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Essere inadatti a vivere
Questo post l'ho scritto come sfogo e sono stato combattuto se pubblicarlo o no visto che all'interno ho riportato un po' troppe informazioni personali. Comunque alla fine ho deciso di pubblicarlo sia perché i miei pensieri, anche se fatti a "caldo", possono essere utili a qualcuno, sia perché avrei bisogno -sempre che voi vogliate- di un parere sulla situazione, perché sto veramente alla frutta.
Mi faccio schifo. Mi sto sempre a lamentare del mondo, della società, degli altri... ma la verità è che sono io incapace a vivere, sono un inetto, uno sbaglio della natura. Oggi ho fatto un casino assurdo e solo perché sono inadatto alla vita e so anche perché (ci vuole un qi sotto i 40 per non capirlo): ho avuto due genitori abbastanza ansiosi, che mi hanno sempre fatto avere tutte le comodità possibili, che mi hanno sempre deresponsabilizzato per qualunque cosa (della serie: c'è qualche faccenda burocratica da sbrigare? La sbrigo io. Vuoi andare a lavorare perché ti servono soldi? Tranquillo non andare, te li do io ecc..), che mi hanno castrato scoraggiando qualsiasi mia attività -in soldoni dicevano "No" a qualsiasi mia richiesta e io dovevo fare quasi sempre tutto quello che volevano loro- e che soprattutto -cosa che non gli perdonerò mai perché è ciò che non mi ha fatto vivere serenamente manco un cazzo di momento della mia vita- mi hanno sempre richiesto più delle mie capacità nella scuola e nello sport: per intenderci il mio ideale di me è lontano tipo plutone dal sole da il mio io reale. Poi tralasciamo i confronti che erano soliti fare con gli altri bambini, ragazzi e ancora ora in parte con i miei coetanei. Non potrò mai perdonare nemmeno me stesso, poiché io stesso mi sono deresponsabilizzato nel momento in cui ho visto tutto questo e ho fatto finta di nulla continuando a dare la colpa al mondo, agli altri, alla sfiga e chi più ne ha più ne metta. Poi va be è anche una questione di temperamento perché mio fratello non è così: io da bambino ero un angelo caratterialmente: ero molto sensibile. Comunque uno come fa a fare un lavoro di responsabilità -come quello che dovrei iniziare a fare io tra un po'- in queste condizioni? No raga sono veramente nei casini... oggi, poco dopo che ho fatto quella cazzata, come un flashback mi sono tornate alla mente le case al mare di alcuni miei ex amici. Nella mia casa al mare -che io avevo vicino alla loro- avevo wi-fi, xbox360 con una marea di giochi, tv al plasma e altre robe. Nella loro non c'era un cazzo. Mi ricordo che quando notai questa cosa pensai «Ti credo che questi sono più stimolati di me a uscire e a cercare il divertimento attraverso i rapporti sociali». Che poi ora che ci penso le comodità le avevo in casa: di sicuro perché non volevano che uscissi. Anzi sono stra sicuro di quest'ultima cosa per altre vicende che tralascio. Assurdo poi che alcuni ragionamenti che facevo e che faccio tuttora siano il frutto dell' introiezione dell'atteggiamento deresponsabilizzante dei miei nei miei confronti: prima facevo «non hai voglia di approcciare una ragazza? Tranquillo c'è pornhub» ora mi faccio «Sei una merda che l'ultima cosa al mondo che dovrebbe volere è una ragazza e non hai voglia di rimetterti nelle condizioni di poter uscire con una? Tranquillo ci sono le diciottenni a cui importa che tu abbia tre anni in più di loro, la barba, i capelli alla Marco Reus, lo Swarovski e la macchina per esibirti alle loro amiche, tanto che ti frega è solo per trombare». Io volevo che mi si fosse data una zappa in mano e mi si fosse sbattuto fuori di casa e mi si fosse detto «Toh da domani impari a vivere. Vai a zappare, vivi di solo con i tuoi compensi» cioè: io avrei preferito essere sbattuto nella giungla del mondo e lasciato solo: se sopravvivi bene, altrimenti pazienza, sempre meglio che vivere chiuso in casa da spettatore con la paura di fare qualsiasi cosa, con la consapevolezza di essere imbranato in tutto. Secondo me è mancata proprio la disciplina. O forse il problema sono stato io e la mia arroganza. Faccio una provocazione: quanti di voi del forum sono come me? Secondo me tanti, ma spero di sbagliarmi. Tuttavia ora devo fare qualcosa per rimediare a tutto questo. Io ho pensato che l'unica strada possibile sia uscire violentemente dalla comfort zone: se sopravvivo bene altrimenti meglio morto che continuare a vivere come il me stesso attuale, anzi, meglio di essere il me stesso attuale (che schifo). |
Re: Essere inadatti a vivere
Credo che se i tuoi genitori si fossero comportati come descrivi, probabilmente gli avresti portato rancore ugualmente per i motivi opposti, un genitore di norma non agisce per il male di un figlio.
