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La psicologia del palpatore sull'autobus
Ieri ero come sempre sull'autobus, stavo tornando a casa da lavoro, orario di rientro serale, 8 di sera, autobus che si va riempiendo fermata dopo fermata per dirigersi verso il centro città.
Seduta vicino all'uscita, guardavo fuori dal finestrino quando ho sentito un gomito urtarmi la spalla. Mi son girata e c'era sto personaggio semi attaccato al mio posto, che a ogni movimento del bus mi toccava. Mi son guardata intorno e mi sembrava strano fosse così vicino a me, perchè di spazio intorno a lui per mettersi più comodo ne aveva. Per un pò lascio stare, ma poi mi sembra che si stia avvicinando ancora di più e mi tolgo gli occhiali da sole e lo fisso. Alla fine sembra capire, e si sposta più avanti, sempre più verso le porte di uscita. Mi rimetto gli occhiali ma ormai mi sono incuriosita e comincio ad osservarlo. Vedo che si avvicina a una ragazza in piedi anche lei, e anche in questo caso, mi sembra sia davvero troppo vicino a lei, specie perchè ad ogni urto parrebbe sfiorarla col bacino, nella classica posa da maniaco disturbatore. Tutto è però accennato, nulla che si possa definire una molestia, potrebbe davvero esser solo un pò sgraziato nei movimenti. Poi non ha l'aspetto da maniaco, sembra un 40 enne che sta tornando a casa da lavoro. E magari è anche vero. Capelli brizzolati, occhialini, faccia da persona inoffensiva. Ogni tanto però, si guarda intorno. Prima da un lato, poi da un altro. A intervalli periodici. Si avvicina alla ragazza, poi si guarda intorno. Poi riprova. La ragazza scende, si liberano dei posti, lui rimane in piedi e si avvicina a un altra ragazza, e di nuovo lo stesso modus operandi. A me non sembrano esserci dubbi, ma posso farci nulla se non osservare. Alla fine scende alla mia fermata, siamo arrivati in centro. Io devo prendere il bus per la periferia, lui lo seguo con lo sguardo, e vedo che va a prendere il bus nella direzione opposta, ovvero quella che riparte per tornare da dove siamo venuti. Altro autobus affollato. Io prendo il mio e penso che magari oggi lo ritroverò di nuovo. |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
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Cerca contatto fisico, e gli basta poco per eccitarsi, solo magari sfiorare una ragazza, solo l'idea di starle vicino. Forse anche un modo strano per rimorchiare tipe più strane di lui, ma ne dubito :sisi: |
Quando ero in prima superiore un tizio sulla cinquantina ha cominciato a palpeggiarmi sull'autobus, mi sono girato a guardarlo malissimo e lui con la faccia di bronzo si è voltato dall'altra parte. Non vi dico le risate delle mie compagne di classe appena scesi 😄
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
beh si sa che è pieno di gente cosi , quando ero a roma in metro nessuno m ha mai toccato lol ma ovviamente perchè so maschio ma cmq solo una volta han provato a derubarmi , ma ovviamente io giro senza niente addosso , all epoca manco le chiavi di casa portavo :sisi: e già era tanto se avevo una tasca dei calzoni dietro , sto qua m aveva messo la mano in tasca dietro l ho sentito mi so girato e gli ho detto " mi spiace nn ho niente" hahah , è rimasto di merda :D e m ha fatto segno con la mano tipo " scusa" :sisi:
cmq so contento d'esser maschio per sto motivo , immagino che per le ragazze ste cose possono traumatizzare e creare problemi anche per una semplice uscita |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
A me non si avvicina mai nessuno sui mezzi pubblici (che non prendo quasi mai) forse perché ho l'aspetto del poco di buono, per usare un'espressione gentile.
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
L'errore più comune nelle analisi psicologiche è dare per scontato che in tutti, tranne che nei matti veri, ci sia un nucleo sano (di identità, capacità cognitive ed emotive, ecc.) che non è in relazione interdipendente con il resto, come una dotazione di base.
