essere una persona spirituale e sensibile..e spero che trovi al più presto la sua pace interiore |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
Certo si può vivere facendo a meno di amore e sessualità, ma ciò non toglie il fatto che ne abbiamo disperatamente bisogno
Coscienza e volontà fanno parte del nostro raziocinio, mentre l'amore è talmente irrazionale che non riusciamo a comprenderlo, a contenerlo e definirlo |
Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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Per muovere un braccio, devi prima riconoscere di avere un braccio. Comunque, se sei passato dal "non voglio avere desideri" al "rifiuto di avere desideri", secondo me qualcosa che ti rode in fondo c'è. Alternativamente, non sei del tutto d'accordo con quello che sostieni, o ti ha ferito il modo in cui sei trattato da chi ti ha educato in tal senso, o entrambe le cose. Io comunque considero il tuo punto di vista degno di rispetto, anche se non lo condivido nel merito. Una reazione comprensibile all'imperante "non possiamo che essere prede passive dei nostri desideri, senza poterli educare in alcun modo". Al di là della posizione che si assume nei confronti dei desideri (assecondante o frustrante), di certo è mortificante appiattirsi di su essi, trattandoli come nostri dittatori. |
Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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Torniamo all esempio di partenza, si desidera avere delle relazioni con l altro sesso per avere relazioni.sessuali e attenzioni di un certo tipo, ma si desidera anche non avere rotture di palle in ambito relazionale perché sono cose che fanno soffrire, ora se uno dei due desideri diventa più forte dell'altro a monte, si riuscirà a resistere all altro sopportandone l insoddisfazione, ma è sempre un desiderio che vince su un altro, non è il decisore che decide, il decisore è solo una specie di mediatore, non è che controlla o sceglie liberamente di sopprimerne i desideri là sotto. Lo so sono idee mutuate dalla psicoanalisi, in generale a me non piace, tutte quelle teorie assurde su certi complessi sono scemenze, ma questa idea qua la salvo, mi sembra convincente. |
Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
Anche perché i desideri sono spesso conflittuali. Se ti identifichi con essi, come fai a mediare? Se non sei in grado di dirti no, sei costretto a cercare di soddisfare ogni tua pulsione, e inevitabilmente finisci nel vicolo cieco dell'inazione, perché se scegli e agisci non puoi fare a meno di accettare qualche frustrazione.
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
Ho sempre pensato che idealisticamente un amore puro e sincero sia la migliore cosa che possa capitare a chiunque, e questo mi porta a desiderarlo.
Ma nella pratica sono sicuro che questo è abbastanza improbabile che possa esistere. Mi ritrovo dunque a desiderare qualcosa che neanche penso esista e ad essere attratto da quello che di quel qualcosa dovrebbe essere la fonte. Comunque state ignorando tutti la domanda "voi, avete qualche desiderio che sapete essere rivolto a qualcosa di dannoso, soggettivamente o oggettivamente, ma di cui proprio non riuscite a liberarvi?" |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Se sono forti entrambe le spinte verso certe cose in un certo contesto da impedirne l'insoddisfazione definitiva di una delle due, si può mediare oscillando (ma è solo uno dei sistemi), come faccio io col cioccolato, ma è scorretto anche dire che lo faccio io, al limite osservo cosa faccio e traggo poi certe conclusioni. Io osservo che generalmente lo evito, ma saltuariamente... Pace, sopporto le conseguenze mangiandolo. Di persone che dicono 'da domani faccio questo' senza avere a monte le motivazioni per sostenerlo nelle condizioni in cui si trovano è pieno il mondo. L'intenzione non è un qualcosa che è indipendente secondo me, non credo nell'indipendenza intenzionale del soggetto da quel che c'è sotto e quel che fa. La forza di volontà è retta da forze sottostanti e dall'ambiente, se non ci sono oggetti adatti e spinte opportune uno può anche dirsi a parole di voler fare qualcosa più di un altra, ma in concreto potrebbe non essere vero in certe circostanze e non può iniziare ad essere vero grazie ad una decisione a monte indipendente che salta fuori per magia letteralmente dal nulla, per questo poi magari non riesce, non riesce perché non vuole come crede di volere in quelle condizioni, s'è costruito una teoria delle sue intenzioni scorretta alla luce di quel che fa. Non può scegliere a piacere di volere in modo indipendente da questa volontà oggettiva e dal mondo circostante che invia di continuo segnali fatti rispettivamente da queste spinte e da oggetti che vengono ben prima di questo "immaginario" decisore volitivo indipendente, che più ci penso, più mi sembra una costruzione fittizia abbastanza precaria. L'intenzione, il comportamento finalizzato a certi scopi, mi sembra una cosa che si osserva a posteriori piuttosto che essere un qualcosa che viene prodotta e creata da certe scelte libere e indipendenti del soggetto. Per questo poi uno fantastica ed immagina di poterlo rendere indipendente questo soggetto, pare quasi che la coscienza salti fuori dal nulla, ma è subordinata oggettivamente a processi che noi ignoriamo e non vediamo e non sappiamo bene spesso nemmeno come funzionano, se non parzialmente, e magari è una cosa assurda che non si può verificare mai renderla indipendente da questi processi (l'anima che si stacca letteralmente dal corpo ed esiste in modo indipendente è una di queste fantasie). Sono fantasie legate ad una conoscenza scorretta di cosa siamo davvero. Una pensa "dovrei esser fatto così" ma poi in concreto non è fatto così. |
Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
Il tuo corpo cerca di farti secerenere i bei neurotrasmettitori che derivano dall'attrazione e dall'innamoramento e tu con le tue idee che sia male e che non deve succedere compensi creandone di negativi anche questa sua azione per salvarti dal vuoto, dal nulla e dalla depressione.