Il fatto di preferire altri tipi di divertimenti casalinghi rispetto ad uscire può anche essere una tendenza caratteriale, non riconducibile ad un difetto. Infine dico anche che sei sempre in tempo per migliorare le tue abilità sociali, collezionando anche qualche fallimento sr necessario e vedendolo come parte del percorso, perché è anche dagli sbagli che si impara (e questo vale per tutto, non solo i rapporti sociali, e ci passiamo tutti prima o dopo) Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk |
Re: Essere inadatti a vivere
Leggendoti mi sono ritrovato in molti passaggi. Da piccolo ho avuto una situazione anomala che probabilmente poche persone hanno avuto, un genitore era iperprotettivo come i tuoi mentre l'altro era l'opposto. Uno mi faceva tutto e l'altro mi sbatteva fuori costringendomi a fare da solo.
Per tanti anni, stupidamente e ingenuamente ho odiato il genitore che mi sbatteva fuori e mi "costringeva" a fare da solo, ma poi ho realizzato che è stato importantissimo e senza di lui probabilmente oggi non sarei arrivato dove sono arrivato e non avrei potuto avere le possibilità di riscatto che mi sono guadagnato. Mi spiace per la tua situazione, posso solo dire che avendolo vissuto a metà ti capisco perfettamente. I miei amici infatti notavano questa cosa, perché a tratti manifestavo colui che ci sapeva fare (dove ero costretto ad arrangiarmi) e in altri tratti manifestavo incapacità e disadattamento totale a causa del genitore iperprotettivo. In passato ti avrei detto che non è mai tardi però oggi inizio ad essere scettico, io personalmente ci ho messo 10 anni a recuperare tutte le problematiche che mi ha lasciato 1 genitore e la situazione famigliare problematica in generale. Però il mio è un caso soggettivo, ti auguro comunque il meglio. |
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Ma sono stanco di fare analisi... voglio agire. |
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Re: Essere inadatti a vivere
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Re: Essere inadatti a vivere
Uscire violentemente dalla comfort zone? Cosa intendi di preciso? Hai un piano per andare magari a vivere lontano da dove vivi adesso e cercare un lavoro? Oppure andresti allo sbaraglio? Capisco che adesso stai male ma questa cosa la devi pianificare.
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Re: Essere inadatti a vivere
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Re: Essere inadatti a vivere
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Re: Essere inadatti a vivere
Se sei convinto agisci. Cosa vorresti fare?
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Re: Essere inadatti a vivere
Preferirei non esistere..
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Re: Essere inadatti a vivere
Massì se non sai nuotare buttati nell'acqua dove non tocchi se non impari che vuoi che succeda muori annegato, vuol dire che doveva andare così.
NO si deve imparare a nuotare, con i propri tempi, con un istruttore, con i tentativi, con metodo. Non capisco il ragionamento di passare da un estremo all'altro, i cambiamenti sono possibili ma sono lenti, son cose che richiedono tempo. Io non mi sono ritrovato nella mia situazione da un giorno all'altro ma sono passati anni, mattoncino dopo mattoncino si son costruite delle mura, mura che sto cercando di sfare e mi accorgo che richiede tempo quasi quanto ce n'è voluto per metterle in piedi. Sfare tutto in un botto, stravolgere la propria vita è uno sconquasso che può causare tutta una serie di danni collaterali. Queste mura mi han protetto da qualcosa, non posso abbatterle come se niente fosse sarei subito preda dei pericoli da cui mi nascondevo. Se non si riesce a fare il primo passo per iniziare il cambiamento si chiede aiuto, si cerca una spinta dall'esterno ma non si chiede di essere gettati nel baratro. |
Re: Essere inadatti a vivere
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Re: Essere inadatti a vivere
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Re: Essere inadatti a vivere
secondo me è meno drammatica di quello che sembra , nel senso che quello che provi è giustificato dai fatti ma uno puo sempre cambiare , nel senso che messo in una certa condizione reagiresti anche tu come tutti gli esseri umani , se vuoi veramente andare a zappare vacci e vedrai che riesci e se non riesci è solo una casualità , non è che sei un alieno che nn sa fare cose , siamo tutti umani e potenzialmente messi in un certo contesto con un certo approccio possiamo fare molte cose ..... nn sei diverso , inabile o speciale, quello è un modo per giustificare le stronzate che abbiamo nel cervello , e poi se c è gente vicino pronta a farti sentire una merda ricorda che è la normalità , col tempo ci fai il callo, proprio io ho imparato che funziona cosi .... non esiste niente se nn c è qualcuno che rompe il cazzo vicino :D
e poi dai chi è che è adatto a vivere veramente? devi essere malato per essere adatto a vivere |
Re: Essere inadatti a vivere
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Re: Essere inadatti a vivere
Secondo me la questione genitori può aver contribuito, ma da sola non è molto indicativa.
Io sono comunque un inetto nonostante i miei, seppur altrettanto ansiosi e protettivi (oltre a tutto il resto), abbiano provato a responsabilizzarmi e spingermi a fare le cose in maniera autonoma. Ci sono tante variabili in gioco. |
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