In realtà le questioni dell'identità, del distinguere fra sé e l'altro, del senso di sé e dell'altro, dei confini e degli spazi interpersonali sono in qualche misura (a livello emotivo) irrisolte in tutti. Da questa prospettiva risulta chiaro che aspetti periferici (comportamentali) come la molestia, l'infastidire, il rubare, ecc. possono sempre essere ricondotti a problemi relativi al senso di sé e far ipotizzare quantità e qualità dei problemi che ci sono a quel livello (ipotesi da verificare in base ad altri aspetti periferici creando altre ipotesi che ne creano altre su quelli centrali, ecc., in un continuo processo di verifiche e calibrazioni). L'alternativa è postulare che il centro sia una dotazione di base uguale in tutti e avere di conseguenza enorme difficoltà nel rintracciare elementi centrali che mettano insieme e spieghino quelli superficiali. |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
mi sembra il tipico malato di frotteurismo, cioè eccitarsi con lo strusciamento verso altre persone
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
Gente da prendere a sprangate sui coglioni per castrare non chimicamente
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
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A me nessuno s'è mai avvicinato volontariamente non perché son maschio, ma perché son maschio scadente. Sull'autobus affollato quando ero studente ricordo che ti arrivavano addosso molte persone dell'altro sesso in modo involontario, talvolta però anche buste di frutta o della spesa in bilico e vecchiette/i in bilico :mrgreen:. Se una persona si eccita tanto con 'ste cose non deve far quasi nulla in certi oriari. I mezzi pubblici tipo autobus son basati e pensati per massimizzare il numero di persone da trasportare, non si pensa minimamente al disagio che può comportare dover viaggiare in piedi in modo instabile, azzeccati ad altri e cose del genere. C'è l'obbligo della cintura di sicurezza e del casco, rompono tanto i coglioni e fanno multe per cose del genere e poi permettono a delle persone di viaggiare in piedi su questi mezzi? :nonso: E' la cosa più vicina in termini umani al trasporto di bestiame. |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
qui a milano ne abbiamo molti così, che ti si attaccano sul bus o sulla metro, ma son meno "romantici", ti avrebbero sfilato il portafoglio in meno di 20 secondi :sisi:
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
comunque scherzi a parte, senza drammatizzare, si può segnalare la cosa al conducente che proverà ad aprire gli occhi ed a guardare le telecamere e nel caso a chiamare la sicurezza
più facile nel caso della metropolitana, un pò meno nel caso dei bus, specie se piccoli è sempre meglio segnalare in quanto se c'è di mezzo il contatto fisico è sempre meglio avere prudenza, è possibile che qualcuno possa degenerare e causare ancora più danni detto ciò io ho la fobia di essere scambiato per molestatore -___-, quando è tutto pieno ovunque mi giri tocco, a quel punto tengo le mani in modo che siano ben visibili e che nessuno possa sospettare cose strane :numerouno: |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
Faccio coming out: son stato vicino a diventare così tanti anni fa. Si parla del periodo universitario, avevo poco più di vent'anni. Avevo troppo desiderio di contatto fisico, mi bastava veramente uno sfiorarsi, era già qualcosa per me. Mi sedevo accanto a una donna e speravo che le nostre gambe o braccia si sfiorassero, al limite lo favorivo leggermente allargandomi un po', cioè stando meno rannicchiato di quanto naturalmente avrei fatto. Ne ricordo una in particolare, una donna sulla trentina, la incrociavo quasi tutte le mattine perché prendeva l'autobus alla stessa ora, ricordo soprattutto il suo profumo, usava un profumo molto acre che ancora oggi a pensarci lo trovo incredibilmente sexy.
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
Non mi pare che abbia ricevuto tutti sti attestati di stima e non mi pare che le tipe su Tinder scrivano "voglio uno che va a palpeggiare in autobus".
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
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Con non ha l'aspetto da maniaco intendevo che aveva un aspetto innocuo, rassicurante quasi,non ho mai detto fosse bello e alto:mrgreen: Anzi, sarà stato 1,70 e sicuramente un tipo totalmente anonimo, nessun figo o altro. Ma nulla, se si è tarati, anche un thread del genere diventa motivo di rancoreggiamento. |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
C'era questo vecchiotto che incontravo ogni tanto sui mezzi pubblici che faceva lo stesso. In maniera più esplicita però.
E coi ragazzi però. Sicura comunque non fosse un qualche borseggiatore non troppo abile nel suo mestiere ma con la geniale idea del preferire farsi scambiare per un "palpeggiatore"? |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
I più pericolosi sono spesso quelli insospettabili..
E comunque se si hanno sospetti, si può sempre riprendere di nascosto la scena con il cellulare e se il molestatore fa un passo falso, tac! Hai in mano una prova. Diversamente spesso le forze dell'ordine si impuntano proprio sulla Mancanza di prove. Il problema è farlo senza dare nell'occhio, benché nel suddetto caso il fine giustifichi i mezzi |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
A proposito di molestatori: una volta esco da un bar tossendo, avevo appena passato una brutta influenza.
Signore sulla cinquantina, distinto, in giacca e cravatta, anche abbastanza piacente: <<Hai la tosse?>> Io: <<eh sì, da un po' di giorni ormai>> e tossisco di nuovo, quasi mi strozzo. Lui: <<se vuoi ho io qualcosa che ti farebbe bene..>> Ci sono rimasta di merda, mi sono sentita avvampare, non ho saputo cosa rispondere e sono scappata via boforchiando un "arrivederci" continuando a tossire come una tisica. Però sull'autobus nessuno ha mai provato ad appoggiarmelo. |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
Magari aveva una caramella per la tosse. :nonso:
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
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Secondo me aveva bevuto già di prima mattina. |
Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
Capito, mi spiace.
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Re: La psicologia del palpatore sull'autobus
Che brutti personaggi sugli autobus :(
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