L'attrazione e l'innamoramento agiscono sempre da stimolo, stimolo che ne so a fare qualcosa, apparire bene per poter ancora vedere la persona, per ottenerne lo sguardo e il sorriso, un qualcosa a cui pensare nei momenti di vuoto, noia ecc. indicano che sei vivo e il tuo corpo vuole andare verso la vita (istinto di riprduzione compreso), e' una bella cosa! In fondo la bellezza anche umana e dell'altro sesso (come quella di un paesagio e di un animale) e' una fonte di arricchimento nella vita, se amore e sesso al momento non ti servono, dovresti gioirne e basta, quindi la domanda non e' perche' la noti ma il perche' ti causi tanta sofferenza. E' perche' ti sei detto che e' una cosa sbagliata, che essere ammaliati da un sorriso di una donna non e' come esserlo dalle fusa di un gattino ma al contempo ne senti la mancanza, qundi ti fa molto piu' effetto delle fusa del gattino... io credo che sia innaturale una tale repressione, si dovrebbe fare quel che si sente come col gattino, senza l'idea a priori che sia (chissa' perche'!) qualcosa di malvagio. |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
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Per il resto un amore eterno, oltre la distanza, la fisicita' , in cui si e' totalmente per l'altro e lo si ama non meno di se stessi, e' vero che e' parecchio raro, ma semplicemente puro e sincero almeno nell'istante non credo che sia cosi' difficile |
Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
Aggiungo fra San Francesco e Chiara si puo' parlare di amore, almeno stando alla versione ufficiale non facevano sesso, ma suppongo (non avendo motivi per non farlo) che comunque nel sentimento del santo per Chiara avessero un ruolo il suo sorriso, la dolcezza e varie caratteristiche sia fisiche e di portamento che di personalita', insomma tutto quell'insieme di caratteristiche che fan sentire una persona come unica e meravigliosa e portano ad affezionarcisi profandamente (e idem per Chiara verso Francesco)
Cito da https://www.sanfrancescopatronodital...2#.XVTMFfIzbQU Si completarono a vicenda, senza che l’uno intendesse mai prevalere sull’altro. Francesco accolse infatti nella sua essenza di uomo le qualità femminili di Chiara – tenerezza, sensibilità e pazienza –, come pure i germi di quel mistero insito nella procreazione. Chiara fece invece sue le doti maschili di cui Francesco era custode: la forza fisica (in parte tradita dall’aspetto esile del cor picino) e morale, la ragione e l’ordine delle cose. pero' per abbassarti al livello di questo santo devi conoscerle ste Chiare e non fuggirle infastidito dal sentirne il fascino (alle donne di solito il sesso importa meno, e' un elemento secondario e spesso non indispensabile, questo gioca a tuo favore) |
Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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Chissà come risponderà Utopia? |
Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
E' davvero triste vedere la gente che si costruisce una gabbia mentale, ci si infila dentro e butta via la chiave.
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L'amore va invece coltivato e alimentato quotidianamente. Quote:
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Edit: ah sì ho dato per scontato e omesso la parte "ed è pure fornicazione dunque comunque improponibile". Quote:
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Re: La mia debolezza, volontà, coscienza, istinti...
Sulle tue scelte non metto parola, ti auguro di trovare ciò che cerchi e un po' di equilibrio.
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Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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io stesso comunque non faccio e non cerco sesso da anni, la masturbazione m'è venuta (lol) a noia, ma una bella donna, o, perché no, anche un bell'uomo, avrà sempre la mia attenzione incondizionata.. sono elementi che fanno parte della natura, e in quanto tali, il vero delitto sarebbe non contemplarli come si contempla una cascata o un campo fiorito. |
Re: Debolezze, volontà, coscienza, istinti...
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